Roswell.it - Fanfiction

RICORDI DAL PASSATO


RIASSUNTO: Liz, Maria, Kyle e Alex incontrano Max, Michael, Isabel e Tess all’università...

DATA DI CREAZIONE: dal 17/04/05 al 20/04/05

ADATTO A: tutti

DISCLAIMER: Tutti i diritti dei personaggi di Roswell appartengono alla Jason Katims Productions / Regency Television – 20th Century Fox. Il personaggio di Siria è di invenzione dell’autrice. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

La mia e-mail è rapiro84@libero.it


- Ah, finalmente siamo arrivati – disse Kyle scendendo dal pullman.
- Già, non vedo l’ora di vedere la mia stanza – disse Maria entusiasta.
- Ehi, speriamo che ci mettano insieme – disse Liz, rivolta alla sua amica di sempre Maria.
- Ho fatto richiesta scritta – rispose la ragazza strizzando l’occhio. Poi tutti e quattro si incamminarono verso l’atrio.
Erano da sempre considerati inseparabili: Liz e Kyle Valenti erano fratello e sorella, così come lo erano Maria ed Alex Withman. Vivevano nello stesso quartiere di Los Angeles ed erano cresciuti insieme.
Col passare del tempo Liz ed Alex si erano scoperti innamorati, così come era successo a Kyle e Maria.
Era rassicurante per Maria e Liz stare con due persone che conoscevano così bene, anche se avevano il terrore che una rottura tra loro causasse anche la fine della loro amicizia. Ma, pensandoci bene, erano convinte che l’amicizia con Kyle ed Alex non potesse mai finire.
E ora si trovavano all’università, ancora insieme e ancora uniti dopo tutti gli anni. Erano entusiasti di intraprendere questa nuova esperienza, perché sapevano che li avrebbe uniti ancora di più.

Le cose per Max e Isabel Evans, Michael Guerin e Tess Harding erano un po’ diverse: loro erano cresciuti insieme, ma non esattamente per loro volontà. Erano alieni, atterrati a Roswell nel 1947 ed usciti dai bozzoli qualche anno dopo.
Erano stati adottati da tre famiglie diverse di Roswell ed erano sempre stati a conoscenza del loro destino: dovevano stare insieme per combattere il nemico alieno che aveva usurpato loro il trono e, una volta cresciuti, avrebbero dovuto riformare le antiche coppie. Max e Tess, Michael e Isabel.
Inizialmente per loro fu difficile ambientarsi ed interagire con i terrestri, ma crescendo capirono che non erano una minaccia finché restavano all’oscuro del loro segreto. Così iniziarono ad aprirsi e ad avere molti amici, pur rimanendo sempre inseparabili.
Rimasero uniti anche nella scelta del college; anche se si sarebbero iscritti a facoltà diverse erano pur sempre nello stesso edificio.

La sera prima dell’inizio delle lezioni si teneva per le matricole la festa di benvenuto, e tutti decisero di parteciparsi.
- Caspita, quanta gente – disse Maria entrando nell’edificio.
- Eh già, ci vogliono bene! – scherzò Alex.
- Dai Liz, andiamo a ballare – disse subito Maria non appena entrarono.
- Amore, Kyle, venite con noi? – urlò Liz ai due ragazzi.
- Arriviamo –
Così iniziarono a ballare, divertendosi da pazzi. Erano nel loro habitat naturale perché a Los Angeles c’era una festa dopo l’altra nei week-end, e loro erano molto popolari tra i coetanei.
Chi invece si sentiva a poco agio erano Max, Michael, Isabel e Tess. Roswell era una cittadina quasi al di fuori del mondo e feste come quelle non esistevano.
- Dai Tess, buttiamoci nella mischia – propose Isabel.
- Mi raccomando – disse subito Max. In quanto leader si sentiva responsabile per gli altri membri del gruppo.
- Max, mica ci mangiano – disse Tess avvicinandosi a lui e baciandolo.
- Lo so, ma sei talmente bella che vorranno tutti ballare con te –
- Perché non vieni anche tu con noi? –
- No, vado a prendere qualcosa da bere –
- Okay amore – Dopo un altro bacio finalmente Tess raggiunse Isabel in pista.
Non si erano mai divertite tanto in vita loro. Andare via da Roswell era proprio quello che ci voleva! Basta FBI e cacciatori di alieni, d’ora in poi solo studio durante la settimana e divertimento il sabato.
Dopo una mezz’ora buona che ballavano, Isabel cominciava ad essere stanca.
- Io vado a sedermi un po’. Vieni? – chiese a Tess.
- Sì –
Non appena furono sedute giunsero Michael e Max, che diedero subito un bel bacio alle loro ragazze e poi andarono a prendere da bere per loro.
- Vado in bagno – disse Tess, e si alzò.
Anche Liz iniziava ad essere stanca, così andò a sedersi, mentre Maria andava in bagno e Kyle e Alex andavano a prendere da bere per tutti.
Tess si era appena alzata quando una ragazza mora raggiunse Isabel.
- Posso sedermi? – chiese Liz.
- Certo. Il divano è grande – rispose Isabel.
- Caspita! Mi sono scatenata e ora sono proprio stanca – disse Liz.
- Già. Non sono abituata a questo tipo di feste –
- Piacere, io sono Liz – si presentò.
- Piacere mio, Isabel –
- Anche tu matricola? –
- Sì. Lingue. Tu? –
- Biologia –
- Allora avrai molte lezioni in comune con mio fratello: fa medicina –
Poco dopo vennero raggiunte da Maria e Tess, che stavano parlando allegramente.
- Com’è piccolo il mondo! – esclamò Maria.
- Vi conoscete? – chiese Liz.
- Si fanno interessanti incontri nel bagno delle signore – scherzò Tess.
Dopo essersi presentate sedettero tutte sullo stesso divano ed iniziarono a parlare come se si conoscessero da una vita.
Quando il discorso cadde sui ragazzi, ecco spuntare Max, Michael, Kyle e Alex carichi di bicchieri.
- Abbiamo fatto nuove conoscenze. Loro sono Isabel e Tess – disse Maria e Kyle e Alex.
- E loro sono Maria e Liz – disse Isabel a Max e Michael.
- E noi quattro maschietti ci siamo conosciuti al tavolo delle bibite – disse Alex sorridendo.
Max e Liz furono gli ultimi a presentarsi e non appena Max strinse la mano di Liz ebbe una visione: si trovava in un posto molto strano, dove la terra era rossa e il cielo viola. Due lune piene splendevano ad illuminare il paesaggio. Lui e Liz si trovavano su una scogliera molto suggestiva e stavano parlando. Non capiva cosa dicevano, ma erano felici.
Non appena la visione terminò, Max lasciò bruscamente la mano di Liz e la fissò.
Anche Liz aveva avuto una strana sensazione non appena toccò Max, come se avesse già vissuto quel momento.
- Tutto bene? – chiese Liz a Max.
- Eh? Sì, sì. Scusate ma fa troppo caldo qui – e corse in terrazza.
Ma che cavolo era successo? Come aveva potuto avere una visione di lui e Liz? Non aveva mai avuto visioni di lei prima; perciò doveva essere terrestre. Si trovavano su Antar, aveva riconosciuto le due lune, e stavano parlando nella loro lingua aliena. Ma come faceva a conoscerla? E come faceva Liz ad essere su Antar? Era una nemica? No, se fosse stata una nemica non avrebbe avuto quella visione e avrebbe sentito il suo odio; invece sentì riscaldarsi il cuore non appena l’aveva toccata.
Forse era solo troppo stanco e aveva solo creduto di vedere Liz. Sì, era andata così. Comunque doveva allontanare Liz da sé e dagli altri perché non conosceva ancora le sue intenzioni. Poteva essere pericolosa.
Qualche minuto dopo tornò dagli altri e li trovò a parlare fitto fitto.
- Los Angeles! È il mio sogno andarci – esclamò Tess.
- È una bella città – disse Maria.
- Io non capisco una cosa: se non siete gemelli perché tu e Alex siete entrambi al primo anno? – chiese Isabel a Maria.
- Io ho un anno in più, solo che subito dopo il diploma sono andato un anno in Europa a fare uno stage, perché ho vinto una borsa di studio – spiegò Alex.
- Notevole – rispose Max.
- Ma allora sei un geniaccio! – esclamò Michael.
- Ma no! Così mi fate arrossire – disse Alex, e Liz lo abbracciò.
Dopo aver parlato ancora un po’, giunse il momento dei saluti.
- È stato un piacere conoscervi. Speriamo di incontrarci ancora – disse Maria.
- Lo spero anch’io – disse Isabel, e Tess annuì.
Rimasti soli i quattro alieni parlarono ancora un po’.
- Come ti sono sembrati? – chiese Michael a Max.
- A posto – rispose. Non era il caso di dire agli altri quello che era successo. Si sarebbero spaventati.

Dal giorno dopo iniziarono le lezioni e Max ebbe una sorpresa che non riusciva a definire se bella o brutta: Liz frequentava due corsi con lui.
Si disse che almeno in questo modo poteva tenerla d’occhio.
Ma Liz sembrava a posto: si comportava come ogni altro studente e non sembrava avesse particolare interesse per lui. Se era una nemica il suo primo obiettivo sarebbe stato quello di fare amicizia con lui; invece lei si limitava a salutarlo e non si sedeva mai vicino a lui. Che cosa aveva in mente quella ragazza?
Però era proprio carina! Ogni volta che entrava in una stanza sentiva la sua presenza e una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se fosse agitato sapendo di vederla. Erano tutte sensazioni che non gli piacevano affatto, ma non poteva parlare con lei o avrebbe capito tutto. Avrebbe aspettato una sua mossa falsa.
Il tempo passata ma Liz aveva sempre lo stesso atteggiamento nei suoi confronti e non aveva più avuto nessuna visione; perciò si convinse che era stato tutto frutto della sua immaginazione.
Il professore di scienze diede un compito da svolgere per il termine del corso e Max e Liz capitarono in gruppo insieme.
Non appena la lezione terminò, Liz lo fermò.
- Max, aspetta –
- Dimmi –
- È per il compito. Dovremmo organizzarci –
- Sì, hai ragione. Perché non ci troviamo oggi in biblioteca? –
- D’accordo. A dopo –
Il solo fatto di averla di fronte a parlare gli aveva fatto provare di nuovo quella strana sensazione. Ma chi era veramente quella ragazza?

Michael e Maria erano iscritti alla stessa facoltà, perciò si incontravano tutti i giorni e chiacchieravano serenamente tra una pausa e l’altra.
Entrambi provavano molta simpatia verso l’altro, ma avevano paura che questa simpatia si tramutasse in qualcos’altro, dato che si sorprendevano a fissare l’altro o perdersi pezzi di lezione perché pensavano l’uno all’altro.
La situazione peggiorò quando il professore di disegno disse loro di fare un ritratto ad una persona a scelta, e Michael scelse Maria.
- Spero non ti dispiaccia – le disse Michael.
- No. Almeno ti conosco –
- Dove ci troviamo per disegnare? –
- In biblioteca non possiamo. Quest’aula è occupata per le altre lezioni… Non c’è un altro laboratorio di disegno? –
- Sì. Vicino alla biblioteca –
- Bene. Allora andremo lì. Quando? –
- Cominciamo da oggi? –
- Perfetto. A dopo –
Entrambi erano molto felici di trascorrere del tempo insieme, ma nello stesso tempo si sentivano in colpa nei confronti di Isabel e Kyle.
Michael stava ancora pensando a Maria, quando si sentì toccare una spalla. Si trovò e vide davanti a sé proprio il centro dei suoi pensieri.
- Maria… -
- Scusa se ti ho spaventato. Stavo pensando, visto che dopo dobbiamo andare in laboratorio, perché non pranziamo insieme? Naturalmente sono invitati anche Isabel, Tess e Max –
- Ma… -
- E dai! Io e Liz abbiamo proprio voglia di fare quattro chiacchiere con Tess e Isabel –
- D’accordo –
- Grazie –
E adesso cosa avrebbe fatto? Come la prenderà Isabel? Possibile che fosse già arrivato al punto di non saperle dire di no? “Ma cosa vai a pensare!” si disse, e si incamminò alla ricerca degli altri.
Così all’ora di pranzo erano tutti riuniti intorno allo stesso tavolo. Le ragazze iniziarono da subito a parlare come se fossero amiche da anni, non degnano più i loro ragazzi di uno sguardo.
- Ah, le donne – sospirò Alex.
- Già. Quando si tratta di pettegolezzi non le ferma più nessuno – gli diede man forte Kyle.
- Però sono contento che vadano così d’accordo. Izzy e Tess sono state sempre con noi ed è giusto che abbiamo anche la compagnia femminile – disse Michael.
- Lo stesso vale per Liz e Maria – disse Alex.
- Ehi Max, come mai sei così silenzioso? – gli chiese Michael.
- Niente. Sto pensando a un compito che devo fare – mentì.
Non si rendevano conto che così lo stavano uccidendo? Mentre loro si divertivano lui combatteva tra il capire quale fosse il gioco di Liz e le forti sensazioni che lei gli procurava. Come poteva suscitargli emozioni così contrastanti? Ormai non riusciva nemmeno più a dormire a forza di pensare a ciò che Liz rappresentava per lui e forse anche per tutti gl altri. Una nemica? Una sorella dimenticata? Una figlia? Chi?

Quel pomeriggio Michael e Maria si recarono in laboratorio ed iniziarono il loro compito. Decisero che prima Michael avrebbe ritratto Maria.
Mentre disegnava il suo viso, Michael si rendeva sempre più conto di quanto Maria fosse bella.
Non aveva mai guardato così un’altra ragazza e non aveva mai pensato alla possibilità di tradire Isabel. Entrambi erano fidanzati con altre persone; perciò doveva cacciare questi pensieri e concentrarsi solo sul suo lavoro.
Cavolo, Isabel era bellissima! Cos’aveva lui di tanto sbagliato da essere attratto da una terrestre? Già, una terrestre! Una persona a cui non avrebbe mai potuto rivelare il suo segreto e con cui non poteva stare. Il suo destino era Isabel, la persona con cui era cresciuto, la persona che conosceva ogni suo segreto, ogni suo pregio e difetto, e lui non poteva tradirla in questo modo. Non poteva tradire il suo passato, presente e futuro con la prima ragazza carina che aveva incontrato.
- Michael, ti senti bene? – gli chiese Maria.
- Sì, perché? – cadde dalle nuvole Michael.
- Perché saranno cinque minuti che fissi la tela –
- Scusami, stavo pensando –
- Tutto a posto? –
- Sì, non ti preoccupare –

E quello stesso pomeriggio anche Liz e Max iniziarono il loro lavoro. Ben presto si resero conto che la biblioteca non era il luogo più adatto perché dovevano parlare; perciò si recarono in un’aula vuota.
- Allora. Se è tutto pronto, iniziamo – disse Liz.
- Okay. Vediamo solo di non fare esplodere l’intero campus –
- Hai così poca fiducia in me? –
“Sì” avrebbe voluto rispondere Max; invece disse: - No. Era una battuta –
- L’avevo capito –
La tensione si poteva tagliare con un coltello.
Liz non riusciva a capire perché fosse così agitata ora che si trovava sola con Max. Continuava ad avere quella strana sensazione, era come se si aspettasse da un momento all’altro che Max le facesse qualche rivelazione straordinaria. Inconsciamente cercava di capire a cosa stesse pensando, come se volesse entrare nella sua mente e comunicare con lui. Lo sentiva freddo nei suoi confronti e il suo cuore piangeva per questo, però non ne capiva il motivo. Stava male se lui non le parlava o non la guardava, come se lo conoscesse da tanto tempo e sapesse che lui non si comportava mai così con lei. Era un’assurdità, lo capiva benissimo, ma era più forte di lei.
Quelle rare volte in cui aveva guardato nei suoi occhi era rimasta ipnotizzata dalla loro bellezza, dalla loro purezza e dal calore che sapevano darle. Quando era con lui, nonostante fosse agitata, si sentiva a casa, protetta e sicura. Perché un ragazzo che conosceva a mala pena le dava emozioni così forti che mai nessun altro ragazzo le aveva dato?
Persa nei suoi pensieri Liz urtò un libro e lo fece cadere a terra. Entrambi si sporsero per raccoglierlo e le loro mani si toccarono.
Max ebbe un altro flash: si trovavano sempre nel luogo della prima visione ed erano abbracciati a guardare il tramonto dei due soli di Antar.
Non appena la visione terminò, Max sussurrò: - Chi sei? – e si allontanò bruscamente da lei.
Perché aveva avuto un’altra visione? Cosa significava? E perché lei non era sconvolta come lui? Se lei era lì con lui, perché non poteva vedere ciò che vedeva lui? Erano abbracciati. Che si fossero amati in un’altra vita? Sì, ma ciò significava che lei era aliena, e se lei era aliena allora doveva avere dei poteri e doveva per forza riconoscere il suo re.
No, non era possibile. Ci doveva essere qualcosa sotto, qualcosa che gli dava queste visioni. Ma cosa?
Non appena le loro mani si toccarono Liz sentì come una scossa che l’attraversò e per un attimo vide tutto nero. Come poteva Max trasmetterle così tanta energia, così tante emozioni in una volta sola da farle quasi perdere i sensi?
E perché lui si era allontanato così bruscamente da lei come se si fosse scottato? Che avesse sentito la stessa energia? No, era impossibile. Quale forza di univa così profondamente, ma nello stesso tempo li divideva così tanto?
Dopo qualche secondo di imbarazzo ripresero a lavorare e per il resto del pomeriggio non accadde nient’altro.
Il segreto era non toccarsi. Ma una forza misteriosa spingeva Max ad avvicinarsi a lei. Voleva toccarla e capire cosa stava succedendo, ma nello stesso tempo aveva paura di scoprire la verità.

Mentre Max e Liz e Michael e Maria erano alle prese con i loro compiti e con le loro vicende personali, Kyle e Tess e Alex e Isabel si avvicinarono.
Alex e Isabel scoprirono la loro passione comune per le stelle e così la sera si recavano spesso all’osservatorio del campus a guardare il cielo e a chiacchierare.
Erano diventati buoni amici, ma l’attrazione reciproca iniziava a farsi strada. Avevano molte cose in comune, si divertivano insieme e non vedevano l’ora che giungesse la sera per stare insieme sotto un romantico cielo stellato.
Anche Kyle e Tess iniziarono a frequentarsi più assiduamente. Dato che tutti erano troppo presi dalle loro amicizie e impegni, loro due spesso si ritrovavano soli. Così iniziarono a fare amicizia e si scoprirono molto simili. Stavano bene insieme, tanto da dimenticare i loro fidanzati.
Kyle faceva parte della squadra di football del campus e Tess andava spesso a vedere gli allenamenti.
Un pomeriggio durante un allenamento Kyle si infortunò e Tess si scoprì molto in pensiero per lui. Era un suo amico, certo, ma la preoccupazione che provava non era dettata solo dall’amicizia.
Senza badare alle proteste dell’allenatore corse negli spogliatoi.
- Kyle. Mio Dio, stai bene? –
- Sono stato meglio – rispose il ragazzo massaggiandosi una gamba.
- Che botta! Mi sono presa un colpo. Quando sei rimasto lì per terra ho temuto il peggio – disse Tess tra le lacrime.
- Stai tranquilla, sto bene. Non piangere. Odio vederti piangere. Sei così bella quando ridi –
- Oh kyle – Tess gli si gettò al collo ed iniziò a singhiozzare.
- Ehi, Tess. Guardami – disse prendendole il viso tra le mani. – Un infortunio può capitare a chiunque. Ho solo una distorsione alla caviglia e un bel livido al ginocchio –
- Lo so, è che… -
- Cosa? –
- È che non voglio perderti –
- Sono qui –
- Lo so – e detto questo, Tess lo baciò.
- Tess, perché mi hai baciato? – chiese Kyle stupito.
- Perché ho capito cosa voglio. Voglio stare con te. So che tu hai Maria, ma… -
Ma Kyle non le permise di terminare la frase perché la baciò.
- Tu? –
- Sì, anch’io voglio stare con te –
- E Maria e Max? –
- Andremo a parlare con loro stasera stessa –
Così quella sera dissero tutto a Max e Maria, i quali reagirono proprio come si aspettavano.
- Capisco cosa vi è successo. Conoscere persone nuove ci ha fatto capire che forse siamo meglio come amici che come fidanzati – disse Maria.
- Sì. Tess, il mio affetto per te non cambierà – disse Max.
- Lo so. Ti voglio bene –
- Anch’io –
Così si abbracciarono e tornarono ad essere solo grandi amici.
Maria ormai non faceva altro che pensare a Michael e la notizia di Kyle e Tess insieme non la disturbava affatto; anzi, era felice per loro.
Era inutile continuare una storia se tra di loro non c’era più niente oltre all’amicizia.
Maria aveva trovato in Michael ciò che aveva sempre desiderato, e lo stesso valeva per Kyle; perciò non avrebbe ostacolato il loro amore.
Max era troppo occupato a pensare a Liz, alle visioni, alle sensazioni che lei gli dava per portare avanti al storia con Tess. Il loro destino era quello di stare insieme, ma se non se la sentivano più perché continuare ad essere intrappolati in una storia senza futuro? Sarebbero sempre stati amici e si sarebbero sempre aiutati nel momento del bisogno. Dopotutto erano pur sempre una famiglia! Ora sarebbero stati fratello e sorella invece che sposi.
Dopo essersi lasciato con Tess, Max insistette per trascorrere più ore possibili con Liz. Doveva capire, e doveva farlo in fretta. Questa però era solo una copertura, perché più il tempo passava e più si accorgeva quanto Liz fosse bella e intelligente e quanto fosse bello stare con lei. Quando erano insieme Max era felice e si sentiva a casa. Era come se sapesse che Liz fosse il suo destino, la donna che avrebbe amato più di ogni altra cosa al mondo.
Ogni volta che la toccava aveva una visione di loro due; così decise di toccare Liz il più possibile.
Anche Liz iniziò ad avere delle visioni di lei e Max, ma non riusciva a capire dove si trovavano e cosa stavano facendo. Decise di non parlare con Max perché aveva paura che lui la reputasse una pazza.
L’ennesima sera in cui erano chini sui libri, Max allungò una mano per prendere una biro ed incontrò la mano di Liz. Un’altra visione li colpì: si videro mentre si baciavano.
Max capì qual era la strada da percorrere e agì. Si alzò e si avvicinò a Liz. Lei lo stava guardando con occhi stupiti ma così belli che a Max sembrò di perdersi in lei. Tornò quella sensazione allo stomaco e capì che era amore.
- Liz, devo fare una cosa –
- Cosa? –
- Questo – E la baciò.
Immediatamente si aprì la connessione ed entrambi poterono vedere nell’animo dell’altro. Videro i loro pensieri, la preoccupazione per quelle visioni e ricordarono. Non appena il bacio termino, Liz disse: - Zan – e Max disse: - Siria –
- Io mi ero dimenticato di te. Perché? – disse Max dopo qualche secondo.
- Non lo so. Io non sapevo nemmeno di essere aliena –
- Ora capisco perché avevo quelle sensazioni così forte e quelle visioni. Tu sei tornata da me – e l’abbracciò fortissimo, come a non volerla più lasciare.
- Max, cosa succederà adesso? –
- Dobbiamo ricordare tutto e poi lo diciamo agli altri –
- E se non mi accettano? –
- Tu sei la mia regina, e loro lo accetteranno –
Si baciarono nuovamente e la connessione si aprì istantaneamente.
- Max, io sto ancora con Alex. Non posso tradirlo così – disse Liz.
- Hai ragione, scusami. Prima sistemiamo la faccenda e poi ne parliamo con calma –
- Sì. Come pensi di recuperare i nostri ricordi? –
- Dobbiamo andare in un posto tranquillo e concentrarci. Non sarà facile ma ce la faremo –
Finalmente avevano scoperto il motivo delle loro sensazioni così forti ma famigliari. Avevano ritrovato l’amore della loro vita che un crudele destino aveva portato via da loro, ma ora erano più decisi che mai a scoprire tutta la verità e a non lasciarsi più.
Così dal giorno dopo passavano ogni momento libero concentrandosi per ricordare il passato. Emergevano cose belle, ma anche cose brutte e solo la certezza dell’amore reciproco permise loro di continuare nella loro ricerca.

Qualche giorno dopo essersi lasciata con Kyle, Maria lo disse a Michael.
Si trovavano nel laboratorio e ora Maria stava ritraendo Michael.
- Sai cos’è successo qualche giorno fa? –
- No, cosa? –
- Kyle e Tess si sono messi insieme –
- Cosa? Come stai? –
- Bene. Non provavo più niente più Kyle e sono felice per loro –
- Ma come fai ad essere così buona con tutti? –
- Non sono buona. Perché avrei dovuto farli soffrire se a me andava bene che stessero insieme?! –
- Sei fantastica – Michael non diede il tempo a Maria di rispondere, perché si avvicinò a lei e la baciò.
- Sei impazzito? – chiese Maria.
- Perché? Credevo di piacerti –
- Tu stai con Isabel e io non voglio fare la rovina famiglie –
- Forse non ti sei accorta che lei e Alex stanno sempre insieme che ormai ci vediamo a malapena –
- Mi dispiace –
- A me no. Ho capito di voler stare con te –
- Anche io voglio stare con te, ma prima devi rompere con Isabel –
- Come vuoi tu – E la baciò di nuovo. Maria non riuscì ad opporre resistenza e si abbandonò al bacio più bello della sua vita.
Qualche giorno dopo Maria e Michael andarono all’osservatorio perché dovevano disegnare la prima cosa che veniva loro in mente guardando le stelle.
Giunti là trovarono Isabel e Alex abbracciati mentre si scambiavano un bacio mozzafiato.
- Ah, è così che si guardano le stelle! – esordì Maria.
Entrambi si allontanarono bruscamente.
- Michael, io… - iniziò Isabel.
- Tranquilla. Anche un bambino avrebbe capito cosa c’era tra voi due –
- Non sei arrabbiato? –
- No. Io provo lo stesso per Maria –
- Allora, amici come prima? –
- Sì, vieni qui – E si abbracciarono.
- Ehi, dongiovanni, vai da Liz e dille tutto – disse Maria ad Alex.
- Sì, hai ragione –

Max e Liz si trovavano in camera della ragazza intenti a scoprire il loro passato, quando bussarono alla porta.
- Avanti –
- Liz, devo parlarti – disse Alex.
- Okay. Dimmi –
- Ma cosa stavate facendo sul letto? –
- Studiavamo, Alex –
- Dovrei parlarti in privato –
Max uscì dalla stanza e Alex iniziò a parlare.
- Ecco… in questo periodo abbiamo conosciuto altre persone e ci siamo un po’ allontanati –
- Già –
- E alcune persone che abbiamo conosciuto ci hanno colpito più di altri –
- Sì. Alex arriva al punto –
- Ho una relazione con Isabel –
- Credo che fosse inevitabile. Siete sempre appiccicati –
- Mi dispiace. Non voglio farti stare male –
- No, tranquillo. Io ho capito che voglio stare con Max, perciò è tutto a posto –
- Davvero? –
- Davvero –
E dopo un abbraccio tornarono alle loro attività.
Le coppie iniziarli erano completamente stravolte, ma tutti erano felici dei cambiamenti avvenuti. Forse solo ora avevano trovato l’anima gemella e prima aveva scambiato l’amore fraterno che provavano per i loro ex per amore vero e proprio.

La situazione di Max e Liz però era diversa perché loro, continuando le loro sedute di concentrazione, avevano scoperto molte cose sul loro passato.
Dopo aver parlato a lungo decisero di informare gli altri tre alieni della situazione.
Non appena ebbero deciso andarono a cercare gli altri e li portarono in camera di Liz.
- Dobbiamo parlarvi – esordì Max.
- Lo sappiamo già che state insieme – disse Isabel.
- Riguarda il nostro passato – disse Liz.
Isabe, Michael e Tess strabuzzarono gli occhi.
- Max, cosa le hai detto? – urlò quasi Michael.
- Niente. Lei è come noi – rispose il ragazzo.
- Non può essere come noi. Non è uscita dai bozzoli. È una skin? – si spaventò Tess.
- No. Se state zitti vi spieghiamo tutto – disse Max.
I tre alieni annuirono e finalmente Max e Liz iniziarono la loro spiegazione.
- Non appena ho stretto la mano di Liz alla festa delle matricole ho avuto una visione di noi due in un luogo diverso dalla Terra. Ogni volta che la vedevo sentivo una morsa allo stomaco e non appena la sfioravo avevo una visione. Ero molto preoccupato, per questo non vi ho detto niente prima. Più stavo con lei e più le sensazioni che provavo diventavano forti. Poi Tess e io ci siamo lasciati, e io ho baciato Liz. Si è aperta la connessione e abbiamo ricordato – iniziò Max.
- Anch’io mi sentivo strana ogni volta che vedevo Max, ma non avevo delle visioni. Qualche tempo fa ci siamo toccati una mano e io ho avuto quasi un mancamento, ho sentito la sua energia e ho iniziato ad avere visioni anch’io. Quando ci siamo baciati ho capito il perché – continuò Liz.
- Perché? – esclamarono tutti e tre curiosi di sapere cosa avevano scoperto.
- Dal primo bacio ad oggi ci siamo concentrati ogni giorno e abbiamo ricordato la nostra vita su Antar – proseguì Max.
- Il mio nome alieno è Siria ed ero una normale cittadina di Antar. Zar non era ancora fidanzato con Tess e un giorno ci siamo incontrati. Io mi sono innamorata di lui a prima vista e lui ricambiava i miei sentimenti. Nessuno si ricorda di me perché non mi avete mai conosciuta. Max ha parlato di me a Isabel e Michael, ma non ci siamo mai visti. Il re e la regina ci hanno scoperti e così mi hanno mandata sulla Terra – raccontò Liz.
- Ma perché non eri nei bozzoli? –
- Sono stata spedita sulla Terra sotto forma di DNA molti anni prima di voi. Hanno cancellato i miei ricordi e non ho poteri, a parte quello di poter comunicare telepaticamente con Max, e forse anche con voi. Mia madre, la mia madre terrestre, voleva un secondo figlio ma dopo la nascita di Kyle mio padre divenne sterile, così si affidarono ad una casa del seme. Io nacqui un mese dopo che il mio DNA venne impiantato nell’ovulo di mia madre, ed ora ho capito il perché. Sono cresciuta come una normale terrestre, fino a quando non ho incontrato Max – rispose Liz.
- Uau! Perché non vi siete sposati su Antar? –
- Siria non era nobile. Hanno cancellato il suo ricordo dalla mia mente e così mi sono innamorato e sposato con Tess, ma rivederla ha portato a galla tutti i ricordi legati a lei – disse Max.
- Quindi ora siamo in cinque – disse Isabel.
Liz e Max annuirono.
- Bene. Ora credo sia giunto il momento di affrontare un altro problema: cosa facciamo con Maria, Alex e Kyle? – chiese Michael.
- Volete dir loro la verità? – chiese Max.
- Non lo sappiamo. Stiamo insieme a loro da poco, ma pensiamo di poterci fidare – disse Isabel.
- Io sono cresciuta con loro e so che sono totalmente affidabili, ma la scelta sta a voi – disse Liz.
- Tu non hai intenzione di dir loro la verità? – le chiese Tess.
- Sì, io ho già fatto la mia scelta. È giusto che lo sappiamo –
- Lasciamo passare ancora un po’ di tempo e poi decideremo – decretò Max.
Da quel giorno Liz iniziò a sentirsi parte del gruppo alieno. Reputava ancora Kyle suo fratello, ma sapeva che non era la sua vera famiglia. Max, Isabel, Michael e Tess lo erano.
Purtroppo i quattro alieni non ebbero il tempo di prendere una decisione per quanto riguardava rivelare il loro segreto, perché Kivar giunse sulla Terra.
Era una calda mattina di maggio e le lezioni stavano per terminare. Liz, Maria, Kyle e Alex si trovavano in camera di Liz e Maria intenti a studiare, quando un lampo li accecò.
Si svegliarono in un luogo sporco e buio legati mani e piedi. Davanti a loro stava un uomo che li fissava e sghignazzava. Sicuramente non conosceva la vera identità di Liz, altrimenti non avrebbe mai fatto l’errore di rapirla.
Liz riconobbe subito l’uomo che le stava di fronte e contattò telepaticamente Max avvisandolo che probabilmente era una trappola.
- Bene, bene, bene, i quattro terrestri tutti per me – disse Kivar.
- Chi sei? Cosa vuoi? – chiese Kyle.
- Non sei nella posizione di fare domande. Comunque quello che voglio è uccidere i vostri cari fidanzati –
- Verranno a liberarci e tu verrai arrestato – disse Maria.
- Ah ah ah! Forse non sapete chi sono. Nessuno mi potrà arrestare –
Vedendo le facce perplesse di Alex, Kyle e Maria, Kivar capì che loro non erano a conoscenza del segreto di Max, Michael, Isabel e Tess.
- Ma forse c’è qualche segreto che voi non conoscete ancora. I vostri fidanzati non sono stati sinceri con voi. Che cattivi! –
- Smettila Kivar! Se sei tanto sicuro di vincere, perché ci hai rapiti? Potevi andare direttamente da loro e sfidarli – disse Liz. Era inutile continuare a tacere.
- Come sai il mio nome? Chi sei? –
- Siria –
- Siria… Siria… ah sì, la puttanella del re! –
- Non osare mai più rivolgerti a lei in quel modo! – urlò Max, appena arrivato con gli altri alieni.
- Benvenuti vostre Altezze. Quale onore – disse Kivar facendo l’inchino.
- Cosa vuoi? –
- Voglio rendere legittimo il mio trono, ovvio –
- Bene – disse Michael, e usò la telecinesi scaraventando Kivar contro il muro.
Maria, Alex e Kyle non stavano capendo niente, ma decisero di non fare domande per il momento.
Kivar si rialzò quasi subito ed usò il suo potere contro Michael, gettandolo a terra.
Isabel e Tess unirono i loro poteri per manipolare la mente di Kivar, ma era troppo forte e respinse i loro attacchi. Fortunatamente Max attivò la barriera protettiva respingendo l’attacco del nemico.
Kivar era troppo forte per loro e Max stava iniziando a cedere sotto i ripetuti colpi dell’alieno.
Liz si collegò mentalmente con Michael, che era ancora a terra semisvenuto.
‘Michael, Michael, svegliati. Michael, sono Liz’
‘Liz. È troppo forte’
‘Vieni a slegarmi’
‘No. Ti ucciderà’
‘No. Usate il potere del cartiglio reale e io mi unirò a voi donandomi la mia energia. Presto, Max non ce la fa più’
‘Sì. Arrivo’
Così Liz si unì ai suoi simili nella lotta. Parlò ancora telepaticamente a tutti, suggerendo cosa fare per debilitare il nemico il più possibile.
‘Michael, usa il tuo potere su di lui a raffica. Max, lanciali più sfere di energia che puoi. Isabel, Tess, cercate di indebolirlo penetrandogli nella mente. Io vi aiuterò’.
E così tutti e cinque unirono i loro poteri per indebolire il nemico. Kivar fu sopraffatto dai colpi combinati dei suoi avversi, ma resisteva ancora.
- Ora! – urlò Liz, e tutti e cinque si concentrarono per usare il potere del cartiglio reale.
Grazie a Liz e alla sua energia si sprigionò un fascio potentissimo, che incenerì Kivar.
- Ce l’abbiamo fatta! – urlò Liz quando tutto fu finito.
- Sei stata fantastica. Senza di te non ce l’avremmo fatta – si complimentò Max.
- Brava Liz. Se fossi stata con noi prima ci avresti risparmiato un bel po’ di guai – le disse Michael.
- Un urrà per Liz! – esclamò Isabel.
- Urrà! – urlarono i quattro alieni, e Liz arrossì imbarazzata.
- Ehi, ci siamo anche noi qui – disse Maria.
Erano concentrati solo su Kivar e non erano resi conto che Maria, Alex e Kyle avevano assistito a tutto il combattimento. Volenti o nolenti era giunto il momento di dir loro la verità.
- Ci spiegate cosa è successo? – chiese Kyle.
- Andiamo al campus. Lì staremo più tranquilli – disse Max.
Così giunti in camera di Max e Michael iniziarono a spiegare.
- Come avete capito noi siamo diversi – iniziò Max.
- Già –
- Siamo alieni. Siamo atterrati a Roswell nel 1947 e i bozzoli in cui eravamo contenuti si sono aperti diciotto anni fa. Io sono Zan, il re; Isabel è mia sorella Vilandra; Michael è il mio braccio destro Rath e Tess è la mia sposa Aava – spiegò Max.
- Su Antar, il nostro pianeta d’origine, è infuriata una guerra dopo che Kivar, l’uomo che vi ha rapiti, ha usurpato al trono. Noi siamo morti e siamo stati spediti sulla Terra. Hanno combinato il nostro DNA alieno con quello umano ed eccoci qui – continuò Michael.
- Il nostro destino era quello di stare insieme e un giorno tornare su Antar a sistemare le cose. Abbiamo riformato le antiche coppie ma poi abbiamo incontrato voi e ci siamo innamorati – disse Isabel.
- Liz, tu cosa centri con loro? – chiese Maria.
- Anch’io sono aliena. Il mio nome alieno è Siria ed ero la fidanzata di Zan prima che lui salisse al trono. Non ero nobile e quando l’hanno scoperto mi hanno mandato sulla Terra. Non vi siete mai chiesti perché sono nata solo pochi mesi dopo Kyle? La gravidanza aliena dura solo un mese –
- Perché non ci hai mai detto niente? – le chiese Kyle.
- Perché non lo sapevo. Da quando ho incontrato Max io e lui abbiamo iniziato ad avere delle visioni e solo dopo che lui e Tess si sono lasciati abbiamo ricordato il nostro passato. Io non ho poteri, perciò sono cresciuta come una normale terrestre, ignara del mio passato. Avevamo intenzione di dirvi tutto, ma Kivar ci ha preceduti – rispose Liz.
- So che può essere dura da accettare, ma noi non siamo dei mostri e i nostri sentimenti per voi sono sinceri – disse Tess.
- E chi ci dice che non siete qui per colonizzare la Terra?! – esclamò Maria.
- Maria, sono sempre Liz. Che differenza fa da dove vengo se ti fidi di me – le disse Liz.
- E di loro mi posso fidare? –
- Certo che puoi. Non credi che avrebbero colonizzato la Terra già da tempo se avessero voluto? Coi poteri che hanno nessuno li avrebbe ostacolati –
- Sentite, perché non ci separiamo ed ognuno parla col proprio fidanzato? – propose Max.
- Buona idea –
Liz e Max rimasero soli.
- Spero solo che tutto torni come prima. Non posso nemmeno immaginare la mia vita senza Maria, Kyle e Alex – disse Liz depressa.
- Vedrai che capiranno – la consolò Max abbracciandola.
E infatti capirono. Dopo aver parlato a lungo e fatto molte domande capirono che erano sempre i ragazzi che avevano conosciuto all’università e di cui si erano innamorati. Liz aveva ragione, non importa da dove viene o qual è il suo passato se ti fidi della persona che ti sta accanto.

Scritta da Kassandra


Torna all'indice delle Fanfiction

Torna a Roswell.it