Riassunto:
A volte i sentimenti che proviamo per una persona possono cambiare a causa di
un evento imprevisto…
Data
di composizione: 25 agosto 2001
Valutazione:
adatto a tutti.
Disclaimer:
Tutti i diritti dei personaggi descritti appartengono alla WB e all’UPN). Il
racconto è di proprietà del sito Roswell.it
Come aveva potuto dirle una
cosa del genere?
Era più di un’ora che Isabel se lo chiedeva mentre vagava da una stanza,
all’altra alla ricerca di qualcosa -qualsiasi cosa- che la distraesse dal
pensiero che l’assillava. Proprio in quel momento sentì la porta
aprirsi…”Questo proprio no!”. Neanche a parlarne di trovarsi faccia a
faccia con suo fratello, la conosceva troppo bene e avrebbe capito subito che
qualcosa non andava.
Entrò nella sua stanza e chiuse la porta a chiave. Come
se servisse a qualcosa! Pensò, sperando ardentemente che, almeno per
questa volta, sarebbe stata lasciata in pace.
Ma non appena si ritrovò da sola il ricordo di quello che era successo le
riapparve, lasciandola di nuovo senza fiato, proprio come era accaduto un’ora
prima nell’appartamento di Michael.
Stavano parlando, non si
ricordava neanche di cosa, e poi quella domanda: “Ti ricordi quel sogno?”.
Il suo sguardo doveva essere stato decisamente eloquente visto che Michael si
era affrettato ad aggiungere “Non importa, lascia perdere.”
Lasciar perdere? Credeva che fosse
chiaro, una regola ormai stabilita, che nessuno, mai avrebbe dovuto nominare
ancora quei sogni, soprattutto ora, dopo tutto quello che era successo da
quando avevano visto quel messaggio dal loro pianeta. Come poteva Michael anche
solo pensare di ricordarle quella notte?
Chi credi di prendere in giro? si era
detta un attimo più tardi. Come se lei non ci avesse pensato almeno ogni dieci
secondi nei tre giorni precedenti. Quello che era successo aveva cambiato
tutto! Di sicuro aveva cambiato il loro modo di stare assieme. E, infatti,
doveva ammetterlo, il rapporto che univa lei e Michael era sempre stato diverso
da quello con Max. In un certo senso, Michael era da sempre il suo preferito.
Suo fratello era un vero bacchettone, pronto a criticarli e ad inventare regole
nuove ad ogni momento, con Michael invece ci si divertiva. Certo solo se si
arrivava a conoscerlo bene! Ma quel sogno aveva portato via tutto questo e
certamente l’imbarazzo non era un elemento positivo in un’amicizia o
una…come definirla?
Di
sicuro amicizia era stato il termine giusto fino a quel pomeriggio, fino al
momento in cui Michael l’aveva guardata e, con un tempismo eccezionale, (Beh, complimenti, stavo ancora cercando di capire che cosa ti fosse
saltato in mente riguardo a quel sogno, era stato il suo primo pensiero) le
aveva detto “Credo di essermi innamorato di te.”
A questo punto doveva essere successo qualcosa nella testa di Isabel, forse un
sovraccarico di informazioni o qualcosa del genere, perché i suoi pensieri
avevano preso a girare e girare. Per favore Michael non prendermi in giro…Max si arrabbierà veramente
molto questa volta…Credo che a Maria verrà un infarto…Ma evidentemente
quello che uscì dalla sua bocca fu un tantino diverso, qualcosa del tipo
“Devo andare e a proposito…credo che non ti vorrò rivedere per i prossimi
vent’anni! O almeno fino a che non avranno scoperto per quale malattia
mentale devono curarti!”
Fortunatamente se ne era andata in fretta da quella stanza: in caso contrario
probabilmente avrebbero trovato pezzi di Michael in tre stati diversi.
Dopo un’ora di ragionamenti convulsi la rabbia aveva lasciato il posto al
panico totale! Che cosa devo fare?Presto,
una soluzione! Fosse stata una persona qualsiasi si sarebbe limitata a
ridergli in faccia, distruggendo all’istante il suo miserabile ego. Di solito
con i ragazzi funzionava: la maggior parte continuava ad andare in estasi al
suo passaggio anche dopo i suoi peggiori insulti. Ma Michael…era fuori luogo
ferirlo! Doveva semplicemente stargli lontana fino a quando avesse trovato un
modo gentile di dirgli che era un idiota e che non doveva permettersi mai più
di pensare a lei come a qualcuno di cui innamorarsi.
Grande idea Isabel!Perché non gli chiedi anche di far ancora finta che siete
solo fratelli! Ma c’era un’altra cosa che non poteva nascondersi,
nonostante tutti i suoi sforzi. Quante
persone si sono sentite dire una cosa del genere da Michael?Quante volte hai
sentito dire qualcosa di così importante da lui senza sapere che gli ci erano
volute ore e ore di riflessione per riuscirci? Chi è l’unica persona al
mondo che l’ha visto come è realmente, escludendo Maria?C’erano cose
di Michael che neanche Max conosceva…ma lei sì. Durante quelle interminabili
ore che passavano a parlare di qualsiasi cosa, senza preoccuparsi di essere
educati, prudenti o qualsiasi altra cosa Max avrebbe apprezzato che fossero,
lui le aveva permesso di leggere la sua anima! E lo stesso valeva per Isabel.
Non esistevano segreti tra loro, di questo ne era certa. E poi, tutto quello
che avevano passato nell’ultimo anno…era sopravvissuta a tutto solo perché
lui era al suo fianco, la teneva per mano, la consolava e le diceva esattamente
quello che voleva sentirsi dire.Ti prego
smettila! Cosa stai tentando di fare? Di convincerti che non sarà poi tanto
male?Lui è Michael!E
certo che era con te quando ne avevi bisogno, è sempre stato il tuo migliore
amico! “Amico”: questa era una parola che bisognava ripetersi spesso e
possibilmente non farsi uscire mai dalla testa!
Il problema, però, era un altro: si trattava di Michael, non poteva liquidare
la questione o semplicemente dimenticare tutto. Aveva bisogno di sapere! Di
sapere di quelle ore di riflessione, di come e perché i suoi sentimenti erano
cambiati.
Uscì di corsa dalla sua stanza, sperando ardentemente di evitare Max! A due
metri dalla salvezza, urlò “Esco!” rivolta alla porta chiusa delle camera
di suo fratello e un secondo prima che la sua mano lasciasse la maniglia sentì
la risposta: ”Dove stai andando?” Troppo tardi Max! Qui sono già fuori dalla tua giurisdizione!
La strada per la casa di Michael
non era mai stata tanto breve e, quando arrivò, si rese conto che non sapeva
ancora bene cosa fare. Aveva appena sfiorato lo stipite per bussare quando Michael
le apparve davanti. E no! La telepatia è
un po’ troppo!
“Presumo che la tua scusa sia che stavi spiando i vicini dal buco della
serratura!” Carina Isabel! Devi essere
carina e gentile se non vuoi ritrovarti con un Michael a pezzi!
“No! Ti stavo aspettando!”
Quanto meno la sincerità era rimasta invariata!
“Volevo parlarti di quello che è successo oggi e…”
“Non era uno scherzo, lo pensavo veramente!”
“Lo spero per te…”Isabel, insomma!
Sei qui per capire o per distruggerlo definitivamente?Cosa è più importane:
le tue due ore di angoscia o lui? ”Io devo sapere Michael! Devo capire
cosa ti ha portato a credere una cosa del genere e…”
“Cosa significa? Pensi che io non ci abbia riflettuto?Che ti abbia detto una
cosa così… così importante senza pensare alle conseguenze che poteva avere!
Non è una cosa che credo, ok, è la realtà! Non è la scelta più comoda né
la più sensata, per nessuno di noi, ma è così. Vorrei solo che anche tu
capissi. E poi non ti ho mai nascosto niente e non potevo prorpio…una cosa
così grande, così importante!”
“Michael! Michael stai vaneggiando. Io volevo solo sedermi e parlarne con
calma. Lo so perfettamente che non è una cosa che diresti a chiunque e quanto
deve essere stato difficile per te. Ma io devo sapere tutto, ok. Tutto.”
“Lo sapevo che non l’avresti presa bene! Quando ho visto la tua faccia oggi
pensavo seriamente che mi avresti fulminato!”
“Beh, se avessi potuto…”. Come era possibile essere arrabbiati con una
persona del genere? Quando aveva quell’espressione da cucciolo abbandonato
non era proprio possibile trattarlo male! Isabel si era sempre chiesta se
faceva parte dei loro poteri il fatto di riuscire, con determinati
comportamenti, a convincere le altre persone. Di sicuro lei lo faceva e spesso
ma, per quanto ne sapeva, Max e Michael ci riuscivano raramente. Si limitavano
a queste occasioni: quando dovevano farsi perdonare qualcosa di grave o avevano
combinato un guaio! Stavolta non ti basterà! Ma la tensione se ne era già andata!
Tanto meglio: niente scenate, niente discussioni!
Si limitarono a guardarsi e sorridersi, era il loro modo di rassicurarsi a
vicenda, di convincersi che non erano soli. In quel momento non esisteva più
nessun mondo esterno. E anche questo era confortante perché pensare a cosa li
aspettava fuori da quella stanza avrebbe portato solo altre preoccupazioni!
Adesso però era arrivato il momento di spiegarsi!
“E’ stato quando abbiamo fatto quei sogni” Isabel non era più tanto
sicura di voler sapere ora, avrebbe preferito un altro po’ di complicità e,
soprattutto, silenzio. Sei venuta qui per
questo, no! Ora ascolta! “Mi ha fatto pensare a tante cose. A quello che
provavo per te. Da sempre. Il fatto di aver sempre pensato di essere fratello e
sorella mi aveva portato a comportarmi con te come non avevo mai fatto con
nessuno. Voglio dire: tu sai tutto di me! Le poche volte che ho cercato di
nasconderti qualcosa, non so come l’hai sempre scoperto. E lo stesso vale per
me. Penso di conoscerti come nessuno saprà mai.”
Forse Michael le aveva letto nel pensiero perché si trattava esattamente delle
riflessioni che aveva fatto durante il pomeriggio. Sapeva esattamente che cosa
avrebbe detto adesso, che il fatto di aver scoperto di non essere fratelli
(anzi di essere destinati a stare assieme) li aveva in un certo senso liberati,
che quello che provavano l’uno per l’altra non era semplicemente affetto.
Ma per Isabel non era così. Il cambiamento che c’era stato per lei aveva
significato solo confusione: non le piaceva il fatto di non sapere come
comportarsi con Michael. Forse quello che temeva di più era esattamente quello
che era successo, se ne rendeva conto solo ora. Ma ancora non capiva come
potevano i suoi sentimenti per lei essere diventati amore. Nel suo caso si
erano semplicemente trasformati in amicizia. Continuava ad aver bisogno della
sua presenza, ma non aveva pensato a niente di più.
“Non capisci, vero?”
Come diavolo fa a sapere cosa penso?
“No! Non ho mai pensato al fatto che potessimo innamorarci. Non so come
tu possa averlo fatto.”
Si rallegrò profondamente del fatto che quest’ultima frase le fosse uscita
senza alcun accento polemico.
“Non sono cose che si decidono, dovresti saperlo.” Le era sempre piaciuto
quel sorriso, quel suo modo di guardarla come se fosse ancora la bambina uscita
dalla capsula. Il modo che aveva Max di essere iperprotettivo era del tutto
diverso, Michael non era assillante e non tentava di imporle le sue decisioni.
Si limitava ad essere lì quando ne aveva bisogno e a fissarla come per
assicurarsi che assolutamente niente le avrebbe fatto del male. Era una cosa
che la faceva impazzire! Ricordava ancora la profonda gelosia che aveva provato
la prima volta che l’aveva visto guardare Maria allo stesso modo. “Credo di
aver scelto il giorno giusto per dirti questa cosa. Se non mi sbaglio era un
sorriso quello che ho visto!”
“Non ti si può nascondere niente! Stavo solo pensando…” A cosa? A quanto
era carino, dolce e a quanto le voleva bene? A come riusciva a tranquillizzarla
semplicemente con la sua presenza? ”Ma non è per questo che sono qui! Non
riuscirai a distrarmi! Spiegati e velocemente!” Avrebbe
funzionato meglio se fossi riuscita a restare seria mentre lo dicevo!
“Non credo che riuscirò a farti capire! Conosco solo un modo! Ma non
credo che approverai.”
Non che le avesse lasciato il tempo per approvare (o per qualsiasi altra cosa)!
Prima che Isabel potesse chiedergli di cosa stava parlando, sentì le sue
labbra sulle sue. E, in effetti, nei momenti che seguirono non ebbe modo di
formulare pensieri coscienti. Anzi non riuscì a fare assolutamente altro che
sperare ardentemente che quel momento non finisse. Poi sentì stabilirsi la
connessione. Doveva essere la stessa cosa che avevano provato Max e Liz il
giorno della sparatoria, qualcosa che andava al di là dell’unione delle loro
menti. Non riuscì a non pensare che non era affatto come l’aveva immaginata.
Il flusso di immagini non era ancora arrivato, quando si rese conto che quelli
che sentiva erano un solo cuore, un solo corpo. Le loro due esistenze non
consistevano più di due elementi separati. Erano davvero una cosa sola. Adesso
iniziava a capire che cosa significava il legame che condividevano le persone
unite da questa connessione.
Ma la vera rivelazione arrivò nell’istante in cui la mente di Michael si
fuse con la sua. Momenti della sua vita che aveva completamente dimenticato
erano vividi nel suo ricordo. Fu quando vide i pensieri che la riguardavano che
tutto le apparve finalmente chiaro. Le immagini le scorrevano nella mente
velocissime: lei che usciva dalla sua capsula e si avvicinava a Michael, la
paura che aveva provato quando si erano separati, la stessa che aveva sentito
lei per i tre anni in cui non riuscivano a ritrovarlo. E poi il momento in cui
si erano rivisti e, senza nemmeno una parola, si erano riconosciuti. Immagini
di lei il primo giorno di liceo, loro due che davano fuoco al simbolo, vicino
alla biblioteca, per chiamare Nasedo. Un’infinità di momenti che avevano
condiviso ma che visti con gli occhi di Michael assumevano un aspetto del tutto
nuovo. Fu il fatto di sentire le sue emozioni che le rese tutto più chiaro: il
modo in cui lui la vedeva era sempre stato quello di un innamorato. Riusciva a
sentire persino il suo senso di colpa per questo.
Ma non si trattava della semplice consapevolezza di quello che provava. A
sorprenderla più di tutto era stata la natura dei suoi sentimenti, un amore di
una purezza e profondità infinite. Un amore che era sopravvissuto alla loro
morte e non aveva perso la sua forza nonostante i molti anni in cui era stato
tenuto nascosto.
Si scostò da lui per guardarlo negli occhi e quello che vide era la stessa
sincerità presente nei suoi pensieri. Gli occhi di un uomo che guarda la
persona che ama hanno una luce unica, che non lascia spazio ad equivoci.
Scritta
da Ero |