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EPILOGO (7)


RIASSUNTO:  questo è un punto di arrivo, ma anche un inizio. Tutto il vissuto che si è snodato nei capitoli precedenti è giunto al culmine con la nascita di una nuova amicizia, ma ora la vita continua con le sue incertezze e le sue insidie.

DATA DI COMPOSIZIONE:  19-20/3/2001

CONTENUTO:  adatto a tutti.

DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi che compaiono in questo breve racconto sono di proprietà della WB,  salvo per il personaggio di Luca Tribbiani che è nato dalla penna e dalla fantasia dell’ autore, il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

E-MAIL:  doria77@hotmail.com 


CAPITOLO SETTIMO ED ULTIMO

Se foste rimasti nella stanza con i tre ragazzi avreste potuto sentire delle cose davvero interessanti, ma così non è stato e per ciò dovete affidarvi all’onniscienza dello scrittore, che come si sa, può arrivare là dove l’umana ragione è fallace.

Cominciamo da quello che disse Luca:
“Prima di tutto non sono esattamente quello che ho detto, o meglio sono si Luca Trebbiani, ma non sono venuto qui semplicemente per cambiare aria…cioè sono arrivato per cercare delle risposte,e anche per cercare qualcuno: i miei genitori. 
Tutto è cominciato qualche mese fa, quando li ho incontrati per l’ultima volta. Loro sono due giornalisti diciamo “d’assalto”…..e erano venuti a conoscenza dell’esistenza di una sezione speciale dell’fbi che si occupa di ricerche sulle forme di vita aliene….sembra assurdo ma è stato creato un gruppo di lavoro molto efficace, dotato di tutti i mezzi più sofisticati, con un’organizzazione capillare su scala nazionale, pronti ad agire in qualsiasi momento e sempre nella massima segretezza: una sorta di uomini ombra. Dunque loro erano stati assegnati con un’intera unità alla zona di Roswell, considerata estremamente interessante o meglio zona a rischio.
Cosa dovevano fare questi agenti? Quello che so di preciso è che dovevano, sotto false identità, calarsi nella vita quotidiana di Roswell, tenere gli occhi aperti e spiare certe persone….tra le quali c’eravate pure voi.
Guardate non so cosa sapessero su di voi, cosa li interessasse veramente, so solo che vi tenevano d’occhio. Ora, proprio l’ultima volta che li ho visti, erano molto preoccupati, erano arrivati in gran segreto…pensavano di essere seguiti e perciò si trattennero poco, ma in quel breve tempo mi tracciarono un quadro abbastanza allarmante, sebbene confuso e  indefinito. Mi parlarono di questi agenti speciali, della loro spietatezza e determinazione, anzi mi dissero che per arrivare dove volevano erano pronti a tutto, perfino ad uccidere, mi dissero di voi e anche di un altro di nome Nasedo, mi parlarono di segni strani, della riserva indiana, anche dello sceriffo e in ultimo mi diedero questo medaglione, dicendomi che era qualcosa di molto importante, ma che al momento ne ignoravano la vera funzionalità….quella fu l’ultima volta che li vidi e ora capite perché mi sono deciso a venire fin qua, perché vi ho tenuto d’occhio, perché sono entrato di nascosto nell’ufficio dello sceriffo, perché sono deciso a tutto pur di ritrovarli.”

Max e Michael avevano ascoltato senza fiatare il monologo di Luca, poi si erano guardati negli occhi e avevano capito che ora toccava a loro parlare, dare delle risposte e porre nuovi interrogativi.

Ecco questo accadde quella fatidica notte.

Ora il destino di quei ragazzi continua inesorabile come un fiume in piena, che se non si sta attenti può spazzarti via e ingoiarti nelle sue acque torbide. Una nuova amicizia è nata, un nuovo alleato è stato trovato, ma nubi minacciose si addensano all’orizzonte: che cosa accadrà ai nostri amici? Come supereranno queste nuove insidie? Quale sarà la loro sorte?
Qui mi taccio e lascio che sia il tempo a stabilire, giudice ineffabile, il loro divenire.

Scritta da Doria


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