Trascrizione realizzata da
Elisa
(Roswell. Max e Michael sono insieme in giro per negozi,
alla ricerca di un albero di Natale. Un uomo sta finendo di fissare sul tetto
della macchina l’albero appena acquistato mentre sua figlia lo osserva con
attenzione)
UOMO (rivolto alla figlioletta): Vai a prendere del vischio, vai, tesoro...
MICHAEL: Dai, Max, scegliamo quest’albero: si gela, qui!
MAX: Non è così facile... L’albero deve corrispondere a determinati parametri.
MICHAEL: Parametri?!?
MAX: Altezza, circonferenza, colore, numero dei rami... Guarda il grafico...
(mostra un foglio con il dettagliato schizzo di un abete) Isabel si comporta
così, in questo periodo...
MICHAEL: La nazista del Natale... Ogni anno fa impazzire tutti per avere un
Natale perfetto! Non dobbiamo assecondarla, Max!... Devi combattere la nazista
del Natale!
(Max continua a controllare gli abeti esposti, seguito da Michael)
MICHAEL: Sbrigati, devo andare dal ferramenta a comprare il regalo per Maria...
MAX: Le vuoi comprare un set di coltelli?
MICHAEL: Ah... Non lo so, sono in piena confusione... Sono settimane che mi
assilla per questo regalo! Dice che deve essere... significativo!
MAX: Allora forse è meglio che eviti il negozio di ferramenta...
(In quel momento sopraggiunge un’auto a forte velocità, priva di controllo. La
bambina è ferma in mezzo al marciapiede, proprio sulla traiettoria della
vettura. Il padre si accorge del pericolo e si slancia verso di lei
sospingendola in salvo, ma viene investito in pieno finendo contro il
parabrezza per poi rotolare a terra privo di vita)
FOLLA: Oh, mio dio, l’ha investito! Ma che è successo? Hai visto?
BAMBINA: Papà!
FOLLA: Chiamate qualcuno... l’ambulanza... Non lo toccate!
BAMBINA: Papà...
FOLLA: Non lo toccate! E’ morto, accidenti!...
(Max e Michael assistono inorriditi la scena. Max vorrebbe correre dall’uomo
per aiutarlo tuttavia c’è molta gente intorno e non sa cosa fare)
MICHAEL: Max, fermo!
FOLLA: Sarà grave?... Chiamate un’ambulanza, presto! Dai, pensiamo alla
bambina, su! Respira ancora... Aspetta, non lo toccare!
MICHAEL: Andiamo via!
FOLLA: Non lo toccate, mi raccomando!... E’ vivo o morto? Poveretto... Non lo
toccate! Per salvare la bambina... Presto... Chiamate...
(Casa Evans. Phillip e Max siedono al tavolo in cucina per la colazione, e
Diane legge la notizia sul giornale)
DIANE: Ah, povera figlia, che disgrazia...
PHILLIP: Una tragedia!
DIANE: Come potrà fare, ora? Ha perso la vita per salvare sua figlia: quello sì
che è un vero eroe!...
PHILLIP: Dov’è la nazista del Natale?
MAX: Prima stava ispezionando le lampadine esterne per vedere se erano
allineate...
PHILLIP (annuendo): Mm...
ISABEL (entra in cucina trascinandosi dietro l’alberello acquistato da Max):
Max?... Sai che ti dico? Questo è l’albero di Natale più misero che abbia visto
in vita mia! Perché non ti sei attenuto al mio grafico?
MAX: Quando ci sono andato ce n’erano rimasti pochi...
ISABEL (con aria di sufficienza): Ascolta, il compito che ti avevo dato era
semplice ma non sei riuscito a farlo!
MAX: E’ successa una disgrazia...
ISABEL: Lo so... Se avessi saputo che non potevi prendere l’albero avrei rubato
un po’ di tempo alla campagna contro la fame o alla cena di Natale all’ospizio
e ci sarei andata io!
DIANE: Ma lo sai che quella famiglia abita a quattro isolati da qui?
ISABEL: Poveretti... Alcuni di noi stanno organizzando una veglia...
(Max si accorge di qualcosa di insolito e si alza lentamente dalla sedia,
dirigendosi verso lo stanzino dove si trova la lavatrice. Seduto
sull’elettrodomestico c’è l’uomo morto investito dalla macchina)
PHILLIP: Una veglia? Eh, è un’ottima idea... Con le candele, immagino!...
ISABEL: Ho visto almeno diciassette lampadine fulminate sul filo due e sul filo
cinque, e ce ne sono alcune tremolanti sul tre e sul quattro: quei fili hanno
sempre avuto dei problemi! Dovrò sostituire anche quelle! Max! (guarda il
fratello fermo davanti alla lavatrice) Hai intenzione di fare il bucato? (non
avendo risposta scuote la testa) Ah, come al solito... Io parlo di cose
importanti e non mi sta nemmeno a sentire!
MAX (rivolto al fantasma dell’uomo morto in strada): Mi dispiace...
FANTASMA: Perché non mi hai salvato?
SIGLA
(Crashdown Café. Maria è dietro il bancone e Michael la chiama col campanello)
MICHAEL: Devo parlarti!
MARIA: Dimmi, uomo dello spazio...
MICHAEL: Mancano tre giorni a Natale, e io non ho mai un momento libero!
MARIA: E allora?
MICHAEL: Dobbiamo scambiarci i regali proprio il giorno di Natale?
MARIA: Hai bisogno di più tempo?
MICHAEL: Sì, se non ti dispiace, un paio di giorni dopo! Potremmo scambiarceli,
non so, verso il ventisette, il ventotto...
MARIA: Ah, nessun problema! Perché non la seconda settimana di gennaio? In
fondo cos’ha di particolare il giorno di Natale? Secondo te cos’ha? E’ il
giorno della nascita di Nostro Signore? Niente di speciale...
MICHAEL: Allora d’accordo?
MARIA: Se non mi dai quel regalo il giorno di Natale non ti rivolgo più la
parola!... (Fa una risatina ironica e se ne va)
MARIA (entrando nell’ufficio di Brody all’Ufo Center): Dove sei?... Brody?
BRODY: Sono qui, Maria... Ciao...
MARIA: Ah... Dunque... ti aggiorno rapidamente sul mio non fidanzato Michael
Guerin: in principio non aveva alcuna intenzione di comprarmi il regalo di
Natale, e adesso...
BRODY (interrompendola): Maria!
MARIA: Ah, scusami...
BRODY: Non sono in grado di ascoltarti, adesso... mi dispiace...
MARIA: Oh... Ah... va bene...
BRODY: Starò via un paio di giorni... quindi non devi preoccuparti di venire a
portarmi il pranzo...
MARIA: D’accordo... Va tutto bene?
BRODY: Sì!... Tutto... bene...
MARIA: Certo!
BRODY: Grazie...
MARIA: Naturalmente... (si avvia verso la porta) Ti auguro Buon Natale!
BRODY: Grazie! (rimasto solo) Buon Natale anche a te...
(Casa Valenti. Jim e Kyle sono davanti alla televisione intenti a seguire una
partita di baseball)
JIM: Corri, sacco di lardo, corri! Ma che fai? Dai! No!... Non è possibile!
KYLE: La sua mente e il suo corpo sono in profondo conflitto... Quando il corpo
e la mente non sono in sintonia il corpo è il primo a fallire, capito? (si
sente osservato dal padre e si volta verso di lui) Cosa c’è?
JIM: Mi preoccupa il fatto che cominci a dire cose sensate...
KYLE (accalorandosi): Se quel tizio non riesce a visualizzare nella sua mente
la strada verso la meta il suo corpo non la raggiungerà mai!
TESS (entra nel soggiorno e va a sedersi davanti alla televisione togliendo la
visuale ai due uomini): Non ne posso più! Fuori c’è una grandissima confusione!
Le strade sono piene di gente nevrotica... disperata... che cerca di trovare il
regalo perfetto! E inoltre in ogni angolo ci sono gruppi di persone che
cantano... e poi... tutte le macchine trasportano sul tetto... un albero di
Natale...
(Jim e Kyle esultano felici per il punto segnato dalla loro squadra)
TESS: Ma dalla vostra indifferenza è evidente che non vi interessano gli alberi
di Natale...
KYLE: Il nostro è in garage: è di plastica...
TESS: Oh... E a quanto sembra... non avete fretta... di portarlo a casa!...
JIM: A dire la verità non lo portiamo in casa da diversi anni...
KYLE: Sì, è più comodo in garage: io ci appendo i calzini...
JIM (rivolto ai giocatori): Forza, ragazzi!... Forza, ragazzi! Possiamo
farcela! Ohhhh!
TESS: Oh... e riguardo alla cena di Natale spero non sarà una di quelle cene
che...
KYLE: Andiamo sempre al Crashdown a mangiare il tacchino!
JIM: Prezzo fisso. Ne mangi quanto vuoi...
TESS: Fantastico! Comunque... per me è lo stesso: io non festeggio il Natale...
JIM: Benissimo...
JIM e KYLE (gli occhi incollati alla televisione): Forza... forza... Sì...
sì... sì... Avanti, avanti!... Ah ah ah! (agitano contenti le braccia perché la
loro squadra è riuscita a segnare)
(Tess sorride sgomenta)
(Nel negozio di ferramenta. Isabel osserva la scatola presa da Michael)
ISABEL: Questo è uno spazzolino da denti...
MICHAEL: Sì, ma è elettrico: è pratico!
ISABEL: Sì, è pratico... E avresti intenzione di comprarlo per Maria?
MICHAEL: Sì. E’ il suo regalo di Natale... Lei ha fissato un limite di spesa:
se supero il budget per me sarà un inferno!
ISABEL: Io credo che Maria ti perdonerà volentieri se superi il limite di
spesa! Piuttosto che regalare alla ragazza che ami uno spazzolino elettrico per
Natale è meglio non farle nessun regalo!
MICHAEL: L’anno scorso ho provato a non farglielo: s’è arrabbiata!
ISABEL: Era il primo anno che stavate insieme e non le hai fatto nemmeno un
regalo?!?
MICHAEL: Io non ci credo, al Natale! Perché dovrei fare come tutti gli altri! E’ una
trovata pubblicitaria perché la gente compri roba che non le serve!
ISABEL: Scriviglielo sul biglietto che accompagnerà il tuo regalo
odontoiatrico: è una buona idea!
MICHAEL: Allora che le regalo?
ISABEL: Ascolta... Va’ a casa: pensa a quello che tu e Maria avete condiviso...
a quello che lei significa per te, e fatti venire qualche idea, d’accordo? Un
regalo di Natale dev’essere personale, affettuoso, una cosa che lei non
comprerebbe mai per se stessa!... (consulta la propria agenda) Ora devo proprio
andare: ho la prova dello spettacolo di Natale, la cena alla casa di riposo,
incartare i regali e comprare un nuovo albero!...
MICHAEL (sollevando la mano destra in cenno di saluto): Ave, nazista del
Natale!
ISABEL: Come hai detto?
MICHAEL: Niente!
ISABEL: Allora ciao!...
(Un gruppo di ragazzi, tra cui Maria, staziona davanti alla casa dell’uomo
morto per salvare la figlia, e canta le carole natalizie. In disparte, Max
osserva la scena)
FANTASMA: Che cosa fai qui fuori?
MAX: Volevo assicurarmi che stessero bene...
FANTASMA: Non stanno bene.
MAX: Se mi fossi esposto ieri sera avrei messo in pericolo diverse persone...
FANTASMA: Ma non hai avuto problemi quando hai salvato Liz Parker.
MAX: Come fai a saperlo?
FANTASMA: Io so quello che hai nella testa, nel cuore, nell’anima, Max!... Io
so tutto di te!
MAX: Mi prenderò cura dei tuoi bambini... Giuro che lo farò!
FANTASMA (sorridendo sarcastico): Per quanto tempo, Max?
MAX: Finché non staranno bene...
FANTASMA: Non staranno mai bene, lo capisci, Max? Lo capisci che ieri notte
hanno perso per sempre il loro padre?!?
(Crashdown Café. Dalla vetrina Liz si accorge dell’arrivo di Max. Si alza e va
ad aprirgli la porta)
MAX: Ricordi che abbiamo detto di cercare di essere amici?
LIZ: Sì.
MAX: Ho bisogno di un’amica...
LIZ: Ah... Va bene, entra...
(Il gruppo di cantori si avvia verso un’altra casa)
RAGAZZA: Per stasera questa è l’ultima casa: una bambina di cinque anni con un
tumore...
(I ragazzi cominciano a cantare e la bambina esce sulla soglia di casa per
ascoltarli, poi si gira verso l’interno).
BAMBINA: Papà, vieni a vedere!
(Arriva il padre della piccola, ed è Brody. Lui e Maria si guardano
sconcertati)
(Casa Parker. Sulla terrazza di Liz)
MAX: C’era gente... una folla enorme... e tutti guardavano... Io... potevo...
potevo guarirlo... ma non l’ho fatto...
LIZ: Max, stammi a sentire! Tu non puoi sentirti responsabile della morte di
quell’uomo...
MAX: Lui ha dato la vita per salvare la figlia e io non ho salvato lui!...
LIZ: Se tu l’avessi fatto avresti messo in pericolo Michael, Isabel e Tess...
FANTASMA (avvicinandosi al ragazzo): Tu lo sai che il vero motivo non è
questo... Le devi dire qual è quello vero, Max...
MAX: Non ho pensato a Michael, Isabel e Tess... Ho pensato a me stesso nella
stanza bianca sotto tortura... Non ho guarito quell’uomo per proteggere me
stesso... Dovevo scambiare la mia vita con la sua!...
LIZ: No, Max, ascolta... Non devi torturarti così...
(Il fantasma si mette a canticchiare un motivo gospel camminando sul bordo
della terrazza)
FANTASMA: Amici miei... venite qui... Cantate insieme... a me... Qualcuno
c’è... che dall’alto ascolterà... Lo so...
MAX: Mi perseguita, Liz...
LIZ: Che stai dicendo?
MAX: Viene da me!... Io lo vedo...
LIZ: Spiegati meglio! Che cosa, vedi? Non capisco...
MAX: Devo fare qualcosa!
(Max si avvicina al fantasma ma lui scoppia a ridere e si getta all’indietro.
Inorridito, Max si sporge dal davanzale)
LIZ: Max! Max, non capisco! Di cosa stai parlando?
MAX: Non lo so...
FANTASMA (di nuovo sulla terrazza): Non puoi liberarti di me facilmente, Max!
Non ho un posto dove andare!... Devi ristabilire l’equilibrio, Max...
LIZ: Max!...
MAX: Devo ristabilire l’equilibrio...
(Casa di Brody)
BRODY: Maria...
MARIA: Ciao...
BRODY: Cosa ci fai, qui?...
MARIA: Ah... Non lo so, io... Non lo so...
BRODY: Ah... sei venuta perché hai visto Sydney!...
MARIA: Sì.
BRODY: Lei è mia figlia.
MARIA: E’ una bambina bellissima...
BRODY: Resterà con me per qualche giorno per le feste natalizie...
MARIA: Oh... Lei ha... ha...
BRODY: Ha un tumore, sì... Ce l’ha al midollo spinale... Non si può operare...
MARIA: Mi dispiace...
BRODY: Sicuramente ti starai domandando per quale motivo non te ne ho mai
parlato, ma sai... è molto difficile parlare di certe cose...
MARIA: Se posso esserti utile... Puoi contare su di me, lo sai...
BRODY: Lo so... Tu hai già fatto molto ieri sera: hai una voce bellissima...
SYDNEY (in piedi sulla soglia di casa con indosso un body ed una gonna di tulle
rosa e una coroncina in mano): Papà! Scusa, non riesco a mettere la corona!...
(rivolta a Maria) Tu chi sei?
MARIA (avvicinandosi con Brody alla bambina): Io sono Maria. Tu sei Sydney,
vero?
SYDNEY: Sì.
MARIA: E... dimmi un po’: questo bel vestito è un regalo di Natale?
BRODY: Lei recita nello spettacolo di Natale, nel pomeriggio, vero, cara?
SYDNEY (andando verso il padre): Mm...
BRODY: Vediamo... ah... forse è un po’ grande... Adesso la pieghiamo un po’...
(sistema la coroncina sulla testa della figlia) Ah, così è splendida!...
(Casa di Michael. Isabel appare sulla porta di casa con una pila di regali tra
le braccia e fissa l’oggetto che Michael tiene in mano)
MICHAEL: E’ un paraurti.
ISABEL: Sì, lo vedo.
MICHAEL: Il regalo!... Per Maria...
ISABEL (posa i regali su un tavolino e si gli avvicina): E come mai hai fatto
questa scelta dopo quello che ti ho detto ieri?
MICHAEL: Corrisponde a tutti i tuoi criteri: è personale, perché so
personalmente che è arrabbiata per come abbiamo ridotto la macchina... è
premuroso perché sono dovuto andare fino allo sfasciacarrozze, ed è una cosa
che lei non comprerebbe mai, visto che il suo paraurti è attaccato con un filo
da sei mesi!...
ISABEL: Va bene, Michael, sai cosa faccio adesso? Annullo dalla mia agenda lo
spettacolo di cani e ce ne andiamo fuori a fare spese per... risolvere questa
situazione...
MICHAEL: No! Io non mi farò ossessionare da questo regalo! Questo è perfetto!
Non renderò infelici quelli che mi circondano!
ISABEL: Cosa vuoi dire? Che io sono ossessionata e rendo infelice chi mi sta
vicino?
MICHAEL: Non l’ho detto...
ISABEL (con voce sempre più alterata): Secondo te... è chiedere troppo se per
un giorno all’anno io voglio vivere come un normale essere umano con una vita
normale e passare un Natale felice?
MICHAEL: No, mein Führer...
ISABEL: Come?
MICHAEL (con aria innocente): Cosa?
ISABEL (mostra la pila di pacchetti): Senti... ti dispiace se lascio qui quei
regali? Devo ancora fare spese...
MICHAEL: Lasciali sul tavolo.
ISABEL: Ciao ciao... (e se ne va)
MICHAEL: Wuw!
(Al supermercato. Jim Valenti mostra fiero a Tess e Kyle le confezioni che ha
in mano)
JIM: Piatti precotti, nel caso la partita fosse troppo lunga e non arrivassimo
in tempo al Crashdown! (Le lancia verso il carrello) Al volo! Al volo! Al volo!
AMY DELUCA (ferma dietro di lui con un carrello pieno di cose): Ah, calma, Jim!
JIM: Amy DeLuca!... Buon Natale...
AMY: Buon Natale anche a te... Oh, Buon Natale, Kyle!
KYLE: Buon Natale, signora DeLuca...
AMY: O mio dio, questa dev’essere la famosa Tess! Mia figlia Maria mi ha
parlato tanto di te!
TESS: Davvero? Spero abbia detto cose belle!...
AMY: Questa è veramente una storia natalizia, Jim, ospitare questa splendida
ragazza...
JIM: Non ho fatto niente di speciale...
AMY: Ah, non fare il modesto: hai dimostrato uno straordinario spirito
natalizio! Le hai aperto il tuo cuore, le hai offerto una famiglia!...
JIM: Veramente è solo una cosa temporanea...
AMY: Oh, ma non importa, vedrai!... Questo sarà un anno molto speciale, per
voi! Adesso avete una persona nuova in famiglia...
JIM: Sì, ed è molto simpatica!
AMY: Ah ah, ne sono convinta!... Ehm... il nostro albero ormai è stracolmo ma
io trovo che non sono mai troppe le decorazioni di Natale, non è così?...
(prende una scatola di palline)
TESS (si volta di scatto per prendere a sua volta due scatole di decorazioni):
E’ vero, lo pensiamo anche noi!
AMY: Ah, e non dimenticare, Jim, che quando vuoi passare da me c’è sempre il
dolce natalizio alla Amy DeLuca che ti aspetta!
JIM: Ah, grazie...
AMY: Bene... Ecco... fatto... Ciao...
(Vicino al palco preparato per la recita di Natale Isabel controlla i bambini
che di lì a poco faranno il loro debutto)
ISABEL: Bene, ragazzi, capisco che siete stanchi ma ricordatevi di sorridere,
d’accordo? Sorridete...
BAMBINI: Ciao!... Sì!...
(Sedute lì vicino, Maria e Liz stanno parlando)
MARIA: Non ho fatto che piangere tutto il giorno...
LIZ: Mi dispiace, Maria...
MARIA: Ho preso una decisione: voglio stare vicino a Brody e a Sydney.
LIZ: Sì, certo, hai ragione... Potremmo andare a preparare un pacco dono al
Crashdown. Non dovranno preoccuparsi per mangiare...
MARIA: No, io voglio proprio stare con loro!
LIZ: Ma... Maria, di cosa stai parlando?
MARIA: Brody è una gran brava persona. Veramente!... E Sydney, vedi... abbiamo
parlato solo un momento ma abbiamo subito legato. Lei ha bisogno di una madre!
LIZ: Maria, aspetta! Stai esagerando!
MARIA: Non posso, Liz! E’ una storia talmente triste! Io devo fare qualcosa!
LIZ: Maria, tu hai solo diciassette anni, vai ancora a scuola! Brody... è più
vecchio...
MARIA: Mia madre, quando si è sposata, aveva diciassette anni. D’accordo, lei
non è certo una... gran pubblicità per il matrimonio tra giovani, lo ammetto...
LIZ: Maria, non puoi all’improvviso diventare la madre di qualcuno! E non puoi
decidere tutt’a un tratto di stare con Brody!... Per caso Brody ti ha detto
qualcosa al riguardo?... Tu gliene hai parlato?... Insomma... cosa ti ha
convinta a pensare così?
MARIA (dopo un breve silenzio): Ha detto che gli piace la mia voce... O mio
dio, ma sto farneticando!... Come faccio a sposare Brody?... Sto impazzendo!
LIZ: No, non stai impazzendo... Sei solo... disperata per non poter fare
qualcosa per loro... e questo... perché sei molto buona... ma... credo che la
cosa migliore che tu possa fare sia lasciarli soli... Devono stare insieme...
Il loro tempo è prezioso in questo momento... Dovresti lasciarglielo vivere
insieme...
MARIA: Insomma... sto sbagliando tutto... Ma non è giusto!... E’ Natale, e il
Natale dovrebbe avere un lieto fine! Dovrebbero accadere miracoli! (fa un
profondo sospiro, sconsolata)
(Guardandosi intorno Liz scorge Max tra la folla, allora accenna un sospiro e
si sposta accanto a Maria per circondarle affettuosamente le spalle con un
braccio)
(Palco della recita di Natale. Isabel comincia la presentazione dello
spettacolo)
ISABEL: Salve a tutti! Benvenuti allo spettacolo di Natale di quest’anno!
(Gli spettatori applaudono entusiasti)
ISABEL: Io sono Isabel Evans. Alcuni di voi mi conoscono come regista dello
spettacolo, altri come presidente della campagna contro la fame ed altri ancora
per la mia attività presso la casa di riposo... e inoltre qualcuno mi conosce
come... la nazista del Natale!... Ah... ma basta parlare di me! Godiamoci lo
spettacolo dei più bei bambini d’America! Benvenuti al ventitreesimo spettacolo
di Natale a Roswell!
(Lo spettacolo inizia tra gli applausi degli spettatori)
(Liz corre verso Max, in piedi davanti al palco per seguire lo spettacolo, gli
poggia una mano sulla spalla e lui china la testa per ascoltarla, poi fissa
davanti a sé e Brody e di nuovo Liz)
FANTASMA: Sembra che tu abbia un piano...
(Casa di Michael. Max mette gli altri al corrente del suo progetto)
MICHAEL: Se la guarisci le lasci un’impronta argentata. Sarebbe come dichiarare
che ci sono gli alieni a Roswell!
MAX: Nasedo ha distrutto tutti gli archivi dell’unità speciale. E’ possibile
che nessuno sappia chi siamo e che significhi quell’impronta! Lo so che quello
che vi sto chiedendo è rischioso... Ci sono un milione di motivi per non farlo
e solo uno per farlo... Io ne ho bisogno... Non posso dirvi altro...
ISABEL: Lo so che l’anno scorso abbiamo passato momenti difficili, e questo ci
ha cambiati... e queste cose cominciano a far sentire il loro peso... Parlo
della nostra parte umana... Quindi, se senti il bisogno di farlo, io sono con
te, Max...
MAX: Ti ringrazio...
TESS: Se dici che significa tanto, per te, vuol dire che c’è un buon motivo per
cui sono con te anch’io...
MICHAEL: Questo mi mette in minoranza, Max...
MAX: Michael...
MICHAEL: Noi siamo qui per un motivo ben preciso! Chiamami pure egoista... ma
non credo che dovremmo rischiare tutto perché tu possa sentirti meglio con te
stesso a Natale! Comunque siete tre contro uno, vincete voi...
MAX: Michael...
MICHAEL: Prima di entrare avevi già preso la tua decisione! Non negarlo, l’ho
capito dalla voce! Quindi va’ a fare quello che devi fare... senza provocare
troppi casini...
(Casa Valenti. Jim e Kyle sono seduti sul divano a guardare una partita di
bowling alla televisione sgranocchiando tacos)
TESS: Bene, siamo quasi pronti! Ah, Kyle, servono altre due sedie nel salotto!
Ho cercato nel garage ma non le ho trovate...
KYLE: Ah, non le hai trovate perché non ci sono...
TESS: Cosa vorresti dire?
KYLE: Voglio dire che non abbiamo... altre sedie in casa.
TESS: Ma come, ci sono solamente due sedie?... Non ti sembra una cosa...
piuttosto strana?
JIM: Una volta avevamo molte sedie, ma con il tempo la collezione si è un po’
ridotta...
TESS: Quindi non vi crea nessun problema avere soltanto... due sedie, in questa
casa...
JIM: Ma noi mangiamo davanti alla tv!
KYLE (commentando le fasi del gioco): Non lo colpirà mai da quella posizione!
JIM: Ma guarda...
KYLE: Andiamo, svegliati!
JIM: E’ incredibile...
TESS: State a sentire: io ho cucinato per ventiquattro ore, e voi nel
frattempo... siete rimasti sul divano come due balene insabbiate... senza
neanche rendervi conto che in questa casa abito anch’io... Io abito qui con
voi, sapete? Pronto?... Ci siete? E dal momento che abito qui avrò diritto ad
una maledetta sedia su cui sedermi!
JIM (un po’ a disagio per lo sfogo di Tess): C’è la sedia della mia
scrivania...
KYLE: Buona idea...
TESS: Ah, molto bene... ma Amy DeLuca dove la facciamo sedere?
JIM: Amy DeLuca? Cosa c’entra Amy DeLuca, adesso?
TESS: C’entra eccome, perché l’ho invitata a cena per questa sera...
JIM: Che cosa?!?
TESS: Beh, ho pensato che se c’era un’ospite avreste finalmente smesso di
guardare quella dannata tv e vi sareste comportati con civiltà!
JIM: E quando dovrebbe arrivare?
(Si sente lo squillo del campanello)
TESS: Oh... credo proprio che sia arrivata!
JIM: O mio dio... No no no no no! E no, eh! Questo non dovevi farmelo! Avanti,
dammi una mano a mettere a posto! (Si rimette alla bell’e meglio i lembi della
camicia nei pantaloni) Non puoi invitare una persona senza prima avermi
avvertito, eh! Eh?! Ma porca miseria! Queste qua... (posa sul divisorio della
cucina il sacchetto degli snacks che stava sul tavolino davanti al divano e va
ad aprire la porta) Ah!...
(Kyle fa sparire le briciole spingendole nel cassetto del tavolino)
JIM (apre la porta e sorride ad Amy): Amy!
AMY: Ciao, Jim... (fa un segno di saluto a Tess e Kyle) Ciao, ragazzi! Sei
stato gentile a pensare a me, Jim, ho apprezzato tantissimo il tuo biglietto...
JIM: Il biglietto, eh?... (si volta a fissare Tess e Kyle)
AMY: Anche tu mi manchi...
(Max va a casa di Brody e con i suoi poteri apre la porta. All’interno lo
aspetta il fantasma, seduto in poltrona)
FANTASMA: E’ troppo tardi. L’hanno portata in ospedale... E ora che farai, Max?
(Max va a casa di Michael e bussa freneticamente alla sua porta)
MAX: La bambina si è aggravata. L’hanno portata in ospedale a Phoenix...
MICHAEL: E allora?
MAX: Io vado là. La cosa adesso diventa più pericolosa... Volevo che lo
sapessi.
MICHAEL: Vengo con te... voglio impedirti di farci ammazzare tutti!...
(Casa Valenti. Sono tutti seduti intorno al tavolo tranne Tess, che fa il giro
per distribuire il pane)
AMY: Sei sicura che non ti serve aiuto, tesoro?
TESS: Non ce n’è bisogno, grazie! Da quanto tempo vi conoscete, voi due?
JIM: Oh, da una vita!
AMY: Tanto, tantissimo tempo... Da prima che io andassi all’università, vero,
Jim?
KYLE: Davvero?!
AMY: Praticamente ci conosciamo da sempre! Ricordo che la prima volta che mi ha
vista mi ha quasi investita con la bicicletta da cross!
JIM: E tu che ci facevi sdraiata in mezzo alla prateria insieme a Carl Pressman,
eh?
AMY: Questo non ha importanza, e comunque non mi sembra una conversazione
adatta alla cena... E la seconda volta che mi ha incontrata mi ha arrestata!
TESS: L’hai davvero arrestata?
KYLE (vedendo la teglia portata in tavola da Tess): Quelle sono patate
gratinate ai tre formaggi?!?
TESS: Con la pancetta, come piace a te... (torna in cucina per prendere il
tacchino)
JIM: Stavi davanti a un mucchio di rocce con un branco di hippy...
AMY: Stavamo proteggendo un tesoro degli indiani...
JIM: Sì, ti mancava solo il tomahawk...
AMY: Invece la terza volta che mi ha incontrata mi ha salvata...
TESS: Ah!
KYLE (alzandosi per andare da Tess): Questa la conosco già! Voi continuate,
eh?...
JIM: Non esagerare... Non avevi bisogno di essere salvata!
AMY: Certo, che ne avevo bisogno! La soffitta era in fiamme...
KYLE: Ti serve una mano? Lo taglio io?
TESS: Lo faccio da sola... (passa una mano sul tacchino affettandolo)
JIM: Questo tacchino arriva o no?
AMY: Sì, anch’io ho fame...
TESS: Ecco fatto!
JIM: Mah, era tanto che non pensavo che...
KYLE: Devo dire che quello che hai organizzato stasera è veramente
fantastico...
TESS: Ho approfittato del fatto che dal ventidue al ventiquattro dicembre non
trasmettono partite di football in televisione... e quindi...
KYLE: Beh... Capisco... Questa... è la miglior cena di Natale che facciamo da
tanto tempo. Sai, per due uomini che vivono da soli è difficile creare una vera
atmosfera natalizia...
TESS: Beh, direi... che adesso l’atmosfera c’è eccome!...
JIM: Io un piccolo spazio per il tacchino ce l’avrei... e tu?
AMY: Un grande spazio!...
KYLE: Gli hai fatto veramente un bel regalo... Voglio dire, a tutti quanti...
JIM: Eh? Allora? Ragazzi?
AMY: Ragazzi? E’ pronto?
TESS: E’ un bel regalo anche per me, credimi...
JIM: Hai visto che bell’albero? Ti piace? Eh? Ha fatto tutto lei! E’ una brava
ragazza...
(Tess torna in soggiorno con il tacchino)
AMY: Uh! Che meraviglia!
JIM: Ah! Ma che trionfo!... Bene... lo aggrediamo?
(Ospedale di Phoenix. Michael e Max, indossati dei camici azzurri e con i
capelli ravviati all’indietro, si avvicinano al reparto dove è ricoverata
Sydney)
MICHAEL: Un colpo significa stare in guardia... due significa via libera... e
tre significa siamo fregati...
MAX: Bene! (Accosta la mano alla serratura ed entra, mentre Michael resta fuori
di guardia. Si aggira tra i letti cercando la bambina poi, trovatala, le si
inginocchia accanto)
(Sydney apre gli occhi)
MAX: Shh, va tutto bene...
SYDNEY: Chi sei?
MAX (scostandole di dosso la coperta): Sono un sogno... Continua a dormire...
(le sfiora il petto con le mani unite, poi le allarga e le fa scorrere su tutto
il torace alla ricerca del punto in cui è concentrato il tumore. Allora pone la
mano sinistra sul capo della piccola e la destra sul torace, concentrandosi per
guarirla. Flash di Sydney appaiono nella sua mente, e con un certo sforzo porta
a compimento la sua opera. Si alza in piedi e lo sguardo torna a vagare sugli
altri bambini addormentati. Il fantasma è al suo fianco e lo guarda sorridendo)
(L’infermiera di turno si rende conto della presenza di Michael e lo fissa
incuriosita. Michael batte alla porta i tre colpi convenuti con Max, che invece
di rispondere si inginocchia accanto ad un bambino e lo guarisce)
INFERMIERA: Mi scusi... devo controllare questo reparto...
MICHAEL: Ah, non ce n’è bisogno: l’hanno già controllato...
(Max continua la sua opera di guarigione. Va ad inginocchiarsi accanto ad una
bambina e la piccola si sveglia)
BAMBINA: E tu chi sei? Un angelo?
MAX: Dormi, continua a dormire... (Affaticato e sudato per lo sforzo si
concentra e la guarisce, poi si volta poggiandosi con le mani in terra per non
cadere. Dalla finestrella della porta Michael lo vede. In preda alla
disperazione Max si alza e si guarda intorno, la vista appannata per la
stanchezza. Barcollando va verso un altro bambino)
(Vedendo gli uomini della sicurezza raggiungere l’infermiera, Michael bussa di
nuovo mentre Max barcolla da un letto all’altro. Sapendo che non c’è più tempo
Michael apre la porta e ne blocca la serratura, copre la finestrella con un
disegno appeso lì vicino e va verso l’amico. Max, nello scostare la tenda di
separazione di un letto, cade a terra svenuto)
MICHAEL: Max! (corre verso di lui accoccolandoglisi accanto)
GUARDIA: Aprite questa porta! Subito!
MICHAEL (massaggiando la spalla dell’amico in segno di conforto alza il viso al
cielo con fare implorante): Dio, se ci sei devi aiutarci!
(Quando le guardie riescono a sfondare la porta e si precipitano nella stanza
trovano i bambini intenti a giocare e a saltellare ridendo sui letti, e la
finestra aperta)
(Casa Evans. In soggiorno, la famiglia è a tavola, davanti alla televisione
accesa)
MADRE: Adesso il mio bambino sta bene... Il tumore è sparito, è un miracolo!
Pregavo tutti i giorni... e... Dio mi ha ascoltata...
DIANE: Questo è senz’altro un miracolo...
PHILLIP: Adesso non esagerare... Ricordati che quei bambini erano sottoposti a
una cura sperimentale...
DIANE: Phillip... metti un dito qui... Insomma, quei bambini il giorno prima
stavano per morire e il giorno dopo... sono guariti! Non si tratta di medicina,
tesoro, e poi non dimenticare quell’impronta della mano su tutti i bambini...
Se questo non ti fa credere in Dio non so cos’altro potrebbe riuscirci! Metti
il dito ancora lì, per favore... e... secondo me dovrebbe bastare a
convincere... anche Max a venire con noi alla messa di mezzanotte questa
sera... Che ne dici, Max?
(Casa di Michael. Michael è intento a mettere a nuovo il paraurti)
MARIA: Uomo dello spazio?
MICHAEL (affrettandosi a coprire il paraurti con un telo di plastica): Che c’è?
MARIA: Volevo dirti che ho saputo quello che avete fatto per Sydney e quei
bambini...
MICHAEL: Ringrazia Max, io ero contrario...
MARIA: Sai... tutta questa faccenda mi ha fatto capire quanto sia stupida la
storia del regalo. Non ho bisogno di un regalo!
MICHAEL: Io te l’ho fatto.
MARIA: Me l’hai fatto?!? Davvero?
MICHAEL: Sì.
MARIA: Come sono eccitata! Cos’è questo odore? (tira via il telo di plastica
scoprendo il paraurti)
MICHAEL: Non è ancora asciutto...
MARIA: Sembra un paraurti... Questo è un paraurti, vero?
MICHAEL: Sì, sì, sì...
MARIA: E’ un paraurti di una macchina?
MICHAEL: Non ancora, ma lo sarà.
MARIA: Michael!... Sei stato molto premuroso!
MICHAEL: Lo penso anch’io...
MARIA: Il mio paraurti è agganciato...
MICHAEL: ...con un filo, lo so.
MARIA: E io certo non avrei mai pensato...
MICHAEL: ...di comprarne uno per sostituirlo.
(Maria sorride impacciata)
MICHAEL: Lo sapevo. (si china verso di lei e le da un bacetto sulla guancia)
Buon Natale.
MARIA: Grazie, Michael... Ti ringrazio... Scambiamoci i regali, adesso!
MICHAEL (fissandola allibito): Eh?
MARIA (guardando la pila di pacchetti sul tavolino dell’ingresso): Uno di
quelli è per me? Qual è quello per me?
MICHAEL (disorientato): Sì, te lo prendo. (va verso il tavolino)
MARIA: Ah! Allora, qual è?
MARIA: E’... quello più grande?
MICHAEL: Voltati! (controlla i pacchetti cercando di decidere quale possa andar
bene, poi nota una scatola a lato con un piccolo foglio per lui e lo legge)
“Solo nel caso... Con affetto, la nazista del Natale” (stacca il foglio
scoprendo il biglietto augurale che stava sotto) “A Maria Buon Natale. Con
affetto, Michael” (sorride grato e torna da Maria porgendole il pacchetto) Buon
Natale!
MARIA: Oh oh oh! Che cos’è? Cos’è?
MICHAEL (sedutosi di nuovo in poltrona la guarda con ironia): Eh, bella
domanda! Sai, io ero a Phoenix a salvare vite quindi... non ho avuto molto
tempo...
MARIA: Sì, certo...
MICHAEL (fra sé e sé, preoccupato): O mio dio... Natale viene una volta
l’anno...
MARIA (vedendo il paio di orecchini): Michael!
MICHAEL: Sì?
MARIA: Queste perle sono vere!
MICHAEL: Cosa? Cosa?!? Ah... ma certo!
MARIA: Mio dio, devono essere costate una fortuna!
MICHAEL: Penso di sì...
MARIA (sedendogli in braccio): Sono gli orecchini più belli che abbia mai
visto! Ma non mi serve un regalo: quest’anno il mio regalo sei tu! (gli dà un
bacio veloce sulle labbra)
MICHAEL: Allora non li vuoi, gli orecchini...
MARIA: No, no, questi li tengo io! (e lo abbraccia)
(Michael emette un sospiro di sollievo)
(Casa Parker. Max appare dietro la finestra della stanza di Liz e la ragazza
solleva il vetro per parlargli)
LIZ: Ho saputo che sei andato a Phoenix...
MAX: Già... Grazie... per avermi detto di Sydney...
LIZ: I fantasmi ci sono ancora?
MAX (accennando un sorriso): Credo di no.
LIZ: Hai guarito tutti quei bambini... Perché l’hai fatto, Max?
MAX: Dopo aver salvato Sydney... ho visto il viso di un altro bambino che era
vicino a lei... e ho pensato... Posso salvare anche lui con i miei poteri!...
LIZ: Per quanto sia una cosa splendida... non puoi continuare a farlo... Lo so
benissimo che può sembrare ingiusto che quei bambini abbiano un tumore... o che
un padre muoia per salvare sua figlia o... tutte le cose brutte che accadono...
ma forse un motivo c’è... Forse... forse c’è qualcuno o... o qualcosa, non lo
so, che ha progettato tutto questo... e tu lo devi rispettare... Tu non sei
Dio, Max... sei stato tu a dirmelo... Verrai alla messa di mezzanotte?
MAX: Vorrei farlo... Ma lo sai, io non credo in Dio... Buon Natale, Liz. (se ne
va)
LIZ (chiude la finestra dietro di lui e lo guarda allontanarsi): Buon Natale,
Max.
(Max ed il fantasma camminano per la strada, diretti verso la casa di
quest’ultimo)
FANTASMA: Se la caveranno... Mia moglie... è una donna... davvero in gamba...
Ce la farà, ce la farà sicuramente!
MAX: Sappi che nel caso avessero bisogno di me... io ci sarò sempre!
FANTASMA: Questo lo so, Max... Vattene, adesso!
MAX: Non so dove andare...
FANTASMA: E’ Natale... bisogna stare con le persone care... Io starò con
loro... Io starò sempre con loro... (va davanti alla porta della casa e, dopo
un istante, si materializza all’interno prima di scomparire)
(Casa Evans. La lucina decorativa che Max fissa con la mano tesa si illumina
debolmente. Il ragazzo abbassa allora il braccio e si guarda la mano, poi sente
dei passi e vede arrivare Michael)
MAX: Stai andando alla messa di mezzanotte?... Ma tu non credi in niente...
MICHAEL: Tengo i piedi in due staffe... Le mie preghiere sono state esaudite
due volte in due giorni... Non chiedermi quali... Come stai?
MAX: Meglio. Grazie...
MICHAEL: I tuoi poteri?
MAX: Stanno tornando. Un po’ alla volta...
MICHAEL: Bene... Sai, sono veramente molto seccato per quello che è successo
ieri sera...
MAX (guarda con espressione seria l’amico): Michael... era inutile... non
potevo fermarmi...
MICHAEL: No no no... Sono seccato per non aver potuto salvare in quell’ospedale
tutti gli altri malati!
MAX: Michael...
MICHAEL: Basta parlare... Ho un regalo di Natale per te... Vieni!
(I due ragazzi escono e vanno davanti alla casa di Brody. Brody siede
all’interno con la figlia adagiata in grembo. Michael poggia una mano sulla
spalla di Max)
(Max si dirige verso il palco dove nel pomeriggio si è svolta la recita di
Natale ed ora un gruppo di ragazzi sta cantando per la celebrazione della messa
di mezzanotte. Sono presenti tutti, Amy DeLuca e Maria, Michael, Kyle e James
Valenti, Isabel ed i loro genitori. Passando vicino alla madre si china a darle
un bacio sulla guancia, poi supera anche la sorella e siede accanto a Liz)
LIZ: Avevi detto che non credevi in Dio...
MAX (prendendole la mano e coprendola con le sue): Io credo in te.
(Inizia a nevicare)
SIGLA DI CHIUSURA
Trascrizione realizzata da
Elisa
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