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MA QUALI ALIENI?


Riassunto: Gli agenti Anwork e Smitt vengono incaricati di indagare su alcuni soggetti abitanti a Roswell che affermano l'attuale presenza aliena nella città.

Data di composizione: 5/10/2000

Valutazione: Adatto a tutti.

E-Mail: renoir81@iol.it

Disclaimer: Tutti i diritti dei personaggi descritti nel racconto appartengono alla casa di produzione WB fatta eccezione per i personaggi Anwork e Smitt.


5 novembre
Caro diario, questo pomeriggio, al Crashdown sono arrivati due strani ragazzi vestiti di nero. I loro volti erano arrabbiati e innervositi. Maria, che li ha serviti, dice che cercavano lo sceriffo Valente e che non facevano altro che parlare di lui e di una seconda persona, di cui non ha capito il nome, ma sicuramente di questa città.
Mi è rimasto impresso il modo con cui si muovevano, gli sguardi diretti che lanciavano: quello alto si voltava più volte verso l'entrata, era castano, con gli occhi blu molto grandi e profondi, non avrà avuto più di vent'anni; quello basso, dai riccioli biondi, gli parlava cattivo con due piccoli occhi verdi.
Quando gli sono passata davanti, quest'ultimo con uno scatto fulmineo, mi ha fermata stringendomi il braccio e a bocca piena ha pronunciato "Parker?" non sapevo cosa dire, ho lasciato la stretta e sono corsa via, parlavano così animatamente... Come avranno fatto a sapere il mio nome?

"Dovevate esserci ieri sera al Crashdown! Vi siete persi qualcosa di insolito!"- disse Micheal il giorno dopo, una volta in classe, a Isabel e Max -"Due tipi in nero rimanevano in piedi, nei pressi dell'entrata e continuavano a fissare la porta agitandosi in maniera davvero assurda!"- continuò, i due si preoccuparono -"Non saranno due agenti chiamati dallo sceriffo Valente?"- disse Isabel -"Se fossero mandati per indagare sul nostro caso?"- continuò.
Intanto percorrendo un lungo corridoio, Liz e Maria, incrociarono ancora i due signori, questi le fermarono e con molta cortesia, il ragazzo alto disse -"Scusatemi, ci siamo visti ieri sera dove lavorate, voi siete la signorina DeLuca e la signorina Parker, giusto?"- le due si guardarono impaurite -"Niente paura, volevamo solo un'informazione"- disse il ragazzo più basso -"Io mi chiamo Robinson Anwork e questo biondo è il mio amico Frederik Smitt"- disse il ragazzo alto -"Possiamo sapere dove si trova l'ufficio della vostra consulente scolastica?"- continuò Smitt.

Liz camminava lentamente nel buio della biblioteca del museo di Roswell, stava cercando Max, doveva assolutamente dirgli di guardarsi da quei due, i suoi passi riecheggiavano per tutta la stanza, con voce soffocata dal troppo silenzio disse -"Max? dove sei?"- dal buio non rispose nessuno, forse non era lì anche se quello doveva essere stato il suo orario di lavoro.
Max e Isabel erano stati chiamati urgentemente a casa dai loro genitori.
"Non dovevate disturbarvi"- disse Smitt -"già, già, dopotutto sono ragazzi!"- continuò Anwork.
La signora Evans parlò ai due ragazzi -"Gli agenti Smitt e Anwork lavorano per un corpo speciale di polizia, stanno indagando su alcuni agenti di Roswell che hanno dei sospetti su di voi..."- Smitt interruppe la donna -"Da precisare che i signori in questione non hanno prove"- Anwork continuò -"Abbiamo bisogno di parlarvi, e se ce lo permetterete, di proteggervi da accuse ingiustificate, siamo le prime persone a credere nella vostra innocenza!"- i due tipi se ne andarono.

Il giorno dopo Anwork e Smitt entrarono nel locale e si diressero verso i ragazzi riuniti da poco, sedendosi Smitt disse -"Perfetto!"- i due si guardarono:
Anwork -"Bene ragazzi, e adesso diteci tutto!"
Isabel -"Che... Volete sapere da noi?"
Smitt -"La vostra consulente scolastica Katleen, vi fa domande particolari?"
Anwork -"Del tipo 'Avete visto alieni?"
Smitt -"E altre stupidaggini del genere anche da un certo sceriffo Valente?"-
I ragazzi si pietrificarono,  tra di loro iniziò a salire la tensione -"In tranquillità, non disturbatevi per così poco: sono fanatici. Vedrebbero alieni dappertutto!"- li calmò Smitt -"Il nostro scopo è dimostrare che voi siete dei normalissimi ragazzi di una banale città!"- continuò Anwork -"Lasciateci tre giorni e loro vi lasceranno in pace per il resto della vita: gli alieni non esistono!"- affermò.
Isabel, Max e Michael guardarono gli uomini in nero con rabbia; così determinati in quelle affermazioni, sapevano che non era vero, ma sapevano anche che questa determinazione forse li avrebbe salvati....

I giorno:
Anwork scese dalla macchina un po' assonnato. Con disinvoltura entrò facilmente in casa ed aspettò che scendessero Max e Isabel.
Carta e penna alla mano, Smitt arrivò dalla famiglia DeLuca, scese dalla macchina ed aspettò il risveglio di Maria.
"Non capisco che bisogno c'era di entrare in casa così presto, per poi rimanere ad osservare ogni mia mossa, signor Anwork"- affermò Isabel irritata dal suo comportamento.
Intanto, a casa di Maria Smitt cominciava a fare domande "Bene, signora De Luca, il suo lavoro consiste nel confezionare questi.... Sgorbi?"- disse curioso manipolando alcuni pupazzetti verdi, la madre di Maria guardò Smitt un po' incattivita.
II giorno:
Max e Anwork si diressero al Crashdown dopo la scuola -"Sei un ragazzo tranquillo, caro Max, non voglio rovinare questa tua tranquillità e riservatezza, mi limiterò alle formalità che ne dici?"- lui lo guardò. All'interno del locale, Smitt parlava a Liz -"Ti vedo di ottimo umore oggi!"- Liz non rispose -"Beh il compito mio e di Anwork è indagare..."- Liz sospirò chiudendo gli occhi, cercò di non notare Smitt e di fare il suo lavoro serenamente. Presto, Smitt e Anwork si soffermarono a parlare in privato e Liz si avvicinò a Max -"Non hai paura? Quando quello ti sta vicino..."- gli chiese sottovoce -"Beh sì, ma  dicono che gli alieni non esistono, che dopotutto quella dello sceriffo Valente è immaginazione..."- rispose Max.
III giorno
Anwork, al volante della cadillac, raggiunse Micheal che era a piedi -"Bella questa macchina!"- esclamò Michael -"Perchè non la provi?"- Anwork fermò l'auto al ciglio della strada. Micheal salì al volante, era un rombo caldo e particolare, quello del motore, sembrava lasciare spazio a tutti i desideri e le immaginazioni...

12 novembre
Caro diario, spesso le persone si presentano davanti a noi in modo da non poter percepire le loro intenzioni e solo quando se ne vanno tutti i loro piani ci risultano più chiari. Frederik Smitt e Robinson Anwork tuttavia non credono ancora alle presenze extra terrestri, ma credono nella vita e nella bellezza in cui questa si presenta alla nostra età, li considero due agenti molto speciali.
Ieri, prima di andarsene, Anwork e Smitt hanno chiamato Michael, Max e Isabel per parlare, Max mi ha confessato che loro sapevano tutto, ma che lo attribuivano a capacità sensoriali sviluppate da traumi. Inoltre hanno chiesto espressamente allo sceriffo di chiudere sul nostro conto, in quanto l'adolescenza è ricca di fantasie che in tutti i casi non devono essere alimentate.
Alla fine della discussione, Max mi ha detto che Anwork ha sorriso, facendo bollire un bicchiere d'acqua con le mani, è una cosa del tutto normale quando si è pranoterapeuti.
Smitt e Anwork se ne sono andati sulla loro cadillac, e con loro la paura che il nostro segreto possa interessare ancora a qualcuno, almeno per il momento..

Scritta da Kiara


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