RIASSUNTO: Una
scoperta incredibile mette a dura prova i rapporti tra i ragazzi.
DATA DI COMPOSIZIONE:
25/11/2001
VALUTAZIONE: Adatto a
tutti
DISCLAIMER: I
personaggi presenti appartengono tutti alla WARNER BROS. La storia è di
proprietà del sito Roswell.it.
NOTE PERSONALI: La
storia è frutto dell’immaginazione dell’autrice e, in alcuni casi, è possibile
ke vengano stravolti gli eventi conosciuti per rendere la trama più credibile.
PERSONAGGI: Max e
Isabel Evans, Maria e Amy DeLuca, Michael Guerin, Liz Parker, Jim e Kyle
Valenti, Brian DeLuca (padre di Maria).
U.F.O. CENTER, sabato pomeriggio
Max è a lavoro e non si accorge della presenza di un’altra persona nella
stanza.
-Devo parlarti.
-Tu cosa ci fai qui, Brody? Credevo avessi deciso di sparire. Qui non sei il
benvoluto.
-Calmati, devo darti delle informazioni importanti.
-Perché dovrei crederti, dopo tutto quello che hai fatto.
-Perché quello che ho da dirti ti sarà molto utile per tornare a governare sul
tuo regno.
-Ero convinto che non lo volessi. Come mai hai cambiato idea?
-Questi non sono affari che ti riguardano.
-Non sono intenzionato ad ascoltarti. Vattene prima che gli altri arrvino e
succeda qualcosa di spiacevole. Per te, naturalmente.
-Non hai dimenticato come intimidire la gente, sovrano. Un punto a tuo favore.
Comunque ti dirò lo stesso quello che ho sentito, poi deciderai tu cosa farne
di questa informazione.
-Parla pure.
-Si dice in giro che sulla terra ci sia un mezzo-alieno, un essere umano con
poteri originario del pianeta Antar.
-Quali sono le sue intenzioni?
-Non lo so, tutto quello che ho capito è che, come voi, è cresciuto sulla terra
con una famigllia adottiva.
-Chi è?-Max stava per perdere la pazienza. Era tempo ormai che Brody-Kivar nn
si faceva vedere e ora tornava pretendendo assuluta fiducia. MA qualcosa nelle
sue parole gli fece capire che nn mentiva.
-Anche questo è un mistero.
Qualcuno bussò alla porta. Max si voltò per accertarsi che fossero i suoi amici
e, quando tornò a guardare l’uomo, era scomparso.
-Max, tutto ok?
-Si, Michael, ma dobbiamo indire una riunione. Ci sono novità.
CRASH DOWN CAFE, dopo l’orario di chiusura
-E tu gli credi? E’ assurdo, dopo aver tentato di uccidervi, sei convinto che
possa aiutarci?
-Non lo so, Isabel, ma se quello che mi ha rivelato fosse vero e il
mezzo-alieno fosse qui a Roswell, sarebbe opportuno scoprire da che parte sia.
-Ma se non sapiamo neppure chi è. Come credi di fare, andare di casa in casa a
chiedere: Scusi suo figlio è mica un alieno?
-Non dire sciocchezze, Maria. Max ha ragione, se esiste una minima possibilità
che quello che ha detto Brody sia vero, dobbiamo essere pronti ad affrontare un
altro nemico.
-O alleato. Non è detto che sia contro di noi.
-Giusto, Kyle. In quanto al modo per scoprirre la verità, dovremo invenatarci
qualcosa e al più presto, gli skin torneranno.
CASA
DELUCA, domenica mattina
-Maria, svegliati. Vieni a fare colazione.
-Arrivo, mamma.
Maria si alzò dal letto e si vestì lentamente. La sera prima erano rimasti
alzati fino a tardi, senza però riuscire a trovare una soluzione al loro
problema.
Come tutti, era preoccupata per questa nuova svolta che la loro esistenza stava
prendendo. Molto più per l’impatto che la presenza di un altro alieno avrebbe
avuto sui rapporti che si erano stabiliti fra loro, dopo le ultime vicende.
Isabel e Kyle erano molto uniti, seppur rimanendo sempre su un piano puramente
psicologico. La perdita di Alex l’aveva avvicinata al ragazzo, così come per
lui quella di Tess.
Max e Liz avevano ripreso ad uscire insieme, anche se il ricordo della
traditrice era forte tra loro.
Per quanto riguardava lei e Miachael, le cosa non sarebbero potute andar
meglio. Dopo quella notte trascorsa insieme Michael le era sempre stato accanto
e le aveva dimostrato più e più volte il suo amore.
In fine, c’erano Amy e lo sceriffo Valenti, orami prossimi al matrimonio.
Tutto andava liscio come l’olio e quel problema proprio non ci voleva.
Purtroppo, questa non era la loro unica preoccupazione.
-Come è andata ieri con Michael?
-Michael? Perchè me lo chiedi?
-Sono una madre apprensiva, lo sai. Non voglio che quel ragazzo ti faccia
soffrire.
-Lo so, mamma. Puoi stare tranquilla, Michael ultimamente è un vero angelo. Mi
ama.
-E’ questo il problema.
-Che significa?
-Stai attenta, non voglio che tu faccia I miei stessi errori, tesoro.
-Oh, ti prego. Basta con questa storia. Non succederà nulla di irreparabile.
Mentre la ragazza usciva il telefono squillò ed Amy andò a rispondere.
-Pronto?…Cosa vuoi?…Non è possibile….No, no, Brian, ti prego.
CRASH
DOWN CAFÉ, mattina
Liz aveva già cominciato il suo turno quando Maria fece il suo ingresso nel
locale.
-In ritardo, come sempre.
-Non è vero che sono sempre in ritardo.
-Beh, ultimamente, si.
-Bell’amica che sei. Forza, andiamo a lavorare.
Il locale era semi-deserto, gli unici presenti erano una coppia di anziani e
una ragazza seduta al bancone che osservava incessantemente Michael ai
fornelli.
-Hey, amica. Giù gli occhi da quello, è prprietà privata.-Maria non tollerava
che qualcun’altra guardasse così il suo Michael.
-Maria, smettila, così farai scappare i pochi clienti che sono rimasti.
-Non è colpa mia. Sono iperpossessiva. E chi non capirebbe, con un fusto tale
come fidanzato.-dicendo questo si era messa a osservarlo qanche lei con occhi
sognanti.
-Ragazze, a lavoro, non battete la fiacca.
-Visto, anche Michael mi da ragione.
La ragazza riprese a sistemare i tavoli e sparecchiò gli ultimi lasciati liberi
dai clienti. Anche gli ultimi uscirono dal locale e itre si ritrovarono soli a
riordinare.
-Maria, vado a prendere alcune provviste nel frigo.
-Ok, io finisco qui.
Michael le si avvicinò, non appena Liz scomparve, e la baciò appassionatamente,
lasciandola allibita.
-E questo perché?
-Perché ti amo.
Era al settimo cielo. Nula avrebbe potuto guastare una tale armonia.
Il suono del campanello alla porta li avvertì che qualcuno era entrato. Michael
tornò al suo lavoro ai fornelli e Maria si sistemò i capelli.
-Cosa posso…-il taquino le cadde dalle mani riconoscendo il nuovo giunto. Non
sapeva come, ma sapeva perfettamente chi fosse, pur essendo passati anni da
quando non lo vedeva.
-Ciao, tesoro. Come stai?
-Tutto a posto qui?-Michael sbucò dalla cucina e osservò la scena incuriosito.
-Si.
-Sicura, Maria, sembri strana.-poi guardò l’uomo, che se stava in piedi davanti
alla porta.-Chi è quest’uomo?
-Mio padre.
CASA DELUCA
-Non posso permettere a Brian di dirle la verità, non ora. Non è ancora il
momento. Devo fermarlo.-Amy corre alla sua auto e si precipita al Crash Down.
CRASH DOWN CAFE
-Cosa ci fai qui?-non poteva credere ai suoi occhi. Suo padre era tornato,
finalmente. Ma in lei non c’era gioia, ma rabbia.-Come osi farti rivedere dopo
tutto quello che ci hai fatto?
Michael, intanto, le si era avvicinato e le cingeva le spalle con il braccio.-Credo
dovrebbe andarsene.
-Non lo credo affatto. Io e mia figlia dobbiamo parlare, ora. E’ molto
importante, Maria.
-La mamma sa che sei qui? Che sei tornato?
-Sa che sarei venuto, ma non che sono qui adesso.
-Non sarebbe felice di saperlo.
-Questo non importa in questo momento. Devo parlarti.-guardando storto Michael
continua-In privato, riguarda la tua famiglia.
-Michael è la mia famiglia.
A quell’affermazione, il coraggio del ragazzo aumentò, mai nessuno l’aveva
considerato la sua famiglia ed era una bella sensazione.-Se ne vada.
-Tu verrai con me, con o senza la sua autorizzazione.
Detto questo, l’uomo alzò la mano estra ed emanò un’intensa luce che scaraventò
a terra il ragazzo. Si avvicinò a Maria e, prendendola per il braccio, la
trascinò fino alla sua auto.
Quando Michael riuscì a riprendersi dal colpo, non c’era più nessuno. Prese il
cellulare che Maria aveva dimenticato e chiamò immediatamente Max per
avvertirlo dell’accaduto.
-So che è incredibile, ma è andata così. Quello non era suo padre, era uno skin.
Stava uscendo dal locale, quando sopraggiunse Amy.
-Dov’è Maria?
-Non saprei, è uscita qualche minuto fa.-Non poteva dirle la verità.
-Michael…hai visto mio marito, il padre di Maria? So che era diretto qui. Lei è
andata con lui, vero?
-No…io non…
-Non mentire, so che Brian…non le farà del male, ma devo trovarli, al più
presto. Devo impedirgli di commettere un errore.
-Mi spiace, Amy.
-Michael, allora, dove si sono diretti Maria e quel cecoslovacc…
Liz non si era accorta della presenza della donna e aveva parlato a sproposito,
preoccupata com’era per l’amica.
-Allora è davvero stato qui. Michael, capisco che sia difficile per te
credermi, ma…mio marito è …speciale.
-Speciale?
-Si, speciale, e Maria non deve scoprirlo in questo modo.
GROTTA VICINO ALLE CAPSULE
-Cosa ci facciamo qui? E cosa hai fatto a Michael? Tu chi sei?-era sconvoltae
spaventata a morte. Quell’ essere l’aveva rapita e l’aveva trascinata nel
dserto, cosa le avrebbe fatto?
-Una domanda alla volta. Io sono tuo padre, Maria. Michael sta bene, avrà
solamente un forte mal di testa.
-Tu non sei mio padre.
Brian DeLuca prese la mano della figlia e vi premette sopra la propria. Dalla
loro unione si generò una bolla di luce bluastra che si librò in aria.
-Toccala.
-Cosa? Perché?
-Toccala.
Come ipnotizzata, eseguì l’ordine e la sua mente vagò per luoghi e tempi
lontani, perduti. Vide cose passate e dimenticate, nuovi e vecchi regni su
altri pianeti. Vide se stessa, con forme diverse, accanto a qualcuno che sapeva
essere Max. Vide una porta chiusa e la spalancò.
DESERTO, STRADA PER LE GROTTE
-Siamo vicini.
-Come fa a esserne certa.
-Riconosco i luoghi. Ricordo perfettamente dove ci siamo conosciuti.
I ragazzi avevano deciso di assecondare la madre di Maria perché la storia che
gli aveva raccontato era troppo assurda per essere stata inventata. Aveva detto
loro che l’ex marito era speciale e Michael aveva spiegato cosa era stato
ingrado di fare.
Ora stavano attraversando il desrto con meta le grotte dovve c’erano le
capsule. Liz era in macchina con la signora Deluca, lo sceriffo e Kyle. Sulla
jip, Max, Michael e Isabel.
-Fermi. Sono li.-Amy scese dalla vettura e si diresse verso una delle grotte.
Salì la ripida arrampicata e si fermò un attimo ad osservare qualcosa.
Gli altri la seguirono, sperando di riuscire finalmente a capirci qualcosa.
Al tocco della sua mano, la roccia si aprì.
-Mamma!
-Maria!
Brian se ne stava seduto su di un masso, osservando la scena in silenzio.
-Come stai, tesor?
-Bene.-Maria si staccò dall’abbraccio della madre e la guardò diritta negli
occhi.
-Te lo ha detto, vero?
-Si.
-Sei arrabbiata con me? Io volevo solamente proteggerti, devi credermi.-Amy non
riusciva a smettere di piangere.
-Lo so, mamma, ma è meglio così. Non sono arrabbiata. Confusa, forse, ma non
arrabbiata.-cercando di rassicurarla.
Gli altri le guardarono senza aprir bocca.
-Devo andarmene, e preferirei tu venissi via con me, figliola.
-Non credo sia possibile, papà. La mia vita è qui, insieme con gli amici e
l’amore.
-Ma ci sono tante altre cose che devi sapere sulla tua vita passata.
-Potrei parlargliene io.-azzardò Amy-Molte volte ne abbiamo parlato, ora è
giunto il momento di spiegarle tutta la verità.
-Te la senti di affrontare un compito così arduo da sola? Sai che non posso
rimanere, se lo facessi sarebbero tutti in pericolo.
-Lo so, vai. Ci penserò io alla nostra bambina.
L’uomo abbracciò per l’ultima volta la figlia e baciò dolcemente la donna.
Prima di uscire dalla grotta, si avvicinò a Max e gli disse:-Abbi cura di lei.-
poi scomparve a bordo della sua berlina.
-Allora…qualcuno vuole spiegarci cosa diavolo succede?-Michael non riusciva più
a capirci niente e voleva delle spiegazioni, adesso.
-Maria, preferisci che i tuoi amici sappiamo di te?
-Non potrei tenerglielo nascosto.
CASA DELUCA, tarda sera
-Incontrai il padre di Maria quando ero ancora giovane, me ne innamorai subito
e lui si innamorò di me. Non passò molto che ci sposammo…
-Tu già sapevi che pà era un…alieno?
-Si, me lo disse subito, quando iniziammo a frequentarci. Lui non aveva molti
amici e io ero una buona scoltatrice all’epoca. Spesso mi raccontava del suo
pianeta e della lotta che vi era in corso. Diceva che il suo compito sulla
terra era di fare in modo che una donna, il suo nome era Kendra se non erro,
rinascesse qui per poter ricongiungersi un giorno al suo sposo.
Tutti l’ascoltavano allibiti. Quella storia aveva dell’assurdo. Mria si era
rivelata la persona che Brody aveva descritto e la cosa non era facile da
accettare. Per nessuno.
-Quella Kendra sarei io?
-Si, tesoro, ma non ho la più pallida idea di chi sia il tuo…oddio, il solo
pensiero che tu debba vivere un destino deciso da altri mi fa impazzire.
-Non conosce neppure il nome di quell’uomo?-Michael non avrebbe permesso a
nessuno di portarle via Maria.
-Questo si…-si alzò dal divano e andò in camera, tornando con in mano un diario.-Il
suo nome è…-iniziò sfogliando la pagine-…Zan.
L’atmosfera nella stanza divenne soffocante Nessuno aveva il coraggio di fare
domande, anche se ognuno di loro avrebbe voluta sapere altro.
Il primo a parlare fu Max.-Sa qualcosa di una certa Ava?-non capiva a chi
credere. Aveva sempre immaginato Tess al suo fianco, ora invece, vedeva Maria.
-Come fate a conoscere Ava?
-Mamma, è una storia lunga e…
-Io, Isabel e Michael siamo alieni, signora DeLuca.-prese un lungo respiro-Io
ero quello che lei ha chiamato Zan su Antar.
Amy fu sorpresa di apprendere questa notizia e cercò conforto negli occhi di
Jim.
-Tu lo sapevi? Sapevi tutto?
-Si, da molto ormai. Ma ho taciuto, come te, per il bene di coloro che amo.
-Questo spiega molte cose.-guardando la figlia.-A quanto pare abbiamo gli
stessi gusti in fatto di uomini.-sorrise.
-Direi piuttosto che siete sfortunate in amore allo stesso modo.
-Kyle!
-Cosa ho detto? Non è vero, forse? Maria è innamorata di Michael, ma il suo
destino è con Max, che, a sua volta, ama Liz, ma è legato a…chi? Maria o Tess?
-Smettila, Kyle!-Michael era furioso. Poteva combattere per l’amore di Maria
con chiunque, ma Max, con lui era diverso. Con lui si era sentito sempre
inferiore.
Liz, dal canto suo, se ne stava in un angolo a riflettere. Lottare contro Tess
era stato semplice perché non l’aveva mai considerata un’amica, ma Maria, lei
ra come una sorella. Se il loro destino era di statre insieme, come svrebbe
potuto impedirglielo, e come lo avrebbe sopportato?
Anche Maria eMax stavano rimuginando sulle parole di Amy, senza riuscire a
darsene una ragione. Tutto questo era assurdo. Questa scoperta, che avrebbe
dovuto unire maggiormente i ragazzi, rischiava, al contrario, di porli gli uni
contro gli altri.
Continua...
Scritta
da Maeve
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