JAROD CANTANTE
Un’ altra giornata stava per cominciare. Jarod si stiracchiò e scese dal letto, ancora assonnato si recò in bagno e si
guardò allo specchio con aria pensierosa e gli tornarono alla mente i fatti dei giorni passati. Certo che questa volta lo
avevano proprio ingannato, avevano architettato un piano quasi perfetto. Sotto la doccia la sua mente ritornò indietro
di una settimana, a quel fatidico 11 aprile.
Sul giornale di quel giorno una notizia lo colpì in modo particolare: CANTANTE DI UN GRUPPO ROCK MORTO PER OVERDOSE.. La notizia sarebbe passata inosservata se non
avesse letto il nome del ragazzo in questione: Connor McLaren. Lo aveva aiutato qualche mese prima ad uscire da un
brutto giro nel quale era rimasto invischiato, non riusciva a capacitarsi che potesse essere morto e a causa della droga
poi. Decise di saperne di più e con il suo computer si procurò tutte le notizie che gli servivano, a quei tempi ancora
non sapeva di essere caduto in una trappola ben congegnata allo scopo di catturarlo. Uscito dalla doccia si vestì e
mentre faceva colazione pensò al tiro mancino che gli era stato giocato, non pensava che il Centro sarebbe arrivato a
tanto pur di riprenderlo, sapeva che erano capaci di tutto ma architettare un piano così tremendo: uccidere un
ragazzo, spargere così bene tutti gli indizi, era stato proprio crudele. L’unica colpa di Connor era stata quella di
conoscere Jarod e lui non sapeva perdonarsi, si sentiva così in colpa. Jarod doveva uscire da quella stanza si sentiva
soffocare, davanti ai suoi occhi c’era sempre il viso di Connor, non riusciva a toglierselo dalla mente.
Arrivato ai giardini si sedette su una panchina e nella sua mente turbinavano immagini
confuse, sovrapposte di quei frenetici giorni. Saputa la notizia della morte di Connor, la prima cosa che fece fu andare dalla sua
famiglia: erano distrutti, annientati dal dolore, la sorella maggiore, quella in apparenza più forte, gli disse che era impossibile che fosse morto
per overdose, aveva chiuso con quella robaccia ne era sicurissima e poi non aveva senso il successo tanto cercato
finalmente era arrivato aveva persino trovata una nuova ragazza, no non aveva senso. Quando usci da quella casa
tutto gli era chiaro: doveva scoprire la verità, si sarebbe presentato alle audizioni per trovare il sostituto di Connor
cercando di prendere il suo posto. L’audizione si sarebbe svolta fra due giorni, una cosa che lo stupì molto fu
l’indifferenza della gente perfino degli stessi componenti della band, ma d’altronde un cantante, non si ricordava
quale, aveva detto che lo spettacolo deve continuare. Fece incetta di CD , poichè la sua cultura musicale era alquanto
lacunosa, restò chiuso nella sua stanza ascoltando tutti i tipi di musica possibili e immaginabili. Quando provò a
cantare scoprì compiaciuto di avere una voce niente male, calda e sensuale quanto bastava e molto somigliante a
quella di Connor. Il grande giorno arrivò, quando giunse sul posto stranamente non trovò nessun altro contendente e
poté fare subito la sua esibizione, fu un trionfo. Venne subito scritturato e presentato alla band. Oltre a lui c’era
un’altra nuova entrata, il batterista Dennis: la sua faccia non gli era del tutto nuova ma non badò molto a questo
particolare, era arrivato dove voleva e adesso la caccia si apriva.
Il pianto di un bambino riportò Jarod alla realtà, non si era reso conto che fosse pomeriggio inoltrato e si avviò verso casa. Una volta entrato si preparò qualcosa da
mangiare, si mise in poltrona ma non passò molto tempo che la sua mente tornò a Connor. Tutti gli indizi da lui
raccolti portavano a Dennis, sembrava che fosse stato lui a procurare la droga a Connor, ma tutto era troppo ovvio,
troppo facile e questo lo fece insospettire; decise di seguirlo e lo vide fare lunghe telefonate ma chissà perché tutte le
volte che gli si avvicinava chiudeva le conversazioni. Una sera lo seguì e lo vide incontrarsi indovinate un pò con chi?
Con Mr. Raines. Tutto gli fu chiaro, ecco dove lo aveva già visto , come aveva fatto a non accorgersene subito era uno
“spazzino” del Centro. Decise di stare al gioco e vedere come fosse andata a finire.
Il giorno dopo Dennis lo invitò a trascorrere la serata con lui e Jarod accettò. A metà serata Jarod con una scusa portò Dennis nel suo appartamento e
lo stordì. Quando Dennis si svegliò Jarod lo costrinse ad ammettere che Connor era stato ucciso dal Centro su ordine
di Mr. Raines e che tutto era stato architettato con lo scopo di attirarlo nella loro trappola. Jarod non si era mai sentito
così, gli sembrava di essere una marionetta i cui fili erano tirati dal Centro. Fece una videoregistrazione che diede a
Dennis con l’ordine di consegnarla al Signor grande ustionato e di farla vedere anche a
Sidney, Broots e Miss Parker. In quella registrazione Jarod sputò tutta la sua rabbia verso il Centro, si dichiarò stupito di tanta meschinità, anche se
si chiese perché dato che sapeva di tutte le atrocità che avevano commesso. Questa fu la triste storia di Connor finito
in un gioco troppo grande per lui.
Jarod si ridestò dai suoi pensieri, gli occhi lucidi. Prese in mano il telefono e
chiamò Sidney, quando rispose gli chiese se lui era al corrente del piano ma lui rispose di no e gli assicurò che se lo
avesse saputo avrebbe fatto di tutto per impedirlo, Jarod gli domandò come si potesse essere così crudeli, perché lui
era così importante, perché a causa sua molte persone erano destinate a morire. Ma come sempre furono domande alle
quali non c’era risposta.
Chiudendo la conversazione Jarod pensò di ritornare dalla famiglia di Connor, si alzò ma
poi si risedette. Cosa avrebbe potuto dire loro? Che Connor era morto solo ed esclusivamente per causa sua? Non
avrebbero capito, anche se sinceramente pure lui non comprendeva perché il suo essere “speciale” dovesse portare
solo ed unicamente dolore.
(scritto da Tamara)