Alle sette la sveglia suonò.
"Caspita!!!…" disse Liz, stiracchiandosi "…come ho dormito
bene… era un sacco di tempo che non mi sentivo così".
Era di buon umore la ragazza, che pensava "Se il buon giorno si vede
dal mattino, oggi dovrà essere una giornata fantastica". Si vestì,
fece colazione, tutto sempre canticchiando, poi s’incamminò verso scuola.
Durante il tragitto, incontrò Maria, anche lei di ottimo umore.
"Ciao! Come va? A me magnificamente, mi sento forte come un leone e penso
sempre positivo! " iniziò Liz.
"Anch’io mi sento una meraviglia, ho dormito come non mai… sai, mi
sento come se non avessi nessuna preoccupazione o peso sullo stomaco. Forse che
le gocce scacciapensieri di mia madre stanno iniziando a funzionare?"
rispose Maria.
Le due ragazze si misero a ridere, continuando, comunque, a parlare, ora di
scuola, ora del lavoro al Crashdown. Ad un tratto Liz fece "mi sembra di
aver dimenticato qualcosa, non so cosa posso essere, ho come un tarlo in
testa… mah!! Se non ricordo, non sarà importante, vero?" –
"Probabilmente si, Liz. Anch’io ho la stessa sensazione, magari dovevamo
fare un qualche lavoretto per tuo padre al Crashdown… se vedremo tuo padre
nero in volto, vorrà dire che sarà proprio quello!"
Arrivate alla Roswell High, nei corridoi incontrarono Max e
Michael. Non li salutarono, nemmeno li guardarono. Si comportarono proprio come
se non li conoscessero.
"Ma che hanno? Va bene che ci siamo lasciati per seguire i nostri destini,
ma non calcolarci mi sembra un po’ esagerato" disse Michael, interdetto.
"Magari non ci hanno visti. È impossibile che ci vogliano evitare"
replicò Max, sconcertato quanto l’amico.
Nel frattempo, le ragazze trovarono Alex "Ehilà! Come stai? Sembri
stanco, che hai fatto ieri sera? Mica oggi c’è un test o interrogazione di
qualche materia?" chiese terrorizzata Maria. Alex le rispose
negativamente, scuotendo la testa "bè… le giornate appena trascorse non
sono state facili per nessuno di noi 7…"
"Noi 7?!?" lo interruppero in coro Liz e Maria "ma se siamo io,
Maria e tu, Alex. Chi sono gli altri 5? In ogni modo, io e Maria stiamo
benissimo, senza pensieri o problemi di nessun genere…"
"Ma state scherzando? Max, Michael, Isabel e Tess per voi chi sono?"
ribatté Alex, esterrefatto.
"Chi?!?" nuovamente in coro le due ragazze "Mai sentiti
nominare… tu li conosci Liz?" fece Maria rivolta all’amica.
"No… chi sarebbero? Ma li dovremmo conoscere? Dalla tua faccia
sembrerebbe di sì… forse Maria quello che dovevamo ricordare era che a
scuola sono arrivati dei nuovi compagni di scuola!" affermò Liz.
"Ragazze se questo è uno scherzo, è proprio di cattivo gusto… non
potete scherzare così con i vostri sentimenti. Ok… state soffrendo per la
rottura con Max e Michael, ma far finta di non conoscerli mi sembra un po’
troppo esagerato" replicò Alex.
"Ma se ti diciamo che non li conosciamo, perché ti dovremmo fare uno
scherzo? Aspetta che un attimo… magari mi vengono in mente…" spiegò
Maria.
"Ma allora veramente non vi ricordate di loro…" disse alla fine
Whitman, sconvolto.
"Ci dispiace… ora dobbiamo andare, la chimica ci aspetta. Andiamo?"
fece Liz.
S’incamminarono verso il laboratorio di chimica, incrociando Isabel…
"Ciao Alex,… studiato i legami covalenti e polari? Sono proprio
terribili!!" salutò Izzy "Buongiorno anche a voi…" rivolta a
Liz e Maria, che guardarono l’aliena come per dire "Ci
conosciamo?".
Le due entrarono in aula senza dire niente, mentre Alex si fermò a parlare con
Isabel.
"Scusale… ma questa mattina non sono in loro… sai che mi hanno detto?
Che non si ricordano chi voi siate, ossia non si ricordano di te, di tuo
fratello, di Michael e di Tess. Ti assicuro che non stanno scherzando…"
"Magari lo shock della separazione è venuto ora, dopo una settimana.
Vediamo se continuano così ancora per qualche tempo… ma sono sicura che non
è niente… e poi, forse è meglio che si comportino in tal modo. Noi dobbiamo
seguire i nostri destini, e voi, purtroppo, non siete compresi." disse
Isabel, tristemente.
La giornata, in ogni modo, fu abbastanza normale. Passarono le ore di fisica,
matematica, geografia, inglese, educazione fisica… senza alcun intoppo.
Liz e Maria si comportavano come al solito, ma senza aver alcun rapporto con i
cecoslovacchi. Dopo tanto tempo sembravano spensierate e felici, proprio come
avrebbero dovuto essere due adolescenti.
Al Crashdown…
"Ehi, Liz… hai preso l’ordinazione al tavolo 2?" chiese Maria,
tutta indaffarata a capire a chi doveva servire il Monte di Marte (un
semplicissimo hot dog con molto ketchup).
"Sì… bisogna andare al tavolo 5… da quei ragazzi" rispose Liz,
mentre stava dando il resto ad un cliente.
Dopo un po’, Maria andò al tavolo 5: "Salve, sono Maria… volete
ordinare?"
"Maria non occorre che ci dici il nome, penso che ci conosciamo bene… il
solito per me, per te Max?" fece Michael.
"Per me un Ufo magnetico, senza cipolla, grazie"
"Scusa? Ma ci conosciamo? Mi dispiace non ti ho mai visto prima, quindi
non so cosa sia il tuo ‘solito'!!" disse Maria, infastidita dalla troppa
confidenza datale dal ragazzo.
"Su, non scherzare… ci siamo lasciati, ma speravo che saremmo rimasti
amici" affermò Guerin.
"Ti ripeto, non ti conosco… per favore, vuoi ordinare o no? Non ho tempo
da perdere, e poi se ci stai provando, non sei proprio il mio tipo" replicò
Deluca, molto spazientita.
"Portagli un Giove tostato!" disse Max, per far finire la situazione
alquanto imbarazzante.
"Va bene" presa l’ordinazione, la ragazza se ne andò.
"Ma cosa succede? Vedi che a scuola avevo ragione? Ci avevano
visti…" domandò Michael, stupito.
"Non so… ma mi sembra strano che si comportino così, non è da
loro" rispose Evans.
Intanto, Maria, data l’ordinazione al cuoco, spiegò a Liz cos’era
successo, che uno dei due ragazzi al 5 l’aveva infastidita. Allora, Liz portò
i piatti richiesti a quel tavolo.
"Chi ha ordinato l’Ufo magnetico?" chiese Parker.
Max alzò la mano, deluso nel vedere che la sua ex non l’aveva riconosciuto.
"Penso che il Giove tostato sia tuo…" disse Liz, rivolta a Michael
"… un avvertimento: se darai nuovamente fastidio alla mia amica, ti
faccio buttare fuori, ok?"
Michael rimase allibito. Qui qualcosa non andava per il senso giusto.
"Ma nemmeno tu ci conosci?"
"Dovrei? Io comunque ti ho avvertito" detto questo, Liz lasciò i due
ragazzi per prendere altre ordinazioni.
"Dobbiamo parlare con Alex, magari sa perché si comportano così"
decise Michael, avuta la conferma da Max con un segno del capo.
Si parlò del diavolo…
"Ehilà ragazzi… si mangia, eh?" apostrofò Alex.
"Ci è passato l’appetito" in coro Max e Michael.
"Fatemi indovinare: le due belle cameriere del locale non vi hanno
riconosciuto? Dalle facce direi anche trattato un pochetto male!!" disse
Alex, ridendo sotto i baffi.
Seduto al tavolo, raccontò che quella mattina Liz e Maria sostenevano che li
non conoscevano, ne avevano mai sentito parlare di loro, persino di Isabel e
Tess.
"Ma com’è possibile?" domandò Max.
"Io e Izzy pensiamo che potrebbe essere uno shock per la rottura dei
vostri rapporti e per la scoperta di verità poco piacevoli per loro"
spiegò Whitman.
"Ma dopo, relativamente, tanto tempo? Non lo credo, ci deve essere
qualcosa sotto! Che tu sappia, Liz e Maria hanno parlato con qualcuno di
sospetto in questi giorni?" parlò Guerin.
"No, non penso… fino a ieri, erano immerse nella disperazione più nera,
per tirarsi su di morale si sono divorate quasi un chilo di gelato al
cioccolato. E poi qui in città non c’è più nessuno connesso a voi, almeno
credo." ribatté il non alieno.
Le due ragazze si accorsero che Alex si era seduto al tavolo degli scocciatori:
"Ma che sta facendo? Non mi sarei mai immaginata che conoscesse quei
seccatori! Dobbiamo andare a salutarlo? Io non me la sento di andare là…"
fece Maria.
"Bè… è sempre Alex… dai, muoviti" rispose Liz, tirando per un
braccio l’amica.
"Ciao, Alex, vuoi qualcosa?" domandò Parker,
"Grazie, un tè… già che ci siamo, vi voglio presentare due miei
amici… questi sono Max Evans e Michael Guerin." affermò Whitman.
"Non so se sia un gran onore… comunque, piacere di conoscervi. Io sono
Maria De Luca, questa è la mia migliore amica Liz Parker." disse Maria,
con una smorfia.
"Piacere… non avrei mai immaginato che voi… insomma… che voi foste
amici del nostro Alex." aggiunse Liz, un po’ imbarazzata.
"È un piacere tutto nostro" disse Max, confuso per la situazione.
"Ma perché ci siamo dovuti presentare? Noi ci conosciamo già… qui
c’è qualcosa che non quadra, e io devo scoprirlo" pensò il
ragazzo.
Dopo le presentazioni, le ragazze tornarono al lavoro, mentre i tre ragazzi
continuarono a parlare.
Qualche minuto più tardi, il trio fu raggiunto da Isabel e Tess.
"Buona sera… avete già mangiato? Si… oh! Che peccato avrei voluto
cenare con te, Max… ormai dovremo intensificare il nostro rapporto.
D’altronde io e te siamo marito e moglie…" iniziò Tess.
"Frena la fantasia, Tess. Solamente teoricamente siamo sposati, io, però,
per te non provo nulla, niente di niente, nada, niet… in che lingua te lo
devo dire? Lo so che abbiamo un destino in comune, ma sono sicuro che i destini
con la propria volontà si possono cambiare. Il mio futuro è con Liz."
spiegò Max, molto spazientito.
"E io ti ripeto che non puoi cambiare un bel nulla perché è tutto
scritto… e poi Liz non si ricorda più di te… ops…"
"E tu come fai a saperlo? Le hai fatto qualcosa? Dai, parla…
altrimenti…" minacciò Max, visibilmente alterato.
"Visto che sia lei sia Maria non si davano pace sulla situazione che si è
creata, l’altra notte sono andata a casa di entrambe e…"
"E… cosa?" s’intromise nella discussione Michael. Intanto, Alex
stava frenando l’impulso di soffocare l’aliena.
"Ho voluto sperimentare un mio nuovo potere… quello di fare il lavaggio
del cervello… così ho fatto in modo che loro si dimenticassero di tutti noi,
potranno stare più tranquille".
Isabel, per calmare l’ambiente e per non dare spettacolo agli altri clienti,
invitò tutti i presenti di andare a parlare a casa di Michael, così, almeno
potevano discutere animatamente senza dare troppo nell’occhio.
In quel momento le due "vittime" di Tess stavano guardando proprio il
gruppetto.
"Chissà cosa avranno tanto da litigare…" disse Maria.
"Sai, ho la strana sensazione che stiano parlando di noi… mentre
chiacchieravano, Alex, la biondina vicino a lui e… come si chiama, quello che
assomiglia al cantante Sasha…"
"Guerin?" suggerì Deluca
"Già… guarda se ne stanno andando… vogliamo seguirli?" propose
Liz.
"Perché no, abbiamo finito il nostro turno e alla tv non c’è niente…
un po’ di pedinamento serale non guasta" disse ironicamente Maria.
Le ragazze non si cambiarono nemmeno la divisa, si misero una giacca e
iniziarono a seguire il gruppo, a debita distanza.
Dopo circa cinque minuti di cammino, finalmente si arrivò a destinazione.
"Chissà dove stanno andando… comunque è meglio fermarci qui,
altrimenti ci metteremo nei guai" suggerì Liz.
"Ormai siamo in ballo, dobbiamo capire o no se stavano parlando di
noi?" replicò l’amica, che trascinò Liz dentro a un condominio di
modeste condizioni.
Al primo piano i cinque ragazzi entrarono in un appartamento.
"E ora? Come facciamo a sentire cosa dicono?" chiese Liz.
"Ve lo dico io…" fece una voce femminile dietro alle due ragazze.
Liz e Maria si girarono di colpo e videro una donna sui sessant’anni, di
bell’aspetto.
"Venite nel mio appartamento, è proprio vicino a quello di Michael Guerin.
Una domanda, però? Ma perché state pedinando quei ragazzi, se vi vedo spesso
venire qui assieme a tutti loro?" chiese la signora.
"Cosa?! Ci siamo già venute" dissero in coro le ragazze.
"Sì, come non ve lo ricordate? Oh... questa gioventù… mi presento:
sono Mrs Anderson."
"Piacere, io sono Liz Parker e lei è Maria DeLuca"
Dopo le presentazioni, le ragazze entrarono nell’appartamento della signora.
"Tenete questi bicchieri e appoggiateli su quella parete così potrete
ascoltare cosa dicono" spiegò Mrs Anderson.
"Grazie signora, ma perché lo sta facendo? Perché ci sta offrendo la sua
casa e il suo aiuto?" chiese Liz.
"Bè… vi ho visto per la strada che stavate seguendo i vostri amici e ho
pensato: strano, di solito sono sempre insieme. Quindi ho dedotto che loro vi
hanno escluso da qualche cosa e voi volevate scoprirlo. Dato che voi mi
sembrate delle ragazze per bene e desiderose di sapere cosa stanno facendo i
vostri amici, voglio aiutarvi. E poi un po’ di movimento mi ci vuole… da un
qualche tempo mi sto annoiando." rispose la donna.
"Ma veramente ci ha visto nei giorni passati insieme a quei ragazzi? Perché
io e te non ce lo ricordiamo? Forse avevano ragione, noi li conosciamo… ma
come? Quando? Io non ricordo assolutamente nulla… non li ho mai visti,
nemmeno a scuola" fece Liz, sconvolta e confusa.
Intanto nell’appartamento di Michael…
"Tess ma che diavolo ti passa in quella testa? Solo aria, presumo… ma
chi ti ha dato il permesso di fare ciò che hai fatto? Dimmelo, voglio
capire… e poi usare su di loro un tuo potere nuovo… non sai nemmeno che
effetti collaterali possa avere sugli umani… ma che ti è passato per la
testa, non capisco…" sbottò Max, nero dalla collera. Mai si è visto
Evans in quelle condizioni, nemmeno da sua sorella.
"Calmati, fratellino. Troveremo una soluzione. Tess, sai come annullare il
lavaggio del cervello?" chiese Izzy.
"Ehm… bè… no" balbettò Tess.
"Cosa?!?" in coro Max, Michael, Isabel e Alex.
"Splendido, magnifico… e adesso che si può fare? Le hai privato di una
cosa a cui tenevano moltissimo… dei sentimenti e ricordi importanti per ogni
essere umano… dimmi una cosa, ma tu hai in testa mosche, vero? È l’unica
risposta plausibile…" continuò Max a sfogarsi.
"Mi dispiace… l’ho fatto per te, per tutti noi. Così tu puoi
dedicarti alla nostra relazione e ai tuoi doveri di capo di noi alieni."
Si scusò Tess.
"Non capisci, vero? Io non posso amare una persona solamente perché nella
nostra vita passata era stata la mia sposa… i sentimenti cambiano, non sono a
comando… per favore, comprendi almeno questo?"
"Sì, ma il nostro destino è stato già scritto, non ci puoi fare
niente" insistette la ragazza.
"Ahh! No, non capisci… comunque questo non è il momento per parlarne.
Ora dobbiamo trovare una soluzione al problema. Tess, non hai proprio la minima
idea di come far tornare tutto alla normalità?" chiese Max, ora più
calmo.
La ragazza scosse il capo.
"Forse se usiamo l’ipnosi? O le libere associazioni?" propose Alex.
"Che sarebbero?" in coro gli alieni.
"Sto studiando Freud per il corso di psicologia… questo psichiatra, per
far venire alla luce ricordi inconsci, frenati dalla forza della rimozione,
usava l’ipnosi, ma non ebbe grandi risultati. Invece, ottenne dei buoni
effetti con le libere associazioni. Ossia fare rilassare il paziente per farlo
abbandonare al flusso dei propri pensieri, creato da delle parole specifiche
dette dal medico, legate a ciò che si vuole scoprire." spiegò Whitman.
"Quindi dovremo convincere Liz e Maria a venire qui, nella casa di uno
sconosciuto? Fammi capire come faremo…" fece Michael, sarcasticamente.
Intanto, le due ragazze stavano ascoltando tutta la conversazione.
"Bene… abbiamo scoperto che quei ragazzi stanno parlando di noi, che
facciamo? " disse Maria.
"Non lo so… ho un po’ di paura, hai sentito che ci vogliono
ipnotizzare o farci quello che, mi pare, abbia spiegato Alex? Meglio
andarcene…" rispose Liz.
"Eh, no… io voglio andare in fondo a questa storia… quindi andiamo da
loro e ci facciamo spiegare ogni cosa. Non penso che ci possano fare del male,
con loro c’è Alex… e poi se urliamo Mrs Anderson chiama la polizia,
vero?" ribatté Maria.
"Già, andate… non preoccupatevi, se sento qualche rumore molesto chiamo
subito lo sceriffo." assicurò la donna.
"Signora… comunque ci deve promettere che quello che sentirà non dovrà
dirlo a nessuno, se ciò che ci vogliono far ricordare è qualcosa di
importante e di segreto per tutti noi. Lo giuri!" parlò Liz.
"Va bene, lo giuro…"
Allora le ragazze si avvicinarono all’appartamento, stavano per bussare,
quando la porta si aprì di colpo. Le due urlarono per la sorpresa, spaventando
i loro presunti amici.
"Ma siete matti, così… ehm… si apre… la porta!" sbottò Maria,
rendendosi conto che quello che stava dicendo non aveva senso, tutti possono
aprire la porta!!
"E voi che ci fate qui?" domando stupito Guerin.
Preso coraggio, Liz rispose "vorremo sapere cosa volete farci!!!"
L’alieno le fece entrare.
"Ciao ragazze… è meglio che vi sediate… dovremo spiegarvi qualche
cosetta." invitò Alex.
"Una cosa subito vorrei capire: io e Liz vi conosciamo tutti? Anche la
biondina con i capelli corti?" chiese Maria, tremando dalla paura.
Tutti rispose affermativamente.
"Va bene… ma tu, biondina, ci hai fatto qualcosa? Non abbiamo capito
bene, origliando dal muro" continuò Deluca.
"Cosa?!? Ci stavate spiando" urlò Michael "da chi? Mica da Mrs
Anderson?"
Liz fece di sì.
"Maledizione… quella ficcanaso…"
"Ma no… è una donna molto simpatica e dolce…" replicò Parker.
"Sì, non lo metto in dubbio, ma è tanto curiosa. Un giorno me la sono
trovata in casa, che stava sbirciando tra le mie cose, per fortuna non ha
trovato…." spiegò Guerin, fermandosi nel dire comunicatore, altrimenti
Mrs Anderson avrebbe sentito dal suo appartamento.
"Ma perché lo fa?" domandò Maria.
"Maria, non ti ricordi che ci ha voluto aiutare per rompere la monotonia?
Si vede che ha visto che Michael potrebbe avere un segreto e allora per mettere
un po’ di pepe nella sua vita vuole capire cosa potrebbe nascondere" le
rispose Liz.
"A questo punto, nemmeno qui siamo al sicuro, dove possiamo andare per
stare tranquilli?" sentenziò Isabel.
"Bè… i miei sono via per il week-end, quindi possiamo andare a casa
mia" propose Liz.
Tutti furono d’accordo.
Intanto, Mrs Anderson…
"Cavoli… se ne sono andati… ma non mi darò per vinta… scoprirò
cosa stanno nascondendo!!"
A casa Parker…
"Allora, qui siamo a riparo da orecchie indiscrete… diteci tutto… per
quello che ho capito qui la biondina con i capelli corti…"
"Mi chiamo Tess" l’aliena, infastidita, suggerì a Liz il suo nome.
"… Tess ci ha fatto qualcosa. Cosa? Perché? E quando?" iniziò la
padrona di casa.
Max prese la parola:
"Vi ha fatto il lavaggio del cervello perché vi dimentichiate, tu, Liz,
di me, Max, e tu, Maria, di Michael. Poi, presa la mano, ha voluto farvi
dimenticare anche di lei, di mia sorella e del nostro segreto, tutto ieri
notte."
"Tu cosa hai fatto? Se ti prendo…" minacciò Maria rivolta verso
Tess, per fortuna fermata sia da Liz sia da Alex, altrimenti non si sa cosa
avrebbe potuto combinare.
"Finalmente ti riconosco, Maria…" s’intromise Michael.
"Taci…" sbottò Maria, ancora inferocita "adesso spiegateci
cosa questo essere ci ha cancellato dalla memoria e se si può fare qualcosa
per tornare in possesso di ciò che ci è stato tolto."
"Lei non sa come invertire il processo del lavaggio del cervello… quindi
noi vorremmo o ipnotizzarvi o sottoporvi alla tecnica delle associazioni libere
per farvi ritornare la memoria." spiegò Max.
"Cosa?!?" in coro le ragazze "Nemmeno per sogno!! E se ci
capitasse qualcosa di peggio? No no…" disse Deluca.
"Bè… l’ipnosi deve essere fatta da qualcuno esperto, ma le libere
associazioni da chiunque che ne sappia qualcosa… non può succedere nulla di
grave, fidatevi di me!" chiarì Whitman.
Liz, rivolta all’amica - "Maria che ne dici? Io di Alex mi fido"
Le due ragazze furono convinte. Tutti quanti si trasferirono nella camera di
Liz. Le "vittime" furono fatte sedere sul letto e messe a loro agio.
Pochi minuti più tardi tutto fu pronto, così Alex incominciò.
"Allora… io vi dirò alcune parole e voi mi direte subito, senza
pensarci, cosa vi fanno venire in mente, ok? Va bene… la prima parola è Max."
Liz: "Dumbo" – Maria: "Bel ragazzo"
"Ok… niente di fatto. Continuiamo. Seconda parola: Michael."
Liz: "Sasha" – Maria: "Mistero"
"Sasha?!?" in coro gli alieni.
"Ehm… si, per me lui assomiglia al cantante Sasha, quello che canta:
<If you believe in love tonight…>" spiegò Liz.
"Come mai tu hai detto mistero, Maria?" chiese il "dottor"
Alex.
"Perché mi sembra un tipo tenebroso… vuol dire qualcosa?" rispose
la ragazza.
"Magari, si… bene, la terza è Isabel"
Liz: "Perfezione" – Maria: "Antipatia"
"Penso che abbiamo fatto un passo in avanti. Perché? Bè… nei giorni
scorsi, tu, Liz, mi avevi confessato che ciò che ti colpiva di Izzy era la sua
meticolosa perfezione nel vestire, nel pettinarsi… invece per quanto riguarda
Maria… si è sempre saputo che tra te e Isabel non è mai corso buon sangue.
Andiamo avanti: la parola è Tess."
Liz e Maria: "Oca"
Tutti si misero a ridere, tranne, ovviamente Tess che divenne rossa dalla
rabbia.
"Hai poco d’arrabbiarti, carina…" disse Maria.
Ritornato il silenzio…"Ora è la volta di: alieni"
Liz: "Roswell" – Maria: "Pericolo"
"Molto bene… ci stiamo avvicinando al tesoro…" espresse la sua
opinione Whitman.
Dopo altre cinque parole, le ragazze risposero in modo tale da far venire fuori
qualcosa della memoria cancellata, ma non ciò che era realmente importante.
"Per oggi basta, non è buono sforzare la mente… proveremo domani, vi va
bene?", detto ciò e avuta la risposta, Alex e gli altri s’incamminarono
verso la porta.
Rimaste sole, Liz e Maria iniziarono a parlare sulla situazione creatasi.
"Che ne pensi, Liz? Per me ci stanno prendendo in giro… per quello che
ho capito, il loro segreto riguarda gli alieni e penso che quei 5 ragazzi si
credono degli E.T" iniziò Deluca.
"La penso come te, tranne che per il fatto che ci vogliano fare uno
scherzo, altrimenti Alex non ce lo avrebbe nascosto. Non me la sento di
rimanere sola stasera, ti va di dormire qui da me?"
"Ma certo, aspetta che telefono a mia madre…"
Circa un’ora dopo, Maria e Liz si addormentarono, ma
subito incominciarono ad avere degli strani sogni: Maria vedeva se stessa al
volante della sua macchina assieme a Michael. Erano in mezzo al deserto. Aveva
la sensazione che dovevano cercare qualcosa. Ecco cosa… nel sogno, infatti,
si materializzò una cupola geodetica, e poi più nulla. D’un tratto, però,
vide la sua camera. Non era sola, c’era un’altra persona assieme a lei, una
figura femminile, che stava sogghignando e dicendo:
"Vediamo, adesso, se lei e la sua amica mi daranno ancora fastidio. Spero
che stia dormendo profondamente, così il lavaggio del cervello può rimanere
definitivo!!"
Liz, invece, era assieme a Max, Michael, Tess e Isabel in una grotta. Era in
disparte mentre gli altri, messi in semicerchio, tenevano in mano due strani
oggetti di colore blu. Ci fu un lampo di luce e subito dopo apparve una figura
femminile, talmente chiara da parere diafana, che muoveva le labbra per
parlare, ma Liz non riusciva a capire cosa potesse dire. D’un tratto, più
niente e poi vide la sua stanza immersa nel buio ma si poteva distinguere la
presenza di una ragazza che stava pensando ad alta voce:
"E anche questa è fatta!! Finalmente Max può essere mio. Vedo con
piacere che stai dormendo profondamente, "dolce" Liz. Mi auguro che
nessuno dei miei compagni scopra questo mio potere. L’effetto deve essere
definitivo."
Le due amiche si svegliarono di colpo.
"Ho fatto uno sogno stranissimo: io, Max, Michael, Isabel e Tess eravamo
in una grotta. Io, però, era in disparte… mi sentivo tanto solo… e poi ho
visto la mia camera e una figura femminile che diceva qualcosa e penso di aver
capito chi sia" raccontò Liz.
"Anch’io ne ho fatto uno: io e Michael eravamo in viaggio con la mia
macchina con lo scopo di cercare una cupola geodetica. Chissà, che significherà?
E ti devo dire che pure io ho sognato la mia camera e una ragazza che diceva
qualcosa e, come te, so chi può essere" replicò Maria.
"Probabilmente, le associazioni di parole che abbiamo fatto con Alex hanno
riportato alla luce qualche nostro ricordo che si è concretizzato nei nostri
sogni. Andiamo a svegliare gli altri?" fece Liz.
"Certo… voglio che questa storia finisca il più presto possibile!"
rispose l’amica.
Così si vestirono in fretta e si divisero: Maria avrebbe avvertito Alex e
Michael, Liz Max, Isabel e Tess.
Maria picchiettò sulla finestra di Alex talmente forte che aveva paura di
svegliare anche i genitori dell’amico.
"Maria?!? Ma sai che sono le due di notte? Che vuoi?" chiese il
ragazzo intontito dal sonno.
"Sbrigati a vestirti e seguimi… io e Liz abbiamo fatto dei sogni strani
e vorremmo delle spiegazioni!" intimò la ragazza.
Medesima scene si ripeté per Michael, ma la sua reazione per essere svegliato
non fu delle migliori.
Intanto Liz andò dagli Evans. Bussò alla finestra della camera di Max. Il
ragazzo pensò che fosse, come al solito, Michael. Invece, ebbe una grande
sorpresa nel vedere la sua ex.
"Liz!!! Che ci fai qui? Sono le due di notte!"
"Muoviti, sveglia tua sorella e andate a casa mia. Io e Maria abbiamo
fatto dei sogni che penso solo voi potete spiegarci, ma soprattutto la
"simpaticissima" Tess." ordinò Parker.
"Ma perché proprio Tess?" chiese Max.
"Intanto vestiti e sveglia Isabel, poi a casa mia ti risponderò"
concluse la ragazza.
Di malavoglia, dovette anche andare ad avvertire Tess e si chiedeva: "Ma
perché non ho mandato Max a chiamarla? "
In ogni modo, con sorpresa, Liz trovò sveglia la ragazza.
"Liz, che ci fai qui? Di notte si dovrebbe dormire, sai?" disse in
tono sarcastico l’aliena.
"Non ho tempo da perdere con te! Vestiti che gli altri ci aspettano a casa
mia."
In poco meno di mezz’ora tutti e 7, tra cui Izzy, Alex e Michael quasi
completamente addormentati, erano riuniti nella camera di Liz.
"Allora, vi abbiamo riunito qui perché io e Liz abbiamo fatto dei sogni
che vorremmo capire. Io ho sognato che stavo guidando la mia auto. Ero nel
deserto ed ero in tua compagnia, Michael. Mi pare che dovevamo trovare un
cupola geodetica." descrisse il suo sogno Maria.
Michael le spiegò che ciò che vide era proprio un suo, anzi, un loro ricordo:
infatti, qualche mese prima andarono a cercare una cupole geodetica che gli
l’alieno vide in una sua visione.
"Io, invece, ho sognato che tutti noi, tranne Alex e Maria, eravamo in una
grotta. Io in disparte, mentre voi, messi a semicerchio, tenevate in mano due
oggetti da cui sono scaturiti dei lampi, che hanno materializzato una figura
femminile." raccontò Parker.
"Quello che hai sognato è successo proprio una settimana fa. Penso che le
libere associazioni fatte con Alex stiano portando alla luce la vostra
memoria" replicò Max. "Bene… i sogni sono stati spiegati, quindi
possiamo ritornare a dormire, no?" fece Tess, alquanto nervosa.
"No, non ancora… sei sicura di averci detto tutto? O hai tralasciato
qualcosa?" si rivolse a lei Maria.
"N - no, n – no, nulla, perché dovrei tenere nascosto
qualcos’altro?" balbettò Tess.
"Ma, sai… io e Liz, quando ci hai fatto il lavaggio del cervello,
eravamo in dormiveglia… quindi, abbiamo sentito tutto… vuoi che lo dica io
o sputi il rospo tu?" disse Deluca.
"Dirci cosa?" s’intromise nella discussione Michael.
"Bè… vi avevo detto che avevo appena scoperto il potere di fare il
lavaggio del cervello, invece ho da sempre questo potere… l’ho usato perché,
così, finalmente, voi due finivate di darci fastidio… state intralciando il
nostro destino, soprattutto tu, Liz" spiegò l’aliena.
"Che cosa? Non è possibile… basta, sono stufo di tutti i tuoi
sotterfugi… ora sono stanco, ho bisogno di dormire… ne riparleremo domani e
ti assicuro che non sarà piacevole. In ogni modo, riporta tutto alla normalità
nelle loro menti, ok?" apostrofò Max, terribilmente irritato.
"Va bene… ragazze mettetevi a letto e cercate di dormire, quando vi
risveglierete, ricorderete tutto…" disse Tess, nel culmine dello
sconforto.
Le due ragazze in poco tempo si addormentarono. Tess cancellò l’effetto del
lavaggio del cervello e poi tutti se ne tornarono a casa, per prendere forze,
perché l’indomani non sarebbe stata una giornata facile.
La notte trascorse tranquilla per tutti. Prima che
nascessero le prime luci dell’alba, Maria si svegliò e destò dal sonno Liz
per vedere se realmente Tess aveva riportato tutto alla normalità.
"Liz, Liz… svegliati…"
"Sì, sì… sono sveglia… allora come va? Io, ahimè, ricordo, tutto
anche troppo bene… Max, Michael, Isabel e Tess sono alieni. E noi… noi
povere ragazza terrestri ci siamo innamorate io di Max Evans e tu di Michael
Guerin, però non possiamo stare insieme… era meglio che non ricordassi,
almeno non soffrirei così tanto" parlò Liz, con le lacrime agli occhi.
Maria tentò di consolarla, sapendo cosa stava provando.
Caro Diario,
com’è strana la psiche umana… può essere cancellata con un soffio,
perfino i sentimenti puri, come quello che io provo per Max, ma a questo punto
non ne sono sicura. Proverò realmente vero amore per lui? Penso di si, anche
se non provavo nulla per lui quando non mi ricordavo più nulla. Solo il tempo
e le provo che dovrò affrontare mi daranno la risposta, giusto?