Sciopero del doppiaggio - Febbraio/Marzo 2004
Ecco un comunicato stampa
dell'Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cinetelevisivi in
occasione dello sciopero del mondo del doppiaggio (doppiatori, dialoghisti,
direttori e assistenti) del febbraio/marzo 2004.
E' giusto sottolineare che lo sciopero riguarda soltanto i settori del
doppiaggio e non tutto il mondo del doppiaggio, causando la sospensione delle
lavorazioni
anche per il settore tecnico (vedi
il comunicato in merito).
A RISCHIO I FILM DI BERLINO E DELLA SECONDA PARTE DELLA STAGIONE?
Dura da più di un anno la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del doppiaggio.
Ma a quella che doveva essere la seduta conclusiva della vertenza, le imprese di edizione e l’Anica non si sono presentate, facendo sapere che, al di là di ogni discussione sulla richieste economiche – punto non ancora affrontato – la sola applicazione delle regole (le stesse dell’accordo vigente) avrebbe causato perdite insostenibili sul fatturato.
Questo dimostra una volta per tutte che non è un’invenzione la sofferenza da tempo lamentata dai lavoratori, costretti a soffocare la loro professionalità in tempi e modi di lavoro da catena di montaggio, da imprese che trascurano (o forse ignorano) di avere a che fare con prodotti culturali, e usano come armi improprie l’“ottimizzazione” e la “libertà imprenditoriale”, concetti che nel doppiaggio significano in realtà solo concorrenza sleale, corsa al ribasso, dumping sulle spalle dei lavoratori e nessun rispetto per norme e accordi di lavoro pur sottoscritti dalle stesse imprese, nonché dalla distribuzione cinematografica e televisiva.
Data la situazione, i professionisti del doppiaggio – autori dei dialoghi, direttori, attori doppiatori e assistenti al doppiaggio – rappresentati dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, pur consapevoli che la loro iniziativa provocherà un forte disagio all’esercizio cinematografico e alla diffusione televisiva, hanno proclamato all’unanimità lo sciopero del settore dal 5 al 13 febbraio, e la sospensione di tutte le prestazioni straordinarie fino alla conclusione della vertenza, più ulteriori giornate di blocco che potranno essere indette in relazione agli sviluppi della trattativa.
E’ paradossale che in un comparto come quello della distribuzione cinematografica e dell’home entertainment – che ha ricavi annui di oltre 1200 milioni di euro, senza contare l’altro milione di euro della pubblicità televisiva – solo il doppiaggio con i suoi poco più di 1000 addetti e un costo complessivo di 30 milioni di euro, sia in crisi. Una crisi provocata solo in parte da una riduzione delle ore di fiction d’acquisto, ma in realtà causata solo dal comportamento delle società di doppiaggio, che hanno dimostrato di non saper gestire il mercato, provocandone una flessione che contraddice le cifre globali, e che impone l’urgente intervento di soggetti coscienti che il degrado di un settore così strategico nei ricavi sia antieconomico, e che siano in grado di sedersi al tavolo delle trattative per trovare, insieme alle organizzazioni sindacali, soluzioni ed equilibri certi.Roma, 4 febbraio 2004
...ed il comunicato delle organizzazioni sindacali che annuncia le stesse iniziative:
I professionisti del Doppiaggio – Attori, Direttori, Dialoghisti e Assistenti - sono nuovamente in sciopero. Le trattative per il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, avviate con grande difficoltà all’inizio del 2003, sembravano giungere ad una conclusione. Improvvisamente – e incredibilmente – le Associazioni datoriali del settore e l’ANICA, hanno fatto conoscere alle Organizzazioni Sindacali la loro contrarietà a chiudere positivamente i negoziati. Le ragioni addotte a sostegno di tale posizione, consisterebbero nella indisponibilità da parte delle imprese a sottoscrivere un contratto che, per effetto delle norme in esso contenute, produrrebbe una insostenibile (?) lievitazione dei costi.
Fermo restando che per quanto riguarda il tema dei costi contrattuali, la piattaforma sindacale è in coerenza con gli accordi interconfederali del ’93, vale la pena di ricordare che la questione principale posta dal Sindacato e dai professionisti del settore, riguarda il principio della trasparenza, ovvero l’introduzione di norme che consentano di verificare l’esatta corrispondenza tra quanto pattuito nei contratti di prestazione individuale e l’effettiva prestazione lavorativa.
E’ inaccettabile una situazione nella quale i rapporti commerciali tra Imprese di Doppiaggio e Committenti – rapporti dai quali i lavoratori e il sindacato sono oggettivamente esclusi – abbiano come unica conseguenza la ricaduta negativa sulle condizioni di lavoro e che di tale negatività al sindacato e ai lavoratori venga chiesto – candidamente – di prenderne atto e di comportarsi di conseguenza.
Noi non sappiamo se il dichiarato abbassamento del costo per prodotto sia la conseguenza di una contrazione degli investimenti da parte dei committenti o se piuttosto il frutto di una dissennata politica dei prezzi praticata dalle principali Società di Doppiaggio.
Più volte abbiamo dichiarato e scritto che, fermo restando che i titolari della stipula del contratto di lavoro sono le rappresentanze Sindacali dei Lavoratori e le Rappresentanze delle Imprese, le verifiche sull’andamento del settore non possono prescindere da un confronto che coinvolga l’insieme della Committenza anche al fine di constatare, nel concreto, i reali comportamenti commerciali sia delle Imprese che dei Committenti. E ciò sempre per quei principi di trasparenza e di correttezza che dovrebbero essere nell’interesse di tutti, in particolare del destinatario finale del prodotto che è il pubblico al quale noi dobbiamo garantire esclusivamente la massima qualità del prodotto offerto.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SAI SLC CGIL FISTeL CISL UILCOM UIL
Roma, 6 febbraio 2004
Qui di seguito il successivo comunicato dell'AIDAC che annuncia il proseguimento dello sciopero fino a venerdì 20 febbraio:
PROSEGUE LO SCIOPERO DEL DOPPIAGGIO
A RISCHIO LE USCITE DEI FILM DI PASQUA
Un’altra settimana di sciopero da lunedì 16 febbraio. Questa la decisione unanime dell’assemblea dei lavoratori del doppiaggio – autori dei dialoghi, direttori, attori doppiatori e assistenti al doppiaggio – che si è svolta ieri sera.
Al blocco totale delle lavorazioni, che dura già da una settimana, le imprese di doppiaggio hanno risposto con una nota in cui ribadiscono, ignorando tutti i discorsi fatti in un anno di trattative, la loro volontà di rivedere l’intero impianto del settore, non per adeguarlo, come chiedono i lavoratori, all’esigenza di un maggior rispetto per la qualità del lavoro – che significa rispetto per le opere, gli autori e gli interpreti originari, e per gli spettatori – ma a quella che chiamano “consuetudine”.
E questa consuetudine altro non è che lo svilimento della professionalità e delle competenze artistiche dei lavoratori, una sistematica corsa al ribasso in spregio delle norme e degli accordi di lavoro pur sottoscritti, compressione disumana dei tempi di lavoro (per l’adattamento di un film si è passati da tempi di consegna di circa un mese a tre-quattro giorni, gli attori ormai recitano in completa solitudine davanti al leggio, macinando anelli su anelli, i direttori non hanno neanche il tempo di vedere il film).
La realtà è che queste sedicenti imprese stanno nel mercato senza investire un euro, senza aggiungere alcun plusvalore alle lavorazioni, imponendosi tra le distribuzioni e i lavoratori e ricavando il proprio profitto da questo caporalato postmoderno. Per questo i lavoratori auspicano che si facciano avanti i veri committenti – distributori cinematografici, distributori home video ed emittenti televisive - forse più coscienti che il degrado di un settore così strategico nei ricavi non è solo anticulturale, ma semplicemente antieconomico.
E’ noto, per stessa ammissione delle multinazionali dell’intrattenimento, che un film sottotitolato incassa un ottavo di un film doppiato, e che il 76 per cento degli incassi cinematografici è dato da film doppiati, europei e statunitensi. E’ chiaro quindi che questa battaglia per un riequilibrio del settore del doppiaggio interessa non soltanto i distributori cinematografici, ma anche gli esercenti, e cioè i titolari e i lavoratori delle oltre 2500 sale italiane – categoria già in stato di agitazione per un calo degli incassi di qualche punto percentuale rispetto all’anno scorso -, che traggono i loro giusti guadagni principalmente grazie ai film doppiati e dai quali ci attendiamo qualche segnale di solidarietà.Roma, 12 febbraio 2004
...ed il comunicato dell'ANAD - Associazione Nazionale Attori Doppiatori in proposito:
In seguito alla rottura delle trattative per la stipula del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro del settore doppiaggio, tutta la categoria (attori/doppiatori, assistenti, adattatori, direttori) è entrata in sciopero da giovedì 5 febbraio 2004 fino al prossimo 20 febbraio ed è intenzionata a mantenere un atteggiamento fermo fino alla conclusione della vertenza.
Sappiamo che questo mette a rischio l’uscita di molti prodotti della prossima stagione cinematografica e televisiva, ma le nostre controparti si sono dichiarate non disponibili, dopo più di un anno di incontri, ad accogliere alcuna delle nostre giuste richieste.
In sostanza noi chiediamo la trasformazione in contratto del vecchio accordo siglato nel 1999 (ottenuto faticosamente anche allora dopo quasi due mesi di sciopero!).
La questione principale posta dal sindacato e dai professionisti del settore riguarda il principio della trasparenza, ovvero l’introduzione di norme che consentano di verificare l’esatta corrispondenza tra quanto pattuito nei contratti di prestazione individuale, l’effettiva prestazione lavorativa, oltre a un dovuto adeguamento ISTAT, che non è riconosciuto da diversi anni.
Noi riteniamo, che lo spettatore meriti più di una “TALPA” o di un “GRANDE FRATELLO”, che sappia apprezzare più di quanto si pensi il buon cinema e la buona televisione e che abbia diritto a prodotti di qualità,purtroppo ci ritroviamo da soli a difendere un settore che occupa quasi mille professionisti conosciuti e stimati in tutto il mondo; al di là di questi reality show, cinematograficamente e televisivamente parlando, fra non molto l’Italia potrebbe avere invece del doppiaggio la traduzione asettica e monocorde di un anonimo speaker a fare da commento sonoro a film, telefilm, sit-com, e chi più ne ha ne metta...
Ricordiamo che il doppiaggio non è soltanto “dare voce a...”, ma vera e propria produzione culturale, dai forti connotati creativi e artistici.
“L’italiano è una lingua parlata solo dai doppiatori” diceva Ennio Flaiano; ma proprio la “lingua dei doppiatori” ha contribuito a rendere il nostro Paese un po’ più unito, da nord a sud; e continuando a citare era proprio Stanley Kubrick a dire: “Leggereste mai Tolstoij in russo?”. In virtù di questa sua affermazione pretendeva che le proprie opere fossero doppiate, seguendo personalmente con la sua proverbiale maniacalità tutte le fasi relative al doppiaggio e alla post-sincronizzazione.
Convinti della Vostra sensibilità a una problematica di così grande peso culturale, ci affidiamo alla Vostra disponibilità a raccogliere e divulgare la nostra posizione.
Roma, 12 febbraio 2004I lavoratori del doppiaggio
L'AIDAC ha annunciato il proseguimento dello sciopero fino a venerdì 27 febbraio. Ecco il comunicato stampa in merito:
PENNE FERME, BOCCHE CUCITE
UN’ALTRA SETTIMANA DI SCIOPERO PER IL DOPPIAGGIO
Non fa passi avanti la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro del doppiaggio.
Lo sciopero dei lavoratori, che dura già da due settimane, è stato prorogato fino al 27 febbraio, e il rischio per le uscite in sala e per la programmazione televisiva dei prossimi mesi si fa sempre più concreto, se perfino Variety da Los Angeles dà l’allarme per il lancio in Italia di film come “Troy”, “The Day After Tomorrow” e “Harry Potter and the prisoner of Azkaban”.
La controparte che finora ha trattato con i lavoratori mostra ormai la corda, se l’unica risposta alle richieste di correttezza e qualità è stato l’avvertimento di una “conseguente ricaduta negativa sul piano occupazionale su altri lavoratori del settore sicuramente meno privilegiati”.
Il che, tradotto in italiano, significa la minaccia che a pagare l’atteggiamento fermo dei lavoratori del doppiaggio saranno i fonici e il personale dipendente. Un patetico tentativo di trasformare una battaglia per salvare e riqualificare un comparto artistico in una guerra tra poveri, tentativo fallito in partenza, visto che artisti e tecnici si sono dichiarati compatti e determinati a difendere insieme il settore.
E’ invece palese il fallimento politico della rappresentanza delle imprese, al punto che si stanno formando nuove aggregazioni di società di doppiaggio, finora escluse dalle trattative e che non si riconoscono nelle posizioni arroganti assunte da chi dice di rappresentare i loro interessi; mentre altri affermano senza mezzi termini che è ora che le imprese di doppiaggio lascino il posto al tavolo delle trattative a Unidim, Univideo, Frt, Rai e Sky, i veri committenti del doppiaggio, quelli che investono sui contenuti per avere dei risultati.
Saranno gli attuali rappresentanti delle società di doppiaggio così saggi da abbandonare la presa?
Se questi sedicenti imprenditori non sono in grado, per loro stessa ammissione, di gestire la crisi – dopo averla provocata con la sistematica disapplicazione degli accordi e un'autolesionistica gara al ribasso – perché si ostinano a voler fare da intermediari in un mercato che ormai non controllano più?
Hanno davvero l’ansia insopprimibile di sollevare i distributori dalla gestione diretta dei rapporti di lavoro?
Non potrebbero limitarsi – come avveniva in passato – a organizzare al meglio le lavorazioni?
O forse sperano di poter continuare in eterno a raschiare il fondo di un barile ormai sfondato?
E i committenti (che con i prodotti doppiati hanno incassato nel 2003, solo per il cinema e l'home video, oltre 900 milioni di euro), come la pensano?
Roma, 23 febbraio 2004
...ed il comunicato delle organizzazioni sindacali in proposito:
Le Organizzazioni Sindacali, in relazione al documento a firma ALIED e Editori Associati del 18 Febbraio, intendono sottolineare quanto segue.
Le posizioni enunciate nei primi 3 punti del documento citato e che riportiamo testualmente
1) la trattativa non era in prossimità di una positiva conclusione, preso atto che l’unico punto condiviso e convergente era rappresentato dalla “Definizione delle figure professionali;”
2) gli altri punti trattati dovevano essere ridiscussi in quanto non definiti nella loro interezza;
3) non si era aperta la discussione su punti essenziali quali le fasce di produttività e gli aumenti economici;
certificano ancora di più le ragioni del sindacato, proprio in relazione al fatto che, dopo un anno di trattative la situazione della vertenza sarebbe ancora quella descritta dalle Associazioni delle Imprese.
A tale proposito vale la pena di sottolineare che, delle due l’una: o si era in prossimità dell’accordo – come noi pensiamo – e quindi non si comprende la marcia indietro delle controparti, oppure la trattativa era davvero in alto mare. In entrambi i casi, a distanza di un anno dall’avvio delle trattative, è ampiamente giustificata la posizione del sindacato e della categoria.
In ogni caso, si ribadiscono le ragioni dello sciopero che sono chiaramente finalizzate alla ripresa delle trattative che però devono assolutamente essere precedute da una posizione chiara delle controparti a tutt’oggi inesistente.
Per queste ragioni le Organizzazioni Sindacali proclamano ulteriori 15 turni di sciopero con l’astensione dalle prestazioni da lunedì 23 fino a venerdì 27 Febbraio 2004, fermo restando la sospensione delle prestazioni straordinarie.
Rispetto alla posizione ricattatoria rivolta alla situazione dei fonici le scriventi Organizzazioni Sindacali comunicano sin da ora che ogni azione vessatoria sarà interpretata come azione antisindacale e avrà da tutto il settore la risposta conseguente.
SAI-SLC-CGIL FISTEL-Attori UILCOM-Artisti
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UILRoma, 20 Febbraio 2004
Ecco un successivo comunicato AIDAC che annuncia il proseguimento dello sciopero fino a venerdì 5 marzo:
ALTRI 7 GIORNI DI SCIOPERO DEL DOPPIAGGIO
Le Organizzazioni sindacali e la Commissione dei lavoratori del doppiaggio vista l'assenza di segnali significativi tesi alla riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale della categoria, hanno prolungato lo sciopero - iniziato il 5 febbraio - fino al 5 marzo.
Per chi conosce la storia del settore un mese di sciopero rappresenta la misura minima per indurre la committenza ad accorgersi di questo sparuto manipolo di lavoratori - autori dei dialoghi, direttori, attori doppiatori e assistenti al doppiaggio - che ambiscono esclusivamente a veder regolamentati i propri rapporti professionali secondo principi di correttezza e trasparenza.
E' invece sorprendente constatare che sistemi economici- quello della distribuzione cinematografica e home-video, e quello dell'emittenza TV - i cui ricavi dipendono in misura determinante dal plus valore dato alle opere straniere dal doppiaggio in lingua italiana, siano così riottosi da non far sedere i propri rappresentanti al tavolo delle trattative per chiudere rapidamente la partita in gioco e preferiscano veder danneggiati i propri interessi (e quelli delle sale cinematografiche, degli stabilimenti di sviluppo e stampa, degli studi di registrazione, e - non ultimi - quelli dei centri media e degli inserzionisti pubblicitari) in un logorante inutile confronto che ha il solo risultato di compromettere economicamente migliaia di famiglie italiane.
I professionisti del doppiaggio non chiedono la luna, ma solo la conferma di un impianto normativo e contrattuale che garantisca dignità ai lavoratori e qualità alle lavorazioni, di cui sono artisticamente responsabili, e che soprattutto non venga compromesso da operazioni di intermediazione di soggetti terzi che al fine di ricavarne profitto, spesso comprimono tempi di lavorazione, escogitano stratagemmi per eludere il versamento dei contributi previdenziali obbligatori, disattendono la normativa e i livelli economici sottoscritti.
I precedenti rinnovi costrinsero il mondo del doppiaggio a bloccare le lavorazioni per un periodo, un vero record per la storia sindacale, di oltre tre mesi.
I professionisti del doppiaggio conoscono bene il passato e sanno che ogni azione di sciopero ha poi sempre raggiunto il suo obbiettivo e quindi invitano gli attuali rappresentanti della committenza (ANICA-Unidim, Frt, Rai e Sky) a non ripetere gli errori dei loro predecessori e - responsabilmente - a scendere in campo per riaprire le trattative sindacali col fine di sottoscrivere tutti un Contratto nazionale di categoria che impegni le parti, sia di riferimento per chiunque operi nel settore e sia di salvaguardia dei diritti e degli interessi comuni.Roma, 28 febbraio 2004
Lo sciopero continua: ecco un nuovo comunicato AIDAC che lo annuncia.
LO SCIOPERO DEL DOPPIAGGIO ENTRA NEL SECONDO MESE
L'assemblea generale del doppiaggio (dialoghisti, direttori, attori-doppiatori e assistenti) ha deliberato, sabato 6 marzo, un'altra settimana di astensione da ogni prestazione professionale (sottotitolaggio compreso) fino al 12 marzo prossimo.
Giovedì sera si era svolto all'Anica un incontro informale tra le imprese di doppiaggio e i sindacati per sondare, dopo un mese di sciopero, la reciproca disponibilità a concludere le trattative per il Contratto collettivo nazionale di lavoro.
All'incontro non era purtroppo presente nessun rappresentante della committenza, malgrado sia stata più volte sottolineata l'opportunità che le majors dell'intrattenimento e le emittenti TV siano presenti a una trattativa che tocca così da vicino loro rilevanti interessi economici.
Un'assenza che comincia a essere imbarazzante. Non vogliamo pensare che i committenti si disinteressino della necessità di dare regole certe a un settore così centrale della loro attività, tanto da rendere auspicabile a detta di molti - un intervento istituzionale a mettere ordine in un comparto la cui totale deregolamentazione interessa settori di investimento molto ampi e ha gravi ricadute sul piano culturale.
Nel merito, le imprese hanno riproposto una discussione su punti della normativa che i lavoratori si erano dichiarati - al punto da scendere in sciopero - indisponibili a rimettere in discussione, in quanto cardine e garanzia della trasparenza del rapporto lavorativo.
D'altra parte, le stesse imprese si sono dichiarate disponibili a un altro incontro, durante la prossima settimana - anche questo informale - per stabilire una ulteriore "calendarizzazione" di successivi incontri di approfondimento, a condizione della sospensione dello sciopero e dello stato di agitazione.
La prospettiva di riaprire una discussione durata già undici mesi, e le assicurazioni verbali date dalle imprese sono parse ai lavoratori del tutto insufficienti per riprendere il lavoro.
La mano passa alla committenza, alla quale sembra dover essere ricordato che la mancata assunzione di responsabilità è spesso scelta autolesionistica.Roma, 8 marzo 2004
Dopo quasi 5 settimane di sospensione delle
lavorazioni, le attività sono riprese a partire da venerdì 12 marzo, pur
permanendo lo stato di agitazione (con l'impossibilità di effettuare
straordinari).
Sono riprese le trattative sul contratto collettivo nazionale del doppiaggio. I
professionisti sono tornati al lavoro. Ma che beautiful!
----> Ecco un articolo di approfondimento sullo sciopero (scritto da Alberto Crespi e tratto da "Film TV" n°13 del 23 marzo 2004) con un'intervista a Danilo De Girolamo, segretario dell'Associazione Nazionale Attori Doppiatori e membro della Commissione doppiaggio... cliccate qui!
In merito allo sciopero dei doppiatori si segnala un comunicato congiunto dei fonici di doppiaggio e di mix che si dissociano dal proseguimento delle agitazioni:
L’Associazione Italiana Fonici di Doppiaggio (AIFD) e l’Associazione Italiana Fonici di Mix (AIFM), pur rispettando le motivazioni che hanno portato una parte (e non l’intero settore) del doppiaggio allo sciopero (ormai di quattro settimane), si DISSOCIANO da quanto emerso nei vari comunicati di categoria apparsi su internet e su alcuni organi d’informazione, riguardanti un probabile coinvolgimento dei tecnici ad una lotta comune per la salvaguardia dell’intero settore.
Manifestiamo inoltre il nostro DISSENSO per la forma della lotta intrapresa che mette in grave disagio le strutture tecniche e che quindi minaccia l’occupazione di molti tecnici.
L’autonomia di pensiero è un principio fondamentale in uno stato di diritto.
L’AIFD e l’AIFM, si riservano quindi il diritto di valutare autonomamente (qualora se ne presentasse la necessità), forme di lotta per la tutela dei propri associati.Roma, 26 febbraio 2004
Si segnala la nascita di un comitato che raccoglie alcune imprese di doppiaggio indipendenti, non coinvolte dalla trattativa meglio spiegata qui sopra
: ecco un primo comunicato in merito.elenco aggiornato alle ore 14.00 del 25/2/2004NASCE UN COMITATO DI IMPRESE DI DOPPIAGGIO INDIPENDENTI
IN DATA 12.02.2004 A SEGUITO DELLA NOTA INVIATA AI SINDACATI SAI-SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, DALLE IMPRESE DI DOPPIAGGIO DELL’ALIED E DEGLI EDITORI ASSOCIATI, IN CUI SI RIBADISCE LA LORO FERMA INTENZIONE DI IGNORARE LE ISTANZE DEI LAVORATORI DEL SETTORE DANDO QUINDI SEGUITO ALLO SCIOPERO INDETTO DAGLI STESSI, ALCUNE IMPRESE DI DOPPIAGGIO INDIPENDENTI E QUINDI TOTALMENTE ESCLUSE DALLA TRATTATIVA IN CORSO, HANNO DECISO DI INCONTRARSI PER ESAMINARE CON ATTENZIONE LA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA PER LA DEFINIZIONE DEL CONTRATTO COLLETTIVO DI LAVORO PER IL SETTORE DOPPIAGGIO.
AVENDO QUINDI PRESO ATTO DELLE REALI RICHIESTE DEI LAVORATORI DEL SETTORE HANNO CONCLUSO CHE: LA TRASFORMAZIONE DELL’ACCORDO IN CONTRATTO NON COSTITUISCE UN PROBLEMA E CHE NON E’ ASSOLUTAMENTE SCANDALOSA LA RICHIESTA DI DISCUSSIONE PER IL RICONOSCIMENTO DELL’ADEGUAMENTO ISTAT TRATTANDO SU UNA PERCENTUALE DEL 15% IN QUANTO UN LEGITTIMO ADEGUAMENTO PER DETTE IMPRESE, NON COSTITUIREBBE UN COSTO AGGIUNTIVO.
DA QUI LA DECISIONE DI UNIRSI IN UN COMITATO DI IMPRESE INDIPENDENTI CHE SI DISSOCIA DALLA NOTA DELL’ALIED - EDITORI ASSOCIATI E CHE SI RENDE DA SUBITO DISPONIBILE A COLLABORARE CON LA CATEGORIA E LE SUE RAPPRESENTANZE UNITAMENTE ALLE RAPPRESENTANZE DELLA COMMITTENZA CHE – AL CONTRARIO DI QUANTO IN ALTRA SEDE ASSERITO – SI SONO DIMOSTRATE COMUNQUE APERTE AL DIALOGO.
Hanno avuto fino a oggi il coraggio di aderire ufficialmente:AAC - Award Art Communication
DAT EDIZIONI
MIX 86
NCD Nuova Cooperativa Doppiaggio
PALMA FILM
PENTESILEA
SANTINI EDIZIONI AND COMPANY
SHARK FILM
SONORA DOPPIAGGIO
TIME OUT CINEMATOGRAFICA
Roma, 19 febbraio 2004
© 2004
Antonio Genna
- IL MONDO DEI DOPPIATORI
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