Intervista a FABRIZIO MAZZOTTA
In esclusiva per il sito IL MONDO DEI DOPPIATORI, una nuova intervista ad un doppiatore italiano. E' il turno di Fabrizio Mazzotta, voce di Mizar in "Atlas UFO Robot", Eros in "C'era una volta Pollon", Krusty il clown ne "I Simpson" e numerose altre serie, ma anche direttore del doppiaggio di molti film e serie animate giapponesi.
Intervista effettuata nel mese di novembre 2004, a cura di Alessandro Germani e Riccardo Sorrentino. È assolutamente vietato riprodurre questa intervista – anche in modo parziale – senza autorizzazione.
PICCOLA CARTA D'IDENTITA' |
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Nome:
FABRIZIO Cognome: MAZZOTTA Nato il 1° dicembre 1963 a Monza Curriculum: |
L'INTERVISTA
Fabrizio , quali sono
stati i tuoi esordi come doppiatore ?
Come doppiatore ho cominciato doppiando me stesso. All’età di 4–5 anni
invece ho mosso i primi passi come attore. I miei lavori spaziavano dai
caroselli per la tv ai film per il cinema , però avevo capito che il mio
interesse sarebbe stato più per il doppiaggio.
Senti, tu hai dato la
tua voce a personaggi di serie animate che viaggiano sulla cresta dell’onda
da oltre 20 anni. Ti saresti mai aspettato questo successo?
No. Perchè, all'epoca del doppiaggio di "Goldrake - Atlas UFO Robot",
per svariati motivi come ad esempio il vedere le prime puntate in B/N e ad
"anelli", non riuscivo a capirne la storia e quindi non mi entusiasmava più
di tanto. Solo con l’avvento della TV a colori capii che era una serie molto
bella ed innovativa.
Sui cartoni animati
giapponesi ,il tuo primo doppiaggio è stato quello con "Goldrake"?
Penso di sì, non ricordo bene se prima di "Goldrake" doppiai il cartone "Vickie
il vichingo".
Comunque hai dato voce a
molti personaggi, "Goldrake" è uno dei più famosi ed è ancora oggi quello
che condiziona la tua immagine in positivo, nel senso che vieni ricordato
per la voce data al piccolo Mizar. Però la tua voce ha contribuito anche in
altre serie tv: "Robottino", "Godam", "Pollon", "Daltanious"...
Sì.
Quindi quello era il
periodo dove la tua carriera era basata sul doppiaggio dei cartoni animati?
Diciamo di sì.
Perché quello era l
‘epoca d'oro del doppiaggio sui cartoni animati?
Sì, anche se io cominciai tardi a doppiare i cartoni animati, in quanto
dicevano che la mia voce si adattava al doppiaggio di film e telefilm. Solo
verso i 13-14 anni alcuni direttori di doppiaggio, tra i quali Willy Moser,
Rino Mencuccini, Annibale Roccasecca e altri, hanno provato a farmi doppiare
i cartoni animati. Il mio primo lavoro nei cartoni animati fu una parte nela
"Famiglia Addams", e poi "Gli Antenati". Nel primo lavoro la voce era la mia
da bambino, mentre nel secondo chiesi a Rino Mencuccini se potevo inventarmi
una voce diversa e lui acconsentì: fu un passo importante, perché grazie a
questa mia trovata di mutare la mia voce sarei entrato nel doppiaggio dei
cartoni animati.
Avevano capito che eri
una persona adatta.
Sì, non a caso adesso mi sto occupando più di cartoni animati che di altro
anche se mi piacerebbe lavorare su film e telefilm.
A proposito di film, uno
dei tanti è "Il ragazzo dal kimono d'oro"…
Sì (ride), comunque ho partecipato anche ha film più impegnativi tra i
quali "L'attimo fuggente" e "Il tempo delle mele".
Doppiando "Goldrake" hai avuto la fortuna di lavorare con Romano Malaspina, che ricordo hai di lui?
Un bellissimo ricordo, ancora attuale visto che ogni tanto ci vediamo. Con lui il divertimento era assicurato, perché in "Goldrake" impersonava Actarus e durante alcune scene lo si poteva vedere salire sulle sedie spaventando Rosalinda Galli, che doppiava Venusia. Ciò è dovuto anche al fatto che Romano veniva dà una lunga attività teatrale.
Il teatro serve per un
attore?
Sì, perché lo completa.
E' difficile per un
doppiatore passare da un cartone animato come "I Puffi" ad un cartone
animato più impegnativo come "Goldrake"?
Difficile no, però hanno un approccio differente. Nel senso che è vero
che "I Puffi" erano di facile doppiaggio, però al tempo stesso cartoni come
"Goldrake" erano costruiti su tematiche più impegnative.
Infatti tu, essendo
anche adattatore dei dialoghi in "Gundam", avrai notato che tra "Goldrake" e
quest'ultimo ci siano delle differenze...
"Gundam" e’ comunque un prodotto difficile anche dal punto di vista del
doppiaggio per le tematiche sopradette.
Oltre ad essere
doppiatore, tu sei anche adattatore dialoghi e direttore del doppiaggio.
Puoi spiegarci queste figure ?
Il doppiatore è un attore in carne e ossa, mentre il direttore del
doppiaggio possiamo paragonarlo ad una specie di regista: questo perché,
prima di iniziare un lavoro di doppiaggio, io e i miei colleghi leggiamo i
copioni delle cassette adattate in italiano dato che il film e/o il cartone
animato a cui lavoreremo è in realtà in lingua originale. A volte però
capita di non avere il copione tradotto e devo seguire la storia passo dopo
passo. Dopo essermi fatto un'idea di ciò di cui parla la storia del film e/o
del cartone animato, preparo una lista dei personaggi che compaiono e per
ogni personaggio do una scelta di 3 nomi. Prendiamo "Goldrake" come esempio:
guardo il prodotto e a mio giudizio per doppiare il personaggio di Actarus
la voce di Romano Malaspina è quella più adatta... però in quei giorni è
impegnato e ho bisogno di inserire altri 2 o 3 nomi di riserva. Una volta
che questa lista è completa, l'ufficio di dizione e di doppiaggio contatterà
il primo nome della lista, e qualora quest'ultimo non potesse si passa al
secondo nome, e così via. Capita che nelle produzioni televisive, dove i
tempi sono serrati, la voce, non solo del protagonista ma anche degli altri,
non sia la prima scelta.
Come hai detto bene tu,
il personaggio deve avere una voce appropriata.
Sì, mettiamo caso che Malaspina non era disponibile... avrei chiamato
altri doppiatori i quali - giustamente - avrebbero doppiato "Goldrake" in
maniera differente.
Infatti molte volte si
dice che dipende tutto dal direttore del doppiaggio, il quale magari ha
preferito scegliere una voce diversa o aver cambiato il cast all'ultimo.
Sì, questo perché in produzioni cinematografiche importanti come ad
esempio "Il Signore degli Anelli" o nei film di Pedro Almodovar, dove si ha
molto più tempo e un budget più ampio, il direttore del doppiaggio se esige
una certa voce aspetta che quest'ultima si liberi, sempre e comunque nei
limiti, fermo restando che per poter lavorare a questi film occorre comunque
fare dei provini.
Anche se sei un
doppiatore di una certa esperienza?
Certo, questi provini vengono fatti per vedere se calzi bene nel ruolo
del personaggio dell'attore. E’ anche vero che di base è l’attore che dà
l’emozione al personaggio, poi con l’aiuto del direttore del doppiaggio le
emozioni vengono enfatizzate, ma il lavoro non si limita solo a questo; il
lavoro si basa anche sui caratteri degli stessi doppiatori con i quali
l'approccio è differente. Ad esempio, con un doppiatore più anziano bisogna
essere più pazienti, così come da un bambino non si può avere la pretesa di
avere il massimo.
Tu poi hai iniziato da
bambino, quindi chi meglio di te può saperlo?
Considera che quando cominciai c’era molto più tempo a disposizione, ora
invece di tempo ce n'è meno e bisogna produrre di più.
Beh, anche se faticoso,
comunque alla fine si nota la qualità del prodotto.
Sì, se tu fai un confronto tra ieri e oggi, quando ero piccolo (quindi
ti parlo di circa vent'anni fa), in una fase di doppiaggio si poteva
lavorare su 10-15 anelli, mentre ora corriamo sui 30-40 anelli a turno.
Con Carlo Baccarini (doppiatore e direttore del doppiaggio) partecipai ad un
film chiamato "Bugsy Malone": questo film parlava di gangster, però era
fatto completamente da bambini. La mia parte nel film era quella di "Danny
lo sciccoso", era uno dei miei primi lavori importanti. Non ero ancora molto
esperto e Carlo Baccarini, per aiutarmi a superare qualche difficoltà, mi
faceva imparare la battuta che avrei dovuto recitare a memoria, si metteva
dietro al leggio e me la faceva ripetere però non in maniera meccanica,
bensì nel modo più adatto. Adesso come adesso, usare questo metodo è
impensabile perché i tempi sono molto frenetici.
Per me il periodo d'oro
della TV erano gli anni 1970-80.
Più gli anni '70. Gli anni '80 con l'avvento delle TV private hanno dato
più lavoro, ma di conseguenza hanno tolto anche molto in generale.
Era l’epoca in cui si
produceva…
Vero. Perchè c’era molto lavoro, i tempi erano serrati, e le TV private
all'epoca non avevano grandi disponibilità economiche. Ci facevano doppiare
a basso costo, e quindi non si faceva molto caso alla qualità del doppiaggio
stesso.
Mi vedo costretto a
contraddirti. Una volta, come tu hai detto, si lavorava molto e si
guadagnava poco , però rivedendo a distanza molti telefilm , film e cartoni
animati tipo "Goldrake" e altri, come audience hanno superato di gran lunga
quelli attuali.
All'epoca si guadagnava poco, però rapportando il lavoro di oggi con la
retribuzione attuale ti posso dire che forse una volta era una cosa più
equilibrata. Quanto a "Goldrake", la qualità del doppiaggio non era proprio
perfetta…
Per me era spettacolare!
Ciò che per me pecca nel doppiaggio delle produzioni attuali è
(nonostante la qualità sia egregia) la mancanza di calore e di emozioni.
Sì, anche questo è vero.
Però c’e’ dà dire che anche una volta, seppur in forma minore, accadeva
questa carenza di emanare emozioni attraverso il doppiaggio, oggi invece è
più frequente la mancanza di valorizzare il proprio personaggio attraverso
gli stati d'animo del doppiatore.
Come ti ho detto "Goldrake" secondo me non è stato proprio un doppiaggio
perfetto, per i motivi suddetti.
Ciò è avvenuto comunque
perché "Goldrake" è stato uno dei primi cartoni animati giapponesi dà
doppiare e quindi anche per voi doppiatori erano prodotti nuovi per la TV
italiana.
Una curiosità, quanto tempo avete impiegato a doppiare la serie completa di
"Goldrake"?
Circa 3 anni. Ma c’è dà fare una precisazione: la serie non venne
doppiata di continuo, il lavoro fu scaglionato in tre blocchi di circa 26
episodi ciascuno.
Che età avevi all'epoca
in cui doppiavi Mizar?
12-13 anni.
Eri già grandicello
comunque.
Ma la voce era più giovane , com'è ancora adesso.
Sì, infatti chi ti
conosce di persona può vedere un adulto, anch'io prima del nostro incontro
continuavo a pensare che anche se avevi una certa età per via del timbro
della voce ti paragonavo sempre ad un bambino. Prendilo come un complimento!
Sì, certo, ti ringrazio. Certo se mi chiedessero di ridoppiare Mizar, mi
rimarrebbe difficoltoso farlo.
Comunque sto notando io
ed altre persone che l’attuale Mediaset sta riproponendo piano piano il
vecchio palinsesto degli anni 1980, con cartoni e telefilm di allora.
Peccato che alcuni cartoni animati siano stati ridoppiati.
Il motivo di questo
nuovo doppiaggio secondo te qual’è? La necessità di far lavorare i nuovi
doppiatori, oppure perché il materiale audio di allora è deteriorato?
Francamente, non saprei!
Un altro cartone animato
da te doppiato e’ stato "Holly e Benji"…
Sì, però non ho un buon ricordo di quel cartone perché impersonavo
svariati personaggi che non avevano un dialogo continuato.
Comunque anche questa è
una serie epica che io ricordo con piacere.
Anche qui sono passati più di vent'anni dalla prima serie…
Parliamo un attimo dei
"Simpson": tu dai la voce a Krusty il clown, è difficile impersonarlo?
Sì, è un po' difficile. Io comunque cerco di essere come il suo
doppiatore originale, che è bravo.
So che tu sei un
collezionista di fumetti e di modellini dei personaggi dei cartoni animati,
non a caso infatti più volte ti si è potuto vedere alle fiere del settore.
Sì, proprio l’ultima fiera alla quale ho partecipato è stata quella di
Lucca.
Attualmente di che cosa
ti occupi?
Ho terminato da poco la lavorazione di "Gundam", e poi sto lavorando ad
altre serie che preferirei non svelare per non rovinare la sorpresa.
So che tu sei anche un
disegnatore di fumetti... se non vado errato hai disegnato sul fumetto "Cattivik".
Sì, è un dono di natura. Io ho cominciato proprio facendo il
disegnatore, fin dà bambino mi e’ sempre piaciuto inventare e disegnare
personaggi nuovi. La serie da voi indicatami si chiamava "Horror Fix", e
veniva pubblicata nel fumetto suddetto.
Come mai non hai più
continuato a disegnare?
Perché il doppiaggio è diventato il mio primo lavoro.
C'è un personaggio a cui
sei legato tantissimo?
Sì, forse è Eros di "C'era una volta Pollon", perché questo personaggio
l'ho ridoppiato secondo i miei canoni, ossia non ho seguito lo stile del
doppiatore giapponese. Chiaramente rispecchiavo le espressioni del mio
personaggio.
Tu hai doppiato Ynta in
"Astro Robot", un altro celebre cartone…
Sì, mi divertii moltissimo, perché al contrario di "Goldrake" potevo
pilotare per la prima volta un robot tutto mio.
Grazie, Fabrizio!
© 2004/07
Antonio Genna
- IL MONDO DEI DOPPIATORI, le interviste
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