Il Camaleonte Fan Fiction

La festa

Prima parte

La grande macchina blu sfrecciava veloce nel silenzio della notte,che veniva infranto solo da rare motociclette che passavano, chiunque avesse guardato all'interno della potente BMW non avrebbe mai capito cosa accomunava i 3 strani personaggi all'interno ne il motivo dell'infinito silenzio che regnava tra di loro.
Ma forse é il caso di fare un salto indietro,solo poche ore, ma particolarmente significative.

Ore 6.00p.m.
Delaware IL CENTRO

"Syd abbiamo trovato il tuo bambino prodigio" erano le parole con cui Miss Parker aveva esordito facendo il suo ingresso nell'ufficio di Broots "è a San Francisco, stavolta fa lo stilista, come farà poi visto il cattivo gusto che ha?" aveva continuato lei sarcasticamente.
"Non bisogna mai dubitare delle capacità di un simulatore" aveva ribadito Sydney.
"Non siamo qui per parlare delle sue abilità, abbiamo il volo tra 2 ore, vi voglio pronti tra - di un'ora CHIARO" aveva risposto lei tagliando corto.
Ma il loro volo fu più breve del previsto a causa di un'avaria al motore destro del jet,così erano stati costretti a noleggiare una macchina e a lasciare gli spazzini del CENTRO a Los Angeles.

Ma ora rieccoci al punto da dove avevamo lasciato la narrazione, ormai erano 6 ore che Broots guidava, mentre Miss Parker seduta accanto a lui era in una specie di stato catatonico e guardava le stelle fuori dal finestrino da circa un'ora, e Sydney seduto dietro era stato vinto dal sonno,ad un tratto, quasi involontariamente,Broots x evitare un colpo di sonno ,essendo ormai le 2.00a.m., aveva acceso la radio,messa su una stazione a caso,ed aveva trovato "Yesterday", una canzone che lui adorava,ma ad un tratto vide lo sguardo triste di Miss Parker.
"Vuoi che cambi o spenga" le aveva detto con una voce che non si capiva se fosse intenerita o titubante. "No" rispose lei "non ti preoccupare, mi piace questa canzone" e gli fece uno di quei dolci sorrisi dolci e tanto rari che aveva preservato a Thomas,o al suo ricordo,il suo Thomas, questo nome nella sua mente suonava così dolce, erano passati ormai 5 mesi dalla sua morte, e solo 4 da quando aveva scoperto di essere incinta di lui, ma non credete che il suo corpo snello portasse i segni della gravidanza, infatti era destinata a perdere tutto di lui, quel bambino lo aveva perso subito, quando per salvare Sydney era finita sotto una macchina, da allora si era buttata a capofitto nel lavoro per non pensare, per riversare su Jarod tutto il suo odio e le sue energie, senza pensarci si mise una mano sul ventre.
Ma ecco che una voce la risveglio dai ricordi, le uniche cose belle che aveva, era il dj, la canzone era finita.
"Questa splendida canzone voglio dedicarla a tutte le persone sole in questo immenso paese, che come me non smettono mai di cercare. Sono le 2.05 da Radio Berkeley 32, qui il vostro Jarod che vi augura la buona notte con un'altra bellissima canzone soft che spero non farà addormentare nessun automobilista, "Turn Back Time"."
"Broots sbrigati, lì puoi fare inversione, sbrigati"
"Ma é rosso!"
Ad un tratto lei afferrò il volante, premette sull'acceleratore, sfiorando l'incidente ed inveendo contro di lui, Sydney si svegliò, così Broots tra un urlo ed un altro della Parker che le diceva di accelerare gli spiegò il tiro che Jarod aveva tirato loro, e Syd con la sua solita tranquillità non poté fare a meno di sorridere.
Arrivarono a Berkeley in meno di un'ora, e lì scoprirono che il tiro di Jarod era peggiore del solito, lui da S.F. non si era mai mosso, la sua voce veniva trasmessa via internet. Ormai lo conoscevano abbastanza per sapere che c'era qualcosa sotto ed infatti il guardiano aveva x loro l'ennesimo misterioso regalo di Jarod: 3 biglietti per una festa in maschera di beneficenza, la ricevuta della prenotazione per 3 suite nel lussuosissimo albergo della festa ed una lettera per Miss Parker in cui la pregava di venire e di non portare armi, vista la vigilanza.
"Grandioso" ruggì lei "dobbiamo anche perdere tempo per trovare dei vestiti, l'invito dice che é obbligatorio"
"Ma se avessi letto più attentamente la lettera avresti capito che ci avrebbe pensato lui" ribadì pacatamente Sydney.
"Pa-Parker io non posso venire" farfugliò Broots "vedi domani é il compleanno di Debbie, le avevo promesso che ci sarei stato" continuò lui finendo con la voce in cantina.
"Tra 4 ore c'é un aereo da S.F. che ti porterà a casa in tempo" disse lei quasi scocciata, ma poi finì la frase con una dolcezza che stupì il suo interlocutore "falle gli auguri da parte mia".
Il ballo era l'indomani sera, così passarono la notte in bianco, ma da 3 anni era l'abitudine, specie per Broots, ma la visione del volta di Miss Parker alla luce delle stelle gli rese più facile digerire la pillola.
Arrivarono a destinazione per le 4, Broots per non rischiare di perdere l'aereo dormì in aeroporto, mentre Sydney e la Parker usufruirono del regalo di Jarod.

Era quasi l'alba quando una silenziosa figura strisciò nella stanza 637 del più bell'albergo di S.F., era la stanza di M.P. e la misteriosa figura era il nostro Jarod, che portava con sé un pacco, lo lasciò accanto al letto, stava per sparire così com'era comparso quando un rumore lo bloccò, temeva di aver svegliato M.P., allora si voltò, lei si era semplicemente girata, così poté vedere il suo viso, sapeva che doveva andarsene, la sua mente era lucida ed ordinava agli occhi di smettere di guardarla, alle sue gambe di scappare verso la finestra,ma la direzione che presero fu quella opposta, silenziosamente prese una sedia e vi si sedette ammirando il suo volto illuminato dalle ultime coraggiose stelle che ancora non avevano lasciato il posto all'imminente e ormai prossimo sole.
Aveva ammirato quella bellezza tante volte, ma solo nella tranquillità del sonno ne rivide l'antica innocenza,quella che i cavalieri del castello,come aveva definito nel suo libro tutti coloro che erano al Centro, le avevano portato via.
Quella situazione onirica durò forse x poco - di 1secondo,o forse x secoli ,ma questo non é importante,ad un tratto però lei aprì gli occhi,lo poté vedere,pensando che fosse un sogno voltò la testa, e quando riuscì a raccogliere le idee era ormai troppo tardi, era sparito come un fantasma da dove era entrato.
"Maledizione" urlò lei, poi rimase un attimo in silenzio cercando di capire se non avesse davvero sognato, ma le tende mosse dal vento che entrava dalla finestra lasciata aperta ed un misterioso pacco le fecero capire di esserselo fatto sfuggire un'altra volta.

Seconda parte

"Allora, il topo da laboratorio ha lasciato un regalino anche a te? Vero Syd?" disse col suo solito sarcasmo M.P., aveva deciso che non gli avrebbe detto niente a proposito di ciò che era successo. "Il mio pacco contiene un costume spagnolo e una copia de <Il conte di Montecristo>, e il tuo?"
"Non proprio, ho anch'io il libro, ma il mio é un vestito di foggia francese dell'800, uno di quei vestiti dei borghesi, aspetta Parker hai detto che il tuo vestito é in stile spagnolo?"
"Non credevo fossi diventato sordo Syd, ho detto questo, a proposito io il libro non l'ho letto, ma se non ricordo male si svolge in Francia, cosa c'entra il mio abito?" rispose lei seccata per la domanda di Sydney.
"Beh, vedi se non ho capito male" le disse "ci ha assegnato due personaggi del libro: tu sei Mercedes, antica fiamma del protagonista, ed io Morrel, il suo unico vero amico e protettore, che vuole bene a Dantes come ad un figlio."
La conversazione continuò con le lamentele della Parker che come al solito malediva Jarod per i suoi continui giochetti.
La giornata passò lentamente, erano le 17 circa quando M.P., stesa sul letto a riposare, cercava di raccogliere le idee, capire il comportamento del suo "antagonista", poi ci rinunciò, dopotutto al corso di psicologia dell'università era stata bocciata.
Poi involontariamente si mise a giocherellare con l'anello con quel diamantino quasi minuscolo che aveva attaccato alla catenina, era uno dei due gioielli da cui non si separava mai, l'altro era un bracciale d'argento, erano importantissimi, gli ricordavano i suoi unici due amori, ma mentre il 2° era appartenuto alla madre il 1° era il penultimo regalo di Thomas, glielo aveva dato l'ultima notte che avevano passato insieme, quando le aveva chiesto di sposarlo, la notte in cui le aveva fatto il suo ultimo dono, il loro bambino, dono troppo fragile. "Forse" pensò lei "é un bene che non fosse mai nato, un innocente non merita una vita come quella che posso offrirgli io, una cacciatrice invece di una madre, nessun padre, e delle sanguisughe al posto di una famiglia normale." Poi scosse la testa, come per cancellare quel pensiero, e guardò l'orologio, erano quasi le 19, il tempo era passato senza che se ne accorgesse, la caccia sarebbe iniziata tra meno di 2 ore, era tempo di prepararsi.
Erano ormai le 20.30, Sydney e M.P. si incontrarono nella hall, sebbene per lui fosse quasi una figlia, Syd rimase piacevolmente colpito dalla sua bellezza, e così furono gli altri invitati, con i loro commenti sulla giovane spagnola.
"Non sono mai stata così in imbarazzo, metterò anche questo sul suo conto, inoltre ogni giorno che passa riesco a pensare a nuove e crudeli vendette degne di colui che sono costretta a chiamare fratello"
"Cerca di avere un'aria meno impaziente, o rischierai di dare nell'occhio" disse Syd con il suo solito sorriso di occasione, quello che al Centr aveva sempre stampato in faccia quando doveva avere a che fare con gente come Lyle.
"Dici bene tu, nessuno fa battute sul tuo decolleté" continuò lei quasi furente, poi fece un lungo respiro e fece finta che tutto andava bene, giunta a quel punto era diventata una professionista a mentire al suo cuore.
"Ti dispiace se mi allontano un momento?" disse quasi ansimando "sento il colletto che mi soffoca"
"Sì, va pure, oramai la festa é quasi finita e della cavia nessuna traccia, temo che ci abbia preso di nuovo in giro" e così in precaria stabilità si avviò verso il balcone, mentre M.P. buttava giù un altro martini.

Sydney ci mise un po' ad abituarsi all'oscurità della notte, ma non gli dava fastidio, la cecità lo aveva abituato.
"Una interpretazione da Oscar, stavo per venire a soccorrerti" disse una voce maschile alle sue spalle.
"Meno male che non l'ha fatto Jarod, o il tuo piano sarebbe fallito, ancora però non mi è tanto chiaro"
"L'importante é che sia chiaro a me" rispose prontamente Jarod, che, dopo aver dato una pacca sulla spalla a Sydney ed essersi sistemato la maschera che gli copriva il volto, rientrò nella sala avviandosi verso la sua cacciatrice.
Stavano suonando un valzer, uno di quelli antichi, che fa viaggiare la mente a tempi antichi che non torneranno, un giovane uomo vestito in abiti aristocratici 800eschi si avvicinò a M.P. e cin un silenzioso gesto le chiese di danzare, la noia unita all'alcol la fecero accettare senza troppe esitazioni lei notò quasi subito quegli occhi scuri, la rendevano a proprio agio, e le forti braccia la facevano sentire al sicuro, sentiva di aver già provato quelle sensazioni tanto tempo prima. Poi ad un tratto la musica cessò, quelli che erano sembrati pochi attimi erano state in realtà alcune ore, il cavaliere le baciò la mano e, nel prenderle la mano, le consegnò la rosa bianca che portava all'occhiello.
M.P. si girò un momento in cerca di Sydney, quando si rigirò lui era già sparito, ma nella rosa aveva lasciato una chiave di un armadietto di sicurezza ed un biglietto <Il cuore ti porta più lontano di un aereo>, non c'era dubbio si era fatta di nuovo giocare da Jarod.
Appena trovato Syd andò nella sua camera, il giorno dopo sarebbero andati all'aeroporto, stavolta la preda aveva lasciato una traccia piuttosto ovvia.

"Questa é la cassetta, chissà cosa nasconde" disse M.P. spazientita "Ecco si é aperta,tra poco scopriremo un'altro enigma del nostro Jarod", ma tutto si sarebbero aspettati ,fuorché questo: un fascicolo inerente Thomas, il suo lavoro per il Centro, una sua foto con Brigitte che gli dava dei soldi all'aeroporto con in primo piano un giornale con la data del 27-2-1999, il giorno dopo la sua "morte" ed alla fine un biglietto di Jarod. <Indovina chi lavorava per la tua dolce matrigna?>.
"Non é vero!" furono le uniche parole che riuscì a dire, poi corse in macchina, e prese la sua 24 ore, conteneva tutte le sue indagini sulla morte di Thomas, e con tutta la forza che aveva in corpo le stracciò, poi si avviò verso un distributore di sigarette e se ne comprò un pacchetto, sebbene non fumasse dal suo 1' incontro con Thomas, vide un gruppo di ragazzi fuori dall'aeroporto che cercavano sovvenzioni per la casa di cura, diede loro la sua catenina con appeso l'anello.

Ritornando al Centro non disse una parola, giurò a se stessa che avrebbe trovato il modo di farsi giustizia, ed un altro strato di ghiaccio le indurì il cuore, nessuno lo avrebbe più potuto raggiungere.

(scritto da Lorien)


Torna all'indice della Fan Fiction

Torna a Jarod il Camaleonte Italia