Riassunto:
a Liz e Maria, il rientro a casa dopo due mesi di
vacanza può riservare delle sorprese…
Data di
composizione: dal 23/2/01 al 27/2/01
Valutazione:
Adatto
a tutti
DISCLAIMER:
tutti i diritti dei personaggi che compaiono in questo breve racconto sono di
proprietà della WB,
tranne
la comparsa della ragazza che serve l’uomo nel Crashdown., il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.
La
mia e-mail è picchiotti-tra@libero.it
Michael
si alzo’ dal letto e si butto’ sotto la doccia, la sveglia era suonata
molto presto quella mattina, doveva studiare sodo in quei giorni di fine
estate, per recuperare i molti giorni di scuola saltati quando ancora abitava
con Hank.
Usci’ dalla doccia mezzo intirizzito, con i capelli piu’ dritti del solito
e di pessimo umore.
Cerco’ di concentrarsi sui libri ma dopo un po’ si rese conto che lo studio
quella mattina era l’ultimo dei suoi pensieri.
Troppe cose erano successe dal giorno della sparatoria al Crashdown Cafe’, i
sospetti di Valenti, la conoscenza di Liz e Maria ( gia’ proprio Maria,
chissa’ perche’ da quando era partita non l’aveva mai chiamato! Dopotutto
l’aveva lasciata solo per seguire il suo destino ed evitare di farle del
male), l’amicizia con Alex, l’arrivo della misteriosa Tess, la scoperta
del suo destino con Isabel, Nasedo, il rapimento e la liberazione di
Max, la loro rivelazione a Valenti, la grotta,
Antar, il loro pianeta d’origine e la decisione presa di seguire la
strada che altri avevano tracciato per loro.
Si, dopotutto era ancora convinto che lui e Max avevano preso la decisione
migliore, lasciare Maria e Liz per proteggerle e per avere la mente libera di
pensare alla missione che avevano da compiere.
Pero’ Maria gli mancava, anche se a volte lo faceva andare fuori di testa,
era cosi’ difficile capire cosa
volesse da lui, ma dopotutto lei gli aveva dimostrato di amarlo, nonostante lui
l’avesse ferita e fatta soffrire con l’unico scopo di allontanarla da sé.
Era cosi’ assorto nei suoi
pensieri, che trasali’ quando qualcuno busso’ alla porta.
Era Max. –“Scusa Michael, lo so che stai studiando, ma se non parlo con
qualcuno impazzisco, solo tu mi puoi capire. Sai non ho piu’ sentito Liz da
quando e’ partita, ed e’ dal giorno della grotta che con me si comporta in
modo distante e formale, mi manca moltissimo!
Come potro’ essere utile alla causa
del mio pianeta se cio’ richiede il sacrificio del mio amore per Liz.
Ma tu come fai a resistere?”
Michael che mai avrebbe ammesso, per paura di apparire fragile agli occhi di
Max, di provare gli stessi sentimenti per Maria, fece a Max un sorriso
sarcastico e gli rispose, “
Semplice basta che tu faccia come me, e quando ti viene in mente Liz, tu la
sostituisca con Tess, ed il gioco e’ fatto”.
“Michael !!!!” , grido’ Max, “ A volte non riesco a capirti, so
benissimo che non pensi cio’ che
hai detto, ma con te di sentimenti non si riesce mai a parlare”.
“Sara’ perche’ l’orfanotrofio
ed Hank non sono stati una grande scuola “, ribatte’ l’amico.
“Comunque”, aggiunse Max, “ Oggi le ragazze ed Alex tornano
dall’Europa, Isabel ed io abbiamo deciso di aspettarli al Crashdown, vuoi
essere dei nostri? Chissa’ se dopo due mesi di lontananza, il loro
atteggiamento nei nostri confronti sara’ cambiato!!!”
“Vai tu!” disse Michael ,
“Io non posso, devo studiare, mettere a posto l’appartamento, andare a fare
la spesa e cucinare, perche’ io a differenza tua non ho una mammina terrestre
che pensa a tutto! Non ho tempo da perdere in comitati di festeggiamenti pro
reduci da vacanza!“
“Ho capito…. Ho capito! Tanto oggi non e’ aria, me ne vado. Ciao
Michael!”. Saluto’ Max. Ma
appena fuori dalla porta si riaffaccio’ all’interno dell’appartamento
aggiungendo: “ Comunque se ti interessa le ragazze arriveranno verso le
cinque!!” Richiuse la porta appena in tempo , evitando che il libro che
l’amico gli aveva lanciato lo colpisse in pieno.
Sull’aereo
che li riportava a Roswell, Liz era assorta nei suoi pensieri, Alex
dormicchiava imbottito di tranquillanti per
superare la paura del volo e Maria brontolava vivacemente per il loro eccessivo
silenzio.
“Oh insomma Liz, non mi dirai che hai intenzione di startene li zitta a
guardare le nuvole per tutto il viaggio? Piuttosto,
perche’ non mi dici che ti e’ preso da due giorni a questa parte, sembra
che tu viva in un mondo tutto tuo, se c’e’ qualcosa che non va, perche’
non me lo dici, in fin dei conti sono la tua migliore amica, potrei sempre
darti dei consigli.” Esordi’ Maria
preoccupata . “ Si, tu saresti capace di farle combinare qualche madornale
sciocchezza con i tuoi preziosi consigli.” Intervenne Alex con voce da
oltretomba. “Stai zitto tu, e torna nel tuo loculo”.
Lo apostrofo’ Maria. “Calma
ragazzi, non vorrete litigare per una sciocchezza del genere”, si intromise
Liz, “E poi Maria cosa vuoi che abbia, ti ricordo che tra poche ore saremo di
nuovo a casa, e l’idea di dover ricominciare a fingere con Max, mi fa stare
male. E poi….” “ E poi
nulla”, la interruppe Maria, “I Cecoslovacchi sono nostri, noi li abbiamo
scoperti per prime, abbiamo
rischiato la vita in continuazione per loro .e non sara’ un certa chicchessia
arrivata da chissa’ dove ad impedirci di vivere la vita che abbiamo sempre
sognato. E per ottenere il nostro scopo useremo Andre’ e Luc, i nostri amici
parigini, racconteremo ai ragazzi la nostra meravigliosa vacanza, e gli faremo
credere di avere avuto una storia con loro”.
Disse soddisfatta Maria. “
Ma sei proprio sicura che sia una buona idea?” Risposa Liz dubbiosa. “ Lo
sai che per me e’ molto difficile mentire a Max….”
“Fidati di me Liz, la gelosia e’ un sentimento che provano anche loro, ed
e’ proprio dal loro comportamento che capiremo se sono ancora interessati a
noi, o sara’ il caso di rassegnarci”.
“E io cosa devo raccontare a Isabel?”
Esordi’ Alex. “Chi
dovro’ dire che e’ stata la mia ragazza?”
“Nessuno, tanto lo capirebbe anche uno stupido, che non tradiresti
Isabel nemmeno con il pensiero!”. Lo apostrofo’ Maria.
“E’ inutile che tu finga, faresti solo scoprire il nostro gioco”.
Dopo aver deciso la strategia da seguire, ognuno riprese il filo dei
propri pensieri, e il viaggio continuo’ nel piu’ completo silenzio.
“Chissa’
se con questo vestito piacero’ a Max” penso’ Tess guardando l’abito
esposto in vetrina.
“ Io dico che indosso a te starebbe una favola”, disse Kyle, sbucando dal
nulla. La ragazza trasali’,
“E tu da dove saresti uscito?”
“Ero qua in giro, e ti ho visto passare, che ne diresti di andare a
bere qualcosa insieme?” Non e’ che l’idea le piacesse molto, ma penso’
che aveva buone probabilita’ di incontrare Max
andando al Crashdown, quindi con la speranza di ingelosirlo, esclamo’
rivolta a Kyle: “ Magnifica idea, una bibita fresca e’ proprio quello che
ci vuole con questo caldo, meglio ancora un salutare frullato del Crashdown”.
Per nulla entusiasto della proposta della ragazza, ma intenzionato a rimanere
con lei a qualunque costo, accetto’,
e insieme si diressero verso il
locale.
Tess noto’ subito la presenza di Max, e trascinandosi dietro un imbronciato
Kyle si diresse verso il tavolo, dove sedevano i due fratelli Evans.
“Ciao Max, ma che curiosa combinazione”, disse lei.
“Non direi, lo sai benissimo che noi consideriamo questo locale la
nostra seconda casa” Esordi’
Isabel.
Tess guardo’ indispettita la ragazza che aveva di fronte, ma sfoderando uno
dei suoi soliti sorrisi riprese “Pensavo
che visto che le nuove cameriere non sono cosi’ calorose come le precedenti,
voi avreste deciso di cambiare locale“.
“Perche’ invece di parlare, non andiamo a sederci, ho visto che li c’e’
un tavolo libero?” intervenne Kyle.
“No, sediamoci qui con loro, sicuramente
vi fara’ piacere la nostra compagnia, non e’ vero Max?”
Con fare poco convinto il ragazzo annui’.
Michael
era nel suo appartamento, erano ormai diverse ore che cercava di concentrarsi
sui libri, ne aveva gia’ inavvertitamente
cambiato il colore della copertina diverse volte, aveva bevuto un’aranciata,
che nella sua mano aveva assunto
uno strano colore blu, e mentre si stava preparando un panino con del
prosciutto, che al suo tocco era risultato di un bel verde smeraldo, si
era accorto di avere finito il tabasco. Passi il
prosciutto verde, l’aranciata blu, ma un panino senza la sua salsa preferita,
non poteva considerarsi tale. Stufo
di dover stare chiuso in quel appartamento, che mai come in quel momento gli
era sembrato cosi’ piccolo, decise di uscire.
Girando senza meta, si ritrovo’ davanti al Crashdown, tirando un
sospiro entro’. Michael si
sedette al tavolo dei ragazzi senza salutare, e subito Max comincio’ a
punzecchiarlo. “ Hai gia’ finito di studiare, riordinare, fare la spesa e
cucinare? Ti diro’ sei piu’ veloce di mia madre!!!”
Michael non rispose, si limito’ a guardare l’amico, il quale capi’ bene
che non era il caso di continuare a insistere oltre, perche’ era chiaro che
il suo umore, non era certo migliorato dal mattino.
Comunque prima ancora che egli potesse dare una qualsiasi spiegazione, sulla sua presenza li, la porta del locale si
apri’ “ Salve a tutti “
inizio’ Maria , “Non ci posso credere, siamo finalmente a casa, se rimanevo
ancora dieci minuti su quell’aereo, penso che sarei morta!!!”, detto cio’,
butto’ a terra il grosso borsone, e si lascio’ andare pesantemente sulla
sedia.
Max e Liz sembravano particolarmente nervosi, infatti lui rovescio’
accidentalmente la bibita che aveva davanti, ma subito rimedio’ al danno, con
uno dei suoi soliti gesti.
“Perche’ non ti siedi con noi”, disse Isabel rivolta alla ragazza, senza
pero’ togliere lo sguardo da Alex che da quando erano entrati non aveva
smesso un attimo di fissarla. “ Ti ringrazio, ma preferisco andare a casa a
fare una bella doccia” rispose Liz, e
cosi’ dicendo fece cenno a Maria e insieme si avviarono verso il retro del
locale, per salire su, nell’appartamento.
Max cerco’ di trattenerle, ma Michael esordi’ in modo sarcastico
dicendo: “Lasciale andare, ormai
loro non hanno piu’ tempo da perdere con noi”.
Maria sentendo le parole del ragazzo torno’ indietro, e avvicinandosi
a lui disse: “ Sai qual’e’ il tuo problema Michael? Tu manchi
d’esperienza, e quindi ti
risulta molto difficile capire il comportamento di noi umani”.
Poi girandosi verso l’amica aggiunse, “Dai Liz, ora andiamo, non ti
scordare che avevamo promesso a qualcuno di dare nostre notizie!”. Cosi’ dicendo le due ragazze sparirono dietro la
porta, e in un secondo Alex si
ritrovo’ Max e Michael, praticamente addosso,
i due pretendevano dei chiarimenti su chi fosse interessato ad avere
notizie delle sue amiche. Alex era
titubante non sapeva cosa rispondere, ma quando vide l’espressione di rabbia
negli occhi dei due disse: “Io non voglio saperne niente, perche’ non
parlate direttamente con loro? E poi io sono stanco, me ne voglio andare a
casa”, si alzo’ e si diresse verso la porta. Isabel gli corse dietro, e si
offri’ di accompagnarlo con la sua auto, lui non se lo fece certo ripetere, e
cosi’ i due si diressero verso l’abitazione del ragazzo, dove sicuramente
avrebbero finalmente parlato e chiarito parecchie cose.
All’interno del locale Max disse a Michael di seguirlo, e insieme uscirono.
“A quanto pare ci hanno lasciati soli”, disse Kyle
a Tess, “ Che ne dici di andare al cinema, e poi magari a mangiare una
pizza?”. La ragazza ormai rassegnata su un suo improbabile futuro con il capo
di Antar, decise di accettare l’invito del ragazzo.
“Dai
Liz, smettila di piangere, le hai viste le loro facce, sono sicura che saranno
giu’ a rodersi dalla curiosita’, e magari anche dalla gelosia, questa volta
dovranno tornare da noi strisciando”, Maria cercava di consolare l’amica,
senza pero’ ottenere l’esito sperato.
Uno strano rumore sul terrazzo fece allarmare le ragazze,
Liz strofinandosi gli occhi, si diresse verso la finestra, trascinandosi
dietro l’amica, che per la paura le stava praticamente attaccata addosso.
“Non andare, potrebbe trattarsi di un ladro”, disse Maria cercando di
trattenerla. Non curante di cio’ che le era stato appena detto, usci’
fuori, e resto’ sbalordita quando comodamente seduti sulla sua poltrona, vi
trovo’ Max e Michael.
“Scusa l’intrusione”, disse il primo rivolgendosi a lei, “Ma sai giu’
vi abbiamo viste strane, e volevamo sapere se vi era successo qualcosa, e
poi…..” “E poi lui voleva
sapere se era vero che avevate fatto nuove conoscenze”, aggiunse il secondo. “Uhm , sbaglio o qui c’e’ qualcuno che e’ un po’
geloso”, inizio’ Maria raggiungendoli,
“Gelosi? E di chi? La
nostra era semplice curiosita’”, replico’ Michael, “E poi voi siete
libere di frequentare chi vi pare”, aggiunse.
“Parla per te, io ho bisogno di sapere se Liz e’ sempre innamorata di
me”, disse Max nervoso, “Ti prego rispondimi”, la supplico’. Con le
lacrime agli occhi, lei non pote’ che confermarlo, mai sarebbe riuscita a
mentirgli, soprattutto ora che gli era cosi’ vicino.
“Lo sai benissimo quanto io tenga a te, pero’ il nostro restera’
un amore impossibile, e tu sai bene il perche’”, disse lei, “No, io non
sacrifichero’ la nostra felicita’, portero’
a termine la mia missione, pero’ con te al mio fianco”, disse deciso il
ragazzo.
Detto cio’, la tiro’ a se e la bacio’.
“Si puo’ sapere dove mi stai portando? Ti ho gia’ detto che non posso
tornare a casa fino a domani, mia madre e’ sempre in montagna con Jim.
Uffa!!! Ora che faccio?”. Brontolo’ Maria.
“Se mi prometti di stare zitta per il resto della sera, ti
concedero’ di dormire sul mio divano”, disse Michael. “Cosa? Io dormire
in quel tugurio? E poi da sola con te? Te lo puoi scordare”, grido’ lei.
“Non mi sembra che tu abbia molte alternative, mia cara!!!”.
Replico’ lui.
Una volta arrivati nell’appartamento del ragazzo, lei inorridi’ nel vedere
il disordine che vi regnava, e notando la sua faccia,
Michael inizio’ a raccogliere i numerosi indumenti, che erano
ammucchiati sul pavimento, e d’istinto Maria comincio’ ad aiutarlo.
“Certo, non e’ quello che si puo’ definire un albergo a cinque stelle, ma
penso che per una notte potro’ arrangiarmi!!!” affermo’ lei sorridendo,
una volta finito di riordinare.
Erano seduti sul divano, quando lui, spense le luci, e fece comparire sulle
loro teste un meraviglioso cielo stellato, con il solo gesto della mano, poi si
avvicino’ a lei, “Che
intenzioni hai Guerin!!!”, disse Maria maliziosa, “Nulla in particolare,
voglio solo vedere, se dopo stasera penserai ancora al tuo innamorato
europeo” rispose il ragazzo, poi prendendole il viso tra le mani, le
sussurro’ in un incomprensibile francese,
“Je t’aime”, e le loro labbra si unirono in un appassionato bacio.
“Uhm, non male per un alieno, ma
sono sicura che con un po di esercizio potresti fare meglio!!!” disse Maria.
Lui non se lo fece ripetere, e stringendola a se, rispose:
“Non perdiamo tempo allora!!!”.
Scritta
da Critex |