Il destino di una menzogna
Riassunto: Il Centro è avvolto da segreti, tradimenti, menzogne. Ma nessuno potrebbe immaginare che una di queste menzogne potrebbe aiutare Jarod e Miss Parker…
Scritto il 26/6/2002
Racconto adatto a tutti
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Era da molto che stava lavorando a questo
progetto e finalmente si era presentata un buona opportunità ed era riuscito a
terminarlo. Era questo che pensava il signor Raines mentre facendo cigolare le
ruote della sua bombola si dirigeva verso l’ufficio del signor Parker.
“Sono Sydney” J “ciao sono io” S “ciao Jarod” J “Miss Parker è già tornata?”
“sei preoccupato per lei?” chiese Sydney sorridendo J “più che altro sono
preoccupato per te! Credo che sia veramente arrabbiata” S “ma cos’è successo” J
“lo scoprirai non appena Miss Parker tornerà” e dicendo questo chiuse la
comunicazione. Sydney stava ancora pensando alle parole di Jarod quando Miss
Parker arrivò come una furia nel suo ufficio M “era lì davanti a me ammanettato
ed è riuscito a scappare!” S “ti rifarai la prossima volta” M “si eh?! Perché
non vai a raccontarlo a Brigitte e a Raines? Quell’ arpia è arrivata proprio nel
momento in cui Jarod è riuscito a scapparmi e per tutto il viaggio non ha fatto
che rimproverarmi e mettermi in ridicolo, ma chi si crede di essere?!!!” S “sei
preoccupata per la reazione che avrà tuo padre?” M “no, lui capirà , ma quella
donna non riesco proprio a sopportarla!” suona il telefono M “chi è?!” M “ehm sì
arrivo” S “dove vai Parker?” M “mio padre… vuole vedermi” e così dicendo uscì
lasciando Sydney abbastanza preoccupato.
Miss Parker sfoderò uno dei suoi sorrisi e poi aprì le porte-vetro dell’ufficio
del padre M “ciao papà mi hanno detto che…” P “siediti” P “Jarod ti è
scappato,perché?” M “come perché? Lo sai anche tu papà che le risorse di Jarod
sono inesauribili e…” P “certo lo so ma ogni volta che riesci ad avvicinarti a
lui chissà come scappa, deve essere veramente furbo” M “papà cosa stai…” P
“scusa angelo ,ma ora devo andare” e così dicendo il signor Parker uscì dal suo
ufficio lasciando Miss Parker confusa e furiosa.
Miss Parker non era passata nemmeno da Sydney prima di tornare a casa, voleva
soltanto andarsene da lì.Era appena entrata quando suonò il telefono M “cosa
c’è” J “come va Parker?” M “Jarod mancava solo una tua telefonata per concludere
al peggio questa giornata d’inferno” J “mi dispiace che tuo padre l’ abbia presa
così male” M “come lo sai?” J “diciamo che Brigitte ti è nemica da quando è
arrivata al Centro e mi sembra sia scontato che sia andata direttamente a
lamentarsi con tuo padre” M “ottima analisi Sharlock e ora dimmi, dove sei?” J
“Non è così che devi fare per andartene da quell’inferno non credi che abbia
anch’io il diritto di non stare al Centro?” M “mi dispiace topo da laboratorio
,ma questo è l’unico modo” e dicendo questo Miss Parker chiuse la comunicazione.
Jarod buttò il cellulare sul letto ,si sentiva strano anche perché un pensiero
gli girava in testa “come faccio ad essere dispiaciuto che Miss Parker non mi
abbia preso?”, ma non era per questo, sentiva che le sarebbe accaduto presto
qualcosa. Jarod per non pensare si mise a riguardare l’ ultima sua buona azione:
un ragazzo era entrato in un giro di droga e la spacciava nella sua scuola,
appena l’aveva scoperto era riuscito a incastrare i mafiosi responsabili e a
salvare il ragazzo da una overdose. Stava ancora esaminando il suo quadernino
rosso quando si sentì dal computer “posta in arrivo” Jarod andò a vedere di cosa
si trattava, il messaggio diceva : “PAPà è ARRABBIATO FIGLIA IN PERICOLO” Jarod
aveva capito al volo che l’ autore del messaggio era Angelo, lui era al Centro e
quindi era molto più aggiornato di lui su tutto quello che succedeva in quel
posto. La sua sensazione era giusta allora, sarebbe successo presto qualcosa a
Miss Parker, ma non riusciva a capire questa sensazione di estremo pericolo sia
sua che di Angelo in effetti era successo molte volte , la Parker quasi lo
prendeva, ma lui riusciva a scappare,certo l’ umore del signor Parker non era
dei migliori, ma non poteva certo spingersi troppo nei rimproveri quell’ uomo
era uno dei più falsi che avesse mai conosciuto e aveva troppe cose da farsi
perdonare da sua figlia. Di colpo gli venne in mente una strana idea, doveva
assolutamente capire cosa stava succedendo al Centro e certo lì non poteva fare
molto, doveva andare a Blue Cove.
Jarod era entrato al Centro a mezzanotte circa, a quell’ ora ci sarebbero stati
solo un paio di spazzini di guardia; si diresse subito verso l’ufficio del
signor Parker e iniziò a cercare qualsiasi cosa strana riguardante Miss Parker,
ma non trovò niente, si diresse allora verso l’ ufficio di Reins, ma appena
voltato l’ angolo si scontrò contro qualcuno. A Jarod quasi venne un colpo, ma
superato il momentaneo panico per l’ effetto-sorpresa era già pronto a colpire
il malcapitato spazzino quando si accorse di essersi scontrato con Sydney. S
“Jarod!” J “Sydney,cosa ci fai qui?” S “cosa ci fai tu qui, io mi sono
trattenuto per finire dei lavori, ma tu…” disse mettendo una mano sulla spalla
di Jarod J “ho l’impressione che Miss Parker sia in grave pericolo, sono venuto
a cercare qualcosa che confermasse la mia sensazione nell’ ufficio del signor
Parker” S “hai trovato qualcosa?” J “no e non so se questa volta centri il
signor Parker, andrò comunque a fargli una visita a casa sua” S “ma perché credi
che Miss Parker possa essere in pericolo? Forse perché ieri non è riuscita a
catturarti?” J “non credo, deve essere qualcosa altro ,ma non ho idea di cosa
possa essere”. Il discorso venne interrotto da un rumore di passi, Sydney si
voltò per capirne la provenienza e quando si rigirò Jarod era già scomparso,
Sydney si diresse allora sorridendo verso lo spazzino per farsi riconoscere.
Jarod non era certo di buon umore, stava cercando un posto dove dormire in un
paese vicino a Blue Cove, aveva passato la notte a cercare, prima al Centro e
poi a casa del signor Parker senza trovare niente, che davvero questa volta il
caro paparino non centrasse nulla? Jarod non ci credeva molto, ma per il momento
sembrava un’ idea plausibile.
Miss Parker arrivò al Centro molto presto quella mattina voleva evitare suo
padre almeno per quel giorno ed erano ormai le 8.30 quando Broots arrivò B
“M-miss Parker ciao, come mai sei già qui?”
M “usa la logica Broots, forse per lavorare?” B “s-si ma solitamente arrivi
sempre dopo di me ….”
S “buongiorno, Miss Parker ti devo parlare” M “ciao Sydney anche se questa non è
esattamente la mia concezione di un buon giorno, andiamo nel mio ufficio”. Nei
corridoi Miss Parker iniziò a incuriosirsi M “allora Syd di che si tratta?” S
“Di te, di tuo padre e di Jarod” Miss Parker lo guardò allora con la faccia di
chi non afferra il senso del discorso S “avanti entra”. S “che cosa ti voleva
dire ieri tuo padre?” M “dell’ ultima bravata di Jarod, ma questo cosa centra
con quello che mi devi dire?” S “e non ti ha detto nient’ altro, ne sei sicura
Parker?” M “Sydney, ma cos’è questo un interrogatorio! Comunque mi è sembrato un
po’ strano, anche nei suoi discorsi come se mi stesse accusando di qualcosa, ma
sicuramente mi sbaglio…” S “vedi Parker ieri Jarod mi ha detto che credeva che
tu fossi in serio pericolo a causa di tuo padre o di qualcun’ altro” M “ah si? e
come fa lui a dirlo, ha forse avuto un illuminazione divina?!” S “non so come lo
sappia, ma mi sembrava molto sicuro di quello che diceva e anche molto
preoccupato” M “oh andiamo Sydney, probabilmente è uno dei suoi stupidi
giochetti…” S “… che comunque ci fanno sempre scoprire cose che a noi
interessano” M “e va bene Syd se insisti tanto, visto che ho sentito che oggi
pomeriggio Raines è fuori frugheremo tra le sue cose, va bene?” Miss Parker non
attese però una risposta e infatti uscì subito dopo.
Jarod sapeva che poteva essere rischioso uscire,in effetti si trovava a pochi
chilometri da Blue Cove, ma proprio non riusciva a rimanere in casa. Stava
passeggiando su un marciapiede vicino all’ albergo quando vide che una delle
macchine del Centro stava girando l’ angolo proprio in quel momento .Jarod s’
infilò allora in una viettina lì vicino e dopo poco gli passò davanti l’auto, a
Jarod sembrò che si fosse fermato il tempo, si tolse tempestivamente gli
occhiali da sole e riuscì a vedere chi fosse seduto nella macchina. Non riuscì a
credere ai suoi occhi, o meglio…in realtà eccome se ci poteva credere, la
situazione era proprio come credeva,nell’ auto c’erano infatti Raines e il padre
di miss Parker, doveva per forza muoversi in fretta e così decise che quella
sera sarebbe andato a casa della Parker.
Miss Parker, Sydney e Broots dopo qualche precauzione erano entrati nell’
ufficio di Raines che era però quasi completamente vuoto a parte per i cassetti
che erano stracolmi B “venite a vedere” M “cos’ hai trovato Broots?” B “un, DSA
è di poco tempo fa, perché Raines dovrebbe tenere in uno dei suoi cassetti una
normale registrazione?” M “bella domanda…” S “forse perché non è così normale” M
“sarà meglio andare a vederlo nel tuo ufficio”. Nell’ ufficio di Sydney Broots
tirò subito fuori il computer per i DSA e inserì il disco.
Nel Dsa si vede un corridoio, la registrazione è di mezzanotte circa, si vedono
2 persone che camminano abbracciate e dopo un po’ si riesce a riconoscerle: sono
Jarod e Miss Parker! Il filmato continua, M “Jarod, qui tutti stanno facendo
troppe pressioni…” J “ho capito Parker ogni tanto bisogna dargli qualche
risultato.Domani mi farò prendere…” “…e poi come al solito ti farò scappare”
aggiunse Miss Parker sorridendo a Jarod J “non avrei mai pensato di trovare una
soluzione…di poter scappare dal Centro stando comunque con te, anche se tu sei
ancora prigioniera di questo posto” M “non ti devi preoccupare di me Jarod e poi
bisogna tenere a bada mio padre e tutti gli altri, se sapessero del nostro
piccolo segreto gli verrebbe un infarto” J “ora devo andare Miss Parker ci
vediamo presto” Jarod sta per allontanarsi, ma Miss Parker lo blocca per un
braccio M “e il bacio della buona notte?” J “non aspettavo altro” i 2 si baciano
appassionatamente e poi si dirigono in direzioni opposte, il filmato si
interrompe. Broots e Sydney non dicono una parola e si girano verso Miss Parker,
lei sembra che stia esplodendo dalla rabbia, M “cosa diavolo sono quelle facce!
È logico che è tutto un montaggio!!” Lyle “cos’è tutto un montaggio sorellina?”
M “Lyle che ci fai qui?” L “ci lavoro? Stavate guardando un DSA, si tratta di
Jarod?” M “no” L “di nostra madre?” M “no” L “beh allora di cosa? sono finite le
cose che per te sono importanti” Miss Parker stava per rispondere, ma Sydney gli
rubò la parola “ infatti non era niente di importante, se lo fosse te lo diremmo
di sicuro” Lyle guardò prima Sydney e poi Miss Parker L “e va bene,come volete,
ma se trovate qualcosa di nuovo su Jarod avvertitemi immediatamente” e così
dicendo uscì dall’ ufficio. B “Sydney credi che se la sia bevuta” S “credo che
almeno per il momento abbia deciso di non crearci problemi” M “non posso
crederci, come hanno potuto fare una cosa del genere” S “il filmato quindi non è
autentico” M “Sydney sveglia! Quella notte non ero nemmeno al Centro, figurati
se vado a incontrarmi segretamente con Jarod con cui avrei fra l’altro una
relazione! Questa è pura follia Syd” S “e allora chi è l’artefice di tutto
questo?” M “Raines visto che questa roba era nel suo ufficio! Broots saresti in
grado di ricostruire il filmato originale?” B “forse, ma ho bisogno di tempo…” M
“domani, conto su di te Broots, il filmato lo tengo io e ora me ne vado a casa”
S “aspetta Parker anch’io devo uscire”. Broots rimasto da solo nell’ ufficio
parlò a sé stesso “fantastico! Una nottata in bianco! Veramente fantastico!”
Intanto Miss Parker e Sydney stanno raggiungendo le auto S “credi che lo abbiano
fatto per incastrarti o qualcosa del genere?” M “Raines sarebbe capace di tutto”
S “che mi dici di tuo padre, secondo te è perché lo ha visto che si è comportato
così ieri?” M “non lo so Sydney anche se fosse sistemerò tutto, mio padre
crederà sicuramente più a me che a Raines, comunque quello che ho bisogno adesso
è starmene un po’ tranquilla a casa mia” S “d’accordo ci vediamo domani e non
preoccuparti troppo” le disse sorridendole e i 2 si avviarono verso le
rispettive macchine.
Jarod si era addormentato, in seguito si sarebbe chiesto come fosse successo
visto che soffriva d’ insonnia ed era nella casa della sua cacciatrice. Miss
Parker era proprio distrutta, continuava a ripensare a quel filmato, quella
notte per addormentarsi avrebbe dovuto per forza prendere un sonnifero! Miss
Parker cercò per quasi 5 minuti le chiavi di casa e alla fine riuscì ad aprire
la porta, la richiuse poi con noncuranza e si girò rimanendo a bocca aperta:
Jarod stava dormendo sul suo divano! Tirò subito fuori la pistola, ma poi rimase
a guardarlo per un po’, le sembrava così strana quella situazione e la faceva
sentire quasi felice e non perché credeva di poter riportare finalmente Jarod al
Centro, ma perché lui era lì sul suo divano così tranquillo, così rilassato.
Miss Parker fece un sorriso, ma lo fece subito sparire dalla sua faccia e chiamò
la sua preda sempre puntandogli la pistola cercando di non usare un tono troppo
dolce o troppo autoritario “Jarod” J “mmmhh” M “Jarod!” J “eh! Ehm si, cosa c’è”
M “ben svegliato Jarod. Sei pronto per tornare al Centro?” Jarod ormai del tutto
sveglio si ricordò di dov’era J “Miss Parker! Che piacere rivederti! Mi dispiace
contraddirti, ma non tornerò al Centro. Sono venuto piuttosto per parlare di una
cosa importante” M “ah si? e cosa ti fa pensare che io resterò qui ad
ascoltarti?” Jarod la guardò negli occhi, Miss Parker non poteva resistere a
quello sguardo che raramente si posava sui suoi e infatti M “e va bene Jarod
parla!” J “non mi piace parlare con qualcuno che mi sta puntando la pistola
addosso” di nuovo quello sguardo, Miss Parker mise la pistola su un tavolino. J
“è dal nostro ultimo incontro che ho la strana sensazione che tu sia in
pericolo” Miss Parker corrucciò la fronte “ed è per questo che ieri sono andato
al Centro, per cercare informazioni nell’ ufficio di tuo padre e in quello di
Raines che purtroppo non ho potuto visitare” M “sei andato nell’ ufficio di mio
padre, ma non hai trovato niente” Jarod le sorrise “già, non ho trovato niente,
ma indovina chi ho visto oggi in una macchina del Centro” “chi?” disse Miss
Parker ormai rassegnata ai giochi di Jarod “il signor Parker e il signor Raines!
Dimmi Parker da quando vanno a fare pic-nic insieme?” M “Raines, maledetto sta
architettando qualcosa!” J “di che parli?” M “Sydney ha voluto a tutti i costi
andare a cercare di trovare qualcosa nell’ ufficio di Raines” J “e avete trovato
qualcosa?” M “questo” e prese il DSA J “cosa contiene?” M “il computer è lì
guardatelo”. Jarod prese così il DSA ed andò a vederlo intanto Miss Parker andò
a prepararsi un drink, le sembrava un po’ imbarazzante guardare il filmato con
Jarod.
Jarod aveva il cuore a mille, aveva accelerato non appena si era visto in giro
per il Centro abbracciato a Miss Parker, certo aveva già visto quella scena
parecchie volte, ma solo nei suoi sogni, quando il DSA s’ interruppe Jarod era
ancora assorto nei suoi pensieri M “Jarod sei ancora vivo?” “ proprio un bel
montaggio!” disse Jarod girandosi M “comunque non riesco a capire perché diavolo
Raines lo abbia fatto” J “forse io si…vuole sbarazzarsi di te” M “e sarebbe per
questo che ha fatto questa messinscena” disse lei molto scettica, Jarod la
guardò preoccupato e irritato contemporaneamente pensando “maledizione, quando
si tratta di darmi ascolto o di mettersi anche in parte contro suo padre la sua
mente diventa terribilmente ottusa!”. J “lascia che ti aiuti” M “sei veramente
un’ animo gentile Jarod! Ma anche se credi che questo filmato avrà delle
conseguenze disastrose non sarà così! Anzi lo sfrutterò per far capire
finalmente a mio padre che Raines è da eliminare” Jarod ebbe un sussulto
“eliminare?” M “intendo dire allontanarlo dal Centro. Non potrei ammazzare
Raines anche se ha ucciso quasi sicuramente mia madre perché purtroppo quell’
essere è la chiave del nostro passato” J “miss Parker…”-DLIN-DLON- avevano
suonato il campanello. I due si guardarono e poi la Parker andò ad aprire, era
Lyle. M “e tu cosa ci fai qui?” L “ciao anche a te sorellina posso entrare?” M
“sì accomodati” L “allora cosa stavi combinando oggi?” M “come ti ho già detto
oggi niente di importante” L “certo…e come mai siete andati a cercare “niente d’
importante” nell’ufficio di Raines?”la guardò con la faccia di chi ormai sa
tutto “stavo passando di lì per caso e vi ho visti” M “ e va bene Lyle! Sydney
aveva la sensazione che Raines stesse combinando qualcosa così siamo andati a
vedere nel suo ufficio” L “e avete trovato quel DSA” M “ma non è davvero
niente…” L “…di importante.D’ accordo Parker, vado a casa ci vediamo domani al
Centro” e si avviò verso la porta “ ah sai per caso dov’è nostro padre?” M “so
solo che non è a Blue Cove” Lyle alzò le spalle e disse “tornerà presto
probabilmente, buonanotte sorellina”e chiuse la porta alle sue spalle. Miss
Parker non si mosse fino a quando non sentì la macchina partire M “Jarod”
nessuno rispose così la Parker andò nella sua stanza, sul comodino c’era un
biglietto con sopra il DSA, Miss Parker prese in mano il pezzo di carta dove c’
era scritto nella particolare scrittura di Jarod “non andare al centro domani ho
un brutto presentimento” Miss Parker scosse la testa, certo che ci sarebbe
andata al Centro! Doveva assolutamente raccontare a suo padre di cosa aveva
fatto Raines.
Jarod appena aveva sentito la voce di Lyle aveva deciso di andarsene al volo
così aveva riposto la sua fiducia in quel biglietto anche se sarebbe stato
troppo bello se la Parker lo avesse ascoltato.
Miss Parker era arrivata al Centro alle 8.30 circa e subito si era diretta
nell’ufficio di Sydney e Broots. I due erano già al computer M “il buongiorno si
vede dal mattino, eh” B “ciao” S “buongiorno Parker” M “allora Broots hai fatto
quello che ti avevo chiesto?” B “sì, sto giusto installando il programma
apposito che dovrebbe rivelare le imperfezioni che si creano nei video-montaggi”
M “quanto ci vorrà?” B “finito! Hai il DSA? Così controlliamo subito” M “certo
eccolo” L “sorellina hai notizie di…ancora con quel DSA!?! Fortunatamente non
era niente di importante!non potrei guardarlo?” M “va bene Lyle vieni, avanti,
tanto tra poco questa buffonata verrà smascherata” L “ma di che parli?” S “del
falso filmato che abbiamo trovato nell’ ufficio di Raines” B “ecco ora il
programma sta analizzando l’ autenticità del DSA” intanto sullo schermo del
computer si vede il filmato e finalmente Lyle riesce a capire di che si tratta.
M “allora Broots, qual è il risultato?” B “il programma dice che non ci sono
state alcun genere di alterazioni” M “cosa?!?!” B “deve esserci una specie di
protezione che protegge il DSA” M “maledizione! Siamo punto e a capo”. R “eccola
signor Parker glielo avevo detto” P “angelo mi hai proprio deluso”.
M “papà! Stavo per venire a parlarti, sai” fissò per un momento Raines “ieri ho
trovato un DSA che è sicuramente un prodotto di Raines…” P “è inutile che cerchi
di inventarti qualche scusa, la verità e che per tutto questo tempo hai bramato
con Jarod alle mie spalle e a quelle del Centro!” M “cosa?!” Lyle si avvicinò a
suo padre L “papà non crederai veramente a quello che hai detto, non ha alcun
senso, ascolta quello che mia sorella ha da dirti, sono sicuro che è la verità”
il signor Parker guardò suo figlio come se si fosse trasformato improvvisamente
nel diavolo in persona P “Lyle tieniti fuori da questa storia! O forse anche tu
sei invischiato?” L “papà…”. Miss Parker intanto era estremamente disorientata
sia dal fatto che suo padre le era contro sia perché Lyle la stava difendendo. P
“ho deciso che l’ unico modo per farti ritrovare la ragione è quello di mandarti
direttamente dal triumvirato e fino al trasferimento rimarrai in una delle
stanze del sottolivello 25” gli occhi di Miss Parker stavano per uscire dalle
orbite S “ma che diavolo dice!!?!! È diventato pazzo o forse si è dimenticato
che Miss Parker è sua figlia?!?” P “ti conviene stare zitto Sydney! Non è altro
che colpa tua e di Jarod se mia figlia è stata plagiata!” Sydney stava già per
tirare un pugno al signor Parker, ma Lyle lo fermò L “stai calmo, non ci
conviene…”. In quel momento entrarono un paio di spazzini e portarono via Miss
Parker che, ragionevolmente, non oppose resistenza vennero seguiti poi dal
signor Parker, Raines guardò allora soddisfatto i tre S “perché lo fai Raines?”
R “fare cosa?” L “non crederai di riuscire a cavartela, Jarod non mette i
bastoni fra le ruote solo a me” R “signor Lyle, conosce il detto 2 piccioni con
una fava?” e dicendo questo se ne andò.
Jarod si sentiva inquieto, di sicuro Miss Parker non aveva badato al suo
avvertimento ed era andata al Centro, telefonò comunque sul suo cellulare.
Broots, Sydney e Lyle erano ancora lì come fermati dal tempo completamente
indecisi sul da farsi quando suonò il cellulare di Miss Parker che era sul
tavolo dove lei lo aveva messo subito dopo entrata, lo prese Lyle che era più
vicino e rispose L “pronto…… pronto!” nessuno gli rispose così rimise il
telefono sul tavolo e se ne andò borbottando chissà che cosa tra sé. Jarod aveva
subito riconosciuto chi gli aveva risposto, Lyle, e la voce gli si era smorzata
in gola, un brivido freddo gli aveva scosso tutto il corpo e poi aveva
riagganciato, il suo primo pensiero fu “cosa ha fatto quel bastardo a Miss
Parker?!?!!” così dopo un attimo di esitazione compose un altro numero: quello
di Sydney. S “Sydney” J “dov’è Miss Parker? Cosa gli ha fatto Lyle?” S “calmati
Jarod, Lyle non ha fatto proprio niente a Miss Parker, allora prima eri tu che
hai chiamato!” J “ma che cosa sta succedendo?” S “ieri abbiamo trovato un DSA…”
J “sì, so tutto l’ ho visto, Miss Parker mi ha detto che avrebbe dimostrato che
non era autentico” S “era quello che volevamo fare, ma c’ era una protezione.
Poi è arrivato il signor Parker e ha detto che trasferirà Miss Parker alla sede
del triumvirato” J “che cosa?!!” S “ha detto anche che è colpa mia e tua se è in
questa situazione!” J “quell’ uomo è pazzo! Devo assolutamente fare qualcosa, ma
dov’ è ora Miss Parker?” S “ la tengono nel SL 25. Jarod, ma cosa vuoi fare?”
nessuno però gli rispose, Jarod aveva già riattaccato.
Jarod era furioso, non era ancora riuscito ad abbozzare un piano (in realtà
nella sua mente si stava affermando sempre di più l’idea di andare al Centro e
sparare al signor Parker, ma naturalmente non l’avrebbe mai fatto) quel bastardo
aveva dato ascolto a Raines e non a sua figlia e ora la stava trattando come,
come lui. In effetti era così, forse era stato da sempre così e lui non se n’
era accorto, ma ora l’aveva capito: per il signor Parker la figlia e Jarod erano
molto simili, erano tutti e due sue proprietà. Iniziò a pensare seriamente a
cosa avrebbe fatto: doveva andare a salvare Miss Parker non poteva certo
lasciarla al Centro in balia di suo padre, ma lei avrebbe accettato il suo
aiuto? Avrebbe comunque tentato, ne valeva la pena.
Miss Parker ancora non riusciva a crederci, si guardò intorno era una delle
tante stanze del Centro, forse in una di quelle in cui Jarod aveva vissuto,
Jarod, la sua preda, Jarod che aveva sempre ragione…anche su suo padre, quante
volte gli aveva detto di non fidarsi di lui e lei non gli aveva dato ascolto
come quella mattina quando era uscita di casa ignorando il suo avvertimento. In
un momento le sembrò che tutta la stanchezza del mondo le fosse caduta addosso e
si addormentò, sognò di inseguire Jarod come al solito e a un certo punto lo
stava quasi per prendere quando lui si era girato, le aveva preso la pistola e
gliela aveva puntata dicendo “come ci si sente ad essere una preda?” tutti gli
spazzini l’avevano circondata e Lyle aveva detto “riportatela subito nel SL27” e
rivolgendosi poi alla sorella “è là che devi stare, hai capito Parker?! Parker!
Parker!?” Miss Parker in quel momento si svegliò L “Parker! Credevo ti avessero
dato dei tranquillanti” M “che ci fai qui Lyle?” L “papà è impazzito e tu mi
chiedi cosa ci faccio io qui?” M “vuoi forse dire che non ti sei alleato con
lui? Come fai sempre del resto” L “questa volta è diverso! Mia sorella non può
essere trattata in questo modo e poi per quale motivo? Oh, si la tua storia con
Jarod! Con Jarod! Andiamo, Raines questa volta ha proprio toppato, non sarebbe
mai possibile!” M “quindi riassumendo il mio caro fratellino psicopatico mi
crede ed è dalla mia parte” Lyle fece uno sguardo di disapprovazione M “e che
cosa vorresti fare?” L “far tornare la ragione a nostro padre, il tuo mago dei
computer comunque è ancora all’opera per cercare di disattivare la protezione di
quel DSA, quando finalmente ci sarà riuscito sarà facile farti uscire di qui” M
“allora fratellino, conto su di te!” disse lei molto ironicamente L “sono felice
di sentirlo sorellina, ora sarà meglio che vada non credo che papà sarebbe
felice di vedere dove sono” e uscì lasciando Miss Parker perplessa: veramente
questa volta si sarebbe potuta fidare di Lyle?
S “Broots, ma è così difficile?” B “ha una barriera difensiva complessa,
qualcuno deve aver previsto che sarebbe stata sottoposta al controllo di un
esperto” S “già,il signor Raines di sicuro se lo aspettava, comunque tu continua
a lavorare”
Miss Parker stava ancora pensando alle parole del fratello che era sicuro che
tra lei e Jarod non ci sarebbe mai potuto essere niente, lei, con tutta
sincerità, poteva dire lo stesso? Scacciò frettolosamente questa domanda dalla
sua mente e iniziò invece a chiedersi se Jarod avesse ormai saputo cosa le era
successo e quale fosse stata la sua reazione, forse aveva pensato “gliel’ avevo
detto io” o forse la sua testa di genio aveva iniziato a cercare un modo per
salvare la situazione, perché era questo che Jarod amava di più fare: salvare e
proteggere.
Jarod arrivò al Centro alle 21.30 circa il suo piano era semplice: arrivare dove
tenevano la Parker, parlargli cercando di convincerla ad andare via con lui e
appunto uscire dal Centro il tutto naturalmente senza essere scoperto. J “non è
proprio semplice” pensò ad alta voce nel condotto di aerazione più vicino al
sottolivello 25 mentre cercava di capire dove fosse Miss Parker J “a quanto dice
Angelo, dovrebbe essere lì” così uscì velocemente dal condotto ed entrò in una
stanza chiudendo la porta dietro di sé. M “Jarod!” J “ciao Miss Parker” M “sei
tornato a casa eh?!” J “proprio quando tu te ne vai Parker” M “vedo che sai
tutto ragazzo prodigio” J “ già e mi dispiace molto per come la pensa tuo padre.
Hai intenzione di andare in africa?” M “certo che no! Non appena riuscirò a
dimostrare la falsità del DSA mio padre…” J “tuo padre cosa? come fai a fidarti
ancora di lui che crede più a Raines che a te eh?! Come fai?” M “sentiamo Jarod
allora che cosa dovrei fare?” J “dovresti fare ciò che dovevi fare da tempo:
andartene via dal Centro e da tuo padre!” M “e magari con te?!” J “perché no?
Almeno fino a quando tuo padre avrà capito la verità o forse preferisci startene
qui prigioniera del Centro? Quanto vale la tua libertà Parker?” M “tu non
capisci!” in un momento tutta l’energia e la luce che Jarod aveva negli occhi
sparì e lui uscì mormorando “io ci ho provato” e senza richiudere la porta. L’
istinto di cacciatrice di Miss Parker non poteva permettere di far andar via
Jarod così e anche lei era uscita dalla stanza afferrando Jarod per un braccio
che si fermò voltandosi verso di lei R “vedo che il mio piano ha funzionato!”
Raines e Brigitte erano a pochi metri, entrambi con la pistola puntata verso di
loro.
R “è andata proprio come avevo programmato: Jarod viene a salvare la sua ragazza
e insieme stanno per scappare quando…” B “…quando arriviamo noi a salvare la
situazione! Cerchiamo con le buone di convincervi a rimanere, ma Miss Parker
prende la pistola di Jarod e la punta verso di noi e io cosa potrei fare se non
sparargli uccidendola disgraziatamente?” M “Brigitte questa volta non la
passerai liscia!” B “no cara questa volta sei tu che non riuscirai a cavartela!”
R “e tu Jarod non vuoi sapere cosa ti riserva il futuro? Verrai catturato e
resterai qui per molto tempo, ma prima devo assolutamente fare una cosa,
preferisci la gamba destra o quella sinis…” In quel momento Sydney venuto a
parlare a Miss Parker e che aveva sentito tutto sparò a Raines che si accasciò a
terra J “forza Parker è il momento giusto per andarsene” e dopo un momento di
esitazione lo seguì, intanto Brigitte si girò verso Sydney e poi verso Jarod e
Miss Parker e sparò; il proiettile colpì al fianco Jarod che si lasciò sfuggire
un grido di dolore cadendo a terra M “maledetta bastarda! Dai Jarod aggrappati,
forza!” J “ da quella parte, presto”. Brigitte non seppe più cosa fare non
poteva continuare con il piano perché Sydney sapeva tutto e uccidere Sydney era
troppo rischioso fu scossa dai suoi pensieri dall’arrivo di Lyle seguito da
alcuni spazzini L “ho sentito degli spari che è successo?” S “fattelo spiegare
da Brigitte” L “allora?” B “ora non c’è tempo, Jarod sta scappando!” L “cosa!?
Jarod è qui?”.
J “ecco, è quella la macchina, guido io” M “Jarod hai una pallottola nel fianco
ti sembra il momento di fare il duro?” J “se guido io faremo prima,conosco tutte
le scorciatoie dei dintorni” così entrarono in macchina e partirono.
L “come sarebbe che non c’è! era qui 10 minuti fa” “ signor Lyle abbiamo
guardato dappertutto, c’è scappato” L “sono circondato da incompetenti! Sydney
ora che siamo sicuri al 100% che Jarod ormai è lontano raccontami quello che è
successo” S “intanto Jarod è scappato con una persona che era qui al Centro” L
“ma che…mia sorella! Miss Parker è con lui! Ma cosa le è venuto in mente? Ora
mio padre sarà sicuro di quello che diceva Raines!” S “basterà fargli vedere la
registrazione della telecamera di sicurezza per fargli vedere esattamente come
sono andate le cose” L “va bene, così anch’ io capirò qualcosa di più. Occupati
tu della registrazione e dì a Broots di muoversi io penserò a Raines e a mio
padre”.
Miss Parker e Jarod intanto arrivarono nell’ albergo fuori Blue Cove, appena
Jarod entrò si buttò praticamente sul letto, stremato per lo sforzo J “qui
dovremmo essere al sicuro per un po’” mentre chiudeva la porta Miss Parker disse
sottovoce “ma che ci faccio qui?” parlando con se stessa poi si girò Jarod era
disteso e aveva gli occhi chiusi poteva essere svenuto, provò a chiamarlo, ma
senza risultati così si sedette di fianco a lui e gli sollevò la maglietta per
vedere quant’ era grave la ferita: non era molto profonda e il proiettile era
uscito, ma aveva perso molto sangue. Gli fece una fasciatura stando attenta a
non stringerla troppo poi quando ebbe finito lo guardò, il suo viso era
contratto in una smorfia di dolore Miss Parker gli mise la mano sulla fronte
caldissima M “accidenti a te Jarod” intanto era andata a prendere un fazzoletto
che aveva bagnato con dell’ acqua fredda e aveva messo sulla fronte di Jarod,
poi rimase un po’ ad osservarlo: era lì, la sua preda, l’unico modo per
andarsene dal Centro, in realtà lei se n’ era già andata, non era forse scappata
proprio con la sua preda poco prima? Ora che ci ripensava più chiaramente non
riusciva a credere di averlo fatto veramente, perché era scappata con Jarod? La
risposta era semplice: aveva avuto paura. E non soltanto perché la sua vita in
quel momento era in pericolo, aveva temuto che se non fosse andata con lui Jarod
sarebbe rimasto più del dovuto e gli sarebbe stato fatale. Guardò di nuovo la
sua espressione sofferente, avrebbe dovuto portarlo in ospedale, ma Brigitte
sapeva che Jarod era ferito e quindi avrebbero setacciato tutti gli ospedali
nelle vicinanze… “e allora!?” disse ad alta voce la Parker “se il Centro lo
cattura, lo cura e io sono libera” riguardò Jarod, no, non poteva farlo. Decise
di andare a comprare degli antidolorifici e dopo aver preso dei soldi dal
portafoglio di Jarod uscì.
Jarod aprì piano gli occhi, dove si trovava? Gli sembrò di riconoscere la sua
camera d’ albergo , provò a mettersi seduto, ma fu annientato da un dolore
lancinante al fianco “Miss Parker!” disse ad alta voce, ora ricordava, ma lei
dov’ era ora? “Parker?” riprovò a mettersi seduto e proprio in quel momento la
porta si aprì M “Jarod! Che diavolo fai? Sdraiati avanti!” J “se è un ordine…” M
“vedi di fare poco lo spiritoso e riposati piuttosto, hai già fatto troppi
sforzi” J “sbaglio o c’è della preoccupazione nelle tue parole?” le disse
sorridendole M “non vorrei che tu morissi prima di tornare al Centro” lei gli
ricambiò il sorriso. M “ti ho preso degli antidolorifici” J “no, odio non essere
lucido” M “sei sicuro?” Jarod annuì M “d’ accordo, prendi queste però, sono per
calmare…” J “…la febbre lo so, sono anche un dottore, ricordi? Grazie Miss
Parker, anche per la fasciatura” M “figurati, tu avresti fatto lo stesso” e poi
pensò “anzi lo hai già fatto” ricordando di quando era stato catturato perché
invece di scappare con suo padre era rimasto per salvarla. Miss Parker prese il
telefono di Jarod che le chiese un po’ preoccupato “chi chiami?” M “il Centro” J
“come!? Ma che vuoi fare? credevo che…” M “calmati Jarod voglio solo
tranquillizzare Sydney” i due si guardarono per qualche secondo M “sarà
preoccupato”. S “sono Sydney” M “ciao Syd come va lì?” S “Miss Parker! Stai
bene? E Jarod? mi è sembrato che si fosse ferito” M “il tuo ragazzo prodigio sta
bene e anch’io” S “Broots sta ancora lavorando, ma sembra che sia arrivato
finalmente a qualcosa. Lyle intanto è andato a parlare con tuo padre. Cos’ hai
intenzione di fare Parker” in quel momento entrò nell’ufficio Lyle L “con chi
parli Sydney?” S “Miss Parker” L “passami il telefono” M “Sydney? Ci sei?” L
“Miss Parker?” M “Lyle!” L “certo che hai combinato proprio un bel casino
sorellina! Ho parlato con nostro padre, è su tutte le furie: ha detto che vuole
uccidere Jarod!” M “che cosa?!” L “come pensavo ora è sicuro che tutta questa
storia di te e Jarod sia vera. Comunque non appena Broots e Sydney faranno ciò
che devono fare gli farò vedere i dischetti che incriminano Raines” M “bene, ti
richiamo, ciao” L “aspetta Parker! Dove…maledizione!” B “ce l’ ho fatta!” S “hai
i filmati originali?” B “sì, sono riuscito a isolarli finalmente, non è stato
per niente facile, ma…” L “bene ora manca solo il filmato della confessione” S
“vado subito a prenderlo” e dicendo questo uscì seguito poi da Lyle. M “stanno
continuando a lavorare” J “anche Lyle?” M “anch’io lo trovo strano, ma questa
volta credo proprio che sia dalla nost…dalla mia parte” J “va bene. Io sono un
po’ stanco quindi credo che dormirò un po’” M “certo, buonanotte Jarod” J “
‘notte Miss Parker” si addormentò subito, era veramente distrutto. Miss Parker
non aveva chiuso occhio la notte prima e i risultati della nottata in bianco
iniziarono a farsi vedere soltanto mezz’ ora dopo che Jarod si era addormentato
“maledizione! Non c’è nemmeno un divano” pensò la Parker, guardò Jarod, il suo
era un letto a due piazze… “non ci penso neanche!” pensò la Parker scacciando il
pensiero che gli era venuto, ma poco dopo dovette arrendersi all’ evidenza: era
stanca morta e sarebbe stata una stupida a non approfittare dell’ opportunità di
riposarsi. Così si stese di fianco a Jarod (il più possibile lontano da lui) e
dopo poco si addormentò, la notte passò e stranamente Jarod non si svegliò tanto
presto come al solito, infatti si svegliò quando ormai erano le 7.30 circa…
Jarod era sveglio da poco tanto che ancora non aveva aperto gli occhi, stava
ancora raccogliendo le idee quando si mosse di meno di un centimetro, sentì
subito la fitta al fianco che però era minore del giorno precedente, aprì
finalmente gli occhi perché sentiva che c’era qualcosa che non andava: Miss
Parker aveva la testa appoggiata alla sua spalla e lo stava abbracciando. Jarod
non poteva credere ai suoi occhi, in quel momento guardando il suo viso
illuminato dalla poca luce che filtrava nella stanza non gli importava più di
niente, del Centro, del compito che Miss Parker aveva, di niente, voleva
soltanto baciarla e se si fosse svegliata sarebbe stato anche meglio così le
avrebbe rivelato una volta per tutte i suoi sentimenti. Jarod voleva soltanto
darle un bacio innocente, così avvicinò il suo volto a quello di lei la guardò
ancora da così vicino e poi le sfiorò le labbra con le sue in quel momento Miss
Parker gli accarezzò il volto e i due si baciarono appassionatamente, poi Miss
Parker aprì gli occhi che aveva tenuto chiusi per tutto il tempo e guardò Jarod,
in una frazione di secondo la Parker capì che ciò che credeva fosse un sogno era
successo veramente e si staccò di scatto da Jarod M “non posso crederci, cosa ho
fatto?!!” J “mi hai baciato…” M “senti Jarod, facciamo finta che questo non sia
mai successo!” J “no Parker! Questo non posso proprio farlo!” M “Jarod tu sei la
mia preda! Ricordi? Io sono quella che ti deve riportare al Centro e tutto
questo non è…” J “non è cosa? non è permesso forse? E da quando si può
permettere o no di amare qualcuno? Perché è questo che io provo per te Miss
Parker! Io ti amo” i due rimasero in silenzio per qualche secondo sempre
guardandosi negli occhi M “ ma io no…anzi io ti odio!” in quel momento la rabbia
era così forte che Jarod si alzò di scatto quasi non sentendo dolore e si
avvicinò a lei J “e perché mi odi?! Vorrei sapere perché?!” i due sono ora
faccia a faccia M “perché devo farlo…” le lacrime iniziano a scendere dal volto
di Miss Parker così Jarod l’ abbracciò e dopo essersi guardati nuovamente negli
occhi si baciarono M “Jarod la verità è che anch’ io ti amo, da sempre, ma…” J
“shhh, non ti preoccupare è questo l’ importante” e i due si baciarono ancora. M
“Jarod, devo assolutamente chiamare per vedere come procede” J “questa volta
chiamerò io” S “pronto” J “siete rimasti al Centro tutta la notte?” S “sì, ma è
servito a risolvere la situazione.” J “allora va tutto bene” S “non appena il
signor Parker ha visto i DSA ha fatto rinchiudere Brigitte nel sottolivello 25 e
Raines la raggiungerà non appena potrà lasciare l’ infermeria inoltre il
triumvirato è stato già informato” J “bene, spero che questa volta Raines abbia
quello che si merita”. Jarod dopo avere spiegato a Miss Parker ciò che gli aveva
detto Sydney le chiese se voleva telefonare magari a suo padre M “veramente sì,
però vorrei parlargli in privato…” J “io vado a farmi un giro” si avviò così
alla porta, ma fu fermato dalla Parker M “non dimentichi qualcosa” Jarod sorrise
e prima di uscire la baciò, Miss Parker rimase con il telefono in mano per un
po’ e poi si decise a fare il numero P “sono Parker” M “ciao papà” P “angelo!
Per fortuna che stai bene! mi dispiace di non averti creduto angelo, ma ora è
tutto sistemato, Raines…” M “papà devo chiederti una cosa importante” P “dimmi
tesoro” M “per te c’è qualche possibilità che per qualche evento straordinario
il Centro smetta di dare la caccia a Jarod?” P “angelo, sai che Jarod è la
nostra più grande risorsa… ma perché questa domanda? “ M “no, niente, era solo
per sapere…” P “ a proposito, mi hanno detto che sei con Jarod ora, non ti
dovrebbe essere difficile catturarlo prima di tornare a casa” M “papà mi ha
appena salvato la vita!” P “beh, sai che Jarod è…” M “sì, lo so papà, ciao” ora
ne era certa, non poteva fare altro che una cosa e in un certo senso ne era
molto felice. J “ciao” M “ciao” Jarod era appena tornato nella stanza M “ho
parlato con mio padre e ho deciso una cosa: io vengo con te” J “vuoi dire che
lascerai il Centro?” Miss Parker annuì J “se vieni con me anche tu sarai
continuamente braccata!” M “ma sarò con te ed è questa la cosa importante” J “io
ti amo Andrea” M “anch’ io Jarod” e si baciarono.
L “Sydney hai avuto notizie di mia sorella?” S “so solo che sta bene” L “gli hai
detto che abbiamo fatto vedere i DSA a mio padre?” S “certo” L “beh la prossima
volta che Miss Parker -fece una pausa- o Jarod telefonano avvertimi” e dicendo
questo uscì dall’ ufficio, stava camminando per il corridoio quando gli suonò il
cellulare L “pronto” M “ciao Lyle” L “sorellina! Sydney ha detto che ti ha
spiegato tutto, quando torni? Se vuoi ti vengo a prendere io…” M “aspetta Lyle
ti devo dire una cosa importante che non ho ancora detto a nessuno al Centro” L
“va bene, ti ascolto” M “io non tornerò al Centro, resterò con Jarod” Lyle che
stava ancora camminando si fermò di colpo L “COSA?! Ti senti bene?” M “benissimo
e comunque Lyle non cercare di farmi cambiare idea perché tanto ho già deciso” L
“ma non pensi a nostro padre…a me” M “ehi guarda che non vuol dire che non ci
vedremo più! Riguardo a nostro padre finalmente ho capito che persona è…” L “lo
so che sei arrabbiata con nostro padre, ma… e poi con Jarod! Vuoi stare con
Jarod! Ma perché?” M “perché lo amo” Lyle restò in silenzio per un po’ L “va
bene mi arrendo ,ma non mi dirai che devo dirlo io a nostro padre?” M “no lo
farà Sydney che ora chiamo, volevo solo che tu non lo sapessi da altri” L “se
rimani con Jarod il Centro ti darà la caccia…io ti darò la caccia…” M “è un
piccolo inconveniente…e così poi ci potremo vedere” Lyle rimase in silenzio M
“grazie per quello che hai fatto fratellino, ciao” L “ciao Miss Parker” Lyle si
rimise il cellulare in tasca e si diresse verso il suo ufficio, stava ancora
cercando di realizzare quello che gli aveva detto sua sorella.
(scritto da Mary)
Commenti: In questa fanfiction c’è un Lyle molto più buono del solito e questo perché è il mio secondo personaggio preferito della serie e mi piacerebbe moltissimo che passasse dalla parte dei buoni. Spero vi piaccia e perdonatemi gli errori!