Chiarezze su passato,
presente e futuro
RIASSUNTO: Jarod e Miss Parker scoprono, oltre ai loro sentimenti, anche la famiglia tanto sognata e cercata.
DATA: Aprile/Giugno 2001
VALUTAZIONE: Penso che la possano leggere tutti
DISCLAIMER: tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito "Jarod il Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte / The Pretender" utilizzati nei racconti presenti sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e NON a fini di lucro.
RINGRAZIAMENTI: A tutti i fan sfegatati di Jarod
Prima Parte
Miss Parker era nel suo letto, distrutta da una giornata difficilissima. Anche questa volta Jarod era scappato; l'aveva preso, gli stava per mettere le manette quando intervenne uno scagnozzo di Raines dicendo che era compito suo riportare Jarod al Centro, da lì nacque una discussione, Jarod ne approfittò per liberarsi dalla presa di Miss Parker e dando un calcio a Tim, lo scagnozzo di Raines, che impugnava la pistola pronto a sparare che però cadendo iniziò a sparare all'impazzata così che tutti si preoccuparono di proteggersi dagli eventuali proiettili vaganti e non si curarono più di Jarod che poté fuggire senza nessun problema: adesso Miss Parker era nel suo letto che si dibatteva nel sonno, stava sognando di essere in un locale con alcune persone tra le quali Jarod, ad un certo punto entrò un tipo losco che attirò la sua attenzione, ad un tratto l'uomo estrasse una pistola e la puntò su una persona, Miss Parker non riusciva a capire chi fosse ma sentiva di essergli molto caro. Lei non cercò di muoversi ma era come trattenuta da una forza sovrumana, l'uomo la guardò riguardò il bersaglio e sparò, allora intervenne Jarod che si butto sulla traiettoria del proiettile e ne fu colpito…a questo punto Miss Parker si svegliò. Era tutta sudata e disorientata; il telefono iniziò a suonare, lei lo prese in mano e rispose:
M: Sii…
S: Sono Sydney...tutto bene?
M: Sì, che cosa c'è?
S: C'è qualcosa per te in ufficio…L'ha mandata Jarod.
M: Arrivo subito.
Miss Parker arrivò dopo un'oretta, per colpa del traffico, entrando nel suo ufficio vide Syd e Broots che parlavano e disse:
M: Buon giorno!
Entrambi le risposero in coro.
Miss Parker disse:
M. di che cosa state parlando?
S: Della bambina di Broots, oggi compie 12 anni, ed è il primo compleanno senza la madre…
M: So quanto è dura, falle gli auguri da parte mia Broots. Vediamo che cosa mi ha mandato questa volta Jarod…
Miss Parker si avvicinò alla scrivania e prese in mano un pacchetto che era sulla scrivania, iniziò a scartarlo all'interno c'era un quadretto con all'interno una foto e sopra tre biglietti di un concerto, Broots guardò la foto e disse:
B: Ma sono i Mines! È un gruppo rock…
M: Lo so chi sono, non so però che cosa centrino con noi e soprattutto con Jarod!
S: Non so, però Jarod vuole che ci andiamo.
Miss Parker lo guardò e disse:
M: Grazie genio…fin lì c'ero arrivata anch'io!
S: Allora?!?!
Miss Parker leggermente alterata disse: "Io non mi muovo di qua se non so che cosa c'è sotto…"
Broots e Sydney si guardarono con aria interrogativa, come per dire: "Noi due che cosa ne sappiamo!"
La giornata passò velocemente e verso sera Jarod telefonò:
J: Ti è arrivato il mio piccolo pensierino?
M: Sì ma che cosa significa?
J: Vai al concerto e dopo cerca di parlare con il chitarrista del gruppo di una certa Jennifer, dì che ti mando io.
M: Ma…
J. Arrivederci Miss Parker!
Miss Parker rimase pensierosa per un po' di tempo e pi andò a dormire.
Alcuni giorni dopo ci fu il concerto, i tre si erano vestiti con dei jeans e una felpa, solo Sydney apparentemente solo Syd ebbe qualche problema nell'ambientarsi ma anche Broots e Miss Parker ebbero qualche problema. Dopo il concerto Miss Parker riuscì ad arrivare ai camerini e bussò a quello del chitarrista.
C: Avanti.
M: Scusa ti dovrei parlare, mi manda…
C: Oh, che bella donna! Sono felice di avere fan come te!
M: Mi hai frainteso, mi manda Jarod.
Lui si alzò e disse:
C: Gli amici di Jarod sono anche i miei, quel ragazzo è formidabile! Mi ha aiutato a scrivere molte delle mie ultime canzoni, una perfino d'amore, tutta sua. Parlava di una donna affascinante che inseguiva la sua "preda" senza mai stancarsi…
Miss Parker l'ascoltava e aveva capito che quella donna era lei e lui continuò:
C:…Che stupido, io mi perdo sempre in chiacchiere e dire che Jarod mi aveva pregato di non dire niente a nessuno che l'aveva composta lui quella canzone…
M: non importa, conosci una certa Jennifer?
C: Sì, è mia madre. Quella adottiva. Jarod mi aveva detto che quando sarebbe venuta una donna che (la guardò) corrispondeva alla tua descrizione le dovevo mostrare questo..
Tirò fuori da una cartellina una foto e la mostrò a Miss Parker. Lei la guardò e riconobbe sua madre da piccola, lui le indicò qual'era sua madre che era accanto a quella di Miss Parker, lei la osservò e rimase senza parole… erano uguali, sua madre aveva una gemella e lei non ne sapeva niente!! E disse:
M: Ma sono gemelle!
C: Sì, quella a destra era la sorella di mia madre, è morta una
M: Una ventina d'anni fa…
C: Come fai a saperlo?
M: Quella bambina vicino a tua madre è mia madre che è morta circa vent'anni fa, vorrei conoscere tua madre!
Lui la guardò stupefatto, prese un foglietto e scrisse l'indirizzo e disse:
C: Questo è l'indirizzo, quando la vedi salutamela! Spero che potrai trovare delle risposte.
M: Va bene, grazie.
Lei si girò verso la porta ma poi ci ripensò e disse:
M: Non e che avresti una copia del tuo ultimo CD? Dove ci sono quelle canzoni scritte da Jarod?
C: Sì certo tieni.
Si salutarono e Miss Parker ancora un po' incredula uscì dal camerino, doveva aspettarselo dal Centro! Andò da Syd e gli disse che non aveva scoperto niente ma che si era ricordata di una sua vecchia amica che abitava da quelle parti e che sarebbe tornata al Centro tra qualche giorno e che loro potevano già partire, Syd non le chiese niente ma aveva capito che non le aveva detto tutta la verità ma non voleva sapere il perché. Lei salì in macchina e iniziò ad ascoltare le canzoni, quando arrivò a quella scritta da Jarod la riconobbe subito, la descriveva com'era veramente e non come lei si mostrava agli altri, la canzone parlava di una donna bisognosa d'affetto e in cerca di chi potersi fidare. Arrivò davanti a casa di Jennifer verso le due del mattino, parcheggiò davanti alla casa e decise di dormire in macchina perché era troppo tardi sia per presentarsi a casa di una persona che in un albergo. Si svegliò verso le nove, essendo che le persiane della casa erano ancora tutte chiuse decise di andare in cerca di un hotel, prese una stanza poco lontano da lì, si lavò e si cambiò d'abito. Circa mezzora dopo era davanti a quella casa che le era molto famigliare ma che non si ricordava quando l'aveva vista, le persiane erano aperte, si avvicinò alla porta e suonò, dopo qualche istante le venne ad aprire una signora ancora in vestaglia da notte disse:
J: Non compriamo niente…
Mentre pronunciava queste parole rimase pietrificata, non riusciva più a pronunciare una parola; Miss Parker la osservava, era una signora sulla sessantina, distinta, con i capelli lunghi fino a metà schiena e con in mano una sigaretta.
Dopo qualche istante disse:
J: Catherine sei tu?
Miss Parker la guardò e con la voce un po' smorzata dall'emozione rispose:
M: No, sono la figlia. Alexandra Parker.
J: Entra, scusa ma mi sono appena alzata.
M: Grazie.
J: Ti posso offrire qualcosa?
Mentre parlava la osservava esterrefatta.
M: No grazie, sono venuta perché vorrei che mi parlasse un po' di mia madre.
Gli raccontò tutta la storia a grandi linee e alla fine Jennifer le disse:
J: Quanto mi dispiace, mi avevano detto che tu eri morta qualche mese più tardi, così non ti ho più cercata.
L'abbracciò e a Miss Parker sembrò di ritornare piccola, man mano che restava in quella casa i ricordi riaffioravano, Jennifer continuò:
J: Sei uguale a tua madre, io e lei quando eravamo piccole ci assomigliavamo molto, poi crescendo… tua madre si è sposata con tuo padre molto giovane, all'inizio ci continuavamo a vedere almeno una volta alla settimana, poi sei nata tu e i nostri incontri si facevano sempre più rari fino a quando ci sentivamo solo più per telefono, tuo padre per un motivo a me sconosciuto ci aveva impedito di ritrovarci anche durante le feste, dopo un po' decidemmo di scriverci perché Catherine pensava che il telefono fosse sotto controllo, ad un certo punto non ho saputo più niente di lei. Ho cercato di telefonarle, di vederla ma niente era sempre irraggiungibile, dopo qualche anno una sera tuo padre mi telefonò e mi disse che tua madre era morta suicida ma prima di morire ti aveva ucciso. O non credevo a nulla di tutto ciò che aveva detto tuo padre ma non potetti fare niente dato che non sapevo dove cercarvi. Miss Parker aveva gli occhi pieni di lacrime ma non piangeva, Jennifer se ne accorse e disse.
J: tua madre ti voleva veramente bene, mi parlava molto spesso di te nelle sue lettere, vieni te le faccio vedere ho anche un vecchio album di fotografie."
Miss Parker la seguì e ne approfittò per asciugarsi le lacrime. Passarono la mattinata e parte del primo pomeriggio a rievocare i ricordi di un infanzia e giovinezza felice, Jennifer la invitò a restare a pranzo, suo marito era fuori per lavoro quindi sarebbero state solo loro due, lei accettò andò via da lì che erano le cinque, passò per l'albergo e prese le sue cose e poi si diresse a casa.
Durante tutto il tragitto pensò a tutto ciò che le aveva raccontato la zia, però decise di non dire niente al padre. Ritornata al Centro Syd le disse:
S: Tutto bene con quella tua amica?
M: …Sì, novità su Jarod?
S: No.
Qualche giorno dopo Jarod telefonò a Miss Parker…:
J: Tutto bene?
M: Sì, grazie.
J: Scoperto qualcosa sui miei genitori?
M: No, ma come hai scoperto quelle cose?
J: Qualche notte fa ho fatto una visitina a tuo padre, sono andato per vedere se trovavo qualcosa su di me invece…
M: Mio padre aveva le lettere?
J: Ricordati, io dico cose sul tuo passato e tu me ne dici sul mio…
M: Ma…
J :A risentirci!
Miss Parker riappese il ricevitore ed essendo che non aveva sonno accese la televisione, su un canale stava iniziando un vecchio film d'amore, erano i suoi preferiti anche se non li guardava in presenza di qualcun altro perché dal suo punto di vista era un suo punto debole. Guardò il film e alla fine, quando stava per addormentarsi, l'assalì un pensiero angosciante: lei non aveva mai amato nessuno veramente oltre a sua madre". Si addormentò pensando alla sua vita sentimentale e domandandosi se mai avrebbe conosciuto il suo vero amore. Diverso giorni dopo Broots trovò una pista valida da seguire per catturare Jarod. Lui era a Los Angeles, Miss Parker prese il primo aereo e si trovò a Los Angeles in poco più di due ore. Arrivò verso le 9:00, sapeva il posto esatto dove trovare Jarod, infatti lavorava come vice- sceriffo in quartiere di periferia, Miss Parker decise direttamente di andarlo a cercare , quando arrivò al distretto le dissero che era andato al poligono, allora chiamò Syd e Broots, che avevano dovuto prendere il secondo volo perché Broots doveva lasciare Debbie dalla sorella. Quando Miss Parker arrivò Jarod stava uscendo dal poligono, la strada non era molto trafficata quindi inchiodando la macchina ne schiattò fuori come se fosse un fulmine per andare verso Jarod, Jarod si accorse che stava succedendo qualcosa allora si girò e vide che Miss Parker era in mezzo alla strada a pochi metri da lui, stava estraendo la pistola e puntandogliela alla testa quando dalla curva sbucò un camion, lei rimase pietrificata Jarod si rese conto che mIss Parker non avrebbe reagito allora corse in mezzo alla strada, prese Miss Parker per un braccio e la trascinò a bordo della strada, entrambi caddero su una piccola aiuola , lei dopo alcuni attimi gli disse:
M: Perché mi hai salvato?
J: Perché non meritavi di morire.
M. Che strano, io ti do la caccia, cerco di riportarti in un posto che tu odi e tu mi salvi la vita da un incidente sicuramente che mi sarebbe stato fatale!?!
J: Sì, perché non mi sono mai dimenticato di una dolce e tenera ragazzina che mi ha dato il mio primo bacio!
Lei volse lo sguardo altrove, un attimo dopo il camionista le era al fianco che le chiedeva come stava, lei lo congedò e si girò verso Jarod ma lui non c'era più. Si alzò sorridendo e andò in macchina prese il cellulare e telefonò a Sydney:
M: Non venite, non ce n'è più bisogno è riuscito a scapparmi per l'ennesima volta.
Salì in macchina e si recò in albergo, si immerse in un bagno caldo e tonificante, che l'aiutò a distendere i propri nervi che in quei giorni erano più del solito a fior di pelle.
Pensò a ciò che era successo durante la giornata e soprattutto ripensò alle parole di Jarod, le ritornò in mente che il giorno in cui diede quel bacio era il giorno di capodanno, non se n'era mai pentita, in quello stesso anno morì sua madre e in qualche modo represse ogni suo sentimento nei confronti di Jarod. Adesso che ci pensava il ragazzo al quale aveva tenuto di più era stato Jarod! Rimase un po' scioccata da questo pensiero , doveva continuare a vedere Jarod come sempre, come la "preda", mentre pensava squillo il cellulare,
M: Sì?
J: Oggi non ho avuto modo di salutarti, tutto bene?
M: Sì, devo pensare che non sarai più in quel distretto domani mattina..
J: Inizi a conoscermi…Sei sola?
M: Sì, come mai questa domanda?
J: Beh, essendo oggi il giorno di San Valentino…Sai Miss Parker è strano, siamo persone che almeno di primo impatto non hanno niente in comune ma se vai a vedere…
M: Che cosa vorresti dire?
J: E' strano, tutti e due abbiamo bisogno di qualcuno da amare ma non lo riusciamo a trovare, chissà se un giorno lo troveremo..
M: E chi ti dice che io non l'abbia già trovato?
J: …Nessuno, vedi di essere fuori dalla vasca fra dieci minuti!
M: Non prendo ordini da nessuno!
Ma Jarod aveva gia riattaccato, lei uscì dalla vasca e guardò dalla finestra, vide una macchina che si allontanava, doveva essere Jarod ma decise di non seguirlo perché tanto non l'avrebbe mai raggiunto, si vestì ed aspettò che passassero i dieci minuti, lei si avvicinò sospettosa, aprì la porta e rimase sconcertatala quello che vide, c'era un fattorino con in mano un mazzo di rose, lei gli diede la mancia e prese il mazzo di rose, andò sotto la luce, il mazzo rea composto da tredici rose blu e due rosse centrali divise da una color arancio, su questa c'era un biglietto: "Le rose portano amore…in questo caso sono d'amicizia, ma forse in futuro…Jarod". Miss Parker lo lesse e lo rilesse, anche la forma del bigliettino era molto strano, era a forma ovale con sopra disegnate due persone che parlavano al telefono ma davano segno di non capirsi. Si ripromise di chiedere a Syd una qualche spiegazione. Dopo alcuni giorni Broots trovò un nuovo posto dove potevano trovare Jarod, secondo lui era in una cittadina di nome Gadiers, verso l'oceano Pacifico. Appena Miss Parker ebbe qualche informazione in più partì per quel luogo sconosciuto e dimenticato dal mondo, quando arrivò nel piccolo paesino riuscì a trovare subito il luogo dove lavorava Jarod, era una lavanderia:
M: Conosce quest'uomo?
C: Certo, Jarod! Lavora per me, oggi però non è venuto, ha telefonato che stava male. Se vuole gli lascio un messaggio…
M: No, sono una sua vecchia amica. Gli volevo fare una sorpresa…Non e che conosce il suo indirizzo?
Il commesso gli indicò la strada, Miss Parker uscì dalla lavanderia e salì in fretta e furia sulla macchina; tra se c'erano due pensieri che però non combaciavano: uno diceva "finalmente ce l'ho in pugno", l'altro "Non vedo l'ora di rivederlo…". Piombò nella stanza, con la pistola in pugno, Jarod era disteso nel letto, doveva aver perso i sensi, lei gli si avvicinò e cercò di farlo rinvenire, aveva la febbre molto alta, sopra i 40 gradi e appena aprì gli occhi e la vide iniziò a straparlare , iniziò ad inveire contro il Centro e contro tutti coloro che ci lavoravano, Miss Parker cercò di farsi riconoscere ma con nessun risultato, Jarod le disse:
J: Mamma sei tu?…ti ho sempre cercato,sai è il mio sogno da tanti anni! Io e Alexandra, la figlia di Miss Parker? Te la ricordi? Quella donna tanto buona che cercò di farmi uscire dal Centro? Io ho conosciuto la figlia, una donna stupenda ma che quello schifo di luogo la fatta diventare insensibile a tutto ciò che la circonda…Però, nonostante tutto lei mi pia…
Jarod s'interruppe, Miss Parker lo stava osservando con gli occhi fuori dalle orbita, Jarod riprese::
J: Una volta ci siamo anche baciati, è stato bellissimo, ma lei adesso sicuramente non se ne ricorderà, lei prova solo rancore nei miei confronti e il più brutto e che non so il perché! Quando eravamo piccoli trascorrevamo molto tempo insieme ma lei…
Scoppio a piangere, Miss Parker non capiva il perché o non voleva capire che cosa Jarod le stava dicendo e gli disse:
M: Adesso calmati, riposa vedrai che starai meglio.
Uscì e andò a comperare dei medicinali, quando ritornò Jarod stava ancora dormendo, ei gli si avvicinò e si sedette sopra il bordo del letto, con una mano iniziò ad accarezzargli il volto, provava un emozione a lei sconosciuta o almeno dimenticata. Squillò il cellulare:
M: Sì. No non l'ho trovato.
E terminò la telefonata, Jarod si stava svegliando e vedendo tutti i medicinali le domandò:
J: Perché mi vuoi aiutare?
M: Perché mi ricordo di un ragazzo a cui molti anni ho dato un bacio e…
Miss Parker e Jarod si guardarono e Miss Parker cambiando discorso disse:
M: Tieni, questi sono dei medicinali per curarti, appena starai un po' meglio però ti dovrò portare al Centro…
J. Lo so, ma fino ad allora spero di farti cambiare idea …
Jarod prese le sue medicine e lei disse:
M: Hai scoperto qualcosa di nuovo?
J: Sì, questa volta riguarda entrambi.
Miss Parker lo guardò con aria interrogativa e disse:
M: Che cosa?
J: Beh… vedi… ci potrebbe essere un eventuale parentela tra…
M: Tra?
J: Tra noi due,… potrei essere tuo fratello!
Miss Parker si sentì mancare, era scioccata, lui proseguì:
J: Mia madre ha avuto una relazione con tuo padre, e dalla loro relazione è nato n bambino…e potrei benissimo essere io.
Lei continuava a guardarlo con gli occhi spalancati da quella rivelazione, e nel frattempo pensava:" No, non è possibile mi sto innamorando di mio fratello!"
J: Avrei bisogno di un po' del tuo sangue, per vedere se è vero o no.
E indicò una borsa, all'interno c'erano due siringhe, Miss Parker senza fiatare prese un po' del suo sangue e dopo si avvicinò a Jarod prelevarne anche un po' a lui.
M: Sarebbe un peccato se… noi due fossimo fratello e sorella…
J: Come al solito sei sempre molto gentile!
M: No, non hai capito. Se noi due fossimo imparentati quello che proviamo sarebbe…
J: Come quello che proviamo?
M: Vedi mentre eri incosciente hai detto tante cose che solo adesso capisco.
J: Tu vorresti dirmi che prima ho detto qualcosa su di te che…
M: Sì, ma non ti preoccupare…fammi prendere un po' del tuo sangue.
Lei si chinò sul suo braccio per legargli il laccetto di gomma, lui con una mano le accarezzò i capelli. Lei s'irrigidì di colpo, Jarod se ne accorse e smise. Lui disse:
J: Quando hai terminato dovresti portare le due provette allo studio del dottor
Gemy. Lui mi conosce e eseguirà le analisi al più presto possibile. Basta che vai in centro e chiedi a qualcuno dove lo puoi trovare, è l'unico dottore del paese. Di che ti mando io.
M: Va bene. Adesso riposa.
Andò in paese, trovò quasi subito il dottore. Quando ritornò in camera Jarod non c'era più. Solo un biglietto: "Mi dispiace ma sono dovuto andr via, ti farò sapere al più presto. Jarod" Miss Parker sorrise, era da immaginarsi una mossa del genere però questa volta ne era felice. Il giorno dopo Jarod le telefonò:
J: Ho in mano i risultati delle analisi…e dicono che…
M: Siamo?
J: No, non lo siamo!
Miss Parker sospirò, stettero in silenzio per qualche istante, Jarod disse:
J: Pensi che ci dovremmo incontrare?
M: No, per adesso devo capire bene ciò che provo, Prima o poi…
Terminò la telefonata, lei si sentiva strana. Gli avrebbe volentieri detto di sì, però non si sentiva pronta e prima d'incontrarlo voleva rifletterci bene. La mattina dopo Broots le disse che era riuscito a scoprire dov'era Jarod, lei lo guardò:
M: Dove?
B: Non posso dirtelo, ordini di Mr Raines!
Miss Parker gli lanciò un occhiata fulminante e Broots continuò:
B: Mi dispiace, Brigitte si è recata lì ieri sera. Dovrebbe essere già di ritorno.
Infatti mentre pronunciava quelle parole Mr Parker entrò nell'ufficio dicendo:
Mr: Jarod è finalmente tornato!
M: Ma papà, era compito mio catturarlo, perché Brigitte?Mr: non ho deciso io. E' stato ordine del Triunvirato. Ma adesso vieni con me, Sydney gli sta gia facendo delle domande.
Arrivati davanti al vetro della stanza prescelta per l'interrogatorio c'era Brigitte che si godeva lo spettacolo, appena vide Miss Parker disse:
B: Ci avete messo due anni per trovarlo, io poco più di un mese…grazie per il disturbo!
Miss Parker la guardò con disprezzo e poi entrò nella stanza, Miss Parker cercò di non guardare Jarod negl'occhi, si sentiva male. L'uomo del quale si era innamorata adesso era costretto in quel luogo senza più via di scampo. Syd gli stava chiedendo:
S: Come ci si sente a casa?
J: Questa non è casa mia!
S: Allora qual è?
J: Non lo so, ma di certo non qui!
Miss Parker assisteva all'interrogatorio, apparentemente dava l'impressione di essere compiaciuta del fatto che Jarod fosse di nuovo al Centro ma in realtà ogni minuto che passava in quella stanza soffriva per entrambi. Dopo quattro ore d'interrogatorio Jarod fu portato nella sua stanza Syd disse a Miss Parker:
S: E' molto provato, non solo per il fatto di essere tornato qui al Centro ma anche per qualcos'altro che…ignoro.
Miss Parker lo guardò e senza di r niente andò da suo padre:
M: Adesso che Jarod è a "casa" io posso andarmene dal Centro?
Mr: Sì. In fondo è come se l'avessi catturato tu.
M: Che cosa ne sarà di Syd e Broots?
Mr: Broots ritornerà a svolgere il suo normale lavoro e Syd continuerà a seguire Jarod nelle sue simulazioni.
M: Potrò ritornare al Centro se lo vorrò?
Mr: Penso di sì, il Centro ti da due milioni di dollari comunque sia.
Miss Parker lo guardò negl'occhi e disse:
M: Sai già qual è la mia decisione. Il mio compito qui è finito. Domani verrò a prendere le mie cose.
E uscì. Stava per entrare nell'ascensore quando Syd la vide e le disse:
S: Jarod mi ha detto di darti questo.
Gli porse una lettera, Miss Parker lo guardò e disse:
M: L'hai letta?
S: No, non ho avuto il coraggio.
M: Qualcun altro sa di questa lettera?
S: No, era fra la roba di Jarod.
Miss Parker lo ringraziò con lo sguardo e andò via. Arrivata a casa fece una doccia veloce, tanto per distendere i nervi e
poi si rifugiò nel lettera, prese la lettera e iniziò a leggere:
Cara Alexandra,
come avrai saputo Raines è riuscito a catturarmi, ciò mi dispiace per tre validi motivi:
- non ho potuto scoprire dov'è la mia famiglia.
- non ti ho potuta aiutare in maniera rilevante sulla morte di tua madre
- e terzo, ma non meno importante, non ho avuto modo di dirti ciò che provo per te, quello che non sono riuscita a dirti
quel pomeriggio in quell' hotel. Ti amo, questo potrà scandalizzarti o non so cosa ma te lo dovevo dire anche se non potremo mai avere un futuro insieme.
Con amore Jarod
Miss Parker era stupefatta, incredula, stordita. Quando aveva letto "ti amo" si era accorsa che i suoi sentimenti per lui erano puri e semplici. Strinse la lettera a se e, alzandosi dal letto, si avvicinò alla scrivania dove prese carta e penna e iniziò a scrivere:
Caro Jarod,
ho appena terminato di leggere la tua lettera. Grazie ad essa ho capito i miei sentimenti, sono riuscita a chiarirmi le idee...Ti amo anch’io, non ho mai voluto così bene a qualcuno, che non fosse mia madre. Non ti devi preoccupare del Centro
devi solo riuscire ad avere la forza di scappare. Parlerò a Syd e vedrò di convincerlo ad aiutarci. Non smettere di sperare, un giorno sapremo la verità sia su mia madre che sui tuoi genitori, lo scopriremo insieme.
Ti amo
Alexandra
Seconda parte
Miss Parker piegò la lettera e si ripromise che l'indomani avrebbe parlato a Sydney. Quando Syd venne a conoscenza dei fatti ne fu molto contento di ciò che Miss Parker e Jarod provavano, per lui erano come figli.
Jarod lesse la lettera tutta d'un fiato, alla fine aveva gli occhi pieni di lacrime…di felicità.
Syd e Miss Parker s'incontrarono in un Pub, parlarono di com’era successo il tutto e poi architettarono il piano di fuga. Era un po' pericoloso ma attuabile, Miss Parker lo scrisse a Jarod (pressappoco diceva così):
Sydney ti porterà un libro, all'interno ci sarà una pistola (non si sa mai), dovrai aspettare le 11 p.m. di lunedì prossimo. Syd farà scattare l'allarme antincendio in tutti gli edifici, dopo circa dieci minuti esploderà una bomba, quando sentirai l'esplosione potrai uscire. Sarai scortato da due spazzini, li dovrai seguire senza discutere, invece di portarti in un altro stabile ti porteranno da Syd, poi insieme potrete venire da me. Mi raccomando fai attenzione non vorrei che ti succedesse qualcosa proprio adesso.
Con Amore
Alexandra
Sydney prese il foglio e se lo mise in tasca, il giorno dopo l'avrebbe consegnato a Jarod. Si salutarono, Miss Parker andò a casa ma non riuscì a chiudere occhio, Syd invece passò la notte a rompere un vecchio libro per metterci all'interno la pistola. Il mattino dopo consegnò il tutto a Jarod che approvò la loro decisione. Da quella mattina avevano tre giorni di tempo per prepararsi. Jarod riprese a lavorare per il Centro senza ribellarsi troppo, Syd ebbe modo di preparare le cariche esplosive e osservare le persone che sorvegliavano Jarod, Miss Parker era tornata al Centro per prendere le ultime cose e salutare il padre, Finalmente arrivò la domenica, Syd posizionò la bomba che aveva il compito di distruggere quel luogo che non aveva portato altro che dispiaceri. Il lunedì, ignari di quello che stava per succedere Mr. Parker propose di festeggiare il suo fidanzamento con Brigitte. Il triumvirato e tutti i pezzi grossi del Centro, quella sera, sarebbero andati in un ristorante a New York con il jet personale del Centro. Logicamente Mr. Parker telefonò alla Figlia:
M: Sii?
Mr.: Ciao Angelo mio!
M: Ciao papà, che cosa c'è?
Mr.: Questa sera do una cena in uno dei nostri ristoranti a New York, puoi venire?
M: Che cosa festeggiamo?
Mr.: Il mio fidanzamento!
Miss Parker al suono di quelle parole rimaste inebetita.
Mr.: Verrai questa sera?
Miss Parker riuscì a riprendersi per chiedergli:
M: Con chi?
Mr.: Con Brigitte! Non lo sapevi? MI sarò dimenticato di dirtelo, è ormai più di un mese che ci frequentiamo…allora ci sarai?
M: Mi dispiace papà, ma sto poco bene … ho la febbre.
Mr.: Non lo sapevo, ti verrò a trovare domani mattina per vedere come stai.
M: No, non ti preoccupare.
Mr.: Insisto, sei pur sempre mia figlia! Vai a riposarti Angelo mio…
M: Ciao papà.
Quando riappese il ricevitore era molto scossa, suo padre si stava per fidanzare con Brigitte! Lei non la sopportava…presto quella specie di arrampicatrice sociale sarebbe diventata una di famigli, forse anche la sua matrigna! Al solo pensiero inorridì, voleva poter fare qualcosa ma non sapeva che cosa. Erano le 11 meno dieci, Jarod era apparentemente tranquillo, stava leggendo un libro. Verso le 11, come prestabilito, suonò l'allarme antincendio. Jarod si precipitò verso la porta. Attraverso una finestrella osservò ciò che stava succedendo nei corridoi; ordinatamente tutto il personale stava avvicinandosi all'uscita per andare negli stabili vicino. Tutto stava andando secondo i piani. I due spazzini arrivarono a prenderlo e lo stavano portando fuori quando una guardi li fermò e disse:
G: Dove lo state portando?
S: Nell'edificio numero 26.
G: Avete l'autorizzazione?
Jarod mise una mano dietro la schiena e impugnò il calcio della pistola pronto a sparare se qualcosa non andava per il verso giusto, ma per fortuna non successe niente, Syd aveva pensato veramente a tutto. Uno degli spazzini tirò fuori un permesso, la guardi alo guardò e con un cenno li fece passare. I due lo accompagnarono ad una macchina, lui li ringraziò e salì in macchina. Proprio contemporaneamente che saliva le cariche esplosive scoppiarono. Non si voltò, guardò solo nello specchietto retro visore e vide che dal primo all'ultimo piano dello stabile centrale andava tutto in pezzi e le piccole pietruzze infuocate volavano in aria dando uno spettacolo magnifico. Arrivò davanti casa di Miss Parker, ebbe il tempo di spegnere la macchina che Miss Parker aprì la porta di casa e si fiondò fuori. Jarod scese dalla macchina e le andò in contro. Si abbracciarono, lui la strinse forte a se, si guardarono e si baciarono. Subito dopo Miss Parker con gli occhi brillanti e umidi di lacrime di felicità disse:
M: Dov'è Syd?
J: Mi ha lasciato questo biglietto in macchina; " Non vi preoccupate, vi raggiungerò a casa di Miss Parker al più presto. Syd". Si guardarono incerti e un po' titubanti, dopo di che entrarono in casa e si sedettero sul divano. Passarono l'intera nottata a parlare di ciò che provavano e di come avrebbero passato il loro futuro insieme. Entrambi sentivano di amarsi ogni momento di più. Si addormentarono l'uno abbracciato all'altro. Verso le 9:00 Miss Parker si alzò e andò vicino alla finestra. Era un magnifico Martedì mattina, il sole splendeva alto nel cielo e illuminava la strada. Intravide una macchina in lontananza e le parve di riconoscere quella di Syd, andò a svegliare Jarod. Lui uscì sotto al portico per andare in contro all'amico invece: BANG! Un colpo di pistola lo colpì, non ebbe modo di capir niente che si accasciò per terra svenuto. Miss Parker attirata dal rumore si precipitò vicino a Jarod. Prese la sua testa fra le mani e la strinse al grembo, con gli occhi pieni di lacrime cercò di vedere chi aveva sparato e vide uno spazzino, più specificatamente uno spazzino ai servizi di suo padre. Infatti dopo pochi attimi Mr Parker scese dalla macchina e fece per andarle incontro, dicendo:
Mr: Appena in tempo. Spero non ti abbia fatto del male...
Miss Parker lo guardò con uno sguardo pieno d'ira e estrasse la pistola(che non lasciava mai) e prese la mira. Sparò un colpo dritto alla testa dell'uomo che aveva attentato alla vita di Jarod e rivolgendosi al padre disse fra le lacrime:
M: Vattene, non ti basta avergli preso l'infanzia vuoi anche la sua vita?
Il padre indietreggiò impaurito poiché Miss Parker impugnava ancora saldamente la pistola, Miss Parker aggiunse:
M: Non solo hai tolto l'infanzia a Jarod! Mi hai fatto crescere in un mare di bugie.. spero di non rivederti mai più!
Mr. Parker sentendo queste ultime parole salì in macchina e andò via. Miss Parker trascinò Jarod in casa, lo mise sul letto e cercò di medicarlo. Per fortuna l'aveva preso di striscio al fianco. Dopo di che uscì ed andò a nascondere il cadavere del tirapiedi del padre. Rientrò e si fece una doccia veloce ma ristoratrice. Quando rientrò in camera, Jarod era seduto con la schiena vicino allo schienale del letto che stava osservando una fotografia della madre di Miss Parker, lei gli si avvicinò e Jarod alzando lo sguardo disse:
J: Siete uguali...e la seconda volta che mi curi.. ti assumerò come infermiera personale!
Miss Parker sorrise, Jarod continuò:
J: Che cosa è successo?
M: Un tirapiedi di mio padre ti ha sparato, io come tutta risposta gli ho pianto una pallottola in testa. Adesso è in giardino, sicuramente mio padre manderà qualcuno a riprenderselo...lui di certo non ritornerà mai più qui! Gli ho detto di non farsi più vedere!!
J: Grazie!
M: E di che cosa? L'avrei dovuto fare tanto tempo fa!
(Jarod annuì) J: Notizie di Syd?
M: No, spero che stia bene.
Lui l'avvolse nelle braccia ed iniziò ad accarezzarle i capelli, questa volta non era più rigida... all'ora la baciò, fu un bacio pieno d'amore dal quale lei non volle più staccasi. Dopo due ore si alzarono, mangiarono qualcosa e poi si sedettero intorno ad un tavolo, sopra c'era un portatile, iniziarono le ricerche per quanto riguardava i genitori di Jarod. Nel frattempo due agenti del Centro senza farsi vedere, avevano preso il corpo dell'uomo ucciso qualche ora prima e l'avevano portato via. Grazie a delle scoperte, che aveva fatto Miss Parker nei giorni precedenti, scoprì che il padre aveva cambiato nome ed adesso viveva nel Messico con una donna. Dal nome non era quello della madre però Jarod decise di trovare a tutti i costi l'indirizzo. Fino a sera cercò senza trovare niente. Verso le 9:00 suonarono alla porta. Miss Parker e Jarod si guardarono, Jarod andò a nascondersi in camera da letto e Miss Parker andò ad aprire. C'era un uomo con in mano una lettera la porse a Miss Parker e poi andò via, senza dire neanche una parola. Miss Parker entrò e chiamò Jarod ed insieme l'aprirono. era una lettera di Sydney:
Cari ragazzi,
secondo i miei calcoli dovreste ricevere questa lettera questa sera(martedì). Non sono potuto venire perché ho dovuto sistemare le ultime cose al Centro e poi sono andato via. Andrò via da B.C. per un po'...voglio cercare anch'io la mia famiglia. Anche se in un certo senso l'ho sempre avuta vicino, almeno in parte, sì perché caro Jarod tu sei mio figlio-a Jarod si riempirono gli occhi di lacrime mentre Miss Parker continuava a leggere- Tua madre ed io abbiamo avuto una relaziona dalla quale sei nato tu , io non sapevo della tua nascita perché tua madre fu trasferita dopo poche settimane e non ebbi più sue notizie. E' da poco che o fatto questa bellissima scoperta, ma non ho avuto il coraggio di dirtelo- Jarod piangeva, Miss Parker si fermò e cercò di consolarlo , dopo alcuni minuti Jarod disse:
J: Ti prego prosegui...
Miss Parker riprese a leggere:...tu venni dato in adozione, tuo padre adesso si è trasferito in Messico e questo è l'indirizzo. Io vado in cerca di tua madre, da tuo padre troverai molte risposte. Quando ritroverò tua madre ti telefono. Vivete felici Sydney
Jarod piangeva, e fra le lacrime disse:
J: Dobbiamo andare in Messico al più preso!
Il pomeriggio del giorno dopo erano nei pressi della casa. Scesero dalla macchina e si avviarono verso la casa mano nella mano, il posto era tranquillo, il giardino era ben tenuto e la casa recente. Arrivati davanti alla casa Jarod suonò il campanello. Dopo pochi minuti la porta si aprì. Sulla soglia apparirono un uomo ed una donna, erano vestiti sportivi, dovevano essere appena rientrati dalla palestra perché avevano in mano una bottiglietta d'acqua ciascuno ed erano tutti sudati. Entrambi guardarono Miss Parker e rimasero sbalordito...l'uomo si appoggiò alla porta la donna dopo pochi attimi svenne. Jarod e Miss Parker erano rimasti anche loro sulla porta. Quando videro che la donna si accasciò sul pavimento la soccorsero e aiutarono l'uomo a portarla dentro. Jarod disse:
J: Mettiamola sul sofà, e per piacere mi potrebbe portare un po’ di sale?
L'uomo ubbidì, continuava però a fissare Miss Parker che nel frattempo era andata a chiudere la porta. La signora rinvenne dopo un poco, visto il volto del marito si sentì rassicurata e cercò i mettersi seduta ma appena rivide Miss Parker ebbe un altro giramento di testa e sarebbe svenuta di nuovo se Jarod non le avesse porso la bottiglietta d'acqua. Bevve tutto di un fiato, Miss Parker allora disse:
M: Signora si sente bene? Devo chiamare un ambulanza?
Lei la guardò e riuscì appena a sussurrare : tutto bene.
L'uomo si era seduto e adesso osservava un po' Jarod e un po' Miss Parker e disse: "Grazie. Ma voi chi siete?"
J: Io mi chiamo Jarod e lei è Miss Parker.
A queste parole la signora si alzo in piedi e barcollando disse: "Mio Dio...voi due sareste...Jarod e Miss Parker!!"
La signora rivolta al marito: " Scott, vai a prendere le foto, saranno più efficaci di tutte le parole che potrei dire in questo momento.
Jarod guardò l'uomo e poi la donna con uno sguardo interrogativo e sentì che Miss Parker stringeva forte la sua mano, come per prendere sicurezza. Scott porse le foto a Miss Parker che le guardò esterrefatta e disse, rivolgendosi alla donna,:
M: Come mai lei ha delle foto mie e di mia madre! Chi gliele ha date?
S: Alexandra, è meglio che ti siedi...anche tu Jarod.
Miss Parker si sentì mancare, poche persone sapevano il suo nome di battesimo, si appoggiò letteralmente a Jarod poi sentendo Jarod che le passava una mano sulla spalla prese un profondo respiro e disse:
M: Voglio sapere chi siete e come mai lei, ha delle foto che ritraggono me e mia madre...
La signora disse: Quello che ti sto per dire ti potrà fare molto male...vedi io sono...
Catherine Parker!
Miss Parker scattò in piedi e urlò:
M: No, non è possibile! Mia madre è morta! Chi è lei veramente? Perché mi dice queste menzogne?
K: No, non sono menzogne, è la verità. Vuoi una prova? Ti ricordi, quando eri piccola, andavamo spesso al parco anzi dicevamo a tuo padre che andavamo a fare una passeggiata e poi, invece, andavamo in un vecchio bar nascosto in una stradina e passavamo il pomeriggio a leggere racconti e...
Miss Parker la guardò incredula e disse:
M: Ve lo possono aver raccontato, non hai nessuna prova!
Mentre diceva queste parole alcune lacrime le rigavano il volto e si dovette risedere accanto a Jarod che nel frattempo era rimasto ad ascoltare senza parlare.
K: Hai ragione a sospettare di me...ma è la verità.
Si alzò e andò a prendere un vecchio album di fotografie e glielo porse, Miss Parker iniziò a sfogliarlo.
K: Vedi queste foto? Ti ricordi, eri appena tornata da un saggio di pianoforte per il quale eri stata via da casa per due giorni, quando mi vedesti mi corsi ad abbracciare e mi sussurrasti all'orecchio:" Non ti voglio lasciare mai più, mi sei mancata moltissimo" E io ti guardai e ti diedi un bacio sulla fronte.
Miss Parker la guardò incredula e le rispose:
M: Sì me ne ricordo, chi te lo ha detto?
K: Bambina mia ti giuro sono io...tua madre!
M Non puoi essere mia madre, lei è morta!
S: Ti hanno voluto far credere questo. Quella notte fui incaricato di uccidere tua madre, io non volevo, però se non lo avessi fatto avrebbero ucciso Jarod...allora decisi di architettare un piano. Avvisai tua madre, lei doveva stare al gioco, fare in modo che perdesse molto sangue, quando si sarebbe accasciata a terra io avrei dovuta soccorrerla e portarla all'infermeria del Centro dove il dottor Fenigor avrebbe sostituito il corpo e lei sarebbe potuta scappare con te. Ma tu la vedesti nell'ascensore e tuo padre ti fece scortare nel suo ufficio e tu fosti sorvegliata a lungo così che noi dovemmo fuggire senza di te e Jarod. IO fui licenziato dopo pochi giorni ed io e tua madre fuggimmo via ripromettendoci di tornare a salvarvi il prima possibile. Ma ciò non fu possibile, tuo padre scoprì l'accaduto e mi disse che tu ti eri morta e che Jarod era stato trasferito. Noi subito non ci credemmo poi con il passare del tempo ci convincemmo che diceva la verità perché ci inviò anche dei referti medici che lo comprovavano. E' per questo che quando abbiamo aperto la porta ci siamo sentiti male. Perché la rassomiglianza fra voi due e strabiliante.
Miss Parker era sorpresa. Non sapeva cosa dire, si avvicinò alla mamma e l'abbracciò. Miss Parker riconobbe l'odore, il modo in cui la stringeva a se. Sì era proprio sua madre.
Andarono in un altra stanza per parlare e lasciarono Jarod e Scott da soli. Non dissero niente si avvicinarono e si abbracciarono, Jarod chiese:
J: Dov'è mia madre?
S: Tua madre...è morta. Non ha retto al dolore della tua scomparsa e mi ha lasciato qualche mese dopo la tua scomparsa!Non la dimenticherò mai.
Jarod lo stava ascoltando, e si stava asciugando le lacrime che erano scese copiosamente dopo aver sentito la notizia. Nel frattempo nell'altra stanza Miss Parker e sua madre parlavano di come era stata la loro vita e di cosa avrebbero fatto in futuro. Al vecchio orologio che era in soggiorno erano le sette passate, Jarod andò a bussare alla porta dove madre e figlia ormai da molte ore erano rintanate. Dopo un po' sentì un"avanti" quasi sussurrato. Entrando nella stanza notò che Miss Parker era stesa sul letto che dormiva. Era crollata dalla stanchezza e dalla tensione accumulata, accanto c'era la madre che le accarezzava la testa e la osservava, Jarod disse:
J: Tutto bene?
C: Sì, fino a ieri non avrei mai pensato di vivere questi momenti.
J: E' bello stare vicino alle persone cui si vuole bene, specialmente accanto a le. Quando si sente amata da il meglio di se stessa e questo è magnifico!
C: Mi ha detto che ti ha dato la caccia per lungo tempo...
J: E' vero, il Centro glielo ha imposto. In realtà lei è una persona buona e mai come in questi giorni si è dimostrata tale.
C: Un giorno vi sposerete?
Jarod la guardò sorpreso e rispose:
J: Dipenderà da lei...non voglio condizionarla ma se vorrà la farò la donna più felice del mondo!
Catherine sorrise, Jarod aggiunse:
J: Il Centro ha fatto una bella esplosione, all'interno però non c'era suo marito...
C: Sì mi ha raccontato tutto, hai notizie di Sydney?
J: No, non vedo l'ora di potergli parlare. Io ero venuto per chieder se volevate mangiare qualcosa?
C: No, grazie. Penso che riposerò anch’io un pochettino. Potresti dire a Scott di preparare la camera degli ospiti, ti da noia se io e Alexandra dormiamo di qua e tu e Scott di la?
J: No, buona notte.
La mattina dopo Jarod si alzò verso le dieci, Catherine e Scott erano già in piedi da molto ed erano in cucina che parlavano.
J: Buon giorno!
C e S: Buon giorno!
C: Dormito bene?
J: Sì, dov'è Alexandra?
C: E' ancora di la che dorme, sta notte ha fatto un brutto sogno. Ti ha chiamato più volte nel sonno.
J: Vado a svegliarla...
Si avvicinò silenziosamente al letto e la svegliò con un bacio sulla fronte, lei stringendoli le braccia al collo disse:
A: Jarod, sta notte ho fatto un incubo terribile, ho sognato che tu te ne andavi e che mi lasciavi sola. Figurati che mamma mi ha dovuto portare di là per rassicurarmi e farmi vedere che era tutto apposto!
J: Non ti devi preoccupare, non ti lascerei per nulla al mondo. Mai!
Si baciarono, lei si alzò e andarono in cucina. La madre le disse:
C: Piccola mia come stai'
A: Tutto bene!
C: Per pranzo vorrei cucinare una delle mie specialità Dovreste solo andarmi a comperare un po' di riso.
J: Sara fatto! Vado solo a prendere le valige in macchina così ci cambiamo!
A: Ok!
Jarod uscì dalla cucina con Scott e Catherine disse ad Alexandra:
C: E' un bravo ragazzo.
A: Sì penso di amarlo.
C. Mi fa piacere sentirtelo dire perché anche lui ti vuole ben.
Alexandra e Jarod uscirono a piedi essendo che era una bella giornata primaverile, e il negozio era poco lontano:Iniziarono a parlare:
J: E' bello avere una famiglia!
A: Sì, spero che un giorno...
Si guardarono e sorrisero
A: Ne potremmo avere una tutta nostra! Tuo padre ti ha saputo dire qualcosa su tua madre'
Il volto di Jarod s'incupì e rispose:
J: Sì, è morta dopo qualche mese la mia scomparsa!
Di nuovo delle lacrime apparsero sul volto di Jarod e Alexandra disse:
A: Oh...so cosa provi. Mi dispiace che l'hai dovuto provare anche te...
J: Non ti preoccupare, Scott ieri sera me ne ha parlato per tutta la sera e grazie a lui adesso ho dei nuovi ricordi!
Alexandra gli sorrise e entrarono nel negozio a comperare il riso, dopo un po' ritornarono a casa. Quando giunsero davanti alla porta il cellulare di Jarod squillò era Syd, Alexandra prese il riso ed entrò in casa:
J: Pronto?
S: Ciao Jarod! Sei arrabbiato?
J: No, in fondo non è colpa tua.
S: Ho scoperto che cosa è successo a tua madre è ...
J: Morta.
S: Sì, come lo sai?
J. Me lo ha detto Scott.
S: Sai come è morta?
J: Non ha retto allo stress.
S :E Sai chi era il suo psicologo?
J: NO
S: Mr.Raines! E' stato lui a ucciderla poco a poco.
J: Quel Bastardo! La deve pagare!
S: Non ti preoccupare, dov'è adesso sconterà tutto il male che ha fatto!
J: In prigione?
S: No all'inferno.
J: Tu l'hai...
S: Sì non potevo permettere che facesse altro male ad altre persone.
J: Vieni qui, così possiamo stare tutti insieme.
S: Va bene a presto.
Alexandra tornò proprio mentre stava mettendo via il cellulare e chiese cosa fosse successo, quando seppe ciò che aveva fatto Sydney rimase un po' meravigliata ma si disse che era meglio così perché anche se fosse andato in prigione in qualche modo ne sarebbe evaso.
Il giorno dopo arrivò Syd e passarono una settimana fantastica, dopo decisero di trasferirsi tutti a
Washington, Alexandra e Jarod si sposarono dopo alcuni mesi. Non si ebbero più notizie né del Centro né di Mr Parker. Così che tutti vissero felici e contenti...
(scritto da Tea)
P.S. Volevo chiarire che sia nella prima che nella seconda parte quando Miss Parker o Syd rispondono con la violenza ad altra violenza non era ciò che gli avrei voluto far fare però... non mi potevo dilungare più di tanto.
P.P.S. Il finale è un po’ da favola ma in fondo questa cos’è?