Scoperte
Riassunto: Miss Parker viene a conoscenza di una scoperta sconvolgente riguardo sua madre e...
Data di composizione: 5/3/2002
Racconto adatto: a tutti
DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il
Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte /
The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th
Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di
lucro.
Il Centro ore 7:20
p.m.
Miss Parker si avviava verso l'ufficio di Sidney per salutarlo prima di tornare
a casa. Appena entrata, come al solito, trovò Broots e Sidney che lavoravano.
"Sempre a lavorare voi?" disse Miss Parker chiudendo la porta dell'ufficio.
"Miss Parker, meno male che sei ancora qui, c'è una novità" disse Broots
dandogli una lettera.
"te la manda Jarod, è arrivata poco fa" disse Sidney
"Un altro dei suoi giochetti immagino" disse aprendola e la lesse.
Ti devo parlare di una cosa importante. Vieni subito a questo indirizzo. Ti
aspetto.
Jarod
"Le sue scoperte sono sempre importanti ... per lui, per me invece è sempre una
perdita di tempo" si lamentò lei. Però allo stesso tempo la incuriosiva. E'
vero, spesso Jarod le rivelava delle cose che la lasciavano con un sacco di
domande e nessuna risposta, e questo le dava fastidio, ma comunque decise di
andare lo stesso. Forse era la volta buona che scopriva qualcosa di veramente
utile, pensò prima di lasciare l'ufficio.
Dopo mezz'ora Miss Parker arrivò al luogo indicatogli da Jarod, che si trovava
poco lontano da Blue Cove. Vide una casa. Non era molto grande, ma era bella,
vista da fuori. Sentiva che c'era qualcosa di famigliare, come se l'avesse già
vista. Miss Parker aveva sempre desiderato vivere in una casa simile e per un
secondo sorrise, ma poi pensando che là dentro c'era la sua preda si fece subito
seria, scese dalla macchina e aprì con un calcio la porta d'ingresso con la
pistola in mano. Chiuse la porta e si guardò un pò in giro. La casa non era
molto arredata, ma un tempo doveva abitarci qualcuno, lo capì dai pochi mobili
che c'erano ancora. Ad un certo punto, entrando nel soggiorno, vide delle foto.
Guardandole meglio notò che erano tutte foto di sua madre con lei.
"Tua madre adorava questa casa" disse Jarod entrando improvvisamente nel
soggiorno.
Lei si girò e gli puntò la pistola contro "cosa significa questo, Jarod? Perchè
ci sono queste foto qui?" chiese a denti stretti.
"Metti giù la pistola e io ti dirò tutto" disse lui.
Lei un pò riluttante se la rimise nella fondina e poi incrociò le braccia "ecco
fatto. Adesso sbrigati a dirmi che hai scoperto".
"Prima di tutto devi sapere che questa era la casa dove tua madre veniva tutte
le estati in vacanza, oppure semplicemente quando voleva starsene da sola. Ci
sei venuta anche tu qui, ma eri troppo piccola per ricordarti".
"Bene, adesso già che ci sei, raccontami anche da chi e quando è stata costruita
questa casa, così farai accrescere la mia cultura" disse lei ironicamente.
"Molto spiritosa. Comunque vengo subito al punto" detto questo tirò fuori un
diario e glielo diede "questo era il diario segreto di tua madre. Io l'ho letto
per vedere se trovavo qualcosa su di me ... e qualcosa in effetti c'è .... che
riguarda tua madre e .... mio padre".
"Spiegati meglio" disse lei.
"Preferisco che lo legga tu. Leggi alla data del 15 aprile".
Lei con aria interrogativa sfogliò il diario fino ad arrivare alla data
indicatole da Jarod.
15 aprile
"Oggi dopo tanti anni ho rivisto Charles. Non è cambiato. Mi ha raccontato
che si è sposato e ha un figlio. Questo mi ha fatto piacere ma in un certo senso
mi è anche dispiaciuto che adesso sia legato ad un'altra donna. Ricordo quando
eravamo all'università e abbiamo avuto quella storia, durata 3 anni. Rimpiangerò
per tutta la vita di aver rifiutato la sua proposta di matrimonio che mi fece
prima che lui partisse per l'estero. Adesso dopo tanti anni mi sono accorta di
amarlo ancora, anche se presto mi dovrò sposare".
"Questo significa che ..." lei non riusciva a dire niente.
"Significa che tua madre e mio padre erano innamorati. Ma non è tutto. Quello
che leggerai adesso sarà un duro colpo per te. 20 aprile" disse.
Lei aveva le mani che le tremavano, ma si fece forza e girando alcune pagine
arrivò a quella data.
20 aprile
"Oggi ho litigato con l'uomo che fra una settimana diventerà mio marito. Sono
venuta qui, in questa casa. Fuori pioveva, anche il tempo era contro di me.
Quando sono entrata ho trovato Charles. Anche lui aveva litigato con la moglie e
dato che gli avevo dato questo indirizzo era venuto qui. Abbiamo parlato dei
vecchi tempi, di quando eravamo all'università. Ho trovato finalmente il
coraggio di confessargli che, anche se mi dovevo sposare con un altro, lo amavo
ancora. Anche lui ha ammesso di provare qualcosa per me e così in un attimo ci
siamo lasciati andare. Ho detto a me stessa che dopo quel giorno non l'avrei più
rivisto".
"Perchè mi hai fatto leggere questo Jarod?" chiese lei ancora più scioccata.
"Dopo una settimana dal 20 aprile i tuoi genitori si sono sposati, ma non è
questo il punto. Dopo un mese Catherine Parker rimase incinta ..."
"Di mio padre" disse lei convinta.
"Non si sa. Ti ricordo che i nostri genitori hanno avuto quella breve
"avventura". Tu potresti essere loro figlia e ... mia sorella" disse lui.
"Non è possibile" disse lei sedendosi su una sedia "ma sei sicuro che io sia tua
sorella?"
"Non lo so. Catherine Parker potrebbe essere anche rimasta incinta di tuo padre,
ma per essere sicuri devo avere un pò del tuo sangue, cosi lo esamino, se
abbiamo gli stessi gruppi sanguigni ..."
"No, non lo dire, non posso neanche pensare a una cosa del genere".
"Ti seccherebbe?" disse lui un pò arrabbiato.
"Jarod, ti prego, in questo momento non so cosa pensare" disse cercando di
trattenere le lacrime, ma non riuscì e si mise a piangere. Jarod le si avvicinò
e si abbracciarono.
Ad un certo punto si scostarono, si guardarono intensamente e si baciarono
appassionatamente. Lei in quel momento non pensava a Jarod come la sua preda, ma
come la persona che un tempo aveva amato e che forse amava ancora. Passarono la
notte insieme. Fuori intanto si era messo a piovere, la stessa cosa era capitata
anche al Maggiore Charles e a Catherine Parker, e come a loro, anche a Jarod e
Miss Parker non importava cosa sarebbe successo nei prossimi giorni. In quel
momento volevano solo stare insieme.
Rifugio di Catherine Parker, ore 8:20 a.m.
Miss Parker si svegliò. All'inizio sorrise ma poi pensando a quello che era
successo la scorsa notta, inspiegabilmente s'intristì. Si guardò in giro e non
vedendo Jarod decise di alzarsi e vestirsi. Ad un certo punto lui entrò.
"Ciao Miss Parker, era ora che ti svegliassi" disse sorridendo.
"Sono in ritardo, devo andare al Centro" disse lei seriamente e guardandolo
dritto negli occhi.
"Pensavo che dopo quello che è successo, te ne saresti andata" disse lui
guardandola con uno sguardo interrogativo.
"Non è successo niente Jarod. Non so cos'è stato per te, ma per me è stato solo
un attimo di debolezza. Eravamo tutti e due sconvolti per quello che abbiamo
scoperto e ci siamo .... diciamo confortati in un momento di bisogno. Ti
assicuro che se tornassi indietro non capiterebbe ancora" disse lei convinta.
"Come puoi dire questo? Non ci sarebbe successo se non ci amassimo" disse lui
furioso.
"Ma io non ti amo Jarod. E poi tu potresti anche essere mio fratello ricordi? Se
tu fossi mio fratello, quello che abbiamo fatto sarebbe una cosa orribile" disse
lei disgustata.
"E se non lo fossimo?"
"Allora si potrebbe considerarlo un semplice errore, te l'ho detto, solo un
attimo di debolezza, ma nessuno dovrà mai saperlo, capito?"
"Precisamente. Avanti adesso dammi un pò del tuo sangue così lo porto subito a
far esaminare" disse lui.
Dopo averglielo preso, lei disse "ascolta Jarod, io ho bisogno di riflettere,
non mi sento ancora pronta per sapere se noi due ...."
"In questo caso chiamami a questo numero quando vuoi sapere la verità" disse lui
dandogli un biglietto e poi se ne andò arrabbiato per quello che gli aveva detto
lei, ma anche dispiaciuto.
Lei rimase per un pò ancora in quella casa. Voleva vederla bene. La sera
precedente non l'aveva ancora visitata. Le sembrò di ritornare bambina mentre
entrava in tutte le stanze della casa. Ad un certo punto entrando nella camera
da letto ebbe un flash back. Vide sua madre che le cantava una ninna-nanna per
farla addormentare, mentre le accarezzava la fronte. Sorrise. Poi pensò a quello
che aveva scritto sul diario, di lei e il padre di Jarod. Non riusciva a
crederci. Eppure era la verità. Cosa avrebbe fatto se Jarod fosse stato suo
fratello? Gli avrebbe dato la caccia come sempre o sarebbe cambiato qualcosa?
Con queste domande nella mente abbandonò la casa e si diresse verso il Centro.
Il Centro, ore 9:00 a.m.
Miss Parker si diresse verso l'ufficio di suo padre. Entrando lo vide al
telefono che stava parlando con Brigitte, la sua neo matrigna. Si erano sposati
da 2 mesi nonostante Miss Parker avesse provato mille volte a convincere il
padre a non farlo. Brigitte aveva anche tentato di ucciderlo una volta e voleva
uccidere anche lei. Come poteva adesso amare una donna del genere. Mr Parker
dopo aver riagganciato il telefono andò ad abbracciare la figlia.
"Eccolo il mio angelo, è tanto che non vieni più nel mio ufficio, di solito
quando lo fai, è sempre per qualcosa che mi devi dire" disse sorridendo.
"In effetti ti devo parlare papà, a proposito della mamma".
"Sai che parlare della mamma non fa bene nè a te nè a me" disse lui tristemente.
"Devo solo farti una domanda, poi ritorno al lavoro. Quando, la mamma ti ha
detto che era incinta di me?" chiese guardandolo negli occhi.
"E' stato un mese dopo che ci eravamo sposati. Ero al settimo cielo. Ricordo
ancora quel momento, ma perchè me l'hai chiesto, angelo?"
"Niente papà, curiosità, ora scusa devo andare" disse allontanandosi.
"Tesoro aspetta un attimo, quasi mi dimenticavo "disse avvicinandosi "prima ero
al telefono con Brigitte, voglio che stasera vieni a casa mia dobbiamo
festeggiare" disse sorridendo.
"Che cosa, papà?" chiese lei con aria interrogativa.
"Bè ecco, mi ha detto che .... aspetta un bambino. Ha fatto il test stamattina
ed è positivo, però mi ha detto che è andata anche da una ginecologa che le ha
detto che è incinta già da 9 settimane, ci pensi? E noi non lo sapevamo" disse
ridendo.
In quel momento è come se per Miss Parker il mondo le fosse crollato addosso.
Non era possibile che il bambino fosse il suo. Si ricordò che più o meno un mese
fa lei aveva fatto pedinare, da Broots, Brigitte che poi la vide con Lyle. Il
bambino era suo. Non c'era dubbio. Decise di dirlo al padre, non poteva più
tacere.
"Ascolta papà, c'è una cosa che ti dovrei dire a proposito di Brigitte, il
bambino che aspetta non può essere tuo"
"Angelo, ma che stai dicendo? Mi meraviglio di te" disse arrabbiandosi.
"Lasciami spiegare. Un mese fa ho scoperto che Brigitte aveva una relazione con
Lyle, probabilmente ..."
"Adesso basta!! Se non sei contenta di questo, potresti almeno fingere di
esserlo"
"Ma è la verità devi credermi, io non ti direi mai una cattiveria del genere se
non fosse vero" gridò lei.
Lui le girò le spalle "vattene, vorrei stare da solo. Comunque non voglio essere
scortese, sei invitata lo stesso stasera, e vedi di mostrare un pò di felicità,
fallo per Brigitte".
"No, papà non posso venire stasera mi dispiace e per quanto riguarda Brigitte,
non mi farò mai vedere felice davanti a lei solo per farla contenta" disse prima
di allontanarsi.
Entrò nell'ufficio di Sidney sbattendo la porta facendo spaventare Broots.
"Miss Parker, come mai cosi in ritardo? Che è successo?" chiese Sidney.
Lei aveva le lacrime agli occhi ma cercò di non piangere. Non voleva apparire
debole agli occhi di Broots e di Sidney. Si sedette e si massaggiò le tempie
chiudendo gli occhi.
"Forse vuoi stare da sola?" chiese Broots
"No, restate. Oggi la giornata è iniziata proprio bene. Mio padre mi ha appena
detto che quella vipera di Brigitte è incinta" disse lasciando i due a bocca
aperta.
"Incinta? Di tuo padre?" chiese Broots
"Non lo so. Un mese fa hai detto di avere visto Brigitte e Lyle insieme no? Mio
padre invece mi ha detto che Brigitte è incinta di 2 mesi. Ma io sono sicura che
il bambino è di mio ..." ad un certo punto Miss Parker si fermò. Si trovò a
pensare a Jarod e poi sorrise. In tutto il tempo che lei lo conosceva l'aveva
sempre considerato come un fratello, al contrario di Lyle che invece odiava.
Adesso, per un solo attimo, sperava che loro due fossero fratelli, ma venne
interrotta da Sidney.
"Ne sei sicura, Parker? Se il bambino è di 2 mesi non è possibile che sia Lyle
il padre" disse Sidney.
"Bè, forse mi sto sbagliando" disse lei confusa "ma potrebbe anche essere che
Lyle e Brigitte stavano insieme da più di un mese, questo spiegherebbe tutto".
"Ma due mesi fa Brigitte non aveva ancora conosciuto Lyle" disse Sidney.
"Accidenti Sidney, è vero. E adesso?" chiese.
"Vai a parlare con Lyle" disse Broots
Lei si mise a ridere "e tu credi che lui mi dica la verità? Mi prenderà per
matta, è meglio che tu Broots ti metta a seguire Brigitte, come hai fatto un
mese fa, chissà che non riusciamo a coglierli sul fatto" disse lei.
"A me sembra troppo rischioso, comunque" disse Sidney.
"Anche un mese fa era rischioso, eppure Broots è ancora vivo o no?" disse lei
sorridendo.
"Va bene Miss Parker, seguirò Brigitte, ma se non scopro niente?" chiese
"Non è da te non scoprire niente, sono sicura che troverai qualcosa" disse lei
convinta.
Il Centro, 2 giorni dopo ore 3:00 p.m.
Miss Parker era nel suo ufficio. Stava ripensando alla discussione avuta con suo
padre 2 giorni fa. Si ripromise che sarebbe andata a fargli le sue scuse se
Broots non avesse scoperto niente. Improvvisamente sentì bussare la porta.
"Avanti" disse lei alzandosi dalla sedia. Era Broots.
"Allora trovato qualcosa, Broots?" chiese vedendolo abbastanza sconvolto.
"Si, Miss Parker, non immaginerai mai che ho scoperto" disse dandole delle
cartelle.
"Che cosa sono?" chiese sfogliandole.
"Queste sono le radiografie del bambino di Brigitte. Tuo padre non ti aveva
detto che era incinta di 9 settimane?"
"Si, e allora?" chiese lei.
"Bè non è vero. Queste radiografie sono datate 2 settimane fa. E in queste
immagini, ne sono certo, il bambino ha solo 1 mese".
"Quindi mio padre mi ha mentito"
"Potrebbe essere stata Brigitte a dirglielo. In poche parole tuo padre pensa che
Brigitte sia incinta di 2 mesi ma non è cosi quindi ...."
"Quindi è di Lyle"
"Credo di si, contando anche che un mese fa li ho visti insieme" disse lui.
"Bene, con queste prove riusciremo ad incastrarla" disse lei andando verso la
porta.
"No, aspetta. Non credo che questo servirà a qualcosa" disse lui "vedi tuo
padre, anche se guarda queste foto, non può avere la certezza che il bambino sia
solo di un mese e poi anche se ci credesse Brigitte potrebbe trovare la scusa
che sapeva già del bambino da un mese ma non gliel'aveva ancora detto, no?"
"Si, è vero, bisognerebbe coglierli in flagrante. Adesso vai a rimettere questi
dove li hai trovati, penseremo a qualcosa" disse lei.
Ad un certo punto Lyle entrò all'improvviso facendo spaventare come al solito
Broots.
"Salve a tutti" disse allegramente.
Lei strappò via le radiografie dalle mani di Broots e le mise in un cassetto
della scrivania.
"Sorellina, che c'era in quelle cartelle? Qualche segreto?" disse sogghignando.
"No, solo una cosa che Broots ha avuto la gentilezza di portarmi. Piuttosto che
diavolo ci fai qui" disse seccata.
"Sono venuto ad informarvi che Raines, mi ha incaricato di aiutarvi nella
ricerca di Jarod, si è stufato dei vostri continui fallimenti".
"Grazie mille, ma non abbiamo bisogno di te, c'è già Brigitte che alcune volte
rompe le scatole per cercare Jarod" disse poi facendo finta di ricordarsene "Ah
già quasi mi dimenticavo, lo sai la novità?"
"Di Brigitte e mio padre intendi? Si, ti ricordo che due giorni fa sono andato a
cena da loro, perchè non sei venuta anche tu? Brigitte si è molto offesa dovrai
farti perdonare".
"Ma davvero? Oh mi dispiace per la neo mamma, penserò a qualcosa" disse lei
fingendosi dispiaciuta "Ma adesso devo lavorare quindi se non ti dispiace" disse
indicando la porta così Lyle un pò scocciato abbandonò l'ufficio.
Un mese dopo Il Centro, ore 9:45 a.m.
Miss Parker camminò velocemente verso il suo ufficio. Dopo qualche giorno di
riflessione aveva deciso che finalmente voleva sapere la verità su lei e Jarod.
Entrata nell'ufficio lo chiuse a chiave, prese il biglietto di Jarod e fece il
numero.
"Salve Miss Parker" disse lui sorridendo.
"Hai un bel sesto senso" disse lei.
"Bè, ce ne hai messo di tempo prima che la tua curiosità prendesse il
sopravvento".
"Risparmiami le tue battute e dimmi piuttosto la verità" disse seccata.
"Bene, ascolta non ci sono dubbi tu e io ..." il cuore di lei cominciò a battere
velocemente.
"Siamo fratello e sorella" disse lui velocemente.
Ci fu qualche secondo di silenzio.
"Ne sei sicuro?" disse lei con le lacrime agli occhi.
"Si, io e te abbiamo lo stesso gruppo sanguigno AB-. E' un gruppo sanguigno che
hanno solo pochissime persone. Non può essere una coincidenza".
Lei si sedette sulla sedia senza dire niente. Era sconvolta. Lasciò cadere il
telefono e si mise a piangere.
"Miss Parker mi senti? Ci sei ancora?" chiese lui preoccupato.
Lei riprese il telefono in mano "questo è terribile Jarod" disse piangendo.
"Perchè dici questo? Non è poi la fine del mondo".
"Per me si" gridò prima di riattaccare lasciando Jarod molto preoccupato.
Corse fuori dall'ufficio e si diresse verso quello di Sidney. Entrò e dopo aver
controllato che non c'era anche Broots chiuse la porta a chiave.
"Che c'è Miss Parker" chiese lui avvicinandosi. Lei lo abbracciò "Sidney sono
nei guai" disse piangendo.
"Parker siediti e racconta" disse facendola sedere.
"E' lungo da spiegare. Si tratta di Jarod. Un mese fa, ricordi la lettera che mi
aveva scritto?"
"Si, certo, ti aveva scritto che aveva delle informazioni importanti da dirti".
"Già. L'appuntamento era in una casa che apparteneva a mia madre. Andava lì
tutte le estati. Lui aveva trovato il diario segreto di mia madre. Raccontava
che lei e il padre di Jarod avevano avuto una storia e .... io sono la sorella
di Jarod" disse.
Sidney aveva gli occhi fuori dalle orbite "ma ne sei sicura?"
"Si, Jarod ha confrontato il mio sangue con il suo. Abbiamo tutti e due AB-, un
sangue che poche persone hanno".
"In effetti è vero, ma anche se adesso hai scoperto di essere sua sorella che
c'è di male? E' perchè non sai se continuare a dargli la caccia?"
"No, c'è dell'altro. Ecco, non so come dirtelo, è successo una cosa tra me e
Jarod in quella casa. Eravamo tutti e due sconvolti per i nostri genitori e ...
bè hai capito"
"Si, e adesso tu provi qualcosa per lui ed essendo che siete fratelli non sai
come reprimere questi sentimenti giusto?"
"Magari fosse così. Sono incinta Sidney .... di Jarod" disse tutto d'un fiato
lasciando il dottore senza parole.
"Cosa? Non parli sul serio, Miss Parker, dimmi che non è vero" disse lui.
"Invece è vero. Ho fatto il test stamattina ed è positivo. Sono incinta di mio
fratello, e non ho il coraggio di abortire".
"Nessuno ti chiederebbe di fare questo, neanche Jarod se lo venisse a sapere, ed
è proprio quello che devi fare, devi dirglielo ..."
"NO!!" disse lei interrompendolo e guardandolo "non posso farlo Sidney, ho
deciso di tenere nascosta questa gravidanza, non c'è altro modo" disse lei
alzandosi.
"Ma non puoi farlo, quando comincierà a vedersi che farai?" chiese lui.
"Troverò il modo di nasconderla, Sidney".
"Dai retta a me Parker, dillo a Jarod, ha il diritto di saperlo. Se non lo fai
tu lo faccio io" disse lui un pò arrabbiato.
"Ma perchè dovrei dirglielo?"
Proprio in quel momento bussò Broots. Mentre Sidney andò ad aprire lei si
asciugò le lacrime.
"Sidney, perchè hai chiuso la porta a chiave?" disse, poi vedendo Miss Parker
"tutto bene?"
"Si, Broots, puoi aspettare fuori un attimo?" disse Sidney chiudendogli
praticamente la porta in faccia.
"Allora Parker, glielo dirai o no?" domandò lui.
"Ci devo pensare" disse lei.
"Bè è già qualcosa, adesso è meglio che tu vada a casa, devi riposare".
"Grazie Sidney, ci vediamo" disse lei sorridendo prima di lasciare l'ufficio.
Percorrendo il corridoio incrociò Brigitte che le sbarrò la strada.
"Miss Parker, che sorpresa" disse lei sogghignando mentre mangiava un
lecca-lecca
"Che vuoi Brigitte? Togliti" disse lei.
"Ma che brutta cera che hai oggi. Ti senti bene?" chiese lei fingendosi
preoccupata.
"Fino a un attimo fa benissimo poi sei arrivata tu" disse andandosene.
"Spiritosa, comunque guarda che ho scoperto il tuo piccolo segreto" disse lei
facendola voltare.
"Di che stai parlando?" chiese avvicinandosi con aria interrogativa.
"Andiamo, è da 3 giorni che ti comporti in modo strano, anche io quando ho
scoperto di essere incinta mi comportavo allo stesso modo" disse.
"Che stai farneticando? Tu sei matta" disse.
"E' inutile negare l'evidenza" disse Brigitte alzando un pò la voce "tu sei
incinta si vede dalla tua espressione, puoi tenerlo nascosto a tuo padre a Lyle
e perfino a Sidney ma non a me, ricorda che sono una donna anch'io" disse
ridendo.
"Ammesso che quello che dici è vero, cosa vuoi fare adesso? Lo dirai a tutto il
Centro?"
"No, non lo dirò a nessuno, se mi prometti che metterai fine a questa
gravidanza".
"Perchè non interrompi la tua?" disse lei guardandola negli occhi "dopotutto il
bambino non è neanche figlio di mio padre, quindi ...."
"Come puoi dire una cosa del genere?" disse lei furiosamente.
"Avanti Brigitte, anche io so il tuo piccolo segreto e cioè che il tuo bambino è
di Lyle, siamo pari".
"Almeno il padre del mio bambino non mi tradisce, mentre il tuo ..."
"In che senso?"
"Jarod. E' lui il padre, ma è meglio che non lo sappia, chissà, magari in questo
momento è con un'altra donna" disse lei prima di andarsene.
"E' assurdo, che ne può sapere di Jarod, quella vipera?" pensò. E se fosse vero?
Si chiese subito dopo. Aveva deciso, doveva dirglielo, voleva che Jarod sapesse
della sua gravidanza da lei e non da Sidney o da qualcun altro. Decise che gli
avrebbe parlato molto presto.
New York ore 12:30 a.m.
Jarod era seduto a un tavolino di un bar e stava pensando alla telefonata con
Miss Parker. Si chiedeva se lei era rimasta così sconvolta solo per il fatto che
erano fratelli o c'era dell'altro. Ad un certo punto a una ragazza, che stava
passando vicino al suo tavolo, caddero dei fogli.
"Accidenti che disastro" disse lei abbassandosi. Lui si alzò e si abbassò per
aiutarla.
"Grazie" disse lei alla fine e poi andò a sedersi poco distante da lui.
Intanto Jarod, che era ritornato al tavolo, pensò che dato che voleva stare un
pò a New York, avrebbe cercato un lavoro appena uscito dal bar. Ad un certo
punto la ragazza incontrata prima prese il cellulare e compose un numero.
"Sono l'agente Scott. Volevo sapere se quello nuovo era già arrivato..... Cosa?
Non viene più? ....dobbiamo subito contattarne un altro allora ... si tra
mezz'ora vengo, ciao." e chiuse la telefonata. Jarod che aveva sentito si
avvicinò a lei.
"Mi scusi, non ho potuto fare a meno di sentire e ... lei è una poliziotta se
non ho capito male vero?" chiese.
"Si, certo. Perchè?"
"Sono quello che doveva venire da voi, mi chiamo Jarod Green, vi volevo fare uno
scherzo dicendo che non venivo più, per poi farvi una sorpresa, ma quando ho
sentito che volevate chiamarne un altro ....." disse facendola ridere.
"A lei piacciono gli scherzi, quindi, proprio come me. Prego, si sieda e diamoci
del tu dato che siamo colleghi. Mi chiamo Kimberly Scott".
Jarod si sedette e guardandola bene, vide che assomigliava vagamente a Miss
Parker. Kimberly era solo un pò più allegra di lei, ma in compenso Miss Parker
aveva occhi più profondi.
"Che hai Jarod?" chiese lei quando notò che lui la fissava.
"Niente, solo che somigli vagamente a una persona, un'amica".
"Un'amica o qualcos'altro?"
"Io vorrei che ci fosse di più, ma lei no".
"Come si può far soffrire un bel ragazzo come te? Quella deve essere proprio
un'insensibile" disse lei.
"No, a prima vista sembra insensibile ma io la conosco bene, è come me. Una
donna triste. Tutti e due abbiamo avuto un'infanzia difficile ma è troppo lunga
da spiegare, non ti vorrei annoiare" disse sorridendo.
"Ok, cambiamo argomento, ma prima lascia che ti dia un consiglio. Dimenticala.
stando con lei non dimenticheresti più la tua infanzia, ma mettendoti con
un'altra piano piano si dimentica, credimi" disse sorridendo e guardandolo
intensamente.
"Perchè non mi porti a vedere il luogo dove lavori, dato che ci dovrò lavorare
anch'io?" disse lui alzandosi dalla sedia.
"Si, certo. Andiamo".
Parco di New York, ore 1:30 p.m.
Jarod uscì dagli uffici della polizia insieme a Kimberly. Poco prima era stato
presentato dalla ragazza a tutti i suoi colleghi. Adesso lei e Jarod avevano
mezz'ora libera così andarono a fare una passeggiata in un parco.
"Allora che idea ti sei fatto dei tuoi nuovi colleghi? Simpatici vero?" disse
lei sorridendo.
"Già specie quando ho raccontato del piccolo scherzo, pensavo si arrabbiassero
invece ..."
"Non loro. Si arrabbiano solo con i delinquenti e anche io".
Ad un certo punto lui si sedette su una panchina e sospirò.
"Stai pensando ancora a lei vero?" chiese lei sedendosi.
"Si, stamattina mi ha telefonato, io le ho rivelato una cosa importante e ha
avuto una brutta reazione".
"Ti và di dirmi di che si tratta? Non lo dico a nessuno, lo prometto".
Jarod la guardò. Sentì che si poteva fidare di lei e così le raccontò tutto. Del
fatto che lui l'amava, ma aveva scoperto che erano fratello e sorella e adesso
doveva reprimere i suoi sentimenti per lei.
"Jarod, non puoi continuare a vivere così. Devi dimenticarla" disse lei
prendendogli il viso tra le mani.
"Non posso farlo" disse lui alzandosi "è un sentimento troppo forte"
"Ma lei non ti ama, me l'hai detto tu prima" disse lei arrabbiata.
"Non importa, basta sapere che noi due siamo fratelli, almeno qualcosa ci lega"
disse lui.
"Si, un sentimento fraterno, ma tu hai bisogno di più" disse avvicinandosi "hai
bisogno di qualcuno che ti aiuti a dimenticare. Posso provarci io?" chiese e poi
lo baciò.
Da lontano intanto qualcuno stava scattando delle foto.
Jarod dopo qualche secondo si ritrasse "no, non posso farlo".
"Certo, scusa è ancora troppo presto. Ricorda che comunque se ti serve qualcuno
con cui parlare io sono qui" disse sorridendo prima di andarsene.
Lui si risedette sulla panchina a riflettere. Decise prima di ritornare in
ufficio che presto sarebbe andato da Miss Parker, voleva chiarire finalmente il
rapporto che c'era tra loro. Non poteva più aspettare.
Il Centro, ore 5:30 p.m.
Broots ricevuta un'enorme busta per Miss Parker la chiamò al telefono, dicendole
di venire subito. Lei dopo dieci minuti era già arrivata.
"Allora Broots, cosa mi ha mandato ancora Jarod?" chiese lei mentre entrava
nell'ufficio.
"Bè non so se te la manda lui, qui c'è anche una lettera, però non è firmata.
Lei aprì la busta e trovò delle foto. Quando le guardò ebbe un colpo. In quelle
foto si vedeva Jarod che stava baciando una ragazza. Le guardò anche Broots che
rimase colpito.
"Ma non è possibile questo è ... Jarod. Perchè ti hanno dato queste foto?"
chiese Broots.
Lei non riusciva a dire niente. Lasciò cadere a terra le foto. Broots guardando
ancora nella busta trovò un biglietto. Lo lesse ad alta voce:
Mi dispiace per quello che vedrai, ma io mi sono lasciato questa storia alle
spalle. Fallo anche tu.
"Che significa Miss Parker?" chiese ancora.
In quel momento arrivò Sidney e Broots gli fece vedere le foto e il biglietto.
Lei era rimasta per tutto il tempo con gli occhi fissi in un punto come
impnotizzata.
"Parker tutto bene? Guardami, Parker" disse Sidney. Qualche lacrima le solcò il
viso e riuscì solo a dire "perchè a me?" prima di sentire un forte dolore allo
stomaco e cadere a terra svenuta.
"Broots chiama l'infermeria del Centro, sbrigati"
"Si vado" disse lui e corse verso il telefono mentre Sidney tentava di farla
riprendere.
Il medico dell'infermeria del Centro la fece portare subito in ospedale. Doveva
essere subito operata a causa di un'emorragia interna dovuto all'ulcera.
Sidney, Broots Mr Parker, Brigitte e Lyle erano nella sala d'attesa ormai da 3
ore. Ad un certo punto il medico uscì dalla sala operatoria. Subito tutti si
avvicinarono a lui
"Allora dottore come sta mia figlia?" chiese Mr Parker
"E' fuori pericolo. Ma dovrà stare almeno 2 settimane in ospedale per
riprendersi. Però purtroppo il bambino ...."
"Quale bambino dottore?" chiese lui.
"Pensavo lo sapesse. Sua figlia era incinta ma purtroppo l'ha perso a causa
dell'emorragia".
Tutti, tranne Brigitte erano sconvolti, soprattutto Sidney e Broots. Il dottore
diede loro il permesso di entrare a vedere Miss Parker anche se era
addormentata, così Mr Parker, Brigitte e Lyle andarono. Sidney si stava
dirigendo anche lui nella camera di Miss Parker ma venne fermato da Broots.
"Tu lo sapevi, vero Sidney?" chiese lui.
"Si, Broots. Me l'ha detto stamattina" disse lui.
"Il padre immagino sia Jarod. Da come Miss Parker ha guardato quelle foto si
capisce che prova qualcosa per lui" disse
"Si, ma Jarod e Miss Parker sono fratello e sorella" disse Sidney prima di
andare da Miss Parker lasciando Broots completamente sconvolto.
L'ospedale, 2 ore dopo
Miss Parker aprì gli occhi. Vide suo padre, Sidney e Broots vicino a lei che le
sorridevano.
"Miss Parker finalmente ti sei svegliata" disse Sidney "come stai?"
"Bene Sidney. Cos'è successo?"
"Hai avuto un'emorragia a causa dell'ulcera. Ti hanno operata. Tra due settimane
però sarai di nuovo come prima" disse Broots.
Miss Parker si voltò verso suo padre che la guardava con uno sguardo sollevato
ma anche arrabbiato.
"Papà, che hai?" chiese lei appena lo guardò.
"Perchè non mi hai detto del bambino, angelo? Non ti fidavi di me?" disse.
"Se ti interessa saperlo, io sto bene papà, sono ancora viva" disse lei
arrabbiata.
"Non cambiare argomento. Io sono tuo padre, ma hai preferito dirlo prima a
Sidney che a me. Senza contare che il padre del bambino è ... Jarod. Ma come hai
potuto rimanere incinta dell'uomo che ti ho ordinato di catturare?"
"Basta papà! Questo bambino è mio figlio e io lo terrò che tu lo voglia o no. Ah
proposito come sta?" chiese lei ad un tratto guardando Sidney.
"L'hai perso!!" disse il padre duramente prima di andarsene.
Lei si mise a piangere disperatamente. L'ultima volta che aveva pianto in quel
modo, era dopo la morte di sua madre. Broots rimase con lei mentre Sidney andò
dietro a Mr Parker che intanto aveva raggiunto Brigitte nella sala d'attesa.
"Ma perchè l'ha fatto?" disse Sidney infuriato "sua figlia poteva morire e lei
cosa fa invece di starle vicino? Le dà la colpa della sua gravidanza".
"Certo che le do la colpa, Sidney, perchè è colpa sua, è rimasta incinta
dell'uomo che il triumvirato ha dato l'ordine di catturare. Non me lo sarei mai
aspettato da lei" disse Mr Parker.
Sidney se ne andò dall'ospedale infuriato dall'atteggiamento del padre. Broots
che nel frattempo era uscito dalla camera di Miss Parker, lo vide andarsene e
gli andò dietro.
"Aspetta Sidney" gridò Broots. Lui si fermò.
"Broots, mi devi aiutare. Torniamo subito al Centro, dobbiamo scoprire se Jarod
e Miss Parker sono fratello e sorella e poi dobbiamo anche avvertire Jarod di
quello che è successo".
"Ma Jarod ha già esaminato il sangue di Miss Parker e il suo e ...."
"Si, ma potrebbe anche essere una coincidenza, quando Miss Parker era in sala
operatoria ho visto Mr Parker che andava a donare il sangue, questo spiegherebbe
l'AB- di Miss Parker. Andiamo" disse e i due salirono in macchina dirigendosi
verso il Centro.
Il Centro, 9:20 p.m.
Sidney e Broots presero da un archivio i campioni di sangue di Mr Parker, Miss
Parker, Catherine Parker, e Jarod. Poi andarono nell'ufficio di Raines e
trovarono anche il campione di sangue della madre di Jarod. Sidney si ricordò
infatti che Raines per un periodo di tempo aveva avuto in cura Margareth per
alcuni problemi psigologici specialmente quando suo figlio venne rapito dal
Centro. Sidney molte volte avrebbe voluto dirle che suo figlio era al Centro, ma
Raines lo aveva minacciato di uccidere sia Margareth che Jarod se lo avesse
fatto.
Sidney e Broots esaminarono i diversi campioni di sangue e alla fine furono
sollevati di quello che scoprirono. Sidney dopo mezz'ora chiamò Jarod.
"Si chi è?" disse Jarod.
"Sono Sidney, ho delle notizie per te"
"Sidney, è successo qualcosa a Miss Parker per caso?" chiese lui preoccupato.
"Bè veramente si, sono successe molte cose. Però devo dirti prima una cosa
importante. Ho saputo da Miss Parker che tu e lei siete fratello e sorella"
disse lui.
"Si, infatti. Ho confrontato il suo sangue con il mio ed è lo stesso. AB-, non
può essere una coincidenza, Sidney".
"Già, ma questa volta lo è, Jarod. Ho esaminato il tuo sangue, quello di Miss
Parker, di suo padre, di Catherine Parker e anche di tua madre. Volevo avere la
certezza che voi due eravate veramente fratelli e invece ..."
"Invece cosa?" chiese lui.
"Invece non lo siete. Solo Mr Parker e tua madre hanno sangue AB-, e anche tu e
Miss Parker. Che vuol dire questo?" disse lui.
"Non credo di capire, Sidney".
"Jarod mi meraviglio di te. Se Mr Parker ha AB-, vuol dire che Miss Parker ha
preso il suo stesso gruppo sanguigno, mentre tu hai preso il tuo gruppo
sanguigno da tua madre".
"Quindi mi sono sbagliato, Miss Parker non è mia sorella" disse lui sorridendo.
"No, e questo mi rende felice, anche perchè tra voi due c'è qualcosa, l'ho
capito ormai da tempo, però c'è una cosa che non ti ho ancora detto. Vedi Miss
Parker mi ha parlato di quando voi due avete passato la notte insieme nella casa
estiva di Catherine Parker".
"Già, non so perchè sia successo, è accaduto e basta, perchè?"
"Vedi Miss Parker è .... rimasta incinta".
Jarod da queste parole sorrise "Sono io il padre?"
"Si, ma purtroppo l'ha perso a causa di un'emorragia dovuta all'ulcera. E'
successo oggi dopo che ha visto alcune tue foto di te .... con una ragazza".
Lui era completamente sconvolto "probabilmente qualcuno le ha scattate da
lontano. Il comportamento di quella ragazza non mi convinceva. Sono venuto a
scoprire infatti che è un'amica di Brigitte".
"Forse Brigitte sapeva della gravidanza di Miss Parker, e voleva in qualche modo
farla abortire. Questo era il metodo migliore".
"Già dev'essere stato un duro colpo per lei. Devo vederla, voglio spiegarle
tutto".
"Si, questa è una buona idea, anche perchè adesso lei si sente molto sola. Prima
ha visto quelle foto, poi ha ricevuto la notizia dell'aborto e poi suo padre si
è infuriato della vostra relazione".
"Allora vengo subito a Blue Cove Sidney, ha bisogno di me".
"No, non ancora. Fallo tra due settimane quando si sarà ripresa, è meglio".
"Ok, grazie Sidney, a presto" disse e poi riattaccò.
Il Centro due settimane dopo ore 14:30 p.m.
Miss Parker ormai da due giorni era tornata al Centro. Per dimenticare quello
che le era successo si era buttata a capofitto sul lavoro. Voleva assolutamente
riportare al Centro Jarod per dimostrare a suo padre che qualsiasi sentimento,
di amore o amicizia, che aveva provato per Jarod adesso era completamente
sparito. Inoltre aveva deciso di non cercare più la verità riguardo la
gravidanza di Brigitte, ora voleva pensare solo a Jarod.
Dopo due ore Miss Parker uscì dal Centro e andò al cimitero a far visita a sua
madre.
"Mi dispiace mamma, la colpa di tutta questa storia è mia"
"Non dire così, la colpa non è tua" disse Jarod. Lei si girò di scatto.
"E tu che diavolo ci fai qui?" disse cercando la sua pistola, ma poi si ricordò
che non l'aveva portata. Non le sembrava giusto portare un'arma in un cimitero.
"Ho saputo tutto. Del bambino e ..."
"Smettila Jarod, sto cercando di dimenticare questa storia" disse lei con le
lacrime agli occhi.
"Mi dispiace, ma non puoi dimenticare i sentimenti che provi".
"Ma quali sentimenti Jarod?"
"Te l'ha detto Sidney, che noi due non siamo fratelli?"
"Si, me l'ha detto e mi sento sollevata per questo"
"Ah si, e perchè?" chiese sorridendo.
"Non farti strane idee, sono contenta di questo solo perchè non vorrei mai
averti come fratello, dato che ti odio"
"Dici sempre così ma da quello che mi ha raccontato Sidney, non sembravi odiarmi
tanto quando hai visto quelle foto, anzi eri piuttosto sconvolta senza contare
dell'ultima volta che ci siamo visti nella casa di tua madre e ..."
"Adesso basta!!" gridò Miss Parker "eh va bene se proprio vuoi sentirtelo dire è
vero, io ti amo tantissimo. Se quella mattina tu mi avessi detto che non eravamo
fratelli io avrei confessato di amarti e ti avrei detto anche del bambino, ma
perdendo lui ho perso anche te" disse e poi si mise a piangere.
"Ascolta tu non mi hai perso. Noi due possiamo stare insieme se solo vuoi" disse
lui avvicinandosi a lei.
"Certo che lo voglio ma non è possibile"
"Invece si. Tu continuerai a lavorare al Centro, farai finta di inseguirmi e io
farò finta di scappare da te. E' l'unico modo" Jarod poi si inginocchiò davanti
a lei "mi vuoi sposare?" chiese.
"Cosa?" chiese lei sorridendo.
"Io voglio essere legato a te per sempre. Vuoi diventare mia moglie?"
Anche lei si inginocchiò e poi lo abbracciò "si, certo che lo voglio. Ti amo".
"Anche io ti amo" disse e poi si baciarono appassionatamente.
(scritto da Maura)