Traduzione dall'originale
realizzata da Kikka
[Precedentemente, a Roswell]
Liz: Max è morto!
Meris: Clayton, puoi sentirmi?
Clayton/Max: Questo non sono io. Non posso essere io!
Max/Clayton:[verso Liz] Devi uccidere questo corpo! Devi fermare Clayton!
Liz: No!...
Max/Clayton: Devi farlo! …Ti ucciderà se non lo fai!
Liz: Ti amo! [Clayton/Max si lancia su di lei] Ah!
[C’è una zuffa e i due finiscono contro la finestra che si infrange. Mentre
stanno cadendo verso il suolo, Max/Clayton ha dei flash sui momenti più
significativi passati insieme a Liz. ]
Max/Clayton: Nooo!
[Max costruisce una rete di energia per interrompere la caduta di Liz. Intanto
lui continua a cadere, crolla su un pergolato che cede al suo peso e lo fa
cadere a terra. Poi vediamo Liz baciare Max e con la sua energia riportarlo
alla vita.]
[Fuori dalla Meta-Chem, Isabel e Michael si scagliano contro gli assassini di
Max. Questi aprono il fuoco. Una pallottola colpisce all'addome Isabel, che
cade a terra. Jesse arriva per aiutare sua moglie, ma Michael gli impedisce con
la forza di chiamare un' ambulanza.]
Jesse: Hai chiamato un’ambulanza?!
Michael: No!
Jesse: Che cavolo ti prende?!
Michael: …Amico, non puoi portarla all’ospedale…non puoi!
Jesse: Perché!? Dimmi perché?!
Michael: Perché tua moglie non è umana! …E’ un’aliena. ...Lo siamo entrambi.
[Isabel e Jesse sono in camera.]
Jesse: Ho sposato Isabel Evans. Ma non c’è nessuna Isabel Evans.
Isabel: E adesso che ne sarà di noi?
Jesse: Non ne ho idea.
[La storia comincia con Jesse che sta parlando con uno psichiatra della sua
situazione con Isabel.]
Jesse: Mi guardano in modo diverso.
Weiss: Questo è comprensibile. Sono curiosi di vedere come reagirai a questa
nuova informazione.
Jesse: Non credo che si fidino di me. Credo che pensino che... sono una
minaccia.
Weiss: Pensi che siano preoccupati che dirai la verità su di loro?
Jesse: Sì, forse. Non lo so. Se scoprissero che ne sto parlando con lei...
Weiss: Lascia che ti assicuri che puoi parlare liberamente. Fintanto che tu non
mi dici che qualcuno è in pericolo, quello che discutiamo in questa sessione
rimane fra te e me.
Jesse: Io...io sono solo spaventato, Dottor Weiss. Capisce...dove finirà per
portarmi tutto questo? Io...io vorrei solo una vita normale.
Weiss: La tua ansia è completamente normale.
Jesse: E...mi lasci essere chiaro. Isabel è una brava persona. Io l'amo. Si
tratta di loro. Lei sta soffrendo per proteggere il loro segreto, ed è solo
che...che non...
Weiss: Mi hai detto che sono nella Malavita. La maggior parte delle persone
avrebbe problemi a far finta di niente. Anche tu stai soffrendo, Jesse.
Jesse: Si.
Weiss: E noi siamo qui per sistemare questa cosa. E si spera che, nel
procedere, sistemeremo anche il tuo matrimonio.
[Fuori dall'ufficio del Dr. Burton Weiss, quando Jesse esce, Michael e Max
stanno aspettando, nascosti dietro l'angolo.]
Michael: [muovendosi per seguire Jesse] Andiamo...
Max: [fermando Michael] Dove?
Michael: Dietro a lui. Dobbiamo scoprire di che cosa sta parlando là dentro.
Max: Se è in terapia, è ovviamente sconvolto. Saltargli agli occhi è una
pessima idea. ...Ci penserò io.
Michael: Non ho intenzione di starmene seduto ad aspettare che succeda qualcosa
come fai sempre tu!
Max: Michael, ho detto che me ne occuperò io. Andiamocene da qui.
[Max se ne và, lasciando Michael a fissarlo insoddisfatto. Improvvisamente
Michael sente e vede, sul suo petto, sotto la spalla sinistra, un misterioso
simbolo fatto di punti luminosi. Sospettando il suo significato, egli guarda in
fondo al corridoio dal quale Max è appena andato via e sorride.]
SIGLA.
[Nel retro del Crashdown, Liz entra e comincia a mettere alcune cose nel suo
armadietto, quando sopraggiunge Max .]
Max: Cosa pensi di fare stasera?
Liz: Lavorare e studiare. Luce spenta entro le 11.
Sig. Parker: [entrando] Hey, Max.
Max: [sorpreso, con un po' di trepidazione] Hey, Signor Parker.
Liz: [rivolta a suo padre.] Vengo subito, papà.
Sig. Parker: Certo. [Il signor Parker se ne và, lasciandoli da soli.]
Max: Ti sta dando del filo da torcere?
Liz: No, si sta comportando come un santo. Sai, la Winnaman non ha voluto
restituirgli il suo deposito...
Max: Wow. E' terribile.
Liz: Già.
Max: ... Allora... sembra che tu sia parecchio impegnata stasera...
Liz: Perché?
Max: Avevo solo pensato che ... avrebbe potuto essere divertente se fossimo
usciti.
Liz: ...Max, non è che io non voglia, è solo che... le cose non possono più
tornare come prima. [Max annuisce.]
Max: Potremmo almeno...uscire come amici?
[La campanella delle ordinazioni suona, e Liz accenna un sorriso.]
Liz: Sai, le mie ordinazioni si stanno accumulando. Dovrò chiamarti più tardi.
[Max sorride, felice di aver avuto almeno questo. Liz torna al ristorante.]
[Mentre continuiamo a sentire la stessa canzone che stava suonando al Crashdown,
la scena passa all'appartamento di Jesse e Isabel. Isabel, di fronte allo
specchio, sentendosi sfinita, usa i suoi poteri per rifarsi il look, sull'onda
di una pubblicità che sta ascoltando alla radio. Entra Jesse. Isabel lo vede
attraverso lo specchio e resta imbarazzata di essere stata sorpresa ad usare i
suoi poteri. C'è ovviamente ancora molta tensione fra i due riguardo al suo
segreto.]
Isabel: Oh! ...Sei rientrato tardi.
Jesse: Ero in palestra.
[Poi vediamo Jesse steso a letto. Isabel gli dà il bacio della buonanotte e il
segno del rossetto si trasforma in una escrescenza verde che cresce rapidamente
intorno a Jesse, inglobandolo come dentro un bozzolo dal quale non riesce più
ad uscire.]
Jesse: Agh!
[Jesse si mette a sedere sul letto, agitato ma normale, al fianco di
un'incredula Isabel appena svegliata dal suo urlo. Si capisce che Jesse ha solo
avuto un incubo.]
Isabel: Che c'è? Stavi facendo un sogno? [Jesse si alza e comincia a vestirsi.]
Dove hai intenzione di andare?
Jesse: In ufficio.
Isabel: Nel mezzo della notte?
Jesse: Ehm... il caso McAddams mi sta dando il tormento, e ho solo pensato
che... se non riesco a dormire posso almeno sbrigare un po' di lavoro, sai
com'è...
Isabel: Ok. Quando posso aspettarmi che rientri a casa?
Jesse: Ehm... non ne sono sicuro. Ascolta, mi...mi dispiace, Isabel. Davvero.
Vai...torna a letto a dormire. Tornerò il più presto che posso.
[Jesse se ne và e Isabel si siede sul letto, infelice e pensierosa.]
[Vediamo Jesse al volante della sua auto, di notte. L'auto comincia a fare dei
rumori e poi si spegne.]
Jesse: Dannazione!
[ Jesse accosta. Poi lo vediamo mentre parla al cellulare.]
Jesse: Beh, sono 45 minuti che aspetto! Sì, Henley Street. No, non vado da
nessuna parte.
[Jesse riattacca e quando và a chiudere il cofano resta sorpreso nel vedere Max
che gli si sta avvicinando.]
Max: Problemi con l'auto?
Jesse: Che stai facendo qui!? Sono...sono le 2 del mattino!
Max: Quando non riesco a dormire...cammino. Ti serve aiuto?
Jesse: No. C'è un carro attrezzi in arrivo.
Max: Beh, potrei dare un'occhiata...
Jesse: No!
Max: Forse potrei sistemarla.
Jesse: Senti...io non voglio niente di quella robaccia aliena, ok?!
Max: Ti sto offrendo una mano, Jesse.
Jesse: Beh... lasciala stare.
Max: Lo so che tutto questo probabilmente non ti sembra reale al momento, ma...se
hai bisogno di qualcuno con cui parlare...
Jesse: [ironico] Grazie, Max, ma non l' ho detto a nessuno, ok?
Max: Un dottore non ti servirà per affrontare questa cosa, Jesse. Credimi, io...io
sono stato in terapia prima d'ora...
Jesse: Mi stai spiando??!
Max: ...... Devi renderti conto che se qualcuno scopre la verità, noi siamo
tutti in pericolo. Non solo noi, ma Liz, Maria, Kyle, Valenti. ...Pensaci,
Jesse.
[Il carro attrezzi arriva e Max se ne và.]
[Michael porta la scatola dei manufatti alieni nel suo appartamento e comincia
a guardarci dentro. I comunicatori. Il libro. Egli vede che il simbolo sul suo
petto è identico a quello sulla copertina del libro.]
Michael: Lo sapevo! Sono in carica io!
[Quella mattina a casa di Jesse, Isabel esce dalla camera infilandosi la
camicia da notte.]
Isabel: ...Jesse, vuoi che ti faccia ... [Si ferma improvvisamente vedendo che
Jesse sta impacchettando un po' della sua roba.] ...Avevi almeno intenzione di
lasciarmi un biglietto?
Jesse: Mi dispiace, Isabel. Non posso stare qui e fingere che tutto sia
normale...perché non lo è.
Isabel: Ma è normale svignarsela dalla nostra casa mentre io sto ancora
dormendo?!
Jesse: Non è così. Stavo aspettando che ti svegliassi...
Isabel: Jesse...per favore...parla semplicemente con me.
Jesse: Senti, non so cosa dire...
Isabel: [agitata] No, io ce la sto mettendo tutta...
Jesse: Come?! Fingendo che non sia successo niente??
Isabel: ...e tu non mi stai dando niente in cambio!!
Jesse: Sto gestendo questa cosa il meglio che posso! Cos'altro vuoi da me?!
Isabel: Voglio che tu mi ami...che tu sia l'uomo che ho sposato!
Jesse: Beh questo è divertente, perché sono io che voglio che tu sia la donna
che ho sposato!
[Isabel è momentaneamente ridotta in silenzio dal suo senso di colpa.]
Isabel: Dunque, è così? E' finita?
Jesse: Sarò al Travel Inn. [Jesse raccoglie la sua roba e e si avvia verso la
porta.] E dì a tuo fratello di smetterla di seguirmi!
[Jesse se ne và, sbattendo la porta dietro di sè.]
[Nell'appartamento di Michael, Max sta affrontando una cena precotta, usando i
suoi poteri per riscaldarla. Mentre comincia a mangiare, seduto sul divano,
egli nota la scatola dei manufatti alieni. Prima che possa capire cosa sta
succedendo, qualcuno bussa alla porta. Max nasconde la scatola e và ad aprire.
E' Isabel. E' arrabbiata e scontrosa.]
Isabel: Per favore smettila di spiare Jesse!
Max: Sta vedendo uno psichiatra! Non devo neanche dirti quanto questo sia
pericoloso.
Isabel: E' la sua vita privata!
Max: Un lusso che non ha più.
Isabel: ...Se ne è andato di casa.
[Max realizza improvvisamente che Isabel deve essere più ferita che arrabbiata
e cerca di rassicurarla.]
Isabel: [sedendosi sul divano] Tutti dicevano che sarebbe successo. Mi sento
così stupida per aver pensato che avrei potuto farlo funzionare ... che avrei
potuto essere felice.
Max: [sedendosi vicino a lei] Jesse sta cercando di farsi aiutare, Iz. Per me,
questo significa che lui pensa ci sia qualcosa che vale la pena di salvare.
Isabel: E Liz com'è?
Max: Cauta. E ha ogni diritto di esserlo, ma...
Isabel: Non è facile.
Max: Già.
[Max e Isabel condividono un sorriso di comprensione, poi stanno seduti in
silenzio con i loro pensieri. Isabel rigira nervosamente il suo anello nuziale,
con aria preoccupata.]
[Jesse è nuovamente nell'ufficio dello psichiatra.]
Jesse: Mi stanno seguendo.
Weiss: Chi?
Jesse: Mio cognato.
Weiss: Con quale scopo?
Jesse: Lui...lui sa che sto venendo qui.
Weiss: Sei in pericolo?
Jesse: No...No... Io ...non so... non so. Io non so più niente.
Weiss: Jesse, tu non sei impotente. Che cos'è che vuoi tu?
Jesse: ......Voglio venirne fuori.
Weiss: Allora cercheremo di scoprire un modo per farcela. Ok?
Jesse: Grazie. ...Senta, devo tornare in ufficio.
Weiss: Sì. Va bene, allora. Ci vediamo dopo, Jesse.
Jesse: Ok. Grazie, Dottor Weiss.
[Jesse se ne và. Appena il Dottor Weiss si siede alla scrivania, il suo
telefono suona e lui risponde.]
Weiss: Pronto? Hey, Tesoro! Circa 20 minuti. Sì, ho quasi finito qui. Ok.Ti
amo. Ciao.
[Improvvisamente Michael irrompe nell'ufficio, afferra il Dottor Weiss da
dietro e gli tiene giù la testa sulla scrivania con la forza.]
Michael: [sprezzante e arrabbiato] Che genere di uomo ascolta i segreti di
un'altra persona per tutta la vita?!
Weiss: Ti prego non farmi del male...
Michael: Ti fa sentire potente?! Eh?! Sapere le cose intime e sporche che
rendono gli altri miseri?! Tu non sai con cosa ti stai immischiando, quindi
molla Jesse Ramirez come cliente!
[Michael prende il fascicolo di Jesse da sotto la testa del dottore e corre
fuori, lasciando il dottore intontito per un momento. Poi, una volta
assicuratosi che Michael se ne è veramente andato, il Dottor Weiss afferra il
telefono.]
Weiss: Sì, ehm... mi passi la polizia. No, ehm, faccia l' FBI.
[Al ristorante, Isabel si trova con Jesse per il pranzo.]
Jesse: Grazie per avermi voluto incontrare.
Isabel: Sono felice che tu abbia chiamato. [Un cameriere porta i menù, poi si
allontana] Grazie a te. Ti ho...ti ho portato la tua felpa...quella grigia.
L'avevi lasciata sul divano. L' ho lavata.
Jesse: Grazie. ...Ascolta, ho preso una decisione...
Isabel: [sofferente] Oh, ti prego!... Non farlo qui, Jesse! Non in pubblico.
Jesse: [sorpreso] No!... Facciamo i bagagli...stanotte! Andremo all'aeroporto...e
lasceremo Roswell. Semplicemente...non torneremo più indietro.
Isabel: Io...
[Improvvisamente vediamo il signor Evans avvicinarsi.]
Sig. Evans: Hey, ragazzi!
Isabel: Papà!
Sig. Evans: Che state facendo dall'altro capo della città?
Jesse: Ehm... noi, ehm...
Isabel: Dirkin's sta facendo una svendita di mobili. Stavamo solo cercando
dei...
Jesse: ...dei tavolini. Stavamo cercando dei tavolini. Beh, e lei?
Sig. Evans: Ah, il caso Fallon. ...Dunque, è tutto ok?
Isabel: Sì.
Sig. Evans: Perfetto. Ok. Ci vediamo dopo in ufficio, Jesse, e...ehm... Isabel,
vorresti per favore chiamare tua madre?
Isabel: Sì. [sorride mentre sua padre le dà un bacio sulla guancia]
Sig. Evans: Ok. Hey...avete sentito che Liz Parker è venuta via dal collegio?
Non è stata via per molto. Sapete niente a riguardo?
Isabel: No... non sapevo neanche che fosse tornata.
Sig. Evans: Devono essere state 2 settimane molto costose per Jeff Parker. Ok.
Ci vediamo dopo.
[Il signor Evans se ne và.]
Jesse: Io rispetto tuo padre. Non mi piace mentirgli.
Isabel: Non piace neanche a me, ma è convinto che Max stia combinando qualcosa.
Dobbiamo proprio stare molto attenti con lui al momento.
Jesse: Vedi, ecco perché dobbiamo andarcene! Io voglio essere sposato con te,
Isabel, ma non posso essere sposato con tutta questa situazione! Ascolta, tu
dici che vuoi far sì che questo funzioni...questo è l'unico modo in cui io
posso vedere come.
Cameriere: Cosa posso portarvi gente? [vedendo la tensione] Vi serve altro
tempo?
Isabel: [guardando Jesse.] A me sì.
[Il cameriere se ne và.]
Jesse: Fammi sapere quando prendi una decisione.
[Jesse si alza e và via. Isabel resta seduta a pensare, indecisa, scuotendo la
testa.]
[Max entra nell’ appartamento di Michael, con in mano una manciata di posta.
Michael è immerso nella lettura di alcuni fogli raccolti in un fascicolo.]
Max: Hey. Hai... hai lasciato la tua bici parcheggiata di fronte alla porta
della signora Kierie. Tu sai quanto questa cosa la faccia arrabbiare. [Michael
lo ignora] Mi hai sentito?
Michael: [secco] Sì, signore.
Max: [notando l’atteggiamento di Michael e buttando la posta sul tavolino
davanti a Michael] Isabel ...ehm, ha fatto un salto qui. Le ho promesso che
saremmo stati fuori da tutta questa faccenda di Jesse. So che tu sei
preoccupato… e sono d’accordo che... la nostra sicurezza dovrebbe essere il
nostro obiettivo primario, ma dobbiamo lasciare questa faccenda a lei.
Michael: Capito. [Michael continua a leggere il fascicolo, senza guardare Max.]
Max: Cos’è quello?
Michael: [finalmente guardando in faccia Max] E’ il file di Jesse. L’ ho preso.
E finché ero là ho anche sistemato lo psichiatra.
Max: Sei fuori di testa??!!
Michael: Sto facendo il mio lavoro.
Max: Hai passato il segno! Chi ha detto che potevi farlo?! [Michael ignora Max
e torna a leggere il file. Max dà una pedata alla scatola dei manufatti
alieni.] Come li hai presi questi?
Michael: Ho fatto un prelevamento dalla cassetta di sicurezza dopo il lavoro.
Max: Il mio nome era l’unico sulla carta d’accesso alla banca!
[Michael si alza in piedi e fa un passo in avanti per affrontare Max faccia a
faccia.]
Michael: Cos’è?! Non sono al sicuro con me?!
Max: [studiando Michael per un momento.] Voglio che tu riporti indietro questa
roba! Voglio che lasci perdere questa faccenda di Jesse! [Michael si volta per
andarsene ma Max lo blocca.]
Michael: Hey!
Max: Michael, sto parlando seriamente…
[Improvvisamente Michael cerca di tirare un pugno a Max, che lo schiva, così il
pugno di Michael finisce sul muro. Michael ritrae la mano, rotta e
insanguinata.]
Max: Michael, che diavolo c’è che non va??!!
Michael: Tu! Tu eri morto, Max! E ora io ti sto guardando!…E non so… Chi sei!?
Sei un fantasma?! E sei qui davanti a me, tutto il giorno, e mi stai mandando
fuori di testa!
Max: Lasciami dare un’occhiata alla tua mano.
Michael: Hey, sto bene!
Max: Michael, non riesci neanche a muoverla!
Michael: Hey, lasciami stare!
[ Arcistufo, Max acconsente volentieri e se ne và sbattendo la porta. Michael
cerca di muovere la mano. Con sua trionfante sorpresa, scopre di potersi
guarire da solo.]
[Jesse è al garage di Toby. Kyle sta lavorando sulla sua auto.]
Kyle: La tua cinghia di trasmissione è rotta. Dovrei riuscire ad averne
un'altra per domani.
Jesse: Odio non avere una macchina. Mi fa sentire in trappola.
Kyle: ... Come stanno andando le cose con Isabel?
Jesse: Bene.
Kyle: Senti, se mai ti servisse... qualcuno con cui parlare...
Jesse: Sembra essere un sentimento popolare qui intorno.
Kyle: Potresti passarmi quella chiave a tubo?
Jesse: Ecco qui.
Kyle: Ascolta... quando io l’ ho scoperto, non potevo ...non riuscivo a
gestirlo. Voglio dire, ho dovuto andarmene dalla città per un paio di mesi. Ma
una volta che mi ci sono abituato, ci sono una gran quantità di cose positive
che vengono fuori dal saperlo....
Jesse: Kyle, sono un funzionario del Tribunale. E vedo come le bugie afferrano
le persone e le mettono a terra. Credimi, non c'è niente di buono che può
venire fuori da questa cospirazione.
Kyle: Beh, forse. Ma mi fa realizzare che sono parte di qualcosa di più grande
di me.
Jesse: No, non è più grande, è divorante. C'è una differenza. Ti hanno rubato
la tua vita.
Kyle: Veramente me ne hanno data una.
Jesse: Smetti l'opera di sostegno, Kyle!
Kyle: Non è un'opera di sostegno. Mi hanno sparato. E sarei morto se Max Evans
non mi avesse guarito. [Kyle si ferisce una mano mentre sta lavorando.
Sanguina.] Dannazione! Torno subito.
[Quando Kyle se ne và per disinfettarsi la mano, Jesse si guarda intorno nel
garage e si ferma ad ammirare una statuina di Buddha. Improvvisamente arriva un
furgone e ne scendono degli uomini vestiti di scuro, che si avvicinano a Jesse
e lo afferrano per le braccia.]
Agente: Jesse Ramirez? Tu vieni con noi!
Jesse: Chi siete? Chi siete??!! Kyle?! Kyle!!
[Kyle viene fuori, giusto in tempo per vedere che Jesse viene portato via nel
furgone.]
Kyle: Hey!!
[In un magazzino vuoto e abbandonato, Jesse è seduto ad un nudo tavolo con i
polsi ammanettati dietro la schiena. Sente l'improvviso suono di passi dietro
di lui.]
Jesse: Hey! Hey , non avete il diritto di tenermi qui. [L'agente appoggia a
terra la valigetta di Jesse] Qualunque cosa abbiate trovato là dentro
costituisce perquisizione illegale e sequestro. [Adesso Jesse può vedere in
faccia l'agente, che gli toglie le manette.]
Jesse: Chi diavolo è lei?!
Burns: Il mio nome è Agente Burns, FBI.
Jesse: Che cosa vuole?
Burns: La scorsa notte, uno psichiatra locale è stato minacciato. Il suo
psichiatra. Lei ha detto che la famiglia di sua moglie è implicata nel crimine
organizzato.
Jesse: No, c'è stato uno sbaglio.
Burns: Il tipo che ce l’ ha detto, l' ha menzionata per nome.
Jesse: Non c'è nessun legame con la Malavita.
Burns: Allora perché ha detto che c'era?
Jesse: Era...era un'analogia.
Burns: Io le credo. ...Adesso parliamo del vero motivo per cui è qui, Jesse.
Quante cose sa di suo cognato, Max Evans?
[Cambio di scena. Jesse e l'agente Burns sono sempre seduti allo stesso tavolo
e bevono caffè.]
Jesse: Non le mentirei. Non sono il più grande fan di mio cognato. Ma, Max è
solo un ragazzo. Problematico, ma non una minaccia per la sicurezza nazionale.
Burns: [appoggiando degli incartamenti sul tavolo] La maggior parte di questa
roba non potrebbe mai esser resa pubblica. La gente non riuscirebbe a farsene
una ragione. ...Lui non è di questo mondo. E' un alieno che finge di essere un
normale adolescente.
Jesse: [ride] Tutte fandonie, agente Burns.
Burns: Davvero? [Dà a Jesse un fascicolo. Quando Jesse lo sfoglia, vede alcune
foto di gente assassinata] Molte carriere sono andate distrutte a causa di Max
Evans. Persone sono morte. Brave persone.
Jesse: Beh, se Max è l'assassino che lei dice, perché non lo avete ancora
arrestato?
Burns: Ci abbiamo provato. Facevo parte di una cosa chiamata Unità Speciale.
Adesso ci sono solo pochi di noi rimasti. Sapevamo quanto lui fosse pericoloso.
Ma ho un'altra teoria. Ce ne sono altri come lui. Sono stati capaci di vivere
qui, negli ultimi 50 anni, sotto la copertura di bugie, assassinio ed inganno.
Le assicuro, queste creature credono nella sopravvivenza dei migliori. Noi
siamo una forma di vita inferiore per loro. Niente potrà sbarrare loro la
strada. Queste sono solo le vittime di cui siamo venuti a conoscenza. ...Mi
creda, Signor Ramirez, i buoni siamo noi.
Jesse: Come posso essere d'aiuto?
[ Quella sera, Max e Liz stanno giocando a minigolf.]
Max: Ha sbattuto il pugno sul muro. La sua mano era uno schifo, ma non ha
voluto lasciarmela toccare.
Liz: Probabilmente era imbarazzato.
[Liz imbuca un tiro difficile.]
Max: Bello.
Liz: Beh, la mia babysitter, Lynn, lavorava allo "Snack Shack". Mi lasciava
giocare lì gratis per tutto il tempo.
Max: Alla luce di questa nuova informazione, penso che dovremmo riconsiderare
le regole.
Liz: No... ah ah, niente poteri.
Max: Ti lascerò usare i tuoi se io posso usare i miei...?
Liz: ...Non è così divertente.
Max: Nessun segno di loro, ultimamente?
Liz: Ah, no, fin dal Vermont...e non me ne lamento...
Max: A proposito, mio padre è molto curioso riguardo al tuo improvviso ritorno.
Sono sicuro che pensa che abbia qualcosa a che fare con me.
Liz: Sì, beh, dovresti proprio dirgli quello che ho detto a mio padre. Sai, che
la mia compagna di stanza drogata mi voleva coinvolgere in una storia a tre con
la mia insegnante di Latino. Sì... sto peccando per eccesso di drammaticità.
...Dunque, ad ogni modo, cosa stavi dicendo di Michael?
Max: Non sopporta di starmi vicino. Lo spavento.
Liz: E' già abbastanza difficile avere a che fare con la morte di qualcuno,
Max. E' ancora più strano se poi quel qualcuno ritorna alla vita.
Max: Sono forse un fantasma?
[Quando Max le passa davanti, dirigendosi alla buca successiva, Liz lo colpisce
leggermente con la mazza sulla schiena.]
Max: Ahi.
Liz: Direi di no.
Max: No, voglio dire... tu hai paura di me?
Liz: No. ....Ma mi stavo...mi stavo chiedendo... Come era? Quando eri morto?
Max: Non... non voglio parlarne. Dirlo ad alta voce lo fa sembrare più vicino.
Liz: ...Capisco.
Max: Ma... mi ha cambiato. ...Non sono più interessato a trascinarmi dietro
queste responsabilità... o a discutere con Michael su come fare le cose... o a
continuare in questo tentativo impossibile di trovare mio figlio ...
Liz: Max...?
Max: Ho bisogno di vivere nel presente. Di apprezzare tutte quelle cose che ho
sempre dato per scontate... come...come andare a scuola... o stracciarti a
minigolf...
Liz: Oh, vorresti...!
Max: ...e voglio che noi due ci riproviamo di nuovo. [Si guardano in silenzio
per qualche istante. Poi il cellulare di Max suona e lui risponde.] Pronto. Hey,
Isabel...Cosa??
[Isabel, Liz, Maria, Kyle, Max e Michael sono nell'appartamento di Michael.]
Kyle: Lo hanno schiaffato dentro il furgone e se ne sono andati.
Liz: Sei sicuro che fosse l' FBI?
Kyle: Indossavano le uniformi.
Michael: Lo sapevo che si sarebbe rivoltato contro di noi.
Isabel: Michael, non ci si è rivoltato contro, d'accordo?! E' stato portato via
contro il suo volere.
Michael: Non lo sappiamo questo!
Isabel: Io sì!
Michael: Io andrò a cercarlo.
Max: No. Aspetta. Sentite, ecco quello che faremo. Kyle e Isabel, tornate al
garage, guardate se c'è qualche indizio nell'auto di Jesse. Liz, io e te
cominceremo a perlustrare le strade in cerca di qualche segno dei federali.
Michael, riporta Maria all'appartamento di Isabel...
Michael: ...Non ho intenzione di star seduto sulle chiappe ad aspettare che
succeda qualcosa!
Max: Se Jesse scappa, o cerca di mettersi in contatto, quello è il primo posto
dove andrà.
Michael: No, io ho il mio piano. [Michael si gira per andarsene e Max lo ferma]
Maxwell, ti sto dando un avvertimento. Stai fuori dai piedi.
Max: Adesso non ho tempo da perdere con una delle tue solite scenate!
Michael:...E io non ho tempo per le tue!
Isabel: [Impaziente e arrabbiata, verso Michael.] Smettila! Max è in carica. La
vita di mio marito è in pericolo! Fai quello che ti dice!!
[Michael se ne và infuriato. Maria si alza per seguirlo e si ferma davanti a
Max.]
Maria: [ironica] Grazie per il compito assegnatomi, Max. [Maria se ne và.]
Isabel: Ma che c'è che non và in lui?
Max: Non lo so. Andiamo.
[Michael e Maria sono in macchina e corrono come matti. Le ruote fischiano
quando Michael fa una manovra ad alta velocità.]
Maria: Inversione illegale nella direzione sbagliata. Pronto!? L'appartamento
di Isabel è da quella parte.
Michael: Non stiamo andando all'appartamento di Isabel. Faremo le cose a modo
via stavolta.
Maria: Ehm... beh, Max ha detto...
Michael: Max avrebbe dovuto restare morto!
Maria: Cos' hai detto!!??
Michael: Adesso il capo sono io. Così è come avrebbe dovuto essere sin
dall'inizio.
Maria: Va bene, sai una cosa? Se questo è uno scherzo, per favore prendi nota
che non sto affatto schiattando dal ridere!
Michael: Guarda dove ci ha portati l'aver seguito Max! Alex è morto, Tess ci ha
traditi. Lui non vuole nemmeno essere re! Io lo voglio e ne sono capace. E
intendo fermare questa faccenda di Jesse proprio adesso!
Maria: Jesse non lo dirà a nessuno.
Michael: Jesse è umano. Nasedo aveva ragione. Quando qualcuno lo scopre,
dovrebbe essere eliminato.
Maria: Beh, se segui questa linea di pensiero, allora dovresti applicarla anche
a me, giusto!?
Michael: L' hai detto tu, non io.
Maria: Questo non sei tu!
Michael: Sai cosa mi fa veramente arrabbiare? Nessuno mi ascolta mai. Tu non lo
hai mai fatto, nemmeno quando stavamo insieme. Tutto quello che hai cercato di
fare è stato rendermi debole.
Maria: No, io ti ho amato!
Michael: Sono rimasto su questo pianeta per te e tu mi mostri il tuo
apprezzamento mollandomi?! Sì, mi ami!
[Improvvisamente il simbolo che Michael ha sul petto comincia a brillare.]
Maria: Michael, cos' hai sul petto? [Gli si avvicina per vedere sotto la
camicia.]
[Bruscamente Michael le scaccia via la mano, accosta e apre la porta di Maria.]
Michael: Non stai mai zitta! Adesso fuori dalla macchina!
Maria: Michael...
Michael: Fuori!!
[Maria scende a lato della strada e Michael se ne và facendo fischiare le
gomme.]
[ Nel frattempo, al Crashdown, il padre di Liz vede il padre di Max fuori dalla
porta. Và ad aprire.]
Jeff: Mi dispiace, Philip, la griglia è fredda.
Phillip: Veramente, non sono qui per mangiare.
Jeff: Oh, beh, vieni dentro allora.
Philip: Sei ancora indaffarato?
Jeff: Beh, sono stato meglio. Cosa posso fare per te?
Philip: Ascolta, so che potrei passare un po' il segno con questo, ma ehm...riguarda
Liz.
Jeff: Che cosa?
Philip: Mi stavo chiedendo che cosa l' ha riportata indietro dal Vermont così
presto?
Jeff: [sorride] Senza offesa, Philip... Sono faccende di famiglia.
Philip: Sì... lo so questo. Ma, devi pensare che sia un po' strano. Una ragazza
intelligente come lei rinunciare ad un'opportunità scolastica come quella. [Jeff
continua a sorridere e a guardare Philip senza parlare] Tu ed io ne abbiamo già
parlato una volta, come alcune delle cose che Max ha...
Jeff: [interrompendolo] Ascolta, le ragazze alla Winnaman bevevano e facevano
uso di droghe. Liz si è sentita a disagio con la sua compagna di stanza. Alla
fine è valso la pena l'inconveniente di riportarla a casa. E' tutto qui. Tuo
figlio non ha nulla a che fare con questo.
Philip: Capisco. Mi dispiace di averti importunato.
Jeff: [scrollando le spalle] Ok.
Philip: Oh...ti hanno restituito il tuo deposito?
Jeff: No.
Philip: La maggior parte delle scuole private hanno una clausola di emissione
per i ritiri. Posso dargli un'occhiata per te.
Jeff: No, va bene così.
Philip: No, è il minimo che possa fare. [Sorride debolmente.]
Jeff: Lo apprezzo. [Philip si avvia verso la porta] Hey, Philip. Non sprecare
il tuo tempo non fidandoti di tuo figlio. Sai, la vita è già abbastanza
complicata.
[Philip annuisce e se ne và.]
[ Max e Liz arrivano con la macchina a prendere Maria sul ciglio della strada.]
Maria: Ok, Michael è uno spettacolo mostruoso...
Liz: Cosa è successo?
Maria: E' come una mille volte Anne Heche [l'attrice di 6giorni 7 notti] che
vaga per il deserto, balbettando di come Max avrebbe dovuto restare morto
perché lui sarebbe un re migliore e roba del genere...
Max: E' assurdo.
Maria: ...E ha questa, come dire, questa strana cosa sul petto.
Max: Come cosa?
Maria: Non so, era come una strana cosa fatta a V proprio qui...[segna il
petto, sotto la spalla sinistra]
Max: Era come questa?
[Max disegna 5 punti che formano una V sulla polvere del cofano della
macchina.]
Maria: Sì, era quella.
Max: Questo è il sigillo reale di Antar. ...E' un segno che ho dentro di me che
prova che sono il vero re.
Liz: E se fosse che le persone che ti hanno progettato e mandato qui, avessero
costruito un piano di riserva. Sai, nel caso che ti fosse successo qualcosa,
Michael sarebbe stato codificato per diventare il leader.
Max: Ma non mi è successo niente. Sto bene.
Maria: No... sei morto!
Liz: Max, cosa...Hai detto che Michael si era rotto la mano?
Max: Lo ha fatto.
Liz: A me sembrava che stesse bene. Forse ha ereditato anche altre cose da te.
Maria: Come cosa?
[Al garage, Max cerca di guarire la ferita di Kyle. Isabel, Liz e Maria
assistono.]
Max: Non funziona. Non posso guarirla.
Liz: E che ne è degli altri tuoi poteri?
[Max crea uno scudo di energia, ma è debole.]
Max: Sto perdendo le cose che erano uniche per me.
Kyle: Grandioso. Così Michael è il boss? Pensate che offrirà un qualche piano
di soccorso?
Liz: Kyle!
Kyle: Cosa?! Io sono quello che sta andando nel panico qui! Voglio bene al
ragazzo, ma non voglio essere membro di nessun club dove lui sia il capo!
Isabel: [verso Max] Che facciamo?
Max: Dobbiamo fermarlo. Questo è Michael all' ennesima potenza... spietato,
impulsivo, pericoloso...
Liz: Lo scambio è scattato perché Max è morto. Forse Michael deve passare per
la stessa cosa per poter essere risistemato.
[Max si gira a guardare Liz, mentre Maria guarda Max con aria sbalordita.]
Maria: ?.. No! Max, no!
Max: ...Non lo ucciderò. Ho solo bisogno di scoprire un modo per riprendermi il
sigillo.
[Isabel annuisce, ansiosa e preoccupata.]
Max: Dove sarà andato?
[ Nel frattempo, Jesse entra di corsa nel suo appartamento.]
Jesse: Isabel?! Isabel?!
[Non c'è risposta e lui si avvia alla scrivania. Dietro di lui, Michael si alza
dal divano, dove era seduto ad aspettare al buio.]
Michael: Gli hai detto chi siamo?
Jesse: [girandosi di scatto] Vattene fuori immediatamente!
Michael: Ci hai venduti, non è così?!
Jesse: Vattene fuori! Subito!!
Michael: Non è così?!
Jesse: No! [Improvvisamente Michael usa i suoi poteri e schianta Jesse sul
muro, tenendolo appeso lì con il suo fascio di energia.]
Michael: Avevo detto a Isabel di non far entrare un altro essere umano nel
nostro segreto. Ma era così innamorata, così Max ha detto di sì. E' stata la
mia prima ragazza, lo sapevi questo? Eravamo insieme prima che tu nascessi... e
saremo insieme quando tu non sarai altro che un mucchio d'ossa! [Michael vede
un piccolo oggetto metallico uscire dalla valigetta di Jesse. Lo tira e scopre
che è un congegno elettronico: una microspia] Cosa abbiamo qui?
Jesse: Non è mia.
Michael: E come c'è finita nella tua valigetta?
Jesse: Non lo so!
Michael: Addio, Jesse.
[In quel momento Isabel, Max, Kyle, Maria e Liz irrompono nell'appartamento.
Isabel si mette davanti a Jesse per proteggerlo.]
Isabel: Michael, fermati!
Michael: Maxwell, avevo ragione! Aveva una microspia! Sta lavorando contro di
noi!
[Isabel e Max tengono le mani tese contro Michael, pronti a difendersi.]
Isabel: Lascialo andare.
Jesse: Vattene di qui, Isabel, è pazzo...
Michael: Hey, sta zitto!
Max: Sta indietro, Michael.
Michael: Nah, deve morire...
[Max esplode i suoi poteri contro Michael, spedendolo dall'altra parte della
stanza. Jesse cade dal muro e Isabel lo aiuta ad alzarsi.]
Max: Tutti fuori!... ADESSO!!!
[Tutti escono eccetto Max e Michael, che si preparano alla battaglia. Maria,
Kyle e Liz escono dalla porta principale.]
Maria: [agitata] Qualcuno per favore mi dica che andrà tutto bene.
[Jesse e Isabel escono dalla porta posteriore.]
Isabel: Ascolta, Jesse, avevi ragione. Dobbiamo andarcene da qui, da tutto
questo, quindi andiamocene. Dovunque tu voglia.
Jesse: Dovunque?
Isabel: Sì, dovunque.
Jesse: Ok, và a prendere la macchina.
Isabel: Ok... [Isabel corre a prendere la macchina.]
[Jesse prende il cellulare e fa una telefonata.]
Agente Burns: Pronto.
Jesse: Agente Burns. Sto venendo lì.
[Dentro all'appartamento, Max e Michael si affrontano.]
Michael: Lo hai lasciato andare?
Max: Michael, devi ascoltarmi!
Michael: Hey, non darmi ordini! Sei morto. Sono io il re! [Michael si apre la
camicia per mostrare il sigillo.] E' il tuo turno di stare al tuo posto.
Max: [respirando affannosamente] No!
Michael: Ok allora.
[Michael si lancia contro Max e così comincia la battaglia. Michael picchia Max
e apre la mano per fargli esplodere in faccia i suoi poteri, ma Max afferra la
mano e devia il raggio contro un mobile. Poi Max usa i suoi poteri per far
volare via Michael, che finisce al di là del divano.]
Michael: [alzandosi a fatica] Ti pentirai di averlo fatto.
[Michael afferra la gamba del mobile rotto e picchia Max con quella. Combattono
e cascano a terra. Michael è sopra a Max e cerca di soffocarlo con il pezzo di
legno.]
Michael: Seguimi o muori di nuovo!
[Soffocando, Max vede la porta-finestra dietro la sua testa e usa i suoi poteri
per farla esplodere. I vetri finiscono in faccia a Michael, facendolo urlare
per il dolore. Michael cade all'indietro e Max gli si avventa contro.]
Max: Ti ucciderò, Michael, se è quello che ci vuole per fermarti... ma fidati
di uno che è appena tornato da laggiù, tu non ci vuoi andare!
[Max apre la camicia di Michael e mette il palmo della sua mano sopra il
sigillo. Con un fascio di energia, estrae il sigillo dal petto di Michael,
lasciando un segno di bruciatura. Il sigillo ritorna sul palmo di Max e
sparisce al suo interno. Max si siede ansimando. La battaglia è finita, ma
Michael sta ancora soffrendo.]
[Isabel e Jesse arrivano al magazzino abbandonato. Jesse conduce Isabel nella
stanza dove ci sono i fascicoli e le prove che l'agente Burns gli ha mostrato.]
Jesse: Ascolta, hai due minuti. Distruggi tutto. Ok?
[Isabel annuisce e comincia a dare fuoco alle cose. Jesse esce per cercare
l'agente Burns.]
Jesse: Le ho detto che l'avrei aiutata e lei mi ha messo addosso quella
microspia!
Burns: Niente di personale, volevo solo essere sicuro che lei fosse un uomo di
parola.
Jesse: Quando presenterò reclamo all'ufficio del procuratore, lei sarà finito,
Burns! Adesso mi dia quella videocassetta!
Burns: Quel Michael Guerin ha la bocca grande, non è vero? E' sempre stato uno
dei nostri principali sospetti, ma non abbiamo mai potuto attribuirgli la colpa
di niente.
Jesse: Sto parlando seriamente. Le chiuderò la bocca!
Burns: Non penso proprio. [Burns tira fuori una pistola e l'appoggia sul
tavolo, rivolta contro Jesse.] Con queste informazioni, potrò avere i tecnici
sufficienti per bussare a qualche porta, domani mattina... a cominciare da
quella di sua moglie. Detto questo, grazie per l'aiuto...[Burns alza la pistola
e si prepara a sparare a Jesse.]
[Dalla stanza vicino, Isabel sente uno sparo.]
Isabel: Jesse!
[Isabel corre fuori a cercare Jesse. Entra nella stanza e si ferma sconvolta.]
Isabel: Oh, Dio.
[Poi vediamo che Isabel è in piedi accanto a Jesse, che ha in mano una pistola.
A terra c'è il corpo senza vita dell'agente Burns.]
Jesse: Dobbiamo andare.
[Michael è disteso a letto, nel suo appartamento, con aria corrucciata. La
ferita sul suo petto è ancora evidente, ma meno di prima. Max gli porta una
bottiglia di Snapple, che lui accetta scontrosamente. Max si siede sul bordo
del letto per parlargli.]
Max: Come stanno i tuoi occhi?
Michael: Non pizzicano. Grazie per averli guariti.
Max: Questo è il massimo che sono riuscito a fare con quella... [Michael si
guarda la ferita.] Posso portarti qualcos'altro?
Michael: ...No.
Max: Ascolta, Michael, ehm, entrambi abbiamo detto cose che non volevamo
veramente dire... e io... io... volevo solo che tu sapessi che io...ehm...
Michael: Risparmiati la roba sentimentale, Maxwell. Tu sei il re. Hai fatto
quello che dovevi fare.
Max: ... Io non mi considero il tuo capo.
Michael: Capito. ...E' stata una giornata da schifo. Posso dormire un po'?
[Max annuisce, si alza e se ne và, mentre Michael, ancora corrucciato, resta a
guardarlo mentre si allontana.]
[ Isabel e Jesse arrivano ad uno sfasciacarrozze. Mettono il corpo dell'agente
Burns nel bagagliaio dell'auto.]
Jesse: Se lo trovano, lo identificheranno.
Isabel: [usando i suoi poteri per rendere il corpo irriconoscibile] Ora no.
[Isabel continua ad usare i suoi poteri per mettere in funzione la pressa e
schiacciare l'auto con dentro il corpo dell'agente Burns.]
[Tornati al loro appartamento, Isabel e Jesse trovano il disastro lasciato
dalla battaglia di Michael e Max.]
Isabel: Se guidiamo per tutta la notte, possiamo farcela fino a Dallas.
Jesse: Ho ucciso un uomo.
Isabel: In legittima difesa!
Jesse: Ho usato lamia pistola, Isabel.
Isabel: E da quando hai una pistola?
Jesse: Dal college. Tenuta in una scatola sicura nella scrivania. [Tira fuori
la pistola e l'appoggia sul bancone.]
Isabel: Non lo sapevo.
Jesse: Suppongo di avere anch'io dei segreti.
[Isabel prende la pistola e la mette all'interno di una padella. Poi usa i suoi
poteri per fonderla, quindi getta la padella nei rifiuti.]
Isabel: Facciamo i bagagli. Dai. Andiamo...
Jesse: No.
Isabel: Jesse, possiamo lasciare Roswell e non tornare più!
Jesse: Non ha importanza, sarà sempre con noi.
Isabel: Ti prego.
Jesse: Non c'è nessun posto dove andare. Sono parte di questo per sempre,
adesso. [Jesse si gira e và verso il salotto.]
Isabel: Ti amo.
[Jesse và a sedersi sul divano e accende la Tv. Isabel, intanto, raccoglie i
cocci della battaglia. Alla Tv c'è un programma di cucina. Lo chef insegna a
fare il risotto.]
TV Chef: ...non usatene molto, perché fa ingrassare. Quindi, vogliate
possibilmente usarne meno che potete. Quando mi sentite dire questo, solo un
pochino, generalmente significa circa un cucchiaio da tavola. Dopo che lo
abbiamo preparato, andiamo ad aggiungerci circa una tazza di riso, o
approssimativamente una manciata per ogni persona. Un po' più, un po' meno, non
ha davvero importanza, perché il modo per sapere che la cottura è a posto è
dalla consistenza del riso. Quindi non importa con quanto cominciamo, circa una
tazza per due persone non è un problema, perché vedrete che quando aggiungiamo
il liquido lentamente, lo assorbirà, allora sapremo che è finito quando...
Traduzione dall'originale
realizzata da
Kikka
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