Minaccia dal passato
Riassunto: Il nostro finale personale alle vicende di "Jarod il Camaleonte".
Data di composizione: 10 agosto 2002 - 27 novembre 2002
Racconto adatto: a tutti
DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il
Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte /
The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th
Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di
lucro.
ATTENZIONE: la storia è la continuazione di "Island of the Haunted", quindi contiene spoiler sul 1° e sul 2° film!
CAPITOLO 1
Blue Cove, Casa di Miss Parker, ore
3:30 a.m.
Miss Parker si svegliò improvvisamente. Aveva il respiro
affannato ed era tutta sudata. Aveva sognato di nuovo di essere al Centro e di
vedere due ragazzini abbracciati, che però non si vedevano in faccia, che ad un
certo punto venivano separati da alcune persone che lei non riusciva a vedere,
ma sentiva di conoscerle.
Questa sensazione era
così forte che ogni volta che ci pensava veniva colta da terribili mal di testa,
e la sua mente non riusciva più a formulare pensieri ben precisi, l'unica cosa
che riusciva a vedere erano due ragazzini che tremavano, probabilmente di paura,
e riusciva quasi a percepire un legame... tra di loro.
Da qualche mese,
quel sogno la perseguitava lasciandola sempre molto scossa.
Sentiva che se
fosse andata avanti così ancora per un po' sarebbe impazzita.
Si alzò e
andò in cucina dove prese dal frigorifero una bottiglia d'acqua e se ne versò un
bicchiere, dopodiché cominciò a girare per tutta la casa, con il bicchiere in
mano, agitatissima, ripetendosi che il sogno che faceva ormai tutte le notti,
non era niente di importante.
Si sedette sul divano cercando di
rilassarsi ma non ci riusciva. Ogni volta che chiudeva gli occhi quelle immagini
dei due bambini che gridavano mentre li separavano, le apparivano davanti,
facendola spaventare.
Si chiese se anche Jarod, aveva gli stessi incubi
ma scrollò subito la testa scacciando quei pensieri, pensando che probabilmente
in quel momento lui stava dormendo sonni tranquilli e magari non da
solo.
Il suo unico pensiero, riguardo Jarod,
doveva essere quello di riportarlo al Centro, da dove proveniva... in quel
momento aveva una tale confusione in testa!!!
Ad un tratto squillò il
telefono facendola spaventare. All'inizio lo lasciò suonare, non aveva voglia di
parlare con nessuno in quel momento, ma poi vista l'insistenza dell'idiota che
la stava chiamando si arrese e afferrò la cornetta.
"Chi diavolo è?"
gridò.
"Abbiamo i nervi saldi a quanto pare"
"Jarod, ci mancavi solo
tu" disse furiosa.
"Ma che hai stanotte?" chiese preoccupato "anche tu non
riesci a dormire?"
"Senti io...." si bloccò pensando alla domanda che Jarod
le aveva fatto "non dirmi che anche tu hai degli incubi" chiese stupita.
"Da
un mese li ho continuamente e suppongo che anche tu sei in questa
situazione"
"Si, ma sicuramente passeranno presto"
"Ne sei sicura?
Io non credo che sia così, penso piuttosto che quei sogni ci vogliano dire
qualcosa"
"Smettila Jarod, io spero che finiscano presto invece, non ne posso
più" disse lei furiosa.
"Dimmi Parker, sei ancora dello stesso parere?"
chiese ad un certo punto.
"Di che parere?"
"Sei ancora convinta che nella
nostra vita ci sia solo un "io corro e tu insegui?"
"Ne abbiamo già
parlato"
"Già scusa, non so perché te l'ho chiesto. Buonanotte Parker" disse
lui tristemente e poi riattaccò.
Lei mise giù la cornetta. Quindi anche
Jarod, come lei, aveva degli incubi. Questo pensiero la rassicurò, almeno non
era l'unica a sentirsi scossa da questi sogni. Aveva capito che anche lui lo
era.
Nel frattempo, a Chicago, Jarod stava pensando la stessa cosa mentre
guardava fuori dalla finestra. Miss Parker, come lui, sembrava scossa da strani
incubi. Era sicuro che presto sarebbe successo qualcosa al Centro, ma non sapeva
cosa.
Ad un certo punto Zoey gli si avvicinò mettendogli una mano sulla
spalla "Jarod, cos' hai?" chiese preoccupata.
"Zoey, sei tu" disse girandosi
"niente, non riesco a dormire" .
"Hai avuto di nuovo
degli incubi?" chiese.
"Si, non smettono mai di tormentarmi. Sento che sta
per succedere qualcosa" disse.
"Con chi stavi parlando al telefono?"
"Con
Miss Parker. Come pensavo anche lei è nella mia stessa situazione"
"Ma perché
ogni volta devi sempre chiamarla?" chiese lei infuriata "come se volessi
confidarti con lei, invece che con me"
"Guarda che Miss Parker ha i miei
stessi problemi, è naturale che mi trovo più a mio agio parlarne con lei" disse
lui.
"Come se fosse lei la tua ragazza".
"Smettila Zoey, non è proprio il
momento di parlare di queste cose. Se ti fidi di me, bene, ma se hai dei
sospetti, puoi anche andartene" disse lui furioso.
"Dimmi solo una cosa: tu
mi ami?" chiese lei.
"Io torno a letto" disse lui seccato e poi se ne andò
lasciandola sola.
Il Centro, ore 8:30 a.m.
Miss Parker entrò
nell'ufficio di Sidney .
"Buongiorno Miss Parker" disse Broots "come
stai?"
"Sono un po' stanca. Non ho dormito stanotte" disse lei sedendosi su
una sedia dell'ufficio.
"Sai, io e Broots stavamo parlando di Raines.
Dovresti essere tu il capo del Centro, dopo la scomparsa di tuo padre, invece ha
preso lui il comando. Non mi sembra giusto" disse Sidney.
"Tanto io non
saprei come comandare il Centro" disse lei.
"Comunque non aveva il diritto di
prenderne il controllo, secondo me dovresti dirglielo" disse Sidney.
"No, non
importa" disse lei. In questo momento aveva cose più importanti a cui
pensare.
"Ti dovrebbe importare invece, ho l'impressione che stia
confabulando qualcosa" disse Sidney preoccupato.
"Perché questi sospetti?"
chiese lei stupita.
"Da qualche giorno è chiuso nel suo ufficio e questo non
è un buon segno" disse Sidney.
"Aspettiamo un po' prima di sguinzagliare
Broots nella ricerca di qualcosa" disse Miss Parker.
"Grazie Miss Parker"
disse Broots tirando un sospiro di sollievo.
"Io vado nel mio ufficio, se c'è
qualche novità su Jarod, chiamatemi" disse lei abbandonando l'ufficio.
Mentre
percorreva il corridoio vide Raines e Lyle che stavano parlando, ma appena la
videro si zittirono subito.
"Sorellina, che hai stamattina? Sembri strana"
chiese Lyle con un tono disinteressato.
"Di che stavate parlando? Qualche
segreto?" chiese lei avvicinandosi.
"Per ora è un segreto ma presto ne verrai
a conoscenza anche tu" disse Lyle.
"Di cosa?"
"Del nostro...."
"Lyle!"
disse Raines interrompendolo "ti ricordi quell'affare che dobbiamo sbrigare?"
chiese.
"Si, certo. Scusa sorellina, ci vediamo" disse Lyle e tutti e due si
allontanarono in tutta fretta.
La cosa non le piaceva affatto: da un po' di
tempo Lyle era diventato il leccapiedi numero uno di Raines e questo la
infastidiva molto...
"Ma che diavolo state tramando?" si chiese lei cambiando
direzione e ritornando nell'ufficio di Sidney "avete ragione, Raines sta
tramando qualcosa con la collaborazione di mio fratello".
"Miss Parker,
meno male che sei ritornata, stavamo proprio per venire a chiamarti" disse
Broots.
"Che succede?" chiese lei.
"Subito dopo che te ne sei andata è
arrivata questa busta per te" disse Sidney dandogliela "è da parte di
Jarod"
"Sicuramente un altro dei suoi stupidi scherzi" disse lei aprendola e
all'interno trovò una lettera.
"E' un lettera di mia madre, indirizzata a
..... Thommy Thompson" disse stupita e poi la aprì e la lesse ad alta
voce:
Thommy,
mi devi assolutamente aiutare. Sto pensando che sia
arrivato il momento di attuare un progetto segreto al quale lavoro da molto
tempo. Le mie voci interiori mi dicono che non posso più aspettare. Mio marito e
il Dr Raines però non devono sapere niente, tu sei l'unico di cui io mi possa
fidare.
Tra una settimana esatta verrò da te e ti spiegherò di persona
di che progetto si tratta.
Questa è l'unica speranza che abbiamo di
salvare il
Centro.
Catherine Parker
"Potrebbe essere collegato a tutti i segreti di Lyle
e Raines" disse lei.
"Tu credi che abbiano in mente di attuare questo
progetto?" chiese Broots terrorizzato.
"No, io sono sicura che abbiano in
mente piuttosto di distruggerlo" disse lei spaventata.
In quel momento
squillò il cellulare di Miss Parker.
"Chi è?" chiese.
"Hai ricevuto la
lettera?"
"Si Jarod. Ma che significa?"
"Io credo che Raines abbia in
mente di distruggere questo progetto"
"E come fai ad esserne sicuro?"
"Ho
trovato la lettera nell'ufficio di Raines, sulla sua scrivania. Sembra che la
leggesse con molta frequenza in questi giorni"
"E io cosa dovrei fare?"
chiese.
"Continuare il lavoro di tua madre. Lei voleva che questo progetto
venisse attuato e tu, essendo sua figlia, devi impedire che Raines e Lyle lo
eliminino" disse lui.
"Non credo che Raines abbia in mente di eliminare
quel progetto, è una cosa di tanti anni fa, come fa a ricordarsene?"
"Magari
aspettava il momento buono, tuo padre adesso è scomparso e ..."
"Guarda che
anche mio padre era d'accordo con Raines, la lettera lo dice" disse
lei.
"Allora trovami una spiegazione del perché quella lettera era
nell'ufficio di Raines e addirittura in bella vista" disse lui
spazientito.
"Non lo so. Piuttosto, adesso non avrà dei sospetti? Non
trovando più la lettera...."
"Tranquilla, quella che ti ho dato è una
fotocopia, la lettera vera è ancora nell'ufficio di Raines. Comunque ti dico
solo questo Miss Parker, tienilo d'occhio" disse e poi riattaccò.
"Allora?"
chiese Sidney curioso.
"Teniamo d'occhio Raines e Lyle. Se davvero mia madre
voleva attuare quel progetto, io devo continuare il suo lavoro" disse
lei.
Nel frattempo, SL 19
"Accidenti Lyle, stavi per dirle tutto"
disse Raines spazientito.
"Mi dispiace Raines, credi che avrà dei sospetti
adesso?" chiese Lyle.
"Ne sono convinto. Signore come facciamo adesso?"
chiese Raines ad un uomo nell'ombra della stanza.
"Dal momento che il signor
Parker era d'accordo nell'eliminare il progetto di Catherine, mi sembra comunque
giusto che Miss Parker debba prendere il suo posto" disse l'uomo.
"Non mi
sembra una buona idea signore" disse Lyle "mia sorella se sapesse di questa
storia si comporterebbe come Catherine, lei è uguale a sua madre"
"Si, forse
avete ragione, non possiamo rischiare che ci rovini tutto. Andate adesso"
disse.
"A presto signore" disse Raines e poi sia lui che Lyle abbandonarono
il SL.
CAPITOLO 2
Il giorno dopo, Il Centro ore 7:10
a.m.
Miss Parker entrò velocemente nell'ufficio di Sidney sbattendo la
porta.
"Buongiorno Miss Parker" disse Broots "come mai sei venuta così presto
oggi?" chiese.
"Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte, ma dopotutto ci
ho fatto l'abitudine" disse lei avvicinandosi ai due.
"Di nuovo incubi?"
chiese Sidney.
"Si, ogni notte sempre lo stesso sogno. Ma adesso parliamo di
altro, ci sono notizie di Jarod?" domandò.
"Oggi nessun indizio ma ieri poi
sono riuscito a localizzare la chiamata, quando ti ha telefonato e si trova a
Chicago" .
"Aspettavi Natale per dirmelo?" disse lei arrabbiata. Stava
cercando di mantenere una posizione distaccata, ma non ci riusciva, stava
davvero cominciando ad arrabbiarsi prima del solito... quanto le sarebbe servita
una sigaretta in quel momento!
"Non è facile rintracciare le telefonate e
..."
"Va bene, va bene, io vado là"
"Chicago è una città grossa, dove
inizierai a cercare?" chiese Sidney.
"C'è un altro indizio veramente" disse
Broots "la telefonata proviene dagli uffici della polizia"
"Ecco dove
inizierò a cercare" disse lei rivolta a Sidney e poi uscì
dall'ufficio.
Chicago, tre ore dopo
Miss Parker era vicino agli
uffici della polizia. Nascose bene la pistola ed entrò.
All'inizio si
guardò un po' in giro e ad un tratto lo vide seduto a una scrivania. Stava per
avvicinarsi a lui quando venne fermata da un poliziotto.
"Posso esserle
utile, signora?" chiese.
"Devo parlare con una persona, mi lasci passare"
disse lei irritata.
"Può dire a me se vuole" chiese lui
insistentemente.
"Da lei non voglio niente, le ho detto di lasciarmi
passare" disse. Stava cominciando ad alzare un po' la voce...
Jarod alzò
gli occhi dalla scrivania e quando la vide si alzò subito in piedi spaventato.
Senza farsi vedere uscì dagli uffici e si mise a correre.
Miss Parker quando
non lo vide più capì subito che era scappato quindi uscì dagli uffici e
vedendolo in lontananza iniziò a corrergli dietro.
"Ci risiamo"
si disse lei "sempre la stessa storia... sono davvero stufa... ma stavolta è
mio!"
Lui corse fino ad arrivare in un parco molto grande, ma Miss Parker non
l'aveva perso di vista un attimo e quando vide che nel parco non c'era nessun
passante prese la sua pistola e sparò in aria. Lui si fermò e si girò verso di
lei.
"Finalmente ti sei fermato" disse lei puntandogli contro la
pistola.
"Ti sembra il momento di giocare?" chiese lui ridendo.
"Non fare
lo spiritoso e mettiti queste" disse lei lanciandogli un paio di manette.
Lui
se le mise ma senza chiudersele "e adesso?" chiese.
"Avvicinati e sbrigati"
disse lei ma appena lui si avvicinò a lei si sfilò le manette dai polsi e le
prese la pistola lanciandola lontano e poi scappò via.
Lei velocemente la
riprese e la puntò contro di lui ma poi l'abbassò "maledizione"
Il
Centro, ore 2:30 p.m.
Miss Parker era da sola nel suo ufficio quando ad
un certo punto squillò il telefono.
"Cosa c'è?" chiese.
"Devo parlarti
Parker"
"Jarod, io no invece" disse lei seccata.
"Devo parlarti a
proposito del mio incubo ricorrente"
"La cosa non mi riguarda"
"Ti
riguarda eccome dal momento che penso che anche tu faccia lo stesso
sogno"
"Parlamene al telefono" disse lei.
"E' un po' lunga da spiegare
veramente, ma sono sicuro che qualcuno ci stia chiedendo aiuto all'interno del
Centro"
"Tu credi?" chiese.
"Non lo so, ma quei due
ragazzini...."
"Cosa? Anche tu hai sognato due ragazzi?" chiese lei
stupita.
"Si, un bambino e una bambina che vengono separati da alcune persone
che non riesco a vedere"
"Anch'io ho fatto questo sogno"
"Forse sono un
esperimento di Raines, farò delle ricerche, mi vuoi aiutare?"
"Non intendo
collaborare con te"
"Ma non vuoi scoprire chi siano quei due
ragazzi?"
"Me la caverò da sola" disse lei prima di riattaccare e poi uscì
dall'ufficio.
Jarod mise giù la cornetta con uno sguardo deluso "Parker,
Parker perché non possiamo collaborare insieme come quando eravamo sull'isola?"
si chiese mettendosi al computer.
Era intenzionato a scoprire tutto su quei
due ragazzi. Era sicuro che si trovavano al Centro, magari erano un esperimento
di Raines; se fosse stato così, sarebbe entrato al Centro e li avrebbe
salvati.
Aprì gli archivi del Centro, alla voce "esperimenti" e cominciò a
cercare.
"Ciao Jarod" disse Zoey arrivando.
"Zoey, non ti ho sentita
entrare" disse Jarod senza distogliere lo sguardo dalla tastiera.
"Che stai
facendo?" chiese lei.
"E' un po' lungo da spiegare, si tratta di una cosa che
ha a che fare con il Centro e forse anche con me e con Miss Parker..."
"Miss
Parker?" gridò Zoey "non è possibile sempre lei, in questi giorni non fai altro
che nominarla"
"Ci sono in giro dei segreti che ci riguardano e io devo
scoprirli"
"Certo e che ne è di noi due? Ormai io non esisto più per
te!" disse Zoey. Era davvero molto arrabbiata.
"Non dire così, sai che
non è vero" disse lui continuando a lavorare; aveva un' aria assente, e non
capiva perché a Zoey potesse dare così fastidio il fatto che stava cercando
delle informazioni.
"Smettila di stare al computer allora e facciamo un
discorso serio"
"Adesso non posso, dopo"
"Dopo, sempre dopo. Prima
di ogni altra cosa deve esserci la tua Miss Parker vero? A volte mi chiedo se tu
prendi sul serio il nostro rapporto"
"Non è il momento di parlarne" disse lui
guardandola "ti prometto che quando tutto questo sarà finito staremo insieme ma
adesso no"
"Dimmi la verità, tu sei innamorato di Miss Parker vero? Voi due
siete amanti"
"Non è vero, come ti viene in mente una cosa del genere? Che
razza di discorsi sono?" disse Jarod irritato.
"Non fai altro che parlare di
lei"
"Solo perché è collegata con tutto quello che sta accadendo al
Centro"
"No, non ti credo Jarod, comunque ritorna pure a lavorare, non
preoccuparti per me.... ah ma che dico, tu non ti preoccuperesti per me neanche
se fossi in pericolo"
"Zoey, non dire assurdità" disse lui.
"Senti Jarod,
tornerò più tardi, vado a fare quattro passi" disse lei
allontanandosi.
Tre giorni dopo, il Centro, ore 10:00 a.m.
Miss
Parker era nell'ufficio di Sidney con quest'ultimo e Broots.
"Allora Broots,
non hai ancora scoperto niente riguardo un eventuale esperimento di Raines che
riguardano due ragazzi?" chiese lei.
"No, mi dispiace Miss Parker, il fatto è
che è molto difficile trovare esperimenti di Raines"
"Mi meraviglio di te" si
lamentò lei.
Ad un tratto squillò il cellulare di Miss
Parker.
"Cosa?"
"Parker sono io"
"Jarod, che diavolo vuoi
ancora?"
"Ascolta, in questi ultimi giorni ho fatto delle
ricerche..."
"...anche noi stiamo effettuando delle ricerche, genio, non
abbiamo ....."
"Devo parlarti, al più presto" disse lui "sono a Chicago,
prendi l'aereo e vieni qui. Ci vediamo oggi pomeriggio alle 4:00 al parco di tre
giorni fa" e poi riattaccò.
"Devo andare a Chicago" disse lei "se
vedete mio fratello o Raines, dite che non sono venuta al Centro stamattina
perché non stavo bene, intesi?"
"Ma non avevi detto che non volevi
collaborare con Jarod?" chiese Broots.
"Io vado solo là a sentire cos'ha
scoperto, questo non è collaborare" rispose lei
andandosene.
Chicago, ore 3:50 p.m.
Miss Parker entrò nel parco e
si mise a camminare quando ad un certo punto vide Jarod seduto su una
panchina.
"Allora genio, che cosa vuoi?" chiese
avvicinandosi.
Quando Jarod alzò gli occhi e la vide quasi gli venne un colpo
"Miss Parker, ma dovevi mettere una gonna così corta?" chiese
alzandosi.
"Hai paura che la tua ragazza ti veda con me?" ribatté lei
ironicamente.
"Tu ridi, ma io ce l'ho davvero una ragazza e se mi vedesse con
te andrebbe su tutte le furie" disse guardandosi in giro.
"Hai una
ragazza?" chiese lei guardandolo stupita "comunque, cos'hai scoperto?"
"Sono
entrato negli archivi del Centro e non c'è scritto niente sui due ragazzini, ma
ho trovato il nome di uno strano progetto, Final Project"
"E cosa c'entra
questo?" chiese lei.
"Sono sicuro che quel progetto sia quello che tua madre
voleva attuare, ma non ho trovato spiegazioni a riguardo".
"Forse Raines l'ha
uccisa per questo"
"Dobbiamo scoprire di più su questo
progetto"
"Jarod!!" gridò Zoey avvicinandosi con una faccia
sorpresa.
"Ciao Zoey che ci fai qui?" chiese lui.
"Io che ci faccio qui?
Dovrei farti la stessa domanda. Chi è questa?" chiese furiosa.
"Io
sono...un'amica di Jarod" disse Miss Parker facendo un mezzo sorriso "allora
cosa mi stavi dicendo?" chiese rivolta a lui.
"Ecco io...." si bloccò
guardando Zoey "ci puoi lasciare soli un attimo?" domandò.
"Certo, ti lascio
in compagnia della tua fidanzata, parlate pure" disse lei.
"Zoey ti prego non
ricominciare"
"Ma scusa, tu chi sei?" chiese Miss Parker.
"Io sono
la ragazza di Jarod" disse lei furiosa.
"Oh, quindi sei tu la nuova fiamma di
cui mi aveva parlato Jarod poco fa"
"E la cosa ti dispiace vero?"
"Ma
insomma si può sapere che vuoi da me?" disse Miss Parker arrabbiandosi. Quella
donna era davvero insopportabile! Ma perché non si faceva gli affari suoi e non
la lasciava in pace? E poi non si vergognava ad andare in giro vestita con
quegli straccetti???
"Miss Parker, ascolta..." disse lui.
"Cosa? Miss
Parker?" lo interruppe Zoey sconvolta "quindi tu sei la famosa Miss Parker, ho
capito vi siete dati un appuntamento"
"Ma che stai dicendo ragazzina? Sei
impazzita?" Miss Parker stava cominciando a perdere la
pazienza...
"Tu e Jarod state insieme non è così? Mi chiedo come fa a
piacerti una donna vestita in questo modo Jarod" disse Zoey sogghignando e
squadrandola.
"Che intendi dire?" disse Miss Parker
furiosa.
"Prenderai freddo se metti gonne così corte, e in più ti faresti
passare per una donna facile"
"Non ti permetto di parlarmi così
ragazzina, sai quanto mi è costata questa gonna?" La bellezza di 300 dollari"
disse Miss Parker mettendo le mani sui fianchi "e questi stivali invece li ho
pagati 500 dollari perché sono di una nota marca italiana".
"Beh allora c'è
da vantarsi" disse Zoey guardando da un'altra parte.
"Invece di parlare di me
perché non ti guardi allo specchio? Sarei curiosa di sapere come ha fatto Jarod
ad innamorarsi di una come te, vestita con quegli stracci" le rispose, facendo
una smorfia.
"Ma come ti permetti brutta strega" gridò Zoey furiosa.
"Sarò
pure una strega, ma almeno sono vestita bene, non come una....sguattera"
"Hai
passato il limite, vattene via subito" gridò Zoey.
"Ti consiglio di andartene
via tu invece" disse Miss Parker incrociando le braccia e mantenendo la calma,
cosa che faceva infuriare ancora di più Zoey.
"E' inutile comunque che
facciate finta di essere soltanto amici, vi ho visto prima che parlavate,
sembravate proprio una bella coppia"
"Ci stavi spiando? Bella fiducia che dai
al tuo ragazzo"
"Già il mio ragazzo, forse ancora per poco". Zoey era
furiosa e lo stava guardando attentamente.
"Senti perché non te ne ritorni a
giocare con le bambole, ragazzina"
"Non chiamarmi ragazzina" disse Zoey
sempre più infuriata.
"Oh altrimenti cosa fai? Vai a dirlo alla
mammina?" disse la Parker prendendola in giro.
"E tu lasci che mi tratti
così?" chiese Zoey rivolta a Jarod.
"Aiuto Jarod, la strega mi tratta male,
dalle una lezione, io sono troppo piccola per farlo" disse Miss Parker ridendo e
guardando Zoey che dopo aver dato un'occhiataccia a Miss Parker se ne andò
via.
"Bene, è sistemata" disse Miss Parker soddisfatta.
"Ma che hai fatto
Parker? L' hai offesa" disse Jarod un po' preoccupato.
"Anche lei mi ha
offeso e comunque era tanto che non mi divertivo così" disse ridendo.
"Adesso
smettila, io le voglio bene"
"Va bene, vai pure a far pace con la
ragazzina, se ci riesci. Io torno al Centro" disse lei e poi girò sui tacchi
e se ne andò via.
CAPITOLO 3
Il Centro, ore 7:30
p.m.
Miss Parker entrò nell'ufficio di Sidney trovandolo con
Broots.
"Allora Parker, cosa ti ha detto Jarod?" chiese Sidney.
"Non c'è
molto da dire. Jarod non ha trovato niente sui due ragazzini che abbiamo sognato
tutti e due ma ha trovato il nome di un progetto chiamato "Final Project". L'
hai mai sentito nominare Sidney?" chiese lei.
"Veramente no, sarà un progetto
nuovo" disse Sidney.
"Jarod è convinto che questo sia lo stesso che mia madre
voleva attuare"
"Io non sapevo nulla di quel progetto, quindi non posso dirti
se è lo stesso o no"
"Non importa, in ogni caso adesso non ho più
bisogno di Jarod, ce la caveremo da soli. Io torno a casa, ci vediamo domani"
disse lei uscendo dall'ufficio.
Casa di Miss Parker, ore 10:30
p.m.
Miss Parker stava per andare a dormire, anche se era sicura che non
sarebbe riuscita a chiudere occhio come tutte le sere precedenti a causa dei
suoi incubi. Ad un tratto squillò il telefono.
"Chi è?"
"Devi aiutarmi a
entrare al Centro"
"Jarod, di che stai parlando?"
"Se vogliamo scoprire di
più sul progetto, devo entrare nell'ufficio di Raines e consultare il suo
computer, ma non posso entrare da solo"
"Andiamo genio, ti sottovaluti.
Comunque non ho intenzione di aiutarti, e poi metti che ci
scoprano"
"Non ci scopriranno, e poi non vuoi scoprire la verità?"
chiese lui.
"Magari ti sbagli, chi ti dice che quel progetto sia quello di
mia madre? Secondo me è inutile cercare" disse lei e poi stava per riattaccare
il telefono quando sentì una voce dentro di sé
"Il progetto, tu e Jarod
dovete attuarlo o sarà la fine"
"MAMMA" gridò lei.
"Miss Parker,
ti senti bene?" chiese Jarod preoccupato.
"Si ......d'accordo, ti aiuterò ad
entrare al Centro. Dimmi quando e dove"
"Adesso Parker" disse lui alle sue
spalle.
Lei si girò sorpresa di vederlo "adesso? Ma sei matto? Dobbiamo
organizzarci prima"
"Non servirà, ho già un piano. Però prima cambiati, non
vorrai uscire in pigiama?" chiese lui guardandola.
"Spiritoso, comunque ci
metterò solo un attimo, ma tu intanto esci da camera mia"
"Ah già
scusa. Ti aspetto vicino alla tua macchina" disse lui e poi stava per uscire
quando si girò nuovamente verso di lei "mettiti i pantaloni Miss
Parker"
"Scusa?" chiese lei.
"Hai capito benissimo, dovrai faticare per
entrare al Centro, non vorrai passare dall'ingresso principale vero?"
"Ma
naturalmente. Tu entrerai come un topo e io come una persona che ha il turno di
notte"
"Tutti al Centro sanno che tu non fai mai il turno di notte e si
insospettiranno. Mettiti i pantaloni e non discutere" disse lui e poi
uscì.
Lei aprì l'armadio e prese un paio di pantaloni di pelle nera molto
aderenti e se li mise, insieme a una camicia nera "accidenti ma chi me lo
fa fare" si lamentò.
Dopo qualche minuto raggiunse la macchina e
salì.
"Era ora Miss Parker, credevo che ti fossi addormentata" disse lui
ridendo e poi le vide i pantaloni "ma proprio quelli dovevi mettere?"
"Senti,
invece di criticare il mio modo di vestire pensa a un piano per quando saremo
entrati al Centro" disse lei accendendo la macchina e poi partì.
"Ce l'ho già
un piano. Andremo nell'ufficio di Raines e cercherò sul computer qualche indizio
sul progetto"
"E se non trovi niente? Magari quel progetto non c'entra
niente con quello di mia madre"
"Se sarà così allora lasceremo perdere,
ma sono sicuro che sia lo stesso".
"Vedi di non essere troppo ottimista, topo
da laboratorio, mi secca già abbastanza essere qui a collaborare con te, per non
parlare che mi sono messa i pantaloni, un indumento che odio" si lamentò
lei.
"Se ti danno fastidio, perché non li togli?" disse lui ridendo.
"Ridi
pure, ma sappi che mi basta poco per dare l'allarme e farti catturare una volta
entrati" disse lei seccata.
"Ecco, siamo arrivati" disse lui scendendo dalla
macchina e così fece anche lei.
"Bene e adesso dove andiamo?"
"Entreremo
nei condotti di areazione, ecco perché servivano i
pantaloni"
"Magnifico, dovrò entrare come un topo, se mi vedessero
Sidney e Broots mi riderebbero in faccia".
"Peccato di non aver portato la
macchina fotografica, ti avrei scattato volentieri una bella foto"
"Se lo
facevi avevi firmato la tua condanna a morte" disse lei.
"Ecco il condotto,
sai quando sono scappato dal Centro sono uscito di qua"
"Lo sapevo
genio" disse lei.
"Cosa? E come facevi a ...."
"....è l'unica via
d'uscita"
"Entro prima io così ti faccio strada" disse lui entrando ma Miss
Parker lo tirò per la giacca e lo fece uscire "la so la strada, entro prima io,
non ti ha insegnato nessuno che prima devono entrare le signore?" e così facendo
entrò.
Dopo qualche minuto uscirono dal condotto e si diressero nell'ufficio
di Raines.
"Io consulto il computer, tu stai fuori e guarda se arriva
qualcuno" disse Jarod andando al PC.
"Si, ma sbrigati"
"Abbi
pazienza, cercare il progetto non è come bere un bicchier d'acqua" disse lui
mentre lavorava.
"Se lavori come Broots allora dobbiamo star qua tutta la
notte. Allora a questo punto facevamo prima a chiamare lui"
"No, io sono
molto più veloce di Broots, ma è difficile lo stesso, vuoi provarci tu?"
chiese.
"Continua a lavorare e sta zitto" disse lei continuando a guardarsi
in giro per il corridoio.
"Accidenti qua non c'è niente, dovrò cercare in un
altro file"
"Sbrigati Jarod, se ci scoprono non farò una bella
figura"
"Fai una brutta figura perché sei con me nell'ufficio?" chiese
curioso.
"No, perché ho i pantaloni" ribatté lei.
"Accidenti a me che ti
ho detto di metterli, ma dopotutto ti saresti lamentata anche della
gonna".
"Chi me l' ha fatto fare a collaborare con te? Adesso potrei essere a
casa nel mio letto, forse in compagnia di incubi ma è meglio che essere
qui"
"Chi me l' ha fatto fare di portarti con me Miss Parker" si
lamentò.
"Potevi anche venire da solo, ma no, il genio ha dovuto trascinare
anche me in questa storia".
"Intanto che tu continui a lamentarti io
finalmente ho trovato qualcosa" disse lui mentre si apriva un file intitolato
"Final Project" con dentro varie sigle e numeri.
"Era ora, presto stampa il
file e andiamocene, ho sentito arrivare qualcuno" disse con fermezza.
"L' ho
già stampato, non aspetto certo che me lo dica tu" disse Jarod irritato
spegnendo il computer e andando verso l'uscita dell'ufficio.
"Dove credi di
andare?" disse lei prendendolo per un braccio.
"Ma che ti prende Miss
Parker?" chiese confuso.
Lei si appoggiò alla parete vicino alla porta, e si
tirò Jarod sopra di lei "ho sentito delle voci, sta zitto" disse sottovoce e
guardando nella direzione della porta.
Lui quasi non riusciva a respirare
dall'imbarazzo di avere Miss Parker praticamente attaccata a lui.
Lei
lo guardò. Le loro facce erano a un millimetro di distanza. Si guardarono a
lungo, ma ad un tratto lui si avvicinò lentamente alle sue labbra e gliele
sfiorò, poi si fermò a guardarla negli occhi. Lei lo guardò sorpresa, non se lo
aspettava, ma poi lo abbracciò e si baciarono
appassionatamente.
Dopo qualche istante lei ebbe una visione del suo incubo, dove vedeva ancora i
due ragazzini che gridavano mentre venivano separati e quando l'immagine sparì
lei si staccò subito da Jarod e uscì velocemente dall'ufficio. Lui era rimasto
fermo, non riusciva ancora a crederci, si sentiva come se avesse baciato per la
prima volta, il che non si poteva dire. Da quando era fuggito dal Centro ne
aveva baciate di ragazze, era abbastanza esperto in questo campo. Ma questa
volta non aveva baciato una donna qualsiasi, era Miss Parker, la sua
cacciatrice, una donna irraggiungibile. Aveva sempre invidiato Thomas perché era
riuscito a conquistarla ma adesso forse c'era riuscito anche
lui.
"Allora ti muovi?" disse lei spaventandolo.
"Cosa?...Ah
si...arrivo".
Uscirono dall'ufficio e, senza dirsi una parola, si
incamminarono per il corridoio raggiungendo in pochi minuti il condotto di
areazione.
Appena usciti corsero alla macchina e partirono.
"Parker,
ascolta....quello che è successo prima, io...ecco..." disse lui
imbarazzato.
"Ti ricordi cosa ti ho detto sull'isola? In macchina?" chiese
lei.
"Si, mi hai detto "dimentica quello che è successo sull'isola, dimentica
quell'attimo di debolezza" disse tristemente, ricordando quel
momento.
"Bene, vale anche per adesso" disse
duramente.
"Ma...."
"Jarod, ti prego non dire niente. Ecco siamo arrivati,
ascolta, dimentica tutto" disse lei guardando da un'altra parte "piuttosto
quando mi richiamerai per altre notizie?" chiese poi girandosi verso di lui ma
Jarod era sparito. Lei scese dalla macchina e si avviò verso casa
sua.
CAPITOLO 4
Una settimana dopo, Il Centro, ore 7:40 a.m.
Miss
Parker, mentre camminava nei lunghi corridoi del Centro per andare nell'ufficio
di Sidney stava ripensando ai suoi incubi che da qualche notte si stavano
facendo sempre più violenti. Adesso, nel sogno, i due ragazzini venivano
separati e picchiati da due spazzini e la cosa più sconvolgente era che nel
sogno vedeva anche Raines che dava l'ordine di picchiarli.
Entrò nell'ufficio
di Sidney ancora assorta in questi pensieri. Aveva intenzione di parlare con lui
di questa storia.
"Buongiorno Sidney" disse lei.
"Ciao Miss Parker, ti
vedo preoccupata, è successo qualcosa?"
"Veramente si Sidney, si tratta
dei miei incubi"
"Quelli che riguardano i due ragazzini abbracciati che
vengono separati?"
"Si, ma da qualche notte ho sognato che venivano
anche picchiati e .....la cosa che mi ha spaventato di più era che .....nel
sogno ho visto Raines"
"Raines?" chiese Sydney preoccupato.
"Si, lui ha
dato l'ordine a due spazzini di picchiarli" disse lei sconvolta.
"Capisco. I
due ragazzi non sei riuscita ancora a vederli?"
"No, però adesso che ci penso
mi ricordo una cosa. Sul polso del ragazzo ho visto un bracciale"
"Che tipo
di bracciale?"
"Non so spiegartelo, ma quel bracciale....mi sembra di averlo
già visto....tanti anni fa"
"Ne sei sicura Parker? Non confondere i
sogni con la realtà"
Lei scrollò la testa "si è vero Sidney, non l' ho mai
visto quel bracciale, me ne ricorderei" disse.
"Ti consiglio nei prossimi
giorni di prendere un calmante, così magari potrai dormire, almeno qualche
ora"
"Grazie Sidney. Lo farò"
In quel momento squillò il cellulare di Miss
Parker
"Chi è?"
"Parker, non sai cos'ho scoperto"
"Jarod! E' una
settimana che non ti fai sentire, pensavo ti fossi volatilizzato"
"Invece
eccomi qua e ho delle notizie interessanti su quel file che ho trovato
nell'ufficio di Raines"
"Intendi quelle varie sigle e numeri?" chiese
lei.
"Si, esatto. Non so molto ma ho scoperto che riguardano due ragazzi, un
ragazzo e una ragazza, che erano al Centro tanti anni fa"
"Sono gli stessi
del nostro sogno?"
"Non lo so, può darsi, però questo file non dice chi
siano i due ragazzi"
"Jarod, io ti devo parlare di un'altra cosa che riguarda
il mio sogno, ma non al telefono"
"Non dirmi che vuoi incontrarmi? Sarebbe la
prima volta" disse lui sorridendo.
"E anche l'ultima" ribatté prontamente lei
duramente.
"D'accordo, allora vieni a casa mia, è più sicuro"
"A Chicago?"
chiese lei.
"Si, io vivo lì. Ti do l'indirizzo" disse Jarod e poi glielo
dettò.
"Immagino che ci sarà anche la tua ragazza. Comunque verrò da te oggi
pomeriggio alle 3:00." Riattaccò il telefono e uscì di corsa
dall'ufficio.
Chicago, ore 2:50 p.m.
Miss Parker arrivò vicino
alla porta della casa di Jarod.
"Incredibile, io che busso alla porta della
mia preda" disse incredula e poi suonò il campanello.
"Ciao Miss Parker"
disse Jarod sorridendo quando aprì la porta.
"Non essere troppo amichevole
genio, non è certo una visita di cortesia" disse e così facendo entrò,
guardandosi un po' in giro.
"Vi siete sistemati bene tu e la tua
amichetta. Bella casa" disse sorridendo "spero che la tua ragazza non si
sia troppo offesa; l'altra volta, devo ammetterlo, sono stata un po' troppo
brusca"
"Non preoccuparti Miss Parker" disse Zoey sbucando fuori "io e Jarod
abbiamo già fatto pace" disse avvicinandosi a Jarod con un' aria soddisfatta e
poi lo baciò prendendolo alla sprovvista.
Miss Parker non poté fare a meno di
ridere guardando la faccia stupita di Jarod.
"Come vedi Miss Parker l'ho già
perdonato" disse Zoey sorridendo.
"Attenta a non fargli venire il mal di
schiena però"
"Che intendi dire?" chiese Zoey. Il sorriso di pochi secondi
prima si stava trasformando in una smorfia.
"Sei molto più bassa di Jarod,
mettiti i tacchi quando lo baci altrimenti gli farai venire la
scogliosi"
"Sempre acida eh?" disse Zoey che aveva stampato in viso
un sorriso amaro.
"Adesso Jarod posso parlarti di una cosa in privato?"
chiese Miss Parker e ad un tratto vide al polso di Zoey un bracciale
d'oro.
"Dove hai preso quel bracciale?" chiese Miss Parker
stupita.
"Me l'ha regalato Jarod" disse Zoey con orgoglio.
"C'è qualcosa
che non va Miss Parker?" chiese lui.
CAPITOLO 5
Miss
Parker si avvicinò velocemente a Zoey e le strappò dal polso il
bracciale.
"Ahia, Miss Parker sei impazzita, ridammi il..."
"Sta zitta"
gridò lei e poi cominciò a guardarlo attentamente.
"Jarod, questo bracciale,
l'ho visto nei miei recenti incubi, era al polso del ragazzo" disse con un filo
di voce.
"Ne sei sicura Parker?" chiese lui.
"Sicurissima"
"Ma di che
diavolo state parlando" disse Zoey arrabbiandosi. Si sentiva esclusa dalla loro
conversazione, e questo non le piaceva affatto.
"Puoi star zitta un attimo?"
gridò Jarod lasciandola con un'espressione scioccata.
Miss Parker vide dietro
al bracciale una scritta in piccolo che diceva "Amore per
Sempre".
Improvvisamente ebbe un flash back dove si vedeva lei, che aveva
più o meno 14 anni che regalava un bracciale identico a quello a uno
stupitissimo Jarod e lui per ringraziarla le dava un bacio...
Tornata alla
realtà guardò Jarod con una strana espressione, come di odio, mentre qualche
lacrima le solcò il viso.
Anche Jarod ebbe lo stesso flash back in quello
stesso momento e anche lui alla fine la guardò come per
scusarsi.
"Vieni con me Miss Parker" disse lui trascinandola
via.
"Aspettate, dove state andando?" chiese Zoey ma non ricevette
risposta.
Jarod fece salire Miss Parker in macchina e partirono.
Lei aveva
gli occhi chiusi, ripensava a quel momento, quando regalò il bracciale a Jarod
perché suo padre le aveva detto che, dato che passava tanto tempo con Jarod,
l'avrebbe mandata a Londra a studiare e la sera prima di partire, Miss Parker
aveva regalato a Jarod quel bracciale.
Arrivati alla periferia di Chicago,
vicino a un bosco Jarod si fermò e scese dalla macchina. Anche lei scese e poi
lo guardò arrabbiata.
"Miss Parker, io non lo sapevo che...."
"Sta zitto
Jarod, adesso ricordo tutto, io ti ho regalato questo bracciale prima di partire
per il College, ti ricordi cosa mi avevi promesso quella sera?" chiese
lei.
Lui la guardò stupito "veramente io...."
"Ho capito, non ti ricordi.
Bene, ti schiarisco le idee, in quel momento ti dissi che quando saresti
diventato un uomo avresti regalato questo bracciale alla donna che amavi
veramente, e tu mi hai risposto che me l'avresti restituito, perché nessun'altra
avrebbe mai potuto prendere il mio posto nel tuo cuore" disse lei con le lacrime
agli occhi.
"Mi dispiace Miss Parker, io non mi ricordavo di questa
promessa..."
"...oppure in realtà è Zoey la donna giusta per te" disse lei
con un filo di voce "però io ti avevo regalato il bracciale soprattutto come
segno di amicizia e tu l' hai dato a quella". Miss Parker accentuò l'ultima
parola e la pronunciò quasi con veleno in bocca.
"Probabilmente mi devono
aver fatto qualcosa al Centro, forse mi hanno cancellato la memoria" disse
lui.
"Può darsi, ma si possono cancellare i sentimenti della mente, non
quelli del cuore"
"Allora quei due ragazzini dei nostri incubi...siamo
noi"
"Si, io mi ricordo che quando ci stavamo per salutare ci siamo
abbracciati ma siamo stati sorpresi da Raines e da alcuni spazzini
che..."
"Che ci divisero e ci picchiarono" disse lui furioso e poi tutti e
due ebbero un flash back. Mentre Jarod veniva picchiato dagli spazzini arrivò
Mr. Parker che disse alla figlia che se voleva che gli spazzini smettessero,
doveva promettere che non avrebbe mai più rivisto Jarod, e che l'avrebbe odiato.
Lei annuì e gli spazzini se ne andarono lasciando Jarod per terra
svenuto.
Miss Parker tentò di avvicinarsi a lui ma suo padre la prese per un
braccio e le ricordò la promessa fatta, allora lei si girò piangendo e se ne
andò via con il padre.
"Ho dovuto fare quella promessa, ti avrebbero ucciso"
disse Miss Parker tornata alla realtà.
"Io invece avrei preferito morire
piuttosto che essere odiato da te"
"Non avresti mai dovuto regalare quel
bracciale a Zoey, mi hai tradito" disse lei guardandolo e cambiando
argomento.
"Non posso farmi perdonare in qualche modo?" chiese Jarod
ferito.
"No, Jarod, portami all'aeroporto, non abbiamo più niente da dire. Ti
aiuterò a trovare la verità sul misterioso progetto, perché riguarda anche me,
ma non credo che riuscirò mai a perdonarti" disse lei duramente salendo in
macchina.
CAPITOLO 6
Casa di Miss Parker, ore 9:30
p.m.
Miss Parker entrò in casa sbattendo la porta e, dopo essersi
cambiata andò in cucina, si versò un bicchiere di Vodka, e si sedette sul divano
cercando di dimenticare quello che era successo quel giorno con
Jarod.
"Proprio non me lo sarei mai aspettato da te Jarod, accidenti a
te" disse lei bevendo tutto d'un sorso e poi andò a dormire.
Il giorno
dopo, il Centro, ore 8:20 a.m.
Miss Parker entrò nell'ufficio di Sidney
"buongiorno" disse seccata.
"Miss Parker, qualcosa non và?" chiese
Sidney.
"Sto bene Sidney, non preoccuparti" disse lei sedendosi.
"Eppure
non mi sembra che tu stia bene. Hai preso un calmante per dormire stanotte come
ti avevo detto?"
"No, non l' ho preso, mi sono dimenticata, la smetti
di farmi il terzo grado?" gridò.
"Parker calmati, ieri hai visto Jarod vero?
E' successo qualcosa tra voi due?"
"Basta Sidney, smettila di farmi domande,
ti ho già detto che non è niente, sto bene". Così uscì dall'ufficio ancora più
arrabbiata di prima.
Nel frattempo a Chicago Zoey era all'aeroporto.
Continuava a guardare nervosamente gli orari degli aerei.
"Non ci
capisco niente in tutti questi orari, ma a che ora partirà l'aereo per Blue
Cove?" si chiese continuando a lamentarsi.
Finalmente dopo mezz'ora di
ricerca lo trovò e, dato che l'aereo sarebbe partito entro 5 minuti si precipitò
alla partenza.
Il Centro, ore 11:30 a.m.
Zoey era all'entrata del
Centro vestita con pantaloni e camicia, tutti e due di pelle nera molto aderenti
e tacchi a spillo.
"Sto arrivando Miss Parker" disse trionfante
entrando.
Appena entrata vide un sacco di persone che andavano avanti e
indietro vestiti tutti eleganti.
"Le cose sono cambiate qui dentro"
disse stupita, e poi si avvicinò a uno spazzino, che era Sam "mi scusi lei
conosce una donna alta, brunetta, vestita con gonne corte, tacchi a spillo?
Lavora qui"
"Lei sta parlando di Miss Parker"
"Si, non sapevo che la
conoscesse allora gliel'ho descritta" disse Zoey.
"Qui tutti la conoscono, è
la figlia del capo del Centro. Secondo piano, quinto ufficio" disse
Sam.
"Grazie" disse andando verso l'ascensore "così tu saresti la figlia del
capo di questo posto, ecco perché hai quei vestiti così costosi"
pensò.
Arrivata all'ufficio di Miss Parker tirò un profondo respiro e poi
entrò senza bussare.
Miss Parker era seduta alla scrivania che stava
compilando delle carte "Broots, da quando non bussi?" chiese senza distogliere
lo sguardo dagli incartamenti.
"Ci rivediamo Miss Parker" disse Zoey
sorridendo.
Lei alzò gli occhi e quando vide Zoey si mise a ridere
sonoramente "ma come ti sei conciata?"
"Cos'ha che non va il mio
abbigliamento?" chiese arrabbiandosi.
"Chi sei Cat Woman?" chiese Miss Parker
ridendo "dove hai lasciato il tuo Batman o forse dovrei dire Wonder
Boy?"
"Non sono venuta qui per essere derisa da te Miss Parker"
"Con
quei pantaloni ti si vede tutta la cellulite, vattene prima che chiami la
protezione animali" disse rimettendosi a scrivere.
"Sai, ho saputo che sei la
figlia del capo di questo posto"
"Si e allora?" chiese
guardandola con aria seccata.
"Tu proprio non te lo meriteresti, mi
piacerebbe tanto raccontare in giro che in realtà sei una ragazza facile, rubi i
fidanzati e da quello che ho visto sembra che tratti male anche il
personale"
"Parli di quando ti ho scambiata per Broots?" chiese Miss
Parker "sappi che lui è un mio fidatissimo collega e ormai è abituato a essere
trattato male"
"Sappi che non intendo farmi trattare male da te Miss Parker,
finché sarò qui" disse Zoey "ah proposito ridammi il mio bracciale"
"Non . è
. tuo" scandì Miss Parker arrabbiata.
"Jarod me l'ha regalato quindi mi
spetta"
"Jarod è solo uno stupido, quel bracciale è mio, gliel'avevo regalato
tanto tempo fa in segno di amicizia, ma adesso me lo riprendo perché un
bracciale così non è degno di appartenere a una sciacquetta come te"
"Ma come
ti permetti? Tu hai una montagna di soldi, potresti prendertene migliaia di
bracciali simili"
"Non è questo il punto, è una questione di
principio"
"D'accordo tienitelo pure, io ho Jarod" proferì Zoey
sorridendo.
"Oh, come sei fortunata" ribatté Miss Parker ironicamente "adesso
vattene"
"Non vuoi neanche sapere perché sono qui?"
"No, voglio solo che
ti levi dai piedi. Mi chiedo chi ti ha lasciato entrare poi? La sicurezza che
c'è all'entrata è proprio inefficiente"
"Ti consiglio di usare un altro tono
con la tua nuova collega" disse Zoey sogghignando.
"Cosa?" chiese
stupita e poi si mise a ridere "senti ragazzina, smettila di dire assurdità e
vattene"
"Va bene, me ne vado, ma ritornerò. Se pensi che io non c'entri
niente con il Centro ti sbagli di grosso" disse lei e poi se ne andò.
"Quella
è matta" disse Miss Parker e poi si rimise a lavorare.
CAPITOLO
7
Il Centro, ore 5:30 p.m.
Broots entrò nell'ufficio di Miss
Parker "mi hai fatto chiamare?" chiese.
"Si, Broots, entra. Volevo chiederti
se hai trovato qualcosa a proposito del progetto di mia madre" chiese
lei.
"No, Miss Parker, ho cercato dappertutto ma ancora nessuna traccia. Temo
che Raines ...."
"Non lo dire, quel cadavere ambulante non l'ha distrutto.
Non ancora" disse lei.
"E se invece fosse così?" chiese Broots.
"Nel SL 6
c'è una sala computer, dove sono registrati tutti gli esperimenti, i progetti e
anche tutto il personale del Centro. Ne hai mai sentito parlare?"
"Si, io
lavoravo lì prima"
"Perchè non ci sei andato subito allora?" chiese lei
dandogli un'occhiataccia.
"Non....so se posso ancora entrare lì" disse
lui.
"C'è un solo modo per scoprirlo e tu sai quale" disse lei uscendo
dall'ufficio.
Un'ora dopo, ufficio di Sidney
Miss Parker era con
Sidney nell'ufficio di quest'ultimo e tutti e due stavano aspettando l'arrivo di
Broots. La più agitata come al solito era lei.
"Ma quando arriverà?
Sicuramente l'avranno fatto entrare perchè è già un'ora che non si vede e magari
ha anche trovato qualcosa. Forse questa è la volta buona" disse lei camminando
avanti e indietro.
"E se invece non ha trovato niente?" chiese
Sidney.
"Non è possibile che quel progetto non fosse registrato. In quei
computer c'è tutto" disse lei.
Ad un tratto Broots entrò con una faccia
sconvolta.
"Allora? Hai scoperto qualcosa?" chiese Miss Parker
avvicinandosi.
Lui la guardò "non ho trovato niente riguardo il progetto
ma....." disse lui con un filo di voce e poi diede a Miss Parker due DSA e una
cartella.
"Che cos'è?" chiese lei aprendola.
"Riguarda....Thomas" disse
lui.
"Cosa?" chiese lei e poi lasciò cadere la cartella e si mise a sedere
"cosa...dice la cartella? Dimmi tutto"
"Sei sicura di...."
"Cosa dice??"
gridò lei.
"Thomas lavorava per il Centro, era uno spazzino" disse
Broots.
"Uno spazzino?" disse lei sconvolta.
"Si, però.... Raines gli
affidò una missione e... guarda i DSA" disse lui e poi uscì velocemente
dall'ufficio.
Lei si girò verso Sidney "non ho il coraggio di guardare quei
CD" disse con le lacrime agli occhi.
"Allora non guardarli, prima o dopo lo
farai ma prenditi tempo" disse Sidney.
"Se mi sento così dopo aver scoperto
che Thomas era uno spazzino del Centro, chissà come mi sentirò quando guarderò i
dischetti"
"Broots ne è rimasto sconvolto" disse Sidney.
Lei sospirò e poi
si alzò in piedi "li guarderò a casa"
"Non farti ingannare dalle apparenze,
ci dev'essere una spiegazione" disse Sidney "adesso forse è meglio che tu torni
a casa, e non lo dico perchè devi guardare i CD, vai a riposarti"
"Hai
ragione Sidney, lo farò" disse lei prendendo la cartella di Thomas e i DSA e poi
se ne andò.
Casa di Miss Parker, ore 10:20 p.m.
Miss Parker, dopo
un bagno rilassante, decise di guardare i DSA. Si sedette sul letto con il
computer davanti a lei e mise dentro il primo CD.
Nel filmato c'era Raines
che era nel suo ufficio a lavorare, quando ad un certo punto entrò
Thomas.
"Mi ha fatto chiamare signore?" chiese lui.
"Si, Thomas, entra"
disse Raines alzandosi in piedi "come sai, tu se il miglior spazzino qui, perciò
vorrei affidarti una missione importante"
"Chieda e sarà fatto" disse lui
ridendo.
Raines diede a Thomas una foto "Questa nella foto è una donna che
lavora al Centro, si chiama Miss Parker, è la figlia di Mr Parker"
"Ho
sentito parlare di lei" disse Thomas guardando la foto "non è niente
male"
"Thomas, non dirmi che devo affidare la missione a qualcun altro" disse
Raines "certe cose non devi neanche dirle"
"Stavo scherzando, mi piacciono di
più le bionde" disse Thomas ridendo.
"Questo mi rassicura. Comunque io so che
tu sei bravo a conquistare le donne e quindi devi fare la stessa cosa con
lei"
"Dovrei conquistarla? Tutto qui?"
"Si, ma non sarà facile. Il tuo
compito è quello di controllarla, lei sta cercando un uomo, un simulatore, ma
non sta facendo un buon lavoro e sospetto che stia collaborando con lui,
dopotutto erano molto amici quando erano piccoli"
"Insomma dovrei mettermi
insieme a lei, vivere a casa sua e controllarla"
"Si, e se hai anche solo il
minimo sospetto che stia collaborando con quell'uomo mi dovrai avvertire"
disse.
"Sarà fatto, ma tutto questo le costerà caro, è la prima volta che
faccio finta di conquistare una donna e controllarla"
"Naturalmente ti
pagherò, e anche profumatamente" disse Raines "un'altra cosa, togliti giacca e
cravatta e usa quei vestiti un pò malconci tipo jeans e camicia"
"Ma io odio
quegli indumenti" si lamentò lui.
"Lo so ma dovrai sembrare un restauratore,
se non sbaglio prima di diventare spazzino te ne intendevi di lavori di
restauro"
"infatti, ma ho sempre odiato quel lavoro, comunque per i soldi
farei qualunque cosa" disse Thomas uscendo.
Miss Parker tirò fuori il CD
e spense il computer con le lacrime agli occhi.
Si alzò dal letto e andò in
cucina versandosi un bicchiere di Vodka e poi bevve tutto d'un sorso e se ne
versò un altro.
Dopo aver bevuto quasi mezza bottiglia tirò fuori dal
cassetto del comodino un pacchetto di sigarette e si stese sul letto
accendendone una.
Dopo aver consumato la terza sigaretta si alzò dal letto
riaccendendo il computer. Si accese una quarta sigaretta e mise dentro il
secondo CD.
Il filmato era datato il giorno prima della morte di
Thomas.
Raines stava camminando nel corridoio quando ad un tratto
arrivò Thomas "Signor Raines, devo parlarle"
"Thomas, scoperto
qualcosa? Finalmente hai sorpreso Miss Parker a telefonare a Jarod o
altro?"
"No, volevo dirle che....ho intenzione di licenziarmi e lasciar
perdere questo compito che mi ha dato"
"Cosa? Non dirai sul serio. Ti arrendi
già?"
"Non è quello, ma ....il fatto è che....io mi sono innamorato veramente
di Miss Parker e voglio stare con lei, quindi credo che la cosa più giusta da
fare sia andarmene dal Centro. Ma non dirò a Miss Parker che lavoravo qui, non
verrà mai a saperlo. Adesso devo andare. A presto" disse Thomas
andandosene.
Raines prese il suo cellulare e fece un numero "Brigitte, ho un
problema"
Miss Parker tirò fuori il DSA ancora più sconvolta di prima.
Credeva che Thomas non l'amasse invece era lei che era riuscito a conquistarlo
alla fine.
Ma lui comunque l'aveva tradita, come tutti gli uomini che aveva
conosciuto. Come Jarod.
"Al diavolo tutti, come hai potuto farmi questo
Thomas. Ti odio, e soprattutto odio te Jarod" disse lei piangendo ma smise
subito e si accese un'altra sigaretta.
CAPITOLO 8
Il giorno dopo, il Centro, ore 9:20 a.m.
Miss Parker
entrò, mezza addormentata, nell'ufficio di Sidney.
"Ciao a tutti, bella
giornata oggi vero?" disse sedendosi su una sedia
dell'ufficio.
"Parker, ma che ti è successo? Stai male?" chiese Sidney
preoccupato.
"Ho visto i DSA, ma non ti preoccupare, non mi hanno scioccato
molto"
"Secondo me invece ti hanno sconvolta parecchio, quanto hai bevuto
ieri sera?" chiese lui.
"Non sono affari tuoi Sidney. Sto bene, non
preoccuparti" disse lei "comunque ho bisogno di un caffè"
Sidney andò alla
scrivania e gliene versò una tazza dandogliela "raccontami cosa hai visto in
quel dischetto"
Lei si mise a ridere "Thomas non è quello che si pensava"
disse semplicemente.
"Non ti amava?"
"Si, alla fine sono riuscita a
conquistarlo, eh si che in realtà era lui che doveva conquistare me per
controllarmi, buffo no?"
"Controllarti?"
"Raines pensava che io stessi
collaborando con Jarod e ha mandato Thomas a sorvegliarmi, tutto qui"
"Tutto
qui? La cosa non ti ha sconvolto?"
"Non più di tanto" mentì lei "adesso vado
nel mio ufficio, se vedi Broots digli che gli devo parlare" disse
uscendo.
Il Centro, ufficio di Miss Parker, ore 4:12 p.m.
Miss
Parker era nel suo ufficio quando sentì bussare alla porta.
"Ciao Miss
Parker" disse Broots entrando.
"Si può sapere dove ti sei cacciato?" gridò
lei alzandosi in piedi "stamattina avevo detto a Sidney di farti venire nel mio
ufficio, dove sei stato?"
"Veramente sono passato da te stamattina, ma tu non
c'eri"
"Ma che stai dicendo?" chiese lei.
"Senti, non ho le allucinazioni,
io sono venuto qui stamattina, precisamente alle 9:40 e tu non eri in
ufficio"
"Beh allora mi devo essere allontanata per un momento"
"Però sono
stato nel tuo ufficio ad aspettarti per quasi mezz'ora e ...."
"Sarà stato un
momento lungo, hai scoperto piuttosto qualcosa di nuovo?"
"A parte la storia
di Thomas..."
"Non mi interessa niente di Thomas, io voglio sapere del
progetto di mia madre e ti consiglio di andartene se non hai trovato
niente"
"Allora me ne vado" disse Broots andando verso la porta.
"Broots!"
gridò lei facendolo girare "vai a cercare quel dannato progetto, sbrigati" gli
ordinò.
"Sei rimasta sconvolta per la faccenda di Thomas vero?"
chiese.
"Cosa ti ho detto?" ribatté Miss Parker e lui se ne
andò.
Lei, rimasta sola, si risedette alla scrivania e si massaggiò le tempie
"ho a che fare con un'idiota e un impiccione, sono proprio messa bene" si
disse.
Casa di Miss Parker, ore 10:30 p.m.
Miss Parker tornò
a casa stanca morta e quasi senza voce. Aveva passato il pomeriggio intero e
anche la sera a sgridare Broots perché non aveva ancora trovato niente sul
progetto della madre, e anche a rimproverare Sidney ogni volta che le chiedeva
qualcosa sui DSA di Thomas.
"Andate al diavolo tutti" disse andando in
camera. Sopra il cuscino del suo letto trovò un biglietto di Jarod.
Ho
bisogno di parlarti. Fatti trovare domani pomeriggio al parco di Blue Cove alle
4:30.
Ti
aspetto.
Jarod
"Ci
sarò Jarod, ci sarò" disse lei e poi andò a farsi un bagno.
Il giorno
dopo, parco di Blue Cove, ore 4:25 p.m.
Miss Parker, arrivata al parco,
cominciò a guardarsi un po' in giro fino a che vide finalmente
Jarod.
"Benvenuta Miss Parker" disse lui avvicinandosi.
"Ciao Jarod, sono
contenta che sei qui, a Blue Cove"
"Non mi andava di farti venire ancora a
Chicago, mi sono scomodato io stavolta" disse sorridendo.
"Bene, anche
perché ai miei spazzini non piace molto volare"
"Che intendi dire?"
chiese confuso.
"Questo" disse lei facendo un cenno con la mano; ad un
tratto uscirono 3 spazzini che catturarono Jarod.
"Perché? Perché l'hai fatto
Parker?" gridò lui.
Lei non rispose e abbassò gli occhi.
"Ho capito, ti è
successo qualcosa vero?" chiese.
"Sam, tienilo d'occhio, io vado a prendere
la macchina" disse Miss Parker incamminandosi ma fatti pochi passi sentì
dei rumori dietro di sé e girandosi non trovò più Jarod e tutti gli spazzini a
terra
"Idioti, come ha fatto a scappare?" chiese gridando.
"Ci dispiace
Miss Parker"
"State zitti, torniamo al Centro" disse incamminandosi verso la
macchina.
Nel frattempo Jarod si era nascosto poco distante da loro "ma
che ti è successo Miss Parker?" si chiese preoccupato. Era intenzionato a
scoprire cosa le era accaduto.
Chicago, ore 7:40 p.m.
Jarod tornò
a casa stanchissimo. Per tutto il viaggio di ritorno, in aereo, aveva continuato
a pensare a Miss Parker. Si chiedeva ogni volta cosa l'aveva spinta a fare quel
gesto. Aveva di sicuro scoperto qualcosa che l'aveva sconvolta e forse adesso
non si fidava più di lui.
"Finalmente sei tornato" disse Zoey avvicinandosi a
lui "dove sei stato?"
"Da nessuna parte" disse lui con aria
assente.
"Andiamo, non torni mai a casa così tardi, perché invece di
andartene in giro da solo non andiamo al cinema? Proprio stasera danno un bel
film d'amore" disse con aria sognante.
"Sono troppo stanco, scusa ma il
viaggio è stato lungo e ..."
"Quale viaggio?" chiese lei arrabbiandosi "sei
stato a Blue Cove vero?"
"Si, esatto"
"Me lo immaginavo, hai sempre in
testa il Centro e Miss Parker"
"Già" disse lui non sentendola.
"E lo
ammetti anche. Mi chiedo come faccio a rimanere ancora con te".
"Già"
"Ma
mi stai ascoltando almeno?"
"Eh...cosa?" chiese lui guardandola.
"Lascia
perdere" disse lei infuriata e poi se ne andò.
Nel frattempo al Centro
Miss Parker era nel vecchio ufficio di Mr. Parker, ora proprietà di Raines
insieme a Lyle.
"Miss Parker, non è possibile, come hai potuto lasciartelo
scappare?" chiese Raines.
"E' stato un momento di distrazione, non accadrà
più" disse lei.
"Però quando si tratta di vestirti così, non ti distrai mai
vero?" chiese Lyle ridendo "comunque ti faccio i complimenti sorellina, quella
minigonna ti sta benissimo"
"Comunque, non sta facendo un buon lavoro Miss
Parker" disse Raines.
"Anche io non sono molto contento del tuo lavoro,
angelo" disse una voce alle sue spalle.
Lei si girò con gli occhi fuori
dalle orbite.
CAPITOLO 9
"Papà, sei...tu?"
chiese lei incredula avvicinandosi a lui.
"Si, angelo sono tornato oggi
pomeriggio e Raines e Lyle mi hanno informato del tuo lavoro, se si può chiamare
così"
"Ma cosa ti era successo? Dove sei stato in questi 2 mesi?" chiese lei
sempre più stupita, ma anche preoccupata.
"In un posto sicuro, comunque sono
stato sempre in contatto con Raines e con Lyle, e ho incaricato io Raines di
prendere il controllo del Centro"
"Quindi voi lo sapevate?" disse lei
girandosi verso di loro e non ricevendo risposta proseguì "Ma perché non
mi avete avvertita? Papà io sono tua figlia e ..."
"Angelo, adesso sono
tornato no? Vai a casa a riposarti, ci vediamo domani" disse lui dandole un
bacio sulla guancia e lei uscì dall'ufficio.
Nel frattempo nell'ufficio
di Sidney quest'ultimo stava lavorando quando sentì il telefono
squillare.
"Sono Sidney"
"Cosa è successo a Miss Parker?"
"Jarod, ecco
io....non so se posso dirtelo"
"Sidney, deve essere qualcosa di molto grave
se ti rifiuti di parlarne con me. Sappi che con o senza di te lo verrei a sapere
comunque prima o poi, allora?"
"Eh va bene, abbiamo scoperto che....Thomas
lavorava per il Centro, era un spazzino"
"Cosa?"
"Broots, cercando il
progetto di Catherine ha trovato quelle informazioni. Quello che ha ferito di
più Miss Parker è stato scoprire che Thomas ha fatto solo finta di innamorarsi
di lei, per controllarla. Raines sospettava che lei collaborasse con te e
...."
"E ha mandato Thomas a sorvegliarla" disse lui furioso.
"Si, è stato
ucciso perché si era innamorato veramente di Miss Parker e voleva andarsene dal
Centro, ma Raines non gliel'ha permesso e l'ha fatto uccidere"
"Non ci posso
credere, anch'io ho conosciuto Thomas, pensavo fosse una brava persona,
invece...Immagino che adesso Miss Parker sia sconvolta"
"Ho paura che adesso
sia arrivata al punto di non fidarsi più di nessuno"
"Ora capisco perché oggi
pomeriggio mi voleva catturare"
"Stava per catturarti?" chiese Sidney
incuriosito.
"Già, per fortuna sono riuscito a scappare, ma me la sono vista
proprio brutta. Comunque devo parlarle"
"Stai attento Jarod"
"Lo sarò"
disse lui riattaccando.
Proprio in quel momento arrivò Zoey che aveva sentito
tutta la telefonata "allora che ti ha detto il tuo caro amico Sidney?"
chiese.
"Mi ha detto che....è meglio che non te ne parli, così evito di farti
arrabbiare"
"Sono già arrabbiata" disse lei "scommetto che ti ha parlato di
Miss Parker, Sua Altezza sta male?"
"Zoey, smettila, se proprio devo
essere sincero sì, non sta affatto bene, e io devo vederla"
"Tu non la vedrai
invece, se non vuoi guai" disse lei con un'imitazione del tono minaccioso di
Miss Parker, che però non le venne fuori uguale.
"Mi stai minacciando?"
chiese lui. Ecco, questo era un tono minaccioso...
"In un certo senso" disse
lei.
"Falla finita. Devo ammettere che Miss Parker non ha tutti i torti
quando dice che sei una ragazzina" disse andandosene.
Lei, offesa da quelle
parole, andò in camera da letto, prese dal cassetto del suo comodino un numero
di telefono e lo compose "Signor Raines?... Si ricorda di me?... Zoey.....devo
parlarle"
Il giorno dopo, il Centro, ore 8:00
a.m.
Miss Parker entrò nell'ufficio
di Sidney.
"Buongiorno" disse.
"Ciao Miss Parker, allora come stai
oggi?"
"Meglio di ieri, questo è certo. L' hai saputa piuttosto la
novità?"
"No, quale?"
"E' tornato mio padre"
"Cosa? Ma quando?"
chiese lui sorpreso.
"Pensa un po' , in tutto questo tempo era nascosto non
so dove e Raines e Lyle erano in contatto con lui. E' stato mio padre a dare a
Raines il controllo del Centro"
"Non ci posso credere"
"Neanche io,
comunque a me adesso importa una sola cosa: catturare Jarod" disse lei risoluta
e poi uscì dall'ufficio.
Chicago, ore 11:12 a.m.
Miss Parker diede
un calcio alla porta della casa di Zoey e di Jarod entrando con la pistola alla
mano e accompagnata da Sam e Willy.
"Perquisite la casa, vediamo di trovare
qualcosa di interessante" disse andando in camera da letto.
"Camera molto
ordinata, la ragazzina sa fare le pulizie a quanto pare" disse
ironicamente e poi andò verso il comodino e prese in mano un biglietto con un
numero di telefono.
"Non è la tua scrittura Jarod, vediamo a chi appartiene
questo numero" disse lei componendolo.
"Parla Raines.....chi
è?....pronto?...."
Miss Parker rimise giù il telefono completamente
scioccata.
"Perché Zoey ha il numero di Raines?" si chiese e poi
riguardò il numero e ad un tratto ebbe una visione in cui si vedeva Jarod che
litigava con Zoey. Dopo la litigata lui se ne andò via, Zoey andò in camera da
letto, compose il numero di Raines e si mise a parlare con lui.
Tornata alla
realtà si rese conto che Zoey aveva in mente qualcosa.
"Jarod è in
pericolo, devi salvarlo" dissero ad un tratto le voci nella sua
mente.
"Jarod in pericolo? Beh peggio per lui, almeno capirà che razza di
persona è quella lì" si disse ma mentre stava per uscire si bloccò. No, non
poteva permettere che Raines lo facesse catturare, doveva farlo lei, altrimenti
non se ne sarebbe mai potuta andare dal Centro.
"Salverò Jarod, ma lo faccio
solo per me" si disse "Sam, Willy, torniamo al Centro, qui non c'è niente
e in più non credo che Jarod tornerà" disse uscendo dalla
casa.
CAPITOLO 10
Il Centro, ore 2:30 p.m.
Miss
Parker entrò di corsa nell'ufficio di Sidney.
"Parker, tutto bene?" chiese
lui.
"Si, Sidney, ma credo che presto Jarod ritornerà al Centro"
"Anche
Raines prima mi ha detto la stessa cosa"
"Davvero?" chiese lei
stupita.
"Ha detto che una sua più fidata collaboratrice l'ha trovato"
"E
chi sarebbe questa? Una donna?"
"Si, da quello che mi ha detto. Lavora
all'esterno del Centro e adesso sa dov'è Jarod, però Miss Parker, devo chiederti
di fare una cosa, forse ti rifiuterai di farlo e ti capirò ma in questo caso lo
farò io".
"Cosa?" chiese lei.
"Raines mi ha detto che ha in mente un nuovo
esperimento e vuole sperimentarlo su .... Jarod" disse Sidney "io non posso
permetterlo quindi ho intenzione di farlo fuggire una volta che sarà al
Centro"
"Anche io qualche ora fa stavo pensando di farlo scappare, ma solo
per il semplice fatto che devo essere io a catturarlo e a riportarlo qui, ma
adesso ho qualche dubbio..."
"Come facevi qualche ora fa a sapere che Jarod
sarebbe ritornato al Centro? Io l'ho saputo da Raines mezz'ora fa" chiese Sidney
curioso.
"Ho avuto una visione. Ho visto ......aspetta un attimo Sidney, so
chi è la collaboratrice di Raines" disse lei.
"E chi?"
"E' la fidanzata di
Jarod, quando sono andata a casa sua...."
"Tu sei andata a casa di
Jarod?"
"Si, volevo catturarlo ma temo che sarà inutile, Jarod probabilmente
non tornerà più in quella casa"
"Perchè no? Magari è proprio lì che il Centro
lo troverà"
"Se ieri pomeriggio ho tentato di catturarlo, avrà capito che
sono andata anche a casa sua e non ci tornerà, ma avrà altri rifugi lui e la sua
amichetta. Comunque ho trovato sul comodino di Zoey questo biglietto" disse lei
dandoglielo "è il numero dell'ufficio di Raines. Ho avuto una visione di lei che
gli telefonava"
"Evidentemente il tuo potere sta aumentando, ora non senti
più solo le voci"
"Già, credo anch'io che sia così" disse
lei.
"Troverai Jarod grazie alla tua forte connessione con lui, bambina
mia"
"MAMMA!" gridò lei.
"Cosa ti succede Parker?" chiese Sidney
preoccupato.
"Ho sentito mia madre, mi diceva che io riuscirò a trovare
Jarod, perchè sono fortemente legata a lui" disse lei.
"Hai già qualche idea
su dove si trovi?" chiese lui.
"No, io....non credo..."
"Ascolta le voci
Parker, ti diranno loro dove si trova"
Lei chiuse gli occhi come per
concentrarsi.
"Altlanta, NG, esperimento" dissero le voci e lei ripetè
quello che avevano detto.
"Ma cosa significa?" chiese Sidney.
"Non lo so,
cosa c'entra Jarod con l'Altanta? E poi le lettere NG non mi dicono niente"
disse lei confusa.
"Aspetta Parker, cosa c'è ad Atlanta e più precisamente in
Georgia che sia in contatto con il Centro?" disse Sidney.
"Ma certo, la
Nugenesis" disse lei sorridendo "allora è lì che rinchiuderanno Jarod per
l'esperimento"
"E adesso cosa vuoi fare?"
"Jarod non è ancora stato preso,
lo sento" disse lei "e poi se fosse così, Broots ci avvertirebbe, è sempre il
primo a scoprire tutto" disse ironicamente "ma è questione di poco tempo, almeno
sapessi dov'è ora lo potrei avvertire".
"Devi salvare Jarod" dissero
di nuovo le voci.
"Temo sia stato preso" disse lei preoccupata.
"Le voci
immagino"
"Si, e tra qualche secondo....." disse lei guardando
l'orologio.
"Miss Parker, presto venite" disse Broots
entrando.
".....entrerà Broots" disse lei sorridendo "calma, sappiamo già
tutto"
"Sapete che Jarod è stato catturato?" chiese lui stupito "da quando
non sono più il primo a scoprire le cose?"
"Da quando le mie voci ti hanno
preceduto. Dobbiamo fare un piano per entrare alla NuGenesis adesso"
"Alla
NuGenesis? Ma ti sbagli, Raines ha detto che è al Centro" disse Broots.
"E'
quello che vuole farci credere, ma in realtà è alla NuGenesis, vuole usarlo per
un esperimento" disse lei.
Nel frattempo nell'ufficio di Raines,
quest'ultimo stava per recarsi alla NuGenesis, dopo aver ricevuto la notizia dai
suoi spazzini che avevano preso Jarod. Prima di uscire però entrò nell'ufficio
Zoey.
"Signor Raines, allora è andato tutto bene?" chiese lei.
"Si, Zoey,
sei stata bravissima, anche se non è stato carino da parte tua non dirci subito
che il tuo fidanzato era Jarod"
"Signor Raines, io amo Jarod, e non l'avrei
mai tradito se non fosse stato per quella strega di Miss Parker"
"Dunque, ti
vuoi vendicare di Jarod, è per questo che ci hai chiamato"
"Si, ma non dica
che sono io la persona che l'ha fatto catturare"
"Naturalmente, la mia spia
preferita dovrà rimanere in incognito"
"Ancora una cosa Raines, io le ho
consegnato Jarod ma a una condizione"
"Dimmi pure"
"Dopo l'esperimento
cosa ne farà di Jarod?"
"Lo porterò al Centro e svolgerà simulazioni con
Sidney oppure avevo in mente anche un'altra cosa, Miss Parker non l'ha catturato
quindi non se ne può andare dal Centro e a noi ci serve"
"Per cosa?"
"Lei
ha lo stesso potere della madre, sente le voci, ha il senso interiore e questo
ci potrà servire. Potrei utilizzarla per delle simulazioni, magari con Jarod
e...."
"Ed ecco che arriva la mia condizione" disse Zoey "lei mi deve
promettere che Jarod e Miss Parker non si vedranno più, mai più"
"Temo di non
capire"
"Vede, ho capito che Jarod è molto legato a Miss Parker e viceversa,
e io voglio farla pagare a tutti e due"
"Va bene, non permetterò mai a Miss
Parker di vederlo neanche una volta, Jarod per lei non esisterà più e
viceversa"
"Conto su di lei, a presto" disse Zoey
andandosene.
Georgia, Atlanta, NuGenesis, ore 9:00 p.m.
Jarod era
nella sua cella, al piano di sotto. Non riusciva a dormire, continuava a
chiedersi come il Centro abbia potuto prenderlo. Il rifugio che aveva a Blue
Cove era uno dei più sicuri che aveva. Era sicuro che qualcuno l'aveva tradito
ma chi? Forse Miss Parker? Le sue voci interiori potevano averla
aiutata.
Improvvisamente sentì dei rumori da fuori della cella ma prima che
potesse fare qualcosa entrò nella cella Sidney vestito con una tuta nera e
scarpe da ginnastica.
Jarod appena lo vide si mise a ridere "ma come ti sei
conciato?" chiese uscendo e cominciando a correre.
"E' stata Miss Parker; mi
ha detto che giacca e cravatta non erano adatti e dovevo vestirmi comodo, anche
Broots è vestito più o meno uguale ma la cosa che più mi sorprende è che Miss
Parker ha i pantaloni"
"Cosa? I pantaloni"
"Già, eh si che li odia, chi
mai l'avrà convinta a metterli?" chiese.
"Non saprei" disse lui ridendo senza
farsi vedere.
Ad un tratto arrivarono vicino all'uscita, dove trovarono anche
Miss Parker e Broots nascosti.
"Finalmente, vi siete fermati a prendere un
caffè per caso?" chiese lei seccata.
"Veramente una brioche" disse Jarod
ridendo "hai messo i pantaloni Miss Parker e gli stessi dell'altra
volta"
"Quale altra volta?" chiesero in coro Sidney e Broots un pò ad alta
voce e 5 guardie che erano all'entrata li videro.
"FERMI" gridò uno. Tutti
avevano le loro pistole puntati contro di loro.
"Siete degli idioti voi due,
anzi tutti e tre" gridò lei e poi tirò fuori anche lei la pistola.
"Uno
contro 5, hai un bel coraggio" disse uno delle guardie.
"Parker, metti giù la
pistola, sono in 5" disse Jarod e lei, riluttante la mise per terra.
Quando
le guardie li catturarono Jarod riuscì a divincolarsi e colpire le due guardie
che lo stavano tenendo.
Un'altra guardia, che teneva Miss Parker la spinse a
terra, prese la pistola per sparare a Jarod, ma la Parker gli diede un calcio
alla gamba facendolo cadere.
Intanto anche Sidney era riuscito a liberarsi
dalle due guardie che tenevano sia lui che Broots e lì stordì.
"Ben fatto,
adesso andiamo" disse lei riprendendo la pistola da terra e tutti corsero
all'uscita ma una delle guardie si riprese subito, prese la sua pistola e sparò
colpendo Jarod di striscio a un braccio ma facendolo cadere per
terra.
"Jarod!" gridò Miss Parker aiutandolo ad alzarsi e prima di andare
sparò alla guardia colpendolo a una gamba e poi aiutò Jarod a raggiungere la
macchina.
In poche ore raggiunsero Blue Cove e Miss Parker, portò Sidney e
Broots a casa loro.
"A domani Miss Parker" disse Broots scendendo dalla
macchina.
Nell'auto erano rimasti solo Jarod e Miss Parker che non si
rivolsero la parola per tutto il viaggio fino a casa di Miss Parker.
"Ti ha
ferito gravemente?" chiese lei arrivata vicino a casa sua.
"No, è una ferita
di striscio" disse lui.
"Comunque è meglio che vieni a casa mia, così puoi
medicarti" disse lei scendendo dalla macchina e così fece anche lui.
"Perchè
mi stai aiutando? Sei stata tu a farmi catturare?" chiese lui appena entrato in
casa.
"Ma che stai dicendo? Io non sapevo dov'eri, sono state le voci a dirmi
che eri alla NuGenesis"
"Le voci ti hanno detto che ero alla NuGenesis?"
chiese lui stupito.
"Si, ma sappi che non ti ho salvato per farti un piacere,
l'ho fatto per me. Dato che non ti ho catturato io, non me ne sarei potuta
andare dal Centro, ma se ti catturo io si, quindi...."
"Quindi adesso mi
porterai al Centro, giusto?" chiese lui.
"No, adesso puoi andare. Ho deciso
che non ti catturerò finchè non avremo scoperto di cosa si tratta il Final
Project"
"Bene, una tregua quindi" disse lui "ma non dobbiamo scoprire solo
quello, anche un'altra cosa"
"Cosa?" chiese lei.
"Il Final Project è stato
creato da tua madre per salvare il Centro ma da cosa?"
"Lo
scopriremo"
"Forse io l'ho già scoperto. L'esperimento che Raines voleva fare
su di me, forse è quello"
"Chissà quanti esperimenti avrà progettato di fare
su di te, chi ti dice che sia quello?"
"Sensazione, allora posso avere
l'occorrente per medicarmi?"
"Si, vado a prenderli" disse lei andando in
bagno e ritornò subito.
"Mi piacerebbe proprio sapere come hanno fatto a
catturarmi" disse lui.
"E' stata Zoey" disse lei "ho avuto una
visione"
Lui si mise a ridere "andiamo Miss Parker non può essere, la odi a
tal punto da incolparla di questo?"
"Si, perchè è stata lei, mi devi credere.
Ho avuto una visione quando sono andata a casa tua, voi due che
litigavate"
"Si, infatti abbiamo litigato"
"Quando te ne sei andato lei ha
chiamato Raines, probabilmente per farti catturare, forse sapeva che saresti
venuto a Blue Cove"
"Zoey non conosce il Centro"
"Si, invece, una volta è
perfino venuta nel mio ufficio vestita alla Cat Woman e mi ha detto che lei ha a
che fare con il Centro"
"Sicura di stare bene?" chiese lui un pò
preoccupato.
"Sto benissimo. D'accordo continua pure a pensare che la tua
Zoey sia una brava ragazza, peggio per te" disse lei furiosa.
"Piuttosto ho
saputo di Thomas e..."
"Jarod, questi non sono affari tuoi, adesso non ti
catturerò ma quando avrò scoperto tutto sul progetto filerai dritto al Centro"
gridò lei.
"Adesso non hai più fiducia in nessuno immagino"
"Tutti gli
uomini che ho conosciuto mi hanno tradito, ma Thomas, anche lui....un momento io
sto parlando dei miei problemi con te, con il traditore n. 1" disse lei
seccata.
"Io non ti ho tradito"
"Il bracciale Jarod" disse lei "te ne sei
già dimenticato?"
"No ma parlare con qualcuno ogni tanto..."
"Tu sei
l'ultima persona con la quale vorrei parlare" disse lei dandogli le spalle, ma
quando si girò non lo vide più e trovò la finestra aperta.
Qualche lacrima le
solcò il viso ma poi chiuse la finestra e andò a dormire.
CAPITOLO
11
2 giorni dopo, il Centro, ore 8:00 a.m.
Miss Parker stava
camminando nei lunghi corridoi del Centro per andare nell'ufficio del padre.
Arrivata davanti alla porta sentì delle risate femminili.
"Ci risiamo,
un'altra sciacquetta che si interessa a mio padre" disse lei seccata, poi aprì
la porta dell'ufficio e vide l'ultima persona che avrebbe voluto vedere: Zoey.
Era seduta sulla scrivania del padre, e anche lei indossava, come Miss Parker,
minigonna, camicia nera e tacchi a spillo.
"Ciao angelo, vieni avanti" disse
Mr. Parker continuando a sorridere.
"Ci rivediamo Zoey" disse Miss Parker. Se
il suo sguardo avesse potuto uccidere, Zoey sarebbe già stata uccisa da un
pezzo.
"Voi già vi conoscete?" chiese Mr. Parker stupito.
"Si, ci siamo
incontrati una volta ....al Centro" disse Zoey sorridendo.
"Allora saprai
anche tu che Zoey fa parte anche lei del Centro, lavorava per Raines già da
qualche anno e io non la conoscevo ancora"
"Papà, devo parlarti un
secondo....in privato"
"Parla pure angelo, non ho segreti con Zoey"
"Che
vuoi dire?" chiese Miss Parker stupita.
"Non l'hai capito da sola?" chiese Mr
Parker facendole l'occhiolino.
"Oh no, non dirmi che ti sei invaghito di
questa arpia" disse lei.
"Angelo, non parlare così"
"Invece si papà, sai
che era la fidanzata di Jarod? E forse lo è ancora"
"Tutti ormai sanno che io
stavo con Jarod, Miss Parker" disse Zoey "mi sono presa una bella sgridata da
Raines perché non l'avevo avvertito che lo conoscevo, ma adesso non sto più con
lui"
"Visto Angelo? Quindi ho via libera" disse lui ridendo.
Lei fece una
smorfia "adesso Jarod è fuggito dalla NuGenesis, quindi il piano di catturarlo è
fallito"
"Già, purtroppo" disse Zoey.
"Di cosa dovevi parlarmi
angelo?"
"Niente di importante"
"Allora te la dico io una cosa importante,
questa sera ti invito a cena....vieni anche tu Zoey?" chiese lui.
"Volentieri
signor Parker"
"dammi del tu cara"
"Come preferisci" disse lei facendogli
gli occhi dolci.
"Io speravo di passare una serata solo con te papà e poi
perché invitare un'estranea?" chiese Miss Parker stupita.
"Ma io non sono
un'estranea Miss Parker" disse Zoey sorridendole.
"Comunque non posso venire
con voi, ho del lavoro da fare"
"Non puoi rimandare angelo?"
"No" disse
lei e poi uscì di corsa.
Ufficio di Sidney, ore 8:40 a.m.
Miss
Parker entrò nell'ufficio sbattendo la porta.
"Miss Parker, che ti è
successo?" chiese Broots.
"Se ve lo dico non ci credete"
"Sai che ho visto
tuo padre con una ragazza stamattina?" disse Sidney.
"Una biondina vestita
più o meno come me che però assomiglia a una sciaquetta?" chiese Miss
Parker.
"Si, più o meno"
"E' la fidanzata di Jarod, forse ex"
"Zoey? E
cosa ci fa al Centro?" chiese Sidney stupito.
"Semplice, lavora qui. Signore
e signori ecco a voi Brigitte 2°" disse seccata.
"Non dirmi che è
interessata a tuo padre?" chiese Broots.
"Proprio così e da quello che ho
visto anche mio padre le fa la corte"
"Forse non è poi così antipatica.
Pensavi la stessa cosa di Brigitte e poi invece ti sei accorta che non era così
cattiva come credevi, anche se aveva ucciso Thomas..."
"Sidney" gridò Miss
Parker "non parlarmi di lui"
"Scusa"
"In effetti hai ragione,
Brigitte alla fine mi ha chiesto scusa e .... mi sono ricreduta su di lei, ma
con Zoey è diverso"
"Allora, adesso hai deciso di collaborare con Jarod?"
chiese Broots.
"Si, ma solo fin quando non avremo scoperto tutto sul Final
Project"
Ad un tratto sentirono bussare alla porta.
"Avanti" disse
Sidney.
"Buongiorno a tutti" disse Zoey entrando.
"Eccola di nuovo" disse
Miss Parker a bassa voce.
"Io sono Zoey, e lei deve essere Sidney, Jarod mi
aveva tanto parlato di lei"
"Si, sono io"
"Che diavolo ci fai qui?"
chiese Miss Parker. Non aveva mai desiderato tanto ardentemente una
sigaretta...
"Te l'avevo detto che ci saremmo incontrate, però non mi avevi
detto che tuo padre era un uomo così affascinante"
"Perché non te ne vai?"
suggerì.
"Sei molto inospitale, Miss Parker"
"Quali sono le tue intenzioni
con mio padre?"
"Nessune intenzioni, mi ha invitato a cena e io ho accettato,
cosa c'è di male in questo?"
"Jarod lo sa che tu lavori per il Centro
adesso?"
"Non provo più niente per lui, per me è diventato un nemico quindi
non devo informarlo su niente"
"Scommetto che tu fai solo finta di essere
interessata a mio padre vero? Lo fai per interesse oppure per prenderti una
rivincita su di me?"
"Ho solo sentimenti di amicizia verso tuo padre"
"Se
speri di entrare nella famiglia Parker ti sbagli di grosso" disse Miss Parker
parlando a denti stretti.
"Mi ci vedresti come la tua matrigna?" chiese
ridendo.
Miss Parker non ci vide più dalla rabbia e le diede una
spinta.
"Parker calmati" disse Sidney mettendosi in mezzo.
"A quanto pare
sei un po' agitata, comunque se questo dovesse succedere, tu non potrai
farci niente. Al cuore non si comanda" disse andandosene via.
"Quella brutta
strega" disse Miss Parker cominciando a camminare per la stanza.
"Andiamo
Miss Parker, Zoey è una ragazzina, tuo padre non si metterebbe mai con una del
genere" disse Sidney cercando di rassicurarla.
"Io non ne sarei così tanto
sicura" disse lei "mio padre sta già cominciando a interessarsi a lei, e la cena
ne è la prova, per non parlare del modo in cui la guardava"
"Cosa vuoi
fare adesso?" chiese Broots.
"Non lo so Broots, purtroppo non so cosa fare"
disse tristemente.
Il Centro, ore 17:20 p.m.
Miss Parker entrò
nell'ufficio di Sidney "mi hai fatto chiamare?" chiese.
"Si, Parker, devo
parlarti. Poco fa ho pensato di chiamare Jarod per informarlo di Zoey, ma non
l'ho trovato, allora ho pensato che magari potresti contattarlo tu dal momento
che..."
"Tanto è tutto inutile, gli avevo già parlato di Zoey, ma non mi ha
creduto"
"Non è da Jarod non crederti. E' la prima volta" disse Sidney
stupito.
"Comunque non mi importa più di tanto"
"Ma se Zoey riuscisse a
catturarlo..."
Lei si mise a ridere "non ci riuscirà, se non ci sono riuscita
io in 5 anni"
"Se lo dici tu" disse Sidney "ma io sono comunque dell'idea di
provare ancora a chiamarlo" disse facendo il numero e poi si mise in ascolto
"accidenti, è sempre muto"
"Lascia perdere Sidney, non c'è da fidarsi di
Jarod"
"Ti sei sempre fidata di lui"
"Ora non più" disse lei duramente
uscendo dall'ufficio.
Casa di Miss Parker, ore 9:30 p.m.
Miss
Parker appena tornata a casa andò a farsi un bagno caldo.
Dopo mezz'ora
uscì dalla vasca e andò in cucina prendendo dal frigo una bottiglia di
super-alcoolico, se ne versò un bicchiere e bevve tutto d'un sorso. Stava
ripensando a suo padre e a Zoey che sicuramente in quel momento erano in un
lussuoso ristorante a ridere e a scherzare. E poi naturalmente ripensava a
Jarod, con la storia del bracciale, e del fatto che non le aveva creduto quando
lei gli aveva raccontato di Zoey.
Decise di non pensarci e riempì di nuovo il
bicchiere.
Nel frattempo Jarod era vicino alla casa di Miss Parker.
Finalmente aveva trovato delle informazioni sul progetto della madre e quindi
doveva avvertirla.
Decise questa volta di entrare come una persona normale,
cioè dalla porta d'ingresso, ma quando bussò non ricevette risposta dalla
Parker.
"Possibile che sia ancora al Centro?" si chiese e poi si accorse che
la porta era aperta ed entrò.
"Parker, ci sei?" chiese lui e andando in
salotto la vide sul divano.
"Ti senti bene?" chiese lui vedendola mezza
addormentata.
"Vattene via, Jarod cosa vuoi?" chiese lei.
"Forse è meglio
che torni domani, devi essere lucida per sentire quello che ho da dirti"
"Non
mi importa più niente del progetto, vattene" disse lei.
"Non sai quello che
dici Parker, vado a prepararti un caffè e molto forte" disse lui andando in
cucina ma lei si alzò di scatto e lo prese per un braccio.
"Tu non vai da
nessuna parte, te l' ho detto non mi importa più niente di quel
progetto"
"Non puoi lasciar perdere tutto, tua madre non lo vorrebbe"
"Io
non mi fido più di te, non mi fido più di nessuno"
"Perché dici questo? E'
sempre per la storia del bracciale?" chiese lui.
"No, è per tutto. Non mi hai
creduto anche per la faccenda di Zoey"
"Andiamo Parker, come posso credere a
una cosa del genere. Zoey non conosce il Centro"
"Invece si, stamattina l'ho
vista nell'ufficio di mio padre e adesso staranno sicuramente cenando in un
ristorante"
"L'alcool fa brutti scherzi a volte"
"Va bene, non
credermi, tanto peggio per te. Adesso vattene via"
"Come posso lasciarti
sola?"
"Me la so cavare, me la sono sempre cavata anche senza di te" gridò
lei.
"Come vuoi" disse lui tristemente e poi uscì dalla porta.
Lei si
lasciò cadere sul suo divano e si addormentò mentre qualche lacrima scese dai
suoi occhi.
CAPITOLO 12
Il giorno dopo, Il Centro, ore
8:30 a.m.
Miss Parker uscì dall'ascensore e cominciò a camminare per il
corridoio, quando ad un certo punto incontrò Zoey.
"Ciao Miss Parker, dormito
bene?" chiese lei un po' arrabbiata.
"Che cosa vuoi di prima mattina?"
chiese Miss Parker.
"Sei in ritardo di ....esattamente mezz'ora" disse Zoey
guardando l'orologio "sbaglio o il tuo lavoro inizia alle 8:00?"
"Mi stai
controllando?"
"In un certo senso. Sai tuo padre è un po' preoccupato per te,
e ...."
"....Ti ha chiesto di sorvegliarmi" concluse lei.
"Già, ma lo
faccio per il tuo bene"
"Perché non te ne vai?" gridò lei "se ti trovo
un'altra volta da queste parti, passerai dei grossi guai"
"Non cercare di
spaventarmi Miss Parker, lo so come sei fatta. Sei tanto brava a parole, ma
....sei altrettanto brava a fare quello che dici?"
Lei la prese per la giacca
e la spinse contro il muro "oh non sai quanto" disse parlandole a denti stretti
"adesso vattene, consiglio personale"
"Angelo, che stai facendo?" chiese Mr.
Parker arrivando.
Miss Parker la lasciò andare e lei andò subito vicino a Mr.
Parker "ho l'impressione che tua figlia stamattina sia un po' agitata, mi
ha minacciata"
"Cosa? Tesoro è vero?" chiese il padre.
Miss Parker si mise
a ridere "andiamo papà, non le crederai mica? Vuole solo mettermi in cattiva
luce ai tuoi occhi"
"No, non è vero" disse Zoey rivolgendosi al padre "prima
che tu arrivassi mi stava minacciando di uccidermi se mi fossi di nuovo fatta
trovare da queste parti, ma io stavo eseguendo solo i tuoi ordini"
"Mi
meraviglio di te, angelo" disse lui.
"Papà, io sono tua figlia, lei mi ha
provocato e io le ho solo detto di andarsene...."
"Dicendomi anche che se non
l'avessi fatto avrei passato dei grossi guai" concluse lei.
"Sta zitta
ragazzina" gridò Miss Parker cercando di avvicinarsi a lei ma Mr. Parker si mise
in mezzo.
"Adesso basta. Vai nel tuo ufficio angelo e smettetela tutte e due
di litigare"
"Ma io non stavo litigando con lei" disse Zoey facendo gli occhi
dolci.
"Cercate di andare d'accordo" disse lui e poi prendendo sotto braccio
Zoey fece per andarsene.
"Ah Miss Parker" disse Zoey girandosi verso di lei
"mettiti dei vestiti più....come dire decenti, adatti alla tua classe"
"Zoey
ha ragione tesoro" disse Mr. Parker "non dovresti mettere delle minigonne così
corte"
"Perché invece non guardi com'è vestita quella ragazzina che ti sta
vicino? Sembra una poco di buono"
"Non è vero, anzi mi piace molto com'è
vestita"
"Grazie" disse Zoey sorridendo.
"Segui il consiglio di Zoey,
cara"
"Non hai mai criticato il mio modo di vestire" disse Miss Parker
stupita.
"E' arrivato il momento di farlo, a più tardi" disse lui andandosene
con Zoey.
Lei, rimasta sola cominciò a camminare più velocemente,
raggiungendo l'ufficio di Sidney.
"Miss Parker, un po' in ritardo oggi" disse
Broots appena lei fu entrata.
"Zitto o ti sparo" gridò lei e poi tirò fuori
dalla sua tasca un pacchetto di sigarette e ne accese una.
"Non avevi
smesso?" chiese Sidney.
"Sidney, lasciami stare, oggi non è
giornata"
"Fammi indovinare, hai incontrato Zoey" disse Sidney.
"Non
parlatemi di lei, mi sta facendo mettere contro mio padre"
"Proprio come
Brigitte" disse Broots.
"Brigitte non era niente in confronto a questa.
Comunque cercherò di evitarla"
"Cerca anche di evitare alcoolici e fumo"
disse Sidney prendendole la sigaretta e spegnendola.
"Con quella in
circolazione, sarà molto difficile".
Ad un tratto squillò il suo
cellulare.
"Sono Parker"
"Sei sempre della stessa idea?"
"Di
quale idea Jarod?" chiese lei confusa.
"Non ti ricordi ieri sera cosa mi hai
detto?"
"Per tua informazione non ero in me ieri sera, non mi ricordo più
niente"
"Avevi detto che non ti importava più niente del progetto"
"Ritiro
tutto, te l'ho detto, non ero in me. Non dirmi che hai pensato veramente che
lasciassi perdere?"
"No, volevo solo sentirtelo dire"
"Se non sbaglio ieri
mi avevi detto che avevi delle informazioni"
"Si, e anche molto interessanti,
ma non è molto. Ci vediamo oggi pomeriggio a casa tua, alle 3:00" disse lui e
poi riattaccò.
"Allora Parker?" chiese Sidney curioso.
"Jarod ha scoperto
qualcosa sul progetto di mia madre"
"Spero che ci terrai informati" disse
Broots.
"Si, certo"
"Bene, perché siamo curiosi" disse Sidney
ridendo.
Casa di Miss Parker, ore 2:40 p.m.
Miss Parker tornò a
casa. Per fortuna suo padre, dopo tante insistenze da parte di lei, si era
deciso a darle il pomeriggio libero.
"Ben arrivata Miss Parker, sei in
anticipo" disse lui avvicinandosi a lei.
"Veramente tu sei in anticipo,
questa è casa mia" disse lei "allora cos'hai scoperto?" chiese sedendosi sul
divano.
"Come tu sai già tua madre ha creato il Final Project per salvare il
Centro"
"Si, ma da che cosa?"
"Da un esperimento di Raines"
"Sapevo che
c'era di mezzo anche lui"
"Io non ho scoperto molto di questo esperimento, so
solo che è un virus"
"Un virus? E con quali effetti?"
"Purtroppo non l'ho
scoperto. Raines fin ora non è mai riuscito a sperimentare questo virus su
qualcuno, perché tua madre riuscì a impedirlo"
"Con il Final Project
suppongo"
"Si, ma non sappiamo ancora come usarlo questo progetto e
soprattutto non sappiamo che cosa può fare quel virus di Raines, ma una cosa è
certa, il virus non può ancora essere utilizzato, perché Raines non l'ha ancora
terminato."
"E tu come fai ad esserne sicuro?"
"Facendo delle ricerche ho
scoperto che quando mi hanno portato alla NuGenesis, qualche giorno fa, era per
sperimentare su di me questo esperimento"
"Ma Raines non ha fatto in tempo a
usarti come cavia, perché sei scappato quindi come fai a dire che...."
"Sono
entrato negli archivi della NuGenesis, per sapere il motivo per cui mi avevano
preso e ho scoperto che era per quel motivo, ma poi ho letto anche che
probabilmente non avrebbe funzionato, perché il virus non era completo"
"In
poche parole mia madre ha utilizzato il Final Project per impedire a Raines di
creare quel virus..."
"In un certo senso è arrivata troppo tardi, perché
Raines l'aveva già creato, ma non del tutto"
"Insomma è un virus a
metà"
"L'altra metà la sta terminando adesso, ne sono sicuro"
"Dopo tanti
anni?" chiese lei.
"Anche io non riesco a capire come mai abbia aspettato
così tanto, Catherine era l'unica a sapere del progetto..."
"No, c'era anche
Thompson" disse lei.
"Allora forse ha mandato avanti lui il progetto, dopo la
morte di tua madre, ma adesso anche lui è morto"
"Quindi Raines ha cominciato
di nuovo a lavorare su quel virus dopo la morte di Thompson?"
"Probabilmente
si, ricordi che l'aveva ucciso Alex? Gliel'avrà ordinato Raines, questo vuol
dire che Alex prendeva ancora ordini da Raines".
"Adesso la cosa più
importante è scoprire il potere che ha il progetto di mia madre. Se Raines non
ha potuto continuare il suo lavoro a causa di quel progetto, deve essere proprio
portentoso"
"Già, spero di scoprire ben presto dell'altro" disse lui.
Ad
un tratto sentirono bussare alla porta e lei andò ad aprire.
"Ciao angelo"
disse Zoey ironicamente.
"Che diavolo vuoi ancora?" chiese lei.
"E' solo
una visita di cortesia Miss Parker, posso entrare?"
"No, cosa
vuoi?"
"Te l' ho appena detto"
"Ammettilo, mi stai
controllando"
"E va bene, tuo padre è molto preoccupato per te e mi ha
chiesto di venire a vedere se andava tutto bene"
"Come vedi sto
benissimo"
"Sono contenta, allora stai nascondendo qualcosa?"
"No, ma tu
non sei la benvenuta, quindi sparisci. Adesso non c'è il mio paparino a
proteggerti, potrei anche diventare violenta"
"Va bene, me ne vado, ricorda
di essere puntuale domani" disse Zoey andandosene.
Lei richiuse la porta e
ritornò in salotto "Jarod, hai sentito? C'era Zoey..." disse lei ma lui non
c'era già più.
"Accidenti" disse lei pensando che aveva perso l'occasione di
dimostrare a Jarod che Zoey faceva parte del Centro.
Decise di non pensarci e
si mise a pensare invece al progetto di sua madre.
"Ti prometto che troverò
il modo di fermare Raines mamma" disse lei "porterò avanti il tuo
lavoro".
CAPITOLO 13
Il Centro, ufficio di Sidney, ore
9:20 a.m.
Miss Parker entrò nell'ufficio "buongiorno"
"Ciao Miss
Parker, in ritardo stamattina" disse Broots.
"Scusate ma come al solito non
sono riuscita a dormire, poi dopo le rivelazioni di ieri..."
"Quali
rivelazioni?" chiese Sidney.
"Quelle di Jarod, mi ha detto delle cose molto
interessanti sul piano di Raines"
"Bene, possiamo sapere che cosa?" chiese
Broots.
"Mi ha detto che Raines ha creato un esperimento molto pericoloso che
riguarda un virus"
"Un virus?" chiese Sidney.
"Si, Jarod mi ha detto che
Raines non ha ancora terminato il virus, anche se non sappiamo perchè non
l'abbia ancora fatto. Dopo la morte di Thompson e di mia madre poteva
farlo"
"Vuoi dire che il progetto di tua madre serviva a eliminare il virus?"
chiese Sidney stupito.
"Mia madre è riuscita ad impedire che venisse
completato, ma adesso Raines vuole terminarlo e io non so come fermarlo" disse
lei.
"Troveremo il modo" disse Sidney.
"Ma perchè Raines ha aspettato
tanto per terminare il virus?" chiese Broots.
"Non lo so, ma lo scopriremo"
disse lei.
In quel momento si aprì la porta dell'ufficio ed entrarono Lyle,
Raines e Mr Parker con delle facce soddisfatte.
"Papà, che succede?" chiese
lei.
"Angelo, ce l'abbiamo fatta, finalmente Jarod è stato catturato" disse
Mr Parker ridendo.
"Cosa?" disse lei stupita.
"Si, sorellina, abbiamo
localizzato Jarod in un rifugio appena fuori Blue Cove e io con l'aiuto dei miei
spazzini siamo andati a prenderlo" disse Lyle.
"Perchè non sono stata
avvertita?" chiese lei furiosa.
"Angelo, ti prego, non cominciare a
discutere, adesso Jarod è tornato e questo basta"
"Voglio vederlo" disse
Sidney.
"No, non è permesso a nessuno di vederlo" disse Raines "solo a me,
Lyle e al Triumvirato"
"Pensavo che dopo la morte di Adama non ci fossero più
membri del Triumvirato, non sono tutti in Africa adesso?" chiese Miss
Parker.
"No, c'è ancora qualcuno al Centro" disse Raines.
"E chi
sarebbero?"
"Amici comuni" disse Lyle sorridendo "sai com'è....Matumbo ne
aveva di amici e anche Adama"
"Siamo ancora sotto il loro controllo allora"
disse lei distogliendo lo sguardo dai tre ma poi guardò subito suo padre e si
avvicinò a lui "papà, adesso che mi ricordo, tu prima di paracadutarti
dall'aereo avevi letto le sacre pergamene del mio bisnonno, la verità sul
Centro, cosa c'era scritto?"
"Angelo, non ricordo nulla di quelle pergamene,
sono passati due mesi, comunque non era niente di importante"
"Non ti credo,
tutti i nostri antenati volevano sapere il segreto di...."
"Basta, ti ho già
detto che non era importante, che tu mi creda o no" disse Mr Parker
arrabbiandosi "in ogni caso adesso la cosa più importante è che Jarod sia
tornato. Tu, angelo adesso puoi andartene dal Centro, erano questi gli accordi
no?" disse lui dandogli un bacio sulla guancia e poi i tre uscirono
dall'ufficio.
"Cosa sono queste pergamene Parker?" chiese Sidney.
"E' una
storia un pò lunga, ma.... forse in quelle pergamene, c'era anche scritto il
progetto di mia madre per la salvezza del Centro, mio padre non può essersi
dimenticato tutto" disse lei "adesso però dobbiamo scoprire il motivo per cui
non ci fanno vedere Jarod" disse lei guardando Broots.
"Faccio delle
ricerche" disse lui andando al computer.
"Io vado nel mio ufficio, se ci sono
novità chiamatemi" disse lei andandosene.
Casa di Miss Parker, due giorni
dopo, ore 2:30 p.m.
Miss Parker si stava agitando nel sonno. Ad un certo
punto si svegliò di soprassalto. Si alzò dal letto, aprì le porte-finestre della
sua camera e uscì sul balcone.
L'incubo di quella notte era diverso da quello
delle notti precedenti. Aveva sognato di essere al Centro. Stava camminando per
un lungo corridoio, circondata da molte persone, quando ad un certo punto trovò
tutte le persone a terra, morte, e guardandosi intorno vide anche Sidney a
terra.
Era sicura che sarebbe successo presto qualcosa di terribile al
Centro, che avrebbe coinvolto anche Sidney, ma come al solito non sapeva che
cosa.
Il Centro, ore 10:30 p.m.
Miss Parker si trovava nel suo
ufficio. Continuava a pensare a suo padre, alle pergamene, e a
Jarod.
Erano già passati due giorni da quando l'avevano preso e ogni
volta che lei ne parlava con suo padre o con Lyle, loro cambiavano
argomento.
E poi ad un tratto si ritrovò a pensare al sogno avuto
quella notte. Avrebbe voluto parlarne con Sidney, ma lui le avrebbe sicuramente
detto di non confondere i sogni con la realtà e forse aveva ragione. Decise
quindi di non preoccuparsi più di tanto.
Ad un tratto sentì bussare alla
porta.
"Avanti" disse lei.
"Ciao Miss Parker"
"Broots, dimmi che hai
trovato qualcosa" disse lei alzandosi in piedi.
"Ho scoperto dove tengono
Jarod" disse lui "è nel SL 30, ma c'è una sorveglianza strettissima, quindi
scordati di andare a liberarlo"
"Non so se voglio andare a liberarlo, ma hai
anche scoperto perchè vietano l'accesso a Sidney?"
"No, ma ho un filmato
della telecamera di sorveglianza del laboratorio di Raines, che si trova in quel
SL. Ti avverto che non è un bello spettacolo" disse lui tirando fuori un DSA e
lei glielo strappò dalle mani e lo mise dentro al computer.
Nel filmato c'era
Jarod ammanettato mani e piedi a un letto. Vicino a lui c'erano Lyle, Raines e
un terzo uomo che non si vedeva in faccia perchè era all'ombra della
stanza.
"Che volete farmi?" chiese Jarod mentre continuava ad agitarsi
"immagino sperimentare su di me il virus, ma ho scoperto che non funziona, non
l'hai ancora completato Raines quindi...."
Lyle non gli fece finire la frase,
colpendolo con un pungo allo stomaco "stai zitto, non ti conviene parlare" disse
poi.
"Per tua informazione non voglio iniettarti il virus, non ancora" disse
Raines iniettandogli una sostanza.
"E allora cos'è?" chiese Jarod.
"Te ne
accorgerai presto" gli disse Lyle a un orecchio.
Jarod, dopo l'iniezione
cominciò a sentirsi stanco e a dire frasi senza senso.
"Adesso che cosa
ha in mente di fare Raines?" chiese l'uomo nell'ombra.
"Aspetteremo qualche
giorno e poi gli inietterò il virus vero e proprio, non so ancora se avrà
effetto però" disse Raines.
Il filmato si interruppe. Miss Parker tirò fuori
il CD dal computer e guardò Broots.
"Cosa ne pensi Miss Parker?" chiese
lui.
"Non lo so, hai già mostrato questo dischetto a Sidney?"
"No, non
ancora, volevo che tu fossi la prima"
"Allora andiamo da lui, sentiamo anche
il suo parere" disse lei uscendo dall'ufficio.
Il Centro, ore 2:12
p.m.
Miss Parker era nell'ufficio di Sidney, quando ad un certo punto
entrò Broots agitato.
"Calma Broots, che succede?" chiese Miss
Parker.
"Miss Parker, Sidney, è successa una cosa terribile" disse
Broots.
"Jarod!" disse Sidney agitandosi.
"No, non si tratta di lui, ma di
uno spazzino di Raines. L'hanno trovato nel giardino del Centro...morto"
"E
allora? A noi cosa ci interessa?" chiese Miss Parker.
"Lasciami finire. Lui
non è l'unico, sono morti, in circostanze misteriose anche altri dipendenti del
Centro, in tutto 5 persone. Mi trovavo nei paraggi quando sono stati trovati i
cadaveri e quindi li ho guardati anch'io"
"Si, va bene, sei un tipo
coraggioso" disse Miss Parker.
"No, no, sul braccio destro di tutti e 5 le
persone c'era una piccola puntura e secondo i medici del Centro, erano tutti
vittime....di una strana malattia"
"Cosa vuoi dire Broots?" chiese
lei.
"Il virus di Raines, deve essere per forza collegato"
"Ma Raines non
ha ancora terminato il virus....."
"Potrebbe averlo finito" disse
Sidney.
"Hai anche scoperto che effetti da il virus?" chiese lei.
"No,
ma..... i medici hanno detto che si tratta di una malattia....africana, un pò
come la zanzara della malaria"
"Ma Raines ha creato il virus in laboratorio,
non è andato in Africa" disse Miss Parker stupita.
"Però potrebbe aver preso
un virus africano, e con l'aiuto di questo crearne uno nuovo in laboratorio"
disse Sidney.
"Un pò come Gemini" disse Miss Parker.
"Si, ma con qualche
differenza" disse Broots.
"Continua a fare delle ricerche Broots, dobbiamo
saperne di più" disse lei uscendo dall'ufficio.
Il Centro due giorni
dopo, ufficio di Sidney, ore 4:30 p.m.
Miss Parker continuava a girare
avanti e indietro per l'ufficio con Sidney che la guardava.
"Andiamo Miss
Parker siediti e calmati"
"No, non riesco a calmarmi, Broots ha detto che ha
scoperto finalmente qualcosa di importante, ma quando arriva?"
"Eccomi qua"
disse Broots entrando.
"Finalmente, dicci tutto" disse lei avvicinandosi a
lui.
"Bene, ho scoperto che Raines aveva già sperimentato questo virus, oltre
a queste 5 persone, anche su....Alex"
"Alex? Ma non era il simulatore
sociopatico che voleva scappare dal Centro insieme a Jarod?"
"Si, proprio
lui, quello che aveva rapito tuo padre......comunque Alex era diventato uno
schizofrenico a causa di quell'esperimento"
"Quel virus trasforma le persone
in pazzi?" chiese lei.
"Non sono gli effetti che vuole Raines, so solo che
fino ad adesso quel virus ha sempre ucciso persone oppure le ha fatte diventare
come Alex, Raines ha sempre fallito fin ora. Alex era l'unico simulatore oltre a
Jarod..."
"No, ce ne era un altro, Eddy" disse Sidney.
"Vi ricordate che
Raines aveva detto che non era un simulatore al 100%? E' per questo che su di
lui Raines non ha sperimentato il virus, l'ha fatto su Alex, ma dato che ha
fallito gli rimaneva un solo altro simulatore, la sua unica
speranza.."
"Jarod" disse Miss Parker "quindi è per questo che Jarod doveva
ritornare al Centro, perchè era un simulatore, ma anche perchè Raines
potesse..."
"Usarlo come cavia per quel virus" concluse Sidney.
"Ho
scoperto che il virus può controllare una persona dalle sue emozioni, Alex non
era molto emotivo, ma Raines non lo sapeva e così l'ha usato come cavia"
"E
questo l'ha fatto diventare matto" disse Miss Parker.
"Già, Raines gli ha
iniettato quel virus dopo che Jarod era già fuggito dal Centro, e quando ha
capito che l'esperimento su Alex era fallito per via della sua poca
emotività...."
"Ci ha ordinato di catturare Jarod, perchè sapeva che era un
tipo molto emotivo" disse Miss Parker.
"Si, e questo è tutto quello che ho
scoperto"
"Dobbiamo liberare Jarod" disse Sidney.
"E perchè?" chiese
lei.
"Parker, mi meraviglio di te" disse Sidney.
"Forse dopotutto il
nostro topo da laboratorio merita che gli venga iniettato quel virus"
"Va
bene, tu puoi anche non aiutarlo, ma io si" disse Sidney.
"Ti aiuterò io
Sidney" disse Broots.
"Fate come volete, io non ne voglio sapere niente"
disse Miss Parker uscendo dall'ufficio.
Il Centro, SL 30, ore 11:30
p.m.
Sidney e Broots erano entrati nel SL 30. Si diressero verso il
laboratorio di Raines.
"Ecco, siamo arrivati" disse Sidney e poi aprì
lentamente la porta del laboratorio.
Dentro c'erano Raines, Lyle, Mr Parker e
l'uomo sconosciuto. Jarod era sdraiato sul letto.
"Proceda Raines" disse
l'uomo e lui si avvicinò a Jarod con una siringa.
"FERMI" gridò Sidney
entrando e mettendosi tra Raines e Jarod.
"Sidney vattene" gridò
Raines.
"No, non vi permetterò di iniettargli il virus" disse Sidney e poi
afferrò il braccio di Raines, cercando di fargli cadere la siringa ma lui riuscì
subito a liberarsi e a spingerlo lontano.
"Lyle, tienilo, io inietto la
sostanza a Jarod" disse Raines avvicinandosi a lui che continuava ad
agitarsi.
"No, Raines" gridò Sidney riuscendo a liberarsi da Lyle.
Raines
stava per iniettargli la sostanza quando Sidney per fermarlo, mise il suo
braccio sopra quello di Jarod e gli venne iniettato il virus.
"Sidney!!"
gridò Jarod.
"Dannazione, che stupido, ma non credere di averlo salvato"
disse Raines.
"Invece si" disse Sidney riuscendo a liberare Jarod che si alzò
subito in piedi e andò vicino a Sidney.
In quel momento entrò anche Broots
con una pistola in mano "Jarod, è meglio che prendi tu questa" disse
dandogliela.
"Dove credete di andare?" disse Lyle tirando fuori la pistola
"non mi sparerai mai Jarod, al contrario di me"
"Forse lui no" disse Miss
Parker entrando "ma io si Lyle"
"Miss Parker, sono contento di vederti" disse
Jarod e poi sia lui che Broots aiutarono Sidney ad uscire dal
SL.
"Angelo, osi metterti contro tuo padre?" chiese Mr Parker
arrabbiato.
"Forse tu non sei il mio vero padre, non hai diritto di darmi
ordini" disse lei e poi chiuse a chiave la porta del laboratorio.
"Come stai
Sidney?" chiese Jarod.
"Sono un pò stanco"
"Ma che è successo?" chiese
lei.
"Sidney si è messo in mezzo e si è preso lui il virus. Dobbiamo andare
nel mio rifugio"
"Tu non vai da nessuna parte" disse lei puntandogli contro
la pistola.
"Parker, ma che ti prende, non c'era una tregua?" chiese
lui.
"Tregua finita, per colpa tua Sidney è stato infettato e non possiamo
salvarlo perchè non abbiamo l'antidoto" gridò lei.
"Troveremo una soluzione"
disse lui.
"Parker, ascoltalo ti prego" disse Sidney.
Lei mise la pistola
nella fondina "va bene, ma lo faccio solo per te Sidney" disse lei e poi aiutò
Jarod a portare Sidney fuori dal Centro.
CAPITOLO
14
Rifugio di Jarod, ore 12:40 a.m.
Jarod,
Miss Parker, Broots e Sidney arrivarono al rifugio di Jarod che si trovava fuori
Blue Cove.
Jarod e Miss Parker aiutarono Sidney ad entrare e lo sdraiarono
sul letto.
"Comincia ad avere la febbre alta, dobbiamo farla scendere" disse
Jarod toccandogli la fronte.
"Broots, è meglio che tu torni al Centro, se ti
chiedono qualcosa di noi, tu non sai dove siamo andati, intesi?" disse Miss
Parker.
"Ma sei impazzita? Raines mi ucciderà, mi ha visto nel laboratorio
quando vi ho aiutati, se mi presento al Centro....."
"Allora di a Raines che
siamo andati nella casa di campagna di Sidney" disse Jarod.
"Anche se glielo
dicessi scopriranno ben presto che ho mentito" disse Broots.
"Basterà dire
che siamo andati là, ma non sai se ci troveranno ancora" disse Miss Parker
"adesso vai, o hai qualcos'altro da obiettare?"
"No, vado" disse Broots
uscendo dal rifugio.
"Miss Parker, tieni la fronte di Sidney bagnata,
dobbiamo fargli scendere la febbre" disse Jarod dandogli un fazzoletto e una
bacinella piena d'acqua.
"Se Sidney dovesse morire, ti terrò responsabile
Jarod" disse lei.
"Guarda che non è colpa mia, e neanche di Sidney"
"Si,
invece, è tutta colpa tua" gridò lei "se tu fossi stato più attento, non ti
saresti fatto catturare"
"Non sapevo che mi avrebbero localizzato, mi hanno
preso alla sprovvista" disse lui.
"Ammettilo, tu sei sollevato del fatto che
non sei stato infettato vero? Ti dispiace per Sidney ma meglio lui che
te"
"Ma che stai dicendo? Avrei preferito essere infettato io piuttosto che
lui"
"E se me lo fossi preso io il virus? Avresti fatto qualcosa?" chiese lei
furiosa.
"Che domande...." disse lui.
"Smettetela!" disse Sidney con un
filo di voce.
"Sidney, non agitarti" disse Jarod.
"Siete voi che mi fate
agitare, la smettete di litigare? Complicate solo la situazione, perchè non
collaborate insieme piuttosto?"
"Sidney ha ragione, Parker è meglio
collaborare come quando eravamo sull'isola, ti va?" chiese Jarod
guardandola.
"Va bene Jarod, ma lo faccio solo per Sidney, non certo per te"
disse lei.
"E' già qualcosa" disse Sidney.
"Ti ho preparato una tisana, ti
aiuterà a far scendere la febbre" disse Jarod aiutandolo a berla.
"Jarod,
tutte quelle persone che sono state infettate, sono morte, credi che riusciremo
a salvare Sidney?" chiese lei preoccupata.
"Il fatto che ha solo la febbre è
un buon segno, si può facilmente curare ma se subentrassero altri sintomi che
per me sono sconosciuti, non saprei cosa fare".
"Allora prega che la
situazione non peggiori" disse lei.
Il Centro, ore 5:00
a.m.
Broots entrò al Centro, e si diresse subito verso l'ufficio di Mr
Parker.
"Signore, sua figlia e Jarod sono andati nella casa in campagna di
Sidney, ma non credo che li troverà....signore, sua figlia e Sidney sono andati
alla casa in campagna di Jarod....accidenti ho sbagliato" continuava a ripetersi
mentre camminava.
"Eccomi, adesso entro e gli dico che Jarod e Miss Parker
sono fuggiti insieme...con Sidney....no no, mi salterebbe addosso" disse lui e
poi bussò piano.
"Avanti" disse Mr Parker e Broots entrò.
"Signore....mi
chiamo Broots" disse lui entrando "ma che stupido, lo sa chi sono"
pensò.
"Broots, dov'è mia figlia?" chiese Mr Parker avvicinandosi a
lui.
"Ecco....lei e Jarod....sono andati alla casa di campagna di
Sidney....per curarlo, ma credo che adesso siano già andati da un'altra
parte"
"Accidenti, e tu naturalmente non sai dove siano adesso" disse
lui.
"No, signore, ma posso cercare di localizzarli" disse Broots.
"Bene,
allora mettiti al lavoro" disse Mr Parker e Broots uscì velocemente.
Il
rifugio, ore 8:30 a.m.
Miss Parker, si era addormentata con la testa sul
letto e anche Sidney stava dormendo profondamente. Jarod era stanco, ma qualcuno
doveva stare sveglio per controllare che la febbre di Sidney non
salisse.
Dopo essersi preparato un caffè forte per restare sveglio, prese una
coperta, la mise sulle spalle di Miss Parker e poi si mise a guardarla. Si
ricordò di quando aveva fatto la stessa cosa, sull'isola, nella casa di Ocee,
mentre lui tentava di dirgli, ancora una volta, che suo padre in tutti quegli
anni, le aveva raccontato un sacco di menzogne.
Lei, in quel momento si
svegliò "novità Jarod?" chiese.
"No, nessuna" disse Jarod allontanandosi da
lei "la febbre non è ancora scesa, ma per fortuna non è neanche salita"
"Sai,
qualche giorno fa ho avuto un incubo. Vedevo un sacco di persone che morivano al
Centro, tra queste c'era anche Sidney. Era una premonizione. Tu credi
che....."
"Lui non morirà" disse Jarod guardandola.
"Adesso rimango io con
Sidney, dormi pure se vuoi" disse lei.
"No, non ho tempo, devo entrare nel
sistema operativo del Centro, voglio cercare di trovare una possibile cura da
quel virus" disse lui mettendosi davanti al computer.
"L'unica cura è il
Final Project, lo sai" disse lei.
"Voglio controllare lo stesso, magari c'è
un altro modo per curarlo" disse lui.
"Ma ti scopriranno" disse
lei.
"Abbiamo bisogno di Broots, così almeno può coprire le mie tracce nella
rete. Lo chiamo e gli dico di venire qui"
"Hai un altro portatile?" chiese
lei.
"Si, eccolo" disse lui prendendolo.
"Allora ci penso io a coprirti"
disse lei accendendolo.
Lui si mise a ridere "cosa hai detto?"
chiese.
"Senti genio, forse tu non lo sai, ma io, guardando ogni giorno il
lavoro di Broots per 5 anni, alla fine ho assorbito qualche conoscenza
informatica"
"Non ti offendere, ma non mi fido, metti che sbagli
qualcosa?"
"Comunque non puoi chiamare Broots, sicuramente lo tengono
d'occhio, quindi cosa hai intenzione di fare....amico?" chiese lei.
"Perchè
non le dai una possibilità Jarod?" disse Sidney.
"Sidney, come ti senti?"
chiese Jarod avvicinandosi a lui.
"Adesso non preoccupatevi per me, pensate
ad entrare nel sistema operativo del Centro. Jarod, tu, spesso chiedi a Miss
Parker di fidarsi di te, adesso tocca a te fidarti di lei".
Lui la guardò un
pò perplesso "va bene Parker, mettiamoci al lavoro" disse andando al
computer.
"Era ora" disse lei seccata.
Il Centro, ore 9:30
a.m.
Mr Parker era nel suo ufficio quando ad un tratto sentì bussare alla
porta.
"Avanti" disse.
Entrò Raines trascinando la sua bombola
dell'ossigeno "proprio non me lo sarei mai aspettato da tua figlia"
"Neanche
io Raines"
"Dal momento che ci ha traditi entrambi, chiedo la tua
autorizzazione a mettere anche Miss Parker dentro l'esperimento con Jarod. Avevo
già in mente di usarla, perchè anche lei, come Catherine ha il potere del senso
interiore".
"Credo anch'io che ci sarà utile, va bene Raines, hai la mia
approvazione" disse Mr Parker.
"Ho organizzato una squadra di ricerche
guidata da Lyle. Sono certo che li ritroveremo presto" disse Raines e poi stava
per uscire quando si girò di nuovo verso Mr Parker "voglio chiederti una cosa,
che ti ha già chiesto tua figlia qualche giorno fa"
"E cosa?" chiese
lui.
"Le sacre pergamene, cosa c'era scritto?" chiese avvicinandosi "e non
dirmi che non ti ricordi, perchè non ti credo"
"Io non posso dire niente,
soprattutto a te"
"Sai che noi due abbiamo un segreto, vuoi che, una volta
che Miss Parker tornerà al Centro glielo riveli?"
"No, Raines, non farlo"
disse Mr Parker.
"Non vorrei usare il ricatto, ma sono costretto. Adesso
dimmi cosa c'era scritto nelle pergamene" disse lui.
CAPITOLO
15
Il rifugio, ore 2:30 p.m.
Miss Parker e Jarod stavano ormai
lavorando da ore con il computer mentre Sidney stava dormendo. Jarod cercava di
trovare una cura per salvarlo, e lei copriva le sue tracce nella rete per
evitare che il Centro li trovasse.
"Trovato qualcosa Jarod?" chiese lei ad un
certo punto.
"No, ancora niente, sto cominciando a perdere le speranze" disse
lui.
"Non ci dobbiamo arrendere, ci sarà pure una cura"
"Si, ma il
problema è che non sono riuscito ad entrare nel computer di Raines, per via di
una doppia password e anche se riuscissi ad entrare verrei subito scoperto. Non
servirebbe a niente coprire le mie tracce"
"Ma l'altra volta sei riuscito ad
entrare nel suo computer" disse lei.
"Però ero nel suo ufficio" disse lui
guardandola.
"Allora dovremo entrare di nuovo al Centro, nell'ufficio di
Raines giusto?"
"Forse. Proverò ad entrare nel computer di tuo
pad.....volevo dire del signor Parker.....ah proposito, hai saputo che è
tornato?" chiese lui ironicamente.
"Ma tu come fai a..... fa niente, non
importa" disse lei.
"Parole sagge" disse lui.
"Comunque non ti azzardare
ad curiosare nel suo computer" disse lei duramente.
"Andiamo Parker, non mi
dire che continui a difenderlo? Non ricordi che c'era anche lui nel laboratorio
quando mi volevano iniettare il virus?" disse lui.
"Mi ricordo benissimo, ma
sicuramente l'avrà convinto Raines....."
"Non ti sopporto quando parli
così...cerchi di trovare mille scuse per difenderlo. Perchè non ammetti che lui
è colpevole come Raines? Loro due sono sulla stessa barca"
"La smetti?
Continua a cercare piuttosto" disse lei cambiando argomento.
"Senza il Final
Project non possiamo fare niente" disse lui guardando Sidney.
"Sai, ho
chiesto a mio pad....cioè quello che forse è mio padre, quello che c'era scritto
nelle sacre pergamene..."
"Ce ne eravamo dimenticati delle pergamene, e
adesso che mi ricordo lui le ha lette" disse Jarod guardandola.
"Ha detto che
non si ricordava quello che c'era scritto"
"E tu ci credi?" chiese
lui.
"Veramente no, sono sicura che in quelle pergamene c'era scritto anche
il progetto di mia madre, oppure un'indicazione su dove possiamo
trovarlo"
"Allora dovremo far quattro chiacchiere con Mr Parker. Molto
presto" disse lui guardandola e poi vide al suo braccio il bracciale che aveva
regalato a Zoey "vedo che ti sei rimessa il braccialetto"
"Si, perchè è mio"
disse lei.
"Comunque non è stato molto carino da parte tua levarglielo a
Zoey. Potevo convincerla io con le buone maniere a restituirtelo"
"Certo e
come? Con uno sguardo ammaliatore o un bacio per caso?" disse lei ironicamente
"comunque questo bracciale non sta bene al polso di una sanguisuga"
"Parker!"
disse lui alzando la voce "non è ora di smetterla di insultare Zoey?"
"Finchè
quella sarà in circolazione, mai"
"Che vuoi dire?"
"Se proprio lo vuoi
sapere, Zoey lavora al Centro e mio padre si è invaghito di lei"
"E una volta
per tutte, smettila di dire che lei lavora al Centro"
"L'hai più vista o
sentita in questi giorni?"
"Mi ha telefonato dicendomi che, per motivi di
salute di sua sorella, è dovuta andare a Los Angeles da lei"
"Questa è una
scusa vecchia come il mondo. Chiedilo a Sidney se Zoey lavora al Centro o no"
gridò lei "e comunque, perchè mi hai parlato del bracciale?"
"Nessuna ragione
particolare"
"Invece una ragione c'è. Tu stai tentando di dirmi che rivuoi
indietro il bracciale vero? Sai che ti dico? Me ne prenderò un altro molto più
bello di questo" gridò lei togliendolo e gettandolo ai piedi di Jarod.
"Ma
che stai facendo?" chiese lui raccogliendolo.
"Quello era un simbolo di
amicizia, ma sai cosa è diventato adesso? Il simbolo del tuo tradimento. Ridallo
a Zoey, dille che mi dispiace e che può tenerselo" disse lei.
"Ma Parker,
io...."
"Cosa succede?" chiese Sidney con un filo di voce.
"Sidney, ti sei
svegliato, come ti senti?" chiese lei avvicinandosi e cosi fece anche
Jarod.
"Come se un virus stesse facendo un giro turistico dentro al mio
organismo" disse lui sorridendo "stavate litigando?"
"In effetti noi
stavamo...."
"No, ma che dici? Forse stavi sognando Sidney" disse Miss Parker
sorridendo interrompendo Jarod.
"Stavamo cercando una cura contro il virus"
disse lui guardandola deluso.
"Dovete cercare il Final Project" disse
Sidney.
"Lo troveremo" disse lui e poi andò di nuovo al computer e cosi fece
anche lei.
Il Centro, ore 4:20 p.m.
Zoey stava camminando in uno
dei lunghi corridoi del Centro, verso l'ufficio di Mr Parker.
Ad un tratto,
arrivata vicino all'ufficio sentì la voce di Raines che parlava con Mr Parker,
cosi si mise in ascolto, sicura che stessero parlando di Jarod.
"Allora siamo
d'accordo Raines. Anche mia figlia dovrà far parte dell'esperimento quando li
troverete" disse Mr Parker.
"Purtroppo non abbiamo nessuna traccia di loro,
sono spariti. I miei spazzini sono andati alla casa in campagna di Sidney ma non
hanno trovato nessuno. Credo che andrò da Broots. Con qualche minaccia riuscirò
a farmi dire dove si trovano" disse Raines.
"Non credo che quell'idiota
sappia dove siano, ma prova lo stesso" disse lui ridendo.
"Allora vado" disse
Raines uscendo dall'ufficio.
Fatti pochi passi vide Zoey.
"Ciao Zoey, che
ci fai qui?"
"Non volendo ho sentito tutto. Lei mi ha mentito. Aveva detto
che Miss Parker e Jarod non dovevano più rivedersi una volta tornati al Centro,
e adesso vengo a sapere che vuole mettere anche quella dentro
l'esperimento"
Raines si mise a ridere "sei solo un'ingenua, tu non sai come
vanno le cose al Centro, non sai che regole ci sono, quindi non ti
intromettere"
"Cosa c'entrano le regole?" chiese lei confusa.
"Sappi che
qui al Centro tutti hanno uno scopo da raggiungere, una missione da compiere, e
chiunque metta i bastoni tra le ruote, è destinato a finire nel SL 27" disse
Raines con un tono minaccioso.
"Cos'è il SL 27?" chiese lei.
"Tu fai
troppe domande, e chi continua a fare domande qui al Centro, finisce nei guai di
solito" disse lui.
"Non riuscirà a prendere Jarod" disse lei
andandosene.
Raines, prese il suo cellulare e fece un numero "Willy, sono
Raines, ascolta...."
Intanto Zoey prese l'ascensore per andare al secondo
piano, dove c'era l'ufficio di Broots. Voleva avvertirlo della "visita" che gli
avrebbe fatto Raines.
Entrò velocemente nel suo ufficio facendolo spaventare
"Broots, devo parlarti" disse avvicinandosi.
"Zoey, sei tu. Entrare senza
bussare è diventato un vizio. Non bastava Miss Parker, ti ci metti anche tu
a...."
"Vuoi stare zitto?" gridò lei "devo parlarti. Tra poco riceverai la
visita di Raines. Lui vuole usare le maniere forti per convincerti a rivelargli
dove sono Jarod e Miss Parker"
"Accidenti, grazie, scappo subito" disse
Broots facendo per uscire dall'ufficio ma venne fermato da lei.
"Non fare il
fifone, tu devi solo dire a Raines che non sai dove si trovano"
"Lui non ci
crederà mai"
"Se tieni duro, alla fine ti crederà"
"Se tengo duro, sono
sicuro che mi ucciderà"
"Rallegrati Broots, è un buongiorno per morire" disse
lei andandosene.
"Ora capisco perchè Miss Parker la odia" disse Broots a
bassa voce.
Zoey intanto raggiunse velocemente l'ascensore, scese a piano
terra e uscì dal Centro.
Willy che l'aveva seguita, quando, anche lui, uscì
dalla struttura non la vide più.
"Maledizione, adesso chi lo sente Raines?"
si disse.
Il rifugio, ore 6:50 p.m.
Jarod stava continuando a
lavorare al computer. Ad un tratto si girò verso Miss Parker che si era
addormentata vicino al letto. Guardandola dormire, rivide la Miss Parker che lui
aveva conosciuto tanti anni fa, al Centro. Si ricordò delle parole usate per
descriverla, nel libro dedicato a lei. Erano parole vere. Una bambina innocente,
con un sorriso che trasformava l'inverno in primavera, ma che gli era stato
portato via dai soldati del palazzo. Il Centro le aveva messo la maschera della
cacciatrice, della Regina di Ghiaccio. Ma lui era sicuro che sarebbe riuscito
prima o poi, come aveva fatto Thomas, a sciogliere il ghiaccio nei suoi occhi e
nel suo cuore.
"Non l'hai mai dimenticata vero?" chiese Sidney.
"Cosa vuoi
dire?" chiese Jarod confuso.
"La ragazzina che hai amato al Centro, Miss
Parker"
"Non so di cosa stai parlando" disse Jarod guardando il monitor del
computer.
"Lo so cosa provi per lei"
"Ho l'impressione che il virus ti
stia facendo delirare" disse lui "è meglio che ti rimetti a dormire".
"Come
vuoi" disse Sidney sorridendo e poi chiuse gli occhi.
Jarod decise di provare
ad entrare di nuovo nel computer di Raines.
Dopo 5 minuti di tentativi
falliti finalmente riuscì ad entrare e trovò un file chiamato "Final
Project"
"Il progetto di Catherine?" si chiese lui stupito e lo
aprì.
Mentre si stava aprendo, Jarod si girò verso Miss Parker. Non sapeva se
svegliarla o no. Era sicuro che finalmente sarebbe venuto a conoscenza dello
sconosciuto progetto di Catherine.
Il monitor segnava "50 secondi
all'apertura del file". Ancora poco e avrebbe scoperto la verità.
Ad un
tratto si aprì il file.
"Eccolo" disse lui sorridendo.
"Ecco cosa?"
disse Miss Parker avvicinandosi e quando lesse il nome del file guardò Jarod
stupita e arrabbiata "hai trovato il Final Project? Perchè non mi hai
svegliata?"
"Stavo per farlo, adesso comunque non è il momento di litigare,
vediamo cosa c'è scritto no?" gridò lui.
Ad un tratto sul monitor apparve la
scritta: "Lei è stato scoperto, devo chiudere la connessione"
"Oh no,
non adesso" disse Jarod schiacciando alcuni tasti mentre il file scomparve dalle
loro viste "Maledizione" gridò lui
"L'hai.....l'hai perso" disse lei con un
filo di voce.
"Dato che tu ti eri addormentata....mi sono fatto coprire da un
programma del computer....questo programma, quando entri in un altro sistema e
ti scoprono, interrompe la connessione prima che possano localizzarti"
"Sei
uno stupido, eravamo a tanto cosi dalla verità sul progetto di mia madre" gridò
lei con le lacrime agli occhi.
"Mi dispiace Miss Parker, entrerò di
nuovo"
"No, ti avranno di certo scoperto. Perchè non mi hai avvertito prima?"
gridò lei "sei un traditore, volevi tenermi all'oscuro del progetto di mia
madre"
"No, non è vero..."
"Sta zitto" gridò di nuovo lei.
Proprio in
quel momento squillò il cellulare di Miss Parker e lei infuriata andò a
rispondere.
CAPITOLO 16
Lei mise il viva voce "chi
diavolo è?" gridò.
"Miss Parker....sono Broots..ti ho telefonato in un
momento meno opportuno?" chiese lui.
"No, che c'è?" chiese lei.
"Volevo
solo sapere come sta Sidney" chiese.
"Purtroppo la febbre non è ancora scesa,
temiamo che possa salire, ma stiamo facendo tutto il possibile. Che succede
piuttosto al Centro?"
"Hanno organizzato una squadra di ricerche guidata da
Lyle per trovarvi...in più Raines è venuto da me, costringendomi a dirgli dove
eravate....ma ho continuato a dire che non sapevo nulla e alla fine si è
arreso"
"Bravo Broots" disse lei.
"Il merito va a Zoey....è stata lei ad
avvertirmi della "visita" di Raines e..."
"Cos'hai detto? Zoey?" chiese Jarod
stupito, avvicinandosi al cellulare.
"Miss Parker non te l'aveva detto che
Zoey lavora al Centro?" chiese lui.
"E' uno scherzo vero?" chiese Jarod
arrabbiandosi.
"No, Jarod, te lo giuro. Zoey lavora al Centro" disse
Broots.
"Non è possibile" disse Jarod sconvolto.
"Chiamaci ancora se ci
sono novità" disse Miss Parker riattaccando e poi guardò Jarod
arrabbiatissima.
"Miss Parker....mi dispiace..."
"Lascia perdere
Jarod....ho capito che tu non ti fidi di me....ma non mi importa" disse lei
avvicinandosi a Sidney "Sidney...Sidney...." lo chiamò scuotendolo piano "c'è
qualcosa che non và Jarod, non riesco a svegliarlo"
"Cosa?" chiese lui
avvicinandosi "oh no" disse dopo qualche secondo
"Cosa succede Jarod?
Cos'ha?" chiese lei preoccupata. Jarod la guardò. Un'espressione di terrore si
dipinse sul suo volto.
Il Centro, ore 7:00 p.m.
Lyle entrò
nell'ufficio di Raines "mi volevi parlare?" chiese entrando.
"Si, Lyle entra"
disse Raines alzandosi "scusa se ho interrotto la ricerca di Jarod e di Miss
Parker, ma dovevo dirti una cosa molto importante"
"So già quello che mi vuoi
dire. Vuoi che Jarod sia riportato al Centro vivo. Non preoccuparti non ho
alcuna intenzione di ucciderlo"
"Veramente volevo parlarti di un'altra
cosa...a proposito di tua sorella" disse Raines.
"Immagino che verrà punita
anche lei, per aver fatto scappare Jarod"
"Voglio che quando troverai Jarod,
oltre a lui catturi anche Miss Parker"
"Cosa? E perchè? Cosa vuoi farle?"
chiese lui.
"Sei preoccupato per lei?" chiese Raines stupito dalla reazione
di Lyle.
"No....cioè...è pur sempre mia sorella"
"Non farti sopraffare dai
sentimenti, Lyle. In ogni caso dovrai consegnarla a me, voglio utilizzarla per
completare Zeta"
"Non l'hai ancora completato?"
"No, e forse è stata una
fortuna che non l'abbia usato su Jarod, avrei fallito"
"E credi che con mia
sorella, Zeta sarà completato?"
"Si, perchè come sai Miss Parker ha il dono
del senso interiore. Se riesco a raggiungere il mio obiettivo, il progetto di
Catherine non riuscirà a distruggere il mio esperimento"
"Perchè non utilizzi
qualcun altro che abbia il senso interiore?"
"Ti riferisci ad Ethan? Perchè
cercare lui quando abbiamo Miss Parker a portata di mano" disse Raines ridendo e
poi guardò l'espressione dubbiosa di Lyle "dovrai riportarmeli, tutti e due,
sono stato chiaro?"
"Come un cristallo" disse Lyle non convinto.
"Qualche
problema?"
"L'unico problema sarà rintracciarli ma ce la farò" disse Lyle
uscendo.
Il rifugio ore 7:40 p.m.
"Cos'ha Jarod? Maledizione
dimmelo" disse Miss Parker spazientita.
"E' entrato in coma" disse Jarod con
un filo di voce.
"Cosa?" disse lei sconvolta.
"Per fortuna non è in coma
permanente, dovrebbe essere a fasi alterne"
"E tu come lo sai?"
"Il
respiro è regolare e la febbre non è molto alta. Non è in coma
profondo"
"Allora potrebbe risvegliarsi e ricadere di nuovo in coma da un
momento all'altro?"
"Si, adesso non possiamo fare niente, solo tenere
d'occhio la febbre e controllare se sorgono altri effetti"
"Io però non
capisco. Le altre persone che sono state infettate sono morte, perchè
Sidney...."
"Raines deve aver modificato il virus, da quando aveva infettato
le altre vittime a quando ha infettato Sidney"
"Questo vuol dire che il virus
è stato modificato in meglio"
"E continuerà a migliorare se non lo fermiamo"
disse Jarod.
"L'unico modo è trovare il progetto di mia madre, ma dove?" si
chiese lei.
"Sono sicuro che è nascosto al Centro, da qualche parte. Forse
neanche Raines sa dove si trova" disse Jarod.
"DSA, Final Project, DSA,
Final Project" dissero ad un tratto le voci.
"DSA? Ma che significa?"
chiese Miss Parker.
"Cosa hai detto?" chiese lui guardandola.
"Niente, le
voci mi hanno detto una cosa, ma non è niente di importante" disse lei guardando
Sidney.
"Ne sei sicura Parker? Non sottovalutare quello che ti dicono"
"Ti
ho detto che non è niente di importante" disse lei guardandolo
nervosamente.
"Miss Parker, Jarod" disse ad un tratto Sidney con un filo di
voce.
"Sidney, meno male ti sei svegliato. Come ti senti?" chiese Jarod
avvicinandosi a lui.
"Cos'è successo?"
"Eri entrato in coma" disse
lei.
"Il virus immagino" disse Sidney.
"Si, probabilmente ricadrai di
nuovo in coma, va a fasi alterne" disse lui.
"Non avete ancora trovato niente
suppongo" disse Sidney.
"No, ma adesso mi metto ancora a cercare" disse lui
andando al computer.
"Parker, ti ho sentita prima, hai detto che le voci ti
hanno parlato" disse Sidney.
"Non era niente di importante"
"Le voci ti
dicono sempre qualcosa di importante. Cos'hai sentito?" chiese.
"Mi hanno
detto la parola DSA e poi Final Project"
"E questo non è importante?" chiese
Jarod "Parker, questo vuol dire che al Centro c'è un DSA che contiene il Final
Project".
"Visto Parker? Non sottovalutare mai le voci" disse Sidney
sorridendo.
"Già, scusa Jarod, avevi ragione" disse lei sorridendo e anche
lui la guardò e sorrise.
"Proprio come immaginavo" disse Sidney a bassa
voce.
"Cosa Sidney?" chiese lei confusa.
"Siete molto legati voi due, e
insieme riuscirete a scoprire la verità"
Jarod e Miss Parker si guardarono
ancora, ma poi distolsero lo sguardo imbarazzati e rimasero tutti in silenzio
per qualche secondo.
"Allora Sidney, come stai adesso?" chiese lei cambiando
argomento.
Sidney sorrise "ora che siete dalla stessa parte, mi sento
sollevato"
"Solo fino a quando sapremo la verità" disse lei
seriamente.
"Ho trovato qualcosa di interessante" disse Jarod e lei si
avvicinò al monitor.
"Cosa?" chiese.
"Ho scoperto che c'è un ufficio
segreto, che apparteneva a Catherine e a Thompson".
"E questo ufficio si
trova nel SL X" disse Miss Parker leggendo "credi che sia lì il
dischetto?"
"C'è un modo per scoprirlo. Andiamo là"
"Sicuramente Raines
l'avrà già messo a soqquadro"
"Nessuno sa dell'esistenza di quell'ufficio,
nemmeno Raines, perchè si trova in un'area segreta del SL X"
"Ma se è
registrato nei computer del Centro, non è segreto"
"Gli uffici del SL X non
sono sconosciuti al Centro, ma lo sono per Raines e per Mr Parker. Ho deciso,
vado là" disse Jarod alzandosi dalla sedia.
CAPITOLO
17
"Vengo anch'io con te" disse lei avvicinandosi a lui.
"Non ci
pensare neanche" disse lui.
"Invece io vengo. Si tratta del progetto di mia
madre e sono io che devo portare avanti il suo lavoro, non certo tu"
"E'
troppo pericoloso andare in due e tu non sai orientarti nei condotti di
areazione" disse lui guardandola con rimprovero "inoltre qualcuno deve rimanere
con Sidney ti pare?"
Lei sospirò rassegnata "eh va bene genio, vai tu. Ma se
ti azzardi a...."
"Tornerò sano e salvo con il dischetto"
"Prega che il
dischetto sia sano e salvo, per quanto riguarda te, potresti anche tornare in
mille pezzi"
"Lo prendo come un "sii prudente" disse lui sorridendo e poi
uscì dal rifugio.
Lei si avvicinò a Sidney "spero torni presto"
sussurrò.
"Sei preoccupata per lui vero?" chiese Sidney sorridendo.
"No,
non mi importa niente di Jarod. Voglio che torni per il dischetto"
"Vai con
lui. Seguilo"
"Cosa?" chiese lei stupita.
"Hai sentito bene. Lo so che
vuoi andare con lui e non ti devi preoccupare per me"
"Ma la febbre potrebbe
salire ancora.....o potresti ricadere in coma e....."
"Ma come? Prima volevi
andare con lui e adesso cerchi mille scuse per non andare?".
"Prima volevo
andare perchè mi ero dimenticata di te. Non posso lasciarti"
"Parker, se non
vai subito.....ah tanto non posso fare niente per obbligarti. Solo pregarti"
disse Sidney guardandola.
Lei lo guardò "eh va bene Sidney. Questa sera sono
in vena di obbedire alle persone. Prima a Jarod e adesso a te" disse lei
alzandosi e avvicinandosi alla porta ma si girò indietro, guardando
Sidney.
"Vuoi andare?" disse lui alzando un pò la voce.
"Torneremo presto"
disse lei uscendo.
Il Centro, ore 8:20 p.m.
Jarod entrò al Centro
e passando per i vari condotti di areazione si trovò vicino al SL 27.
Appena
uscito dal condotto cominciò ad incamminarsi verso il SL 27, cercando di non
farsi vedere dagli spazzini.
Ad un tratto qualcuno gli mise una mano sulla
spalla facendolo spaventare e si girò di scatto.
"E tu cosa ci fai qui?"
chiese lui.
"Sidney mi ha detto di venire e adesso che ci penso sono contenta
di essere venuta" disse lei.
"Così puoi controllare che non mi succeda
niente?" chiese lui sorridendo.
"Per tua informazione, non si passa di qui
per andare nel SL X. Meno male che sono venuta"
"E tu come lo sai?" chiese
lui.
"So che vicino alla Torre ci sono altri SL, che sono inaccessibili. Sono
sicura che il SL X si trovi lì. Andiamo"
"E se non fosse lì?"
"il mio
istinto mi dice che ci sarà" disse lei entrando in un condotto di areazione,
seguita da Jarod.
"Ti avevo sottovalutata, come fai a conoscere così bene i
passaggi nei condotti?"
"Ricordi quando da piccoli ci aggiravamo nei vari
condotti del Centro?"
"Si, immagino che sia per quel motivo che ti sai
orientare cosi bene allora" disse lui sorridendo.
"Si, sarà per quello. Ecco
dovremo essere vicini alla Torre" disse lei uscendo dal condotto e trovandosi in
un lungo corridoio.
"Dovremmo essere vicini" disse lui mentre cominciarono a
camminare cercando di nascondersi dagli spazzini di guardia.
"Miss Parker?
Jarod?" gridò Lyle sorpreso quando li vide.
"Oh no Lyle" disse Miss Parker e
sia lei che Jarod cominciarono a correre inseguiti da lui con altri due
spazzini.
"Non potete andare da nessuna parte, fermatevi" disse Lyle mentre
correva.
Arrivati ad un bivio Miss Parker e Jarod andarono a destra, sperando
di non essere visti.
"Signor Lyle, mi è sembrato di vederli andare a destra"
disse uno degli spazzini quando arrivarono al bivio.
"No, andiamo a sinistra"
disse Lyle.
"Ma anche io li ho visti andare a destra" disse l'altro
spazzino.
"State discutendo un mio ordine? Muovetevi" disse Lyle iniziando di
nuovo a correre, seguito dagli spazzini.
"Per fortuna che Lyle è un'idiota"
disse Miss Parker.
"Miss Parker guarda là" disse lui indicandogli una scritta
su una porta alla fine del corridoio.
"SL X, vietato l'accesso ai non
autorizzati" disse Miss Parker leggendo la scritta "ci siamo"
"Andiamo"
disse lui aprendo la porta, che conduceva in un altro lungo corridoio buio con
tante porte all'estremità.
"Dentro quelle porte ci devono essere degli
uffici, sicuramente sconosciuti a Raines" disse lui.
"E uno di questi è
l'ufficio segreto di mia madre" disse lei e tutti e due cominciarono a camminare
cercando l'ufficio della madre.
"Miss Parker, guarda" disse lui ad un tratto
vicino a una porta "Catherine Parker" disse lui leggendo la targhetta.
"Bene,
entriamo" disse lei aprendo la porta.
L'ufficio era grande, buio, con solo
una scrivania in fondo.
"Deve essere stato un bell'ufficio una volta, quando
mia madre lo occupava" disse lei.
"E forse anche illuminato. Ma adesso
dobbiamo cercare il dischetto. Sicuramente sarà in qualche cassetto della
scrivania" disse lui aprendo tutti i cassetti.
"Lo sapevo, non c'è niente
vero?" chiese lei delusa.
"No Miss Parker, qualcosa c'è invece" disse lui
prendendo una busta e gliela diede "è di Tommy Thompson, indirizzata a
te"
Lei l'aprì e la lesse ad alta voce:
Miss
Parker,
spero che questa lettera non finisca in mane sbagliate e sia tu
a leggerla.
Se sei venuta fin qua, al SL X, in questo ufficio, vuol
dire che stai cercando il DSA di tua madre, quello in cui viene spiegato il suo
progetto, il "Final Project". Dopo la sua morte ho mandato avanti io il
progetto, ma sento che Raines sta cominciando a sospettare che io sappia
qualcosa, perciò ho deciso di dare il dischetto a una persona di cui mi fido
ciecamente.
Questa persona si chiama Alexander Callagher, era un uomo
che lavorava al Centro tanti anni fa, ma che poi se n'è andato perchè ha
scoperto quello che Raines faceva a tutti i bambini che venivano portati al
Centro.
Anche tua madre lo conosceva e gli abbiamo confidato del piano di
Raines di creare un virus molto pericoloso e del progetto che tua madre ha
attuato per fermarlo.
Quest'uomo vive al 600 S. Beverly Drive, 12500
Maine.
Sarà lui a riconoscerti quando ti vedrà, dal momento che tu e tua
madre siete identiche. Lui ti darà il DSA.
Spero che tu non sia sola, quando
fermerai una vola per tutte Raines. Lo so che quello che sto per dirti ti
sembrerà assurdo, ma io credo che con l'aiuto di Jarod, tu possa riuscire a
vincere contro Raines. So che tu devi catturare Jarod, ma non farti ingannare
dalle apparenze. Il Centro non rivuole Jarod per le ragioni che credi. C'è ben
altro sotto. Ma spero che il vero motivo tu l'abbia già capito.
Buona
fortuna
Tommy Thompson
"Quindi il DSA ce l'ha questo Alexander Callagher"
disse lei.
"Si, dobbiamo andare subito nel Maine. Non perdiamo tempo" disse
lui uscendo dal SL "ah proposito, il motivo per cui il Centro mi rivoleva era
perchè Raines mi voleva usare per quel virus vero?" chiese lui.
"Si, non te
l'avevo ancora detto. Broots ha scoperto tutto riguardo il vero motivo per cui
ti volevano. Te ne parlerò mentre torniamo al rifugio" disse
lei.
CAPITOLO 18
Il rifugio,
ore 9:00 p.m.
Jarod e Miss Parker tornarono al rifugio, trovando Sidney
sveglio.
"Allora, come è andata?" chiese lui con un filo di voce.
"Abbiamo
trovato una lettera di Thommy Thompson nell'ufficio di Catherine" disse Jarod
"dice che il DSA ce l'ha un loro amico, che prima lavorava al Centro e adesso
abita nel Maine"
"Immagino che andrete là" disse Sidney.
"Si, infatti"
disse lei "partiremo domani mattina, così saremo riposati. Sidney hai mai
sentito parlare di un certo Alexander Callagher?"
"Non so se è la stessa
persona, ma Catherine un giorno mi disse che era diventata amica di un uomo
chiamato Alexander. Lei mi diceva sempre che al Centro, le uniche persone di cui
si poteva fidare erano Fenigore, Tommy Thomspn, io e quest'uomo. Immagino che
sia lui quello che ha il DSA" disse Sidney.
"Si. Sa del progetto di mia
madre, e lavorava al Centro" disse lei.
"Domani farò delle ricerche sul
computer per scoprire che lavoro svolgeva" disse Jarod.
Il giorno dopo,
aeroporto di Blue Cove, ore 8:20 a.m.
Jarod e Miss Parker salirono
sull'aereo privato che li avrebbe portati nel Maine.
Dopo pochi minuti
il pilota salì e partirono.
Jarod accese il suo portatile e cominciò a
lavorare.
"Stai cercando notizie di Callagher?" chiese lei ad un certo
punto.
"Si, mi sono collegato al vecchio archivio del personale del Centro.
Dovrei trovarlo"
"Ma sappiamo l'indirizzo, che bisogno hai di consultare
l'archivio?" chiese lei un pò irritata.
"Sono curioso di sapere cosa faceva
al Centro. Qualche problema?" chiese lui vedendola seccata.
"No, ma se ti
dovessero scoprire saremmo in grossi guai" disse lei.
"Non mi scopriranno.
Fidati"
"No, non mi fido più di te. Perchè dovrei farlo poi. Tu non ti sei
fidato di me quando ti ho detto che potevo coprire le tracce nella rete mentre
lavoravi, e non ti sei fidato quando ti ho raccontato di Zoey" disse lei
arrabbiata.
"Su questo hai ragione e mi dispiace di non averti
creduto"
"E' troppo tardi per scusarti. Non solo non ti fidi di me, ma mi hai
anche tradito tanti anni fa, e adesso stavi per rifarlo"
"Di che
parli?"
"Parlo di quando avevi trovato il "Final Project" ieri, e non mi hai
svegliata"
"L'avrei fatto, te lo giuro" disse lui.
"E io dovrei crederti?
Sai pensavo che tu fossi diverso, ma mi accorgo che sei come tutti quelli che
lavorano al Centro......bugiardi e stupidi" gridò lei.
Lui la guardò. Ci fu
un attimo di silenzio "però non la pensavi così quando mi hai baciato quella
notte che siamo entrati nell'ufficio di Raines. E non dirmi che è stato solo un
attimo di debolezza, perchè non ci credo e anche tu sai che non è vero" disse
lui duramente.
Lei era rimasta senza parole. Jarod non le aveva mai parlato
così. Ma non poteva lasciar perdere senza dire niente. Non sarebbe stato da lei
"Io non......"
"Il download è stato completato" disse il computer e
subito dopo si aprì un file.
"Eccolo qua" disse Jarod e poi si stupì di
quello che c'era scritto "spazzino Alexander Callagher"
"Quindi era uno
spazzino" disse Miss Parker scioccata.
"Già. Qui c'è scritto che era un
semplice spazzino, aveva il compito di......" Jarod si fermò.
"Rapire i
bambini e portarli al Centro" continuò Miss Parker "ecco perchè se n'è andato.
Ha scoperto che quei bambini venivano usati per gli esperimenti di
Raines....."
"Divorziato, con una figlia e una sorella che è morta, perchè
malata di cancro. Dopo la sua morte, la figlia di lei, che aveva 15 anni è
scappata e da allora Alexander non l'ha più rivista. Adesso la figlia abita a
Mystic, nel Connecticut, e lui nel Maine"
"Bene, sappiamo un pò di cose su di
lui, non appena atterreremo andremo all'indirizzo che ha scritto Thompson,
sperando che nel frattempo non si sia trasferito da qualche altra parte" disse
lei.
1 ora dopo, Maine, aeroporto
Miss Parker e Jarod scesero
dall'aereo e in pochi minuti uscirono dall'aeroporto e cominciarono a camminare
per la città.
"Adesso dobbiamo cercare un albergo. Sicuramente a quest'ora
non sarà a casa. Andremo da lui nel pomeriggio" disse Jarod.
"Io preferisco
andare adesso. Magari lo troviamo" disse lei seccata.
"Lo so che non vedi
l'ora di avere il DSA, ma abbi pazienza"
"Sembra che a te non importi niente
del progetto di mia madre" disse lei e poi girando lo sguardo vide Lyle con 3
spazzini che camminavano anche loro, ma molto agitati, e guardandosi
continuamente in giro.
"Oh no, Lyle" disse Miss Parker e lo vide anche
Jarod.
"Dobbiamo nasconderci" disse lui e senza farsi vedere corsero
via.
"Cosa ci faranno qui?" chiese Jarod una volta in salvo.
"Ci staranno
cercando, mi chiedo come avranno fatto a scoprire che siamo venuti qui però. La
lettera di Thompson ce l'ho io"
"Lo scopriremo, ma adesso andiamo in un
albergo. Non credo che a Lyle venga in mente di venire a cercarci là" disse
Jarod.
"Io invece voglio sapere come ha fatto il Centro a scoprire che siamo
qua" disse prendendo il cellulare e facendo un numero.
"Che fai Parker?"
chiese lui.
"Chiamo Broots"
"Si...chi è?"
"Broots sono Miss
Parker"
"Miss Parker, grazie a Dio, come stai? E Sidney?"
"Ascolta stiamo
bene, io e Jarod siamo nel Maine"
"Ti sembra il momento di fare gite
turistiche?" chiese lui.
"Broots! Non essere stupido. E' un pò lunga da
spiegare....abbiamo trovato una lettera di Thommy Thompson in cui dice che un
suo amico di vecchia data ha il DSA che contiene il progetto di mia madre"
"E
abita nel Maine"
"Esatto. Devi scoprire come ha fatto il Centro a sapere di
questo, dal momento che abbiamo visto Lyle"
"Farò delle ricerche, ma intanto
ho scoperto una cosa che devi sapere. Prima avevi il cellulare spento e non ho
potuto avvertirti" disse Broots preoccupato.
"Che cosa?"
"Devi stare molto
attenta. Raines ha intenzione di....."
"Broots, Broots, rispondi....accidenti
è caduta la linea" disse Miss Parker mettendo via il cellulare "comunque gli ho
detto di fare delle ricerche"
"Cosa ti stava dicendo prima che cadesse la
linea?" chiese Jarod.
"Non ho capito molto bene, mi ha detto di stare attenta
perchè......poi non ho più capito, la linea era disturbata. Mi avrà voluto dire
sicuramente di stare attenta a Lyle"
"Adesso andiamo" disse Jarod e tutti e
due si incamminarono.
Al Centro, nel frattempo
"Accidenti è caduta
la linea. E adesso come faccio a dirle che Raines vuole usarla per l'esperimento
insieme a Jarod?" si chiese lui preoccupato ma poi accese il computer e cominciò
a fare delle ricerche per scoprire come aveva fatto il Centro a scoprire che il
DSA di Catherine ce l'aveva l'amico di Thompson.
Ad un tratto entrò Zoey
nell'ufficio "ciao Broots, voci di corridoio mi hanno detto che non hai rivelato
dove erano nascosti Jarod e Miss Parker. Raines ha ceduto"
"Si, e per questo
ti devo ringraziare"
"Perchè non lo dici a me dove sono?"
"Non lo so
sinceramente"
"Va bene non insisto, che stai facendo?"
"Devo fare delle
ricerche, ma è una cosa privata, quindi se non ti dispiace vorrei che te ne
andassi"
"Scommetto che stai facendo delle ricerche per Miss Parker. Ti
comporti come se fossi il suo schiavo"
"Io eseguo i suoi ordini perchè voglio
eseguirli" disse lui sorridendo. Ad un tratto si aprì un file e Zoey si avvicinò
al monitor per leggerlo.
"Vattene Zoey" gridò Broots alzandosi in
piedi.
"Ma sei impazzito?" gridò lei.
"Senti ti ho già detto che sono cose
private. Te ne vuoi andare?"
"Devo constatare che Miss Parker non è l'unica
matta qui" disse Zoey andandosene e sbattendo la porta.
Una volta uscita
Broots si congratulò con sè stesso per essere riuscito a farsi ubbidire "se ci
fosse stata Miss Parker....." si disse sorridendo.
Mezz'ora dopo, Maine,
albergo Victoria
Jarod e Miss Parker avevano prenotato una sola camera,
facendo finta di essere marito e moglie.
Jarod aveva preferito una camera
economica, ma la Parker aveva cominciato a lamentarsi e così alla fine lui si
era arreso e avevano chiesto una suite costosissima.
A quel punto era lui che
si era lamentato, del fatto che dovevano restare lì solo per un giorno, forse
due, e doveva anche spendere un sacco di soldi.
Arrivati in camera, c'era il
problema del letto. Come dividerlo? Naturalmente Miss Parker aveva già pensato a
questo. Lei prese il letto e Jarod il divano.
Ad un tratto sul monitor del
portatile di Jarod lampeggiò l'e-mail della posta.
"E' un'e-mail di Angelo"
disse Jarod aprendola.
Dolore per Sidney, non molto tempo per
salvarlo. Virus sconosciuto, pericolo per
Sidney.
Angelo
"Sidney non ha molto tempo" disse Jarod dopo aver letto
l'e-mail.
"Io vado adesso da Alexander" disse lei "da sola però. Questa è una
faccenda che riguarda solo me e mia madre".
Jarod la guardò con
disapprovazione.
CAPITOLO 19
"Non mi sembra una buona
idea" disse Jarod "Se Lyle ti scoprisse?"
"Starò attenta" disse lei andando
verso la porta ma poi si girò nuovamente verso di lui "non provare a
seguirmi"
"Non lo farò" disse lui e lei se ne andò.
Dopo mezz'ora lei
arrivò all'indirizzo di Alexander.
Tirò un profondo respiro e suonò il
campanello. Dopo qualche secondo aprì la porta un signore alto, distinto, di 50
anni circa con i capelli bianchi.
"Posso esserle utile?" chiese lui, ma dopo
la guardò attentamente e quasi gli venne un colpo "oh mio Dio, ma tu
sei....Catherine"
"No, sono sua figlia"
"La figlia di Catherine Parker, ma
allora devi essere Miss Parker" disse lui.
"Si, sono io"
"Entra pure. Sei
uguale identica a tua madre"
"Me lo dicono tutti. Mi ascolti signor
Callagher..."
"Chiamami Alexander ti prego e dammi del tu"
"Bene. Sono
venuta qui perchè ho trovato questa lettera" disse lei dandogliela "è di Tommy
Thompson. C'è scritto che tu hai il DSA che contiene il progetto di mia
madre"
"Si, infatti. Thommy mi aveva detto che un giorno tu saresti venuta a
prenderlo. Io non sapevo se credergli o no, perchè non pensavo che avresti
saputo del progetto"
"Tu hai guardato il DSA?" chiese lei.
"No, tua madre
mi aveva detto che voleva attuare il "Final Project", ma non mi ha spiegato
altro. Mi ha detto che meno sapevo e meglio era. Quando Tommy mi ha dato il
dischetto gli ho promesso che non l'avrei mai guardato e così è stato. Vado a
prenderlo".
"Finalmente fra poco saprò tutto sul progetto di mia madre.
Mamma, potrò finalmente terminare il tuo lavoro" si disse lei.
Dopo pochi
istanti lui tornò con il DSA in una piccola custodia trasparente.
"Eccolo"
disse lui.
"Grazie per averlo tenuto per tanti anni"
"Anche se dubitavo
che saresti venuta, in un certo senso me lo sentivo che questo giorno sarebbe
arrivato" disse lui e poi stava per darglielo quando la porta si aprì
violentemente ed entrò Lyle con i suoi 3 spazzini.
"Lyle!" disse Miss Parker
sconvolta.
"Ciao sorellina, ho interrotto qualcosa?" chiese Lyle
sorridendo.
Alexander si girò di scatto e si mise a correre andando nella sua
camera e si chiuse dentro.
"Prendetelo" disse Lyle "anche se non so chi sia.
Tu lo sai Parker?"
"Non ti riguarda Lyle" disse lei furiosa.
"Invece si
sorellina, ma se non vuoi dirmelo non importa, ci penserà il Centro a
scoprirlo"
Intanto i 3 spazzini riuscirono ad entrare in camera ma non videro
nessuno "signor Lyle, è fuggito. C'era un'uscita secondaria" disse uno degli
spazzini.
"Che cosa?" chiese lui stupito e andò nella camera.
Miss Parker
approfittando della distrazione di Lyle, scappò via.
"Accidenti Parker" gridò
Lyle non vedendola più. Uscì dalla casa e si guardò in giro "maledizione che
stupido"
Miss Parker intanto era riuscità a ritornare all'albergo. Entrò
in camera velocemente.
"Che è successo Parker?" chiese Jarod avvicinandosi a
lei.
"Alexander stava per darmi il DSA, quando Lyle e i suoi spazzini sono
arrivati. Per fortuna Alexander è fuggito....con il DSA"
"Ma adesso come
facciamo a rintracciarlo?" chiese lui.
"DSA, figlia, Mystic" dissero
ad un tratto le voci e lei ripetè quello che avevano detto "secondo te che
significa?" chiese poi.
"DSA, figlia e Mystic" disse Jarod "non
saprei"
"Aspetta un attimo. Alexander aveva una figlia che abitava a Mystic
se non sbaglio. Potrebbe essere andata da lei" disse Miss Parker.
"Ottima
intuizione. Partiamo subito" disse lui sorridendo.
CAPITOLO
20
Aeroporto di Mistic, Connecticut, ore 4:30 p.m.
Jarod e
Miss Parker arrivarono a Mystic. Lui durante il viaggio aveva trovato
l'indirizzo della figlia di Alexander.
Dopo mezz'ora che camminavano
finalmente arrivarono all'indirizzo della ragazza.
"Bella casa. Se la deve
passare proprio bene la ragazzina" disse Miss Parker ironicamente.
"Perchè
pensi che sia una ragazzina?" chiese lui sorridendo.
"Sensazione" disse lei e
poi bussò alla porta.
Dopo qualche secondo aprì la porta una ragazza giovane,
alta quasi quanto Miss Parker, coi capelli biondi e gli occhi verde acqua.
"E
voi chi siete?" chiese lei. La sua voce era molto dolce, come il suo
sguardo.
"Io mi chiamo Jarod e lei si chiama Miss Parker. Tuo
padre..."
"Ah, si voi siete gli amici di mio padre. Entrate, vi stavo
aspettando" disse lei sorridendo e li fece entrare.
"Come fai a conoscerci?"
chiese Miss Parker.
"Mio padre è passato di qua, poche ore fa. Era sicuro che
sareste venuti. Tornerà domani forse. E' andato a Seattle per motivi di
lavoro".
"Allora torneremo, non vogliamo disturbarti" disse Jarod.
"Nessun
disturbo, anzi sarei lieta di ospitarvi. Ho un sacco di spazio" disse lei
sorridendo "io mi chiamo Jennifer"
"Sai già i nostri nomi" disse Miss
Parker.
"Veramente il tuo non ancora" disse Jennifer "ma non importa, se vuoi
essere chiamata con quel nomignolo....."
"Si, voglio essere chiamata così"
rispose lei acida.
"Parker!" la rimproverò Jarod e poi sorrise a Jennifer
"sicura che non siamo un disturbo allora?" chiese lui.
"Non preoccuparti
Jarod. E' sempre bello avere ospiti in casa, specie quando gli ospiti
sono....dei bei ragazzi" disse lei guardandolo attentamente e continuando a
sorridere.
"Grazie del complimento" disse lui imbarazzato.
"Ok, ok, adesso
basta con le chiacchiere. Io non intendo stare qui comunque. Non ho tempo da
perdere. Vado a Seattle" disse lei uscendo dalla casa.
"Scusa un attimo
Jennifer" disse Jarod sorridendole e poi uscì anche lui "Parker,
fermati"
"Jarod, tu resta pure lì con la tua bella ragazzina, io me ne
vado a Seattle" disse lei girandosi verso di lui.
"Non lo troverai
mai"
"Il mio senso interiore mi aiuterà"
"Il tuo senso interiore ti aiuta
solo quando ne hai veramente bisogno. Mi stupisco che tu non te ne sia ancora
accorta"
"Ma adesso ho bisogno di sapere dov'è. Si tratta del progetto di mia
madre"
"Parker, se il senso interiore voleva veramente che tu andassi a
Seattle, te l'avrebbe certamente già fatto capire. Ma se ti ha detto di venire
qui, ci sarà un motivo. Ascoltalo" disse Jarod.
Lei lo guardò per qualche
secondo "eh va bene Jarod. Hai vinto ancora una volta" disse rassegnata e
tornarono in casa.
"Allora, starete qua?" chiese Jennifer una volta
rientrati.
"Si, anche Miss Parker si è convinta" disse Jarod.
"Bene.
Allora preferite una stanza singola o una doppia?" chiese lei.
"Se pensi che
noi stiamo insieme ti sbagli di grosso. Stanze separate" disse Miss Parker
seccata.
"Va bene, calmati" disse Jennifer sorridendo e li condusse alle
stanze che si trovavano al al piano di sopra.
"Se volete potete riposare. Vi
chiamerò per la cena" disse Jennifer.
"Grazie, se vuoi ti posso aiutare a
cucinare. Sono un ottimo cuoco" disse Jarod.
"No, grazie. Farò da sola. Tu
vai a riposarti" disse Jennifer sorridendogli.
"Ci vediamo tra qualche ora"
disse seccata Miss Parker e poi entrò nella sua camera sbattendo la
porta.
"Tu sai che le prende?" chiese Jennifer.
"Non ne ho idea" disse
Jarod un pò preoccupato.
Rimasta sola Miss Parker decise di farsi un bagno
caldo.
"Fortunatamente la ragazzina mi ha dato una stanza con un bagno" si
disse lei.
Dopo mezz'ora uscì dalla vasca. Prese un accappatoio che si
trovava nel bagno e se lo mise. Dopodichè si sdraiò sul letto, con i capelli
bagnati e, stanca, si addormentò.
Casa di Jennifer, ore 8:05
p.m.
"Cena davvero buona Jennifer. Complimenti" disse Jarod
sorridendo.
"Grazie Jarod. In realtà non era niente di speciale. A te è
piaciuta Miss Parker?" chiese.
"Si, buonissima" disse lei distratta. La sua
mente era da tutt'altra parte in quel momento.
"Ti aiuto a sparecchiare se
vuoi" disse Jarod alzandosi dalla sedia.
"Grazie ma non è necessario"
"No,
questa volta voglio aiutarti. Dovrò pur sdebitarmi in qualche modo".
"Puoi
sdebitarti restando qualche giorno qui. A me basta" disse Jennifer
guardandolo.
Miss Parker si alzò di scatto dalla sedia "io ho sonno. Vado in
camera. Buonanotte a tutti" disse salendo le scale.
"Parker, ma non avevi già
dormito prima?" chiese lui.
"Fatti gli affari tuoi" disse lei e poi si chiuse
in camera.
"Non la capisco proprio" disse Jarod.
"Lasciala stare, magari
vuole starsene da sola. Piuttosto verresti con me dopo a fare una passeggiata?"
chiese lei.
"Non saprei" disse lui imbarazzato.
"Non dirmi che hai sonno
anche tu? Sarà solo per 10 minuti" disse lei.
"Va bene, mi hai convinto"
disse lui sorridendo.
Il giorno dopo, ore 9:30 a.m.
Miss Parker si
svegliò e dopo pochi minuti si alzò faticosamente dal letto.
Dopo
essersi cambiata uscì dalla sua camera e scese al piano di
sotto.
Arrivata in cucina vide Jarod e Jennifer che erano seduti al
tavolo che ridevano e scherzavano, mentre facevano colazione.
Jarod si
accorse della presenza di Miss Parker e si girò verso di lei "buongiorno Miss
Parker, dormito bene?" chiese.
"Benissimo" rispose lei acida "non doveva
tornare oggi tuo padre Jennifer?" chiese lei.
"Si, forse. Non vuoi fare
colazione?" chiese lei.
"No, non ho fame. Piuttosto ho deciso di andare in
albergo. In due diamo troppo disturbo, ma non ti preoccupare, Jarod rimarrà qua
a farti compagnia" disse lei.
"Ma che stai dicendo? Io non voglio che tu te
ne vada" disse Jennifer.
"Senti, smettila di inventare scuse. E' evidente che
io sono un peso per te, anzi per voi due. Me ne vado in albergo seduta stante"
disse lei uscendo dalla casa.
Jarod si alzò per andare da lei ma venne
fermato da Jennifer "dove stai andando?" chiese.
"Non dirmi che tu vuoi che
se ne vada?" disse lui stupito.
"Rispetta la sua decisione Jarod" disse lei
tranquillamente.
Lui senza darle risposta uscì dalla casa e la raggiunse
"Parker ma che ti prende?" chiese.
"Non sono affari tuoi Jarod" disse lei
fermandosi e girandosi verso di lui.
"Si, invece. Si può sapere perchè ti
comporti così. Jennifer è stata gentile ad ospitarci, cosa ti ha fatto per
trattarla in quel modo?" chiese lui arrabbiandosi.
"Come fai a non averlo
capito? Quella si è invaghita di te e da quel che vedo anche tu. Insomma hai
appena rotto con quella stupida mocciosetta di Zoey, e ti sei già trovato
un'altra ragazzina da conquistare? Non ti credevo una persona così"
"Io non
voglio conquistare Jennifer, non mi sono invaghito di lei"
"E allora perchè
continui a fare il gentile con lei?"
"Dovrei forse comportarmi come te? Io
sono gentile con tutti"
"Tu sei fin troppo gentile con quella" disse lei
girandogli le spalle.
Lui guardò da un'altra parte ma poi la riguardò
sorridendo "ho capito perchè ti comporti così. Tu sei gelosa"
Lei si girò di
scatto "no, non è vero, non sono gelosa. Anzi sai che ti dico? Mi chiedo perchè
sto qui a parlare con te di questa storia. Sono affari tuoi dopotutto" disse
lei.
"Adesso vuoi anche lasciar perdere il discorso. Questa è la prova che
sei gelosa" disse lui sempre sorridendo "comunque non provo niente per Jennifer"
disse lui con un tono più calmo.
"Fa come vuoi Jarod, non me ne importa"
disse lei con un filo di voce e guardando per terra.
"Perchè non me lo dici
in faccia? Guardami e dimmi che non ti importa niente della mia vita privata"
disse lui dolcemente.
Lei lo guardò profondamente negli occhi e si avvicinò a
lui. I loro visi erano vicinissimi, quasi si sfioravano.
Rimasero fermi per
qualche secondo a guardarsi, poi lei lo abbracciò e lo baciò
dolcemente.
Quando anche lui l'abbracciò lei si staccò velocemente "perchè?"
chiese poi un pò imbarazzata.
"Perchè cosa?" ribattè lui confuso.
"Perchè
mi hai baciata? Credi di risolvere qualcosa in questo modo?"
"Questa è bella.
Tu mi hai baciato"
"Ah, sta zitto" girdò lei e poi se ne andò via.
Lui
rimase per qualche secondo fermo. Era sconvolto da quello che lei gli aveva
appena detto.
Prima lo bacia e dopo lo accusa di aver fatto lui la prima
mossa?
Decise di andarle dietro "fermati Parker, il tuo comportamento è
infantile"
"Non sono più una ragazzina, per tua informazione. Vuoi lasciarmi
in pace?" disse lei fermandosi e guardandolo.
"Senti, puoi anche non
ascoltarmi ma credo che adesso sia arrivato il momento di dirti la verità" disse
lui seriamente.
"Quale verità? Di che stai parlando?" chiese lei
confusa.
"Parlo di noi due. Miss Parker io....."
"Miss Parker, Jarod"
disse Alexander arrivando.
"Alexander!" disse Miss Parker "finalmente sei
arrivato"
"Mi dispiace ieri di essermene andato così"
"No hai fatto bene.
Ti avrebbero ucciso" disse Miss Parker "ah proposito, lui è Jarod"
"Catherine
mi aveva parlato anche di te, quando lavoravo al Centro. Sei uno dei bambini che
tentava di salvare, vero?"
"Alexander, adesso che sei tornato, mi puoi dare
il dischetto?" chiese lei.
"Certo Miss Parker. Venite in casa, te lo do
subito" disse lui e tutti e tre andarono a casa di
Jennifer.
CAPITOLO 21
Casa di Jennifer, ore 10:12
a.m.
Miss Parker, Jarod ed Alexander rientrarono in casa.
"Eccovi qui,
ma dove eravate andati?" chiese Jennifer.
"Eravamo qua fuori. Allora
Alexander, il dischetto?" chiese lei impaziente.
"Eccolo" disse lui
dandoglielo.
"Finalmente possiamo scoprire tutto sul Final Project" disse
Jarod sorridendo.
"Chissà, potrebbe essere l'antidoto da quel virus" disse
Miss Parker.
In quel momento le squillò il cellulare.
"Chi è?" chiese
lei.
"Miss Parker, sono Broots"
"Non adesso, abbiamo in mano il DSA di mia
madre e dobbiamo scoprire la verità sul suo progetto. Richiama tra 10 minuti"
disse lei un pò seccata.
"No, mi devi ascoltare adesso" disse Broots "dove
siete?"
"A Mystic, ma perchè?"
"Dovete andarvene da lì. Ho scoperto il
motivo per cui Lyle vi aveva trovati quando siete andati nel Maine"
"Bene,
dimmi tutto ma sbrigati"
"Siete stati pedinati da una spia che lavora al
Centro"
"Cosa?" disse lei stupita.
"Proprio così, adesso sicuramente sarà
nelle vicinanze, quindi dovete fuggire prima che Lyle vi trovi"
Prima che lei
potesse dire qualcos'altro la porta si aprì violentemente ed entrò Lyle con i
suoi due spazzini "ciao sorellina, ci rivediamo"
Lei spense il cellulare
"Lyle" disse poi minacciosa.
"Proprio io. Ascolta Parker, Raines mi ha detto
di catturare sia te che Jarod, e quando gli ho parlato del dischetto mi ha detto
di portagli anche quello. Ma dato che sei mia sorella, ti propongo un accordo"
disse lui seriamente.
"Parla" disse lei parlando a denti stretti.
"Se tu
mi darai il dischetto, io catturerò solo Jarod e lascio libera te e i tuoi 2
amici, altrimenti mi vedrò costretto a portarvi tutti al Centro".
"Non ti
darò mai il DSA, Lyle" disse lei e poi lo diede in mano ad Alexander.
"Allora
non mi dai altra scelta sorellina" disse Lyle e poi fece un cenno ai due
spazzini che si avvicinarono a Jarod. All'inizio lui cercò di divincolarsi ma
non ci riuscì e i due spazzini lo ammanettarono.
Miss Parker prese la sua
pistola e prima che Lyle potesse fare qualcosa, lei lo colpì facendolo cadere
"presto venite" gridò poi ad Alexander e alla figlia.
Tutti e tre uscirono e
si allontanarono dalla casa.
"Ascoltate, probabilmente adesso mio fratello
riuscirà a prendermi. Poco distante da Blue Cove, c'è un rifugio segreto di
Jarod. Lì c'è Sidney, un nostro amico che è stato infettato dal virus. Questo
dischetto lo salverà. Sono sicura che il Final Project in realtà sia l'antidoto
contro quel virus" disse Miss Parker continuando a guardare nella direzione
della casa per vedere se gli spazzini di Lyle uscivano.
"Si, ma non possiamo
permettere che tu e Jarod veniate catturati" disse Alexander.
"Voi andate,
non preoccupatevi per me. Vi scrivo le indicazioni su dove trovare il rifugio"
disse lei prendendo un foglietto e una penna e le scrisse velocemente.
In
quel momento Lyle uscì dalla casa "Miss Parker, fermati"
"Accidenti, presto
scappate" disse Miss Parker e sia Alexander che la figlia si misero a correre.
Miss Parker li guardò allontanarsi e quando si girò vide Lyle che gli puntava
contro la pistola.
Lei, alzò le mani e si avvicinò al fratello "portami al
Centro Lyle, esegui gli ordini"
"Mi dispiace Miss Parker, credimi non vorrei
farlo" disse lui un pò dispiaciuto.
Il Centro, ore 1:10 p.m.
Miss
Parker e Jarod arrivarono al Centro. Miss Parker camminava ammanettata al
fratello, mentre Jarod veniva praticamente trascinato.
Ad un tratto, quasi a
metà del corridoio, incontrarono Raines, Mr Parker e Zoey.
"Visto Jarod? Zoey
lavora al Centro proprio come ti avevo detto" disse Miss Parker guardandola con
aria minacciosa.
"Perchè l'hai fatto Zoey?" chiese Jarod sconvolto.
"Mi
dispiace Jarod. Io ti ho amato, devi credermi, ma ho sempre lavorato per il
Centro, anche prima di conoscerti. Ho dovuto scegliere se tradire te o il Centro
e....."
"Hai scelto di tradire me" disse lui dispiaciuto.
"Non è stato
facile" disse lei.
"Purtroppo il dischetto non sono riuscito a portartelo
Raines. Alexander è riuscito a scappare" disse Lyle.
"Angelo, dispiace anche
a me di tutta questa situazione, ma perchè hai tradito il Centro?"
"Io non ho
tradito il Centro. Sidney doveva essere curato e io dovevo aiutare
Jarod"
"Mettendoti contro tuo padre?"
"Quale padre scusa? Solo te o anche
Raines?" chiese lei ironicamente.
Raines e Mr Parker si
guardarono.
"Piuttosto, come fate a conoscere Alexander?" chiese lei
cambiando argomento.
"Non appena Lyle ci ha parlato di lui, quando l'aveva
visto con te, nel Maine, abbiamo subito capito che si trattava di Alexander
Callagher, un nostro ex spazzino. Io lo conoscevo bene, spesso lavorava anche
per me" disse Raines.
"Alexander Callagher ha detto?" chiese Zoey
stupitissima.
"Lo conosci cara?" chiese Mr Parker.
"Si, lo conosco molto
bene.....è mio zio" disse Zoey e questa frase stupì tutti.
"Tuo zio?" chiese
Miss Parker.
"Ma certo, allora tu devi essere la figlia della sorella di
Alexander, quella che è morta di cancro" disse Jarod.
"Si, sono scappata da
mio zio quando avevo 15 anni e da allora non l'ho più rivisto. Non sapevo avesse
avuto una figlia"
"Un pò lei ti assomiglia" disse Miss Parker "è proprio
uguale a te.....nel carattere"
"Parker!" la rimproverò Jarod.
"In ogni
caso, sono sicuro che il dischetto contiene il progetto di Catherine, ma grazie
a voi due lo distruggerò" disse Raines ridendo.
"Che vuoi dire?" chiese Miss
Parker.
"Io non so cosa sia il Final Project. Catherine, quando io stavo
creando il virus, riusciva sempre a prevedere le mie mosse, probabilmente
utilizzando il suo senso interiore. Forse il suo progetto prevedeva che un
giorno fossi tu la persona che mi avrebbe fermato utilizzando il senso
interiore, ma non potrai fermarmi perchè sarai tu la prossima cavia per il mio
virus"
"In cosa consiste il virus? Che effetti dovrebbe dare?" chiese
Jarod.
"Fin ora non sono mai riuscito a finirlo, ma adesso il virus è
completato e dopo che avrò infettato Miss Parker, lei sarà totalmente al mio
servizio. Agirà come un'automa. Poi con il senso interiore le potrò far fare
qualunque cosa. E naturalmente avrò bisogno anche del tuo aiuto Jarod. Tu sei un
simulatore" disse Raines.
"Insomma il virus serve a controllare le
persone.....ma ti servivamo noi" disse lei furiosa.
"Voi siete speciali"
disse Raines "adesso portateli in una cella del SL 27. Verrò da voi più tardi"
disse Raines e gli spazzini li portarono via.
"Raines, ma sei veramente
sicuro di volerlo fare?" chiese Lyle.
"Ma che hai Lyle? Non ti ho mai sentito
parlare così"
"Perchè non usate solo Miss Parker per l'esperimento?" chiese
Zoey.
"Anche Jarod ci serve" disse Mr Parker.
"Bene, come volete" disse
Zoey andandosene.
"Lyle anche tu stanne fuori" disse Mr Parker e poi sia lui
che Raines se ne andarono lasciandolo solo.
SL 27, mezz'ora
dopo
Miss Parker e Jarod erano ammanettati alle gambe di un letto di
ferro, in una cella. Lei, da mezz'ora tentava di liberarsi ma non ci era ancora
riuscita.
"Lascia stare Parker, è inutile tentare di liberarsi"
"Mi chiedo
perchè mi hanno messa in una cella come un topo da laboratorio"
Lui sorrise
amaramente "tu sei un topo da laboratorio Parker" disse guardandola.
Lei lo
guardò "bada a come parli Jarod"
"Ma perchè non guardi in faccia alla realtà?
Vogliono usarti per un esperimento. A casa mia questo significa essere delle
cavie da laboratorio" disse Jarod arrabbiandosi.
"Questo lo sarai tu, ma
vedrai che io cercherò di convincere Raines a non usarmi"
"Sei un illusa. In
questo momento noi due siamo uguali. Anzi, lo siamo sempre stati" disse
Jarod.
"Io non sono uguale a te. Noi siamo diversi" disse lei.
"Cosa ci
rende diversi?" chiese lui.
"Tu sei cresciuto al Centro come una cavia da
laboratorio. Io no. E inoltre tu sei la preda e io la tua cacciatrice. C'è una
bella differenza tra questi due ruoli"
"Già ma in questo momento tutti e due
siamo le prede e in molte cose noi siamo uguali. Abbiamo perso tutti e due le
persone che amavamo, non sappiamo chi siamo veramente, facciamo parte......dello
stesso puzzle" disse lui guardandola.
"Questo me lo dici sempre" disse lei un
pò seccata.
"Perchè è vero" ribattè lui "e mi dispiace che tu sia così
testarda da non averlo ancora accettato"
"E con questo? Cosa dovrei
fare?"
"Finire il lavoro di tua madre. E' quello che farebbe anche lei" disse
lui.
Prima che Miss Parker potesse dire qualcosa la cella si aprì ed entrò
Raines con Mr Parker e 3 spazzini.
"Finalmente è arrivato il momento di
usarvi per il virus" disse Raines e gli spazzini li slegarono e li portarono nel
laboratorio di Raines, che si trovava nel SL 30.
"Come fai a sapere che il
virus funziona Raines? L'hai già provato su qualcun'altro?" chiese Miss
Parker.
"No, però so di averlo completato. Non sei l'unica ad avere
intuito"
"Raines, vuoi dire che mia figlia rischia di morire?" chiese Mr
Parker stupito.
"Funzionerà, ma se proprio vuoi, possiamo infettare prima
Jarod" disse Raines seccato.
Mr Parker annuì e Raines diede l'ordine agli
spazzini di ammanettare Jarod sul lettino del laboratorio.
"Papà, non riesco
a credere che vuoi usarmi per un esperimento" disse Miss Parker.
"Mi dispiace
angelo, ma cerca di capire..."
"No, non capisco. Tu mi hai sempre fatto
vivere nella menzogna. E se proprio devo essere infettata, prima voglio sapere
una cosa da te. Sei tu mio padre?" chiese lei guardandolo.
Mr Parker la
guardò e poi sorrise "angelo, la risposta te l'ho già data prima che mi
paracadutassi dall'aereo"
"No, non mi hai risposto" disse lei "voglio la
verità"
"La verità spesso può ucciderti" disse Mr Parker.
"Ma anche
renderti libero" ribattè lei e prima che il padre potesse dire qualcos'altro lei
prese la pistola dalla fondina di uno degli spazzini e la puntò contro
Raines.
"Ma che stai facendo Miss Parker?" chiese Raines.
"Quello che mia
madre avrebbe dovuto fare già da tempo ma non ci è riuscita" disse lei e poi
riuscì a liberare Jarod.
"Non uscirai da qui angelo" disse Mr
Parker.
"Invece si" disse Miss Parker tenendo Raines per un braccio e
puntandogli la pistola alla testa "vediamo se riesco ad andarmene da qua, senza
sparpagliare i pezzi di Zio Fester in giro per i corridoi"
"Miss Parker,
guarda cosa c'è qua" disse Jarod prendendo in mano una bottiglietta.
"Cos'è?"
chiese lei.
"Qui c'è scritto "Antidoto Virus Zeta 25" disse Jarod stupito
leggendo l'etichetta.
"Il Virus si chiama Zeta 25?" chiese lei stupita
"Comunque pensavo che l'antidoto fosse il Final Project" disse lei.
"Raines,
tu sai darci una spiegazione" chiese Jarod "e ti consiglio di parlare. Miss
Parker con le armi non scherza"
Raines prima guardò con aria minacciosa
Jarod, ma poi abbassò la testa con uno sguardo rassegnato "non so se quello è
l'antidoto giusto. Io l'ho creato ma non l'ho mai sperimentato. Potrebbe anche
non funzionare" disse con un filo di voce.
"Farò delle analisi una volta
arrivati al rifugio" disse Jarod.
"Ma allora il progetto di mia madre di cosa
parlerà?" chiese Miss Parker confusa.
"Andiamo al rifugio e lo scopriremo"
disse Jarod uscendo dal laboratorio e così fece anche lei, dopodichè spinse
Raines dentro il laboratorio e chiusero la porta a chiave.
"Hai fatto la cosa
giusta Parker" disse Jarod sorridendo "tua madre sarebbe fiera di te"
"Dillo
quando saremo fuori di qui" disse lei e tutti e due si misero a
correre.
Il rifugio, ore 2:30 p.m.
Miss Parker e Jarod arrivarono
finalmente al rifugio.
Quando entrarono trovarono Jennifer e Alexander che si
stavano occupando di Sidney.
"Eccovi qua. Meno male che siete arrivati. Credo
che Sidney sia in coma" disse Alexander.
"Era sveglio quando siete arrivati?"
chiese Jarod.
"Si, ma poi ad un tratto si è addormentato e non sono riuscito
a svegliarlo. Ha il respiro molto debole"
"Forse questo lo salverà" disse
Jarod preparando la siringa.
"Aspetta Jarod, non avevi detto che avresti
fatto delle analisi per accertarti che sia l'antidoto giusto?" chiese
lei.
"Ho bisogno di qualche ora per esaminarlo e Sidney non ha molto
tempo"
"Vuoi rischiare?" chiese lei stupita.
Lui la guardò preoccupato "è
l'unico modo, ma sono certo che funzionerà. Raines sarà un'idiota ma è anche un
dottore" disse e poi gli iniettò la sostanza.
"Adesso quanto dobbiamo
aspettare?" chiese lei preoccupata.
"Non lo so, forse qualche ora" disse
Jarod.
"Alexander, hai guardato il dischetto di mia madre?" chiese
lei.
"Si, e ne sono rimasto molto colpito"
"Allora sai cos'è il Final
Project" disse Jarod.
"Si, pensavo che il Final Project fosse l'antidoto per
salvare Sidney ed è per questo che l'ho guardato ma non era quello" disse lui e
poi diede il dischetto a Miss Parker "ora io e Jennifer ce ne andiamo. Guarda il
DSA Miss Parker e finisci il lavoro di tua madre" disse lui.
"Lo farò" disse
lei sorridendo e poi sia lui che la figlia se ne andarono.
Lei mise il DSA
dentro il computer e lo accese.
Nel filmato apparve l'immagine Catherine
Parker, seduta su un divano che sorrideva.
"Ciao piccola mia,
se stai
guardando questa registrazione significa che sei venuta a conoscenza
dell'esistenza del Final Project e di quel virus pericoloso che Raines ha
creato.
Fino a questo momento io, con l'aiuto di Thommy Thompson, un mio
amico, sono riuscita a impedire a Raines di terminare il suo esperimento, grazie
al mio senso interiore, ma sento che fra poco mi succederà qualcosa di
terribile.
Ed è per questo che ho deciso di lasciarti questo messaggio. Io
vorrei che tu finisca il mio lavoro.
Forse l'avrai già scoperto, ma tu
hai, come me, il senso interiore, il sesto senso che ti aiuterà nelle situazioni
difficili.
Vedrai che riuscirai anche a fermare Raines grazie a questo
potere.
Adesso però devi ascoltarmi attentamente. Il Final Project io l'ho
creato solo ed esclusivamente perchè un giorno tu lo usassi. Io non sono mai
riuscita ad usarlo totalmente perchè mi mancava qualcosa. L'aiuto di una persona
con un altro potere straordinario. Il dono di essere un simulatore.
Sto
parlando naturalmente di Jarod. Tu e lui insieme riuscirete a fermare Raines
unendo il potere della simulazione con il senso interiore.
Voi due siete
molto amici, io ti ho visto passare molto tempo con lui, ed è per questo che ho
avuto questa idea di creare questo progetto.
Il Final Project è la vostra
unione. Spero che in questo momento anche lui stia guardando questo dischetto
con te. Se così fosse allora vuol dire che il vostro rapporto non è cambiato e
siete rimasti ottimi amici.
Prima di lasciarti devo dirti un'altra cosa
importante. Io l'ho saputo pochi giorni fa. Tu non hai solo il potere del senso
interiore. Il signor Fenigore mi ha detto che ci sono delle schede rosse. Queste
schede sono 8 e riguardano i bambini rapiti dal Centro che hanno una particolare
anomalia genetica nel sangue che li rende idonei a essere dei simulatori. L'8°
scheda sei tu. Questo vuol dire che tu hai le doti per essere una simulatrice ma
non ti hanno mai addestrata ad esserlo. Jarod ti potrebbe aiutare, cosicchè voi
due siate più forti.
Non vorrei affidarti questo incarico, ma tu sei l'unica
che può farlo.
Se Raines riuscisse a terminare il virus e ad infettare il
Centro, sarà la fine, perchè presto il virus si diffonderà per tutta Blue Cove e
successivamente in altri posti.
Io credo in te. Ce la farai a fermarlo.
Ti
voglio bene....... Michelle"
Il filmato si interruppe. Qualche lacrima le
solcò il viso, non solo per aver visto la madre che le rivelava quella
scioccante rivelazione, ma anche perchè alla fine l'aveva chiamata per
nome.
Istintivamente si girò verso Sidney per vedere se dormiva ancora.
Quando lo vide addormentato tirò un sospiro di sollievo. Nessuno doveva
conoscere il suo nome. Alexander e Jennifer, guardando il DSA, l'avevano saputo
e oltre a Jarod sarebbero stati gli unici.
In quel momento Sidney si
svegliò.
"Sidney, come stai?" chiese Jarod avvicinandosi.
"Siete tornati.
Come è andata? Dove sono Alexander e Jennifer?" chiese.
"Se ne sono andati.
Ti abbiamo iniettato l'antidoto. Infatti la febbre è scesa" disse Miss
Parker.
"Allora avete saputo del Final Project. Era l'antidoto" disse
Sidney.
"No, il Final Project è l'unione del potere del senso interiore con
il potere della simulazione" disse Jarod.
"Ho capito. Voi due, con i vostri
poteri potete fermare Raines"
"Si, esatto" disse Miss Parker sorridendo e poi
guardò Jarod "e adesso cosa facciamo?" chiese dubbiosa.
CAPITOLO 22
"Dobbiamo tornare al Centro. Il virus di
Raines deve essere distrutto" disse Jarod.
"E dobbiamo anche scoprire cosa
c'era scritto nelle pergamene del mio bisnonno" disse lei.
"Si può sapere
cos'è questa storia delle pergamene Parker?" chiese Sidney "l'ultima volta che
te l'ho chiesto non mi hai dato spiegazioni"
"Meno sai e meglio è Sidney"
disse lei "quelle pergamene sono maledette. Si dice che nessuno dovrebbe mai
conoscere il loro segreto ma.....io devo scoprirlo"
"Ma adesso sai tutto sul
Final Project" disse Jarod.
"Forse le pergamene non dicono niente sul
progetto di mia madre. Sono sicura che c'è scritto altro"
"Non credo che tuo
padre ti dirà la verità tanto facilmente" disse Sidney.
"Lo farà" disse lei
guardandolo.
"E' meglio riposarci un pò, prima di ritornare al Centro Parker"
disse Jarod.
"Buona idea. Andremò là quando si farà buio" disse
lei.
Il Centro, ore 8:30 p.m.
Miss Parker e Jarod entrarono al
Centro passando per i condotti di areazione.
"Dobbiamo andare nell'ufficio di
Broots. Lì penseremo a un modo per entrare nel SL privato di Raines e
distruggere il virus" disse lei a bassa voce mentre uscivano dai condotti e
cominciarono a camminare per un lungo corridoio.
"Per fortuna l'ufficio di
Broots è qua vicino" disse lui.
"Aspetta a cantar vittoria Jarod" disse una
voce alle loro spalle.
Quando si girarono videro Zoey con una pistola puntata
contro di loro. Miss Parker appena la vide si mise a ridere sonoramente.
"Che
hai da ridere?" chiese Zoey arrabbiandosi.
"Senti ragazzina, metti giù
quell'arma prima di farti male" disse lei continuando a ridere.
"Non
sottovalutarmi Parker" disse lei parlando a denti stretti e poi sparò nella loro
direzione, ma senza colpirli.
"Ma sei impazzita Zoey?" gridò Jarod.
"Sappi
che non ho sbagliato mira, sono un'ottima tiratrice. Volevo solo far vedere a
Sua Altezza che anch'io so usare un'arma"
"Come mi hai chiamata?" chiese Miss
Parker.
"Adesso non è il caso di litigare. Zoey, metti giù la pistola e
aiutaci. Pensavo che tu stessi dalla mia parte" disse Jarod guardandola.
"Io
stavo dalla tua parte. Te l'ho già detto. E' stata una decisione difficile
tradire te per il Centro, ma ho dovuto farlo" disse lei.
"Zoey tu sei
prigioniera del Centro, come me....e come Miss Parker. Se ci aiuterai a
distruggere il virus di Raines sarai libera"
"Smettila!" gridò lei "io non
sono una prigioniera"
"Invece lo sei" disse Miss Parker "il Centro ti sta
solo usando, come ha fatto con me per tutto questo tempo"
"E' la
verità. Puoi ancora uscirne. Ti prego" disse Jarod.
Zoey rimase ferma per
qualche secondo e poi abbassò la pistola "Va bene...."
"Fermo Jarod" gridò
Lyle arrivando con due spazzini. Lui cercò di opporre resistenza ma i due
spazzini ebbero la meglio su di lui e riuscirono ad ammanettarlo.
"Brava
Zoey, ottimo lavoro"
"Lyle....finalmente sei arrivato, ancora un pò e credo
che avresti trovato dei cadaveri" disse Zoey ridendo.
"Zoey ma tu....non
volevi aiutarci?" chiese Jarod deluso.
"Ci siete cascati in pieno" disse Zoey
"l'ho detto solo per prendere tempo senza spararvi, lo so che il Centro ti
rivuole vivo Jarod".
"Sei proprio un'arpia Zoey" disse Miss Parker facendo
una smorfia.
In quel momento arrivò Mr Parker.
"Finalmente" disse
sorridendo "portatelo nel SL 28" ordinò e Lyle con i due spazzini trascinarono
via Jarod.
"Sei stata bravissima Zoey" disse Mr Parker
abbracciandola.
Miss Parker alzò gli occhi al cielo e fece una smorfia "papà
ti devo parlare"
"Si anch'io angelo, andiamo nel mio ufficio" le disse
duramente e presa sotto braccio Zoey cominciarono a camminare verso
l'ufficio.
Il Centro, ufficio di Mr Parker, ore 8:40 p.m.
"Papà io
ti devo parlare di una cosa importante" disse Miss Parker entrata
nell'ufficio.
"Si, ma prima voglio dirti una cosa" disse il padre "vedi
Raines mi ha detto che, una volta catturato Jarod, avrei dovuto far catturare
anche te, ma non l'ho fatto perchè sei mia figlia, perciò sarà meglio che non
tenti di nuovo di liberare Jarod, altrimenti mi vedrò costretto a consegnarti a
Raines"
"Senti papà, non mi importa niente di quello che ti ha detto Raines.
Adesso mi devi dire cosa c'era scritto nelle pergamene del mio bisnonno, ed
esigo una risposta chiara" disse lei guardandolo.
"Angelo, smettila con
questa storia delle pergamene, ti ho già detto che non ricordo nulla" disse il
padre arrabbiandosi.
"Non ti credo papà, dicono che in quelle pergamene ci
siano scritte cose importanti sulla famiglia Parker e forse anche su Jarod.
Ricordi cosa mi hai detto in aereo prima di paracadutarti? Mi hai detto che le
pergamene erano reali, quindi lì c'è scritto il mio destino e quello di Jarod
vero?"
"Angelo ti prego non insistere, ti ho detto che non mi
ricordo"
"Ma..."
"Miss Parker" la interruppe Zoey "non sapevo che fossi
diventata sorda"
"Zitta tu strega" disse Miss Parker parlando con un tono
minaccioso.
"Adesso basta angelo, non ti permetto di parlare così a Zoey,
anche perchè...." disse lui sorridendo.
"Cosa?" chiese Miss Parker
preoccupata.
"Tesoro, devo dirti una cosa....ieri ho chiesto a Zoey di
sposarmi..."
"...e io ho accettato" disse Zoey ridendo.
Miss Parker a
quelle parole si sentì mancare "cosa avete detto?" chiese con un filo di
voce.
"Mi raccomando Miss Parker, non essere tanto felice" disse Zoey
ironicamente.
"Non preoccuparti Zoey, mia figlia è contenta di questo, vero
angelo?" chiese il padre.
"Ma...sei impazzito papà?" gridò lei "la conosci
solo da qualche settimana e inoltre....lei è molto più giovane di te"
"Anche
Brigitte era molto più giovane di me se non sbaglio" disse Mr Parker.
"E
comunque al cuore non si comanda...angelo" disse Zoey.
"Di la verità
Zoey...tu lo stai facendo solo per vendicarti di me vero?" chiese Miss
Parker.
"No, ti sbagli"
"Angelo, non dire queste cose. Ne abbiamo parlato
a lungo e Zoey mi ama veramente"
"Ma che fretta hai papà? Non potevate
lasciar passare almeno un mese? Il tempo di frequentarvi"
"Ci siamo già
frequentati abbastanza..." disse Mr Parker.
"Ma solo dentro al Centro" disse
Miss Parker.
"No, Miss Parker" disse Zoey sorridendo "mi sono già trasferita
a casa di tuo padre....una settimana fa"
"Cosa? E perchè non me lo hai detto
papà?"
"Sapevo che avresti reagito così e ho preferito dirtelo con la notizia
del mio matrimonio"
Miss Parker decise di lasciar perdere il discorso. Ormai
il padre aveva deciso e non c'era niente che lei potesse fare o dire per
dissuaderlo dalla sua decisione "cambiando discorso, penso che tu in realtà ti
ricordi benissimo cosa c'era scritto nelle...."
"Non pensare a questo
adesso, devi salvare Jarod" dissero ad un tratto le voci
interiori.
"Angelo, ti senti bene?" chiese il padre vedendola con gli occhi
chiusi.
"Si...si papà sto bene. Vado nel mio ufficio adesso, ci vediamo"
disse lei e poi uscì velocemente.
Ufficio di Broots, ore 9:10
p.m.
Miss Parker entrò nell'ufficio facendo spaventare Broots "ciao
Broots, chi non muore si rivede"
"Miss Parker....sei proprio tu?" disse lui
sorpreso.
"Sembri sorpreso di vedermi" disse lei.
"E me lo chiedi? E' due
giorni che non ti fai viva, l'ultima volta che ti ho sentita al telefono era per
avvertirti che presto Lyle ti avrebbe trovato....e dopo che ti è
successo?"
"Sono stata catturata dal Centro e messa in una cella con Jarod
come due topi da laboratorio, poi ci siamo liberati e siamo andati al rifugio.
Ecco la mia storia"
"Come sta Sidney?"
"Sta bene, abbiamo trovato
l'antidoto del virus"
"Nel Final Project suppongo" disse Broots.
"No, il
progetto di mia madre non era l'antidoto del virus"
"E allora cos'era?"
chiese Broots curioso.
"E' una storia troppo lunga, adesso dobbiamo liberare
Jarod. L'hanno catturato"
"E come pensi di fare? Per ben due volte l'abbiamo
fatto scappare noi e la terza volta è scappato aiutato da te...Raines non
permetterà che fugga una quarta volta"
"Ma ci riusciremo. E' ora che il virus
di Raines venga distrutto...e che io sappia tutto sulle pergamene"
"Da tuo
padre?" chiese Broots.
"Già, lui dice che non si ricorda niente ma io non ci
credo, riuscirò a farlo parlare. Ah proposito l'hai saputa la novità? Zoey e mio
padre si sposeranno"
"Cosa?" disse Broots incredulo "e tu non hai detto
niente?"
"Mio padre ormai ha deciso. Ma non intendo farlo sposare con
quell'arpia, troverò il modo di allontanarla da noi, ma dopo aver liberato
Jarod. Dobbiamo fare un piano" disse lei.
CAPITOLO
23
"Bene, dunque, consiglierei di liberarlo stanotte, verso le 11:00
e...."
"Stanotte alle 11:00? Ma sei impazzito Broots" disse lei "credi che
dopo tutte queste fughe di Jarod, Raines vorrà aspettare stanotte? Sicuramente
tra poco lo infetterà....se non l'ha ancora fatto"
"Allora vuoi liberarlo
adesso? E come?" chiese lui.
"So che l'hanno portato nel SL 28, ma Raines lo
porterà nel SL 30 dove c'è il laboratorio per l'esperimento. Andrò là" disse lei
andando verso la porta.
"Vai da sola?" chiese lui preoccupato.
"Vuoi
venire con me per caso?" chiese lei girandosi.
"No....credo che resterò
qui...chissà che non ti serva un aiuto per disattivare le telecamere" disse
lui.
"Certo...certo Broots" disse lei sorridendo e poi se ne andò.
SL
28
Jarod era ammanettato al letto della sua cella. Continuava a pensare a
un modo per distruggere il virus di Raines, una volta entrato nel suo
laboratorio.
Ad un tratto si aprì l'ufficio ed entrò Raines con due spazzini
che fecero alzare Jarod e lo trascinarono fuori dalla cella e cominciarono a
camminare verso il SL 30.
"Immagino che tu voglia iniettarmi il virus Raines"
disse Jarod in tono minaccioso.
"Si, infatti, e questa volta non ci sarà il
tuo caro Sidney a salvarti" disse Raines ridendo.
"Ti dimentichi di Miss
Parker" disse Jarod.
"Non sarà un problema. Ho detto a suo padre che se lei
avesse di nuovo tentato di liberarti l'avrei usata per l'esperimento....anche
se....la infetterò comunque che lei tenti di salvarti o no" disse
sogghignando.
"Non ci riuscirai Raines, adesso sappiamo cos'è il Final
Project e riusciremo a fermarti"
Lui si mise a ridere "non so cosa sia il
Final Project ma suppongo che per funzionare tu abbia bisogno anche di Miss
Parker e io non la vedo".
Arrivati nel laboratorio del SL 30 Jarod venne
steso sul lettino e ammanettato dai due spazzini che poi se ne
andarono.
Raines prese la siringa con dentro il virus e si avvicinò a Jarod
mentre lui tentava di liberarsi.
"Non ti serve a niente agitarti, ti devi
rassegnare" disse Raines e poi avvicinò la siringa al suo braccio.
"Fermo
Raines" gridò Miss Parker entrando con la pistola puntata contro di
lui.
"Dannazione, ancora tu" disse Raines.
"Già, ancora io, sembri
contento di vedermi" disse lei ironicamente e poi liberò Jarod.
"Finalmente,
ma dove sei stata?" chiese Jarod alzandosi dal lettino.
"I due spazzini di
guardia non mi facevano passare per cui....ho dovuto usare le maniere forti con
loro" disse lei sorridendo.
"Adesso dobbiamo distruggere il virus di Raines"
disse Jarod prendendo un flacone con l'etichetta Z 25 e lo gettò per terra
frantumandolo.
Raines rimase impassibile "credete di averlo distrutto
adesso vero? Siete solo degli ingenui" disse lui sogghignando.
"Che intendi
dire?" chiese lei.
"Quello non era l'unico flacone con dentro il virus. Ce ne
sono molti altri in giro per il Centro e poi vi state dimenticando di un'altra
cosa: la formula per crearlo"
"E immagino che tu abbia nascosto anche quella"
disse lui furioso.
"Si trova in un posto che solo io conosco..... nessun
altro"
"Se non vuoi una pallottola in testa, ti conviene dircelo" disse lei
avvicinadosi a lui.
"Uccidimi pure, tanto non lo scoprirete comunque" disse
lui tranquillamente.
"E' inutile Parker, dovremo cercarlo noi questo posto"
disse Jarod.
Raines si mise a ridere "ve l'ho detto, nessuno conosce questo
luogo dove ho nascosto la formula. Neanche Catherine lo sapeva. Eh si che avevo
paura che lo venisse a sapere grazie al suo senso interiore, ma l'ho
sopravvalutato" disse Raines.
"Forse, ma non ti conviene sottovalutare il mio
dono e quello di Jarod, Raines" disse lei e poi prese una corda e lo
legò.
"Cosa intendi dire con questo Miss Parker?" chiese Raines
perplesso.
"Piccolo segreto. Tu ne hai così tanti, finalmente adesso ne ho
anche io uno che tu non sai" disse lei sorridendo e poi sia lei che Jarod
uscirono dall'ufficio chiudendolo a chiave.
"Accidenti, devo ammettere che
Raines è stato molto furbo" disse lui "il tuo senso interiore ti ha detto
qualcosa a riguardo Parker?" chiese.
"Purtroppo no, speravo che una volta
usciti dal laboratorio avrei sentito le voci, ma niente" disse lei
preoccupata.
"Vedrai che le sentirai molto presto" disse lui "ma adesso sono
proprio curioso di sapere cosa c'era scritto nelle pergamene. Direi di andare da
tuo padre....cioè dal signor Parker"
"Credo che sia inutile, ho già provato
io a farmi dire il segreto delle pergamene, ma è tutto inutile"
"Riusciremo a
convincerlo...insieme" disse Jarod guardandola e poi uscì dal SL 30 seguito da
lei.
Ufficio di Mr Parker, ore 10:00 p.m.
Miss Parker e Jarod
erano vicini all'ufficio di Mr Parker. Lei prese la pistola in mano e aprì la
porta, seguita da Jarod.
"Papà, siamo venuti per...." si bloccò non appena
vide Zoey e suo padre abbracciati. Anche Jarod aveva gli occhi fuori dalle
orbite.
Non appena si accorsero della loro presenza, Zoey e Mr Parker si
staccarono subito. "Angelo...pregherei che tu bussassi prima di....Jarod?" disse
Mr Parker sorpreso di vederlo.
"Già proprio lui papà" disse lei puntandogli
contro la pistola.
"Cosa vuoi fare angelo? Spararmi?" chiese lui
arrabbiandosi "io sono tuo...".
"Vorresti dire tuo padre, oppure tuo zio? Oh
no aspetta, forse tuo cugino di 3° grado?" disse lei ironicamente.
"Angelo
io..."
"Non chiamarmi angelo, e adesso dimmi che diavolo c'era scritto in
quelle pergamene, altrimenti ti sparo e giuro che lo faccio. Non so neanche se
tu sei veramente mio padre, potresti essere benissimo un estraneo, quindi non mi
fa nè caldo nè freddo spararti" gridò lei.
"Un estraneo? L'uomo che ti ha
cresciuto e si è preso cura di te, lo chiami estraneo?" disse lui "mi meraviglio
che tu dica queste cose, pensavo che mi volessi bene"
Lei abbassò la pistola
"certo che ti voglio bene, dopotutto sei stato come un padre per me... e forse
lo sei..... non è così?" chiese.
Lui guardò prima Zoey e poi abbassò gli
occhi "no angelo....io non sono tuo padre" disse con un filo di voce.
Lei, a
quelle parole, sbiancò in viso e si sentì mancare.
CAPITOLO
24
"C...cosa?" chiese lei con un filo di voce.
"Si, angelo, non
avrei mai voluto dirtelo....ma la verità è questa" disse lui.
"Non è
possibile" disse Zoey, anche lei stupita "stai dicendo veramente la verità? Tu
non sei suo padre?"
"Esatto Zoey" disse Mr Parker guardandola.
Anche Jarod
era sconvolto dalla rivelazione di Mr Parker "comunque noi adesso vogliamo
sapere cosa c'era scritto nelle pergamene, e non dica che non si ricorda perchè
non ci crediamo" disse cambiando argomento.
"No, aspetta Jarod" disse Miss
Parker "non mi interessano le pergamene, voglio sapere prima chi è il mio vero
padre, è forse......quel verme di Raines?" chiese lei con la voce
tremante.
"Parker, la cosa più importante è sapere delle pergamene, non solo
per me, ma anche per te, si tratta del nostro futuro" disse Jarod
guardandola.
"Jarod, ti prego" gridò Miss Parker continuando a guardare Mr
Parker e con le lacrime agli occhi "mettiti nei miei panni, ho appena scoperto
che l'uomo che credevo mio padre, in realtà non lo è, ho il diritto di sapere
tutta la verità".
"La saprai, ma..."
"Ma niente Jarod" disse lei
guardandolo "cerca di capirmi".
"Io ti capisco Parker, ma non credo che tua
madre....."
"Mia madre? Cosa c'entra mia madre adesso?" gridò lei. Era
veramente arrabbiata. Non capiva perchè Jarod si comportasse così. Lei voleva
solo scoprire chi fosse veramente suo padre.
"Tua madre per anni ha cercato
le pergamene, e adesso che il segreto è vicinissimo a noi....tu non lo vuoi più
conoscere. Mi meraviglio di te" disse Jarod.
"Qui si tratta della mia
famiglia Jarod, stanne fuori..." gridò lei.
"...ma si tratta anche del tuo
futuro" ribattè lui gridando.
"Basta adesso" gridò Mr Parker "l'avete voluto
voi, risponderò alle vostre domande.....a partire dalle pergamene"
"Ma
io...." tentò Miss Parker.
"Ti prego angelo.....la tua ricerca di paternità
può anche aspettare. Le pergamene sono molto più importanti" disse Mr
Parker.
"Va bene, parla pure" disse lei rassegnata.
"Nelle pergamene, come
avete detto voi, c'è scritto il vostro destino. Dicono che tu Jarod, sei la
persona che....."
Ad un tratto si sentì uno sparo. Mr Parker cadde a terra
ferito al petto.
"Nooo" gridò Zoey inginocchiandosi sul corpo di Mr
Parker.
Miss Parker e Jarod si girarono e videro Raines con un'aria
soddisfatta accanto a un uomo che loro non avevano mai visto prima d'ora. Era un
uomo di colore, molto alto, a prima vista sembrava uno dei membri del
Triumvirato dell'Africa. Aveva in mano la pistola e questo fece capire loro, che
era stato lui a sparare a Mr Parker.
"E tu chi diavolo sei?" chiese lei
parlando a denti stretti.
"Oh, non vi ho ancora presentato il fratello di
Adama" disse Raines "venuto al Centro dopo la sua morte".
"Sono molto
contento di conoscerti finalmente Miss Parker" disse l'uomo
sorridendo.
"Vorrei poter dire lo stesso" disse lei facendo una smorfia
"perchè gli hai sparato?"
"Non mi piacciono i chiacchieroni, tutto qua.
Adesso signor Raines, porti Jarod nel SL 28" ordinò l'uomo e Raines si avvicinò
a lui.
Jarod, prima che Raines lo prendesse, lo spinse contro il fratello di
Adama e poi si mise a correre.
"Maledizione" gridò l'uomo iniziando anche lui
a correre dietro a Jarod.
"Lo prenderà" disse Raines rivolgendosi a Miss
Parker "ora vado nel mio ufficio, chiamate l'obitorio per il signor Parker"
disse e poi se ne andò via.
Miss Parker lo guardò andarsene con la rabbia
negli occhi e poi si girò verso Mr Parker e Zoey che stava piangendo, ma ad un
tratto smise subito.
"Miss Parker, è ancora vivo" disse Zoey.
"Cosa hai
detto?" chiese lei inginocchiandosi e in quel momento Mr Parker aprì gli
occhi.
"A...angelo....mi dispiace....di tutto" disse con fatica.
"Ti farò
portare in infermeria, senza che Raines se ne accorga...ma prima devo chiederti
una cosa" disse Miss Parker guardandolo "Raines ha detto che ha nascosto vari
flaconi con dentro il suo virus in giro per il Centro. Tu sai dove li ha
nascosti esattamente?"
"No...però c'è una lista....nel suo computer....dove
ci sono registrati tutti...i SL dove ha nascosto...il virus....cerca alla
voce...Z 25...." disse con un filo di voce.
"Grazie.....papà" sussurrò lei
sorridendo "chiama l'infermeria Zoey, e sta attenta a Raines" disse e poi se ne
andò via.
Attraversò il lungo corridoio, prese l'ascensore e scese al 1°
piano e si diresse verso l'ufficio di Broots.
"Broots, ho bisogno del
tuo....Jarod?" disse lei stupita appena lo vide "come sei arrivato
qui?"
"Fortunatamente il fratello di Adama non mi ha visto scendere a questo
piano. Una volta in salvo mi sono ricordato che qui c'era l'ufficio di Broots
e...."
".....E mi sono preso un infarto appena l'ho visto" concluse Broots
sorridendo.
"Adesso che Mr Parker è morto il segreto delle pergamene è perso
per sempre" disse Jarod tristemente.
"No, non ancora" disse lei e Jarod la
guardò stupito "dopo che tu sei andato via io e Zoey ci siamo accorte che era
ancora vivo e adesso è in infermeria. Quando si riprenderà, sapremo tutto... e
anche......chi è mio padre" disse lei.
"Cosa? Ho sentito bene?" chiese Broots
"vuoi scoprire chi è il tuo vero padre? Ma allora...."
"Si Broots, hai capito
bene, quello che ho sempre creduto mio padre in realtà non lo è. Me lo ha detto
lui stesso" disse lei tristemente.
"Non ci posso credere" disse Broots ancora
scioccato.
"Neanche io" disse lei sorridendo amaramente.
"In attesa di
parlare con Mr Parker, dobbiamo scoprire dove sono nascosti i flaconi con dentro
il virus. Un'impresa impossibile" disse Jarod.
"Non per chi ha la lista dei
SL dove Raines ha nascosto i flaconi però" disse lei.
"Di che stai parlando?"
chiese Jarod.
"Mio pad...." si bloccò e aspettò qualche secondo "mi ha detto
che nel computer di Raines, alla voce Z 25 c'è una lista in cui sono elencati
tutti i SL dove sono nascosti i flaconi".
"Bene, allora possiamo entrare nel
suo computer anche da qui" disse Jarod sorridendo guardando Broots.
"Mi metto
subito al lavoro" disse lui andando al computer.
Dopo qualche minuto, sul
monitor apparve una schermata.
"Eccola, l'ho trovata" disse Broots
stampandola.
"Bene" disse Jarod leggendola "ci sono 5 SL dove Raines ha
nascosto i flaconi e precisamente i SL 6, 10, 12, 27 e infine l'Ala
Rinnovamento"
"Allora andiamo, non perdiamo tempo" disse Miss Parker e i due
uscirono dall'ufficio.
CAPITOLO 25
Miss Parker e
Jarod, dopo due ore, riuscirono finalmente a trovare e a distruggere tutti i
flaconi contenenti il virus nei 5 SL.
"Bene, e adesso cosa facciamo?" chiese
lei una volta distrutto l'ultimo flacone nell'Ala Rinnovamento.
"Ci conviene
tornare da Broots, il problema è che adesso dobbiamo trovare la formula del
virus e distruggere anche quella ma....purtroppo non sappiamo dove sia" disse
Jarod mentre percorrevano il corridoio "chissà se Mr Parker sa qualcosa a
riguardo".
"Non lo so, comunque adesso non possiamo interrogarlo. Sicuramente
lo staranno operando, era ferito gravemente".
"Se dovesse morire, la verità
morirebbe con lui" disse Jarod.
"Non succederà" disse lei
guardandolo.
"Ascolta, per quello che è successo due ore fa nell'ufficio del
signor Parker, volevo dirti che mi dispiace di averti impedito di scoprire chi è
il tuo vero padre, parlando invece delle pergamene ma...."
"Non fa niente
Jarod, è comprensibile che tu voglia sapere la verità....ad ogni modo vedrai che
scopriremo tutto, sia su mio padre che sulle pergamene" disse lei e poi aprì la
porta dell'ufficio di Broots.
"Miss Parker, Jarod, ma quanto ci avete messo?"
chiese Broots, sollevato di vederli.
"In tutti i SL c'erano degli spazzini di
guardia, abbiamo faticato per non farci vedere" disse lei "ma alla fine siamo
riusciti a distruggere tutti i flaconi con il virus"
"Bene, allora il virus è
definitivamente distrutto" disse Broots sorridendo.
"No, purtroppo ti sbagli"
disse lei "dobbiamo ancora trovare la formula. Con quella Raines può produrre in
poco tempo ancora migliaia di flaconi".
"E immagino che Raines abbia nascosto
la formula in un luogo segreto" disse Broots.
"Già, neanche il senso
interiore di Miss Parker ci da qualche indizio. Temo che...."
"No Jarod"
disse lei guardandolo "prima o poi riusciremo a trovare quella dannata formula.
Noi siamo il Final Project".
"Cosa intendi dire con "noi"?" chiese Broots
perplesso "l'ultima volta che ti ho chiesto spiegazioni su quel progetto mi
avevi detto che era una storia troppo lunga, adesso posso sapere la
verità?"
"Il Final Project è l'unione tra il dono del senso interiore
con quello della simulazione. Mia madre l'ha creato apposta per me e per Jarod,
perchè potessimo un giorno unire le forze per distruggere il virus di Raines, e
questo giorno è oggi" disse lei.
"Ma il tuo senso interiore non ti ha dato
ancora nessun indizio su dove trovare la formula e io non posso fare niente"
disse Jarod.
"Al momento opportuno sono certa che sentirò le voci"
"E se
non li sentissi?" chiese lui guardandola.
"Jarod, mi meraviglio di te.
Credevo che avessi più fiducia nel mio potere" disse lei arrabbiandosi "e
comunque se non vuoi aiutarmi, puoi anche andartene"
"Ormai ci sono
dentro"
"Allora smettila di essere così pessimista e abbi un pò più di
fiducia" disse lei e poi cambiò argomento "sarà meglio metterci al lavoro
Broots, collegati ancora al computer di Raines e vedi se trovi qualche
informazione" disse e poi si avviò verso la porta dell'ufficio.
"E adesso
dove vai?" chiese Jarod.
"Vado a vedere cosa sta succedendo in
infermeria"
"Credi che il signor Parker possa già dirti qualcosa?" chiese
Broots.
"Non lo so, spero" disse lei e poi uscì
dall'ufficio.
Infermeria, ore 1:25 a.m.
Miss Parker scese al piano
terra e percorse un lungo corridoio. Arrivata vicino all'infermeria, nel
corridoio, vide Zoey.
"Che diavolo ci fai qui?" chiese Zoey non appena la
vide. Aveva la rabbia negli occhi ma questo non spaventò Miss Parker.
"Sono
venuta a vedere cosa sta succedendo qui" disse lei.
"Cosa vuoi che stia
succedendo? Lo sai anche tu".
"Volevo solo sapere se l'hanno già
operato"
"E' due ore che lo stanno operando. I medici hanno detto che è molto
grave. Per colpa tua il mio futuro marito potrebbe morire" gridò.
"Ehi, vedi
di moderare il tono di voce ragazzina e non azzardarti a chiamarlo futuro
marito. Tu non lo sposerai" disse lei arrabbiandosi.
"Invece si, se
sopravviverà, ma sicuramente tu non vedi l'ora che muoia vero? Così non solo io
non farò parte della tua famiglia ma ti sarai anche liberata di un uomo che per
tanti anni non ha fatto altro che mentirti. Sono sicura che lui in realtà non ti
ha mai mentito, a parte quando ti ha detto che non era tuo padre" disse
lei.
"Ma come ti permetti di dire certe cose? Tu non sai niente di me. Lui
non ha fatto altro che raccontarmi menzogne da quando è morta mia madre"
"Lo
faceva per il tuo bene"
"E tu che ne sai? Stai fuori da questa storia. E' una
faccenda tra me e lui" disse Miss Parker arrabbiata.
"Certo, affari di
famiglia, ma vedi, si da il caso che io sia la futura signora Parker,
quindi..."
"Quindi niente, tu non diventerai mai la signora Parker. E ora se
vuoi scusarmi voglio andare a parlare con i medici" disse Miss Parker e poi fece
per entrare ma venne fermata da Zoey.
"Vattene, non ti azzardare ad entrare,
mi chiedo poi con che faccia sei venuta qui, dato che sei tu la causa di tutto"
gridò.
"La colpa non è mia, è di Raines" disse Miss Parker.
Zoey la guardò
ancora più arrabbiata "no, non è colpa di Raines. Come puoi dire questo?"
"Ti
ricordo che quel verme era presente quando il fratello di Adama gli ha sparato.
C'eri anche tu, no?" disse lei.
"Si, ma sicuramente è stato il Triumvirato a
obbligarlo a comportarsi cosi"
"Perchè stai difendendo Raines? Quello è solo
un cadavere ambulante. E' stato lui a uccidere mia madre e io lo odio a morte"
disse Miss Parker seccata che Zoey lo difendesse.
"No, stai mentendo, lui non
farebbe mai una cosa simile" gridò Zoey "c'è sempre stato quando io avevo
bisogno di lui"
"Che intendi dire con questo?" chiese Miss Parker
perplessa.
"Ah, lascia perdere, tanto non capiresti" disse Zoey con le
lacrime agli occhi e poi se ne andò.
Miss Parker, rimasta sola, fece per
aprire la porta dell'infermeria quando all'improvviso ebbe una
visione.
Vide Raines nel suo laboratorio nel SL 30, in piedi vicino al
lettino, dove c'era sdraiata una ragazza addormentata, che però non si vedeva in
viso.
"Sei tu la chiave" disse ad un tratto Raines sorridendo "custodirai
nella tua mente la mia preziosa formula... Zoey"
Tornata alla realtà Miss
Parker si allontanò di corsa dall'infermeria. Era sconvolta per quello che aveva
appena visto.
In pochi minuti raggiunse l'ufficio di Broots ed entrò
velocemente.
"Miss Parker, che è successo?" chiese Jarod preoccupato,
avvicinandosi a lei e cosi fece anche Broots.
Lei era pallida, non sapeva
cosa dire "è Zoey" disse, e poi cominciò a camminare per tutto
l'ufficio.
"Zoey? Spiegati meglio Parker, che ti succede?" chiese
Jarod.
"E' Zoey la chiave di tutto. E' lei che ha la formula" disse lei
guardandolo.
"Cosa? Ma ne sei sicura?" chiese lui.
"Ho avuto una visione.
Ho visto Raines, nel suo laboratorio che diceva a Zoey che era lei la chiave e
che avrebbe custodito lei la formula....nella sua mente"
"Non è possibile,
come può essere?" chiese Jarod.
"Forse Raines l'ha plagiata, l'ha
condizionata. Zoey pensa di non sapere della formula, invece la conosce
incosciamente"
"Già, un pò come me. Ricordi? Io conoscevo il segreto del
senso interiore incosciamente e....grazie all'aiuto di Sidney...."
"Dobbiamo
portare Zoey da Sidney, solo lui può riuscire a farla parlare"
"Dovremo
convincerla però" disse Jarod.
"Ci verrà con le buone o con le cattive.
Andiamo" disse lei uscendo dall'ufficio seguita da Jarod.
Dopo pochi minuti
arrivarono davanti all'ufficio di Mr Parker.
"Sicuramente Zoey è qui" disse
lei e poi aprì la porta senza bussare trovandola seduta alla scrivania del
signor Parker.
"Miss Parker, che ci fai qui?....Jarod?" chiese lei stupita di
vederlo.
"Ti dobbiamo parlare Zoey" disse lui guardandola.
CAPITOLO 26
"Credevo che il
fratello di Adama fosse riuscito a catturarti" disse Zoey alzandosi.
"Non è
tanto facile" disse lui sorridendo "comunque noi dobbiamo dirti una cosa e tu
devi ascoltarci".
"Spiacente, ma non ho nessuna intenzione di sentire i
vostri discorsi"
"Li ascolterai invece, si tratta di salvare il Centro" disse
Miss Parker seccata.
"Il Centro non deve essere salvato da niente o da
nessuno. Ora andatevene se non volete che chiami gli spazzini. Credo che il
fratello di Adama mi farà avere una promozione se ti faccio ricatturare, non è
vero Jarod?" chiese Zoey sorridendo.
"Devi venire nel mio rifugio Zoey, là ti
spiegherò tutto" disse lui tagliando corto.
"No, io non vengo da nessuna
parte, a meno che tu mi dica il perchè dovrei venire" disse lei incrociando le
braccia.
"E' una storia complicata ma.....tu incosciamente conosci la formula
del virus di Raines" disse lui.
Zoey lo guardò stupita per qualche secondo,
dopodichè scoppiò a ridere "certo che ne hai di fantasia".
"Zoey è la verità"
disse Miss Parker "nel rifugio di Jarod c'è Sidney che ti aiuterà con l'ipnosi a
rivelarci la formula"
"Ipnosi? Non ci pensate neanche, non mi presterò per i
vostri stupidi esperimenti"
"Non sono esperimenti, questo è l'unico modo
per...."
"Ora smettila Jarod, quello che dite non è vero, Raines non mi
avrebbe mai fatto una cosa del genere. Sono sicura che questo è tutto un vostro
piano per allontanarmi dal Centro"
"E perchè dovremmo farlo?" chiese
lei.
"E' semplice, per impedirmi di sposare il signor Parker" disse lei
guardando Miss Parker "oppure per ucciderlo senza che io ne sappia
niente"
"Noi non uccideremmo mai il signor Parker" disse Jarod.
"Oh ma
davvero? Se non sbaglio però, prima che lui ti dicesse che non era tuo padre,
volevi sparargli, non è vero Miss Parker?"
"Era solo un modo per farlo
parlare circa il segreto delle pergamene"
"Zoey, ti prego vieni con noi. Non
è una trappola. Io non ti farei mai del male, anche se mi hai tradito" disse
lui.
Lei si mise a ridere "non sono un'ingenua, ricordatelo"
Jarod guardò
Miss Parker con una faccia rassegnata, ma lei tirò fuori la pistola e la puntò
contro Zoey.
"Ma che stai facendo Parker?" chiese lui.
"Visto che la
ragazzina non vuole collaborare, allora la porteremo con le cattive da
Sidney"
"Parker, metti via la pistola" disse lui.
"Jarod non abbiamo tempo
da perdere" disse lei e poi si avvicinò a Zoey prendendola per un braccio e la
spinse fuori dall'ufficio.
"Ti consiglio di lasciarmi, altrimenti mi metto a
gridare" disse Zoey.
"Grida e sparo. Giuro che lo faccio" disse lei in tono
minaccioso.
In pochi minuti uscirono dal Centro, utilizzando un'uscita di
sicurezza e arrivarono fino alla macchina di Jarod.
Miss Parker fece salire
Zoey e poi lo guardò "hai visto genio? Le minacce funzionano"
"Si ma hai
esagerato" disse lui guardandola con disapprovazione.
"Oh quante storie,
l'abbiamo convinta no?" disse lei sorridendo e poi tutti e due
salirono.
Il rifugio, 10 minuti dopo
Miss Parker, trascinando Zoey
entrò nel rifugio seguita da Jarod.
Appena entrati videro Sidney che stava
leggendo un libro seduto comodamente sul letto con le spalle appoggiate alla
sponda.
"Sidney, ce la prendiamo comoda a quanto pare" disse Miss Parker
sorridendo "come si sta in vacanza?"
"Che ci fate qui?" chiese lui
alzandosi.
"Abbiamo bisogno del tuo aiuto Sidney" disse Jarod e poi gli
spiegò la situazione.
"Ho capito, quindi dovrei ipnotizzare Zoey
e...."
"..Chiederle di rivelarci la formula del virus, proprio come hai fatto
con Jarod, quando doveva rivelarmi il segreto di mia madre" disse lei.
"Non
ho nessuna intenzione di farmi ipnotizzare, scordatevelo" disse Zoey tentando di
liberarsi dalla presa di Miss Parker.
"Senti ragazzina, adesso mi hai
veramente seccata. Tu farai esattamente quello che ti diciamo noi se non vuoi
una pallottola in testa"disse Miss Parker minacciosa. Era talmente arrabbiata
con lei, che non sapeva neanche più quello che diceva.
Zoey guardò Miss
Parker. Non l'aveva mai vista cosi, ma cercò di nascondere la paura che aveva
"mi vuoi uccidere? Bene, cosi non verrete mai a conoscenza di questa....formula"
disse.
Miss Parker si portò le mani alle tempie e tirò un profondo respiro
"senti, non ti voglio uccidere, ma tu adesso ti farai ipnotizzare da Sidney,
altrimenti...."
"Bene, altre minacce" disse Zoey sogghignando. Adesso non
aveva più tanta paura di Miss Parker. Non le poteva fare niente "ormai ti
conosco, non fai mai quello che dici. Quindi è meglio che mi lasciate andare
perchè non ho assolutamente intenzione di farmi ipnotizzare, trovate un altro
modo per scoprire la vostra formula" disse lei e poi fece per andarsene.
"Non
ci provare neanche" disse Jarod prendendola per un braccio "adesso però mi hai
proprio fatto perdere la pazienza....ragazzina"
Zoey lo guardò scioccata, non
l'aveva mai visto cosi arrabbiato ma cercò comunque di mantenere la calma
"lasciami andare" disse liberandosi dalla presa di Jarod "adesso non ti mettere
a fare anche tu come Miss Parker, Jarod, perchè tanto io non mi presterò mai per
i vostri esperimenti, quindi addio" disse lei sogghignando.
Jarod non ci vide
più dalla rabbia e uno schiaffo molto forte. Lei perse per un attimo
l'equilibrio, ma non cadde. Lo guardò sconvolta. Non riusciva a credere che
Jarod l'avesse colpita.
Anche Miss Parker era stupitissima, ma era anche
soddisfatta. Era ora che qualcuno la schiaffeggiasse.
"Sei solo una stupida"
gridò lui "non capisci che noi dobbiamo conoscere quella formula? Si tratta del
nostro futuro. Adesso farai esattamente quello che ti dirà Sidney o non mi
limiterò a darti uno schiaffo" disse. Adesso era lui che non sapeva più cosa
stava dicendo. Era infuriato. Quella ragazzina aveva oltrepassato i
limiti.
Zoey lo guardò, non sapeva cosa dire "è veramente cosi importante per
voi?" chiese con un filo di voce.
"L'hai capito solo adesso?" chiese Jarod
ancora arrabbiato.
"Mi dispiace, io pensavo...."
"Rispiarma le scuse"
disse Jarod e poi uscì dal rifugio.
"Allora Zoey, cominciamo?" chiese Sidney
e lei annuì con le lacrime agli occhi.
Il Centro, due ore
dopo
Raines era nel suo ufficio, quando ad un certo punto entrò
Lyle.
"Mi volevi parlare?" chiese chiudendo la porta.
"Si, Lyle. Ho
bisogno di te. Organizza subito una squadra di ricerche. Devi trovare Jarod e
anche tua sorella. Sono scomparsi"
"Ma io li avevo catturati" disse Lyle
seccato.
"Si, ma nel frattempo sono fuggiti, vuoi occupartene tu, o devo dare
l'ordine ai miei spazzini?" chiese Raines arrabbiandosi.
"Perchè sei così
agitato?" chiese Lyle sogghignando.
"Non sono agitato, sono soltanto
infuriato perchè non sono ancora riuscito a infettarli, tutto qua....e come se
non bastasse adesso non ho più neanche un flacone. Miss Parker e Jarod li hanno
distrutti"
"Ma tu hai la formula, puoi produrre altri flaconi, vero?" chiese
Lyle.
"Si....si certo, per quello non c'è problema" mentì Raines.
"Aspetta
un attimo, tu non la racconti giusta. Dov'è Zoey?" chiese Lyle "oh mio
Dio....non mi dirai che Jarod e Miss Parker sanno la verità sulla
formula?"
Raines sospirò "non lo so Lyle, spero di no, ma ho il presentimento
che qualcosa sappiano, ho cercato Zoey dappertutto nell'ultima mezz'ora, con
l'aiuto dei miei spazzini e non l'abbiamo trovata. Temo che Jarod e Miss Parker
l'abbiano portata da qualche parte"
"Per scoprire qual'è la formula? Non ci
riusciranno mai, non possono ipnotizzare Zoey, solo uno psicologo sarebbe in
grado di farlo" disse Lyle distogliendo lo sguardo per qualche secondo, ma poi
riguardò Raines con un'espressione sconvolta "a meno che.....non l'abbiano
portata da....."
"...Da Sidney" concluse Raines con un filo di
voce.
"Accidenti, ma come hanno fatto a scoprire tutto?" chiese Lyle.
"E'
quello che mi chiedo anch'io....che sia stato il senso interiore di Miss
Parker?" si chiese Raines.
"E' molto probabile......quindi tu vuoi che io
cerchi Zoey"
"Si e voglio che la riporti qui al Centro.....sicuramente sarà
insieme a Jarod e a Miss Parker. Trova loro e troverai anche lei" disse
Raines.
"Quello che mi chiedi è un'impresa impossibile, dove inizio a
cercarli?" chiese Lyle seccato.
"Non preoccuparti Lyle" disse Miss Parker
entrando con la pistola alla mano "risparmia un'inutile ricerca....siamo già
qui".
Dopo di lei entrò anche Jarod.
"Jarod, Miss Parker" gridò Raines
minaccioso "dov'è Zoey?"
"In un posto sicuro Raines" disse Jarod.
"Lyle,
vattene via, vogliamo parlare da soli con il cadavere ambulante" disse Miss
Parker e Lyle guardò Raines.
"Vai Lyle" gli ordinò Raines e lui abbandonò
l'ufficio.
"Hai perso Raines, conosciamo la formula adesso"
"Zoey
ritornerà al Centro" disse Raines sorridendo "quella ragazza è affezionata a me,
non ve l'ha detto?"
"Si, ma riusciremo a convincerla che tu in realtà
sei un essere orribile" disse Jarod furioso.
"Non ce la farete mai....Zoey è
molto testarda e ormai è legata al Centro....come voi due"
"E' vero, noi
siamo legati al Centro" disse Miss Parker "lo dicono le pergamene.....anche se
non so esattamente quello che c'è scritto, ma me lo farò rivelare da mio
pad....cioè dal signor Parker quando si riprenderà"
"Cosa? Ma Mr Parker
è...."
"Non è morto Raines, è ancora vivo" disse Jarod
interrompendolo.
"Lui vorrebbe sposare Zoey ma non permetterò mai a quella di
entrare nella famiglia Parker" disse Miss Parker seccata.
"Zoey? Sposarsi con
il signor Parker? Ma non può farlo" disse Raines sconvolto.
"Perchè no?"
chiese Jarod curioso.
"Perchè Zoey....è la nipote del signor Parker....e
anche mia, io e lui siamo fratelli".
Miss Parker abbassò la pistola con uno
sguardo sconvolto "c....cosa hai detto? Tu sei suo fratello e....lo zio di
Zoey?"
"Si. Quando è venuta a lavorare da me, molti anni fa, io feci delle
ricerche su di lei, e scoprì che suo padre era un Parker, portato alla NuGenesis
alla nascita e adottato da un'altra famiglia. Inizialmente pensavo fosse solo la
nipote di Mr Parker, ma decisi di non informarlo di questo, perchè mi venne in
mente di utilizzarla per il virus, anzi non volevo neanche che la
conoscesse....sapevo che si sarebbe innamorato di lei...dopotutto Zoey è molto
carina come ragazza. Ecco perchè nessuno l'ha mai vista lavorare qui. E' sempre
stata una mia spia che però lavorava all'esterno".
"Ma purtroppo si sono
conosciuti qualche settimana fa, quando Zoey è venuta a lavorare al Centro"
disse Miss Parker furiosa.
"Credevo che non ci sarebbe stato più pericolo,
invece mi sbagliavo...il signor Parker è rimasto il donnaiolo di sempre" disse
Raines sorridendo amaramente "dopo poco tempo io e il signor Parker abbiamo
scoperto di essere fratelli....e da lì ho capito che Zoey era anche mia
nipote".
"Ma perchè hai usato proprio Zoey per la formula?" chiese
Jarod.
"Nessuna ragione particolare, avevo scoperto che era una Parker, e ho
deciso che doveva essere lei la persona che doveva custodire incosciamente la
formula, ecco spiegato anche il nome del virus. Z per Zoey e 25, il numero di
anni che aveva quando l'ho condizionata".
"Zoey sa che tu sei suo zio....e
che sei il fratello del signor Parker?" chiese lei.
"No, non sa
niente....immagino che glielo direte" disse Raines.
"Non era neanche da
chiedere" disse Miss Parker seccata "voglio sapere una cosa importante da te
Raines....sei tu mio padre?"
Prima che lui potesse dire qualcosa il fratello
di Adama aprì violentemente la porta e sparò a Raines in pieno petto.
"Nooo"
gridò Miss Parker e si girò velocemente verso il fratello di Adama, con la
rabbia negli occhi.
"Perchè l'hai fatto?" chiese con le lacrime agli
occhi.
"Aveva detto fin troppe cose, non potevo permettere che rivelasse
qualcos'altro" disse l'uomo.
"Io devo sapere chi è il mio vero padre" gridò
lei.
"Rassegnati, i segreti qui al Centro, come sai bene, non vengono mai
svelati fino in fondo".
"Lo scoprirò....e tu non me lo puoi impedire" disse
Miss Parker parlando a denti stretti e poi sparò all'uomo, che cadde a terra
ferito.
Miss Parker si avvicinò velocemente a Raines e si inginocchiò vicino
a lui "Raines, dannazione, dimmi chi è il mio vero padre....sei tu vero?" chiese
impaziente.
"La....risp....risposta la...sai già" disse lui parlando a
fatica.
"No, non ho la certezza che tu sia mio padre, ti prego dimmelo....non
voglio che la verità muoia con te" gridò lei piangendo.
"Sai...già...la
ver..."
"NO, no, nn la so, dimmela!" gridò lei scuotendolo.
"Parker!"
disse Jarod avvicinandosi a lei "è tutto inutile, è morto"
"No, non è vero.
Maledizione, vuoi dirmi la verità?" gridò di nuovo.
"Parker, ascolta" disse
Jarod facendola alzare in piedi e guardandola "puoi ancora scoprire la
verità....il signor Parker non è morto, è in infermeria e penso che a quest'ora
i medici abbiano finito di operarlo. Andiamo da lui"
Lei lo guardò "cosa?
Quindi tu credi che...."
"Scopriremo tutto sulle pergamene e tu saprai chi è
il tuo vero padre...andiamo" disse Jarod sorridendo e insieme uscirono
dall'ufficio.
CAPITOLO 27
Infermeria, ore 4:30
a.m.
Miss Parker entrò precipitosamente nell'infermeria seguita da Jarod
e trovarono un dottore che stava visitando Mr Parker.
"Oh, Miss Parker meno
male che è qui" disse il dottore "suo padre dovrebbe svegliarsi fra poco,
l'effetto dell'anestesia è quasi finito".
"Come sta?" chiese lei
avvicinandosi "si riprenderà vero?"
"Mi ascolti, c'è una cosa che deve
sapere" disse il dottore e poi guardò Jarod "una cosa riservata riguardo le
condizioni di suo padre"
"Parli pure dottore" disse Miss Parker "qualcosa non
và?"
"Suo padre quando è stato portato qui era in condizioni molto gravi, la
pallottola si è fermata a pochi centimetri dal cuore. Noi abbiamo fatto tutto il
possibile ma....ha perso molto sangue. Non credo che ce la farà" disse il
dottore con un filo di voce.
"Cosa?....ma non è possibile, adesso l'avete
operato no?" chiese lei con le lacrime agli occhi "e poi mi aveva detto che si
sarebbe dovuto svegliare fra poco quindi...."
"Sicuramente adesso si
sveglierà quindi gli potrà parlare.....ma sul fatto che non ce la farà purtroppo
ne siamo sicuri....mi dispiace" disse il dottore e poi se ne andò
via.
Rimasta sola con Jarod, Miss Parker si avvicinò al letto dove c'era Mr
Parker e si sedette sulla sedia "devo assolutamente scoprire chi è il mio vero
padre e la verità sulle pergamene....questa è la mia ultima possibilità" disse
guardando Jarod.
Lui si avvicinò "vorrei poterti dire che lo scopriremo, ma
se lui morisse prima di dircelo...."
"....non voglio neanche pensarlo" lo
interruppe lei.
In quel momento Mr Parker aprì gli occhi e vedendo Miss
Parker, sorrise "angelo....sei qui"
"Papà, come stai?"
"Bene, ma cos'è
successo? Non ricordo più nulla"
"Te lo spiegherò, ma prima devo chiederti
una cosa. Devi dirmi chi è il mio vero padre, ti prego dimmelo" disse lei
parlando velocemente.
"Sto per morire vero?" chiese lui sorridendo "si vede
dalla tua espressione"
"Papà ti prego, io devo sapere la verità, chi è il mio
vero padre?"
"E poi ci deve anche dire tutto sulle pergamene" disse
Jarod.
"Le pergamene.....sai angelo ti ho mentito dicendo che non mi
ricordavo più nulla di quelle pergamene, mi ricordo molto bene tutto quello che
c'era scritto. Comunque potete già immaginarlo anche voi"
"Cosa?" chiese
Jarod impaziente.
"Avete già scoperto tutto sulle pergamene se conoscete il
segreto del Final Project" disse Mr Parker parlando a fatica.
"Quindi sulle
pergamene non c'era nient'altro che questo....il segreto di mia madre" disse
Miss Parker "ma lei ha creato il Final Project molti anni dopo che le pergamene
fossero scritte"
"Tutti i nostri antenati dicevano che nelle pergamene c'era
scritto il destino di noi Parker....era vero, non si sa come, ma tutto quello
che c'è scritto si avvererà"
"Allora c'era scritto che ci sarebbe stata una
persona che avrebbe creato un progetto per salvare il Centro vero? Doveva
salvarlo da...."
"Da un antenato dei Parker" disse Mr Parker interrompendo
Jarod "e inoltre diceva che ci sarebbe stato un uomo chiamato Jarod, che avrebbe
salvato il Centro....aiutato da una donna....penso illudesse a te,
angelo"
"Papà, è Raines il mio vero padre vero?" chiese lei.
"Angelo,
io....ti ho sempre...voluto bene...come se fossi mia fi...figlia" disse Mr
Parker parlando a fatica "per...chè vuoi sa..sapere la verità?"
"Perchè la
verità mi renderebbe libera" gridò lei "non morire, dimmi chi è il mio vero
padre. Non voglio continuare a vivere con questo segreto"
"Forse...un giorno
lo sco...scoprirai ma...il destino non...vuole che tu..lo sappia da me"
"Vuoi
dire che nelle pergamene c'era scritto che io non dovevo mai conoscere la verità
su questo?" chiese lei stupitissima.
"Angelo....che...Dio..ti
protegga..sempre" disse Mr Parker con un filo di voce prima di chiudere gli
occhi, per sempre.
"Non ci credo...con lui muore anche la speranza di sapere
chi è il mio vero padre....non è possibile" disse lei piangendo.
Jarod che
era in piedi vicino a lei gli mise una mano sulla spalla per consolarla "il
signor Parker ha detto che un giorno forse l'avresti scoperto"
"E credi che
sarà così?" chiese lei alzandosi in piedi.
"Ti accompagno a casa Parker,
andiamo" disse lui cambiando argomento e tutti e due uscirono
dall'infermeria.
"No, grazie, tu torna da Sidney e da Zoey, dovranno sapere
tutto no? Specie la ex signora Parker" disse lei ironicamente.
"Anche in
questo stato, riesci sempre ad essere spiritosa, vero Parker?" disse lui
sorridendo e poi se ne andò.
Qualche giorno dopo, cimitero di Blue Cove,
ore 9:30 a.m.
Miss Parker era davanti alle tombe di sua madre e del
signor Parker. Anche se lui non era il suo vero padre, aveva deciso comunque di
seppellirlo vicino a sua madre.
"Saprò mai la verità mamma? Il senso
interiore mi aiuterà?" si chiese lei.
"Io credo di si" disse Jarod
avvicinandosi a lei.
"Credevo che te ne fossi andato....con Zoey" disse lei
girandosi verso di lui stupita di vederlo.
"Credi che dopo tutto quello che
mi ha fatto dovrei ancora stare insieme a lei?" chiese.
"Di solito perdoni
sempre tutti, credevo che anche con Zoey...."
"Posso considerarla
un'amica"
"Le hai raccontato quello che è successo?" chiese "sai non l'ho
vista al funerale, quindi credevo che non gli avessi detto niente"
"Le ho
detto tutto. Appena l'ha saputo se n'è andata subito via da Blue Cove, adesso
credo sia a Chicago" disse lui "anche se tu sei sua cugina, non credo che la
rivedrai, almeno per un pò"
"Spero per un bel pò. Immagino che ti mancherà"
disse lei facendo un mezzo sorriso.
"Non più di tanto, mi ha tradito per il
Centro....non credo di poterglielo mai perdonare. Parker, devo chiederti una
cosa" chiese lui dubbioso "riguardo a noi due? Insomma....adesso che Raines e il
signor Parker sono morti, mi inseguirai ancora?".
"Se devo essere sincera,
adesso al comando del Centro c'è il fratello di Adama, e lui mi ha ordinato di
catturarti, ma non gli ho detto che l'avrei fatto"
"Quindi sono libero...e
anche tu lo sei" disse lui sorridendo.
"Aspetta a rallegrarti Jarod....non
gli ho detto neanche il contrario...ci devo pensare" disse lei sorridendogli in
segno di sfida "sappi che se daranno l'incarico a qualcun altro farò di tutto
per mettergli i bastoni tra le ruote...e se accettassi di essere di nuovo la tua
cacciatrice.....beh allora puoi dormire sonni tranquilli"
Lui sorrise "devo
darti una cosa" disse e poi tirò fuori il braccialetto di Miss Parker "te lo
ricordi ancora?"
"Come potrei dimenticarmelo? E' stata la causa dei nostri
continui litigi dell'ultimo mese" disse lei sorridendo amaramente.
"Ma senza
di questo non avremmo mai scoperto niente del Final Project e delle pergamene"
disse lui.
"Perchè mi dici questo, Jarod?" chiese lei confusa.
"Ricordi
cosa mi hai detto quando me l'hai regalato?"
"Quando sarai grande dallo
alla persona che ami veramente" disse lei "e tu mi hai
detto...."
".....quando verrà quel giorno, te lo restituirò, perchè
nessun'altra potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore" disse Jarod
interrompendola "quel giorno è oggi Miss Parker"
"Aspetta Jarod, io non credo
di meritarmelo" disse lei ma lui le prese il braccio e glielo mise al
polso.
"Come puoi ancora provare le stesse cose che provavi per me quando eri
un bambino? Io sono cambiata da allora"
"Sei diventata un pò testarda, ma non
sei cambiata. Pensi di esserlo perchè il Centro te l'ha fatto credere" disse lui
dolcemente e poi gli prese il viso tra le mani e la baciò
appassionatamente.
Dopo qualche secondo si staccarono "e adesso cosa farai?"
chiese lei.
"Non lo so ancora, ma di sicuro tornerò, non ti libererai
facilmente di me" disse lui sorridendo e poi stava per andarsene ma fatti pochi
passi si girò nuovamente verso di lei "sai la scritta che è incisa sul
braccialetto?" chiese.
"Si. Amore per sempre" disse lei.
"Credo che
siano parole esatte per descrivere i nostri sentimenti" disse lui.
"Lo credo
anch'io" disse lei sorridendo.
Anche Jarod sorrise e poi se ne andò.
CAPITOLO 28
10 anni dopo, il
Centro, Blue Cove, ore 5:30 p.m.
Il dottor Peter Jackson era seduto alla
scrivania del suo nuovo ufficio. Stava guardando vecchi incartamenti di
simulazioni quando ad un tratto sentì bussare alla porta.
"Avanti" disse lui
senza distogliere lo sguardo dai documenti.
Entrò un ragazzo giovane, sui 25
anni, alto, moro, fisico ben allenato "ciao psicologo, vedo che ti sei sistemato
bene nel nuovo ufficio" disse sorridendo e guardandosi intorno.
"Grazie Mike,
in effetti l'ufficio di prima era un pò piccolo, sono contento di essermi
trasferito qui. Allora, hai finito il lavoro che ti ho assegnato?"
chiese.
"Simulazione 76 finita" disse lui dandogli un CD "che stavi
guardando?" chiese vedendo gli incartamenti sulla scrivania.
"Li ho trovati
adesso nel cassetto della scrivania. Sono dei documenti che parlano di vecchie
simulazioni svolte al Centro tanti anni fa"
"Non sapevo che negli anni '60
esistessero simulatori" disse Mike stupito leggendo la data dei documenti
"dottor William Raines. Sai chi era, Pete?" chiese.
"Il vecchio proprietario
di questo ufficio" disse Peter "ho sentito parlare parecchio di lui qui al
Centro, dicono che sia morto proprio in questa stanza"
"La storia si fa
interessante" disse Mike sorridendo e poi si sedette su una sedia "ti hanno
detto qualcos'altro di lui?"
"Da quello che mi è stato riferito, era un uomo
orribile, usava cavie umane per i suoi esperimenti. Sembra sia stato lui a
creare per la prima volta vite umane in laboratorio"
"Credi che io sia stato
creato da lui?" chiese Mike con un filo di voce "come sai io sono il frutto di
un esperimento"
"Non lo so, può darsi" disse Peter "dicono che non respirava
autonomamente, quindi camminava trascinandosi dietro un carrellino con una
bombola di ossigeno. Tutti, quando sentivano il cigolio del carrellino
cominciavano a tremare"
"Cavolo, è peggio di un film dell'orrore" disse Mike
sorridendo e poi si mise a leggere di nuovo i documenti "chi è questo Jarod?"
chiese.
"Un simulatore come te, è stato portato al Centro all'età di 5 anni e
ci è vissuto per...più o meno 30 anni".
"Non vorrei essere nei suoi panni,
per fortuna che io non vivo qui"
Peter si mise a ridere "i tempi sono
cambiati. Tanti anni fa invece, i simulatori trovati da Raines, vivevano
qui"
"E che ne è stato di lui? Immagino sia morto dietro queste quattro
mura"
"No, dopo 30 anni passati qua, è scappato, io non so il motivo ma si
può immaginarlo. Comunque il Centro non rinunciò a lui e il dottor Raines formò
una squadra composta da 3 persone per catturarlo, cioè lo psicologo che ha
assistito Jarod da quando era al Centro, un operatore informatico, grazie al
quale riuscivano sempre a localizzare Jarod in qualunque posto andasse, e infine
una donna, la figlia del capo del Centro, una certa Miss Parker"
"Miss
Parker? Non aveva un nome?"
"Dalla morte di Catherine Parker, sua madre, lei
si è sempre fatta chiamare così, nessuno conosceva il suo nome, tranne Jarod.
Quando erano piccoli passavano molto tempo insieme"
"Ma io non capisco, se
erano amici, perchè lei ha accettato l'incarico di riportarlo qui?" chiese Mike
stupito.
"Questo non lo sa nessuno" disse Peter.
"E adesso che fine hanno
fatto Miss Parker e Jarod?" chiese Mike sempre più incuriosito.
"Non so
neanche questo, ma di sicuro sono ancora vivi".
"Chissà, magari lei continua
a cercarlo" disse Mike ridendo.
"Se non lavora più al Centro vuol dire che ha
smesso di farlo. Io sono sicuro che quei due non erano soltanto cacciatrice e
preda"
"Vuoi dire che c'era anche un sentimento di...amore?" chiese
Mike.
"Amore è una parola troppo grossa, sicuramente amicizia" disse Peter
sorridendo "bè, io adesso vado a casa, vai anche tu?" chiese prendendo i
documenti e mettendoli nel cassetto della scrivania.
"Si, vado anch'io. Ci
vediamo domani" disse lui alzandosi e andando verso la porta.
"Aspetta Mike,
guarda cos'ho trovato in questo cassetto della scrivania" disse Peter tirando
fuori un CD.
"Che c'è di strano? Ce l'avrai messo tu" disse Mike
avvicinandosi.
"No, non è mio. Sono venuto qui appena da due giorni, non mi
sono accorto che c'era. Guardiamolo" disse Peter mettendo il CD nel
computer.
"Magari sono dei documenti del dottor Raines" disse
Mike.
"Impossibile, sono passati 10 anni da quando Raines è morto, non credo
ci sia ancora in giro qualcosa di suo" disse Peter.
Sullo schermo del
computer apparve la scritta "Formula Virus Z 25 di William Raines" e poi
tante sigle e numeri.
Peter e Mike si guardarono in faccia stupiti...
(scritto da Desy e Maura)