Intervista a STEFANO ONOFRI
In esclusiva per il sito IL MONDO DEI DOPPIATORI, una nuova intervista ad un doppiatore italiano. E' il turno di Stefano Onofri, voce di "Gigi la trottola" e numerose altre serie animate, telefilm e film, ma anche attore teatrale.
Intervista effettuata nel mese di ottobre 2004, a cura di Alessandro Germani e Riccardo Sorrentino. È assolutamente vietato riprodurre questa intervista – anche in modo parziale – senza autorizzazione.
PICCOLA CARTA D'IDENTITA' |
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Nome:
STEFANO Cognome: ONOFRI Nato il 16 marzo 1956 Curriculum: |
L'INTERVISTA
Quali sono stati i tuoi
inizi come doppiatore?
Il mio primo lavoro è stato più di vent'anni fa doppiando la serie
televisiva "Baldios", grazie al mio amico Carlo Hintermann, che mi fece
conoscere al gruppo di doppiaggio S.A.S. Lui, durante un turno di lavoro, mi
introdusse nella sala dei doppiatori. Dopo circa due mesi di assidua
frequentazione nelle sale di doppiaggio, Gigi Reder mi affidò la parte di
Marin (il protagonista) nella serie animata "Baldios". Nel cast vi era
anche la giovanissima Claudia Razzi, la quale dava la voce al personaggio di
Jemy. Anche lei, come me all’epoca, era al suo primo lavoro. Per me quello è
stato il primo lavoro importante.
Come doppiatore?
Sì , come doppiatore.
Perché tu sei anche
attore teatrale?
Io faccio tutt’ora teatro.
Hai finito di fare la
parte di Silvio nell' "Arlecchino servitore di due padroni" da poco?
Sì. L' "Arlecchino servitore di due padroni", che porto in scena dal 1982,
in quanto conobbi Giorgio Strehler all'inizio degli anni '80. Lessi su un
giornale che lui cercava attori per lo spettacolo dal titolo "Risveglio di
primavera". Decisi di chiamare il Piccolo Teatro di Milano, dove allora si
svolgevano i provini. Con mia enorme sorpresa, venni contattato
dall'assistente di Strehler, il quale mi comunicava la mia riuscita nel
superare il provino. Così ho iniziato la mia avventura teatrale dal 1982 al
1984 in prima battuta. Venni ricontattato nel 1987. Solamente quattro anni
fa mi richiamarono dicendomi se ero disposto a riprendere l'opera teatrale
"Arlecchino servitore di due padroni". Stupito, accettai. Ma il ruolo che
questa volta mi proposero di interpretare era quello del personaggio
Florindo. Tale personaggio non mi vestiva bene; dovetti faticare non poco
per entrare nella parte. Solamente qualche tempo dopo mi riproposero il mio
ruolo originale, cioè quello di Silvio. Non a caso Strehler mi fece
interpretare da subito Silvio: lui aveva capito che quel personaggio si
addiceva a me.
Ogni attore è legato al
proprio ruolo.
Indubbiamente, visto che ognuno di noi ha delle caratteristiche diverse.
E’ vero che affrontare personaggi nuovi, non corrispondenti a come sei è
comunque una sfida. Questa sfida io l’ho affrontata nel personaggio di
Florindo, e di conseguenza anche gli altri colleghi hanno avuto non poche
difficoltà ad ambientarsi nelle nuove condizioni. Nel lavoro bisogna
riuscire anche a divertirsi.
Certo, è essenziale !
Se ti diverti in uno spettacolo
come appunto "Arlecchino servitore di due padroni" riesci a far divertire
anche il pubblico.
E’ una doppia gratificazione.
Sì, perché io rivesto un personaggio al quale ne succedono dì tutti i colori. Nella finzione teatrale inciampa, fa il verso al primo attore ma non ci riesce, quindi subisce una serie di piccoli incidenti.
La mimica è importante?
Esattamente. Sia io, che l’attrice che ricopre il ruolo della mia fidanzata,
incarniamo il ruolo dei giovani attori che nel '700 erano un po’ buffi,
ridicoli. Anche questo contribuisce al divertimento. Diciamo che il teatro è
dà sempre una parte preponderante della mia vita lavorativa, perché da
sempre l’ho fatto. L’ attività del doppiaggio l’ho cominciata in un periodo
in cui per me il teatro era un po' latitante. Ma il teatro è la mia vera
passione. Anche se il doppiaggio spesso mi fornisce delle emozioni
bellissime. Ho finito da poco di doppiare un corto francese che andrà in
onda in televisione. Quando riesci ad interpretare un personaggio che ti
corrisponde, il lavoro risulta più semplice ed efficace.
Un personaggio che ti
senti tuo, che ti assomiglia?
Sì , stranamente è così. Utilizzi tutto te stesso.
Era cosi anche quando
doppiavi "Baldios" e "L'Uomo Ragno"?
Sì , anche se è difficile identificarsi nel personaggio di un cartone.
Un tuo giudizio sui
cartoni attuali?
Prediligo , i cartoni animati simpatici , divertenti , ossia quelli dove
non c’e’ violenza e si riesce a far ridere.
Per citarne uno... "Gigi
la trottola"?
Sì , con la sua simpatia diventava un supereroe traendo forza dalle
mutandine bianche delle ragazze.
Attualmente di che cosa
ti occupi?
Di doppiaggio. Sto lavorando ad una serie TV americana ed altre serie
televisive.
© 2004/05
Antonio Genna
- IL MONDO DEI DOPPIATORI, le interviste
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