Roswell.it - Fanfiction

...COSA ACCADDE??


RIASSUNTO: Il racconto si svolge subito dopo la fine della 3^ serie… subito dopo la fuga dei ragazzi da Roswell, Max e Liz coronano il loro sogno sposandosi a Las Vegas. Anche se lontani da Roswell la vita per i nostri amici va avanti...

DATA DI STESURA: dal 12 al 13 agosto 2004

VALUTAZIONE: adatto a tutti

E-MAIL: chiara2004@aliceposta.it

DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi appartengono alla WB e alla UPN tranne per Tommy Brown, Jill Possibile, Tensai che sono personaggi creati dalla fantasia dell’autrice. Il racconto è proprietà del sito Roswell.it.


Finalmente Liz e Max sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore.
Dopo esser scappati tutti da Roswell a causa dei federali…. Liz, Max, Maria e Micheal, Kyle, Isabel e Jess (ragazzo che sposa Izzy durante la terza serie e dopo il matrimonio scopre la vera identità della moglie provocando uno screzio tra i due che si rimargina proprio quando lei ha più bisogno di lui) si ritrovano tutti a Las Vegas.
Nella cappella di Elvis i due sposi si scambiano le loro promesse.
Liz: “ Io Elisabeth Parker prendo te Max Evans come mio sposo” Max: “ per esserti fedele sempre nella buone e nella cattiva sorte” Liz: “In salute e in malattia” Max: “per amarti e onorarti ogni giorno della mia vita” e alla fine ci fu un intenso e lungo bacio tra le lacrime di gioia di Liz e fra gli applausi dei presenti.
Dopo il matrimonio, per festeggiare i due neo-sposi in maniera sicura, percorsero una strada deserta e quando ormai erano lontani dalla grande Las Vegas, i ragazzi si fermarono in mezzo al deserto e con una piccola radio festeggiarono.
In quel luogo sperduto dal mondo li attendevano i genitori di Liz, proprietari del CrashDown caffè, Amy DeLuca, lo sceriffo Valenti e i signori Evans.
Appena Liz vide sua madre e suo padre li si gettò addosso e tra le lacrime disse: “Vi voglio bene… scusatemi se vi ho fatto soffrire ma… ma… io amo Max…. non potevo lasciarlo andare”, all’inizio la guardarono con un’aria di rimprovero poi un sorriso comparve sui loro visi: “Bambina mia anche noi ti vogliamo bene….. e spero che con Max tu possa essere felice come noi in tanti anni di matrimonio” le disse il padre accarezzandoli la guancia bagnata dalle lacrime.
Anche Max, come un po’ tutti, andò in contro ai suoi genitori accompagnato da Isabel e Jess, nessuno proferì parola per un lungo periodo, poi si guardarono e sempre senza dire niente i quattro si abbracciarono all’infuori di Jess che strinse la mano ai signori Evans.
Maria e Kyle appena videro Amy e lo sceriffo li corsero incontro piangendo e li abbracciarono quasi con l’intenzione di non lasciarsi mai; poi Amy con le guance rigate di lacrime si voltò verso Micheal e gli disse: “Me la stai trattando bene???” poi li sorrise e lui corse ad abbracciarli.
Quel giorno tutti ballarono e risero fino a notte fonda. Verso le prime luci dell’alba erano tutti sfiniti ma Max e Liz no, fecero il loro ballo di nozze sulle note di Here with me, la colonna sonora delle loro avventure belle e brutte, e sotto gli occhi dei signori Evans e Parker.
Su quelle note Max tenne il corpo di Liz stretto al suo.
“Max dimmi che tutto questo non è un sogno…. Dimmi che durerà in eterno” disse Liz con una voce in cui si intuivano i primi segni di stanchezza.
“ Te lo giuro su qualsiasi cosa… è tutto vero…. Ed io Max Evans ti giuro che non ti lascerò mai Elzabeth Parker….. anzi signora Elizabeth Parker Evans” e detto questo la baciò appassionatamente.
Appena finita la canzone i due stremati dalla lunghissima ma gioiosa giornata si sdraiarono sui sedili posteriori dell’auto di Max, dove di lì a breve si sarebbero addormentati.
Ma prima che accadesse lui intreccio le dita alle sue, e lei con un tono triste disse “Chissà quando ricapiterà che potremmo ritrovarci tutti assieme come ai vecchi tempi come quando c’era ancora Alex” e una lacrima li scivolò giù dalla guancia e poi con una voce tra il piangere e il ridere disse: “Alex…. Come avrei voluto che fosse qui… sicuramente ti avrebbe detto <Falla star male, e non mi importa se tu sei un alieno o no ma un calcio ben piazzato nel sedere non te lo toglie nessuno>” e un dolce sorriso seguito da una lacrima, comparve sul suo viso.
Lui prima gli baciò dolcemente la fronte, poi con un altro dolce bacio gli asciugò la lacrima appena nata “Vedrai amore tutto questo finirà prestissimo te lo giuro e Al…. Liz????” Liz si era addormentata nel suo abbraccio “Dormi amore mio” e subito dopo aver detto questo ed aver dato un soffice bacio sulle sue labbra si addormentò anche lui.

Quello stesso giorno, subito dopo il matrimonio di Liz e Max, due persone alquanto sospette si trovarono nella vecchia industria abbandonata appena poche centinaia di miglia fuori Roswell.
La vecchia industria all’esterno cadeva letteralmente a pezzi ma al suo interno si trovavano i più innovativi sistemi di ricerca aliena.
Ad un tratto nel laboratorio entrò un uomo sui 36 anni, e si diresse verso una donna che indossava un camice da medici.
Più che donna si può dire che fosse una ragazza, appena uscita dall’adolescenza sui 22 o 23 anni alta con un fisico ben delineato e capelli piuttosto lunghi.
Il misterioso uomo li rivolse la parola “Allora cosa hanno fatto i nostri cari amici alieni?????” disse lui con un aria piuttosto superficiale, la ragazza li lanciò uno sguardo severo, dopo una lunga pausa di silenzio riprese il discorso “Non dirmi che sono riusciti a trovare altri mezzi al di fuori di Roswell per andarsene dalla Terra??”.
Dopo una pausa di silenzio e dopo che la ragazza ebbe analizzato gli ultimi dati sul computer rispose: “No, per adesso dubito che siano riusciti ad ottenere un astronave fuori da Roswell signor Brown”, “Non chiamarmi signor Brown, chiamami pure Tommy”, “Mi dispiace signore, sul lavoro non mi è permesso di darle tutta questa confidenza”, “Bè Jill l’altra notte non mi è sembrato che ti sia fatta scrupoli…. Anzi…”.
Dopo un’occhiata fulminea verso Tommy, gli comparve un sorrisetto piuttosto maligno: “Bè signor Brown io non mischio mai sul lavoro il dovere con il piacere”.
Tommy dopo aver bevuto un sorso del suo caffè chiese: “Allora se non se ne sono andati dal pianeta voglio sapere immediatamente dove sono e cosa stanno facendo”, “Si sono riuniti, per fortuna nostra, e si trovano fuori Las Vegas e indovini un po’ cosa è successo oggi??” Tommy incuriosito si girò verso Jill “Mi dica tutto signorina Possibile”, “Si tratta di Evans e Parker”.
Sputando quel poco di caffè che aveva in bocca per terra guardò Jill con gli occhi sgranati e lei rispose subito al suo sguardo: “Prova a pensarci qual è l’unico avvenimento che può far riunire tutto il gruppo al completo??? Avanti prova a pensarci” vedendo che Tommy continuava a guardarla dubbiosa “Avanti Tommy… il tuo cervello ci può arrivare” dopo che Jill non ottenne risposta si girò di spalle e andò verso il computer “Si sono sposati….. Evans e Parker si sono sposati”.
Tommy: “Perfetto quindi si presume che la loro folle corsa si fermi e che presto abbiano finalmente un erede” Jill lo guardò gli si sedette in braccio e poi li disse “Vedi che quando vuoi il tuo minuscolo cervello funziona” e lo baciò appassionatamente.

La mattina successiva, dopo una lunga notte di festeggiamenti, gli amici dovettero separarsi, era giunto il momento più temuto da Liz quello degli addii.
Attirando tutti gli sguardi su di loro, Amy strinse a se Maria, Kyle e Micheal mentre Jim Valenti si limitò a dare una pacca sulla spalla ai due ragazzi.
Poi Amy, rivolta a tutta la compagnia, prese per mano Jim e disse: “Io e Jim avremmo voluto dirvelo in altre circostanze…. ma visto che non sapremo mai quando ci rivedremo…. Bè allora io volevo dirvi…”, “Insomma io ed Amy stiamo aspettando un bambino…. Cioè in verità è lei che aspetta un bambino” la interruppe subito Jim per venirle in aiuto.
Sotto lo sguardo stupito di tutti, Amy divenne rossa e abbassò lo sguardo, ma ad un certo punto si sentì circondata da due persone poi quando alzò la testa vide Kyle e Maria che la stavano stringendo.
“Mamma sei grande…. Per qualunque cosa chiamami… qualunque ed io arrivo” le disse Maria tra le lacrime di gioia.
“Oh anch’io….. Amy papà sapete dove trovarmi….” disse Kyle con il volto illuminato dalla gioia per questa notizia.
Dopo questo breve annuncio, fu il momento di partire.
Maria salì sulla moto di Micheal e si diressero verso New York, Liz e Max non avevano una meta ben definita; Isabell, Kyle e Jess invece decisero di andare in Florida, mentre tutti gli altri tornarono a Roswell.
Maria strinse le sue braccia attorno alla vita di Micheal, sperando che quel viaggio non finisse mai e che non si lasciassero mai.
Micheal, quasi intuendo quello che pensava, li disse: “non ti preoccupare…. Sarà difficile che tu ti liberi di me…… e non ti preoccupare che prima o poi torneremo a Roswell” e detto questo partirono.

Intanto alla fabbrica abbandonata, continuano i progetti per il piano dei misteriosi personaggi.
“Si sono divisi” disse Jill scrutando l’enorme computer tempestato di grafici e di cartine, “ Cosa??” disse Tommy, “Speriamo che si riuniscano al più presto”, “Non c’è bisogno che si riuniscano di loro volontà, lo faremo noi” disse Jill lanciandoli un’occhiata perfida, “Baby sei perfida”, “Si lo so.. ma adesso andiamo nell’atrio ci aspettano”.
Entrarono in una sala tempestata di schermi, anche questi con grafici e cartine.
“Bene bene… chi abbiamo qui??… Jill Possible e Tommy Brow… cosa diavolo state combinando” disse un uomo sui 40 con degli ispidi baffoni, mentre gli altri presenti continuavano ad assistere alla scena.
Ad un certo punto Jill si alzò e disse: “Abbiamo un piano” venne subito interrotta dal misterioso uomo: “Cosa diavola sta blaterando signorina Possible… lei ed il suo amico vi siete fatti scappare l’unica occasione di prenderli tutti”, “Li prenderemo e li riuniremo” “Signorina Possible, cosa vuole dire???” “Che gli prendiamo dove si trovano e li riuniamo…… Si ricorda il progetto Harding… Alla fine i federali scoprirono tutto e lei…. Va be sapete tutti cos’è successo… Però dovete ammettere che quel piano era a dir poco geniale… Attirare il soggetto con una scusa normale…. Quindi io direi di battezzare questo progetto Harding 2….. Signor Tensai mi faccia tentare se finisce male io e il…. Signor Brown torneremo da dove siamo venuti rinunciando a tutti i nostri diritti”.
A questa proposta il signor Tensai rimase all’inizio stupito, poi si alzò e andò verso la porta poi guardando Jill: “Ok loro – indicando tutte le persone al tavolo- sono a vostra disposizione” e uscì dalla sala.
Jill rivolgendosi agli altri disse: “Bene il piano è questo”.

Intanto ad un migliaio di miglia da Roswell….
“Allora io andrò nella parte nuova mentre tu…” intanto guardando la cartina, Maria si sentì una mano appoggiarsi sul fondo schiena.
Girandosi di scatto gli tolse la mano e poi disse: “Micheal….. non ora”
“Avanti è due giorni che stiamo girando e non abbiamo mai un momento per noi” disse Micheal abbracciandola, e dandole un appassionato bacio.
“Ecco… come al solito decidi tu per tutti” dopo aver contraccambiato il bacio riprese: “Bè penso che per oggi è tutto, New York è troppo grande, torniamo in albergo”.
Mentre Micheal e Maria stavano tornando in albergo, qualcun altro a dovuta distanza gli aveva osservati per tutta la mattina.

“Max…. mi è venuta un idea” disse Liz guardando con aria supplichevole Max.
“Fammi indovinare…. Hai trovato il posto giusto per mettere su casa….. giusto????” dopo non aver ottenuto risposta Max riprese: “Avanti qual è questo posto???? Scommetto il più vicino possibile a Maria” “Bè non proprio…. Io vorrei fermarmi a Boston” subito dopo aver detto questo, la macchina sbandò e poi accostò su una piazzola d’emergenza.
“Liz….. Boston…. È troppo presto per fermarci” poi Max guardando l’aria triste di Liz riprese: “Però se non si comincia da qualche parte…. E poi a Boston ci sono le migliori Università… quindi perché no” appena finito di dire queste parole, Liz li si gettò al collo e li diede un profondo bacio “Grazie Max…. ecco perché ti amo tanto”, “Allora… scommetto che hai già un posto ben preciso dove andare”, “Esatto…. Andiamo a Yale” “ Ok… ci iscriviamo vivremo per qualche tempo nell’alloggio per studenti fino a quando non troveremo una casa nostra….ok??? Questo è il massimo che posso fare Liz”.
Liz lo guardò a bocca aperta e poi disse: “Perfetto”, poi la macchina riprese verso Boston.
Intanto a loro, insaputa un’auto aveva accostato un po’ più indietro a loro e anche questa stava riprendendo.

“Casa dolce casa”, “Bè dov’è il mio le.. ah” una pila di scatoloni cadde addosso a Kyle.
Isabel con un cenno della mano li rimise al suo posto, mentre Jess aiutava Kyle a rialzarsi: “Niente di rotto spero”, “No ma dov’è il mio letto?”.
Isabel togliendo un telo di plastica disse: “Per adesso ti dovrai accontentare del divano…. Vedi hanno consegnato per adesso la mia camera ed il soggiorno….e poi la tua stanza…. Be ecco vedi..” riprese subito Jess: “Siccome non conoscevamo i tuoi gusti quindi…. Dovremmo ancora odinarla”.
“Non vi preoccupate mi accontento del divano… tanto ormai…prima c’era Tess poi c’è stata Amy quindi io il letto è da molto che non lo vedo”.
Intanto proprio fuori da casa di Isabel, qualcuno stava effettuando una telefonata: “Trovata… Palm street… ok…. Capito ci rivediamo tra qualche giorno alla base”.
Detto questo la macchina ripartì.

Scritta da Iaia


Torna all'indice delle Fanfiction

Torna a Roswell.it