Riassunto:
Maria
cerca di dimenticare Michael con un picnic che va a monte, e contro le sue
aspettative…
Data
di composizione: 20 marzo 2001
Valutazione:
Adatto a tutti
Disclaimer:
Tutti i diritti dei personaggi descritti nel racconto appartengono alla casa di
produzione Warner Bros, il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.
La
mia E-mail è skorpioncina85@hotmail.com
Beep beep...Il suono di quella
maledetta sveglia…Già ora di alzarsi…proprio nel bel mezzo di un
fantastico e dolcissimo sogno, il cui protagonista, ovviamente, era
Michael…Era ormai da quando lui l’aveva “rapita” per andare a Marathon,
che era definitivamente entrato a far parte dei suoi pensieri. Da quel giorno
la loro amicizia era diventata più profonda…Lui aveva capito che lei non era
come le altre, che poteva capirlo senza difficoltà, e lei si era resa conto
che dietro il suo essere distaccato a tutti costi si nascondeva una profonda
paura di rimanere ferito…
Ed ora il sogno che aveva fatto, come se lui fosse con lei…nel senso che…il
suo sogno fosse anche quello di Michael…Come se fossero vicini, e avessero
diviso le sensazioni provate nel sonno…
E anche se fosse? Maria sapeva perfettamente
che lei non poteva far parte della sua vita…il suo destino era con Isabel. Ma
sapeva anche, e di questo era sicura, che lui provava per lei gli stessi
sentimenti. Ne aveva avuto la certezza quando era corso da lei in lacrime dopo
che il padre adottivo lo aveva picchiato…E lei lo aveva accolto senza fare
domande, cosa che il giovane aveva apprezzato quasi più delle sue dolci dita
che asciugavano le lacrime. Maria era certa che Michael l’amava come lei lo
amava…però soffriva maledettamente da quando lui aveva scoperto il suo
destino, in cui non c’era posto per lei…E cominciava a dubitare…
Accantonando questi pensieri tristi si alzò, fece la doccia, si vestì e andò
a prendere Liz per andare a scuola…e magari l’avrebbe anche visto. Era
sicura che in quel caso non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime. Lo amava
troppo e non sopportava di vederlo così distante. Le faceva troppo male essere
esclusa dalla sua vita.
Per Michael la situazione era
anche peggiore, se possibile. Il suo desiderio di essere vicino a Maria era
forte, troppo per essere trattenuto senza causargli un dolore profondo. Ma
proprio perché l’amava tanto, non poteva permettersi di farla soffrire. Era
consapevole del suo destino, e quindi era inutile continuare con una storia che
non aveva nessun futuro…Ma era dannatamente difficile staccare lo sguardo da
quel suo viso triste e disperato, e da quegli occhi che appena incontravano i
suoi si riempivano di lacrime. Sapeva che lei lo aveva perdonato per tutto il
male che le aveva causato. Sapeva che lei comprendeva la sua scelta di
proteggerla. E questo gli rendeva le cose ancora più difficili. Capiva che
Maria era stupenda, e che la sua anima si incastrava con la sua, fondendosi. Ed
esserne consapevole lo faceva soffrire in un modo indicibile…Aveva bisogno di
dirle che l’amava più di ogni altra cosa al mondo, che il suo destino non
gli importava, e che comunque anche Isabel aveva deciso di
stare vicino ad Alex…Doveva farglielo capire…
Sedute al tavolo del pranzo,
Maria e Lizzie parlavano del più e del meno. Ogni tanto si soffermavano a
spettegolare sulle ultime novità che succedevano nella loro classe e su quanto
i loro prof erano insopportabili. Ma entrambe sapevano che stavano
facendo…Cercavano solo di distogliere il discorso da Max e Michael. Volevano
dimenticare ciò che era successo dall’arrivo degli alieni e quindi cercavano
di trovare cose divertenti di cui parlare e da fare. Ad un tratto a Liz venne
un’idea:
-Che ne dici di fare un picnic, solo io, te e Alex, per dimenticare i nostri
amori alieni?
-Volentieri…mi farà bene e non penserò allo Spaceboy per un po’…ne ho
proprio bisogno. Facciamo domani?- Disse Maria con entusiasmo…
-Perfetto. Avverti Alex, che io comincio a mettere da parte
le torte più buone del Crashdown; tu e lui occupatevi del
gelato,mm…fragola e pistacchio,ok? Abbiamo bisogno di zuccheri per
dimenticare i nostri tormenti extraterrestri! Ci vediamo alla sesta ora per
metterci d’accordo…ora scappo se no il prof di chimica mi uccide!!!- Detto
così Liz se ne andò, lasciando Maria alla ricerca del terzo elemento per il
progetto picnic.
Appena lo vide gli si avvinghiò
al braccio, non accorgendosi di Isabel, che la fissava con uno sguardo tipo
Non-Toccare-Il-Mio-Ragazzo! Subito staccò la presa, e cominciò ad informare
l’amico del loro progetto. Alex la prese da parte e dolcemente le disse:
-Senti, mi piacerebbe un casino, ma vedi, Isabel mi ha detto che non le importa
nulla del suo destino, e che mi ama, e io non vorrei staccarmi da lei per
niente al mondo…
-Ah…ok…Allora sarà un picnic al femminile…ciao Alex…ciao Isabel…-e
così si allontanò sconsolata, ma anche felice per il suo amico.
Mentre camminava per il corridoio dirigendosi nell’aula di astronomia,
cominciò ad intristirsi sempre più, pensando a Michael e perché lui non
avevo scelto lei invece del suo destino, come aveva fatto Is con Alex.
L’unica risposta che riusciva a darsi, e
che le procurava un immenso dolore, era che lui aveva solo finto d’amarla,
volendo solo un passatempo per rendere più movimentata la sua permanenza su
questo pianeta. Mentre la sua mente era immersa in questi tristi pensieri, era
arrivata la sesta ora, e lei aspettava la sua amica davanti all’armadietto
per informarla del cambiamento di programma. Appena Liz la vide le corse
incontro, tutta contenta ed eccitata…
-Che hai?Aspetta…prima io…Alex ci ha dato buca perché Isabel ha deciso di
stare con lui, e lui non la vuole lasciare per un secondo, così siamo solo io
e te, adesso. -la informò Maria.
A quella notizia Liz abbassò il volto e cominciò ad arrossire. Maria subito
capì e disse:
-Ecco perché eri tanto agitata…Max ha fatto lo stesso con te. Ti ha detto
che ti ama e che non gli importa del suo destino…- cominciò a piangere
-…mi fa piacere. Il picnic lo farò da sola, visto che per me nessun alieno
prova nulla…Divertitevi Lizzie…- e scappò via.
Liz la rincorse, urlando – Maria, fermati…ti prego…non prenderla così…
Aveva capito tutto, pensò Liz, solo con uno sguardo. Si capivano subito. Lei
era la sua migliore amica, e ora non sopportava di vederla distrutta
dall’amore per Michael. Ma perché diavolo quello stupido non le diceva
quanto l’amava? Si vedeva lontano un miglio che non riusciva a stare senza di
lei…Voleva fare qualcosa, ma sapeva che non erano fatti suoi e che non doveva
immischiarsi…
Maria corse fuori dalla
scuola, per raggiungere la sua macchina, e non si accorse che Michael l’aveva
seguita, dopo che per sbaglio aveva sentito la sua conversazione con Liz.
Vederla piangere era un tortura terribile per lui…Aveva bisogno di parlarle,
di abbracciarla, di baciarla, di sentire il suo profumo e di asciugare le sue
lacrime. Non poteva stare a guardare mentre il suo amore soffriva in quel modo
per colpa sua. Ma non voleva farla sentire in imbarazzo, così decise di non
rincorrerla, e di aspettare che ritornasse a casa…dove avrebbero parlato, e
dove lui le avrebbe detto tutto…finalmente…
-Sono a casa…- disse alla madre mentre, ancora in lacrime, salive le scale
della sua stanza. Ma la madre non rispose. Era fuori città per il weekend, e
lei se ne era scordata. Meglio, pensò Maria, così potrò piangere e sfogarmi
un altro po’, pensando a…
-Michael!-disse, al culmine della sorpresa, entrando nella sua stanza e
vedendolo seduto sul suo letto, illuminato dalla luna piena che era appena
sorta dietro gli alberi…
Lui non rispose, la guardava soltanto, perso nella bellezza dei suoi occhi,
anche se erano rossi dal troppo piangere. Gli si stringeva il cuore a vederla
così torturata…Ma lei non voleva fare quell’impressione proprio davanti a
colui che le aveva procurato tanto dolore. Assunse un’aria fredda, ma vedendo
che non rispondeva, si preoccupò e subito pensò che Hank avesse di nuovo
picchiato suo figlio adottivo. L’espressione dura sparì dal suo viso, quando
gli si sedette accanto, chiedendogli dolcemente:
-L’ha fatto di nuovo? Ti ha picchiato? Se vuoi puoi rimanere qui, mia madre
è ad Atlantic City per lavoro, e tornerà domenica sera. - disse, e vedendo la
sua espressione sorpresa aggiunse, con una nota di tristezza nella voce - Non
preoccuparti, io dormirò nella sua stanza…- e si alzò per lasciarlo solo,
quando sentì la sua mano trattenuta da quella di Michael.
Lui era lì che la guardava, perduto in lei, chiedendosi come poteva trovare la
forza di essere ancora tanto disponibile con lui, dopo tutto ciò che le aveva
fatto. Aveva quasi paura di dirle che il problema non era Hank, per non
deluderla, ma doveva farlo, perché aveva un forte bisogno di dirle tutto ciò
che provava.
-Hank non c’entra, non ti preoccupare…sono qui per un altro
motivo…-disse, guardandola dritto negli occhi.
Lei ricambiò lo sguardo, ma glielo restituì
duro e spaventato mentre diceva :
-Ah…scusa se ho frainteso. Comunque è meglio che te ne vai, se non era
questo il problema. Non ti permetterò di farlo di nuovo. Di entrare nella mia
vita, dicendo che ci tieni a me, per poi scaricarmi con la scusa del tuo
fottuto destino. Non ho intenzione di cascarci ancora…-Disse fra le lacrime,
e poi aggiunse - Ci sei rimasto male perché la tua cara Isabel ha preferito
Alex a te, vero? Beh, mi dispiace, ma non voglio essere solo un rimedio per la
tua egoistica solitudine…
Michael fu colpito da quelle parole come da proiettili sparati a bruciapelo. In
quelle poche frasi aveva capito quanto dolore le aveva causato, e si odiava per
questo, ma capiva dalle lacrime che erano ricominciate a scorrere che lei non
aveva smesso di amarlo, e che dire tutto questo le era costato non poco. Lui
poteva capirla…Capiva che cercava di proteggere il suo cuore già spezzato
troppe volte, da un amore che lui gli aveva fatto vedere come impossibile.
Non disse nulla, ma strinse più forte la presa sulla sua mano, sentendo il
tocco della sua pelle liscia e morbida. Maria fu scossa da quel contatto, e
cercò di andarsene, perché sapeva che se lui l’avesse trattenuta anche solo
un minuto di più avrebbe ceduto e gli avrebbe detto quanto l’amava, quanto
disperatamente lo voleva vicino…Quando lo vide alzarsi fu sollevata, pensando
che volesse andarsene, ma invece successe il contrario.
Michael le si avvicinò, sempre tenendola per mano, e la strinse a se, mentre
abbassò la bocca per sospirargli all’orecchio – Guarda, ti prego…- per
poi baciarla dolcemente, come non aveva mai fatto, quasi avesse paura di farle
male. Maria resistette, ma poi si abbandonò a quel bacio dolcissimo, mentre
pensava al perché della parola “Guarda”…Quando lo scoprì fu
stupendo…con quel bacio le loro anime si erano fuse, come mai era successo, e
lei poteva vedere, letteralmente vedere, i pensieri del suo amore. Quanto
avesse sofferto da piccolo, lo scontro della navicella e i litigi con Hank,
tutto in un’atmosfera buia, quando all’improvviso vide se stessa ai suoi
occhi, e vide che irradiava luce, e che tutta la sua vita si era illuminata con
la sua comparsa…Ma quando vide se stessa che piangeva quando lui aveva
scoperto del suo destino, tutto piombò nell’oscurità più profonda. Capì
che per lui era importante più del suo destino…capì che lui l’amava sul
serio…E che viveva della sua felicità. Cominciò a piangere di gioia, mentre
provava emozioni fortissime, e il suo amore per lo Spaceboy cresceva a
dismisura…
Dal canto suo Michael sapeva già cosa avrebbe visto, o almeno lo sperava. Le
sue aspettative non furono deluse. Vide Maria e se stesso nei loro momenti più
felici. Vide lei che cantava fissando il suo sguardo su di lui. Ma vide anche
la profonda disperazione del suo abbandono, e come aveva cercato di
dimenticarlo, non riuscendoci.
Finalmente il bacio terminò, e per loro fu come se si guardassero per la prima
volta. Vedevano l’amore profondo dell’altro, ed erano in estasi per
l’intensità di quell’emozione. Il primo a parlare fu Michael, che
timidamente, con un tono quasi imbarazzato, le chiese:
–Cosa hai visto?
Maria fissò i suoi occhi scuri e cominciò a piangere, ma entrambi sapevano
che non erano lacrime di dolore.
-Ho visto il tuo amore…Ho visto che ero io…- Sospirò tra le lacrime,
mentre gli si strinse vicino.
-E tu? Hai visto qualcosa?-
-Solo ciò che ho sempre saputo…- mormorò baciandola sulla fronte…- Sai
che ti amo vero? Che sei la cosa più importante, e che ciò che ho fatto l’
ho fatto per proteggerti?
-Sì…ed è inutile che ti dica che anch’io ti amo, vero?- Disse lei con un
sorriso.
-Certo, ma se me lo dici ancora, è meglio!
-Ti amo, Spaceboy…
-E io amo te…
Si baciarono di nuovo, con una passione sempre crescente, e Maria disse :
-Vuoi restare a dormire?
-Con te? Sei sicura?
-Se no non te l’avrei chiesto…- Disse mettendosi sotto le lenzuola.
-Ok…Male non può farmi!- Fece Michael saltando sul letto.
E si addormentarono quasi subito, lei nelle braccia del suo alieno, dopo
essersi sussurrati ancora una volta il loro amore…
Scritta
da Fra |