Traduzione dall'originale
realizzata da Kikka
[Max e Michael stanno camminando per la strada.]
MAX: Così tu e Maria avete rotto ufficialmente?
MICHAEL: Pensavo di sì, ma più lei parla, più la cosa si fa confusa. Vuole il
suo spazio, ma mi vuole ancora nella sua vita. Tutto quello che so per certo è
che non sto ottenendo niente... Andiamo a prenderci un hamburger.
MAX: Questo non è esattamente concederle spazio.
MICHAEL: Non intendo restare affamato solo perché ho una ragazza stramba!
MAX: Nah. Il padre di Liz è ancora agitato. Non mi è permesso entrare al
Crashdown.
MICHAEL: Fallo lo stesso. La farà eccitare.
[Max e Michael entrano al Crashdown. Isabel e il resto del gruppo sono già lì.]
ISABEL: Allora così è come dovrà apparire. Dovrà essere, come dire, luci
bianche e ornamenti chiari e candele bianche.
MICHAEL: “Salute” alla Nazista del Natale.
JESSE: Cosa?
ISABEL: Ciao, Michael. Stai zitto.
[Max si avvicina a Liz per darle un bacio.]
LIZ: Hey. Mi piace il fatto che tu sia semplicemente entrato qui.
MICHAEL: (verso Maria) Hey.
MARIA: Hey.
MICHAEL: Allora come stanno le cose? Intendiamo trovarci oggi, dopo il tuo
turno?
MARIA: Ah...oggi? Ehm, no. Ho …ho alcune cose da fare oggi.
MICHAEL: D’accordo.
MAX: Quel ragazzino mi sta fissando?
MICHAEL: Che ragazzino?
MAX: Laggiù. Seduto con sua mamma... Lo sta facendo. Sta fissando proprio me.
MICHAEL: E allora? (verso Jesse) …Il Natale è una...una montagna di schifezze.
JESSE: Mi stai prendendo in giro? E’ un periodo fantastico. Solo “poltrire”,
vedere un po’ di football.
MICHAEL: Oh, finirai per vedere un bel po’ di football.
JESSE: (verso Isabel) Che cosa vuol dire con questo?
ISABEL: Niente. Dobbiamo andare, amore. Dobbiamo assicurarci che la cena
natalizia degli anziani sia ancora in programma. Non ho ancora trovato il Babbo
Natale giusto per il villaggio di Babbo Natale e, oh, sai cosa? Devi cambiare
le luci alle finestre del nostro appartamento.
MICHAEL: (verso Jesse) Divertiti a “poltrire”.
ISABEL: Sai, Michael, anch’io mi sentivo infelice nel periodo delle feste,
finché non ho trovato la mia missione.
MICHAEL: Rendere infelici le altre persone.
ISABEL: Fare la volontaria!... Aiutando gli anziani, i bambini meno fortunati…
a trovare gioia e felicità durante le feste.
MARIA: Vuoi sapere una cosa? Questo suona veramente fantastico. Donare se
stessi…mi piace. Penso che sia proprio quello che mi serve per, ehm... tenere
la mia mente lontana da altre faccende.
ISABEL: Beh, sei venuta nel posto giusto.
LIZ: Sai, penso che anche a me piacerebbe davvero farlo.
MARIA: C’è qualcosa che possiamo fare insieme?
ISABEL: Veramente, penso che ci sia. Incontriamoci al parco dopo il lavoro.
[Il ragazzino che stava fissando Max si alza e gli si avvicina.]
Madre di Samuel: Samuel? Dove stai andando?
SAMUEL: (verso Max) Papà.
Madre di Samuel: Samuel?…
MAX: (verso Samuel) Penso che tu abbia preso il ragazzo sbagliato.
Madre di Samuel: (verso Max) Ti ha detto qualcosa?
MAX: Sì. Lui …Lui mi ha appena chiamato “papà”.
Madre di Samuel: Questo è impossibile! Mio figlio non parla.
SIGLA.
[Più tardi, Max e Liz stanno parlando sul tetto del Crashdown, mentre Liz sta
addobbando l’albero di Natale.]
MAX: Mi ha chiamato “papà”. Era chiaro come il sole.
LIZ: Sì, ho sentito.
MAX: Liz, e se fosse che mio figlio si sta servendo di lui per comunicare con
me?
LIZ: Che cosa vuoi dire?
MAX: Tu sai che mio figlio sta cercando di mandarmi segnali.
LIZ: No, Max. Non ti ha mandato un segnale da più di un mese.
MAX: Forse non ne era ancora capace, fino ad adesso. E se fosse che c’è
qualcosa in questo bambino…qualcosa riguardo al fatto che è diverso, che
consente a mio figlio di essere in grado di contattarmi attraverso di lui? E
noi sappiamo che gli alieni s’impossessano di corpi umani per comunicare con
noi.
LIZ: Beh, Max, forse era solo confuso.
MAX: Qualcosa lo ha spinto a parlare con me. Devo scoprire che cos’è.
[Kyle sta parlando con suo padre, in cucina, mentre Jim sta farcendo il
tacchino.]
KYLE: Papà, se solo…. Volevo dire che ho capito che sta succedendo.
JIM: Davvero?
KYLE: Già. Tutta questa roba natalizia è perché è stato un anno difficile.
JIM: Ah-hah.
KYLE: Tutta la faccenda con Tess e tu che hai perso il tuo lavoro e tutto
quanto.
JIM: Già.
KYLE: Capisco che volevi fare di questo Natale un buon Natale...Per noi…per
me…E volevo solo dire che lo apprezzo.
JIM: Ascolta Kyle, c’è qualcosa che io volevo…volevo dirti, ma in un certo
senso mi è sfuggito di mente. Io, ehm, veramente ho invitato qualcuno a venire
qui per il pranzo di Natale, quest’anno. …Un’amica.
KYLE: (sarcastico) Fantastico! Così tu hai semplicemente, ehm,
semplicemente…deciso di invitarla...al pranzo di Natale... . Al nostro pranzo
di Natale! Hai almeno pensato di chiedermelo?
JIM: Kyle, ascolta, se non vuoi che venga…
KYLE: No, no, no. Va bene.
JIM: Kyle…
KYLE: Va bene. Non te ne preoccupare.
[Max suona il campanello a casa di Samuel.]
MAX: Mi dispiace disturbarvi. E’ solo che continuo a pensare a quello che è
successo stamattina. Sono Max. Max Evans.
Madre di Samuel: Cosa posso fare per te?
MAX: Mi stavo chiedendo cosa potrei fare io per suo figlio.
Madre di Samuel: Perché?
MAX: Non lo so. Sembra la cosa giusta da fare.
Madre di Samuel: Max, so come possono diventare le persone durante le feste.
Mio figlio è autistico. Se vuoi lavorare con i bambini, dovresti voler
cominciare con qualcuno un po’ meno impegnativo.
MAX: Io non voglio lavorare con i bambini. Voglio aiutare suo figlio.
[Isabel arriva a casa e trova Jesse che sta tirando fuori gli addobbi di
Natale.]
ISABEL: Che cos’è quella?
JESSE: E’ la mia vecchia calza natalizia.
ISABEL: Oh. Wow. Beh, è molto, ehm, molto…marrone.
JESSE: Già. L’ ho fatta tutto da solo all’asilo.
ISABEL: Non ne dubito.
JESSE: Sì, è sempre stata appesa al caminetto di casa mia…e adesso è sul nostro
caminetto.
ISABEL: Hmm. Sì, è proprio così. …Oh! Oh, oh, oh!
JESSE: Cosa? Cosa? Cosa?
[Isabel usa i suoi poteri per trasformare un paio di calzini nuovi in due
bellissime calze natalizie con scritti i loro nomi.]
ISABEL: Ma io ho fatto queste.
JESSE: Oh, mio Dio. Hai fatto queste?
ISABEL: Sì.
JESSE: Quando ne hai avuto il tempo?
ISABEL: Beh, veramente, non mi ha preso così tanto tempo come penseresti.
JESSE: Wow. Ok, allora suppongo che avrò due calze sul caminetto.
ISABEL: Sì. Sì. Oppure...forse potremmo appendere questo...da un’altra parte.
(prendendo la vecchia calza) Sai, come su...beh, sull’albero di Natale. Sai,
potremmo praticamente…solo … praticamente solo ehm …(Isabel mette la calza
dietro l’albero) Potremmo praticamente… solo metterlo proprio qui.
JESSE: Sì, suppongo che così vada bene.
ISABEL: Sì, bene. Ok, andiamo avanti. 2 giorni a Natale. Parecchio da fare.
JESSE: Veramente, stavo proprio pensando…
[Jesse allunga una mano per prendere dei biscotti da un vassoio.]
ISABEL: Oh, tesoro! Non toccare quelli. Sono per la mattina di Natale. …Già.
[Max è in casa con Samuel, che continua ad aprire e chiudere la porta-finestra
per giocare con il riflesso del sole.]
MAX: Samuel?
Madre di Samuel: Gli piace la luce. Penso che sia il motivo per cui fa così con
la porta. Crea disegni di luce sul tappeto.
MAX: Giusto.
Madre di Samuel: Questo lo conforta.
MAX: Giusto.
Madre di Samuel: Max... ti capisco se cambi idea sul fatto di fare questa cosa.
Può non essere come te l’aspettavi.
MAX: Sto bene. Va tutto bene.
Madre di Samuel: Quello che è successo oggi non era mai successo prima.
Continuo a chiedermi perché si è avvicinato a te? Perché te?
MAX: Non ne ho idea.
Madre di Samuel: Ho questo appuntamento con la sua psicologa, oggi pomeriggio.
Forse se lavorasse con te e Samuel insieme, lui potrebbe parlare di nuovo. Ti
capirei se non volessi…
MAX: Lo faccio. Ci sarò.
[Al villaggio natalizio, Isabel sta valutando alcuni Babbo Natale. C’è anche
Jesse.]
Babbo Natale 1,2,3 : Ho ho ho! Ho ho ho! Ho ho ho!
ISABEL: (verso la sua aiutante) Non vanno bene.
Aiutante: Davvero? Penso che il Babbo Natale numero 2 avesse proprio le
caratteristiche giuste.
ISABEL: Il villaggio natalizio è un’istituzione…una mia istituzione…e i bambini
di Roswell meritano un fantastico Babbo Natale! Non uno buono, uno fantastico!
Aiutante : Giusto.
LIZ: Ciao, Isabel.
MARIA: Ciao!
ISABEL: Oh. 7 minuti di ritardo. (verso l’aiutante) Mi servono altri 5
centimetri di neve su tutti quegli alberi. Questo è il Polo Nord! (mostrando a
Liz e Maria due costumi da elfi) Ok! “Fiocco di Neve” e “Bastoncino di
Zucchero”.
LIZ: Elfi? Stai scherzando?
ISABEL: No. Avete detto che volevate donare voi stesse.
LIZ: Non come elfi.
MARIA: Già, tutto quello che fanno gli elfi è vedersela con dei bambini
fastidiosi che vogliono oltrepassare la linea di Babbo Natale. Noi vogliamo
dare un contributo reale.
ISABEL: Non ci sono piccoli compiti. Solo piccoli volontari. E voi due siete le
più piccole che ho potuto trovare per questi costumi da elfi.
[Isabel si allontana,lasciando Maria, Liz e Jesse stupefatti dal suo
comportamento da nazista.]
Jesse: Wow.
[La famiglia di Samuel è nell’ufficio della psicologa. Max sta aspettando in
sala d’attesa.]
Madre di Samuel: : Ve lo sto dicendo, ha parlato. L’ ho sentito parlare.
Dottoressa: Lo so…ed è fantastico, Rebecca, lo è. Quello che dobbiamo fare,
adesso, è capire esattamente cosa significa.
Madre di Samuel: Significa che sta cominciando a comunicare con il mondo. Sta
crescendo. Sta cambiando.
Padre di Samuel: Rebecca, dai!
Madre di Samuel: Cosa?!
Padre di Samuel: Abbiamo già avuto momenti come questo prima d’ora.
Madre di Samuel: Come cosa?
Padre di Samuel: Come incontri urgenti, passi avanti, cambiamenti.
Madre di Samuel: Non farmi questo, Warren!
Padre di Samuel: Non fare cosa?
Madre di Samuel: Non portarmi via questa cosa.
Dottoressa: Nessuno sta cercando di portarti via niente… ma, Rebecca, io solo
non voglio che tu alimenti le tue speranze troppo presto.
Madre di Samuel: Io “voglio” alimentare le mie speranze! Io merito di
alimentare le mie speranze. Lui è diverso. Stamattina era diverso. Max è qua
fuori nella sala d’attesa. Lui è il giovane a cui Samuel ha parlato al
ristorante.
Padre di Samuel: Cosa? Perché?!
Madre di Samuel: (verso la Dott.ssa) Ho pensato che avrebbe potuto essere utile
per te osservarlo insieme a Max. Se si è relazionato con lui prima, può farlo
ancora.
Dottoressa: Penso che sia una buona idea. Max?! Perché non vieni dentro adesso?
Sono la Dottoressa Ramey.
MAX: Piacere di conoscerla.
Madre di Samuel: La Dottoressa Ramey è stata vicino a mio figlio da quando
aveva tre anni. E questo è, ehm, il padre di Samuel, Warren.
Padre di Samuel: Hey, Max.
Dottoressa: Allora, Max, perché non ci dici cosa è successo stamattina?
[Samuel, che sta disegnando in un angolo della stanza, alza gli occhi e sorride
a Max.]
MAX: Beh, ero seduto con alcuni amici a fare colazione e...ho notato che lui mi
guardava. In un certo senso mi fissava. …Poi, pochi minuti dopo, ha
attraversato la stanza.
[Mentre Max parla, Samuel si alza e attraversa la stanza per portare a Max il
suo disegno.]
MAX: Grazie.
[Max guarda il disegno. E’ una navicella spaziale. Più tardi Max è a casa di
Michael a riflettere sul disegno, quando bussano alla porta.]
LIZ: Ciao. Hey, sono così elettrizzata. Non sono più andata a pattinare da
molto tempo.
MAX: (mostrando il disegno) Dà un’occhiata a questo.
LIZ: Questo è…hai fatto proprio un buon lavoro, Max. Ottimo uso del colore qua.
MAX: Lo ha fatto Samuel. Non aveva mai disegnato niente in vita sua, se non
numeri. Mai un disegno di una persona o un albero o un sole. …Solo numeri. Ieri
ha disegnato una navicella spaziale e l’ ha consegnata direttamente a me.
LIZ: E ciò significa?
MAX: Significa che mio figlio sta cercando di comunicare con me attraverso
questo ragazzino.
LIZ: Max…
MAX: Ascolta, anche la psicologa di Samuel ha pensato che fosse inusuale.
LIZ: Ti stai davvero coinvolgendo molto nella sua vita.
MAX: Liz, tu sei stata quella che ha detto che avrebbe fatto qualunque cosa per
aiutarmi a trovare mio figlio. Bene, al momento, questo è il mio unico indizio.
LIZ: Lo so, Max, ma è solo che io ti vedo entrare nella vita di questo
ragazzino, sai, questo ragazzino speciale. … Non voglio che tu ottenga
semplicemente quello che stai cercando e poi te ne vada.
MAX: Liz, fidati di me.
LIZ: Io mi fido di te. Adesso andiamo a pattinare sul ghiaccio e di questo
parleremo più tardi.
MAX: Ehm...
LIZ: Cosa?
MAX: Ho detto a Rebecca che sarei passato, stamattina. Mi dispiace.
LIZ: D’accordo.
MAX: Che ne dici di stasera?
LIZ: Eh, non posso, perché sarò un apprendista elfo per tutta la vigilia di
Natale.
MAX: Mi dispiace.
LIZ: E’ tutto a posto. Lo faremo un’altra volta.
[Al villaggio di Natale, Maria e Liz stanno cantando “Jingle Bells” per
intrattenere i bambini in attesa dell’arrivo di Babbo Natale.]
Bambini: Buu! State zitti, elfi. Gli elfi fanno schifo!
LIZ: Lo sapete che senza gli elfi, Babbo Natale non ci sarebbe? Siamo molto
fiere di essere elfi.
Bambini: Perdenti! Vogliamo Babbo Natale! Vogliamo Babbo Natale! Vogliamo Babbo
Natale! Vogliamo Babbo Natale! Vogliamo Babbo Natale! C’è Babbo Natale! Sta
arrivando Babbo Natale!
[I bambini esultano quando Babbo Natale (Michael) arriva a bordo di una
macchina.]
Bambini: Yeah. Wow, wow, wow!
MARIA: Tu mi devi star prendendo in giro!
LIZ: Oh, mio Dio. Quello è...
MARIA: Non è...
LIZ: …Possibile.
MICHAEL: Ho ho ho.
MARIA: Che stai facendo qui?
MICHAEL: L’altro Babbo Natale è in riabilitazione. Così Isabel mi ha costretto
a fare questo. Sai come diventa durante le feste. Portami un marmocchio,
“Fiocco di Neve”.
MARIA: (sospirando) Ok.
[Max sta giocando a palla canestro con Samuel.]
Madre di Samuel: Quasi, amore mio.
MAX: Quasi. Ok. Provaci ancora. Solo un po’ più di muscoli.
Madre di Samuel: Bel lavoro!
MAX: Gran tiro! Bel tiro. Vuoi provarci di nuovo?
Madre di Samuel: Ciao, Warren .
Padre di Samuel: Max. Hey, Samuel. Ho trovato il tuo cappello. Era sul retro
della mia macchina.
MAX: Ehm, io dovrei andare.
Padre di Samuel: Va tutto bene. Veramente, devo lavorare oggi.
Madre di Samuel: Cosa? Avresti dovuto portarlo a vedere Babbo Natale oggi.
Padre di Samuel: Sì, lo so. Sono sommerso. Dovrà aspettare fino a domani.
Madre di Samuel: Warren, domani è la vigilia di Natale! Non c’è possibilità che
Samuel voglia sedersi in braccio a Babbo Natale se c’è tutta quella folla di
bambini in coda.
Padre di Samuel: Lui non vorrà sedersi comunque in braccio a Babbo Natale, non
importa che cosa facciamo. Non si è mai seduto in braccio a Babbo Natale. Non
lascia che le persone lo tocchino.
Madre di Samuel: Beh, potremmo andare lo stesso e fare almeno finta di essere
una famiglia.
Padre di Samuel: Rebecca, lui non sa nemmeno che cosa sia il Natale. Devo
andare a lavorare.
Madre di Samuel: Mm-hmm.
Padre di Samuel: Ciao, Samuel. Ciao, Max.
Madre di Samuel: (verso Max) Probabilmente ha ragione. Samuel non si è mai
seduto in braccio a Babbo Natale.
MAX: Senta, posso venire con voi, se le fa piacere. Conosco degli elfi molto
utili.
[Al villaggio di Babbo Natale, Michael sta facendo le foto con i bambini in
braccio.]
MICHAEL: Allora, Zeke, che cosa vuoi chiedere a Babbo Natale per quest’anno?
Bambino: Una “raceway 5000”.
MICHAEL: Bella scelta amico. La “raceway 5000” è un mito. Batti cinque!
MARIA: Sembra che Michael abbia finalmente trovato una fascia d’età al suo
livello.
LIZ: Sì, è proprio bravo con i bambini.
MARIA: Già, è così adorabile! Ohhh! Questo è proprio quello che non doveva
succedere…
[Maria vede Max, Samuel e sua madre ai bordi del villaggio.]
MARIA: Hey, Liz, guarda. Che strana visuale. Laggiù.
LIZ: Grazie. (avvicinandosi a Max e Rebecca) Salve.
MAX: Hey. Questa è Rebecca…e questo è Samuel. Questa è Liz.
LIZ: Salve. Veramente penso che ci siamo già incontrati ieri al Crashdown.
Ciao, Samuel. Buon Natale.
MAX: Lui ha delle difficoltà con l’ aspettare in coda, così ci stavamo
chiedendo se potresti farlo passare avanti?
LIZ: Oh, sì. Certo. (avvicinandosi per toccare Samuel) Perché non lo portiamo
semplicemente…
Madre di Samuel: (bloccandola) Oh, ok, mi dispiace. Non gli piace toccare le
persone o essere toccato. Potrebbe non voler sedersi in braccio a Babbo
Natale…e se non vuole, va bene lo stesso. Non forzatelo a fare niente.
LIZ: Ehm, perché lei non viene semplicemente con noi?
Madre di Samuel: Sarebbe fantastico. Ok. Grazie.
LIZ: Andiamo, Samuel.
MICHAEL: Ho ho ho.
MAX: Michael?!… Cosa stai facendo qui?
MICHAEL: Spargendo auguri di Natale.
Madre di Samuel: Ok, Samuel, vuoi sederti in braccio a Babbo Natale? Va bene.
Andiamo. Eccoci qui.
[Samuel si siede in braccio a Michael. Liz (“Bastoncino di Zucchero”) è pronta
a fare le foto.]
Madre di Samuel: Te la stai cavando benissimo, dolcezza.
MAX: La macchina fotografica!
MICHAEL: Forza catturaci, “Bastoncino di Zucchero”.
Madre di Samuel: Oh, ehm, ancora una. Ok, aspettate. Ancora una. Max, vieni
dentro.
MAX: No, è tutto a posto.
Madre di Samuel: Avanti. Per favore entra nella foto.
[Liz fa la foto del gruppo. Più tardi, Max, Samuel e sua madre stanno
camminando per strada.]
Madre di Samuel: Sono così fiera di te. E’ stato fantastico. Penso che la cosa
meriti di essere celebrata con il gelato. Che ne pensi? Samuel adora il gelato.
Potrebbe mangiarlo tutti i giorni…e infatti lo fa. Non è vero, dolcezza?
MAX: Già. Oh, andrò a prenderlo io.
Madre di Samuel: No, va tutto bene. Andrò io a prenderlo. Tu siediti qui con
Max…e io tornerò subito. Grazie.
MAX: Di nulla. Hai veramente reso orgogliosa tua madre, Samuel. E anche me.
Samuel, voglio parlarti di una cosa. ...Di questo.
[Max mostra a Samuel il disegno della navicella spaziale.]
MAX: Questo potrebbe suonare un po’ pazzesco... ma ti ha detto qualcuno di
disegnare questa? Samuel? Ho bisogno che tu provi a pensarci. Ho bisogno che tu
mi aiuti, ok? Pensa a ieri mattina al Crashdown quando ti sei avvicinato a me.
…So che non ti piace che le persone ti tocchino, ma dovrei essere in grado di
ottenere una connessione. Vediamo.
[Quando Max prova a toccarlo, Samuel si spaventa e comincia ad urlare.Poi
scappa e Max cerca di fermarlo.]
MAX: No, no, va tutto bene. Non ho intenzione di farti male. No, Samuel! E’
tutto a posto! No, fermati! Fermati! Samuel, va tutto bene. Non ti farò del
male.
[Samuel continua ad urlare.]
MAX: Samuel,fermati. E’ tutto a posto.
[Scappando di nuovo verso la gelateria,Samuel inciampa e cade.In quel momento
arriva sua madre.]
MAX: E’ tutto a posto. Samuel! Samuel!
Madre di Samuel: Oh, mio Dio! Cosa è successo?!
MAX: E’ stato solo…
Madre di Samuel: (verso Max) Allontanati! Stai lontano! (verso Samuel) Samuel!
Samuel, andrà tutto bene, tesoro, vieni qui.Va tutto bene. Fammi vedere. E’
tutto a posto. Va tutto bene. Vieni qui.
[Samuel e sua madre arrivano a casa con Max. Il padre di Samuel li sta
aspettando in strada.]
Madre di Samuel: E’ tutto a posto. E’ tutto a posto.
Padre di Samuel: Come sta?
Madre di Samuel: Sta bene.
Padre di Samuel: Beh, che diavolo è successo? Il tuo messaggio faceva suonare
la cosa come se si fosse spaccato la testa in due.
Madre di Samuel: E’ caduto. Ma sta bene. Non era così brutta come sembrava.
Padre di Samuel: Samuel, stai bene?
Madre di Samuel: Warren, per favore. Lo rendi nervoso. Bisogna che io lo porti
dentro.
MAX: Mi dispiace.
Madre di Samuel: (verso Max) E’ tutto a posto. Avevi a cuore il suo migliore
interesse. (verso Samuel) Andiamo dentro, tesoro. Rilassiamoci.
Padre di Samuel: Che cosa è successo?
MAX: E’ stata colpa mia. Rebecca è andata dentro il negozio a prendere il
gelato e, ehm...io stavo parlando con Samuel e... lui semplicemente…ha…
Padre di Samuel: Ha dato di matto?
MAX: Sì.
Padre di Samuel: Ci sono passato... Molte volte. Max, so come tutto questo ti
deve sembrare. Come se io avessi, ehm, abbandonato la mia famiglia o roba del
genere. Ma c’è qualcosa di cui ti devi rendere conto. Quello che tu stai
facendo da 2 giorni, io l’ ho fatto per 7 anni. …Voglio dire, lui aveva già
parlato prima d’ora. Sai, Rebecca…lei probabilmente non te l’ ha detto. Quando
aveva 4 anni, disse... "Baskin-Robbins". Sai, come la marca di gelato? Ci siamo
aggrappati a questo per più di un anno... solo aspettando che dicesse
qualcos’altro...o che lo dicesse di nuovo. Lui, ehm, non lo ha mai fatto. …Max,
so quello che stai cercando di fare per mio figlio, davvero. Ma…ho solo paura
che… qualunque cosa sia che tu stai cercando... semplicemente non sia qui.
[Max e Liz stanno parlando al Crashdown.]
LIZ: Allora pensi che suo padre abbia ragione, dicendo che quello che ha detto
non voleva dire niente?
MAX: Insomma, ha disegnato questa navicella. Deve pur voler dire qualcosa.
LIZ: Max…
[Liz indica a Max il disegno sul muro del Crashdown. La navicella è identica a
quella disegnata da Samuel.]
MAX: Stava solo disegnando la figura sul muro. Non stava cercando di comunicare
con me. Niente di tutto questo significa qualcosa.
LIZ: Allora cosa intendi fare? Te ne andrai semplicemente via?
MAX: Non so cos’altro fare. L’ ho già ferito una volta. Non dovrei nemmeno
essere entrato nella sua vita.
LIZ: Max, forse c’è un’altra ragione per cui ti ha contattato. Lui ti ha
parlato. Ovviamente sente che sei diverso. Forse sta cercando di dire
qualcosa…e sta cercando aiuto per dirla.
[Jesse sta guardando il football in TV.]
JESSE: No! No! No! No! Hey.
ISABEL: Hey. Come ti va?
JESSE: Oh! Contropiede! La palla è nostra! Palla nostra! Palla nostra!
ISABEL: Bella partita, tesoro?
JESSE: Oh, partita fantastica.
ISABEL: Oh, benissimo. Benissimo. Sai, Jesse, è la mattina della vigilia di
Natale. Abbiamo un milione di cose da fare.
JESSE: (mostrando una collana di popcorn) Sì, hey. Sto infilando. Guarda.
ISABEL: Hai a malapena cominciato e la sequenza è tutta sbagliata! E’ 5 popcorn
e 2 mirtilli.
JESSE: Hey, se il mio lavoro non è abbastanza buono, forse dovresti coinvolgere
“Bastoncino di Zucchero” e “Fiocco di Neve”.
ISABEL: Ok, sto facendo tutto quello che posso per essere sicura che avremo un
Natale perfetto.
JESSE: Come possiamo avere un Natale perfetto? Ogni cosa è troppo perfetta!
Voglio dire, è troppo pianificata. Mi sto coprendo di orticaria,qui. Non ho un
attimo di respiro!
ISABEL: Ma stiamo iniziando le nostre tradizioni natalizie.
JESSE: No. Stiamo iniziando le tue tradizioni natalizie! Tutte le tue attività
e le tue decorazioni e il tuo lavoro di beneficenza. Voglio dire, è fantastico.
Ma che ne è di noi? Che ne è dello stare semplicemente seduti sul divano a
guardare un po’ di TV… e semplicemente parlare e “poltrire”? Che ne dici di
questo come tradizione natalizia?
ISABEL: “Poltrire”?
JESSE: Sì.
ISABEL: Ok, hai intenzione di venire con me al villaggio di Natale, o sarai
troppo occupato a “poltrire”?
JESSE: Penso che andrò a fare una passeggiata!
[A casa Valenti suona il campanello e Kyle và ad aprire.]
KYLE: Hey, Shelby. Shelby Prine, giusto?
SHELBY: Ciao, Kyle. Non ti ho più visto da anni.
KYLE: Allora,che stai facendo qui? E’ una cosa per l’Unicef?
SHELBY: Oh. Tuo padre non ti ha…
KYLE: Mio padre? E’ in camera che si sta preparando per vedere la sua “amica”.
Oh! Oh, tu…
[Più tardi, al villaggio di Natale, Kyle sta raccontando a Isabel di Shelby.]
ISABEL: Forse non è così terribile.
KYLE: Cosa?!
ISABEL: Sì. Lei non era qualche anno più avanti di noi a scuola? Probabilmente
ha 21 anni o giù di lì.
KYLE: E…?
ISABEL: E Jessie è più vecchio di me. Non puoi prevedere chi è la persona con
chi avrai una connessione.
KYLE: Da che parte stai?!
ISABEL: Mi è sempre piaciuta Shelby. Era proprio una tipa giusta.
KYLE: Ferma,ferma,ferma. Ascolta. Ascolta. E’ nauseante! E’ nauseante e
deviante e umiliante.
ISABEL: Kyle, non te ne preoccupare…
[Si avvicinano Jim e Shelby.]
JIM: Hey!
KYLE: (sottovoce) Oh, cavolo! (verso Jim) Hey. Allora, in giro per una pubblica
mostra… oh, voglio dire, passeggiata?
SHELBY: Isabel Evans? Ciao. Come stai?
ISABEL: Ciao.
SHELBY: Ciao.
ISABEL: (imbarazzata) Ciao.
JIM: Stavamo solo...camminando.
KYLE: Ci vediamo.
JIM: Sì.
SHELBY: Ciao, Kyle.
[Jim e Shelby si allonatnano.]
ISABEL: (verso Kyle) Huh. Hai ragione. E’ nauseante.
[La scena passa su Michael che sta ancora facendo Babbo Natale.]
MICHAEL: Allora, Paul, sei un giocatore di football? Sembri un giocatore di
football.
Bambino: Hockey.
MICHAEL: Hockey. Abbiamo un uomo di sport! Qual’ è la tua squadra preferita?
Bambino: I Rangers.
MICHAEL: Ok, qui è dove le nostre strade si dividono! (verso Maria) Vuoi andare
a prendermi una “Snapple”?
MARIA: Cosa?!
MICHAEL: Sono secco come un osso, qui! A furia di parlare per tutto il giorno.
E dai, “Fiocco di Neve”!
MARIA: Michael, non se ne parla che io vada…
MICHAEL: Michael?! Io non sono Michael! Sono Babbo Natale. Paul, non pensi che
“Fiocco di Neve” dovrebbe portare una “Snapple” a Babbo Natale?
Bambino: Certo che dovresti! Sei un elfo!
MICHAEL: Esattamente. E mi servirà anche un massaggio ai piedi, più tardi.
MARIA: Ah, sai cosa, Babbo Natale? Penso di avere una “Snapple” nella mia
casetta di elfo.
[Maria trascina Michael nella casetta degli elfi.]
MARIA: Vai a prendermi una “Snapple”?!
MICHAEL: Si suppone che tu sia un aiutante di Babbo Natale!
MARIA: Oh, questa è una montagna di cavolate! Lo stai facendo deliberatamente!
MICHAEL: Facendo cosa?!
MARIA: Cercando di riavvicinarti a me perché io ho rotto con te!
MICHAEL: Hey, “Fiocco di Neve”, tu sei un elfo! E’ il tuo lavoro! Passa oltre
te stessa!
MARIA: Smettila di prendermi in giro!
MICHAEL: Non ti sto prendendo in giro.
MARIA: Senti, la ragione per cui ho fatto questa cosa, tanto per cominciare, è
stata proprio quella di stare lontana da te!
MICHAEL: Pensi che mi faccia piacere essere qui? Isabel mi ha incastrato in
questa cosa.
MARIA: Va bene, sai cosa?! Allora staremo ognuno per conto suo e così staremo
bene!
MICHAEL: Bene!
MARIA: Perfetto!
MICHAEL: Mi manchi.
MARIA: Mi manchi anche tu.
[Michael bacia Maria. Poi cadono per terra e continuano a baciarsi. In quel
momento un bambino entra nella casetta e li vede.]
Bambino: E’ Babbo Natale! Babbo Natale e “Fiocco di Neve” si stanno baciando!
Babbo Natale e “Fiocco di Neve” si stanno baciando!
MICHAEL: Oh cavolo! Dobbiamo nasconderci.
Bambina: Che schifo! Mamma, Babbo Natale e “Fiocco di Neve” lo stanno facendo!
Lo stanno facendo!
MARIA: Togliti!
MICHAEL: Non posso! La mia cintura si è incastrata! Non posso muovermi.
Bambino: Aah!
[Isabel entra nella casetta e trova Michael e Maria sdraiati sul pavimento.]
ISABEL: Voi due dovreste andare a casa e fare una lunga chiacchierata con voi
stessi! (verso Michael) E tu…tu mi hai supplicato di fare Babbo Natale!
MARIA: (dandogli una pacca) Tu cosa?!
ISABEL: Siete licenziati! Tutti e due!
[A tarda notte, Max entra di nascosto nella camera di Samuel.]
MAX: Shh! Va tutto bene. Mi dispiace. C’era qualcuno che stavo cercando. In un
certo senso penso come tua madre e tuo padre stanno da sempre cercando te. Ma
stavo guardando nel posto sbagliato. E...penso che questo sia il motivo perché
tu ti sei così agitato prima. Perché non mi ero veramente avvicinato a te per
te. Lo stavo facendo per me stesso. E tu sei abbastanza intelligente da
saperlo, vero? Ma stanotte, sono qui per te. Voglio aiutarti a dire le cose che
hai bisogno di dire. Ok?
[Max mette le mani sulla testa di Samuel e usa i suoi poteri nel tentativo di
guarirlo. Il flusso passa a fatica e Max respira affannosamente e quando
finisce è tutto sudato.]
MAX: Samuel? Samuel... Prova a parlare. Ora puoi parlare. Ora puoi parlare.
Samuel? Samuel...
[Samuel non parla e Max è sorpreso e dispiaciuto. Più tardi, Max sta
raccontando a Liz quello che è successo.]
LIZ: Allora, cos’è successo?
MAX: Non ha funzionato. Non ho potuto guarirlo.
LIZ: Beh, forse non aveva bisogno di essere guarito. Tu guarisci le persone che
sono malate o ferite. Ma Samuel non è ne malato ne ferito. E’ solo diverso.
MAX: Forse stavo cercando di guarire la persona sbagliata.
[Michael e Maria sono seduti sui gradini fuori dalla casa di Maria. Michael
tenta di baciare Maria.]
MARIA: Michael, no. Io…ascolta io... io lo voglio, ma è solo che... finiremo
semplicemente per svegliarci domani e le cose saranno... come tornate indietro
a come erano prima.
MICHAEL: Questo non è un problema per me.
MARIA: Sì, lo so. Senti, penso che dovrei proprio andare dentro, ok?
MICHAEL: Maria... non voglio stare da solo. E’ Natale.
MARIA: Ok. Beh, che ne dici se... io...faccio per noi un po’ di cioccolata
calda e stiamo solo seduti qui fuori a parlare?
[Max è seduto con Isabel e le sta chiedendo aiuto con Samuel.]
ISABEL: Allora...tu vuoi che io porti la mamma e il papà dentro il sogno del
bambino?
MAX: Puoi farlo?
ISABEL: Non l’ ho mai fatto prima.
MAX: Ma non ci hai mai provato prima!
ISABEL: Max, perché vuoi che faccia questo?
MAX: Voglio che i genitori di Samuel conoscano il loro figlio. Chiunque ci sia
là dentro.
ISABEL: Ok. Ahem.
[Isabel tocca la fotografia di Samuel ed entra nel suo sogno. Lui sta guardando
l’albero di Natale con sotto un trenino elettrico e un grande fuoristrada. Ci
sono anche i suoi genitori. Isabel tocca le foto della mamma e del papà di
Samuel e li porta dentro il sogno come spettatori. Loro vedono Samuel molto
felice e vedono loro stessi con lui.]
Padre di Samuel: (nel sogno) Ok, adesso è il momento di mettere l’angelo.
Madre di Samuel: (nel sogno)Tesoro, mettiamo l’angelo sulla cima dell’albero.
SAMUEL: (nel sogno) Ti voglio bene, mamma. Ti voglio bene, papà.
[I genitori di Samuel, che stanno guardando, piangono per la felicità. Isabel
esce dal sogno.]
MAX: Ha funzionato?
ISABEL: Sì. Sì, ha funzionato.
MAX: Com’è dentro la sua mente?
ISABEL: E’ bellissimo.
[A casa di Samuel suona il telefono. Rebecca si sveglia e risponde.]
Madre di Samuel: Pronto?
Padre di Samuel: Ho appena fatto un sogno.
Madre di Samuel: Anch’io!
Padre di Samuel: Era così,ehm...
Madre di Samuel: Reale.
Padre di Samuel: Posso venire lì?
[La mattina di Natale a casa Valenti.]
JIM: Giorno, Kyle.
KYLE: Va bene, ecco come stanno le cose…Papà, se vuoi uscire con una ragazza
che ha la metà dei tuoi anni, suppongo di non poter impedirtelo, ma se hai
intenzione di farlo, ho alcune “regole della casa”. Non voglio saperne niente.
Non voglio sentire niente. Non voglio vederla alla mattina andare in giro per
la casa mezza nuda...
JIM: Kyle…
KYLE: Non ho finito. Una cosa è salire sul palco e far credere che sei una rock
star…ma, papà, stai spingendo questa…questa intera crisi di mezza età
decisamente troppo oltre. Voglio dire, il fattore stridente qui è che... io
sono giovane. Sono impressionabile.
JIM: Abbiamo rotto.
KYLE: Voi cosa?
JIM: Ci siamo presi una pausa per un po’.
KYLE: Oh…Perché ?
JIM: Beh, c’era un po’ di differenza di età, sai.
KYLE: Davvero?
JIM: Sentivamo solo che non era giusto.
KYLE: Papà, spero che tu non l’abbia fatto per causa mia.
JIM: (scuotendo la testa) Mm-mmm. Era terribilmente carina, però, vero?
[La mattina di Natale a casa di Jesse e Isabel. Jesse si sveglia e trova la sua
calza marrone appesa sopra al caminetto.]
ISABEL: Mi dispiace. Ho cancellato tutti i nostri appuntamenti per oggi.
JESSE: Non era necessario.
ISABEL: Abbiamo visto abbastanza del mio tipo di Natale. Adesso voglio vedere
il tuo tipo.
JESSE: Heh heh. Perché?
ISABEL: Qualcosa mi ha improvvisamente colpito alle 4:00, questa mattina. Ho
realizzato che Natale non riguarda veramente l’essere perfetti. Riguarda la
famiglia. Tu sei la mia famiglia adesso, quindi...
[La mattina di Natale a casa di Samuel.I suoi genitori lo sollevano per mettere
l’angelo sulla cima dell’albero, come nel sogno. Max guarda dall’esterno,
sorride a Samuel e lascia il suo regalo sul muretto fuori dalla casa. A sera,
Max e Liz si stanno mettendo i pattini per pattinare sul ghiaccio.]
MAX: Deve essere stato strano, per te, vedermi con questa famiglia.
LIZ: Un po’.
MAX: Potrebbe averti fatto preoccupare per il momento in cui troverò mio
figlio. Cosa questo potrebbe significare per noi.
LIZ: Dovrei preoccuparmi?
MAX: No… Ho visto Samuel con la sua famiglia stamattina e...questo mi ha fatto
realizzare una cosa… (prendendole la mano) Che tu, Liz... tu sei la mia
famiglia. …(alzandosi per pattinare) Ok.
[Max e Liz entrano in pista pattinando. Comincia a nevicare. La scena di loro
che pattinano si alterna con quella di Micheal e Maria seduti sui gradini e di
Isabel e Jesse appollaiati sul divano a coccolarsi. Nell’ultima scena, Max e
Liz si baciano al centro della pista.]
Traduzione dall'originale
realizzata da
Kikka
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