Nient'altro che la verità
Riassunto: E' la continuazione, secondo la mia immaginazione, dell'ultima puntata della seconda serie. Jarod riesce finalmente a scoprire la verità sulla sua famiglia e si arriva all'epilogo di tutta la storia, compreso il rapporto con miss Parker e con gli altri personaggi del Centro. Io avrei voluto che finisse così!
Data di composizione: 25 giugno 2002
Questa storia può essere letta tranquillamente da tutti.
DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il
Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte /
The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th
Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di
lucro.
Il Centro era in fiamme. Il fuoco stava
distruggendo solo una parte dell'enorme edificio ma indubbiamente stavano per
essere distrutti per sempre innumerevoli segreti,infamie e misfatti che avevano
riempito quelle pareti,che avevano contaminato persone e ne avevano rovinato
tantissime altre.
Sidney stava guardando quello che aveva fatto e pregava in cuor suo per la sorte
di Jarod. Non doveva essere lì!Lui aveva programmato di far esplodere la bomba
quando nessuno si trovava nel sottolivello 18,quel posto orribile dove si erano
consumati crimini orrendi camuffati da esperimenti in nome della scienza e del
progresso... Che cosa aveva fatto... Durante tutta la sua vita aveva permesso
che si facessero queste cose orribili e non aveva mai fatto nulla per
impedirlo!Certo lui non era a conoscenza di tutto quello che accadeva e neanche
lo immaginava ma.. era stato sempre zitto e impotente e... e poi c'era Jarod...
tutti quegli anni... e per cosa? Perché altri potessero usare le sue simulazioni
in modo errato?Aveva sbagliato tutto nella sua vita e ora... voleva fare
qualcosa di giusto,di forte,di definitivo,una volta per tutte... Ma Jarod era
nel posto sbagliato nel momento sbagliato!Cercava di vedere nei monitor ma erano
tutti saltati e non riusciva a vedere nulla. Poi sentì sirene e urli e rumori e
frastuono... E poi più niente.
Si svegliò in un letto dell'infermeria del Centro. Sentiva come un lontano odore
di bruciato. Si guardò intorno e capì che da lì non sarebbe uscito molto
facilmente. Era prigioniero del Centro. Ancora una volta.
Miss Parker era nel suo ufficio e stava bevendo qualcosa di indubbiamente molto
forte da un elegante bicchiere di cristallo. Era naturalmente molto
nervosa,tanti pensieri diversi e contrastanti tra loro le attraversavano il
cervello e avrebbe tanto voluto che la smettessero di torturarla!Ma non poteva
ignorarli:doveva sapere. Innanzitutto dove era finito Sidney e cosa ne avrebbe
fatto di lui il Triumvirato. Era sicura che si trovava in pericolo e che doveva
aiutarlo in qualche modo,anche se non capiva assolutamente per quale assurdo
motivo aveva compiuto quel gesto così sconsiderato... O forse lo capiva,ma come
al solito aveva sbagliato,come quando aveva sparato a Raines mancandolo...
Povero Sidney!E poi pensava ovviamente a Jarod. Lo voleva uccidere solo qualche
ora prima,ma lui era scappato proprio nel sottolivello 18 poco prima che
esplodesse la bomba piazzata da Sidney e di lui non si sapeva più nulla. Lei
però era sicura che fosse scampato all'esplosione perchè gli spazzini del Centro
non avevano trovato nessun cadavere. Miss Parker avrebbe voluto ucciderlo... ma
l'avrebbe fatto veramente?Ora non sapeva più cosa stava provando il suo povero
cuore,così martoriato in tanti anni di odii, segreti, bugie...Lei voleva solo
fare giustizia per sua madre,assassinata in un ascensore perchè voleva salvare
dei bambini... ma cosa avrebbe pensato sua madre se avesse visto sua figlia
uccidere Jarod,proprio uno di quei bambini che avrebbe voluto portare via... Mio
Dio,come è complicato vivere,pensare,amare... Che cosa doveva fare?Le avevano
detto che era stato il padre di Jarod a uccidere sua madre e lei voleva
vendicarsi... ripensandoci capì che non avrebbe potuto ucciderlo,neanche se se
lo fosse trovato davanti inerme e senza via di scampo. No, non avrebbe potuto.
Comunque ancora una volta lui era riuscito a fuggire e ora doveva ritrovarlo.
Mentre era immersa nei suoi pensieri entrò nella stanza il fedele Broots che
senza volerlo la fece sobbalzare quando la salutò.
"Per l'amor di Dio,Broots!Non si usa bussare?!"
"Scusami!Ma è molto importante quello che ti devo dire!Vedi,so dove hanno messo
Sidney!Lo tengono rinchiuso in una stanza adibita ad infermeria nel sottolivello
20..."
"Mio Dio,ma non è il piano dove tengono delle persone malate di mente?"
"Sì miss Parker,in altre parole lo tengono in mezzo a dei pazzi..."
"E vorrebbero fare diventare così anche lui... dobbiamo fare qualcosa... Andrò a
parlare con mio padre. E che mi dici di Jarod?"
"Ci sto lavorando ma credo che la pista più attendibile sia quella della
clinica. Secondo me lui vuole scoprire chi sono i suoi genitori e credo che
quella clinica possa dargli alcune risposte.. in fondo è lì che è nato tutto..."
"Sì,credo che tu abbia ragione... ma prima devo occuparmi di Sidney."
Jarod era stanco. Quante cose erano successe,quante cose aveva scoperto e per
poco non lo ammazzavano.. Non poteva credere che suo padre,chiunque fosse,avesse
potuto uccidere la madre di miss Parker... che cosa assurda!Lui era convinto di
questo nonostante non sapesse nulla dei suoi genitori... ma se suo padre fosse
davvero un assassino?In fondo lui non lo conosceva affatto,non sapeva nemmeno
chi fosse!Aveva solo l'immagine di un suo riflesso in una vecchia foto... Jarod
aveva gli occhi chiusi e piano piano sentiva che il sonno lo stava prendendo e
per lui era un sollievo. Si abbandonò e sperò di addormentarsi di un sonno
profondissimo,che lo avrebbe portato via almeno per un po' da quei pensieri...
Ma anche un altra cosa si era insinuata nella sua mente e senza che lui lo
volesse gli balenava nella testa insistentemente e lui non poteva fare a meno di
ricordarla:era una frase che aveva detto uno dei dottori di quella famigerata
clinica della fertilità alla quale si erano rivolti i suoi genitori per avere un
figlio,che sarebbe poi stato Jarod. Lui aveva detto che in quel posto non solo
si facevano cure per la fertilità ma si provvedeva anche a delle adozioni .In
una parte remota della mente di Jarod era nascosta una specie di vocina che gli
ricordava questo fatto:lui poteva essere stato adottato.
Ma poco dopo il sonno ebbe il sopravvento e Jarod dormì profondamente per
qualche ora e si svegliò abbastanza riposato nella sua squallida camera del
vecchio motel dove era alloggiato e dove avrebbe pianificato le sue prossime
mosse. Broots non aveva intuito bene:Jarod non voleva tornare alla famigerata
clinica ma aveva in mente qualcosa di più pazzesco e pericoloso... tornare al
Centro!Infatti lui era convinto che la chiave di tutto fosse Fenigore: lui aveva
detto a miss Parker che il padre di Jarod aveva ucciso sua madre,lui sapeva
della clinica, delle schede rosse(da dove si scoprì che Lyle era in realtà il
fratello della Parker),insomma lui sapeva tutto!Per troppi anni era stato in
silenzio prendendo grosse somme di denaro dal Centro!Ora doveva dire tutta la
verità!
Broots sobbalzò di scatto e quasi si spaventò nell'udire la voce di Jarod che
gli parlava nel cellulare:
"Che hai Broots,hai perso la lingua?Ti ho chiesto che fine ha fatto Sidney!"
Broots gli spiegò tutto non curandosi di parlare con l'uomo a cui doveva dare la
caccia ma bensì sperando in cuor suo che Jarod potesse fare qualcosa per aiutare
il suo amico. Non pensò nemmeno di dirlo a miss Parker... anche se avrebbe
potuto ucciderlo per questo!
Sidney si trovava nella sua cella (perchè era praticamente in prigione) e sapeva
in cuor suo che non avrebbe potuto resistere ancora per molto. Entrò un omone
che sembrava un armadio e lo costrinse a prendere alcune pastiglie. L'energumeno
si assicurò che le inghiottisse e poi se ne andò. Passarono pochi minuti e
un'altra figura entrò nella stanza. Sidney dormiva e sembrava non si accorgesse
del nuovo ospite che si avvicinò silenziosamente a lui.
"Dio mio,Sidney,cosa ti hanno fatto!"A quel punto Sidney aprì gli occhi di
scatto ed esclamò:
"Jarod ,Dio sia lodato!Allora sei vivo!"Sidney tratteneva a stento le lacrime
mentre lo abbracciava con tutte le sue forze. Jarod si meravigliò molto e per un
po' stentò a ricambiare ma poi si lasciò andare anche lui. Sembravano proprio un
padre e suo figlio che si ritrovavano dopo anni di lontananza e in un certo
senso era così. Dopo un po' Sidney diede qualche spiegazione degli ultimi
avvenimenti e disse di essere riuscito con dei trucchetti imparati in anni di
simulazioni a non inghiottire nemmeno una pillola e quindi di essere ancora
lucido. E poi parlarono di Fenigore: pareva che lo tenessero in un posto
segretissimo nel sottolivello 14.Ma adesso dovevano fuggire: in silenzio
uscirono dalla porta e riuscirono ad infilarsi in una conduttura delle
fogne:Sidney proseguì la sua fuga mentre Jarod ritornò indietro per trovare
Fenigore. Ci riuscì abbastanza facilmente,in fondo lui era un genio!Inoltre
nessuno,a parte Broots,si immaginava che lui fosse proprio al Centro...
Jarod avanzò lentamente verso Fenigore, che era sdraiato in un letto,gli puntò
una pistola alla tempia e gli intimò di dire tutto quello che sapeva.Il vecchio
aprì gli occhi di scatto e naturalmente si spaventò a morte ma Jarod non aveva
tempo da perdere e continuò con le minacce.
"Voglio che tu mi dica tutto quello che sai sui miei genitori!Guarda che non ho
più niente da perdere!"
"Tu non sai cosa mi stai chiedendo!"
"Sì che lo so e tu me lo dirai!"La faccia di Jarod era trasfigurata dall'odio ed
era spaventosa:
"Ti prego, Jarod! Io non so... tu non ti immagini.."
"Allora?"La pistola ora era appiccicata alla tempia di Fenigore.
"Jarod,posso solo dirti che tua madre era una ricercatrice scientifica ed ebbe
una breve relazione con un uomo sposato... Tu nascesti alla clinica che ormai
conosci bene e..fosti adottato da una coppia...
"Mio Dio,allora... ma che ne è stato di mia madre?" Fenigore sembrava molto
affaticato e sembrava non avesse la forza di rispondere,ma Jarod sembrava aver
perso ogni pietà per l'umanità che soffre e non si fermò ma continuò a
intimorirlo e a interrogarlo:
"Insomma,dimmi che fine ha fatto mia madre!"
"Mi dispiace,tua madre... morì... nel darti alla luce... mi dispiace..."
"Chi è mio padre?" Fenigore sembrò terrorizzato da quella domanda e cominciò a
scuotere la testa.
"Chi è mio padre?!!" Gridò Jarod.
"Tu non sai cosa mi chiedi... non posso!"
"Allora?"Lo sguardo di Jarod era sempre più spaventoso
"Tuo padre è..."
"Tuo padre sono io,Jarod!"Jarod si voltò di scatto e l'uomo che vide era
l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
"Jarod!Lo sapevo che alla fine saresti tornato!Sai,non volevo che tu lo
sapessi,i sentimenti intralciano sempre il progresso e la scienza... ma tu hai
sempre voluto sapere solo e niente altro che la verità,non è vero?Allora,tanto
vale che te la dica io!" Fenigore supplicava l'uomo di lasciarlo vivo mentre
Jarod era troppo sconvolto per parlare.
"Si chiamava Cindy Lorenz, era bella ma sopratutto era un genio... era dotata di
un intelligenza straordinaria e sapevo che se avessi avuto un figlio da lei
sarebbe nato un vero prodigio!Infatti non mi sbagliavo! Sfortunatamente lei non
voleva saperne di inseminazioni a scopo scientifico, purtroppo aveva idee e
principi morali piuttosto ristretti... dovetti drogarla per avere dei rapporti
con lei,in modo che non mi opponesse resistenza e non si ricordasse di quei
giorni... naturalmente avevo calcolato con cura quali giorni rapirla! Quando si
accorse di essere incinta non si ricordava nulla ed era quello che volevo... ma
poi... credo che lei capì.. bè allora dovetti prendere dei provvedimenti! Che
peccato, chissà quante cose avrebbe potuto ancora fare come ricercatrice... bè,
il resto lo sai, tu fosti adottato ma... tu sei mio figlio!"
Jarod credeva di vivere un incubo e avrebbe voluto vomitare. Purtroppo era come
paralizzato e non riusciva più a coordinare i suoi pensieri.
"Allora Jarod?Adesso sai la verità,sai che il tuo posto è questo!Sei stato
creato apposta!"
Adesso Jarod sembrava si fosse svegliato e gridò,con tutto il fiato che aveva:
"Io ti odio, Raines! Ti odio e non sarai mai mio padre!I miei genitori sono
quelli che mi hanno adottato,loro sono la mia famiglia!Ti odio!"Scoppiò a
piangere di un pianto isterico e disperato,sembrava pazzo. Raines lo guardava
con uno sguardo da vincitore e sembrava ancora più pazzo di lui. Poi un altro si
unì al gruppo,accompagnato dai suoi scagnozzi:era Lyle.
Jarod si svegliò in una stanza senza finestre,con una porta senza maniglia
evidentemente chiusa dall'esterno e con una lampadina come lampadario. Aveva
dormito per chissà quante ore dopo la somministrazione di un forte sonnifero e
per qualche tempo ripensò agli ultimi avvenimenti. A fatica ripensò alla
tremenda verità sulla sua vera identità. Dopo qualche tempo sentì la porta
aprirsi ma a lui non importava chi potesse essere,a lui non importava più nulla
di nessuno e di niente. Non si stupì e non si scompose,quindi,quando vide
comparire davanti a lui miss Parker con una pistola in mano.
"Ci rivediamo,Jarod!"Lui non rispose.
"Credo che ora ti ucciderò,ora che so che tuo padre è un gran bastardo e ha
ucciso mia madre... e poi ucciderò anche lui..."Lui non rispose.
"Io devo fare giustizia per mia madre!"Gli occhi erano velati di lacrime e la
voce era incerta,come se dovesse spezzarsi in un singhiozzo.
"Fallo miss Parker."
"Oh sì, stanne certo, stavolta non mi scapperai.." Stette con la pistola puntata
verso Jarod per interminabili secondi,mentre tutti e due si guardavano negli
occhi.
"Fallo miss Parker,ti prego..."le sussurrò dolcemente Jarod. Lei stette così
ancora per qualche secondo e poi con un gemito si volse e sembrava volesse
piangere.
"Maledizione miss Parker,spara!Spara!!!"
"Non posso"
"Perché? Perché non puoi farmi un favore almeno una volta nella tua vita?Mi odi
così tanto?"
"Sì,ti odio,ti odio!"Jarod si avvicinò a lei con aria minacciosa.
"Per favore,sparami!Ma perchè,perchè,dimmi una volta per tutte perchè mi odi
così tanto?"
Si guardavano negli occhi,erano vicinissimi,e lei pensò per un istante che non
si ricordava di aver visto Jarod così vicino a lei da quando erano ragazzi.Lui
per un istante pensò che non se la ricordava così bella,ma dopo un secondo le
urlò:
"Dimmi perchè non puoi uccidermi e togliermi di dosso questo dolore
insopportabile, dimmi perchè mi odi così tanto?" Il suo sguardo era minaccioso e
miss Parker lo guardò sprezzante per un po' ma poi sembrò che qualcosa dentro di
lei si spezzò e tra le lacrime gli sussurrò:
"Avresti dovuto portarmi via... Perché non l'hai fatto?"Jarod mutò l'espressione
del suo viso e non sapeva cosa dirle.
"Hai lasciato che il Centro mi tenesse per sempre legata e mi facesse diventare
...ti ricordi come mi avevi chiamata?La principessa triste prigioniera del
castello... perchè l'hai fatto?"Le sue parole diventarono un grido e si avventò
con rabbia verso di lui,cominciò a picchiarlo coi pugni stretti gridando
continuamente perchè,perchè,perchè.Lui cercò di fermarla e riuscì a
immobilizzarla,gridandole:
"Mi dispiace,era troppo tardi!Avrei dovuto farlo tanti anni fa... mi
dispiace!"Poi la tenne stretta,mentre lei si divincolava e lui le sussurrava
come una ninna nanna:
"Mi dispiace,mi dispiace,mi dispiace..."Poi lei non oppose più resistenza e lui
l'abbracciò,con il più tenero degli abbracci. Stettero così,per qualche
minuto,senza dirsi nulla,come se fossero le uniche due persone esistenti su
tutta la terra. Poi si guardarono e lui le sussurrò:
"Ti porterò via da qui,te lo prometto..."Le accarezzava i capelli mentre la
guardava negli occhi. Lei lo guardò e disse:
"Se potessimo tornare bambini,quando eravamo sempre insieme... Che ne sarà
adesso di noi? Non siamo più gli stessi di prima e troppe cose ci hanno
divisi... ma io non credo che potrò più vivere... se tu non..."I singhiozzi
interruppero le sue parole e Jarod l'abbracciò teneramente e le disse
all'orecchio:
"Non ti devi più preoccupare,io non ti lascerò più... vedrai... riusciremo a
tornare quelli che eravamo... e poi... ormai neanche io potrei più vivere senza
la mia principessa.." Lui la guardò teneramente e si avvicinò con la bocca alle
labbra di lei. Ma lei ad un tratto si staccò da lui ed esclamò:
"Io so chi sono i tuoi genitori adottivi Non so bene perchè,ma ho cominciato a
indagare per conto mio con l'aiuto di un mio ex compagno di università che ora
lavora nell'FBI."
"Cosa.. ma... e da quando lo sai?"
"Non da molto,poco prima di sapere delle schede rosse e di Lyle ma non sapevo se
eri stato adottato oppure no..."In quel momento si sentì aprire la porta e
comparve Lyle
"Ma guarda che bella coppia!Allora sorellina,che ci fai qui con il nostro
prodigio?Ho l'impressione di aver interrotto qualcosa..."
"Miss Parker voleva uccidermi."Disse Jarod,sperando di proteggerla in qualche
modo.
"Forse non sapete che ci sono telecamere nascoste e ho visto
tutto!"Immediatamente tirò fuori una pistola e la puntò su entrambi:
"Adesso voi venite con me!"Ma in quel momento si sentì uno sparò e Lyle cadde a
terra. Sidney teneva in mano la pistola e mentre guardava Lyle disteso a terra
parlava ai suoi amici:
"Presto,non c'è tempo da perdere!Andiamo!"Scapparono tutti e tre,come tre
delinquenti e stavano per riuscire ad arrivare a una porta d'uscita quando una
voce li fermò:
"Fermi o vi sparo!" Era Raines .
"Siete arrivati alla fine della corsa! Ormai non c'è più niente da fare!"
Comparve un'altra persona: "Raines ha ragione! Ormai siete alla fine!"
"Papà!"
"Mi dispiace Angelo,ho cercato di proteggerti il più possibile,ma adesso non
posso più!Tu lo dovevi sapere!Il Centro viene prima di tutto!"Miss Parker non
credeva alle sue orecchie e cominciò a pensare a tutto quello che Jarod voleva
farle capire riguardo suo padre e lei non aveva mai voluto credere.
"Papà,allora anche tu eri coinvolto nell'omicidio della mamma... come hai
potuto..."
"Catherine era diventata un problema,a volte le donne lo diventano..."
"Ormai io e tuo padre abbiamo scavalcato la cima,ora siamo noi il Triumvirato!"
"Voi e Lyle,immagino..."disse Jarod.
"E no,stavolta il genio ha sbagliato!Dovevamo farlo fuori ma ci ha pensato
Sidney! Era diventato un problema anche lui,troppo ambizioso,non potevamo più
fidarci... ma ora, io e il signor Parker finalmente manderemo avanti il Centro a
modo nostro,adesso siamo noi la guida e faremo grandi cose in nome della
scienza!" Raines cominciò a ridere ma la sua risata venne interrotta da uno
sparo,che lo colpì in pieno petto. Tutti si voltarono istintivamente e videro
Lyle,ferito,con la pistola in mano. Non si resero conto di quello che stava
succedendo,tutto accadde troppo in fretta. Lyle sparò anche a suo padre,che
cadde a terra,morto. Poi puntò la pistola verso Jarod e stava per sparare quando
Sidney gli fece da scudo e si beccò il proiettile al suo posto ma riuscì a
sparare a sua volta e uccise Lyle,stavolta per davvero. Jarod si precipitò a
soccorrere Sidney e dopo tutti e due si accorsero che miss Parker era china sul
corpo di suo padre.
Tanto tempo occorre agli uomini per superare la sofferenza e i momenti terribili
che a volte la vita impone,ma ci riescono prima o poi,con l'aiuto di Dio e
l'amore,quello totale,assoluto.
Erano passati alcuni mesi da quegli avvenimenti,Jarod era in un grande e
assolato cimitero,in un caldo pomeriggio primaverile. Stava davanti a una tomba
in particolare:era quella di Cindy Lorenz. Jarod pensava a tutte le persone che
avevano sofferto in tutti quegli anni,compresa quella donna che non aveva mai
conosciuto ma che l'aveva messo al mondo. Ma era convinto che adesso aveva
trovato la pace,lei e anche Catherine. Pensò ai suoi genitori adottivi,che per
lui erano la sua vera famiglia:li aveva finalmente ritrovati,dopo tanti anni...
ripensò all'emozione che provò nell'abbracciarli e alle lacrime che non riusciva
più a trattenere... erano persone splendide,che in tutti quegli anni non avevano
mai smesso di cercarlo. Di lì a poco sarebbe tornato da loro e sarebbe stato con
loro qualche giorno e non vedeva l'ora;tra l'altro,un'altra persona ora viveva
con loro:Angelo!Finalmente anche lui aveva trovato una vera famiglia e Jarod
aveva in progetto di studiare una nuova cura che potesse far ritornare il
cervello di Angelo come quello di un 'uomo normale. Jarod pensava anche a
un'altra persona... poi sentì una mano sulla sua spalla:era miss Parker che
accarezzandolo dolcemente gli chiese:
"Tutto bene?"
"Certo!Va tutto bene!Sai stavo pensando a Sidney,mi manca da morire..."
"Anche a me,ma sai,credo che il senso di colpa che si portava dietro non lo
avrebbe mai reso veramente sereno..."
"Ma è morto per salvarmi la vita..."
"Credo che in cuor suo lo sperasse,per lui è stato come ripagarti di tutti gli
anni che ti ha tolto alla tua famiglia e sono sicura che ora ha trovato la
felicità che si meritava e credo anche che ci starà sempre vicino..."Miss Parker
si avvicinò ancor di più a lui e lo baciò sulle labbra. Lui ricambiò
stringendola fortissimo che quasi lei non respirava. Poi lei gli sussurrò
all'orecchio :
"Adesso andiamo! I tuoi ci aspettano!"
(scritto da Carla)