Il Camaleonte Fan Fiction

Amnesia


Riassunto: Jarod, appena scappato dal Centro, viene ricatturato da Miss Parker, ma...

Data di composizione: 8/3/2002

Racconto adatto: a tutti

DISCLAIMER:
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Jarod il Camaleonte Italia", e che tutti i personaggi della serie "Jarod il Camaleonte / The pretender" utilizzati nel racconto sono di proprietà MTM Productions / 20th Century Fox, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Il Centro, ore 8:20 a.m.

Sidney era nel suo ufficio. Era piuttosto preoccupato. Jarod era scappato da 2 giorni e lui era stato incaricato di riportarlo al Centro affiancato da due collaboratori. Continuava a chiedersi chi potessero essere. Forse due spazzini, abituati ad uccidere, non a catturare. L'unico fatto positivo però era che Raines gli aveva detto che lui con questi due nuovi aiutanti avrebbe dovuto catturarlo vivo. Mentre camminava avanti e indietro venne interrotto dal bussare della porta.
"Avanti" disse. 
Entrò un uomo con l'aria un pò impacciata "Buongiorno, è lei il Dr. Sidney?" disse con la voce un pò tremolante.
"Si, sono io. Chi è lei?"
"Mi chiamo Broots" disse l'uomo chiudendo la porta dell'ufficio e avvicinandosi "sono un operatore informatico e il Dr Raines mi ha avvertito che da oggi sarò suo aiutante nella ricerca di quel simulatore. Come si chiama? .... Jarod se non sbaglio".
"Si, esatto. Io lo assistevo nelle sue simulazioni qui al Centro. Vorrei che tornasse vivo perchè dopotutto tengo a lui. Lo conosco da quando aveva 5 anni".
"Raines mi ha detto tutto. Sembra che ci sia anche un'altra persona che ci aiuterà" disse Broots.
"Infatti, dovrebbe arrivare tra poco e ..." 
"Scusate se vi interrompo" disse Raines entrando nell'ufficio "vi presento la vostra nuova aiutante nella ricerca di Jarod" 
"Vostra? Una donna quindi" disse Broots. 
"Esatto, è una donna che tu, Sidney, conosci bene".
"Veramente non conosco nessuna donna e ..." si bloccò quando la vide. Aveva gli occhi fuori dalle orbite quasi avesse visto un fantasma.
"Catherine!" disse indietreggiando.
"No, sono Miss Parker, Sidney. Ti ricordi di me?" disse con un mezzo sorriso.
"Non è possibile" disse Sidney avvicinandosi, e abbracciandola "Miss Parker quanto tempo, non ti avevo riconosciuto, sei identica a tua madre"
"Già me lo dicono tutti" disse lei e poi guardò Broots che da quando era entrata ne era rimasto affascinato e la stava fissando.
"Tu devi essere Broots vero? Piacere di conoscerti spero che lavoreremo bene insieme".
"Lo spero anch'io" disse sorridendo e dandogli la mano.
"Bene, adesso devo andare" disse Raines "ricordate che da adesso la caccia di Jarod è aperta. Mi aspetto molto da voi" dopo di che se ne andò.
"Da quanto tempo sei a Blue Cove? L'ultima volta che ti ho vista avevi 14 anni e mi sembra che in questi anni sei stata a Londra" disse Sidney.
"Si, in effetti sono rimasta molto tempo al College di Londra, poi sono tornata in America e ho girato parecchie città. Due giorni fa mio padre mi chiama e mi dice di venire qui perchè ha un lavoro per me al Centro".
"Cioè di catturare il tuo migliore amico, Jarod"
"Migliore amico certo ..... d'infanzia però. E' da quando sono partita per Londra che non lo vedo più e sinceramente non provo più alcun sentimento di amicizia nei suoi confronti, i tempi sono cambiati" disse lei duramente.
Sidney capì che Miss Parker non era più la stessa di tanti anni fa. Era cambiata. Nei suoi occhi di ghiaccio non c'era la felicità, solo tristezza. Non era più la dolce ragazzina che aveva conosciuto. 
Cosa avrebbe detto Jarod se l'avesse vista ora? Pensava.

New York ore 10:30 a.m. 

Jarod era steso sul suo letto a pensare. Da quando era scappato aveva visto molte cose strane a New York e aveva assaggiato molti cibi nuovi tra cui il gelato. Era contento di essersene andato. Quante cose si era perso della vita. Non era mai andato a scuola, non aveva ricevuto nessun tipo d'affetto là dentro, tranne che da due persone. Uno era Sidney, il suo migliore amico al Centro, e l'altra era la persona che aveva sempre amato. Miss Parker. Da quando l'aveva incontrata per la prima volta se ne era innamorato, un colpo di fulmine. E' da quando lui aveva 15 anni che non la vedeva più. Chissà com'era adesso. Ci pensava in continuazione, sicuramente era diventata una donna bella, dolce e gentile come sua madre. 
Ad un tratto vide che sullo schermo del suo computer lampeggiava l'icona della posta. Sicuramente era Angelo. Prima di fuggire si erano fatti una promessa. Si sarebbero tenuti in contatto con i loro computer.
Quando aprì la posta trovò un messaggio:

Attento. Regina di ghiaccio, Sidney e Broots tuoi cacciatori. Lei cambiata, la Regina di Ghiaccio è triste e sola.
                                                                                                                                                   Angelo

Jarod lesse più volte il messaggio ma non riusciva a capire chi fosse questa Regina di Ghiaccio. Era chiaro che lei, Sidney e questo Broots erano alla sua ricerca, ma continuava a non capire l'ultima frase: "la Regina di Ghiaccio è cambiata, è triste e sola". Perchè aveva scritto così? Forse perchè lui conosceva questa misteriosa donna?
Decise dopo mezz'ora di chiamare Sidney.
"Chi è" rispose il dottore
"Ciao Sidney, come và?"
"Jarod, io bene e tu come stai là fuori"
"I primi due giorni non sono stati niente male, speriamo che gli altri che verranno siano migliori, ma purtroppo adesso ho dei cacciatori".
"E tu come fai a saperlo?" chiese lui sorpreso ma prima che potesse rispondere continuò "bè comunque è vero, ci siamo io, un operatore informatico e una donna che tu conosci"
"Si lo so, ma non conosco nessuno che si chiami "Regina di Ghiaccio"
"Mi chiedo come tu faccia a sapere anche questo"
"So molte cose, ma non chi è questa donna" 
"E' una persona che tu conosci dall'età di 7 anni"
"Oh mio Dio" disse sorridendo "Miss Parker, è lei non è vero?
"Si, ma non essere troppo felice di questo" disse preoccupato "è cambiata Jarod, non è più la ragazzina che hai conosciuto".
"No, non è possibile che sia cambiata Sidney, non lo crederò finchè non la vedrò coi miei occhi"
"Non ti conviene incontrarla, dal momento che ha l'ordine di catturarti"
Proprio in quel momento arrivò Miss Parker che sentendo l'ultima frase di Sidney capì che al telefono c'era Jarod e fece un cenno a Sidney.
"Se vuoi te la passo" disse lui
"Si, grazie Sidney"
"Ciao simulatore, come và la vita" disse lei con un mezzo sorriso facendo sorridere anche lui.
"Miss Parker, è tanto che non ci vediamo, sai mi sei mancata tanto, non dirmi che vuoi veramente catturarmi. Siamo amici"
"No, Jarod, io non provo più l'amicizia che provavo per te un tempo. Adesso sono cambiata e devo catturarti. Ti dico subito che lo farò con le buone o con le cattive"
"Miss Parker ma che stai dicendo? Non è possibile che tu sia veramente cambiata" disse lui sconvolto.
"Bè, invece è cosi e ti ci dovrai abituare, perchè presto ritornerai al Centro, quindi goditi questi ultimi giorni all'aria aperta, topo da laboratorio" e dopo queste parole interruppe la telefonata.
"Aspetta non attaccare Miss Parker" gridò lui e poi riagganciò il telefono "ma che ti hanno fatto?" si chiese. La sua amicizia con Miss Parker faceva parte del suo passato? Perchè era diventata così?
Subito dopo la telefonata, Broots avvertì Miss Parker e Sidney che era riuscito a localizzare Jarod.
"Si trova a New York, in un albergo, ecco l'indirizzo" disse Broots dando a Miss Parker un biglietto.
"Bene, allora partiamo subito Sidney" disse lei andando verso la porta.
"Sei sicura che vuoi riportarlo al Centro, Miss Parker?" chiese lui.
"Sidney, te l'ho detto. Io ho imparato a odiare quel simulatore"
"E' stato Raines a dirti di odiarlo vero?"
"Si, Raines mi ha raccontato solo due giorni fa, quello che Jarod mi ha fatto" disse tristemente.
"Cosa ti ha fatto, Miss Parker, che ti ha detto Raines?" chiese Sidney preoccupato.
"Niente, Sidney. Muoviamoci e basta parlare di cose che appartengono al passato" disse seccata prima di allontanarsi dall'ufficio.
"Ma cosa le ha fatto Jarod?" chiese Broots avvicinandosi a Sidney.
"E' questo il punto Broots, niente. Jarod non le ha fatto niente, anzi si volevano molto bene, loro erano come fratelli o forse .... più di questo. Devo parlare con Raines non appena torniamo da New York. Ci vediamo Broots" disse e poi si allontanò.

New York, ore 12:30 p.m.

Miss Parker, Sidney e due spazzini, erano nei pressi dell'albergo dove si trovava Jarod. Arrivati alla reception si presentarono come degli amici di Jarod che volevano fargli una sorpresa, così saputo il numero della camera si precipitarono su per le scale.
"Ecco siamo arrivati, Willy, Sam, voi entrerete per primi non appena avrò aperto la porta. Dovete essere veloci, Jarod è molto furbo. Pronti?" disse lei sottovoce e poi con un calcio aprì la porta. Jarod che stava lavorando con il computer si spaventò e appena li vide tentò di difendersi, ma i due spazzini lo ammanettarono e poi gli diedero una botta in testa che lo fece svenire.
"Ma che avete fatto?" gridò Sidney inginocchiandosi vicino a lui.
"Ho ordinato io a Sam e Willy di farlo svenire, non voglio guai, quindi Sidney adesso iniettagli questo sonnifero" disse lei dandogli una bottiglietta e una siringa.
"Non me l'aspettavo proprio da te" disse lui mentre gli iniettava la sostanza e poi lo portarono via.
Jarod si svegliò dopo 2 ore e si accorse subito di essere al Centro. Improvvisamente si aprì la porta della cella ed entrò Raines.
"Bentornato, Jarod" disse Raines sogghignando.
"E tu chi sei?" chiese furiosamente.
"Io sono il Dr. William Raines ..."
"Si, mi ricordo di te cadavere ambulante, tu sei quello che mi ha usato come cavia per i tuoi stupidi esperimenti".
"Si esatto, vedo che ti ricordi di me, immagino che sia per quel motivo che sei scappato. Comunque, se ti può far stare meglio, per ora non ho in mente di fare nessun esperimento su di te, perciò ..."
"Sarai affidato ancora a me" disse Sidney entrando nella cella. Jarod andò subito ad abbracciarlo, mentre Raines si allontanò dalla cella.
"Jarod, ti prego non scappare più, Raines avrebbe potuto farti uccidere"
"Io non mi arrendo Sidney, riuscirò a scappare di nuovo. Ti prego aiutami" disse.
"No, non posso farlo. Mi dispiace. Ti voglio libero, non cacciato. Fuori saresti in pericolo, qui almeno non rischi di morire. Raines non ti userà più per i suoi esperimenti, lo terrò sempre d'occhio, te lo prometto" disse lui sorridendo.
"Chi è stato a prendermi? Miss Parker?"
"Si, esatto. Adesso andiamo a svolgere qualche simulazione, magari dopo puoi vederla".
"No, non voglio vederla. E' cambiata, non è più la ragazzina di cui io mi sono innamorato".
"Bè forse quando la vedrai ..." disse sorridendo
"Che intendi dire?" chiese lui con aria interrogativa.
"E' cambiata di carattere ma anche di aspetto. E' una donna bellissima, forse, rivedendola ...."
"Ah no. Se credi che vedendola ne rimarrei affascinato, ti sbagli. Non potrò mai perdonarla per avermi riportato qui"
"Ah proposito. Ho l'impressione che sia cambiata perchè Raines le ha detto qualcosa sul tuo conto. Per caso le hai fatto qualcosa tanti anni fa?"
"No, eravamo amici, non le ho mai fatto del male, perchè?"
"Miss Parker ti odia perchè Raines gli ha rivelato una cosa su di te che non sapeva"
"Sidney, ti prego. Non me la sento di parlare di lei. Non sopporto pensare che mi odia, andiamo adesso, ma sappi che non rinuncerò a scappare" disse lui prima di uscire dalla cella.

Il Centro, ore 6:30 p.m.

Ormai da parecchie ore Jarod e Sidney stavano lavorando a diverse simulazioni.
"Sono un pò stanco Jarod. Ti dispiace se ci fermiamo?" chiese ad un tratto Sidney.
"Sidney, di solito ero io che ti pregavo di farmi smettere perchè ero stanco, i ruoli si sono invertiti a quanto pare" disse lui sorridendo.
"Già, ma ..."
Sidney venne interrotto dall'arrivo di Miss Parker. Jarod appena la vide si spaventò e si alzò dalla sedia da dove era seduto.
"Catherine Parker?" disse con gli occhi fuori dalle orbite.
"No, Jarod. Lei è Miss Parker" disse Sidney.
"E' tanto che non ci vediamo, vero simulatore?" disse lei seriamente.
"Miss Parker, sei proprio tu?" disse sorridendo e poi si avvicinò a lei "sei uguale a tua madre ..."
"Non parlare di lei, Jarod non sei degno di questo" disse lei interrompendolo.
"Ma perchè? Che ho fatto?"
"Che hai fatto? Lo dovresti sapere. Raines mi ha raccontato tutto"
"Tutto cosa?" chiese Sidney.
"Del fatto che il tuo pupillo era d'accordo con l'assassino di mia madre. Era suo complice"
"Ma che stai dicendo? Non è vero" disse Jarod.
"Ah si, e allora perchè quella sera mi dicesti di venire da te? Se non sbaglio nel momento in cui uccidevano mia madre io ero con te".
"Ma è stato un caso. Io ho pianto per la morte di tua madre. Le volevo bene come se fosse anche mia"
"Commovente, Jarod. Ma non m'incanti. Sei fortunato che Raines mi abbia detto di non ucciderti altrimenti a quest'ora saresti 3 metri sotto terra" disse e poi si girò per andarsene.
"Aspetta" disse lui prendendola per un braccio ma lei gli diede un pugno che lo fece cadere per terra.
"Va al diavolo Jarod" disse prima di uscire dall'ufficio.
Sidney l'aiutò ad alzarsi.
"Tutto bene Jarod?" chiese.
"Perchè Raines le ha detto una cosa simile?"
"Forse perchè aveva paura che tu e Miss Parker diventaste un giorno un pericolo per il Centro"
"Comunque non mi arrendo Sidney. Devo farle capire che io volevo bene a sua madre, e che non ho mai smesso di amarla".
"Sei sicuro di riuscirci?"
Jarod lo guardò "devo farcela".

Fuori dal Centro, ore 9:20 p.m.

Miss Parker stava guidando verso casa. Stava ripensando a quello che le aveva raccontato Jarod, del fatto che lui voleva bene a sua madre e non avrebbe mai aiutato l'assassino. Poi pensò alle parole di Raines. A chi doveva credere? A un uomo appena conosciuto o al suo migliore amico d'infanzia? Improvvisamente un gatto le tagliò la strada e per evitarlo andò fuori strada sbattendo contro un albero. Lei con l'impatto battè la testa e perse i sensi.
Dopo mezz'ora si svegliò. Non sapeva dove si trovava o quello che le era successo. Scese dalla macchina e si guardò un pò in giro. All'improvviso le venne in mente una domanda che la fece spaventare.
"Ma chi sono?" si chiese. Battendo la testa aveva avuto un'amnesia. Salì in macchina e guardò se trovava un documento o qualcosa che la aiutasse a ricordare. L'unica cosa che trovò nel cruscotto fu un tesserino con scritto sopra "IL CENTRO" e poi l'indirizzo. 
"Che cos'è il Centro? Un ospedale?" si chiese ancora. Provò a sforzarsi per riuscire a ricordare cosa potesse essere quel posto, ma era inutile, aveva perso la memoria. 
Decise di andare all'indirizzo scritto sul tesserino. Probabilmente lavorava lì, quindi avrebbe chiesto aiuto ai suoi colleghi di lavoro. Ma prima voleva cercare un posto per dormire. 
Riaccese la macchina e si mise a guidare fino a che trovò un albergo e prese una camera.
Quando si fu sistemata si medicò le ferite che aveva alla testa e poi si mise a dormire.

Il Centro, ore 8:30 a.m.

Miss Parker entrò nell'edificio e si guardò un pò in giro. Per quanto si sforzasse di ricordare qualcosa, era tutto inutile. Quel luogo per lei era sconosciuto. 
"Miss Parker, ciao, che ci fai qui avevi detto che non saresti più tornata" domandò Broots fermandola.
"Miss Parker hai detto? E' il mio nome?" chiese.
"Hai voglia di fare la spiritosa stamattina vero?" disse lui sorridendo "comunque starò al tuo gioco. Qui al Centro ti fai chiamare Miss Parker, che è il tuo cognome, ma nessuno sa il tuo nome vero, lo sai solo tu".
"Veramente non lo so, non me lo ricordo" disse lei tristemente.
"Certo che sei strana stamattina, comunque già che sei qui, mi risparmi una telefonata. Sidney ti vuole parlare, ti aspetta nel suo ufficio"
"Chi è questo Sidney?"
"Miss Parker il gioco bello dura poco, fai la seria" disse lui un pò seccato.
"Io sono serissima, ho un'amnesia per colpa di un incidente che ho avuto ieri" disse lei arrabbiandosi.
"Bè in questo caso" disse Broots sorridendo pensando che lei stesse scherzando "Sidney è uno psicologo, ti vuole parlare di Jarod che è un simulatore. Sai cos'è un simulatore almeno?"
"Bè veramente .....no" disse lei.
"Per farla breve, prendi quell'ascensore" disse lui indicandogliela "vai al 2° piano. Quando esci dall'ascensore percorri il corridoio. La 3° porta a sinistra è quella dell'ufficio di Sidney".
"Grazie ....e tu chi sei?"
"Broots, sono un operatore informatico"
"Va bene, grazie Broots" disse lei sorridendo e poi si diresse verso l'ascensore.
"Quella oggi ha qualche rotella fuori posto, sarà l'euforia di aver riportato Jarod al Centro" disse Broots.
Lei bussò alla porta dell'ufficio e poi entrò.
"Miss Parker, ciao. E' la prima volta che bussi da quando sei arrivata, cioè 2 giorni fa"
"Tu sei Sidney, vero?"
"Miss Parker ma che stai dicendo? Non è il momento di scherzare ti devo parlare a proposito di Jarod. Quello che ti ha detto Raines non è vero, Jarod non è stato il complice dell'assassino di tua madre, le voleva bene. Comunque ti vuole parlare, in questo momento sta facendo una simulazione" disse e poi si diresse verso l'uscita dell'ufficio, poi girandosi indietro notò che lei non lo stava seguendo.
"Miss Parker, ti senti bene stamattina?" chiese preoccupato.
"Bè veramente ho ...." si bloccò. Prima con Broots aveva capito che lui non gli aveva creduto quando gli aveva detto dell'amnesia quindi decise di non dire niente a Sidney. Lui era uno psicologo e lei non voleva passare per una matta ".... sono un pò stanca, non ho dormito molto stanotte, andiamo" disse uscendo dall'ufficio.
Percorrendo il corridoio buio a Miss Parker venne un pò di paura. Come faceva a lavorare lì? Ma forse in realtà lei era una donna forte, con una grande determinazione, eppure non si sentiva così. 
Entrarono in una grossa stanza. Jarod che era seduto su una sedia si alzò e si avvicinò a lei. Miss Parker appena lo vide sgranò gli occhi. Ne rimase subito affascinata e gli sorrise.
"Ciao Jarod, come và?" chiese lei gentilmente.
"Miss Parker, ti senti bene? Cos'è, per caso hai capito che quello che ti ha detto Raines era una menzogna?"
"Si, ci ho riflettuto. Tu non c'entri niente con ..... quello che mi hai detto ieri"
"L'omicidio di tua madre intendi"
"Si, si proprio quello" disse lei sorridendo "allora che cosa ci fai qui, in questo posto così tetro?"
"Mi ci hai portato tu ieri, ma che ti prende? Hai voglia di scherzare?" disse lui arrabbiandosi.
"Miss Parker non ha dormito molto stanotte, quindi è abbastanza stanca, scusatemi ora devo andare nel mio ufficio, credo che tu, Jarod devi parlargli di quella cosa .... sai a cosa mi riferisco" disse sorridendo prima di allontanarsi.
"Bene, di cosa mi devi parlare Jarod?" chiese lei
"Bè, prima di tutto vorrei sapere se veramente sei convinta che Raines ti abbia, in realtà, raccontato quella menzogna di ...."
"Si, Jarod ne sono convintissima. Dovrei fidarmi di uno conosciuto da 3 giorni o al mio amico d'infanzia?"
"Bene, ah proposito di amicizia. Ora che siamo soli vorrei dirti che .... io mi ricordo ancora della ragazzina che mi ha dato il mio primo bacio e non ho mai smesso di amarla"
"La ragazzina dovrei essere io?" disse lei.
"Che domande, certo che sei tu. Sei stata la mia migliore amica d'infanzia. Prima, essendo un bambino non mi rendevo conto di amarti, l'ho capito dopo, crescendo".
"Anch'io non ho mai smesso di amarti, e mi dispiace di averti ..... riportato qui. Se vuoi ti aiuterò a scappare"
"Si, certo. Ma ricorda che non ti ho confessato i miei sentimenti solo perchè voglio il tuo aiuto, io ti amo veramente". 
Si abbracciarono e poi si baciarono. Poco dopo lei si allontanò dalla stanza e andò nell'ufficio di Sidney.

Il Centro, ufficio di Sidney, ore 10:40 a.m.

"Cosa? Non è possibile, non credo alle mie orecchie" disse Sidney sorridendo quando Miss Parker gli raccontò tutto e anche Broots era stupefatto.
"Bè non sarà facile liberarlo, ma ci possiamo provare" disse Broots.
"Bene, io un'idea già ce l'ho. Che ne dite di organizzare un finto trasferimento? Tu, Sidney potresti dire che vuoi portarlo a fare una simulazione, che ne so .... da qualche parte, e invece poi ...."
"No, l'idea è buona ma poi finirei nei guai, non credi?"
"No, perchè te ne andresti anche tu dal Centro"
"Non posso farlo. Qui ci sono tanti pazienti che hanno bisogno di me. Non li posso lasciare in mano a Raines. Io direi di proporre il trasferimento e poi inventare la scusa che siamo rimasti coinvolti in una rapina e hanno preso in ostaggio te e Jarod"
"Bene, ottima idea. Invece porterò Jarod a casa mia .... se sapessi dov'è"
"Che vuoi dire?" chiese Broots
"Niente, vado nel mio ufficio. Tu Sidney invece vai da Raines. Speriamo che accetti altrimenti dovremo inventarci qualcos'altro" disse lei e poi si allontanò dall'ufficio.
Percorse il corridoio in cerca del suo ufficio. Finalmente lo trovò. Quando entrò guardò in tutti i cassetti della scrivania sperando di trovare un documento con scritto il suo indirizzo di casa, ma non lo trovò. Allora si mise al computer. Inspiegabilmente, neanche lei lo sapeva spiegare si ricordò dell'archivio privato del Centro dove erano registrati tutti i dati degli impiegati, spazzini e dottori che lavoravano lì. Digitò il suo "nome" e finalmente si aprì una pagina dove c'erano tutte le informazioni riguardanti lei. Dopo aver scritto su un foglietto il suo indirizzo notò che c'era scritto che lei era la figlia del capo del Centro, Mr Parker. Non riusciva a crederci. Lei quindi, sarebbe potuta diventare il futuro Capo del Centro? Al solo pensiero fece una smorfia. Decise di controllare tutto l'archivio. Voleva sapere cosa c'era scritto riguardo Sidney, Broots, suo padre, sua madre, Raines, e naturalmente lui, Jarod la persona più importante per lei.
Nel frattempo Sidney bussò alla porta dell'ufficio di Raines.
"Avanti" disse lui "Sidney, che piacere vederti, allora come và con Jarod?"
"Bene, in questo momento sta facendo la simulazione 761, quella che mi hai detto di fargli fare, ricordi? Comunque sono qui per parlare proprio di lui".
"D'accordo, parla dunque"
"Ho in mente un esperimento che vorrei attuare. Vorrei portare Jarod nella mia casa in campagna, sai di quale sto parlando" 
"Si, certo ma perchè?"
"Vedi ho notato che stando qua è molto nervoso, riesce a svolgerle le simulazioni, ma è distratto, non si concentra abbastanza, là c'è tranquillità. Metterò delle telecamere così tu potrai sempre controllare, che ne dici?"
"Bè, se Jarod qui non riesce a lavorare bene ..... d'accordo Sidney. Hai il mio permesso, ma spero che questo esperimento serva a qualcosa, altrimenti ritornerà qui".
"Certo, ma sono sicuro che funzionerà. Ci vediamo" disse e poi abbandonò l'ufficio sorridendo.

Il Centro, ore 11:10 a.m.

Sidney andò da Jarod e lo avvertì del piano.
"Ma se ieri mi hai detto che non volevi aiutarmi a scappare, perchè non volevi che io fossi in pericolo. Cos'è che ti ha fatto cambiare idea, Sidney?" chiese Jarod curioso.
"Per il fatto che me l'ha chiesto Miss Parker di liberarti. Non l'avevo mai vista così contenta dalla morte di sua madre. La vedo più felice adesso, chissà cosa le è successo"
"Neanche io riesco a spiegarlo. Ieri era fredda, dura e oggi sembra un'altra persona. Forse ha preso una botta in testa" disse e i due si misero a ridere sonoramente.
"Allora, il trasferimento avverrà oggi pomeriggio. Tu e Miss Parker andrete a casa sua, tanto Raines non sospetterà che tu sei da lei. E poi che farai?"
"Non lo so, Sidney. Probabilmente starò con lei. L'hai saputa la notizia spero"
"Si, certo. Miss Parker mi ha detto che tu le hai confessato i tuoi sentimenti e anche lei l'ha fatto. Non riesco ancora a crederci"
"Già neanch'io. Aspettavo da tanto questo momento. Finalmente è arrivato e non permetterò che il Centro rovini tutto".
"C'è qualcosa di interessante di cui state parlando?" disse Miss Parker entrando.
"No, niente. Stavamo parlando del piano di fuga" disse Sidney.
"Bene, allora quando è il falso trasferimento?" chiese lei.
"Oggi pomeriggio, alle 5:00. Poi tu porterai Jarod a casa tua. Ci rimarrà finchè non si saranno calmate le acque ...." disse Sidney.
"... E di più spero" disse lei sorridendo e guardando Jarod, il quale sorrise anche lui.

Il Centro, ore 4:50 p.m.

Sidney e Miss Parker si stavano dirigendo verso la cella dove era rinchiuso Jarod. Erano preoccupati. Se qualcosa fosse andato storto Sidney avrebbe passato dei grossi guai con Raines. Arrivati vicino alla cella, Sidney fece vedere il permesso di trasferimento ai due spazzini che subito entrarono nella cella e dopo aver ammanettato Jarod lo portarono fino alla macchina di Sidney. Una volta saliti partirono verso la casa di Miss Parker.
"Speriamo che Raines creda alla storia del rapimento una volta tornato al Centro" disse Sidney.
"Si, Raines è un'idiota ti crederà senz'altro" disse lei sorridendo.
"E comunque se avessi dei problemi, Sidney, chiamaci verremo ad aiutarti" disse Jarod.
"Grazie, ma non credo che servirà. Andrà tutto bene. Ecco, siamo arrivati" disse Sidney e dopo che Miss Parker e Jarod scesero dalla macchina lui partì subito verso il Centro.
Loro due entrarono in casa. Lei, avendo perso la memoria, non sapeva com'era all'interno. Quando la vide non potè fare a meno di stupirsi. Era una bella casa, arredata da lei. Entrando in soggiorno vide delle foto di lei con sua madre, ma, dato che loro due si assomigliavano moltissimo, pensava che quella donna fosse lei e si chiese chi potesse essere la bambina. 
"Cavolo, che bei capelli che avevo, chissà perchè li ho tagliati?" si chiese.
"Ma che dici?" disse lui guardandola con aria interrogativa "non hai mai avuto i capelli lunghi, al contrario di tua madre. Ti assomiglia tantissimo" disse poi sorridendo.
"Si .... proprio quello che volevo dire. Mi piacerebbe essere come lei"
"A me piaci così" disse e poi si baciarono.
"Miss Parker, ti devo parlare di una cosa importante" disse lui dopo qualche minuto.
"Si, anch'io ti devo dire una cosa, però prima parla tu".
"Ecco, quello che ti volevo dire è che ... forse è un pò presto per dirtelo ma, ora che ti ho ritrovata, dopo tanto tempo, non voglio perderti di nuovo, come è già successo. Non capisco il tuo improvviso cambiamento. Ieri era dura e fredda con tutti e adesso sembri un'altra, sei ritornata la ragazzina che eri"
"Ecco, a questo proposito devo dirti che ..."
"No, aspetta" la interruppe lui "lasciami finire. Voglio chiederti una cosa che forse ci cambierà la vita, almeno per me. Ma se tu non accetterai non importa ..... Mi vuoi sposare?" disse.
"Jarod" disse lei sorridendo e abbracciandolo "certo che lo voglio, è da quando ti ho visto la prima volta che desideravo questo momento".
"Da quando avevi 6 anni?" chiese lui.
"No, da ier..... cioè si, sono sicura che dentro di me anche quando avevo 7 anni e non sapevo nulla di cosa fosse l'amore, una parte di me voleva questo quando ti ho incontrato" disse prima di dargli un altro bacio.
Poco dopo squillò il cellulare di Miss Parker e lei rispose.
"Si?" disse lei.
"Miss Parker, sono Sidney"
"Ciao Sidney, tutto bene, come è andata con Raines?"
"Bene, in questo momento tutto il Centro sa del falso rapimento, Raines ci è cascato e tuo padre ha organizzato una squadra di ricerche, ma non verrà mai a casa tua non preoccuparti"
"Bene, Sidney. Però tra qualche giorno ho deciso di ritornare al Centro. Dirò che ci hanno lasciato liberi ma che Jarod mi è scappato" disse lei.
"Si, ma dopo dovrai rimanere al Centro"
"Questo lo so, ma è l'unica cosa da fare, se non torno potrebbero anche pensare di fare un sopralluogo a casa mia e il piano sarebbe fallito. Non c'è altro modo".
"Bè allora ci vediamo tra pochi giorni. Spero che nel frattempo non scoprano tutto"
"Lo spero anch'io" disse e poi spense il cellulare. Aveva deciso di ritornare al Centro, ma sarebbe stato per poco tempo, dopo se ne sarebbe andata. Quando lo disse a Jarod lui non era molto d'accordo ma si convinse che era la cosa migliore da fare.
Durante questo periodo passarono dei giorni meravigliosi insieme. Decisero di andarsene da Blue Cove cosicchè il Centro non li avrebbe trovati. Lei non gli aveva ancora detto dell'amnesia ma non gli dava molto peso. Dopotutto adesso sapeva quasi tutto del suo passato e anche se avesse, un giorno, recuperato la memoria, pensava, non si sarebbe messa di nuovo a cercare Jarod, dato che l'amava. I giorni passarono velocemente fino a che non venne l'ora di ritornare a Blue Cove dove lei sarebbe ritornata, a malincuore a lavorare al Centro.

Il Centro, ore 8:10 a.m.

Miss Parker entrò nell'ufficio di Sidney e lo trovò a parlare con Broots.
"Buongiorno" disse.
"Ciao Miss Parker, sei tornata come avevi detto allora" disse Sidney sorpreso.
"Certo, ho deciso di restare al Centro ancora per un pò. Ma ho intenzione di andarmene presto ...."
"Con Jarod immagino. Come sta?" chiese Broots.
"Bene, è nascosto a casa mia. Non era molto d'accordo che io tornassi al Centro, ma ha capito che era la cosa migliore. Ah proposito, ci sarebbe una novità" disse lei sorridendo.
"Bene, che cosa?" chiese Sidney curioso.
"Ecco ..... sapete che io adesso ho scoperto di amare Jarod e così ..... ci siamo sposati" 
"Cosa?" dissero in coro Sidney e Broots sorpresi. Non riuscivano a crederci che Jarod e Miss Parker avessero fatto il grande passo senza dire niente a loro. 
"Mi dispiace se non ve l'ho detto, ma ..."
"Non ti fidavi di noi?" chiese Broots un pò arrabbiato.
"No, non è quello. E' solo che è successo tutto così in fretta. E poi i telefoni del Centro potrebbero essere sotto controllo. Se vi avessi telefonato .."
"Noi però abbiamo anche una casa" disse Sidney.
"Mi dispiace, ma vi prego non siate arrabbiati con me. Mi farò perdonare in qualche modo" disse lei sorridendo.
"Miss Parker? Che ci fai qui?" chiese Raines entrando nell'ufficio.
"Signor Raines" disse Miss Parker avvicinandosi a lui "sarei venuta da lei più tardi per avvertirla che i rapitori ci hanno rilasciato, ma purtroppo Jarod mi è scappato. Mi dispiace" disse lei.
"Bè, dato che ti avevano rapita per questa volta chiuderò un occhio ma la prossima volta ..."
"Non si preoccupi, lo prenderò" disse lei.
Sidney e Broots si stupirono di vedere Miss Parker parlare a Raines in quel modo. Sembrava quasi che avesse paura di lui. Non era da lei. Dopo che Raines se ne fu andato, infatti glielo chiesero.
"Qui tutti hanno paura di lui, perchè io non dovrei averne? Dopotutto Raines è pericoloso, basta una parola di troppo per metterti nei guai o no?" disse. I due si guardarono preoccupati.
"Bè, è strano perchè prima non avevi paura di lui comunque adesso racconta, dove sei stata con Jarod in tutti questi giorni?" disse Sidney cambiando argomento.
"Bè, siamo stati a Las Vegas. E' lì che ci siamo sposati" disse lei.
"E per il viaggio di nozze?" chiese Broots.
"Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che lo faremo quando me ne andrò dal Centro. E' più sicuro".

Il Centro, 2 settimane dopo ore 4:30 p.m.

Miss Parker era seduta alla scrivania del suo ufficio e stava lavorando quando Raines entrò nel suo ufficio. Lei appena lo vide balzò in piedi.
"Signor Raines, desidera?" disse lei.
"Abbiamo localizzato Jarod. Si trova a New York. Prendi il Jet privato del Centro e precipitati là presto" disse lui.
"Certo, vado subito. Posso portare anche Sidney con me?" chiese lei.
"Si, va bene, ma sbrigati" disse un pò seccato e poi abbandonò l'ufficio.
Miss Parker non potè fare a meno di ridere. Jarod era andato a New York da soli due giorni e già il Centro l'aveva trovato. Non era da lui essere scoperto così facilmente.
"Jarod, Jarod, per fortuna che sei mio marito, altrimenti saresti in grossi guai" disse lei prima di abbandonare l'ufficio e avvertire Sidney.
Quando arrivarono a New York lei era preoccupata. Non sapeva come rintracciare Jarod, perchè di solito la chiamava lui, quindi sperò che lui le avrebbe telefonato nel frattempo, cosi lei l'avrebbe avvertito, ma non successe.
Appena arrivati videro due spazzini di Raines che avevano già preso Jarod e lo stavano tenendo per le braccia. 
"Miss Parker meno male che è arrivata. Ci scusi ma non potevamo aspettare il suo arrivo per prenderlo come ci aveva ordinato il Dr Raines, sarebbe scappato" disse uno degli spazzini.
Lei guardò Jarod che le sorrise, il che stava a significare che lei in qualche modo l'avrebbe liberato, se fossero riusciti a riportarlo al Centro però.
"Bene, il nostro caro topo da laboratorio è finito nella trappola a quanto pare" disse lei.
"No, ti sbagli Miss Parker. Non ci penso neanche a ritornare in quel posto" disse e poi riuscì a divincolarsi dai due spazzini che lo tenevano e a stordirli. Dopo di che si mise a correre. Lei lo inseguì con la pistola in mano, ma appena girò l'angolo Jarod era già scomparso.
Si guardò un pò in giro. Era sorpresa. Come aveva fatto Jarod a fuggire così velocemente. Ad un certo punto però qualcuno le mise le mani sugli occhi e sussurrò "non chiamarmi più topo da laboratorio, Miss Parker. Potrei anche offendermi" disse sorridendo. 
Lei si girò e lo abbracciò "sono due giorni che te ne sei andato da Blue Cove e ti hanno già trovato. Era meglio se rimanevi a casa mia non ti pare?" disse sorridendo.
"Non mi tentare. Tu sei la mia cacciatrice. Ti ricordo che sono sposato"
"Dici che tua moglie si offenderà se ti do un semplice bacio innocente?"
"Glielo chiederò" disse e poi si baciarono. Ad un certo punto sentirono delle voci e lui scappò via. Miss Parker, quando arrivarono gli spazzini fece finta di essere furiosa per esserselo lasciato scappare e poi si diresse verso la macchina sorridendo.

Il Centro, ore 12:00 a.m.

Miss Parker stava andando nell'ufficio di suo padre. Aveva deciso, di andarsene dal Centro. Bussò ed entrò. Lui appena la vide si alzò ed andò ad abbracciarla.
"Ciao tesoro, stavo proprio pensando a te. Ti invito a pranzo, conosco un ristorante magnifico. Vuoi venire?" chiese lui.
"No, papà ti devo parlare. Si tratta del mio lavoro ..."
"Non mi dire che vuoi un aumento di stipendio angelo comunque si potrebbe anche fare".
"No, ti sbagli. Sono venuta a dirti che intendo andarmene oggi stesso dal Centro" disse guardandolo.
"Lo sai che c'è un patto tra noi, non sei il tipo che non rispetta i patti. Che ti è successo?"
"Quale patto?" chiese lei guardandolo con aria interrogativa. Lei, avendo perso la memoria, non sapeva che se ne sarebbe dovuta andare non appena avesse riportato al Centro Jarod. 
"Ma come angelo? Non ricordi? Hai perfino voluto farla tu questa promessa. "Quando riporterò al Centro Jarod me ne andrò", mi dissi e io ti risposi che andava bene, ma non mi sembra che tu abbia catturato Jarod, ti pare?"
"Papà, purtroppo devo rompere questo patto. Non ce la faccio più a stare qui. Voglio andarmene, che tu lo voglia o no" e dopo queste parole lasciò l'ufficio.
Mr Parker, rimasto solo, prese il telefono e fece un numero "Dr Raines, venga nel mio ufficio le devo parlare".
Intanto Miss Parker era andata da Sidney e Broots e li aveva avvertiti della cosa.
"Finalmente ti sei decisa" disse Sidney sorridendo.
"Si, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me in queste settimane. Siete stati i miei unici amici e lo sarete sempre" disse lei e poi li abbracciò.
"Sei sicura che tuo padre ti lasci andare via cosi facilmente?" chiese Sidney preoccupato.
"Si, non ti preoccupare. E' costretto a farlo, non mi può fare niente. E comunque non ha tentato di fermarmi, quindi vuol dire che, a modo suo, mi ha dato il suo permesso".
"Te ne andrai da Blue Cove?" chiese Broots.
"Penso di si, almeno per un pò di tempo. Ma io e Jarod torneremo presto. Ora scusate devo andare". disse lei e dopo averli riabbracciati abbandonò l'ufficio.
Mentre camminava verso l'uscita venne fermata da 2 spazzini. 
"Miss Parker, deve venire con noi. Suo padre e il Dr Raines devono parlarle" disse uno di loro.
"Non c'è niente da dire. Riferite a mio padre che non voglio che lui mi preghi di restare. Ormai ho deciso di andarmene e ....."
"Si, ma non così facilmente" disse Raines sbucando all'improvviso "non avevi fatto una promessa Miss Parker? Non sai che le promesse si mantengono?"
"In questo caso no. Trovate un'altra, io ormai ho deciso. Dovrà spararmi per fermarmi" disse cercando di andarsene. Ma Raines tirò fuori una pistola spara-sonnifero e le sparò da dietro. Lei cadendo per terra battè violentemente la testa.
"Bene, portatela nell'infermeria, presto" disse Raines.

Infermeria, 2 ore dopo

Miss Parker si svegliò. Capì subito di trovarsi nell'infermeria del Cenro, ma non si ricordava più di niente, di dov'era, di cosa le era successo. Non si ricordava neanche del perchè si trovasse in infermeria. Improvvisamente la porta si aprì ed entrò Raines.
"Ben risvegliata Miss Parker"
"Raines, che ci faccio qui?" chiese lei.
"Ma come non ricordi più niente? La prossima volta ci penserai due volte prima di andartene dal Centro. Mi dispiace ma tu dovrai restare qui"
"Ma io non ho mai detto di andarmene, che le salta in mente? Prima devo catturare Jarod no?" disse lei un pò seccata "e adesso mi dica perchè sono qui" chiese poi alzandosi dal letto.
"Bè sei ..... hai avuto un malore e ti hanno portata qui" mentì. Aveva capito che le era successo qualcosa, non sapeva cosa esattamente, ma era chiaro che non ricordava che era stato lui a spararle, quindi era meglio non dirglielo.
"Bene, comunque adesso sto bene e voglio tornare nel mio ufficio se non le dispiace" disse lei. Raines si scostò e lei abbandonò l'infermeria.

Il Centro, ore 2:15 p.m.

Lei andò nell'ufficio di Sidney e quando entrò lui e Broots si stupirono nel vederla.
"Miss Parker ma che ci fai qui?" disse Sidney.
"Secondo te che ci faccio qui? Prova a indovinare" disse lei seccata "piuttosto, mi sono risvegliata in infermeria, Raines mi ha detto che ho avuto un malore"
"Cosa? Miss Parker stai bene, che stai dicendo?"
"Sto dicendo quello che mi ha raccontato Raines. Però io sinceramente non ricordo nulla. Ricordo solo che ieri sera, o l'altro ieri, sono andata fuori strada con la macchina e .... da lì non ricordo più nulla. Forse sono stata portata in infermeria dopo che ho avuto quell'incidente, che ore sono adesso?" chiese lei confusa.
"Oh mio dio, temo di capire purtroppo" disse Sidney sconvolto.
"Si, lo credo anch'io" disse Broots.
"Bè allora spiegatemi tutto" disse lei.
"Vedi, tu quando sei andata fuori strada devi aver perso la memoria. Sono passate più di due settimane da questo incidente"
"Cosa? E che ho fatto in tutto questo tempo? Non ricordo nulla"
"Bè, è meglio che ti siedi, c'è una cosa che devi sapere riguardo Jarod. Vedi tu e lui vi siete .... sposati" disse Broots.
Lei si mise a ridere "ma non è possibile, andiamo smettetela di scherzare"
"No, è la verità. Ecco il tuo improvviso cambiamento. Sembravi un'altra, era perchè avevi perso la memoria. Ti ricordi quando hai riportato Jarod al Centro?" disse Sidney
"Si, è in quella sera che ho avuto l'incidente" disse lei.
"Il giorno dopo sei ritornata al Centro. Jarod ti ha confessato di amarti, e anche tu gli hai detto che lo amavi e dopo qualche giorno ... vi siete sposati. A Las Vegas" concluse Sidney.
Lei si sentì mancare e si sedette su una sedia. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Sidney le raccontò anche del fatto che lei stava per andarsene dal Centro con Jarod se non avesse recuperato la memoria.
"Per fortuna che la mia memoria è ritornata, stavo per fare il più grande errore della mia vita" disse sollevata.
"Non sarebbe stato un errore andartene con Jarod. Anche se tu in questo periodo non sei stata te stessa, comunque provi qualcosa per lui" disse Sidney.
"E comunque siete sposati, non vorrai annullare il matrimonio? Potresti non dire niente a Jarod e andartene dal Centro" disse Broots.
"Non ci penso neanche. Il matrimonio verrà annullato, e ora che ci penso. Potrei tendere una trappola a Jarod. Lui non sa niente e ..."
"No Miss Parker, non lo farai te lo impedirò" disse Sidney duramente.
"Ma che ti prende? Perchè no, sarebbe una buona occasione"
"Non puoi fare questo a tuo marito. Tu lo ami"
"Ti sbagli, e non dire che è mio marito. E' solo un assassino, il complice di quello che ha ucciso mia madre".
"Ancora con questa storia? Lui non c'entra niente. Raines ti ha raccontato un sacco di menzogne. Io ti ho mai mentito?" chiese Sidney.
"No, Sidney" disse lei abbassando gli occhi "ma ne sei sicuro? Non è che mi stai raccontanto altre storie?" chiese lei guardandolo.
"Si, ne sono sicuro e devi credermi"
"Comunque anche se quello che dici è vero, io non amo Jarod e ....."
"Ma che dici Miss Parker?" disse Jarod entrando nell'ufficio.
Lei appena lo vide si alzò in piedi velocemente e gli puntò la pistola contro lasciandolo sconvolto "bene bene, che diavolo ci fai qui topo da laboratorio? Ma comunque meglio così"
"Come sei entrato, Jarod?" chiese Sidney.
"Di nascosto, ma che sta succedendo Sidney?" chiese poi guardando Miss Parker.
"Succede che io avevo perso la memoria, ecco perchè dicevo di amarti. Ho avuto un incidente. Pensavi che io fossi cambiata? Bè non ero io. La ragazzina che tu conoscevi è morta"
"No, questo non è vero, lei è ancora dentro di te" disse avvicinandosi.
"Sta fermo dove sei, non costringermi a spararti" disse lei indietreggiando.
"Tanto non lo farai. Sidney, Broots, potete lasciarci soli?" chiese e i due se ne andarono chiudendo la porta dell'ufficio.
"Metti giù la pistola Miss Parker, tanto non sparerai mai a tuo marito"
"Non sei mio marito, Jarod. Quella che ti ha sposato non ero io. Era solo ...."
"Solo la parte che io amo. Tu in realtà sei una persona dolce e gentile, in questi giorni l'hai dimostrato. Comunque sappi che se vuoi annullare il matrimonio puoi farlo, non sarò certo io a impedirtelo. Ma non posso smettere di amarti, non chiedermi questo" disse e poi si avviò verso la porta dell'ufficio.
"Aspetta Jarod" disse facendolo girare "mi dispiace. In realtà, quando sono tornata al Centro dopo tanti anni, la sola cosa che volevo era rivederti. Ma quando Raines mi ha raccontato quella menzogna sulla morte di mia madre il mondo mi è crollato addosso. Non credevo che la persona che amavo mi avesse fatto questo. Però anche quando ti incolpavo, non l'ho mai creduto veramente. Mi puoi perdonare?"
"Bè dipende. Te ne devi andare dal Centro e devi iniziare una nuova vita con me. E' questo che voglio" disse e poi l'abbracciò.
"Sai che non posso farlo. Raines e mio padre sono i miei ostacoli, ma siamo sposati, niente ci può separare nemmeno loro, quindi è meglio che le cose restino così come sono. Se io me ne andassi con te, il Centro ci troverebbe prima o poi, ma non preoccuparti, penseremo ad una soluzione"
"Si, d'accordo. Ho l'impressione che non troveremo mai una soluzione, ma per me l'importante è che siamo insieme" disse e poi si baciarono.
Due ore dopo, Miss Parker bussò alla porta dell'ufficio di suo padre ed entrò. 
"Papà ti devo parlare" disse lei.
"Bene, di che cosa angelo?"
"Ecco voglio dirti che ho cambiato idea sul fatto di andarmene dal Centro. Devo rispettare la promessa fatta. Resto" disse lei un pò tristemente.
"Sapevo che eri una persona ragionevole, finalmente ti riconosco. Sono sicuro che Jarod ritornerà presto al Centro. Riuscirai a prenderlo, niente ti fermerà" disse lui sorridendo.
"Si, hai ragione, adesso scusa devo andare. Ci vediamo" disse e poi uscì dall'ufficio.
Mentre percorreva il corridoio verso l'ufficio di Sidney ripensò all'ultima frase detta da suo padre "niente ti fermerà". Si fermò.
"Ti sbagli papà, c'è una cosa che mi ha già fermato, l'amore che provo per Jarod. Grazie a quella lui non tornerà mai al Centro" disse sorridendo prima di riavviarsi.

(scritto da Maura)


Torna all'indice della Fan Fiction

Torna a Jarod il Camaleonte Italia