IL CINEMA FANTASTICO
Approfondimento scritto da Giulio nel mese di aprile 2003.
In questo articolo faremo un po' di considerazioni al riguardo di quella particolare categoria cinematografica, che è il cinema fantastico. Anzitutto, definiamo come "cinema (o telefilm, o romanzo) fantastico" tutta quella serie di produzioni cinematografiche e televisive che più si adattano alla frase secondo la quale il cinema smercia sogni (ed incubi). E ciò è di grandissimo interesse perchè come i sogni di una persona riflettono le pulsioni, le paure ed i voleri del singolo così il sogno collettivo riflette pulsioni, paure e voleri della società. In questo discorso preliminare la distinzione fra romanzo, cinema e TV è di poco conto perchè per la produzione di serie televisive di fiction (che d'ora in poi chiameremo romanzi scritti o rappresentati, RSR) la televisione ha tracopiato l'impostazione data dal cinema (in sostanza potremo vedere Mike Bongiorno presentare un festival canoro, una televendita, un quiz ma non introdurre un telefilm), il quale l'ha presa dal romanzo del XIX secolo.
Possiamo dividere il genere fantastico in 4 categorie principali:
- L'orrore
-
La fantascienza
- Il cosiddetto "Dungeons and Dragons",
ovvero anche "fantasy"
-
L'avventura ed il cappa-e-spada.
Del genere orrorifico ne abbiamo già parlato (vedi qua). Il genere d'avventura al momento non c'interessa e lo prenderemo in considerazione più tardi. Quelle categorie sulle quali ora concentreremo la nostra attenzione sono la fantascienza ed il fantasy, anche perchè sono generalmente ritenuti gemellari –ed io concordo parzialmente con tale opinione. Ma prima di elencare i loro parallelismi, che cos'è la fantascienza e cos'è il fantasy?
La fantascienza è forse più conosciuta, ma definirò prima il fantasy. Anzitutto, questo genere raggiunge il grande pubblico colla pubblicazione dellla trilogia de Il Signore degli Anelli, capolavoro dello scrittore britannico J.R.R.Tolkien nel 1954-55[1]: già prima si erano composti romanzi di magia con nani e folletti ispirandosi alle tradizioni nord-europee ma solo dopo Il Signore degli Anelli il fantasy acquista un peso nell'editoria per tutti[2] (diventa un vero e proprio genere letterario all'altezza della fantascienza, dell'orrore, dell'avventura) differenziandosi dalla fiaba e dalla favola per bambini, dove era relegato fino ad allora, e molti scrittori, fumettisti e registi (di cine e TV) di vaglia si dedicheranno a questa categoria: Marion Zimmer Bradley (autrice di Le nebbie di Avalon), Tanith Lee, H.K. Rowling e lo stesso Tolkien nel campo del romanzo, Wendy e Riccardo Pini (con il loro Elfquest) nel campo del fumetto, R. Scott, R. Bakshi e P. Jackson nel campo del cinema.
Nel fantasy si trovano una serie di elementi non condivisi con altri generi quali la presenza di magia, o parzialmente condivisi, come l'ambientazione in un mondo vagamente medievale (condiviso col genere storico sennonchè questi ricostruisce esattamente una determinata epoca mentre il fantasy non ha precisi termini di riferimento al di fuori dell'immaginazione dell'autore).
Di questi elementi peculiari del fantasy facciamo qui un piccolo elenco:
1)
La presenza di magia:
forze occulte e misteriose usate
coime motore della storia, o per sciogliere i nodi della trama o viceversa
complicarli quando tutto sembrerebbe andar bene, od ancora semplicemente per
avvincere il consumatore di RSR coinvolgendolo in appassionanti descrizioni di
battaglie fra maghi, meravigliosi oggetti e prodigi vari.
Dall'1) nascono tre corollari:
-
Vi sono maghi ed apprendisti
stregoni: sono coloro
che praticano la magia: scienziati pazzi o profeti occasionali, la usano per
scopi malefici o benefici spesso in maniera roboante creando mostri (vedi p.5)
e mondi incantati (vedi p.6).
-
Vi sono oggetti e personaggi
ultrapotenti capaci
di scatenare il finimondo grazie ai poteri insiti in loro, e sopiti almeno
fino al finale del RSR.
-
L'uso che si fa di essa è sempre
stupefacente ed altamente spettacolare inoltre il suo uso potrebbe
influenzare la trama.
2) Una missione: i protagonisti spesso sono alla ricerca di qualche oggetto o personaggio ultrapotente oppure devono compiere qualche azione particolare od ancora devono salvare qualche personaggio caro: in ogni caso prima o poi finiranno per usare la magia.
3)
Talvolta la vicenda nasce dallo scontro tra i buoni
ed il malvagio.
Dal 3) nascono i
seguenti corollari:
-
Un Impero del male il cui capo sarà il principale
antagonista dei buoni.
Per motivi di economia del racconto
derivanti da una forma mentale tipica dell'uomo, l'antagonista deve essere uno
e tutti gli altri cattivi principali devono essere a lui correlati. Del
cattivo parleremo più tardi.
-
Una serie di buoni,
alleati fra loro soltanto verso la
fine: di solito l'insieme dei buoni è dato da buoni predestinati+buoni
occasionali+ribelli contro i cattivi+regni del bene.
4) Talvolta la vicenda nasce semplicemente dall'insieme di avventure vissute dall'eroe/dagli eroi. Questo modello è però usato soprattutto nel romanzo.
5) Mostri: son creature che non esistono nella realtà quotidiana e vengono introdotte dall'autore come surplus della meraviglia o come personaggi dotati di caratteristiche tali da influenzare l'andamento della storia. In ogni caso il punto 5) ha, nell'economia della storia, lo stesso valore del punto 1).
6) Mondi incantati: hanno lo stesso valore di 5) ma, come dire, sono "mostri in forma statica". Sono dei luoghi che racchiudono tutte quelle cose che non esistono nel mondo reale ma che sono fondamentali nella trama o perchè in essi si volge l'atto più importante del RSR o perchè sono il "locus mirabilis" che ha il compito di spezzare la tensione (o la noia) della storia affascinando il lettore/spettatore con le sue caratteristiche.
Cosa possiamo notare dall'insieme di questi punti? Che sono applicabili anche a diverse pellicole di fantascienza. In effetti se sostituiamo al punto 1) la magia con la tecnologia terrestre ed extraterrestre e forze cosmiche misteriose (buchi neri, nassi spazio-temporali, ecc.) troviamo che, dal punto di vista narrativo, Guerre Stellari non è poi tanto differente da Il Signore degli Anelli. Senza contare diversi giochi di ruolo come, per esempio, Dungeons and Dragons[3].
Il genere fantasy si può suddividere in due categorie: il f. fiabesco ed il f. barbarico: il secondo fiorì soprattutto sulla scia di Conan il barbaro e delle sue numerose scopiazzature (la più recente è Kull, del 1997; da contare anche la serie –peraltro ibrida- di Highlander[4]), il primo ha questi giorni il suo massimo successo con Il signore degli anelli ma troviamo esempi di fantasy fiabesco già negli anni '70 (i cartoni animati di Ralph Bakshi) e negli anni '80 (Legend, 1985 e Willow, 1986) senza contare Dragonheart (1997). In sostanza il f. barbarico è la versione cupa del f. fiabesco: alle mostruose creature, sacerdoti folli, tiranni sanguinari, satanassi e natura ostile del barbarico si contrappone l'atmosfera più pacata, la natura più vivibile e dei personaggi meno truci del fiabesco.
Tuttavia non tutte le pellicole fantascientifiche obbediscono ai sei principi prima enunciati, sicchè conviene adesso tralasciare il fantasy e concentrarci sulla fantascienza.
La fantascienza, considerata generalmente più antica e nobile del fantasy[5], nasce dalle ambizioni e dalle fantasie umane verso un mondo migliore o quantomeno, diverso e meraviglioso: le narrazioni di viaggio di Wenamon, Luciano di Samosata e Simbad possono consodirerasi come le prime avvisaglie di quel genere che verrà consacrato secoli più tardi dallo scrittore francese Giulio Verne i cui romanzi[6] avranno un enorme successo: infatti, pur essendo destinati ad un pubblico giovanile il valore letterario di queste opere le impose come araldi di un nuovo genere. Ma non solo: in un'epoca in cui le nuove tecnologie e le nuove scoperte geografiche, astronomiche e -soprattutto- scientifiche per la prima volta si rivelarono alle masse, affascinandole[7], Giulio Verne scriveva di queste tecnologie potenziate fino agli estremi più impensabili: egli si propose così (non importa se involontariamente o no) come vate di una nuova epoca.
La fantascienza è l'esaltazione in chiave fantastica dell'invenzione e della scoperta di cose nuove: di nuove tecniche, di nuove forze, di nuovi mondi. Era logico che il paese più all'avanguardia di tutti, gli Stati Uniti, facessero loro questo genere: negli anni '40 entra trionfalmente nei drive-in, negli anni '50 nei "migliori cinema" e negli anni '60 nelle televisioni e negli anni '80 nell'ultima frontiera cinematografica: il cinema indipendente[8] (in Europa con 10 anni di ritardo: nei '50 nei cinema più "frivoli", nel '70 in TV).
Come per l'orrore, dividiamo il cinema di fantascienza in periodi di tempo e tipologie narrative [per quanto riguarda la letteratura non mi sembra questa la sede adatta a discuterne].
Dopo la II Guerra mondiale il cinema fantascientifico scalza quello orrorifico dai drive-in (come poco prima il western aveva sostituito il genere di cappa-e-spada nel cinema "per la famiglia"): dovremo attendere gli anni '70 per un ritorno al successo dell'orrore.
Mentre nei vari Dracula, Frankenstein, l'Uomo lupo ecc. degli anni '30 il cattivo era un malvagio isolato che vagava per transilvanici manieri a far danno, gli alieni del decennio successivo sono invece una compagine ben organizzata di mostri che vuole assaltare la terra (velata metafora del comunismo stalinista); abbiamo però anche casi di mostri isolati, specie nella {allora} neonata fantascienza giapponese, come Gozilla ed isuoi vari cloni, la cui forza spaventosa rappresentava la misteriosa e malevola potenza del nucleare (dal quale i giapponesi furono colpiti nel 1945).
Il cinema di fantascienza continuerà ad essere, per molto tempo, una serie di produzioni piuttosto frivole ed ingenue, di poco interesse culturale, girate con pochi soldi e destinate ad affascinare la parte meno esigente del mercato con effettacci speciali di mediocre fattura. Gli anni '60 però segnano una svolta: da una parte lo spazio perde la sua aura minacciosa di sorgente di alieni invasori - grazie anche alla distensione fra le due superpotenze USA e URSS - per divenire una nuova frontiera da conquistare: come il western era proiettato verso gli enormi spazi dell'Ovest americano così la fantascienza a partire dagli anni '60 era proiettata verso gli infiniti spazi del cosmo.
In secondo luogo, nel periodo che va dal 1966 al 1970 usciranno tre capolavori che faranno cambiare il parere dei critici e consacreranno la fantascienza come un genere "alto": "Fahrenheit 451" (1966) di F. Truffaut, "2001 Odissea nello spazio" (1967) di S. Kubrick e "Solaris" (1970-71) di A. Tarkovskij, nei quali la fantascienza non è usata solo come puro intrattenimento ma si fa portatrice di profondi significati: in "Fahrenheit 451" il tema portante della storia è l'evasione di un individuo dal sistema oppressivo che lo domina. Questo tema verrà in seguito assai sfruttato. In "2001 Odissea nello spazio" la storia saà animata da poco comprensibili aspirazioni filosofiche; nella produzione russa "Solaris" invece il protagonista dovrà affrontare le sue paure inconscie materializzatesi mediante l'azione di un misterioso pianeta "fatato". Da notare che tutti e tre i film sono tratti da dei romanzi.
Nel decennio
successivo Star Trek ed una serie di altri telefilm meno prestigiosi
approderanno in TV ed alla fine degli '70 usciranno nelle sale i primi
capitoli delle due più importanti saghe fantascientifiche del cinema, che
continuano fino ad oggi: il 1977 è l'anno di "Guerre Stellari", il 1979 di "Star
Trek - Il film".
"Guerre Stellari" (titolo "completo": «Episodio 4: La nuova
speranza») è il primo di una doppia trilogia (1977-1980-1983; 1999-2002-2005) creata
dal regista hollywoodiano G. Lucas, mentre Star Trek ha avuto ben 8 episodi
cinematografici (più un'altro che arriverà in Italia fra breve; e
probabilmente non finirà lì); non dimentichiamoci la serie di "Alien", di
minor successo ma di maggiore valore artistico ("Alien", 1979[9];
"Alien 2 - Scontro finale", 1984; "Alien³", 1993; "Alien, la clonazione", 1997[10]).
Tuttavia giudico più importante "Guerre Stellari" per via della complessa
mitologia fantastica che sviluppa e per il maggior impatto estetico che la
serie ha avuto nei confronti del pubblico e della critica. "Star Trek" riveste
invece un interesse politico: infatti questa serie è stata assai permeabile
agli avvenimenti politici contemporanei (un po' come lo erano stati i filmetti
degli anni '50): i malvagi alieni Klingon sono la trasposizione dei sovietici,
i romulani dei cinesi; in "Star Trek 6", del 1991, l'impero Klingon/sovietico
crolla e chiede aiuto ai terrestri, guarda caso riuniti in una federazione
(come gli Stati Uniti). In "Star Trek 9 - L'insurrezione", un malvagio alleato
della Federazione perseguita un bucolico pianeta, pacifico ed indifeso: un po'
come turchi e curdi o serbi e cossovari.
Fino al 1982 la fantascienza rispecchiava l'entusiasmo del popolo americano nei confronti dell'esplorazione dello spazio. Ma una serie di pellicole di tenore diverso dalle precedenti: Blade Runner, 1982 di Ridley Scott ma anche 1997 fuga da Nuova York, 1981 di G. Carpenter e Brazil, 1985 di T. Gilliam; schiuderanno al cinema popolare un'altro modo di concepire la fantascienza: anzichè lo spazio aperto, le soffocanti metropoli; anzichè astronauti proiettati verso l'infinito, poveracci oppressi da ambienti squallidi: alla apoteosi del sogno americano visto come un'umanità in espansione opporranno l'esagerazione degli aspetti più deleteri della civiltà industriale, insomma il ridimensionamento delle aspirazioni dell'inconscio collettivo americano in séguito al ridimensionamento delle operazioni spaziali della NASA (a loro volta dovute alla fine della competizione coll'URSS) ed al ristagno economico degli anni '80.
Gli anni '80 ed i primi anni '90 segnano l'apoteosi della fantascienza che ora corre su due binari: quello delle avventure stellari e quello delle metropoli industriali. Nella seconda parte degli anni '90 pare però prevalere il secondo sottogenere, un genere pessimista animato da un'estetica del brutto, dello squallido, dell'ego ridimensionato ed isolato.
Per rispondere ad un così sgradevole modello estetico, Hollywood prima ne farà la parodia con pellicole quali "Starship Troopers", 1998, di P. Verhoeven o "Armageddon", 1997, di M. Bay; poi contrapporrà il fantasy (nel 2002 usciranno "Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello" e "Dungeons & Dragons"; nel 2003 "Il signore degli anelli - Le due torri"; questo tuttavia mentre si girano ancora pellicole come "Matrix", "A.I. - Inteligenza artificiale", "Minority Report" e "Terminator 3"[11]), cioè un cinema nuovamente ottimistico: rispondendo così alle contraddizioni al sogno americano con un genere ripiegato in sé stesso, privo di quel desiderio velleitario di espansione della fantascienza passata ma che pure non contempla l'aspetto negativo della società industriale: piuttosto sogna il mondo passato (pre-industriale) e lo esalta contrapponendo l'estetica ingenua della natura e della magia[12] all'estetica soffocante della metropoli industriale e dei regimi tecnodittatoriali. Come negli anni 1930 aveva prevalso l'incubo (ricordiamo che erano anche gli anni della Grande Depressione) dell'orrore gotico per poi trasformarsi in incubo della fantascienza (attacchi degli alieni), così questa fantascienza si era trasformata durante gli anni '60 nel sogno della fantascienza "stellare", il cui successo è in rapporto coll'eco del successo del programma spaziale americano e sovietico; quando la stagnazione economica e la fine dei grandi programmi spaziali (la rinuncia alla conquista della Luna) trasformeranno questo sogno in incubo, di nuovo si tornerà al sogno col genere fantasy.
Tuttavia ritengo semplicistico considerare la storia del cinema fantastico come un alternarsi di sogno-incubo-sogno (tanto per fare un esempio, un sottogenere "brutto" come il fantasy barbarico imperversò proprio mentre la fantascienza stellare aveva il suo periodo migliore): e comunque non sono queste pagine la sede adatta per un'analisi più approfondita.
A questo punto tratteremo delle varie categorie del cinema di fantascienza. Ma che cos'è, insomma, la fantascienza? Consideriamo film di fantascienza tutte quelle pellicole che faremo rientrare nei due sottogeneri che tosto elenchiamo:
Tutte quelle pellicole ambientate nello spazio nelle quali possiamo riconoscere quei 6 elementi che sono anche tipici del fantasy, le considereremo appartenenti al sottogenere "stellare": ad esso appartengono: tutti gli "Star Trek" cinematografici più la serie TV originaria, Next generation e Voyager; "Guerre Stellari" episodi 1, 4, 5 e 6; "2001 Odissea nello spazio"; "Il pianeta proibito"; "Dune"; "Stargate"; "Space Truckers"; ecc..
Tutte quelle pellicole invece ambientate in un futuro cupo dove l'oppressione è rappresentata da un regime dittatoriale o dalle città stesse nelle quali l'azione si svolge le considereremo appartenenti al sottogenere "metropolitano": ad esso appartengono: la serie tv Star trek deep space 9; le pellicole: "Azione Mutante", "Blade Runner", "1999, fuga da New York", "Fuga da Los Angeles", "Dredd - La legge sono io", "Matrix", ecc. insomma, la fantascienza metropolitana sta a quella spaziale come il fantasy barbarico sta a quello fiabesco.
Vi è anche un genere intermedio fra queste due: per esempio "Guerre Stellari episodio 2" ha delle caratteristiche tanto della fantascienza stellare che della fantascienza metropolitana.
Infine c'è quel sottogenere di pellicole (nel quale rientrano "Mars Attacks!", "Incontri ravvicinati del terzo tipo", Plan 9 from outer space o "L'invasione degli ultracorpi"), che fra tutti i sottogeneri della fantascienza si avvicina di più al genere dell'orrore, in cui l'attenzione non è né rivolta allo spazio di per sé od alle metropoli del futuro ma agli alieni ed al loro rapporto cogli uomini: la chiameremo "fantascienza aliena". Questa ha avuto il suo periodo d'oro nella seconda metà degli anni '40 e durante gli anni '50.
Interessante é la pellicola "Starship troopers - Fanteria dello spazio", che contiene elementi della fantascienza stellare (i viaggi spaziali, le astronavi), della fantascienza metropolitana (il regime oppressivo, i media invadenti) e della fantascienza aliena (la guerra contro gli insetti alieni) e addirittura del genere bellico (la vivace descrizione della vita militare) e romanzesco (il triangolo amoroso del protagonista con due sue camerate, il fatto che venga creduto morto e poi venga ritrovato[13]).
Una parola riguardo al rapporto intercorrente fra il cinema dell'orrore e quello di fantascienza ed il fantasy –specie il f. fiabesco. Ciò che permette di distinguere una pellicola orrorifica da una fantascientifica e da una fantasy è che la prima vuol spaventare, mentre la seconda esaltare (e la terza affascinare): e che per fare paura basta un buon regista e degli attori convincenti, mentre per esaltare o meravigliare ci van molti soldi per gli effetti speciali. Questo spiega come mai in genere le produzioni di fantascienza o fantasy costino di più di quelle dell'orrore.
Un'altra cosa interessante non solo del cinema fantastico ma del cinema hollywoodiano in generale sta nel fatto che i vari cattivi che l'eroe deve affrontare, a differenza di quanto avviene nei più tradizionali generi della favola e del romanzo, sono organizzati fra loro e guidati da un capo comune e la serie dei singoli scontri che l'eroe/gli eroi affrontano con i cattivi di turno non sono che l'anticipo dello scontro finale col cattivo-capo.
"Come mai il male ha un'unica fonte"?
La 'cattivocrazia' cinematografica è dovuta alla necessità di porre un filo conduttore fra tutti gli eventi separati che càpitano durante la vicenda, organizzandoli in un quadro che vede opporsi antiteticamente bene e male in diverse tappe preannuncianti lo scontro finale che risolverà il problema da cui è nata la vicenda.
La necessità di creare una tensione che animi la storia molto più forte di quella presente in fiabe e romanzi è dovuta al fatto che la vicenda della pellicola, che si sviluppa ininterrottamente per due ore circa, non deve annoiare lo spettatore disperdendo la sua attenzione in una serie di eventi separati e non riconducibili fra lor, cosa che invece è possibile nel romanzo, la cui lettura dura sí più di 2 ore ma può esser interrotta in ogni momento, quando il lettore è stanco o vuol fare il punto della situazione, e poi ripresa, cosa che al cinema normalmente non si può fare.
Il fatto che lo spettatore medio necessiti di uno schieramento preciso delle forze in gioco nella pellicola che sta guardando è a sua volta dovuta al fatto che la mente umana crea automaticamente distinzioni e categorie della realtà colla quale ha a che fare[14] per capirla; e meno saranno i distinguo da fare (il minimo sono due: bene vs. male) più la pellicola sarà leggera e guardabile. In modo analogo la propaganda politica (soprattutto quella dei regimi dittatoriali) semplifica la realtà in modo congruente per i principi del regime e facile da ricordare per la mente dei sudditi: per esempio il nazionalsocialismo considerava comunismo e capitalismo come due espressioni del giudaismo internazionale ed il comunismo, di rimando, riteneva fascismo, nazionalsocialismo e democrazia come uscite tutt'e tre dalla stessa matrice capitalistica[15] e queste categorizzazioni venivano fatte per riunire il "nemico" in una unica entità da presentare ai cittadini per esser esecrata e combattuta.
[1] Il Signore degli Anelli nasce come seguito "adulto" del romanzo di successo per bambini "Lo Hobbitt" (1938), dello stesso autore. A dire il vero, Tolkien fin dal 1917 iniziò a concepire ed elaborare la mitologia di un mondo fantastico di sua invenzione, anche se ispirato alle leggende nordiche.
Bisogna anche far notare che Il signore degli Anelli sarà visto fino al '68 come poco più di un romanzo per bambini; ma i figli dei fiori, gli ecologisti e tutta la congerie varia degli anni della contestazione lo amerà per via della sua (implicita) critica alla società industriale ed ai regimi autoritari –cui contrappone un ritorno alla semplicità ed alla natura, decretandone il successo che gode ancor oggi.
[2] Prima infatti il fantasy era una commistione del genere avventuroso con alcuni aspetti tipici della fiaba e della leggenda; con Tolkien il f. si evolverà delle caratteristiche originali.
[3] La cui mitologia e complessità poco hanno da invidiare a quella tolkeniana –alla quale peraltro s'ispirano; ad ogni modo se ne può avere un'idea visitando il sito www.aumania.it
[4] questa pellicola, girata nel 1986, ebbe dei seguiti nel '91 e nel '97, ha in sé elementi della fantascienza, del fantasy barbarico e del genere d'avventura; un altro caso di "film ibrido" è costituito da Mortal Kombat che assimila in sé fantascienza, fantasy e arti marziali.
[5] visto ancor'oggi come un genere più per bambin che per adulti
[6] fra quelli di fantascienza possiamo notare: "Viaggio al centro della Terra" (1864), "Dalla Terra alla Luna" (1865, seguito da "Intorno alla Luna", 1870), "Ventimila leghe sotto i mari", "Caccia al meteorite", ecc.
[7] mentre le invenzioni del medioevo (occhiali, staffe, aratro a vomere di ferro, vela triangolare) e dell'antichità (aratro, scrittura, ecc.) erano rimaste inosservate, sostanzialmente perchè poche, nell'epoca moderna la continua introduzione di tecnologie sempre più potenti ed a portata di tutti (telefono, posta, ferrovia, ecc.) in un breve lasso di tempo permise alle masse di accorgersene.
[8] Noto nei paesi di lingua inglese come "Budget 0 cinema" o "Z-movies".
[9] Arrivato l'anno dopo in Italia; le pellicole americane vengono di solito proiettate in Italia dopo la loro uscita in America prima per motivi di doppiaggio.
[10] Arrivato l'anno dopo in Italia
[11] che uscirà fra qualche anno; durante quest'anno 2003 si vedranno i due seguiti di "Matrix", "Matrix Reloaded" e "Matrix Revolutions".
[12] la magia è rappresentata come una forza meno intrusiva e devastante, meno brutta della tecnologia.
[13] Questo poi era uno dei tópoi del romazo d'avventura sette-ottocentesco.
[14] Ed il cinema è finzione, ma al momento in cui esso ci si presenta immerge lo spettatore –specie al cinema- in una realtà scenica, parallella a quella nella quale egli vive.
[15] A dire il vero, anche nei paesi democratici si tende oggi a riunire comunismo reale, nazionalsocialismo e fascismo come tre teste della stessa idra dell'autoritarismo.
© 2003/12
Antonio Genna - IL
MONDO DEI DOPPIATORI
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