Roswell.it - Fanfiction

SUNNYDALE (1)


RIASSUNTO: Buffy e Spike scoprono di doversi recare in una particolare città per combattere contro il primo di tutti i vampiri, Dracula…

DATA: dal 10 al 14 febbraio 2003

ADATTO A: tutti

DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi di BUFFY, THE VAMPIRE SLAYER appartengono alla UPN e a JOSS WHEDON. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

La mia e-mail è rapiro84@libero.it

NOTA: gli eventi qui descritti potrebbero discostarsi di molto da ciò che conosciamo del telefilm, ma sono modifiche che ho dovuto apportare per la veridicità del racconto.


- Buffy, alle spalle –
La Cacciatrice, sentendo le parole di Spike, si voltò con decisione ed infilò un paletto nel cuore del vampiro che la stava attaccando, riducendolo in una montagnola di cenere. Quando anche l’ultimo vampiro fu sterminato, i due paladini tornarono nelle rispettive case, ma durante il tragitto parlarono un po’…
- Grazie, Spike –
- E di che? Ormai siamo una squadra. Sai, anche se non avessi il chip sarebbe la stessa cosa; non riesco più a fare del male nemmeno a una mosca, solo ai vampiri… -
- Deve essere strano uccidere i propri simili –
- All’inizio, ma ora ci ho fatto l’abitudine. Buffy, non ti lascerò mai da sola ad affrontare il nemico, perché sei troppo importante per me –
- Spike ne abbiamo già parlato, non ricordi? –
- Sì, sì. So che tu non ricambi i miei sentimenti, e forse non lo farai mai, però mi basta averti accanto come amica e alleata per essere felice.
Bufy sorrise e dentro di sé pensò: “Cosa mi trattiene dal gettargli le braccia al collo?”. Scrollò la testa nel tentativo di eliminare quel pensiero e tornò a chiacchierare con Spike fino davanti alla porta del dormitorio femminile dell’università di Sunnydale.
- Non c’era bisogno che mi accompagnassi fino alla porta – scherzò Buffy.
- So che te la sai cavare benissimo da sola, ma mi piace parlare con te –
- Anche a me. Ciao Spike. –
- Ciao Buffy, sogni d’oro. –
Mentre Spike vagava per le strade cercando di non pensare alla Cacciatrice, Buffy distesa sul letto tentava di eliminare Spike dalla sua testa.
“Ma che mi sta succedendo? Spike era cattivo e se non fosse stato per il chip io l’avrei già ucciso” si diceva.
Poi chiuse gli occhi per cercare di dormire e subito vide lei e Spike che si baciavano. Stupita, terrorizzata, scombussolata, ma anche felice, scattò a sedere sul letto.
- Non è possibile! – disse con un filo di voce, prima di sprofondare di botto in un sonno agitato.
La mattina seguente all’università Buffy incontrò i suoi amici e raccontò loro della ronda notturna, tralasciando ovviamente i dialoghi con Spike e i suoi pensieri della notte.
- Buffy, i vampiri sono di nuovo tantissimi. Credi che stia per succedere qualcosa? – chiese Willow.
- Non lo so. Stanotte ho fatto sogni orribili. Qui gatta ci cova – disse Buffy pensierosa.
- Dai Buffy, tu sei la Cacciatrice. Tu non hai paura! – esclamò Xander facendo girare mezza classe incuriosita.
- Xander, vuoi mettere i manifesti? – urlò Buffy.
- Sei sempre il solito – disse Willow.
- Scusate ragazze, è che quando Buffy fa dei brutti sogni qui succede il finimondo –
- Comunque non è detto che accada qualcosa. Appena finite le lezioni vado da Giles. –
Così, dopo qualche ora i tre amici si recarono da Giles. Giunti nella graziosa casa dell’osservatore, trovarono Giles parlare fitto fitto con Spike.
- Ehi, c’è una festa qui? – esclamò Xander con una punta di ironia.
- No. Spike mi stava dicendo di aver visto strani individui incappucciati. Potrebbero essere degli appartenenti ad una qualsiasi setta, oppure vampiri evocatori – spiegò Giles.
- Vampiri che? – chiese Buffy.
- Evocatori. Sono vampiri appartenenti alla Congregazione del Risveglio, che ha lo scopo di far rivivere niente popò di meno che Dracula, il primo vampiro – continuò Spike.
- Dracula?!? Oh oh! – Xander era già in paranoia.
- Come possiamo battere Dracula? – chiese Buffy senza perdere tempo.
- Dracula ha poteri inimmaginabili. Lui è il padre di tutti i vampiri. Non so se la Cacciatrice sola può batterlo. Lui è vissuto per secoli senza essere mai ucciso o scoperto. È furbissimo, fortissimo, può trasformarsi in pipistrello e comanda le menti degli altri vampiri. Buffy, non so se ce la farai. – sentenziò Giles visibilmente preoccupato.
- Cosa vuol dire? Io sono la Cacciatrice, devo farcela – obiettò Buffy alterata.
- Io potrei fare un incantesimo per rafforzare i poteri di Buffy – propose Willow.
- Può andare, ma non basterà. Buffy, devi allenarti notte e giorno, non solo il corpo, anche la mente – disse Spike.
- Ok, cominciamo –
Spike e Buffy si recarono nella tana di Spike per iniziare gli allenamenti.
- Dracula può controllare anche la tua mente? – gli chiese Buffy.
- Non lo so. Forse il chip interferirà, oppure per il fatto che sia passato dalla parte del bene non mi considera più un vampiro –
- Ah. Speriamo che sia così. –
- Aumenterò la mia forza interiore in modo da sottrarmi al suo controllo. Non voglio passare nuovamente dalla parte del male – sentenziò Spike.
- Già. Sarebbe molto brutto, ed io sarei costretta ad ucciderti – disse Buffy.
- Lo so –
Mentre si allenava con Spike, Buffy ricordò quando faceva quelle stesse mosse, studiava le stesse tattiche con Angel, il suo Angel. La loro vita di coppia non era stata di certo semplice, soprattutto quando venne a sapere che Angel era tornato lo spietato Angelus dopo aver fatto l’amore con lei. Era stata costretta ad ucciderlo, spedendolo negli inferi e, quando iniziava ad avere una vita relativamente normale, era ricomparso con un’anima; ma lei lo aveva allontanato gettandosi tra le braccia di Riley, che l’aveva abbandonata senza dire una parola. Ora sorrideva ripensando a quanto in passato aveva sofferto; ora era più forte e più determinata che mai a non farsi coinvolgere in una nuova relazione sentimentale. Non era però semplice rimanere del tutto indifferente al fascino di Spike, il quale l’aveva sempre aiutata, protetta e soprattutto sopportata durante i suoi frequenti scatti di rabbia. Nonostante lei lo avesse picchiato, offeso, respinto, ingiuriato, Spike le era sempre rimasto a fianco facendola sentire in un certo senso protetta.
“Certo, protetta da un vampiro!” pensò mentre Spike parava un suo pugno.
- Buffy, concentrati – la rimproverò Spike. – Di solito non li paro con così tanta facilità i tuoi pugni –
- Sì, scusami. Stavo pensando –
- Non puoi permetterti di pensare a niente quando ti troverai faccia a faccia con Dracula. Dovrai essere concentratissima –
- Lo so. Scusami. –
- Ok. Ora basta tirare calci e pugni, pensiamo alla tua concentrazione –
I due si sedettero per terra ed iniziarono a concentrarsi sul loro obiettivo; entrarono in uno stato di profonda meditazione e per circa mezz’ora la tana di Spike divenne assolutamente silenziosa. I loro corpi erano tesi a percepire anche il frusciare di una foglia mossa dal vento o un impercettibile battito d’ali di una farfalla, e le loro menti erano aperte ad accogliere spazi interminabili, sensazioni nuove e vecchie, stati d’animo di ogni tipo. Erano ormai un tutt’uno con il silenzio che li circondava, e finalmente erano in pace con loro stessi.
Finito l’allenamento i due si salutarono. Era notte fonda quando Buffy, tornata dal suo giro di ronda, si coricò stremata sotto le coperte, cadendo immediatamente in un sonno agitato.
Fece un brutto sogno: stava combattendo contro un essere mostruoso, molto probabilmente era Dracula, e aveva la peggio. Sentiva le lunghe unghie di quell’essere conficcate nella sua carne; percepiva la forza della sua mente che cercava di sovrastarla; sentiva il suo potere, il suo immenso potere sopraffarla fino a renderla debolissima.
Si svegliò di soprassalto sudata fradicia e ansimante. Le mani poste sulla gola, come a voler essere sicura che Dracula non vi avesse infilzato i suoi artigli.
Scese le scale e andò in cucina a prendere da bere. Aveva bisogno di calmarsi; mai un sogno l’aveva scossa tanto, ma mai in nessun sogno aveva combattuto contro il signore del male. Aveva paura, paura di non farcela, di morire e di condannare a morte la Terra intera, perché sapeva che Dracula non si sarebbe mai fermato e avrebbe continuato a uccidere innocenti oppure a creare nuovi vampiri.
Tornò in camera sua, si coricò nuovamente ma non riuscì a prendere sonno. Dopo qualche minuto avvertì una presenza nella stanza che la stava scrutando nell’ombra.
- Chi sei? – chiese spaventatissima. No, non poteva essere lui, non era pronta per batterlo, e forse non lo sarebbe mai stata.
- Sono io – disse una voce famigliare.
- Spike! Ti sembra il caso di venire in piena notte in camera mia e startene lì senza fiatare? –
- Scusa. Non volevo svegliarti. –
- Ma da quanto sei lì? –
- Abbastanza per capire che stavi facendo un sogno orribile e che eri spaventata a morte. –
- Non ti do il permesso di spiarmi! Cavolo Spike, ma che ti sei messo in testa? –
- Niente. Ho percepito la tua paura e sono venuto per assicurarmi che tutto fosse in ordine. –
- Oh, molto gentile da parte tua! – esclamò con una punta di sarcasmo Buffy.
Spike intanto si era seduto sul letto e la stava fissando con grande intensità.
- Ehi, perché mi fissi? –
- Perché sei bellissima –
- Ah ah ah! Spike, smettila! –
Ma non fece in tempo a terminare la risatina che le labbra di Spike si poggiarono sulle sue.
La sua mente in quel momento era completamente svuotata, non riuscì a capire subito cosa stava accadendo e con sua grande sorpresa si ritrovò a ricambiare quel bacio allo stesso tempo così dolce e passionale. Quando le loro labbra si staccarono Buffy rimase un attimo a fissare gli occhi di Spike senza esprimere alcuna emozione. Poi si riprese e assestò un bello schiaffo in pieno volto del vampiro.
- Ma che ti prende? – sentenziò lui.
- Ma come ti è saltato in mente di baciarmi! –
- Io ti amo Buffy. Non ce la faccio più a starti accanto senza poter avere il minimo contatto con te. E comunque se non sbaglio hai risposto al mio bacio. –
- Sì, ma non volevo. Mi hai preso alla sprovvista. –
- Non basta come giustificazione. Buffy, io sono un vampiro e tu sei la Cacciatrice, ma ti ho dato più volte la prova che sono buono, che ti amo, che non permetterò a nessuno di farti del male e portarti via da me. Mi devi credere. –
- Io… io non so cosa rispondere. Non ho mai pensato a te come a una specie di fidanzato. Tu per me sei sempre stato Spike, il vampiro con il chip in testa. Senza quello tu sei cattivo –
- Una volta può darsi, ma ora no. Farei di tutto per stare con te. Per noi vampiri le emozioni e i sentimenti sono più forti che per voi, per questo ti amo così dolorosamente, così ossessivamente. Non potrei vivere senza di te. –
- Adesso esageri. –
- No. Ti prego, lascia che ti baci un’ultima volta, e se poi ti accorgi di odiarmi così tanto mandami via, ma ti prego, non farmi morire per l’amore che provo per te. -
Buffy era letteralmente senza parole, non sapeva più che dire, cosa fare, cosa pensare. Lasciò solamente che Spike la baciasse e lei ricambiò con tutta se stessa quel bacio. Provò delle sensazioni nuove, indescrivibili, un misto tra l’amore e l’odio, tra il voler stare con lui e la ripugnanza per quello che aveva fatto in passato, e capì che lui era cambiato, che l’amava sul serio, e si lasciò trasportare dalle emozioni. Lui era così dolce, così protettivo, e non si tirò indietro quando lui, sempre baciandola, iniziò a far scorrere una mano sul suo collo. Il tocco di quella mano la fece stare bene; Spike aveva sempre avuto la fama di killer, con tutti era molto duro e riservato, ma con lei era dolcissimo, delicato, quasi avesse paura di farle male.
Le cose poi precipitarono: i due, presi dalla passione che li travolse, si spogliarono e fecero l’amore. Con Angel era stato bello, ma con Spike fu semplicemente favoloso. Sembrava che lui sapesse esattamente quello che lei voleva, e le loro menti e corpi erano in perfetta sintonia. Non aveva mai provato così tante sensazioni facendo l’amore con un ragazzo o vampiro che sia, e Spike invece seppe farle provare emozioni che nemmeno sapeva esistessero. Nel momento di maggior piacere entrambi ebbero una visione: videro un deserto con alcune grotte e poi una cittadina con un locale chiamato Crushdown Cafè. Infine videro Dracula camuffato tra gli abitanti di quel luogo.
- Oddio! Cos’era! – esclamò Buffy aprendo gli occhi.
- Credo una visione. Ma non era Sunnydale quella –
- Già. –
Il loro momento magico era stato interrotto da una visione di quell’essere malvagio, e ora entrambi si sentivano in tremendo imbarazzo per quello che avevano appena fatto.
- Buffy, mi dispiace. Mi sono lasciato prendere. –
- Già, anch’io. –
- È stato fantastico. –
- Sì, stupendo. –
- Mi stai prendendo in giro? – chiese Spike stupito.
- No. Sono stata benissimo. Non so cosa tu abbia fatto, ma ho provato sensazioni nuove –
- Non ho fatto altro che amarti con tutto me stesso – fu la dolcissima risposta del vampiro.
- Ora vai. Domani parleremo agli altri della nostra visione –
- Notte, e grazie per quello che hai fatto per me. – Così dicendo le diede un veloce bacio sulle labbra e, senza fare il minimo rumore, uscì dalla finestra.
Buffy rimase nel letto a pensare a quello che era accaduto poco prima. Sentiva ancora il profumo della sua pelle sul cuscino, il calore del suo corpo sul suo, ed era come in paradiso, era appagata della vita. Naturalmente si rese conto di dover tacere con Willow e gli altri e, cullata da dolci ricordi si addormentò.
Spike dal canto suo non credeva di essere mai stato così felice come in quel momento. Aveva finalmente aperto il suo cuore e la sua anima ad una ragazza, anche se era la Cacciatrice, e intendeva tener fede alle parole dette, amandola con tutto se stesso. Ora non rimpiangeva più niente del vecchio Spike, anzi, ora lo odiava con tutto il cuore.

Il giorno dopo Buffy e Spike andarono con Willow e Xander da Giles e misero al corrente gli altri dell’accaduto la notte precedente. Ovviamente dovettero inventare una storia, però tutto sommato se la cavarono benino.
- Allora, noi due abbiamo avuto una visione – disse Buffy tutto d’un fiato.
- Cosa! – esclamarono tutti gli altri in coro.
- Sì, vedete… noi due stavamo… stavamo meditando nella mia tana quando è successo – disse Spike teso, non sapendo più dove guardare.
- E cosa avete visto? – chiese Giles poco convinto della spiegazione di Spike.
- Un deserto con delle grotte o caverne e una cittadina con un locale chiamato Crushdown Cafè. Infine Dracula camuffato tra gli abitanti – spiegò Buffy.
- Non era Sunnydale quella, qui non c’è il deserto e nemmeno un locale del genere –
- Lo sappiamo. Willow, dovresti fare qualche ricerca in Internet e scoprire qualcosa – suggerì Spike.
Willow lo guardò perplessa e poi spostò lo sguardo su Buffy, che non aveva ribattuto niente a Spike. Quando guardò Buffy, invece di trovarla adirata, la scoprì che stava guardando Spike con occhi sognanti, letteralmente persa ad ascoltare quello che stava dicendo.
- Buffy, ti senti bene? – chiese all’amica.
- Eh? Sì, sì… -
- Eri come in bambola. –
- È che stanotte non ho dormito molto. – disse facendo un sorrisino che solo Spike capì.
Spike sorrise a sua volta ripensando alla meravigliosa notte precedente.
- Hai sentito quello che ha detto Spike? – le chiese Xander.
- Sì, di andare a cercare in Internet. È l’unica soluzione possibile. –
- Buffy, perché non gliene dici di tutti i colori? – chiese ingenuamente Xander.
- Perché non ha fatto niente per farmi arrabbiare. –
- Ah! E cosa deve fare per farti arrabbiare? – chiese Willow incuriosita dallo strano comportamento dell’amica.
- Non lo so. –
- Buffy, sei sicura di sentirti bene? – Giles invece, sempre l’ultimo a capire come realmente stiano le cose, iniziò a preoccuparsi.
- Mai stata meglio in vita mia, davvero – disse Buffy guardando Spike.
- Ma voi due siete sicuri che quando avete avuto la visione stavate meditando? – chiese maliziosamente Xander.
- In effetti per avere la stessa visione nello stesso momento occorre che le due persone siano in una grande sintonia, che ci sia un legame molto forte fra di loro – continuò Giles.
- Credo che il legame sia stata appunto la meditazione. Eravamo molto concentrati – rispose Buffy
- Oh sì! Eccome! – rispose Spike sorridendo nuovamente.
- Va be’, mettiamoci al lavoro – suggerì Buffy cambiando discorso.
Cercarono tutto il giorno su Internet, libri, enciclopedie, e infine arrivarono a qualcosa.
- Roswell! – esclamò Willow terminando di battere sulla tastiera del computer.
- Roswell? Mai sentita – disse Xander.
- È una cittadina nel New Mexico, l’unica in cui ci sia un locale con quel nome. Roswell è famosa perché si dice che nel 1947 siano atterrati gli alieni – spiegò Willow.
- Gli alieni? Che idiozia! – rise Spike.
Tutti lo guardarono torvo, tutti tranne Buffy che gli andò vicino e gli sussurrò: - Stanotte mi sembrava di essere su un altro pianeta. –
Spike, per tutta risposta, la prese per mano e le disse, sempre sussurrando: - Ti amo ogni minuto di più. –
Buffy si limitò a dirgli: - Più tardi ti devo parlare – e raggiunse Willow.
- A noi non interessano gli alieni, solo Dracula. Se ci sono meglio per loro. Bene, quando si parte? – chiese Xander.
- No, mettiamo subito in chiaro le cose: partiremo io e Spike, ci stiamo allenando apposta – disse Buffy.
- Ma noi potremmo esserti d’aiuto – disse Willow.
- No, rischiereste solo la vita, e non voglio che corriate pericoli – Buffy fu irremovibile.
- Ma… -
- Ho detto che andremo noi e basta. Non voglio sentire storie. Discorso finito. –
- Ok –
- Voi mi servite qui. Allora, Giles spulcia i tuoi libri per cercare un altro modo di uccidere Dracula alternativo al paletto. Xander, tu andrai a comprare i biglietti per l’aereo e ci troverai una sistemazione in un albergo della città. E tu, Willow, preparerai una pozione per aumentare i nostri poteri e una per permettere a Spike di uscire di giorno senza venire carbonizzato dal sole – disse Buffy con grande determinazione.
- Ok – risposero in coro i tre amici.
Dopo qualche minuto Buffy e Spike se ne andarono.
- Tu comincia ad andare alla tua tana, io vado a prendere dell’acqua santa e ti raggiungo. –
Una ventina di minuti più tardi Buffy entrò nella tana di Spike. Non fece in tempo a fare neanche un passo verso di lui, che Spike la abbracciò e la baciò.
- Spike, un momento – riuscì a dire dopo qualche minuto.
- Scusa, ma non ce la facevo più. Avevi detto che mi dovevi parlare. –
- Sì. Volevo dirti che stanotte è stato magico per me e… -
- Anche per me –
- E… e che… anch’io ti amo –
- Co-come? T-tu mi ami! Sento che sto per svenire! –
- No, ti prego –
- Ma sai cosa vuol dire questo? –
Buffy scosse la testa.
- Che sono il vampiro più felice della Terra, che potrò abbracciarti senza aver paura che mi tiri un pugno, che potrò camminare mano nella mano con te, che… oh mio Dio! Amore mio –
I due si baciarono dolcemente dimostrandosi il loro amore e poi fece l’amore, dolcemente, teneramente, come a suggellare il tacito patto di stare insieme per sempre.
- Lo sai che però qui non possiamo farci vedere insieme, vero? – disse Buffy.
- Sì, purtroppo. Per i tuoi amici non sarebbe una bella notizia –
- Già. Non riuscivano ad accettare Angel, figurati tu… -
- Lo so. Ma non mi importa, basta stare con te – le disse baciandole la fronte.
- Non credevo che fossi così dolce. –
- Nemmeno io. Il fatto è che ora mi sento come nuovo, sento una nuova forza dentro di me, quella dell’amore –
- Ti amo sempre più –
- Anch’io –
- Bene, ora però al lavoro. Fatti sotto – disse Buffy alzandosi e mettendosi in posizione di combattimento.
- Già, ora tocca ai pugni e ai calci –

Qualche giorno dopo Willow fece i suoi incantesimi che permisero ai due paladini di aumentare i loro poteri e a Spike di diventare un ragazzo come tutti gli altri, non dovendo più nascondersi dal sole.
Molto velocemente giunse il momento della partenza. Buffy e Spike si erano allenati duramente e ora dovevano andare incontro al loro destino, sperando di tornare a Sunnydale sani e salvi.
Salutarono i loro amici e salirono sull’aereo più determinati che mai.

CONTINUA IN SAN FRANCISCO (2) 

Scritta da Kassandra


Torna all'indice delle Fanfiction

Torna a Roswell.it