Una verità improvvisa
Riassunto: Jarod e MissP vengono a conoscenza di una verità incredibile che li porterà alla fuga eterna!!!!!!
Data: 20-02-2002
Adatto: a tutti i fan di Jarod
DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Jarod
il Camaleonte Italia”, e che tutti i personaggi della serie “Jarod il
Camaleonte / The Pretender” utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM
Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori
e non a fini di lucro.
Quella mattina Miss Parker non
era di buon umore, infatti, la notte prima non aveva dormito molto a causa degli
incubi che la tormentavano ormai da mesi. Non riusciva a credere di poter
sognare cose così orribili, ma poi pensando alla sua vita, riusciva a capire
dove la sua mente riuscisse a prendere spunto.Purtroppo il sogno di quella notte
era ben diverso dagli altri, aveva sognato più e più volte Jarod, lei e Jarod
insieme, avvolti in un lenzuolo a fare l’amore e la cosa l’aveva sconvolta anche
se in cuor suo sapeva che quello era il sogno della sua vita.
Al Centro quel giorno si respirava aria di monotonia, erano più di tre settimane
che Jarod non si faceva sentire e Sidney era molto preoccupata da questo lungo
silenzio, anche MissP non riusciva a capire il perché di tale comportamento.
Entrò nel suo ufficio per prendere delle cartelle per Broots quando notò una
busta per lei: ”Cosa diavolo è?”, la aprì e ne uscì un bigliettino con su
scritto
TI DEVO PARLARE … è URGENTE VIENI A QUESTO INDIRIZZO. JAROD
Sarà un altro dei tuoi stupidi giochetti pensò tra sé e sé MissP, ma quando notò
che l’indirizzo riportato era quello di casa sua trasalì. “Jarod non si
esporrebbe in questo modo se non per un motivo serio, è meglio che torni a casa
per vedere cosa mi ha preparato questa volta”pensò tra sé e sé MissP ma prima di
andare, come ogni giorno da quando era nato, dal suo fratellino, il piccolo
Parker.
Amava quel bambino in un modo innaturale rispetto all’amore fraterno, le piaceva
coccolarlo, dargli il biberon, guardarlo dormire o giocare con i pochi
giocattoli presenti, e sentiva una morsa allo stomaco, tutte le volte che lo
lasciava, quasi stesse lasciando lì una parte di sé.
Prese l’ascensore e andò dal piccolo che stava dormendo come un angelo, si mise
ad osservarlo, lo guardava respirare e si mise ad immaginare un figlio tutto
suo, una creatura nata dall’amore e cresciuta nell’amore. In un attimo MissP
venne catapultata in una realtà che non era la sua, si vedeva giocare con i suoi
bambini nel prato davanti a casa sua, era un’atmosfera calma, tranquilla, tutto
sembrava dire pace e amore; purtroppo il sogno venne interrotto dalla bambinaia
che era entrata nella stanza per controllare il piccolo P e che, alla vista di
un MissP incantata a guardare il bambino aveva trasalito …quasi sapesse qualcosa
che voleva dire ma che tratteneva per cause maggiori. Alla vista della bambinaia
MissP si alzò di scatto e se n’andò mandando un bacio al piccolo senza farsi
vedere.
Nell’uscire dal Centro MissP incrociò Sidney: ”Parker te ne vai già?”
“Si, Sid tanto vedo che oggi è un mortorio qui, fammi sapere se ci sono
novità!”,
”Ma Missp va tutto bene?”,
“Si, si sono solo contenta quel bambino è una meraviglia e …ora vado a domani”.Sidney
non poteva credere a quello che aveva visto, negli occhi di MissP si era accesa
una luce e quelle parole così cariche d’amore e di tenerezza erano insolite da
parte della Regina di Ghiaccio.
Nel tragitto verso casa MissP stava ripensando alle parole dette a Sid e così
senza accorgersene pensò a Jarod e al Piccolo Parker contemporaneamente. Non gli
era mai capitato di abbinare insieme le due persone più importanti della sua
vita, e la cosa la fece sorridere perché in cuor suo era ciò che voleva. Arrivò
a casa sua ma non notò nessuna macchina sospetta, entrò in casa e trovò la
sorpresa
”Ciao MissP !Come va?” era Jarod seduto sul divano e con una pistola puntata
verso la porta,
”Potrebbe andare meglio, cosa diavolo vuoi?”chiese minacciosa MissP.
“Ce ne sono di cose che vorrei ma cominciamo con qualcosa di semplice e veloce;
Primo, entra in casa e chiudi la porta, sai non vorrebbero che qualche spazzino
spuntasse all’improvviso, secondo devi deporre la pistola sul tavolo…io farò lo
stesso e terzo, ma per questo non meno importante, mi devi ascoltare e non devi
replicare prima che io non abbia finito!” disse Jarod sorridendole e mangiandosi
una caramella,
“Ah, e per te è poco, che altro stupido gioco è Jarod? Non ho la minima
intenzione di fare quello che mi stai chiedendo e stai pur tranquillo che non ho
neanche intenzione di stare a sentire quello che hai da dire?!” disse piena di
rabbia MissP. In quel momento MissP indossava una minigonna di pelle nera che
mostrava le sue gambe, una camicia di seta color fuxia di manifattura italiana,
una giacca di pelle nera e un paio di stivali neri …insomma la fine del mondo
per gli occhi di Jarod che si fermarono ad osservarla per più di due secondi.
Avrebbe voluto soffermarsi ancora per molto Jarod, ma il tempo era poco e doveva
continuare con la sua missione anche se davanti a sé aveva la donna che amava
più di chiunque altro. Sebbene la situazione fosse alquanto strana, MissP alla
fine si sedette e con aria di sfida disse a Jarod: ”Allora sentiamo cosa a da
dirci questa volta il nostro genio?”,
“Sempre molto gentile con me”, J
“Arriva al punto perché non ho tempo da perdere!”MissP
“E’ qualcosa che riguarda noi due e anche tua madre!”
“Spero che ne valga la pena e solo perché centra anche mia madre. Ma fai
presto!”
“Dammi fiducia, almeno una volta nella vita, per piacere!”J
“Sì, ma sbrigati”MissP
“Quello che stò per dirti ti cambierà la vita, mi dovrai credere volente o
nolente, … io ancora tutt’ oggi non riesco a crederci.”
Detto questo Jarod si appoggiò alo schienale del divano e tutto d’un fiato
disse: ”Il piccolo Parker è figlio nostro”. In un attimo la stanza piombò nel
silenzio più profondo e cominciò a girare su se stessa sia per MissP che per
Jarod.
“Co ..cosa stai tentando di dire? Che cosa stai farneticando? E’ impossibile
questa è un’altra delle tue invenzioni il piccolo è figlio di Brigitte e di mio
padre, e per quanto possa sembrare incredibile che quell’arpia e mio padre
abbiano avuto un figlio, è così e tu non puoi farci niente. Perciò ti chiedo di
venire al dunque e di non farmi perder altro tempo.”Ora MissP stava urlando
quasi dalla disperazione.
Jarod la guardò e poi disse: ”Qualche anno fa prima di fuggire mi addormentarono
e …presero…si insomma una “parte di me” …capisci cosa intendo dire? e se non mi
sbaglio qualche anno fa non avesti quel problema di ulcera e in quel momento
presero ……si insomma ”una parte di te”.
MissP guardò Jarod con un’aria di totale incredulità. Jarod continuò “Hanno
aspettato di avere l’incubatrice giusta, Brigitte, e hanno fatto
l’inseminazione, …..il piccolo è geneticamente figlio tuo e mio, e questo è
quanto.
“Qui mi ci vuole un goccio, perché quello che stò sentendo ha dell’incredibile!”MissP
“Quelli sul tavolo sono i referti dei due espianti e quella è la cartella del
piccolo, come potrai leggere..“J,
“So leggere, ”Rispose brusca MissP mentre prendeva in mano le cartelle e
incominciava a leggere, fece in tempo a dire:”Oh mio Dio…non è possibile”, che
la stanza cominciò a girare vertiginosamente e Jarod fece solo in tempo a dire”MissP
..” Che si ritrovò a prendere il corpo della donna che amava prima che questo
cadesse per terra.
La mise a letto e iniziò a vegliarla per tutta la mattinata e per tutto il
pomeriggio, vegliava la donna della sua vita, l’unica in grado di capirlo e
l’unica in grado di amarlo fino in fondo. Di tanto, in tanto MissP aveva degli
incubi e Lui gli era vicino, la stringeva, tentava di scaldarla col suo amore,
finché anche lui distrutto dal dolore e dalla stanchezza fisica cadde
addormentato in un sonno profondo proprio accanto a MissP.
MissP si svegliò a pomeriggio inoltrato e trovò Jarod addormentato accanto a
lei, si mise ad osservarlo e non le sembrava vero di averlo lì tutto per sé, il
primo impulso della cacciatrice che c’era in lei sarebbe stato quello di
impugnare la pistola e catturarlo, ma stavolta no. Non c’era mai stata nessuna
cacciatrice in lei, era solo la disperazione a farla andare avanti e la voglia
di scappare dal Centro la rendeva giorno dopo giorno sempre più vuota, ma in
quel momento, in quel preciso momento esisteva solo lei in quella stanza.
Lo guardò dormire, con gl’occhi fece passare ogni singolo lineamento del suo
viso ammirando quelle forme così dure ma così rassicuranti.Poi ad un tratto
mentre era ancora seduta sul suo letto in contemplazione dell’uomo che amava,
lui si svegliò:
“Ah ciao”guardò fuori dalla finestra e vide che il sole stava calando
”Bè buon pomeriggio, sei svenuta e poi ti sei addormentata e ti ho messo a
letto, come ti senti?”chiese Jarod con un tono di voce che lasciava trasparire
tanto amore e tenerezza, a quelle parole non era abituata e riuscì a dire
“Diciamo che sto meglio ”la voce di lei era debole, angosciata e stanca non
aveva retto l’ennesima notizia e ad un tratto disse
” E’ dentro di me che si stà consumando il dolore non fuori.” La sua voce era
soffocata quasi avesse paura a dire per una volta nella vita quello che provava
veramente .
“Parker, cosa facciamo?” disse Jarod per cercare di aiutarla.
“Non lo so, per la prima volta nella mia vita non so cosa fare”MissP, in quel
momento erano entrambi seduti sul letto e si guardavano in viso con un’aria
interrogativa, che però lasciava intendere il dafarsi per entrambi.
“Parker non vorrai mica lasciare nostro figlio nelle mani di quei mostri?Perché
sai meglio di me che se lo hanno fatto nascere ci doveva essere un
motivo…io..”Disse Jarod con la paura che gli si leggeva in viso emise quelle
parole con tanta speranza e voglia di cambiare che fece riflettere MissP.
“E’ strano quello che hai detto!”P
“Cosa?”J
“Hai detto nostro figlio, l’hai reso nostro come se non fosse solo il frutto di
un esperimento, e.. mi è sembrata una cosa ambigua e oddio perché anche questo,
..”
Detto questo Parker iniziò a piangere a dirotto e Jarod non poté fare altro che
abbracciarla e piangere insieme con lei. Rimasero abbracciati per molto,
sembrava un’eternità, entrambi non volevano che finisse quel momento così
intenso.Quando si staccarono non poterono evitare di guardarsi negli occhi, le
loro labbra erano semichiuse e i loro visi vicini, più di quanto non avessero
mai potuto sperare, in quel momento il mondo si fermò e i due si baciarono.
Fu un bacio tenero ad aprire i loro cuori e furono altri baci carichi d’amore a
travolgerli in una passione sconosciuta, una passione tenuta nascosta da anni ma
che con lo sbocciare del loro amore era ritornata prepotentemente a galla.
Era ormai sera quando decisero di alzarsi dal letto, decisero di mangiare
qualcosa e cucinò Jarod svelando così una dote a MissP sconosciuta
”Non sapevo che eri un mago ai fornelli!”P
“Sai, ho lavorato in un ristorante italiano di New York e so alcuni trucchetti
della cucina italiana che ti faranno leccare i baffi, tanto sono buoni i loro
piatti!”J, in quel momento Jarod era in piedi ai fornelli e MissP lo avvinghiava
alle spalle continuando a baciargli il collo in modo tenero e amoroso.
“Non vedo l’ora di mangiare…ma cosa stai preparando?”chiese dubbiosa MissP,
“E’ un piatto italiano, spaghetti aglio, olio e peperoncino, vedrai che buoni
che sono”J
“Bè il profumo è dei migliori !” Detto questo cenarono insieme come una coppia
normale, sembrava strano ad entrambi e verso le dieci si sdraiarono sul divano a
guardare il fuoco scoppiettare.
“Tesoro cosa facciamo con il bambino, lui è nostro più di quanto crediamo, io lo
voglio e voglio te, queste ora sono le uniche mie certezze!” disse MissP
“Lo so e lo voglio con me, con noi, quei mostri potrebbero fargli quello che
hanno fatto a me” e detto questo Jarod s’incupì e si coprì gli occhi con le
mani,
”ehi, guardami in faccia”disse MissP mentre prendeva il viso di Jarod tra le
mani,
” non gli succederà niente te lo prometto, e sai che quando la Regina di
Ghiaccio parla, quello che dice è legge”Detto Questo MissP si mise a ridere e lo
stesso fece Jarod abbracciandola,
“Ce la faremo Parker, lo porteremo via”,
“Sì e fuggiremo anche noi.”
Dette queste ultime parole MissP guardò di nuovo Jarod e gli disse: ”Ti amo, e
lo so da moltissimo tempo ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo!”,
”Ti amo anch’io Parker, e non te l’ho mai detto perché non avrei saputo
riprendermi se tu non mi fossi corrisposto”dopo essersi confessati amore eterno
se n’andarono a letto. I due sapevano che il giorno dopo iniziava per loro una
battaglia importante, molto più importante di quanto credevano, ma erano pronti
per combatterla, lo erano da tutta una vita e ora era il momento di agire.
Tra le tante bugie, le false verità e gli imbrogli di cui suo padre avevano
saputo fare buon viso, questo per MissP era il colpo più grosso che avrebbe
potuto darle. Si chiedeva, dentro di sé, come un padre avesse il coraggio di
agire in quel modo, era incredibile ma vero ed era questo che la spaventava e
che l’aveva svegliata quella notte.
Stava dormendo accanto all’uomo che amava e si sentiva al sicuro ma ad un tratto
si svegliò di soprassalto urlando: ”No perché a me, perché papà?”, naturalmente
si era svegliato anche Jarod “Cosa c’è ?Stai tranquilla ci sono qui io.”E la
strinse tra le braccia, “Scusa ma ho avuto un incubo, ti prego stringimi forte
ho bisogno di sentirti vicino” e così fece Jarod, poco dopo MissP si
riaddormentò tra le braccia forti di Jarod e lui non poté fare altro che
vegliarla e coccolarla amorevolmente.
La mattina arrivò in un lampo e Jarod ormai sveglio da ore aveva preparato
un’abbondante colazione,
“Ehi ben svegliata cenerentola lo sai che sono le 9 ?!”J,
“Oh mio Dio sono in ritardo…”P
, “Ahhaa non stamattina, dovrai cibarti molto per riuscire a prendermi, e quindi
ti ho preparato una bella colazione”detto questo Jarod mostrò a MissP tutto
quello che avrebbe dovuto mangiare.
” E secondo te io dovrei mangiare tutto questo ben di Dio per riuscire a
prenderti?”P,
“Credo proprio di sì”J,
“non Credo proprio perchè vede si dà il caso che ti abbia a portata di mano e
quindi posso prenderti anche adesso” e dette queste parole con tanto di risate e
urla cominciò a rincorrere Jarod per tutta la casa, e naturalmente lui stette al
gioco tanto da farlo arrivare in camera e bloccarlo su letto dicendogli
“Preso, ora sei mio non puoi più scappare”,
“ Credi davvero” e Jarod con una mossa riuscì a divincolarsi e a mettere sotto
di sé MissP e a baciarla.
“Credo che per oggi la caccia sia finita quindi ti lascio andare ma stai
tranquillo che domani non mi sfuggirai” P,
“va bene mia regina sono hai tuoi ordini però dovrai fare colazione prima di
scappare nuovamente via da me”.
In quel mentre squillò il cellulare di MissP, “Si che c’è?”,
“Sono Sid, abbiamo delle novità su Jarod, vieni subito al Centro”,
“Ok fra mezz’ora sarò lì”. La telefonata la fece ridere, il Centro aveva notizie
su di un uomo che si trovava seduto vicino a lei.
“Chi era?”chiese J,
“Era Sid, al Centro hanno notizie su di te! Buffo, no?”,
“Forse ha trovato il mio ultimo nascondiglio”J,
“Già e dimmi un po’ dov’era questa volta?”MissP,
“eh no se te lo dico finisce il divertimento”J,
”come finisce il divertimento?Dai su avanti dimmelo!”P,
“Ok si trovava in Arizona in un paesino che si chiama Corney City, nel profondo
dell’Arizona”,
”Grazie dell’informazione tesoro!!!!!”P e detto ciò diede un bacio lungo ed
appassionato a Jarod prima di andare a farsi una doccia e partire per il Centro,
dove doveva organizzare la loro fuga dall’interno con l’aiuto di Sid e Broots.
Passò qualche giorno senza che i due si sentirono, lei sapeva che Jarod sta
bene, di tanto in tanto riceveva qualche messaggio sul cellulare che la
rincuorava, ma non era in ogni modo tranquillo e aveva molta paura; una paura
che la lacerava di giorno e la tormentava di notte, l’unica cosa che la
rincuorava era suo figlio. MissP andava ogni ora a trovarlo, era una meraviglia,
la sua meraviglia, anche se non aveva potuto tenerlo in grembo lo amava più di
qualsiasi altra cosa al mondo. Più lo guardava, più si rendeva conto di quanto
aveva perso nella vita per colpa del Centro, non aveva avuto una famiglia, dei
figli, la tranquillità di una vita semplice dove non devi stare sempre attento
che qualcuno possa ucciderti.
Solo Sidney e Broots era informati del loro piano e avevano deciso, senza alcun
dubbio, di aiutarli a prendere il bambino e di scappare per avere una vita, dopo
gli anni passati a fuggire e a rincorrere. Il piano sarebbe partito alle 9.00
del 15 aprile, un sabato, ne approfittavano della scarsità di personale, e
mancavano solo due giorni e la tensione nel gruppo era alta, molto alta.
Erano le 16.00 del giovedì, MissP si stava dirigendo verso l’ala est, quella
dove era custodito suo figlio e, manco a farlo apposta, incontrò suo padre anche
lui diretto dal piccolo.
“Ciao Papà”MissP
“Ciao angelo, dove vai di bello?”MrP
“Vado ..dal piccolo a vedere come stà!E a fargli un po’ di compagnia, è così
solo e poi sono o no sua sorella? Dovrò pur fare qualcosa per lui, non ti
pare?”disse d’un fiato MissP con tanto odio nella voce e nel sangue che se
avesse potuto avrebbe ucciso con le sue stesse mani l’essere che si trovava
nell’ascensore con lei.
“Eh bravo il mio angelo, allora siamo diretti dalla stessa parte, anch’io vado
dal piccolo, sai quel bambino è una benedizione per i Parker, non trovi?disse
suo padre con molta tranquillità
“Si è vero è una benedizione”detto questo l’ascensore si aprì e i due uscirono
diretti verso la stanza del piccolo. Entrati, videro il piccolo in braccio
all’infermiera di turno, che gli stava sistemando la tutina che indossava,
“Ah ecco qua la meraviglia di papà” e detto ciò MrP presa in braccio il piccolo,
a quelle parole e a quel gesto MissP raggelò e il suo sguardo era agghiacciante.
Non poté fare a meno di socchiudere gli occhi mentre suo padre con molta
disinvoltura di fronte a lei, coccolava il piccolo.
Ad un tratto il piccolo si mise a piangere e prontamente MissP lo prese in
braccio e cominciò ad accarezzarlo e a cantargli una canzoncina che nel giro di
qualche minuto lo fece addormentare profondamente, e tutto sotto gli occhi
increduli e spaventati del padre.
“Ci sai fare con i bambini”disse bruscamente MrP
“E’ tutta questione di pratica”rispose sottovoce lei.
Usciti dalla stanza MrP disse: ”Non è tempo che cominci a pensare a farti una
famiglia tua?”,
“ah però da quando t’interessa che io abbia una mia vita al di fuori del
Centro?E poi con chi. L’ultima volta che avevo trovato un uomo…”E s’interruppe,
il ricordo di Thomas di tanto in tanto tornava alla mente e in quel momento era
ritornato prepotentemente.
“Qui al centro protesti trovare qualcuno d’interessante.”MrP
“E chi, Sid o Broots, perché sono le uniche due persone di cui mi fido e che
ritengo intelligenti.”MissP,
“Non fare la sarcastica con me, sono sempre tuo padre e ho diritto di
sapere”disse in tono duro MrP, al che MissP non ci vide più dalla rabbia tanto
che spinse suo padre in un angolo e presogli il colletto della camicia disse:
”Non hai più alcun diritto su di me da moltissimo tempo e non sono affari che ti
riguardano”, la voce era dura, cattiva e seria come mai non lo era stata. Suo
padre all’udire quelle parole e a quel gesto rimase di stucco.
Lasciatolo andare MissP prese l’ascensore, lasciando giù suo padre, per tornare
nel suo ufficio, dove ad attenderla c’era Broots con delle false cartelle,
“MissP dove sei finita ti stavo cercando?”B,
“Scusa Broots ma ho bisogno di bere qualcosa”detto ciò si versò del Whisky e si
lasciò cadere né divano che aveva alla destra della sua scrivania.
“Volevo dirti che ha telefonato Jarod e ha detto di andare a casa subito”disse
tutto sottovoce Broots poi alzandola nuovamente
”Sarà il caso che tu legga queste hanno novità sull’ultimo rifugio di Jarod,
quello in Arizona” e detto ciò scappa via con lo sguardo rassicurante di MissP
che aveva capito ogni cosa.
Arrivata a casa, trovò un biglietto che le diceva di dirigersi in camera, dove
trovò un mazzo di rose rosa distese sul letto e un biglietto che le diceva
girati, una volta girata vide Jarod con in mano un anello.
”Vuoi sposarmi ?”chiese Jarod con un’aria di felicità, mista a trepidazione e
paura,
“Oh mio Dio, sì lo voglio”riuscì solo a dire MissP che subito lo baciò. Quella
notte per entrambi fu meravigliosa, erano innamorati, da lì a poco sarebbero
scappati e avrebbero vissuto con il loro piccolo, una vita semplice, ma basata
sull’amore.
Verso le due di notte Jarod era sveglio e guardava MissP dormire, quando ad un
tratto lei si svegliò e vedendolo sveglio le chiese:
“Cosa c’è tesoro?Qualcosa che non va?”,
“Stavo pensando che nostro figlio non ha un nome e stavo pensando quale sarebbe
il più appropriato.”.
“Perché non lo chiamiamo Ricki?”disse MissP piena di felicità e con l’aria
interrogativa di chi si aspetta una risposta.
“Mmm, sì mi piace, credo che sia il più indicato, Ricki..si è proprio bello!!.Però
ora è meglio tornare a dormire, buonanotte”
“Notte amore.”
Sabato arrivò in un lampo. Quella
mattina MissP si presentò in ufficio alle 8.00 puntuali come sempre.
“Broots qualche novità di Jarod?”chiese appena arrivata, le chiese con tono
glaciale, cercando di nascondere una paura che la penetrava fin dentro l’anima.
Broots, dovendo recitare quella parte, cominciò col presentare a MissP gli
ultimi resoconti riguardo all’ultimo avvistamento:
”Abbiamo ricevuto queste segnalazioni dall’Oregon, un nostro agente lo ha visto
in un fast-food dove sembra che Jarod abbia lavorato per alcuni giorni, poi
alcune segnalazioni anche dalla Florida dove ha partecipato ad una ricerca di
scomparsi..”.
Broots continuò per circa 20 minuti per dare modo alla telecamera che aveva
programmato di registrare il più possibile, quando approfittando della
momentanea distrazione di due spazzini, inserì il nastro appena registrato per
dare così modo a MissP di correre per le scale e raggiungere così, senza essere
vista, suo figlio che si trovava due piani sotto il suo.
Così fece e in lampo MissP si diresse verso le scale e raggiunse l’ala
rinnovamento dove trovò già Jarod che coccolava loro figlio, si guardò intorno e
vide l’infermiera svenuta in un angolo,
”Sei già arrivato!” disse MissP baciando Jarod e il piccolo Ricki.
“Sì non resistevo, volevo vederlo e volevo abbracciarlo per la prima volta da
padre .. ma forza andiamo via da qui”J,
“Si andiamocene fra poco arriveranno gli spazzini e non so cosa potrebbero
farci”Mi
“Non preoccuparti ora ci sono io a proteggervi”J
Misero allora il bambino, che dormiva tranquillamente, in una di quelle sacche
che si legano attorno alle braccia e infilatola nelle braccia di MissP
cominciarono a correre verso il passaggio segreto che usava spesso Jarod per
rientrare nel Centro.
Incontrarono anche Angelo sulla loro strada e decisero di portarlo via con loro,
in fondo Jarod gli doveva molto e quello era l’unico modo per sdebitarsi.
Cominciarono tutti a correre verso le uscite segrete che conoscevano Angelo e
ovviamente Jarod, si scoprì il modo di entrare e di uscire dal Centro che Jarod
ormai conosceva molto bene.Dopo vari cunicoli arrivarono all’uscita, MissP
controllò ancora che il piccolo fosse addormentato e controllò ancora l’orologio
per essere sicuri di non essere scoperti, Jarod guardò intorno a loro se ci
fosse traccia di qualche spazzino ma la zona era sicura, caricò allora il
bambino nella macchina, che aveva lasciato lì da qualche giorno, poi salutò
Angelo
“Grazie Angelo di tutto se non ci fossi stato tu ora non sapremmo niente di
nostro figlio e cosa più importante non ce l’avremmo fatta”, poi anche MissP lo
salutò
“Grazie Angelo per tutto, scusami per quando ti trattavo male non ero io ma mio
padre che parlava per me, e avrei voluto te come fratello e non quel pazzo di
Lyle”,
” non preoccupatevi buona fortuna e ci sentiremo presto, molto presto, scappate
ora …se no pericolo per voi e per lui.”indicando il piccolo che continua va
tranquillo a dormire.
Detto questo iniziò a correre verso il bosco dove l’aspettava un’auto dove c’era
il figlio di Sidney che, già d’accordo con il padre, avrebbe portato Angelo in
un posto sicuro. Allora MissP e Jarod salirono in macchina e partirono a razzo.
Dopo un paio d’ore di viaggio, il piccolo si svegliò e iniziò a piangere, allora
decisero di fermarsi in un motel per riposare e per dargli da mangiare.
“Tesoro guarda sotto il sedile c’è una borsa con dentro della roba per Ricki”J
“Sss tesoro non piangere c’è qui la mamma”MissP, prese in braccio il piccolo e
iniziò a coccolarlo, Jarod guardava la scena e non riusciva a crederci, gli
sembrava un sogno.
Si fermarono in un motel chiamato”L’isla Bonita” era gestito da una coppia di
spagnoli che non fecero problemi al trio per una camera silenziosa e appartata.
Jarod aveva pensato a tutto, infatti, nel bagagliaio aveva messo anche due
valigie con dentro un po’ di vestiti per lui e MissP in modo da potersi cambiare
e dare meno nell’occhio.
Entrarono nella stanza e subito Jarod preparò la pappa per Ricki che ormai
sereno nelle braccia di sua madre non piangeva più ma guardava pieno di
interrogativi quello che gli succedeva intorno; intanto che la pappa veniva
pronta Jarod disse: ”Tesoro ora che siamo insieme posso chiamarti con il tuo
vero nome?”,
“Certo, infatti, volevo dirti di non usarlo più, ora io sono Maggie, MissP è
morta non esiste più….Guarda qua ha le tue stesse orecchie!” disse indicando le
orecchie di Ricki,
“Perché non vai a farti un bel bagno caldo, penso io a lui, sai tra ometti ci si
capisce “,
“D’accordo ma aspettami per dargli il biberon voglio essere io a farlo”, “Ok”.
Intanto che Maggie era in bagno Jarod sdraiò il piccolo sul lettone e si mise
vicino a lui e iniziò a giocarci insieme per lui era una gioia, non riusciva a
togliergli gl’occhi di dosso.
Quando Maggie ebbe finito uscì dal bagno con indosso una maglietta dei New York
Yankees e un paio di jeans, e fece un effetto strano nello sguardo di Jarod
tanto che gli disse: ”Bè non sapevo la misura e allora ho preso la prima che mi
è capitata sotto mano, ma devo dire che vestita così sei stupenda.” “Grazie!!!e
hai azzeccato per la squadra.Ma vediamo un po’ di dare da mangiare a questa
meraviglia che sicuramente avrà una gran fame”prendendo in braccio il piccolo e
iniziando a dargli il biberon.
Il volto di Maggie era pieno di gioia e stupore, tanto che Jarod non potè
evitare di baciarla e di baciare il piccolo; dopo che ebbe mangiato tutto, toccò
a Jarod farlo addormentare , e trovò la cosa nuova e magica al contempo , non
era più un sogno era la realtà.
Dopo che il piccolo fu addormentato lui e Maggie mangiarono qualcosa e poi si
addormentarono felici e sereni avendo la culla, con dentro il loro piccolo,
vicino a loro. Per la prima volta in vita sua Jarod poté dormire profondamente
per più di quattro ore; si vegliarono intorno alle due del pomeriggio, il cielo
era limpido come non mai, decisero allora di approfittarne per cominciare un
lungo viaggio che li avrebbe portati in California. Si sistemarono, caricarono
la macchina e partirono felici di essere finalmente liberi e insieme, come meta
avevano un vecchio cottage che Jarod aveva comprato a Big Bear dove sarebbero
rimasti per alcuni mesi, in attesa che le acque si sarebbero calmate.
Al Centro intanto era il putiferio più incredibile, l’allarme era scattato solo
quattro ore dopo il rapimento, sia Broots che Sidney erano abilmente riusciti, a
nascondere le prove del loro aiuto alla fuga, ed erano riusciti a scappare senza
dare troppo nell’occhio.
“Dove sono Sidney e Broots sicuramente loro sapranno qualcosa di tutto
questo”chiese nervosamente Raines mentre sopraggiungeva Mr Parker,
“Come è potuto succedere Raines, quest’incompetenza è del tutto inaccettabile
qui al Centro, mio figlio, il mio ultimo figlio è scomparso e l’allarme è
scattato solo ora, la ritengo il diretto responsabile.” Detto ciò se n’andò via
lasciando Raines con la patata bollente da gestire.
“Allora dove sono?”chiese ad uno dei due spazzini che lo seguivano sempre.
“Sono andati a casa da circa un’ora, hanno finito di lavorare con MissP e poi se
ne sono andati a casa come solito.”rispose Willy.
“E cosa aspetti a chiamarli “R
“Sissignore lo faccio subito”rispose impaurito.
In quel momento sopraggiungeva anche Lyle: ”Raines come diavolo è potuto sparire
un bambino di soli quattro mesi e nessuno sa più dove sia?”
“Stiamo cercando di capirlo anche noi”rispose Raines
“Bè cerca di farlo velocemente se no, non ti servirà più la bombola
dell’ossigeno per vivere, ma un polmone nuovo per come ti farà ridurre mio
padre.”disse sghignazzando mentre si allontanava e raggiungeva suo padre che
stava parlando al telefono con il Triumvirato.
“Che Cosa vuoi che faccia?”chiese Lyle a Mr P.
“Cerca tua sorella e insieme con lei cercate vostro fratello in ogni angolo del
Centro e se non lo trovate cominciate la ricerca anche all’esterno, spero che
non lo abbia preso Raines per i suoi stupidi esperimenti.”MrP
“Ma MissP è in vacanza non te l’aveva detto?Si è partita stamattina per ..vediamo
cos’era …ah si per Miami dovrebbe averti lasciato un messaggio sulla posta
elettronica, controlla” disse Lyle
“ah sì?Vado immediatamente a controllarla in ogni modo chiamala c’è bisogno
anche di lei, in fondo è una Parker e deve venire subito!”Mrp
Jarod però aveva organizzato tutto nel minimo particolare, infatti, aveva
raccolto informazioni e prove schiaccianti per incastrare tutti quelli del
Centro, Mr Parker, Mr Lyle, Raines e tutto il Triumvirato. Aveva informato l’
Fbi, la Cia, l’ Nsa e perfino il Presidente degli Stati Uniti n’era stato
informato, alle 15.00 di quel sabato, tutte le agenzie americane incaricate
della sicurezza nazionale, entrarono al Centro e arrestarono tutti, fino
all’ultimo spazzino, e chiusero il Centro definitivamente facendolo distruggere
completamente.Al suo posto fu costruita una colonia per i bambini abbandonati.
Tutti volevano dimenticare le oscenità commesse là dentro e quello era l’unico
modo per farlo.
Di Mr Parker si seppe solo che fu condannato al carcere a vita anche se la
pazzia lo distrusse prima del tempo, i fantasmi del passato lo venivano a
trovare ogni notte e forse è questa la condanna peggiore per un uomo.
Per Lyle non fu lo stesso, infatti, trovò in carcere alcun vecchi nemici e non
ebbe vita semplice finché decise di lasciarsi andare e morire così di stenti.
Mentre Raines riuscì a farla franca, scappando in Sud America dove però fu
raggiunto da uno dei figli di Matumbo che non tentennò per vendicare l’oltraggio
fatto a suo padre.
Per tutti gli altri il destino aveva riservato delle belle sorprese,
Broots divenne il braccio destro di un magnate dell’elettronica e ora vive a San
Francisco con Debbie, la sua nuova moglie Hellen e la sua seconda figlia Emily,
è felice e non manca mai di telefonare a Jarod e Maggie.
Sidney risposato con la madre di suo figlio, vive nella Maryland dove ha aperto
uno studio di psichiatra infantile, nel qual è mirabilmente aiutato da Angelo
che, grazie ad una cura scoperta da Jarod, è diventato una persona normale.
Angelo ormai inserito nella società si sposa tra due mesi con LoryBeth, una
ragazza conosciuta all’università.
Mentre per il nostro Jarod e la nostra MissP il sogno di una vita si era
avverato, si erano finalmente sposati e trasferiti a New York, hanno un’immensa
casa a Long Island dove non hanno aspettato a riempirla di bambini. Infatti, ora
hanno Ricki di quattro anni, Tommy e Cathy di tre anni, Giuly di due anni e il
piccolo Nicholas di cinque mesi, la loro vita ora è serena più che mai.
Non dimenticano certo il passato ma guardano con più speranza e maggiore fiducia
il futuro davanti a loro.
(scritto da Zizzituto)