RIASSUNTO:
Cosa succederà alle tre sorelle Halliwell, Leo, Buffy, Spike e i nostri alieni
di Roswell, riuniti al Crashdown?
DATA DI CREAZIONE: dal 10 al 14 febbraio 2003
ADATTO A: tutti
DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi di
ROSWELL appartengono alla WB e alla UPN; mentre quelli di BUFFY, THE VAMPIRE
SLAYER appartengono alla UPN e a JOSS WHEDON, e quelli di STREGHE appartengono
alla WB e ad AARON SPELLING. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.
La mia e-mail è
rapiro84@libero.it
NOTA: gli eventi qui descritti potrebbero
discostarsi di molto da ciò che conosciamo del telefilm, ma sono modifiche che
ho dovuto apportare per la veridicità del racconto.
BUFFY E SPIKE
- Finalmente siamo scesi, non ne potevo più – disse Spike.
- Ehi, non mi dire che soffri l’aereo – lo prese in giro Buffy.
- No, non vedevo di arrivare qui per prendere a calci quel vampiro –
- Ah Ah Ah! Ti ricordi che sei vampiro anche tu –
- Ma io sono buono, mentre lui è il più malvagio che possa esistere –
- Tu sei il mio cucciolittino! – lo stuzzicò Buffy.
- Okay che sono cambiato, però chiamarmi cucciolottino mi sembra esagerato –
rise Spike.
- Anche a me. Dai andiamo –
Dopo qualche ora di pullman giunsero a Roswell.
- È bellissima – disse Buffy ammirando il paesaggio caratteristico.
- Già, non credevo che fosse così suggestiva –
- Qui tutto è incentrato sugli alieni. Guarda, l’Ufo center, manifesti per la
festa in onore degli alieni. Pazzesco! –
- Sai, credo che ci troveremo bene qui –
- Lo credo anch’io. –
Camminando camminando si trovarono davanti al Crashdown Cafè.
- Ehi Spike, il Crashdown! –
- Da vicino è ancora più bello, non vedo l’ora di entrarci –
- Prima andiamo a sistemare le nostre cose in albergo, poi verremo –
- Ok, non voglio contraddirti o mi infili un paletto nel cuore! – scherzò Spike.
- Non lo farei mai amore mio –
- Mi hai chiamato amore?! Non sai quanto ho sognato di sentirtelo dire –
- Ora te l’ho detto – disse lei dandogli un bacio sulle labbra.
- Ehi, mi sa che sembriamo una vera coppia di fidanzatini! –
- Può darsi, ma non dobbiamo perdere il nostro obiettivo principale –
- Siamo qui per una missione importante, però anche se ci divertiamo non
succede niente! –
- Lo so, infatti ci divertiremo –
- Se lo dici tu… -
Trascorsero il resto della giornata a riporre il contenuto dei loro bagagli
negli armadi e a rilassarsi sul divano.
- Ma fa un caldo infernale! – si lamentò Spike.
- Se magari ti togli quella maglia nera e ti rilassi… -
- Hai ragione. Allora, dobbiamo escogitare un piano per attirarlo – cominciò
Spike.
- Credo che sia lui a trovare noi. È qui apposta. Si farà vivo lui –
- Sì, ma se fosse troppo tardi, se ci cogliesse alla sprovvista? –
- Non succederà perché noi staremo sempre all’erta e squadreremo chiunque
incontriamo. Ricordati che quando non è un vampiro è un normale ragazzo o uomo,
quindi non dobbiamo fidarci di nessuno –
- Sì, però sappiamo anche che lui durante il giorno non può uscire, quindi
dovremmo stare attenti solo dal tramonto in poi –
- Questo lo so, ma l’oscurità di certo non facilita nel riconoscere una persona
–
- Non vedo l’ora che sia tutto finito, voglio ammazzarlo con le mie mani –
- Addirittura! Sai Spike, stavo pensando che lui è Dracula e odia l’aglio, che
ne dici se facciamo un salto al supermercato e compriamo un bel po’ d’aglio? –
- Buona idea. Ma non servirà a molto comunque, dovremo sempre affrontarlo –
- Lo so, però lo indebolirà, o per lo meno non gli permetterà di avere i
riflessi pronti, e noi colpiremo il più veloce possibile e lo disorienteremo
per poi infilargli un bel paletto nel cuore –
- Ti adoro quando fai così – le disse Spike baciandola.
- Be’, se l’effetto è questo lo farò più spesso – rise Buffy ricambiando il
bacio.
- Chi l’avrebbe mai detto che noi due saremmo finiti insieme! –
- Già, pensare che tu eri il mio peggior incubo! Tu sei fortissimo e non sono
mai riuscita ad ucciderti, sarà stato il destino –
- Può darsi. Io invece ero ossessionato da te, dovevo ucciderti, dovevo
picchiarti, ma poi mi sono accorto che tutta quell’ossessione in realtà era
amore, ma non potevo permettermi di dimostrartelo, così ho continuato a fare il
cattivo. Poi per fortuna è arrivato il chip e le cose si sono sistemate. –
- Vuoi dire che tu mi amavi ancor prima di diventare buono? –
- Sì –
- Questo significa che mi ami davvero, che non è solo a causa del chip che sei
diventato buono. Oh Spike, sono così felice –
- Ti amo –
- Ti amo anch’io, cucciolottino –
- Buffy! –
- Ah ah ah! –
Ridendo e dicendosi paroline dolci, più o meno accettate, si coricarono sul
letto e passarono una giornata indimenticabile facendosi mille coccole e
tenendosi stretti stretti. Sembrava veramente pazzesco ma si amavano sul serio
e non desideravano altro che tornare a Sunnydale, annunciare il loro
fidanzamento agli amici e vivere insieme per il resto della loro vita, forse
meglio dire per il resto della vita di Buffy!
LE TRE SORELLE HALLIWELL
- Cavolo sull’aereo si stava bene, qua si muore di caldo! – esclamò Phoebe
appena messo piede a terra.
- Hai ragione, meno male che ho una scorta di magliettine e pantaloncini –
disse distrattamente Prue.
- Leo, credi che ci controlleranno anche qui? – chiese Piper al fidanzato,
ovviamente riferendosi a Loro, a coloro delle sfere alte del cielo.
- Può darsi, ma non potranno chiamarmi per ogni sciocchezza, io qui sono in
missione come voi e non mi potrò assentare per molto. Direi che questa è anche
una vacanza per noi due – le disse abbracciandola.
- Okay, ora andiamo in albergo, facciamo una bella doccia e poi in giro a
vedere questa cittadina, ci state? – propose Phoebe, che non era mai stanca.
- Ok, però stasera dobbiamo escogitare un piano, qualcosa per scovare la
Sorgente – disse Prue.
- Sei sempre la solita! Non pensi ad altro che ad ammazzare la Sorgente! –
esclamò Phoebe, forse un po’ troppo a voce alta, perché alcuni passeggeri
accanto a loro si voltarono a guardare.
- Phoebe! – esclamarono in coro Piper, Prue e Leo.
- Scusate, scusate – disse la ragazza allontanandosi.
Dopo essersi rinfrescati, come deciso, iniziarono a camminare in lungo e in
largo per la cittadina. Erano tutti estasiati dalle caratteristiche di Roswell,
soprattutto il continuo rapporto con gli alieni.
- Ehi, ma non è che qui sono atterrati davvero gli alieni? – chiese Phoebe
guardandosi intorno e osservando l’Ufo Center.
- Vorrei visitarlo, chissà cosa c’è dentro – disse Prue indicando l’Ufo Center.
- Cosa vuoi che ci sia! Un alieno? – rise Piper.
- Spiritosa! –
Camminarono ancora un po’ e giunsero al Crashdown.
- Il Crashdown! Dai entriamo, ho una voglia matta di vedere com’è dentro! –
disse Phoebe.
Le tre sorelle e il loro angelo bianco entrarono nel grazioso locale a tema col
paesaggio circostante. Si guardarono intorno, scrutando ogni particolare e
attirando l’attenzione di alcuni clienti e della cameriera che li servì. Quel
giorno al Crashdown non c’erano né Liz né Maria né Michael perché si erano
allontanati qualche giorno da Roswell per andare a visitare l’università di
Phoenix insieme ad Alex.
- Buongiorno, volete ordinare? – disse la cameriera, che si chiamava Sally.
- Certo! Allora… cosa sono gli anelli di saturno? – chiese Phoebe un po’
stupita dal nome di quei cibi.
- Sono totani fritti. Qui è tutto a tema con gli alieni e lo spazio. C’è anche
il frappé di Venere, il crush burgher, la torta di Marte e via discorrendo –
disse la cameriera sorridendo.
- Wow! Dovete essere rimasti molto scossi dagli avvenimenti del 47 – disse
Prue.
- Scossi no, comunque quasi nessuno crede che gli alieni siano veramente
atterrati qui. Diciamo che abbiamo approfittato dell’occasione per arricchirci
un po’ – disse facendo l’occhiolino.
- Sì, avete fatto bene. A San Francisco non è facile come qui aprire un locale
a tema – disse Piper pensando al P3.
- Venite da San Francisco? Turisti? –
- Diciamo di sì, una vacanza istruttiva speriamo – disse Leo.
- Allora, cosa vi posso portare? –
- Vediamo… crush burgher, torta di Marte e frappé di Venere per tutti – disse
Prue.
- D’accordo –
Rimaste sole le sorelle parlarono.
- Sono molto cordiali qui, speriamo siano tutte come lei, è molto simpatica –
disse Phoebe.
- Non possiamo fidarci dinessuno, la Sorgente può prendere il corpo di chiunque
– le ricordò Leo.
- Uffa! Sempre uguali voi! – disse Phoebe imbronciandosi. Lei era un animo
libero, una sbarazzina e non poteva sopportare che le sue sorelle parlassero
sempre di demoni e stregoni, e il fatto che lo facesse anche Leo la faceva
sentire una bambina irresponsabile, ma lei era fatta così e non ci poteva fare
niente.
- Ecco qui – disse la cameriera tornando dopo qualche minuto.
- Grazie – dissero in coro.
QUALCHE GIORNO DOPO
Era l’inizio di settembre e il caldo a Roswell era ancora quasi insopportabile;
Maria e Liz non ce la facevano più: il locale era strapieno di clienti e non si
erano ancora fermate un momento. Michael si stava sciogliendo dietro quei
fornelli dove preparava il cibo e non vedeva l’ora di farsi una bella doccia
ghiacciata per rinfrescarsi un po’. Avevano programmato di andare in piscina,
ma ogni volta rimanevano bloccati al Crashdown letteralmente sommersi da una
marea di clienti, così ci avevano rinunciato. Erano intenti a parlare tra loro
in un momento di pace, quando Liz vide entrare due persone mai viste: una
ragazza bionda, non troppo alta, corpo atletico e un ragazzo biondo platino con
la faccia da duro, con un cappotto di pelle.
- Ehi, guarda quei due, non gli ho mai visti – disse Liz rivolta a Maria.
- Come fa a stare col cappotto di pelle! Dio mio, qui si muore di caldo –
esclamò Maria sventolandosi con il blocchetto delle ordinazioni.
- Non mi piacciono. Le facce nuove non sono ben accette qui, potrebbe benissimo
essere lui il vampiro – intervenne Michael.
- La sua faccia era decisamente diversa e poi aveva i capelli scuri, ma non si
sa mai – rispose Liz osservando il ragazzo biondo. – Comunque vado a prendere
le loro ordinazioni, non si sa mai che noto una certa somiglianza – aggiunse
avviandosi verso il tavolo.
- Salve, volete ordinare? – disse Liz molto gentilmente ai due nuovi clienti.
I due ragazzi la squadrarono da capo a piedi. Poi il ragazzo disse: - Forte
quell’uniforme! Ma è possibile che in questa città non ci sia niente che non
ricordi gli alieni! –
- Effettivamente tutto qui è basato sugli alieni – disse Liz sorridendo,
arrossendo anche un po’ perché quando si parlava di alieni si parlava del suo
Max.
- Comunque la città è molto bella, e anche questo locale. Da quanto è in piedi?
– chiese la ragazza.
- Dal 47, i miei nonni lo costruirono appena gli alieni giunsero qui con la
loro astronave… almeno così si dice – si affrettò ad aggiungere per non dare
nell’occhio.
- E tu credi negli alieni? – le chiese il ragazzo.
- Be’, io dico di sì, altrimenti non avrebbero fatto diventare Roswell una
città com’è oggi. Credo che un po’ tutti qui ci crediamo, in fondo la nostra
economia è basata su di loro – rispose Liz cercando di non perdere il
controllo. Quei ragazzi facevano troppe domande e non le piaceva. Che avessero
qualcosa a che fare con kivar?
- Io sono Buffy – si presentò la ragazza.
- E io Spike – disse il ragazzo.
- Piacere, sono Liz – rispose quest’ultima.
Liz si soffermò ad osservare i due ragazzi: lei sembrava una studentessa
universitaria non molto diversa da tutte le altre, e lui non aveva di certo
qualche somiglianza con quell’essere spaventoso che aveva visto qualche tempo
prima, però aveva un’aria cupa, qualcosa di sinistro nel suo sguardo e nei suoi
modi di fare. Che fossero due agenti dell’FBI? La mente di Liz era tempestata
di domande di ogni tipo, le cui risposte, se fossero state affermative,
avrebbero messo in serio pericolo la sua vita e quella dei suoi amici. Volle
pensare ad altro per non dare nell’occhio diventando pensierosa e rinnovò la
domanda ai due clienti.
- Avete già visto le liste? –
- Sì. Due anelli di saturno, una torta al cioccolato, un frappè al cioccolato e
un doppio crush burgher – disse Buffy.
- Ve li porto subito. –
Rimasti soli Buffy e Spike parlarono di quell’incontro.
- Non ci guardava molto bene, non trovi? – disse lui.
- Ho visto e ad un tratto è diventata pensierosa, come se stesse per farci un
mucchio di domande strane –
- Già. Non mi convince. So che lei non può essere Dracula, lui è un uomo, però
potrebbe avere qualcosa a che fare con questa storia. Hai visto come mi ha
squadrato, come a cercare qualche somiglianza con qualcuno o qualcosa, non lo
so, mi ha dato una strana impressione –
- Andremo a fondo in questa storia, la terremo d’occhio per vedere se sta
tramando qualcosa, se è per caso d’accordo con Dracula. In tutte le storie lui
doveva cercare e sposare la reincarnazione della sua antica sposa. Chi ci dice
che non sia lei? –
- Ma se lei fosse una vampira non potrebbe andare in giro in pieno giorno! –
- Magari lei è stata morsa ma non è diventata una vampira. Spike, non so più a
cosa pensare. Oppure sarà stata solo curiosa di vedere gente nuova, sai, non
credo che qui ci sia molta gente –
- Forse hai ragione tu. Ci stiamo preoccupando per niente. Arriva –
- Ecco qua – disse Liz posando i piatti e i bicchieri sul tavolo.
- Grazie – dissero in coro i due giovani.
Liz tornò dagli altri e disse: - Non mi convincono molto. Lui non ha alcuna
somiglianza con quel vampiro, però ha un non so che di sinistro, mi fa venire i
brividi il modo in cui mi guarda, il modo in cui guarda tutti noi. E poi con
quel cappotto mi fa pensare a un agente dell’FBI, sai che loro si riconoscono
ovunque per il loro strano abbigliamento! –
- Prima di giungere a conclusioni affrettate dovremmo parlarne con gli altri.
Non lo so, a me sembrano innocui, non sento nessuna vibrazione che ci possa
mettere in pericolo, anche se lui è molto potente, lo sento. Anche lei però ha
un’energia vitale molto forte. E se fossero qui proprio per dare la caccia a
quel vampiro? – disse Michael.
- Ma cosa vai a pensare! Non credo che due persone normali possano dare la
caccia a un vampiro come quello! Non mi convincono – sentenziò Maria.
- Ecco che arrivano gli altri – disse Liz correndo incontro a Max e
abbracciandolo.
- È stracolmo oggi! – disse lui dopo averle dato un bacio.
- Hai visto. Sono stravolta! –
- Povera Liz, stasera ti farò un bel massaggio – disse lui accarezzandole il
collo.
- Grazie, sei un tesoro. Cosa farei senza di te! –
- Moriresti! –
- Spiritoso! – esclamò Liz ricordando il modo in cui si sono incontrati al
prima volta.
Lo sguardo di Max si posò sui nuovi clienti e disse a Liz: - Chi sono? –
- Lei si chiama Buffy e lui Spike, due nomi insoliti, non trovi? –
- Già. Comunque non mi convincono, soprattutto lui, ha l’aria di agente
dell’FBI, teniamoli d’occhio –
- Anch’io ho avuto la stessa impressione – disse seria Liz.
- Purtroppo non possiamo fare altro che aspettare Kivar, ma se loro sono
coinvolti in qualcosa e si trovano qui, significa che lui è molto vicino e che
molto presto attaccherà. Dobbiamo tenerci pronti – disse rivolto a tutti gli
amici, che nel frattempo li avevano raggiunti.
Intanto Buffy e Spike commentavano ciò che era accaduto.
- Devono essere tutti amici, devono essere tutti di qui – cominciò Buffy.
- Sì. Liz e quel ragazzo moro devono essere fidanzati –
- Io credo che siano tre coppiette di giovani ragazzi rilegati nel pieno
deserto e che facciano una vita assolutamente piatta. –
- Non lo so, il ragazzo moro ha uno sguardo molto profondo, dentro di lui ho
visto l’universo. Ha un’energia vitale incredibile e sembra non finisca mai.
Lui è il più forte, poi ci sono il ragazzo che cucina, la ragazza bionda appena
entrata e l’altra cameriera. Sembrano diversi, non normali ragazzi. Che siano
alieni? – azzardò Spike.
- Ma come ti viene in mente una cosa del genere! Spike, mi sa che hai bisogno
di un buon riposo o di una cura psichiatrica. Non dico che gli alieni non
esistano, ma di certo non hanno l’aspetto di ragazzi di diciott’anni. Sono
tutti verdi o grigi con grandi teste e un esile corpicino, occhi neri senza
pupille e palpebre. Sono brutti e viscidi, e loro invece mi sembrano dei
normali ragazzi di una sperduta cittadina – concluse Buffy tutt’altro che
divertita, soprattutto perché anche a lei era passata per la testa un’idea
simile, ma l’aveva immediatamente accantonata ricordando tutti i film che aveva
visto sugli alieni.
Dopo qualche minuto entrarono altri nuovi clienti: erano quattro, tre ragazze e
un ragazzo. Il ragazzo era alto, fisico atletico, biondo con gli occhi azzurri;
la prima ragazza ad entrare era mora, occhi chiari, abbastanza alta e sembrava
molto seria; la seconda aveva i capelli castano scuro lunghi, occhi scuri e
teneva per mano il ragazzo, e la terza sembrava la più giovane, aveva i capelli
castani chiari e gli occhi nocciola.
Quando entrarono si voltarono tutti i componenti del sestetto alieno e i due
clienti stranieri. Gli occhi dei quattro entrati si spostavano dal sestetto al
duetto seduto, fino a quando la ragazza bruna non scrollò il capo e si andò a
sedere.
- Qui sta succedendo qualcosa. Ci sono troppe coincidenze. Perché quei quattro
avranno guardato in quel modo quei due seduti? Io non mi fido molto, teniamo
gli occhi aperti – sentenziò Max stringendo sempre di più a sé Liz come a
volerla proteggere.
- Vado io da loro – disse Maria.
- Salve, avete già guardato la lista? – chiese.
- Sì, siamo già venuti ieri a mangiare qui. C’era un’altra ragazza, una mora
con gli occhi chiari, mi pare che sul cartellino ci fosse scritto Sally – disse
quella che sembrava più giovane.
- Sì, Sally. Io sono Maria, piacere –
- io sono Phoebe – disse la più giovane.
- Io Prue – disse la mora
- Io Piper – si presentò la castana
- E io Leo – infine toccò al ragazzo.
- Vi va di prendere quello di ieri? – chiese Prue.
- Sì – risposero gli altri.
- Bene, allora torta di Marte, frappé di Venere e crush burgher per quattro –
disse.
- Subito –
Quando ebbe passato le ordinazioni a Michael, Maria tornò dagli altri.
- Sono stati qui anche ieri, li ha serviti Sally – disse.
- Non so più a cosa pensare. Gente nuova che arriva da un giorno all’altro e si
ritrova tutta qui quando noi siamo qui al completo, e inoltre continuano a
fissarci – disse Isabel, che odiava essere fissata.
- Dobbiamo comportarci normalmente – disse infine Max col tono più sicuro che
riuscì a trovare.
Anche le sorelle Hallywell e Leo parlarono di quello che era appena accaduto.
- Ho uno strano presentimento – disse Prue.
- In che senso? – chiese Piper.
- Nel senso che non riesco a scollare gli occhi di dosso a nessuno di loro, né
al gruppo dove ci sono le due cameriere, nemmeno a quei due seduti al tavolo –
spiegò indicando prima uno poi l’altro gruppo.
- Non avverto energia negativa, solo un po’ proveniente dal ragazzo biondo
seduto, ma gli altri mi sembrano a posto, anche se per alcuni di loro non
riesco a percepire un’energia proprio… umana – disse Leo.
- Umana? – chiese Phoebe.
- È più o meno quello che provo quando sono con Loro lassù, qualcosa di strano,
di soprannaturale, come se fossero dotati di un’energia che non è propria dei
terrestri, dei vivi, non so come spiegarvelo – continuò.
- Comunque abbiamo capito cosa vuoi dire. Dici che siano demoni, stregoni o
futuri angeli bianchi? – chiese Piper.
- Angeli bianchi lo escludo, lo saprei. Demoni non credo perché non sono
cattivi, non sono malvagi, o forse sono in grado di mascherare il loro lato
oscuro – Leo si fece pensieroso.
- Speriamo solo di non dover combattere anche contro di loro, la Sorgente basta
e avanza – concluse Prue.
- Eccomi – li interruppe Maria col vassoio.
Posò i piatti e i bicchieri e se ne andò a servire un altro tavolo.
Come Phoebe toccò il suo bicchiere, toccato un attimo prima da Maria, ebbe una
premonizione: vide i sei ragazzi e i due seduti al tavolo combattere insieme a
loro. Di fronte a loro c’erano la Sorgente, quello che sembrava un vampiro o
qualcosa del genere, e un normale uomo con poteri incredibili.
- Phoebe, che ti succede? – le chiese Piper.
- Ho avuto una premonizione – e prese a raccontare.
- Noi combattevamo con loro? – chiese Leo.
- Sì, ma non contro, al loro fianco. Credo che siano buoni. Stavano combattendo
contro altri malvagi. Non so chi siano, probabilmente sono streghe e stregoni
buoni come noi. I conti possono tornare, quattro streghe e altrettanti angeli
bianchi – spiegò Phoebe.
- Non so se dobbiamo fidarci di loro. E se quella cameriera abbia
intenzionalmente voluto procurarti proprio quella premonizione per depistarci?
– chiese Prue scettica.
- Non credo sia possibile. Non conosco nessun demone in grado di farlo, nemmeno
la Sorgente, è un potere che non esiste – spiegò Leo.
- Allora cosa suggerisci di fare? – gli chiese Piper.
- Non so proprio cosa fare. Loro non mi hanno mai detto che avremmo trovato
degli alleati. Solo che avremmo dovuto combattere contro la Sorgente, e poi a
quando pare loro hanno già la loro Sorgente da battere, o qualunque cosa sia.
Non possono essere streghe, o combatteremmo tutti contro lo stesso nemico –
continuò Leo.
- Questo è vero. Non ci sto capendo più niente. Sono veramente confusa.
Comincio a credere che siamo qui per un motivo molto più importante che
eliminare la Sorgente, qualcosa che dovremmo fare per salvare la Terra o
qualche essere superiore, non lo so – la mente di Prue non riusciva a frenarsi,
aveva un presentimento dopo l’altro, un’idea dopo l’altra, e di certo non erano
molto rassicuranti.
- Hai visto quella ragazza? Ha avuto una premonizione – disse Spike.
- Ho visto come ha sussultato. Un po’ come è successo a noi –
- Sì. Che sia un’altra cacciatrice anche lei venuta qui per battere Dracula? –
- Ma come possono esserci due cacciatrici? Io non sono morta! –
- Effettivamente è vero. A meno che non sia successo qualcosa che abbia
scatenato l’arrivo di una nuova cacciatrice per aiutarti in quell’ardua impresa
–
- Allora dovrebbe essere veramente la fine del mondo –
- Può darsi. Se Dracula non morirà credo che farà stragi. Ho letto sul giornale
locale che negli ultimi mesi ci sono state molte morti sospette, avevano quasi
tutte buchi sul collo e altri corpi invece erano carbonizzati. Non so cosa stia
succedendo, però è probabile che tu ti trovi a fronteggiare sia Dracula che un
demone suo alleato, e allora io non ti basterò. –
- Mi stai facendo venire il mal di testa! – disse Buffy sorseggiando il suo
frappé.
Anche gli alieni si erano accorti del sussulto di Phoebe.
- Avete visto anche voi? – chiese Isabel.
- Sì, come è successo a me – disse Maria. – una visione, una premonizione,
qualcosa del genere –
- Questo significa che molto probabilmente sono alieni anche loro, oppure mezzi
alieni – disse Max.
- Qui stanno succedendo cose troppo strane. Meglio indagare – disse Michael.
- Hai ragione. Appena finite il turno ci troviamo a casa tua per decidere il da
farsi – concluse Max.
- Io vado a parlare con loro – disse dopo qualche minuto Phoebe.
- Cosa? – chiesero in coro gli altri tre.
- Avete capito bene. Odio stare qui a chiedermi chi sono, meglio chiarire tutto
e subito –
- Ma non abbiamo il Libro delle Ombre con noi e non abbiamo nessuna pozione –
protestò Prue.
- Abbiamo i nostri poteri e possiamo bloccarli o farli volare e io posso
prenderli a calci. Non vi preoccupate. Sento che non ci faranno niente di male
– e così dicendo si avvicinò verso il tavolo di Buffy e Spike.
- Scusate, posso chiedervi una cosa? – chiese ai due ragazzi.
- Prima vorrei presentarmi, sono Phoebe Halliwell –
- Io sono Buffy e lui è Spike – disse la ragazza guardandola con occhi torvi.
- Ecco io… mi chiedevo… perché foste qui –
- Perché avevamo voglia di una vacanza – disse Spike sorridendo a quella
domanda così stupida.
- Credevo che aveste una missione ben precisa per venire qui a Roswell da
chissà quale città – continuò Phoebe.
- Non abbiamo nessuna missione – disse Buffy che stava iniziando a perdere la
pazienza.
- Siete sicuri? Credo che prima vi siate accorti del sussulto che ho fatto,
perché mi guardavate… ecco… io ho visto voi combattere contro un essere
mostruoso, credo che fosse un vampiro, ma non lo so, e mi chiedevo se voi siete
i buoni o i cattivi –
A quelle parole Buffy e Spike rimasero a bocca aperta, fissavano la ragazza non
capendo cosa volesse dire e non capendo perché avesse avuto quella premonizione
e soprattutto perché la riferiva loro. E se loro fossero stati malvagi e
l’avessero uccisa, non ci aveva pensato? Era stata troppo impulsiva a scoprirsi
tanto.
- Be’, forse ti sei confusa – disse Buffy.
- No, non mi sbaglio mai. Le mie premonizioni si sono sempre avverate. Sentite,
qui non possiamo parlare, perciò, dato che ho capito che siete buoni perché non
mi avete attaccata, propongo di incontrarci in un luogo neutro e discutere. Che
ne dite di venire qui dopo l’ora di chiusura? –
- Ma come entreremo? – chiese Spike.
- Ci apriranno loro, perché saranno con noi. Ho visto anche loro. Ora scusatemi
ma devo andare. Vi prego venite, ho bisogno di sapere – e così dicendo Phoebe
si spostò verso il gruppo di sei persone.
- Ciao, sono Phoebe Halliwell – disse con un certo imbarazzo. Quei ragazzi
erano da sballo. Il biondino e il moro erano decisamente molto carini e se
fosse stata un’altra circostanza ci avrebbe provato con entrambi senza tanti
problemi. Ma ora non era il momento di pensare ai ragazzi, doveva scoprire
perché tutti loro erano nella sua premonizione.
- Piacere, io sono Max; lei è Liz, lei è Isabel, lei è Maria, lui è Michael e
lui Alex – disse Max mostrandoglieli con la mano mentre pronunciava il loro
nome.
- Credo che anche voi abbiate visto il mio sussulto di prima, vero? –
I ragazzi annuirono.
- Bene. Ho avuto una premonizione e ho visto voi che combattevate contro un
uomo, mi sembrava un normale uomo, però aveva dei grossi poteri –
- Cosa hai visto? – chiese Michael.
- Sì, è la verità. Non so perché ma appena ho toccato il bicchiere ho avuto
questa premonizione, e c’erano anche quei due seduti al tavolo che combattevano
contro qualcosa che sembrava un vampiro; comunque, il punto è: siete buoni o
cattivi? –
- Ti sembra che se fossimo cattivi te lo verremo a dire così? – chiese Isabel,
decisamente scocciata dal comportamento invadente di Phoebe.
- Non lo so, però credo che se foste stati cattivi mi avreste già attaccato –
- Chi sei? – chiese Michael, che non si fidava affatto di quella ragazza così
ben preparata sul loro nemico.
- Ve l’ho detto, sono Phoebe Halliwell –
- Intendevo da dove vieni – continuò Michael.
- Da San Francisco –
- E da San Francisco tu vieni qui per chiederci se siamo buoni o cattivi? – si
intromise Maria.
- No, sono qui per un altro motivo, ma vi spiegherò tutto dopo. Volevo
chiedervi se potete aprirci dopo l’orario di chiusura, così parleremo tutti
insieme tranquillamente e ognuno chiarirà la propria posizione in questa
storia. Io vi ho visti nella mia premonizione e quando io ho una premonizione
significa sempre qualcosa, qualcosa che talvolta non è molto buono, però so che
voi siete buoni perché combattevate dalla nostra parte, non con quei tre brutti
ceffi orripilanti – disse ancora Phoebe per spiegarsi.
- Cioè, tu vorresti incontrarti qui con noi e quei due dopo l’orario di
chiusura del locale? – chiese Liz.
- Chi mi dice che tu non sia un’agente dell’FBI, o una skin, eh? – esclamò
Michael, che stava veramente iniziando a perdere la pazienza.
- Vi assicuro che non lavoro all’FBI, anzi! E che cos’è una skin? – chiese
Phoebe caduta dalle nuvole.
- È stato Kivar a mandarti qui? – chiese Max.
- Chi? Sentite, qui forse c’è un malinteso, ma vi prego di attendere l’orario
di chiusura e parlarne con calma. Per piacere accettate la mia proposta. Sono
sicura che se ci uniremo per sconfiggere il male vinceremo –
- E tu che ne sai del male che dobbiamo sconfiggere? – chiese Isabel.
- Del vostro non ne so niente, ma so molto del mio – continuò Phoebe.
- Ok, per noi va bene. Ci vediamo qui alle 10. – si intromise Liz.
- Liz! – esclamò Michael.
- Non ti preoccupare. Se fosse stata una skin non avrebbe detto che lei avrebbe
del male da sconfiggere –
- Non ti ricordi Courtney? – chiese Michael.
- Certo, e ricordo anche che lei ha sacrificato la sua vita per salvare la
nostra – queste parole di Liz misero a tacere i commenti di tutti, che
accettarono di incontrarsi con quella misteriosa e un po’ troppo esuberante
ragazza.
Le ore passarono in fretta e come in un batter d’occhio arrivarono le dieci di
sera. I tre alieni, i due terrestri e la mezza aliena erano già al Crashdown,
quando arrivarono i due ragazzi del pomeriggio. Subito dietro di loro
arrivarono le tre ragazze e il ragazzo seduti al tavolo con quella pazza
visionaria.
- Bene, ora che ci siamo tutti direi che è meglio presentarci – prese la parola
Phoebe. – Io sono Phoebe Halliwell e loro due sono le mie sorelle Prue e Piper,
e infine lui è il ragazzo di Piper, Leo. –
- Io sono Buffy e lui è il mio ragazzo Spike. –
- Io sono Liz e lui è il mio ragazzo Max. –
- Io sono Michael e lei è la mia ragazza Maria. –
- Io sono Isabel, la sorella di Max, e lui è il mio ragazzo Alex. –
- Bene, le presentazioni sono fatte. Ora arriva il peggio – continuò Phoebe.
- Spiegaci bene cosa è successo oggi pomeriggio perché noi non ci abbiamo
capito un bel niente – disse Alex.
- Okay, credo sia meglio giocare a carte scoperte. Io e le mie due sorelle
siamo tre streghe, e lui è il nostro angelo bianco incaricato di proteggerci.
Noi non siamo streghette come le altre, perché noi possediamo il potere del
Trio e combattiamo veri demoni, veri esseri degli inferi che vengono sconfitti
tramite formule lette dal Libro delle Ombre, un libro tramandato da secoli
nella nostra famiglia, come i nostri poteri, e con pozioni che prepariamo noi
stesse. Noi siamo in grado di fare qualsiasi cosa, ma il nostro potere lo
dobbiamo usare per fare del bene, perché siamo streghe buone, perciò dobbiamo
aiutare gli innocenti minacciati dagli esseri del male – spiegò Phoebe.
- Cavoli che storia! – esclamò Buffy.
- Parli proprio tu! – le disse Spike.
- Perché? – chiese Maria.
- Io sono Buffy Summers, la Cacciatrice, sono l’ammazza vampiri. Praticamente
passo le notti a infilare paletti nel cuore di vampiri che si polverizzano e a
combattere contro demoni che escono dalla bocca dell’inferno, che purtroppo è
Sannydale, dove abito. Lui è un vampiro… -
- Eeeeeeeeeeh??!!! – tutti furono assolutamente devastati da questa notizia.
- Un attimo, fatemi spiegare. Lui è un vampiro che ha un chip nella testa e non
può fare del male a nessuno. Comunque anche se non ce l’avesse sarebbe lo
stesso perché si è innamorato di me e per stare con me ha rinunciato alla sua
parte cattiva passando dalla parte del bene e aiutandomi a uccidere i suoi
simili, coloro che prima erano suoi amici – spiegò Buffy.
- Gran bel coraggio! – esclamò Phoebe.
- Immagino che ora tocchi a noi. Il mio nome terrestre è Max Evans, ma in
realtà, anzi, nella vita passata, anche se non ho ben capito come stanno le
cose, il mio nome è Zan e sono il re di un pianeta distante anni luce dalla
terra, Antar. Sono un extraterrestre, come lo sono Isabel e Michael e come lo è
Maria per metà. Abbiamo dei poteri che usiamo solo quando è strettamente
necessario perché capite bene che vivere a Roswell per noi non è semplice,
abbiamo sempre alle calcagna l’FBI che cerca di studiarci – disse Max.
- Oddio! Gli alieni esistono davvero! Forte! – esclamò Spike.
- Direi che le nostre belle notizie le abbiamo avute. Ora parliamo della nostra
missione, perché a quanto pare siamo qui per uno scopo preciso – disse Leo.
- Ammetto che la tua Max, è la notizia più sconvolgente. Comunque, noi siamo
venute fin qui da San Francisco per battere la Sorgente, che sarebbe la
sorgente appunto di tutti i mali. Eliminata quella i nostri guai saranno per un
po’ finiti perché negli inferi ci sarà un bel trambusto per la successione al
trono, e credo che anche i guai di Buffy saranno per un po’ finiti perché la
bocca dell’inferno per un po’ rimarrà chiusa o comunque non sputerà più fuori
quei demoni che lei deve combattere. Poi ci spieghi come fai senza la magia! –
disse Prue.
- Ve lo spiego subito. Io non ho poteri particolari, sono solo dotata di una
forza sovrumana e di una grande agilità, che mi permettono di combattere contro
i vampiri e altri essere orripilanti. – disse Buffy.
- Siamo qui per battere Dracula, il primo di tutti i vampiri, il più forte in
assoluto, colui che ha dato vita anche a me praticamente. So che sembra un
controsenso, ma sono deciso a farlo fuori, perché non voglio più che esistano
vampiri sulla faccia della terra, anche se so che è impossibile. – continuò
Spike.
- Ora ho capito chi ha ucciso tutte quelle ragazze! Sono stati la Sorgente e
Dracula! – esclamò Alex.
- Cosa vuoi dire? – chiese Piper.
- Ci sono state molte morti inspiegabili qui e noi abbiamo seguito gli
assassini vedendo i loro terribili volti. Comunque alcune ragazze avevano due
buchi sul collo, tipico dei vampiri suppongo, e altre erano carbonizzate,
immagino sia il potere della Sorgente – disse Liz.
- Avete centrato il bersaglio. Ciò vuol dire che quei due si sono coalizzati –
disse pensierosa Buffy.
- E non sono soli credo. Il male cerca il male. Noi siamo qui dal 1947, noi
siamo quei famosi alieni giunti qui nello schianto che ha reso nota questa
città… - iniziò Isabel.
- Accipicchia!!! – esclamarono tutti gli altri in coro.
- Li portate bene gli anni! – disse Leo. – Effettivamente io sono più vecchio
di voi, dato che sono morto nel 1927! –
- Caspita!!! – esclamarono di nuovo in coro gli altri.
- Io credo che non reggerò a tutte queste notizie insieme – disse Maria quasi
col mal di testa.
- Comunque, sul nostro pianeta d’origine sta infuriando la guerra perché noi là
siamo morti e la madre di Max e Isabel ci ha come dire clonati e ci ha spediti
qui col compito di restare nell’anonimato, crescere, venire a conoscenza del
nostro destino e infine andare su Antar a porre fine alla guerra e riprendere
il nostro, anzi il loro, legittimo trono. – spiegò Michael.
- Senonché Kivar, colui che ha preso ora il controllo di Antar, la quale sta
vivendo da molti anni una terribile guerra civile per batterlo, purtroppo
inutilmente, ha deciso di venire sulla Terra per farci fuori tutti e potere
così prendere definitivamente il controllo di Antar senza il pericolo che noi
un giorno ci presentiamo da lui – continuò Max.
- Comunque siamo tre contro dodici – disse ottimista Phoebe.
- Ma loro hanno molta più forza di noi. Anche se siamo in tanti sarà molto
difficile batterli. Per battere Kivar abbiamo bisogno del potere reale, potere
che ora non abbiamo perché manca una componente del gruppo, la quale ci ha
traditi ed è passata dalla parte del nemico, ma è una storia lunga. – disse
Isabel.
- Non sarà facile battere nemmeno la Sorgente. Phoebe non è il momento di
essere ottimiste, anzi, dobbiamo sempre essere sul chi va là, pronti a
rispondere all’attacco da un momento all’altro – disse Prue.
- Naturalmente non abbiamo la minima idea di come battere Dracula, i cui poteri
sembrano illimitati. È velocissimo e può trasformarsi in un pipistrello, e
quando lo farà lo avremmo perso perché sarà impossibile ferirlo così piccolo e
agile – disse Buffy sconfortata.
- Direi che siamo tutti sulla stessa barca, quindi propongo di unirci e di
combattere insieme il male che ci rompe le scatole – disse Max.
- Hai proprio la stoffa del leader – lo elogiò Spike.
- Grazie. Faccio del mio meglio, anche se qui non sono altro che Max Evans –
- Quindi se ho capito bene l’ammazza vampiri è fidanzata con un vampiro, tre
alieni sono fidanzati con due umani e una mezza umana, e mia sorella è
fidanzata con un angelo, cioè con un morto. Direi che siamo messi proprio bene!
– esclamò Phoebe ridendo.
- Già. Ma come avete fatto voi tre a stare insieme a tre alieni senza avere
paura, non lo so, soggezione nei loro confronti, cose di questo genere – chiese
Buffy.
- Non possiamo avere paura di loro. Max mi ha salvato la vita, ha il potere di
guarire, è così che l’ho conosciuto e che mi sono innamorata di lui. Sono le
persone più dolci e gentili di questa Terra e quando penso che nello spazio ci
siano persone così mi vergogno di essere terrestre, perché noi terrestri siamo
l’esatto opposto – disse Liz.
- Oh Liz, sono le parole più belle che potessi sentire – le disse Max
abbracciandola.
- Liz sei favolosa, veramente. Non credevo che avessi una così alta stima di
noi – le disse Isabel.
- Maria, perché non prendi esempio da lei e dici qualcosa di carino anche tu? –
le disse Michael prendendola in giro.
- Le parole non possono esprimere quello che provo per Michael e nemmeno quello
che provo nei confronti degli altri due alieni. Posso solo dire che li amo con
tutto il cuore, va be’ Michael in modo speciale, e che farei qualsiasi cosa per
aiutarli. Secondo me loro sono molto più umani di noi. – disse Maria. – Sei
contento? – disse poi rivolta a Michael.
- Moltissimo amore – disse lui dandole un bacio sulla fronte.
- Ma fanno sempre così? – chiese Phoebe all’unica rimasta ancora staccata dal
suo ragazzo.
- Sì, soprattutto Max e Liz, il loro amore è qualcosa che non si può
descrivere, non si può capire, solo loro possono amarsi in quel modo e devo
dire che a volte sono gelosa di come si capiscono senza parlare, di come i loro
occhi facciano discorsi interminabili senza che loro aprano bocca, di come i
loro corpi e le loro menti siano in perfetta sintonia e di come non possono
vivere l’uno distante dall’altro per più di cinque minuti senza impazzire –
disse Isabel sorridendo.
- E tu che ci dici? – le chiese Prue.
- Io ho scoperto da poco di essere innamorata di Alex, perché ho sempre avuto
più paura degli altri a legarmi con terrestri, soprattutto dopo che ero venuta
a sapere che il mio destino era quello di stare con Michael. Ho capito che era
una cavolata perché per me Michael è un fratello, non un marito, perciò ho
detto ad Alex quello che provavo e ora sa che sono pazza di lui –
- E io sono pazzo di te – disse lui dandole un bacio sulle labbra.
- Ma che bel quadretto! Siete le persone che si amano di più su questa Terra
secondo me. Anche mia sorella e Leo si sbaciucchiano, ma non hanno mai
trasmesso così tanto amore come state facendo voi adesso. Credo che il legame
alieno-umano sia un’accoppiata vincente. Avete mica qualche alieno da
presentarmi? – scherzò Phoebe.
- Cosa vorresti dire, che io e Leo non ci amiamo? – saltò su Piper.
- No, solo che Loro vi impediscono di amarvi come vorreste e perciò fra voi c’è
attrito – le spiegò Prue.
- Chi sono Loro? – chiese Buffy.
- Sono i miei superiori, sono le alte sfere della volta celeste. Dio, gli
arcangeli, i cherubini, praticamente sono il più grande e puro bene. – spiegò
Leo.
- E voi due invece che state zitti! Com’è possibile che due persone così tanto
diverse, anzi antagoniste, si innamorino? – chiese Liz.
- È una lunga storia. Lui non è il primo vampiro con cui sto, ma l’altro aveva
l’anima, poi dopo un particolare evento l’ha persa ed è tornato più spietato
che mai. Mi sono chiusa in me stessa e ho cercato conforto in un soldato di un
progetto segreto. Con lui comunque è durata poco e se n’è andato senza nemmeno
salutarmi. Non ho molta fortuna coi ragazzi! Comunque, i medici di questo
progetto hanno impiantato nel cervello di Spike un chip che gli impedisce di
fare del male ed è diventato buono – spiegò Buffy.
- Io ero ossessionato dalla Cacciatrice, fin dalle prime volte che ho
combattuto con lei, perché noi due ci siamo scontrati molte volte quando ero
ancora cattivo, ma nessuno dei due è mai riuscito ad uccidere l’altro. Comunque
questa ossessione presto si è trasformata in amore. Sembra assurdo, ma è così!
E questo ancora prima che mi impiantassero il chip. Non avevo mai provato
sentimenti del genere, anche perché in teoria non dovevo provarne, perciò ho
deciso di passare dalla parte del bene e di aiutare la cacciatrice. Poi il chip
ha facilitato il mio avvicinamento a lei e così siamo diventati amici fino a
quando qualche mese fa anche lei ha scoperto di amarmi. E così eccoci qui –
concluse Spike.
- Che storie! Non ho mai sentito così tante stranezze tutte insieme – esclamò
Maria. – Però anch’io non sono da meno, visto che mio padre è alieno, mia madre
terrestre e io sono mezza aliena e l’ho scoperto solamente poche settimane fa.
–
- Roswell in pratica è piena di alieni! – disse Leo.
- No, ci siamo solo noi tre. Prima eravamo in cinque, ma uno è morto e l’altro
è partito. Quando arriverà Kivar saremo in quattro alieni più una mezza aliena
dotata però di poteri che ci aiuteranno a batterlo – disse Max.
- E come avete scoperto di venire qui? – chiese curiosa Isabel.
- Ehm… noi, abbiamo avuto una visione in contemporanea – disse Buffy non
approfondendo il discorso.
- Per avere visioni insieme bisogna raggiungere una grande intimità. Noi
dobbiamo baciarci e vediamo e sentiamo i nostri ricordi, le nostre aspettative,
i nostri sentimenti, apriamo in questo modo il cuore alle persone che amiamo –
disse Michael.
- E voi come avete potuto raggiungere un’intesa simile?… aaaaaaaah! – esclamò
Maria capendo in quale situazione erano mentre ebbero la visione.
Spike e Buffy divennero leggermente rossi e si presero per mano.
- Forse è meglio se passiamo a noi, in modo da togliergli dall’imbarazzo –
suggerì Leo.
- Sì. Io ho avuto la premonizione mentre stavo lottando contro un demone, ho
visto questo locale e la Sorgente. Il mio potere infatti è quello di avere
premonizioni, vedere il passato e il futuro, oltre che avere una grande
esperienza nelle arti marziali, venute così da un giorno all’altro – disse
Phoebe.
- Interessante. Poi ci parlerete dei vostri poteri dettagliatamente. Io invece
ho avuto una visione una notte, è venuta così, e ho visto Kivar. – disse Maria.
- Ora passiamo ai poteri, la cosa più interessante – disse Michael.
- Io ho il potere della telecinesi, posso muovere gli oggetti o farli esplodere
con la forza del pensiero – disse Prue.
- Io invece posso bloccare il tempo e quando sono davvero arrabbiata non solo
blocco le cose ma le faccio anche esplodere – disse Piper con una punta di
imbarazzo.
- Io sono un vampiro, quindi quando mi trasformo in vampiro cambio faccia e i
miei poteri aumentano diventando molto forte e veloce, quasi come la
cacciatrice – disse Spike.
- Tutti noi alieni più Maria possiamo collegarci con le nostre menti in modo da
poter parlare col pensiero. Inoltre io, Isabel e Michael possiamo attivare uno
scudo protettivo e cambiare forma e colore agli oggetti. Io in particolare poi
ho il potere di creare delle sfere di energia dalle mani e di guarire le
persone – disse Max.
- Caspita, quanti poteri! –
- Io invece posso entrare nella mente e nei sogni delle altre persone – disse
Isabel.
- Anch’io ho il potere della telecinesi, oltre ad aver imparato a cambiare
qualcosa di me stesso in caso di necessità, come quando ho cambiato le mie
impronte digitali per poter varcare una porta – spiegò Michael.
- Io infine ho acquistato una velocità impressionante, mi sposto alla velocità
della luce, inoltre ho delle visioni, come tutti gli altri del resto e posso
creare delle sfere di energia. Diciamo che ho preso un po’ da uno e un po’
dall’altro – disse infine Maria.
- Noi invece siamo solo poveri terrestri che non sono capaci di fare niente con
la forza del pensiero e non sappiamo né combattere come wonderwoman o leggere
formule magiche. Diciamo che noi siamo alla retroguardia aiutando i nostri
amici a preparare i piani d’attacco o di difesa, facendo loro forza e
aiutandoli a capire quando sono in pericolo – disse Liz con rammarico.
- Voi siete i punti fondamentali del nostro gruppo perché senza il tuo amore io
morirei, hai già visto come mi riduco quando noi due siamo lontani, e non ti
cambierò con niente al mondo. Tu sei la mia vita, sei parte di me, non lo
dimenticare mai – disse Max dolcemente alla sua Liz.
- Come sono teneri! – si sciolse Phoebe, inguaribile romanticona.
- Lo stesso vale per te, Alex, senza le tue ricerche col computer non verremmo
mai a capo di niente e senza il tuo sostegno e il tuo amore non saprei proprio
come andare avanti. – gli disse Isabel.
- Direi che ci siamo chiariti e che siamo pronti per iniziare gli allenamenti
in modo da essere pronti quando quei tre attaccheranno – disse Buffy.
- Già, perché penso proprio che non si faranno trovare da noi, saranno loro a
venire da noi, ne sono certa. Un’ultima cosa: Dracula è un vampiro e perciò
agirà solo di notte, quindi è ragionevole pensare che lo facciano anche gli
altri ed è anche più ragionevole se noi ci abituassimo a guardare nel buio, a
combattere nel buio, perciò andremo ad allenarci nel deserto di sera – fu la
proposta di Max.
- Max ha ragione, i nostri occhi sono abituati alla luce. Ma Spike, tu sei un
vampiro, perché esci di giorno? – chiese Prue.
- Perché Willow, la sua migliore amica, ha fatto un incantesimo che mi permette
di non essere arrostito dal sole – spiegò.
- Una strega? – chiese Phoebe.
- Un’apprendista strega. I suoi poteri di certo non valgono nemmeno un
milionesimo dei vostri, ma qualcosa di buono fa anche lei, anche se a volte
combina un sacco di pasticci – disse Buffy ridendo al ricordo dei pasticci di
Willow.
- Li facciamo anche noi, vero sorelline? – rise Phoebe.
- D’accordo, allora ci vediamo domani sera alle 10 nel deserto, dove c’è la
caverna più grande, non potete sbagliare, è vicina al lago. – disse Michael.
Dopo essersi salutati ognuno tornò ai propri pensieri e alle proprie attività.
Furono tutti molto contenti di aver conosciuto persone così diverse eppure così
uguali, ed erano tutti molto simpatici, compreso il ragazzo biondo che sembrava
un agente dell’FBI e un demone. Anche la ragazza tanto invadente da aver
sbattuto in faccia a tutti di averli visti nella sua premonizione si rivelò
molto simpatica, più delle altre sorelle, un po’ più taciturne, forse perché
più grandi.
I giorni trascorrevano velocemente e tutti sentivano che presto, molto presto
si sarebbero dovuti battere contro i loro rispettivi rivali. Continuavano ad
allenarsi tutte le sere nel deserto al buio, migliorando così i riflessi, il
controllo dei poteri, imparando a mirare perfettamente e a non sprecare energie
preziose. Sarebbero stati veramente pronti per quel grande scontro finale che
preannunciava l’apocalisse?
CONTINUA IN
LA
RESA DEI CONTI (5)
Scritta
da Kassandra |