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LA GUERRA E LA PACE


Riassunto: In città arrivano due ragazzi nuovi e Max inizia ad avere sospetto quando…

Data di stesura: Dal 9-9-2002 al 10-9-2002

Valutazione: Adatto a tutti

Disclaimer: tutti i diritti dei personaggi del racconto appartengono alla WB, tranne Emanuela ed Emanuele. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.


La scuola era appena finita come la storia d’amore tra Liz e Max e Maria e Michael e se devo essere sincera non so chi stava peggio.
Ah ho dimenticato le presentazioni allora io sono Emanuela e imparerete a conoscermi durante il racconto…
Io ed Emanuele veniamo dal futuro e dobbiamo salvare il vostro mondo: la Terra!
“Max, il tuo destino è già stato scritto e io non ne faccio parte!” Liz era stravolta da tante notizie tutte insieme.
“No Liz tu sei tutto per me!” Max ripeteva ma Liz era già andata via e forse per sempre, in quel momento ebbe una visione una bambina piccola che usciva dalle capsule.
Liz e Maria erano a pezzi quando entrarono Max e Michael, Liz e Maria non sopportarono l’impatto e si nascosero nel retro del CrashDown.
Max voleva andare da Liz ma c’era Tess che lo teneva stretto per un braccio. Quando Max cercò di liberarsi da quella morsa ebbe un’altra visione sempre quella bambina ma non era più piccola era grande ed in compagnia.
In quel momento Max sentì la porta che si apriva e una ragazza che si sedeva nel tavolo vicino a loro, era la ragazzina della visione e c’era anche l’altro ragazzo sui 15 anni e allora penso: “Ma cosa ci fanno due ragazzini di 15 anni qui, non sono del luogo però io gli ho già visti… boh..!”
Passano alcune ore e quella ragazzina si accorge di Max e lo fissa con forza come se volesse dirgli qualcosa ma era orario di chiusura e Maria li aveva pregati di andare che era tardi e allora quella ragazza chiese a Maria: “Scusi può essere così gentile di dirci da che parte è Boulevard street? Per favore.”
Maria aveva spiegato attentamente ai due ragazzi dov’era la via che cercavano e dopo poco loro se n’andarono salutando educatamente e ringraziando.
Intanto Max aveva seguito tutta l’azione ed era deciso a seguire i ragazzi misteriosi ma nuovamente Tess glielo aveva impedito.
I due ragazzi misteriosi stavano animatamente discutendo per l’iscrizione, ma dopo una bella mezz’ora arrivarono ad un compromesso: sarebbero stati inscritti però prima dovevano sostenere un esame di prova e lo diedero la mattina stessa e furono iscritti con il massimo dei voti.
Il Preside era entrato in classe senza bussare, e aveva tenuto un discorso agli alunni di accoglierci bene perché eravamo più piccoli e stranieri, allora arrivò il momento di presentarci e dopo un’esitazione io dissi
“ Io sono Emanuela”
Poi intervenne Emanuele “ Invece io Emanuele”
Allora il Preside uscì e la Prof di geografia chiese un po’ di cose sulla nostra vita in Italia e io risposi
“ Noi siamo nati nel 1986 io il 1-1 ed Emanuele il 25-1. Veniamo dalla provincia di Genova da un paesino in montagna”
La prof allora chiede: “Genova montagna?”
“Tutti per Genova intendono il porto, il mare, ma nessuno pensa che in realtà dietro ci sono i monti e la temperatura è diversissima da noi d’estate il massimo è 30° e non oltre ma qui per noi è cadere nel fuoco!” risposi io.
Allora la prof propose di farci fare un bel giro per la scuola accompagnati da dei ragazzi e scelsero: Max Evans, Liz Parker, Maria De Luca e Michael Guerin.
Ci fecero tutti molte domande ma quello che mi preoccupò fu Max era sospettoso e la mia paura era che avesse capito qualcosa…
N’approfittammo per chiedere a Liz se aveva bisogno di cameriere e cuochi al ristorante dei suoi genitori e rispose che avrebbe messo una buona parola.
Da quel momento fummo assunte e la cosa più importante era che eravamo noi due lì noi insieme.
Eravamo solo Max ed io, nonostante tutto non era cattivo e ad un certo punto ci fu un imprevisto:
“Emanuela ti ho trovato adesso sei tutta mia!” qualcuno urlò alle mie spalle e non feci in tempo a girarmi che mi ritrovai un coltello che mi trapassava lo stomaco e poi basta la mia vista stava diventando cupa non riconoscevo più i colori e ad un certo punto vidi Max che mi disse che stava arrivando l’ambulanza io allora dissi con molta fatica: “Max non posso andare in ospedale perché se mi fanno le analisi sono morta, devi portarmi via di qui e chiamare Emanuele e lui ti spiegherà tutto però sbrigati non voglio morire” dopo iniziai a non vederci più poi tutto ad un tratto vidi Emanuele con la mano sulla mia ferita e tutti lì intorno sbigottiti vedendo che stavo ritornando in vita. Appena ho potuto alzarmi siamo scappati via.
Il giorno dopo Max, Isabel, Michael, Maria, Tess, Liz e Alex ci stavano aspettando davanti alla porta d’ingresso allora io bloccai il tempo e passammo oltre la porta e appena oltrepassata la soglia feci nuovamente schioccare le dita e il tempo continuò a girare normalmente e noi ci sedemmo nei nostri banchi e quando entrò Max mi guardò come per chiedermi da dove ero sbucata e cercò di avvicinarmi ma io riuscii a scansarlo fino all’ora di mensa tutti insieme ci vennero incontro e ci chiesero se volevamo parlare con le buone o con le cattive allora io risposi:
“E’ una storia lunga e non è il posto direi che se vi fidate potreste venire a casa nostra, non mordiamo!”
Allora ci mettemmo d’accordo per cena, avevamo, Ema ed io, il pomeriggio libero e perciò preparammo una cenetta all’italiana, alle 8.00 in punto arrivarono tutti e guardarono in modo strano il nostro tipo d’arredamento che era composto di ritratti tende strane, candele, poster…
Per prima cosa Maria mi chiese dell’arazzo che avevamo in soggiorno e iniziai un discorso:
“Questo è un arazzo della mia famiglia comunque non siamo qui per parlare di arazzi, quadri ecc ma di cose più importanti, se ci volete seguire a tavola, da questa parte!”, allora Michael rispose sarcasticamente “Nemmeno fossimo in una reggia” allora io risposi “Siamo stati abituati a vivere in una reggia ma non di questa parti; noi non siamo di qui, veniamo da un altro pianeta: Antar!”
Michael allora alzò una mano e mi scaraventò contro un muro
“Allora anche voi provenite da Antar, e tu dovresti essere Rath, vero, uno dei quattro reali!”
“Sì allora hai qualcosa contro di noi?”io mi sentii in dovere di rispondere e fui anche abbastanza dura “Oh stai calmino, ti ho battuto un mucchio di volte perciò stai calmo” allora Ema entrò nel discorso “Ma se tu sei Rath, Zan chi è, e Ava e Vilandra?”
Max rispose “Io sono Zan, Vilandra è Isabel e Tess è Ava! E voi ?”
Io risposi “ Io sono Emanuela e lui Emanuele, veniamo dal 2032 e abbiamo 13 anni, siamo dovuti venire qua perché il vostro pianeta è in grave pericolo, come dite voi… è la fine del mondo! Voi nel nostro tempo siete già morti, sul trono adesso è rimasto il figlio di Ava e Zan, lui è nato veramente, è uno dei sei figli che avrà Ava e morirete tutti!”
“Ma tu non hai un cuore ad annunciarci che moriremo! Sei una vipera!” Maria era intervenuta
“Noi un cuore l’abbiamo, ma ditemi come fareste ad avere un cuore intero dopo tutto quello che è successo, voi dite così perché non avete passato quello che abbiamo passato noi!”non ero riuscita a trattenermi e mi ero messa a piangere sulle spalle di Emanuele.
“Non potete avere un passato peggio del nostro!” era intervenuto Michael
“ Il vostro per noi è un sogno, allora noi non siamo nati dall’amore dei nostri genitori, però sia io sia Ema abbiamo voluto bene ai nostri genitori anche se io i miei non li ho conosciuti, Tess è una traditrice e sarà la causa della vostra morte! Poi abbiamo conosciuto solo Michael e Maria che ci hanno fatto da genitori; il primo giorno che siamo usciti dall’accampamento militare di Rath, il giorno della mia incoronazione, a regina di Antar ho trovato i miei lì fuori a pezzi cioè da una parte la testa dall’altra un braccio, poi sul cancello del palazzo c’erano scritte contro mio padre e al momento del ballo dopo la mia incoronazione un uomo è entrato a palazzo e ha iniziato a bestemmiare contro di me e la mia famiglia, ma ritornando a prima a una bambina di sette anni non fa di certo piacere vedere i genitori ridotti in quel modo! Però da quel momento il mio popolo mi è sempre stato fedele e adesso sono sei anni che siamo sul trono ed è andato tutto liscio però ci sarebbe piaciuto conoscervi perciò vogliamo salvare la Terra e siamo qui per il Medaglione magico!”
“Non è una notizia di tutti i giorni sapere che morirai, ma toglimi due curiosità dove e quando moriremo!” Isabel era riuscita a dire
“Allora morirete tutti sul nostro pianeta però in momenti diversi: i primi saranno Max e Liz che dopo essersi sposati avranno una figlia che ha otto anni e che non ha conosciuto i suoi genitori, non so quando morirete perché eravamo ancora nei bozzoli, poi toccherà ad Isabel insieme a Kyle e a Maria nel 2029 e per ultimo Michael che morirà nel combattimento tra lui e Kivar!”. Avevo risposto
“Ma io?” Alex era intervenuto
“Purtroppo tu domani e noi siamo qui per riportarti in vita; è un nostro obiettivo!”
“Avete un passato brutto, però questo non vi permette di parlarci così e poi è impossibile che mi hai battuto!” Michael aveva risposto con sarcasmo
“Non è il momento di parlarne dovete andare via perché sta arrivando Kivar e voi siete in pericolo se rimanete qui… andate via … è troppo tardi!”
In quel momento si vide una figura formarsi davanti a loro.
“Kivar, cosa ci fai qui, dove hai lasciato la tua inseparabile mogliettina” Avevo risposto con un sarcasmo tale da fare paura
“Emanuela, stai tranquilla in due ti batteremo sicuramente, poi Ava è fortissima… sta arrivando!” In quel momento comparve anche Ava e Tess la guardò come se avesse visto un fantasma.
“Emanuela vi voglio dare una mano ve la devo e poi in tre è meglio!” disse Michael
“In cinque intendeva dire” rispose Max
“E’ meglio che voi andiate via, perché è più grande di voi messi insiemi e se dovessimo avere anche voi non potremmo batterci come sappiamo!”rispose Ema nervosamente.
“Ma lui intendeva sostenere che è meglio che evitiate, perché per voi perché sono pericolosi!” risposi io tutto di un fiato.
“Emanuela ma chi sono questi, andiamo che non vedo l’ora di salire al trono di Antar dopo avervi battuto!”
“Loro sono delle persone che si sono perse! Nessuno d’importante, andiamo nel lontano deserto dove non ci sia nessuno, va Ema io ti raggiungo fra un attimo!”
Appena partiti andai da Max e il gruppo e dissi: “Non potevo dirgli chi eravate se no non sareste più qui adesso devo andare ci vediamo non so se presto o tardi ma ci rivedremo sicuramente, arrivederci!” Ci salutammo e io mi tele trasportai e non mi resi conto che c’era anche Michael e me lo ritrovai attaccato e riuscii a salvarlo per fortuna e lo riportai a casa e lo sgridai per bene poi ritornai sul campo di battaglia e la “guerra” durò sei giorni e sei notti ininterrottamente e Ema mi portò a casa dove c’erano tutti ad attenderci e io gli diedi la notizia che avevamo battuto Ava e Kivar, dopo di che svenni in un sonno che durò molti giorni, al mio risveglio c’era Max lì vicino e io pensavo di essere morta! Allora mi venne in mente di Alex e svegliai Max:
“Max dov’è Alex?” domandai con una velocità da record
“Alex è passato all’altro mondo, Emanuele ed io abbiamo cercato ma non ci siamo riusciti!” rispose lui con tristezza.
“Chiamami Ema che mi deve dare una mano per favore, che te lo riporto io in vita Alex!” domandai con gentilezza
Dopo cinque minuti arrivò Ema e comprese al volo che mi doveva baciare e durante il bacio mi donò un po’ della sua forza, poi tutti erano lì a guardare e Isabel mi disse “E’ vero che puoi salvare Alex, ma se non ci sono riusciti in due come fai te da sola!”
“Io ho i sei poteri, gli unici che vi mancano è quello di salvare i morti e quello di bloccare il tempo, e poi faremo dimenticare a tutti quello che è successo!”dissi io con orgoglio. “Però datemi mezza giornata per riprendere le forze e poi ve lo riporterò come nuovo!”
Tutti insieme risposero “Ok a stasera, Ciao!” Appena rimanemmo da soli in casa Ema mi diede un lunghissimo bacio e mi disse “Conto su di te!” La sera stessa c’incontrammo in casa nostra e dissi “Ho bisogno di due con il fegato forte perché vedere un morto non fa piacere; allora chi viene? Max, Kyle e Michael Ok! Andiamo! Vieni Ema che puoi essere d’aiuto”
Al cimitero tirai fuori la bara dal terreno, la aprii e guardai Max e gli dissi “Max devi mettere una mano sul petto di Alex, te la senti?”, lui fece segno di no e rimase immobile davanti a me, a guardarmi mentre io mettevo una mano sul corpo gelido di Alex e poco alla volta lo riportavo in vita e alla fine caddi a terra sfinita mentre Ema mi baciava per ridarmi la forza di muovermi, tutto mentre Alex ancora stordito usciva dalla bara, sconvolto e io gli dicevo: “Alex come ti senti?” e lui “Come uno appena uscito da una bara!”
Appena arrivati al CrashDown portammo la buona notizia e li avvisammo anche che, se volevano, ci avrebbero potuto aiutare a cercare il Medaglione Magico. Però Max aveva una domanda che teneva dentro da molto tempo e la fece uscire:
“ Scusa, ma chi era quello che ti ha colpito alle spalle, quella famosa sera al CrashDown?” io risposi: “Era uno dei figli di Ava, precisamente il mio predestinato, che io non ho mai voluto accettare anche perché mi sto per sposare e a lui non è andata giù la storia che non voglio rispettare il destino”, Michael replicò “Ma ci si può sottrarre al proprio destino?” e Ema rispose “ Certo, non può essere scritto con chi ti devi sposare o cose del genere perché ognuno il destino se lo crea da solo!” e io replicai “E’ vero, ma mi sto per sposare anche se mi ha minacciato non ho paura di lui!” Allora Liz mi fece una domanda “Ma voi di chi siete i figli?” io ci misi un po’ a rispondere “Beh… noi siamo…. Non importa, adesso l’importante è che vi fidiate di noi e non possiamo dirvelo perché cambieremmo il destino!” poi Maria replicò “Per favore mi piacerebbe sapere se avrò dei figli, ve ne prego!” in quel momento mi passò un brivido per la schiena e ripensai a molto tempo prima e risposi “Non posso dirvelo perché se nel nostro futuro avete avuto dei figli se ve lo diciamo non esisterebbero più, veramente ci dispiace anche a noi guardare i nostri genitori da lontano, veramente perché sia io che Ema vorremmo saltare al collo dei nostri genitori!”
“Veramente, pensavo che voi non provaste emozioni come voler bene ai propri genitori!” Kyle aveva detto questo con disprezzo.
“Noi lo abbiamo un cuore solo che veramente non possiamo dirvi di chi siamo… anzi, noi siamo figli del destino di due persone e perciò non c’è pericolo, no cosa dico, scusatemi ho avuto un momento di nostalgia, cosa credete che ci faccia piacere guardare i nostri genitori da lontano! Non potersi sbilanciare troppo, pesare le parole, non è per niente facile!”risposi con una punta di tristezza, poi Max mi fece uno di quei sorrisi che si vedevano negli arazzi “Max non farmi quei sorrisi perché non li resisto, per favore”. Risposi con l’affetto che vuole una figlia al proprio papà. Max se n’accorse e mi guardò come se avesse capito qualcosa poi parlò “Vi potete fidare di noi, potete dircelo anche perché siete figli del destino e perciò anche se noi lo sapessimo di essere i vostri genitori, non cambierebbe nulla” io con molta tristezza risposi “ Per voi non cambierebbe nulla, credeteci i miei genitori per il poco che li ho conosciuti sono stati bravissimi, penso che mi volessero bene!” poi vidi Isabel agitarsi e ci disse di aver avuto una visione in cui io piangevo e un signore mi ha tirato uno schiaffo e io ho smesso di piangere allora dovetti spiegare a tutti la verità “Allora, è un fatto realmente accaduto quando mi hanno incoronata regina di Antar, dopo che un signore entrato di nascosto a palazzo aveva insultato me e la mia famiglia io scappai dal trono e corsi dietro a una tenda e… Rath mi raggiunse tirandomi uno schiaffo e dicendomi che una regina non doveva piangere mai e io da quel momento non ho più pianto!” allora Max disse ad alta voce “per favore dicci di chi siete i figli, te lo chiedo in ginocchio!” allora io “Non fare così pa… Max” Max aveva capito benissimo la parola ed era a terra che non si riusciva più a muovere “Tu sei mia figlia?” io non risposi ma mi misi a piangere proprio come aveva visto Isabel ed ad un certo punto si vide una figura materializzarsi e correre verso di me e vidi Michael quasi svenire ma non capivo perché, arrivai alle conclusioni solo quando la mano mi picchiò violentemente sul labbro facendomi uscire molto sangue, allora capii che Rath era tornato.
In quel momento non ci vidi più dalla contentezza e gli saltai al collo. Allora Max mi guardò in modo strano “Ma cosa fai, ti tira uno schiaffo e gli salti al collo dalla contentezza. Allora lui è Rath! Tu mia figlia!” poi Ema saltò al collo di Rath. Allora io risposi con un po’ d’allegria “E’ vero sono tua figlia ma io ti ho conosciuto per così poco tempo che non mi ricordo di te e gli sono saltata al collo perché per me è stato come un padre, in ogni modo, Michael, se puoi non svenire ci fai un piacere a tutti, grazie!” allora Max mi abbracciò forte come un padre sapeva fare. Allora rivolsi lo sguardo verso Rath “Dovete trovare il medaglione magico e dovete farlo in fretta perché il tempo per i due reali sta finendo!” Io non volevo andare via, era bello vedere per la prima volta proprio padre ma sapevo che sarebbe durato poco.
“Lo so Rath… ma quanto tempo abbiamo. Comunicami delle informazioni su questo Medaglione Magico!” dissi sapendo che il tempo era veramente poco Rath controllò l’orologio e disse “Avete 12 ore. L’unica cosa che so è che lo ha Max in camera sua e che lo ha trovato anni fa. Sopra c’è un ologramma. Questo è quello che ho trovato nel Computer centrale!”
“Allora so di cosa parla è il medaglione che abbiamo trovato nella casa di Hamilton!Io lo vado a prendere e poi mi parlerete di voi!”
Passarono circa 20 minuti e poi arrivò e passammo a Rath il Medaglione e dopo qualche raccomandazione sul viaggio di ritorno e poi sparì nel nulla.
“Voglio farvi un regalo, io ho il potere di tele-trasportarmi e vi posso portare da qualunque parte voi vogliate in meno di un secondo!” dissi io
“Dopo averci pensato a noi tre piacerebbe tornare sul nostro pianeta per visitarlo!”
“Mio Re ogni vostro desiderio per me è un ordine!Pronti 1,2,3.Via” E sparimmo poi fu il turno di Liz, Maria e Alex “A noi piacerebbe visitare Parigi!” “ Va bene 1,2,3-Via”
Dopo due ore tornammo tutti ai nostri posti e io li avvisai “Io purtroppo vi devo cancellare i ricordi… non vi ricorderete di quello che è successo però prima vi vorrei abbracciare per potermi ricordare di voi!”
Allora partii e fui accolta a braccia aperte da Max che mi stringeva in un caloroso abbraccio, ma i minuti passavano e mi dovetti staccare e dissi “Vi voglio bene a tutti. Mi spiace molto. Addio” allora cancellai dalle loro menti i ricordi di noi, poi salimmo sulla navicella e ripartimmo per la nostra vera “casa”.

Scritta da Shiri


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