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CONTRO IL DESTINO


RIASSUNTO : Per Alex è impossibile dover rinunciare ad Isabel… 

DATA DI COMPOSIZIONE: dal 02/04/01 al 04/04/01 

VALUTAZIONE: Adatto a tutti 

DISCLAIMER: Tutti i personaggi descritti in questo racconto, sono di proprietà della W.B. ad eccezione dei personaggi dei due alieni nemici, che appartengono alla fantasia dell’autrice. Il racconto è di proprietà del sito ROSWELL.IT.

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Alex, aveva fissato quella foto per molte ore quella notte, non riusciva a prendere sonno, gli risultava difficile dover accettare di  rinunciare ad Isabel per quella stupida storia del destino. Lei lo aveva rassicurato più di una volta, dicendogli che sarebbero comunque rimasti buoni amici, ma lui, dopo tutto quello che c’era stato tra di loro, e soprattutto dopo che anche lei gli aveva dichiarato il suo amore, non poteva più accontentarsi della sua amicizia.
Oramai Alex era deciso, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riprendersi la sua ragazza, le avrebbe dato una prova del suo immenso amore, e le avrebbe fatto capire, che loro due insieme, avrebbero potuto superare tutte le difficoltà che una storia tra un aliena e un umano, avrebbero comportato.
Con questa sicurezza, Alex finalmente si addormentò. 

Era una bella giornata di inizio estate, la scuola era finita da una settimana, ma per Liz, Maria e Michael, le vacanze erano ancora lontane, ora dovevano occuparsi del Crash Down a tempo pieno.
“Sono sfinita, quasi quasi rimpiango la scuola”, disse Maria asciugandosi il sudore dalla fronte, “Maria, la scuola è finita da una settimana, e tu è esattamente da quel giorno, che non fai altro che ripetere la stessa frase, allora cosa deve dire Michael, che con questo caldo deve starsene in cucina?” Rispose Liz, quasi seccata per le continue lamentele della sua amica.
Intanto nel locale erano entrati Isabel, Max e Tess, “Uhm, sbaglio o questa mattina siamo un pò nervosetti?”, disse Isabel con tono ironico, rivolta alle ragazze. “Toh! E’ arrivata la principessa sul pisello, quella che non deve certo lavorare, visto che il paparino e mammina, le comprano tutto quello che vuole”, rispose Maria, che con Isabel non aveva mai avuto un buon rapporto, e le cose erano andate peggiorando soprattutto dal giorno in cui aveva saputo che lei era la promessa sposa del suo Michael. Tra le due ragazze ci fu uno scambio di occhiatacce, “Ehi, ragazze state calme, non vorrete mettervi a litigare?” Michael si intromise per cercare di calmarle. “Zitto tu, e torna in cucina!!!” risposero in coro Maria e Isabel, ma poi notando la faccia buffa che aveva fatto dopo la loro secca risposta, cominciarono a ridere. “Bah, le donne, chi le capisce è bravo, basta che si coalizzino contro un uomo, e subito fanno pace!!”, borbottò Michael, tornandosene in cucina.
 Dopo l’increscioso episodio, tra i ragazzi tornò il sereno, nel frattempo, nel locale era arrivato anche Alex, che prendendo Isabel per un braccio, la costrinse a seguirlo.
“Alex, lasciami, così mi fai male…. Ma si può sapere che ti è preso?” Disse Isabel quasi spaventata dall’espressione che vedeva sul viso del ragazzo. Alex, lasciò il braccio della ragazza, tirò un gran respiro, e gridò in faccia a Isabel tutto ciò che si era tenuto dentro dal giorno in cui la loro storia era finita. “Isabel, lo vedi come mi hai ridotto? Ti prego, torniamo insieme, io non ce la faccio a vivere senza di te…. Da quando mi hai lasciato non ho più voglia di ridere, di scherzare….e soprattutto non ho più voglia di …vivere”.  Isabel non lo aveva mai visto in quello stato e, anche se avesse preferito morire gli disse “Alex, mi spiace, ma il mio destino è con Michael, tra noi è finita, e se tu non puoi accontentarti della mia amicizia, sarà meglio non vederci più…”. Per Alex, quella frase, fu peggio di una pugnalata, guardò per un ultima volta Isabel, poi scappò via.  Isabel, restò sola nel retro del locale, con le lacrime che le rigavano il viso. “Mi dispiace amore mio, ma l’ho fatto per salvarti la vita….”. 

Nel frattempo ad un tavolo del locale, due strani individui, non smettevano di fissare i ragazzi, avevano nello sguardo qualcosa di oscuro e pericoloso.
“Eccoli lì, il segnale era stato chiaro, ora non ci resta che recuperare il granilite, e prendere la principessa Lonnie, è l’unica che sa come funziona”, disse uno dei due, poi lasciarono i soldi sul tavolo, e si diressero alla porta, prima però diedero un’ultima occhiata a Isabel, come a volersela imprimere bene nella memoria. 

Erano ormai alcuni giorni che Isabel si sentiva come spiata, ma non aveva detto nulla agli altri, era convinta si trattasse di Alex.
Quella sera aveva deciso di fare una passeggiata, per cercare di schiarirsi le idee, ma soprattutto perché sapeva, che se fosse rimasta ancora in camera sua, avrebbe finito con il pensare ancora a lui….al suo Alex.
Ad un tratto un rumore alle sue spalle la fece voltare, “Chi c’è, c’è qualcuno….Alex sei tu?!?” Isabel cominciò ad aumentare il passo, era sicura che qualcuno la stesse seguendo, cominciò a correre, inciampò, si rialzò, ma prima ancora che se ne rendesse conto, si ritrovò circondata da due ragazzi.
“Non abbia paura principessa, non le faremo del male, vogliamo solo il granilite, e una volta che lei ci avrà spiegato il suo funzionamento, la lasceremo andare”. Isabel era spaventata, aveva capito che quelli erano i famosi nemici di cui aveva parlato Nasedo, cercò comunque di rimanere calma.  “Principessa? Granilite? Ho paura che voi mi abbiate confusa con qualcun’altra, io…..” ma prima ancora che potesse concludere la frase, uno dei due alieni, la colpì con un violento schiaffo sul viso. “Non ci faccia perdere tempo, non vorrà costringerci ad usare le maniere forti?” “Kan, ma sei impazzito!!! Hai sentito cosa ci ha detto il nostro re, non dobbiamo assolutamente farle del male, non vorrai che ci uccida”. Isabel approfittò di quel momento di distrazione, per tentare la fuga, ma questa durò poco, fu subito raggiunta.
“Visto che non vuole collaborare con le buone….”, Isabel non sentì la fine della frase, qualcosa che le era stato iniettato nel braccio, le fece perdere i sensi, e mentre sentiva che le forze le venivano a mancare, il suo ultimo pensiero fu per Alex.
“Apri Michael….apri !!!”, Max era agitatissimo, se l’amico non gli avesse aperto subito la porta, sarebbe stato capace di buttargliela giù. Michael, che stava ancora dormendo, inciampò nella sedia, e ruzzolò sul pavimento. “Max Evans, spero per te che sia una cosa veramente urgente, perché altrimenti….” Michael non finì la frase, Max era già entrato, gli lanciò i vestiti e disse “ Vestiti, abbiamo un problema, Isabel è scomparsa, questa notte non è rientrata….. ho uno strano presentimento”,  “Cosa!!?? Ma hai provato a chiamare Tess, magari si è fermata a casa sua”. “Non è da Isabel non avvertire quando non rientra, comunque ho gia chiamato Tess, mi ha detto che non la vede da ieri mattina….ora sbrigati che ci sta aspettando”.
I due ragazzi montarono sulla jeep e si diressero a casa di Tess, dopo inutili ricerche, Max decise di recarsi al Crash Down con i suoi due compagni, forse Maria e Liz avevano notizie di sua sorella.
Il ragazzo le mise al corrente di ciò che era successo, “Avete provato a chiamare Alex? Magari sono insieme”, disse Liz, stringendo la mano di Max, cercando in quel modo, di dargli un po' di coraggio.
Fu proprio in quel momento che entrò Alex, sembrava una furia.  “Max, Isabel è in pericolo….mi è apparsa in sogno…deve aver usato il suo potere e….”, il ragazzo che aveva corso da casa sua al locale, era senza fiato, e non riusciva a parlare per il nervoso.   I ragazzi lo fecero sedere, Maria gli versò un bicchiere d’acqua, e dopo aver preso fiato, Alex cominciò a raccontare.  Disse che Isabel  gli aveva comunicato di essere stata presa da due alieni nemici e tenuta prigioniera nello scantinato di un edificio abbandonato, di cui però non conosceva l’ubicazione, e che il motivo del rapimento era farsi consegnare un oggetto chiamato “granilite”.
Tess appena sentì quel nome, sbiancò. La sua reazione non passò inosservata, Michael subito pretese delle spiegazioni, “Tess se sai qualcosa ce lo devi dire, la vita di Isabel potrebbe essere in pericolo!!!”.  “Io non ne so molto, Nasedo me ne aveva parlato, so solo che per i nostri nemici è essenziale per vivere qui sulla terra, però non so dove lui lo abbia nascosto”. I ragazzi erano agitati, il nervoso stava prendendo il sopravvento. “L’importante ora è stare calmi e, cercare di capire dove Isabel sia tenuta prigioniera”, intervenne Maria.
Max cominciò a ragionare con calma. “Sappiamo che è tenuta in un edificio abbandonato, qui a Roswell, non ce ne sono molti, quindi ci divideremo in tre gruppi e cominceremo le ricerche”.   Stabilirono un piano, Max e Liz, avrebbero controllato gli edifici che si trovavano un po' fuori paese, mentre Michael e Maria, e Tess  e Alex, quelli in paese.
“Appena qualcuno scopre qualcosa, avvisi gli altri con il cellulare….state tutti molto attenti, non sappiamo ancora con chi, o con cosa, abbiamo a che fare”. Dopo quest’ultima raccomandazione di Max, i vari gruppi si separarono.

Max era terrorizzato, la certezza di sapere che Isabel, fosse stata rapita per qualcosa che riguardava il loro passato, lo faceva temere per la vita della sorella.
Aveva provato a mettersi in contatto con lei telepaticamente, ma la cosa non aveva dato alcun esito, avevano cominciato a setacciare tutti gli edifici disabitati, ma il lavoro si presentava arduo, così dopo l’ennesimo buco nell’acqua, a Liz venne un’idea. “Max, sappiamo tutti, che con le premonizioni, Michael se la cava meglio di chiunque altro di voi, proviamo a chiamarlo, magari lui riuscirà a vedere dove è tenuta Isabel”.  “Non so se funzionerà, ma a questo punto, tanto vale provare….”, rispose Max con aria triste.  Liz telefonò a Michael, e subito lo mise al corrente della sua idea, “Non so se ce la farò…..non funziona sempre”, Michael era titubante.   “ Michael, io so che ce la puoi fare, ricordi, a Maratona funzionò, vai subito a casa di Max e, prendi qualcosa che appartenga a Isabel, ci vediamo al Crash Down tra mezz’ora, io penserò ad avvertire gli altri”.
Poco dopo, erano tutti riuniti nel retro del locale, Michael stringeva fra le mani una maglietta di Isabel, si concentrò…. “Niente!!! Non vedo nulla, come vedi Liz, non ha funzionato, dobbiamo trovarla, con metodi….terrestri”.  “Provaci ancora”, lo incitò Maria, poi rivolta agli  altri “Intanto noi formiamo una catena, e concentriamoci tutti su Isabel”.
Michael strinse di nuovo la maglietta, e tutti gli altri posarono una mano su di lui. Subito ebbe una visione violentissima, vide un locale abbandonato sulla statale 285, Isabel era rannicchiata per terra, in un angolo di uno scantinato buio e freddo, riuscì a sentirne la paura.  “Presto, ho visto il posto, è sulla statale, è tenuta al Car Drink Cafè, quel locale abbandonato da tanti anni, dobbiamo muoverci….. Isabel è terrorizzata”.

Quando giunsero in quel luogo era ormai il tramonto, Alex era impaziente, voleva entrare, uccidere quei due alieni, e riprendersi la sua Isabel.
Max riuscì a farlo ragionare, lo convinse che la cosa migliore, era che fossero lui, Michael e Tess ad entrare, e così fu.
Non appena dentro i tre furono fermati da uno dei due alieni, “Salve re Zan, sapevo che ci avresti trovato, ma ti avverto che se tu e il tuo fidato braccio destro Rath, non ci consegnerete il granilite, potrete dire addio alla bella Principessa”.
Michael, era intenzionato ad usare il suo potere per uccidere quel nemico, ma prima ancora che potesse muovere la mano, una voce lo fermò. “Fossi in te non lo farei, non vorrai che uccida la tua promessa sposa?”. L’altro alieno aveva fatto la sua comparsa, tenendo Isabel, e puntandogli uno strano oggetto alla testa.  Max fece per andargli incontro, ma Tess lo fermò, “Stai calmo Max, non vorrai che le facciano del male?”. “Dai retta alla tua regina… ti diamo due ore di tempo per consegnarci il granilite, altrimenti….”, l’alieno appoggiò l’arma alla fronte di Isabel, e subito un rivolo di sangue le cominciò a scorrere sul viso.
Il tempo sembrava sospeso, tutti si guardavano senza che nessuno avesse il coraggio di prendere alcuna iniziativa. Ad un tratto dietro le spalle degli alieni, apparve un’ombra, Max, Michael e Tess riuscirono a dissimulare la sorpresa di vedere Alex avvicinarsi all’alieno che teneva stretta Isabel. Aveva in mano una spranga d’acciaio,  il ragazzo prese fiato, e gli assestò un colpo alla nuca. L’alieno cadde trascinando con se Isabel, l’altro si girò fulmineamente, e con quella strana arma che aveva in mano lo centrò in pieno petto. Alex cadde a terra morente.
Michael approfittò della confusione del momento per scagliare i suoi poteri contro l’alieno,  questi fu scaraventato con incredibile forza contro la parete, ricadendo a terra inerme.
Max aiutò Isabel a rialzarsi, e subito la ragazza si diresse verso Alex, che aveva un profondo squarcio sul petto. Isabel si gettò su di lui, e con gli occhi colmi di lacrime, “Ti prego Alex, non morire, non puoi lasciarmi…..io ti amo”.
Il ragazzo respirava appena, vide il viso di Isabel chino su di lui, e poi il buio….. 

Alex si alzò di scatto sul letto, la maglietta e il lenzuolo, erano intrisi dal sudore che la tensione dell’incubo, avevano provocato in lui.  Restò un attimo con gli occhi sbarrati, fissando il vuoto, poi si rese conto, che era stata Isabel a mandargli quel sogno, voleva che lui si rendesse conto di quanto fosse pericoloso vivergli accanto.
Alex, fece una doccia veloce, si vestì e uscì a piedi nella notte.
Albeggiava appena quando si presentò sotto la finestra di Isabel, raccolse dei sassolini, e li gettò contro i vetri della sua camera.  Isabel aprì la finestra con aria stupita, credeva di averlo allontanato per sempre. Alex si arrampicò fino a raggiungerla, le prese le mani e le disse: “Ti ringrazio per avermi mandato quel sogno, questo mi fa capire quanto tu mi ami, non m’importa cosa succederà, da quando sei entrata nella mia vita, tutto è cambiato, mi sono reso conto, che la vita che conducevo, era piatta e vuota, tu mi hai riempito il cuore, non importa, se dovrò vivere pericolosamente, meglio morire avendoti amata, che vivere senza averti conosciuta……”.
Isabel si avvicinò a lui, il tempo si dilatò all’infinito, ad Alex sembrò che passasse un’eternità prima che le calde labbra della ragazza   si posassero sulle sue, accettando con quel bacio, che il loro destino si unisse per sempre.

Scritta da Critex


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