Intervista ad EMANUELA ROSSI
In esclusiva per il sito IL MONDO DEI DOPPIATORI, una nuova intervista ad un doppiatore italiano. è il turno di Emanuela Rossi, voce italiana di Michelle Pfeiffer, Emma Thompson, Rene Russo e di molte altre attrici del piccolo e grande schermo.
Intervista effettuata nel mese di novembre 2005, a cura di Alessandro Germani, Simone Poletto e Riccardo Sorrentino. È assolutamente vietato riprodurre questa intervista – anche in modo parziale – senza autorizzazione.
PICCOLA CARTA D'IDENTITA' |
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Nome:
EMANUELA Cognome: ROSSI Nata a Roma il 24 gennaio 1959
Moglie del doppiatore
Francesco Pannofino Curriculum: |
L'INTERVISTA
Siamo in compagnia di
Emanuela Rossi, moglie di Francesco Pannofino, sorella di Massimo e Riccardo
Rossi e cugina di Fabio e Laura Boccanera. Emanuela, quali sono stati i tuoi
inizi?
Ho iniziato da bambina tanto tempo fa, davo la voce al personaggio di "Pippi
Calzelunghe", serie che ebbe un enorme successo quando uscì, tanto quanto ne ha
ora, considerando che mio figlio di sette anni ne segue le avventure in
televisione nonostante sia passato ormai tanto tempo.
Ciò che mi capitava spesso di doppiare erano per la maggior parte maschi e il
personaggio sopraccitato era sì una bambina ma aveva atteggiamenti da maschio e
anche una voce particolare, un po’ rauca. Ma anche in un film intitolato
"L'ultima neve di primavera" con Renato Cestiè come protagonista (che mi
scioccò per la sua drammaticità), perché anche qui dovetti doppiare un bambino.
A differenza di Pippi Calzelunghe che era una bambina allegra, questo bambino
figlio di papà e mamma separati improvvisamente si ammala e muore. Lavorai
anche con Nino Manfredi nel film "Per grazia ricevuta" (dove lui era regista e
attore), doppiando lui da bambino in dialetto ciociaro e mi sono veramente
divertita.
Hai doppiato Renato Cestiè
anche in un'altra occasione…
Sì, in "Bianchi cavalli d'agosto".
E all’età di undici anni
fai parte dello sceneggiato "Qui squadra mobile", la serie di Luigi Vannucchi?
No, nella serie in cui partecipai io c’erano attori che ora sono purtroppo
scomparsi, come Giancarlo Sbragia e anche altri di cui non ricordo il nome ma
di cui ho comunque un buon ricordo.
Era uno dei due
protagonisti?
Sì.
Se non erro i tuoi genitori
erano contrari al fatto che tu facessi doppiaggio, perché c’era il pericolo che
potessi tralasciare la scuola. Confermi questa voce?
No, perché a scuola sono sempre andata bene, sono stata sempre promossa.
È difficile per una ragazza
doppiare un personaggio che ha un carattere un po’ da maschiaccio?
Sinceramente non lo so perché considera che ho due fratelli maschi così
come la maggior parte dei miei parenti sono maschi, quindi ero abituata a stare
con i maschi. Giocavo molto al doppiaggio perché da bambina lo prendevo come se
fosse un gioco e come materiale usavamo i fumetti di Topolino.
Tornando ai lavori per la
tv, hai lavorato anche nel telefilm "Classe di ferro" di Bruno Corbucci. Che
ricordo hai di quest'esperienza?
Mi divertii molto quando girai quell’episodio del telefilm da te descritto,
il mio ruolo era di una ragazza che si doveva disintossicare, ragazza che aveva
alle spalle una storia d’amore. Alcuni ragazzi già li conoscevo, il clima era
molto divertente e sereno, una bellissima esperienza.
Hai lavorato anche con tuo
fratello maggiore in "Ryu il ragazzo delle caverne" e con Renzo Montagnani ne
"Gli Aristogatti", che ricordo hai di quest’ultimo?
Ero molto piccola quando lo conobbi, lui era già grande però senza ombra di
dubbio posso affermare che doppiò egregiamente il personaggio di Romeo,
considerando che lui non era neanche di Roma, bensì toscano, quindi a parer mio
svolse un lavoro che solo un grande attore come lui sarebbe stato in grado di
fare. Ma oltre a questo, ho lavorato anche ai primi cartoni animati giapponesi.
Sì, è vero. Un altro
celebre cartone animato è "Jeeg, robot d’acciaio", ove tu davi la voce al
personaggio di Miwa e Hiroshi aveva la voce di Romano Malaspina.
Sì, e lavorai anche in Goldrake dove Malaspina era la voce di Actarus.
Un tuo ricordo di Romano
Malaspina?
Sempre piacevoli perché quando lavoravamo a queste serie lui si metteva
distante dal leggio, dove per l’enfasi che ci metteva sembrava che davvero dal
braccio gli uscissero delle lame!
Posso confermare ciò che
dici, perché l’ho conosciuto ed è veramente un personaggio…
Ma non ti fermi ai cartoni animati, hai lavorato anche con Dario Argento in
film come "Suspiria" e "Profondo rosso".
Sì, nel film "Suspiria" davo la voce all'attrice Jessica Harper.
Però il massimo splendore,
se mi permetti, lo hai raggiunto con il telefilm "Tre cuori in affitto". Ma ci
sono anche altri telefilm di tutto rispetto come "La famiglia Bradford", "Casa
Keaton"…
Sì, io ad esempio nel telefilm "La famiglia Bradford" entrai quando era la
stagione due, ove i protagonisti erano cambiati.
Sei famosa anche per dare
la voce ad attrici come Emma Thompson, Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman,
Carrie-Anne Moss…
Sì, è vero, anche se devo correggerti in quanto Nicole Kidman l'ho doppiata
due volte e poi non ho avuto più occasione di doppiarla mentre Carrie-Anne Moss
l'ho doppiata in tutta la trilogia di "Matrix".
Hai dato la voce anche a
Madonna.
Tre volte.
Può dar fastidio il fatto
che magari un doppiatore o una doppiatrice in erba possa rubare spazi a chi ha
faticato non poco per arrivare a dare la voce ad attori o attrici di un certo
calibro?
Per carità, mi piace lavorare ma non posso doppiarle tutte io, quindi è
anche giusto che subentrino anche altri, anche se non nego che magari in
qualche film con attrici da me doppiate mi sarebbe piaciuto lavorarci.
Molto spesso si legge nelle
nuove edizioni di film, cartoni animati o altre produzioni che il cast di
doppiaggio è completamente cambiato. Che pensi di questa politica, non è alto
il rischio che il prodotto non venda?
Purtroppo i tempi sono cambiati, anche io non condivido tale politica ma
non siamo noi doppiatori a decidere il cast di doppiaggio e a volte non è
necessario apportare dei cambiamenti.
Questo problema può essere
collegato al fatto che magari certi doppiatori o doppiatrici, legandosi per
molto tempo al personaggio interpretato, possano in qualche modo raggiungere
posizioni dove pretenderanno sempre di più?
Non le chiamerei pretese, ma per chi come me lavora da quasi quarant'anni
credo che sia giusto ricevere un adeguato riconoscimento.
Tra i tanti doppiatori con
cui hai lavorato è doveroso menzionare anche Ferruccio Amendola. Se non sbaglio
due volte hai avuto l’occasione di lavorare con lui, una dove tu doppi la
protagonista del telefilm "Karine e Ari", l’altra in "Delitto sull’autostrada",
dove tu davi la voce a Viola Valentino.
Potrei dire che ho avuto tutta una vita di occasioni per lavorare con lui,
prima come attrice al leggio, poi passai da ruoli da bambina a quelli più
impegnativi dove Ferruccio Amendola era il direttore del doppiaggio. Un film
che mi diede l’occasione di farmi conoscere anche attraverso questo ruolo è "Breezy".
Oltre ad essere doppiatrice
tu sei anche adattatrice dei dialoghi, puoi spiegarci questa figura?
Innanzitutto l’adattamento è una tecnica di doppiaggio e l’adattatore ha il
compito di far sì che i movimenti labiali (il famoso "sinc") rimangano tali da
non avere difficoltà quando il copione verrà tradotto, traduzione che comunque
deve essere il più possibile conforme all’originale.
Quindi è una doppia fatica,
perché bisogna tradurre il testo rimanendo fedeli all’originale, in più far sì
che il "sinc" sia perfetto.
Ma questo tipo di lavoro viene svolto secondo la tipologia del prodotto o
comunque tenendo conto del target di pubblico?
Logico, perché se si va in prima serata o il testo originale contiene un
testo poco "ortodosso", bisogna apportare delle modifiche tali da non
disturbare chi vedrà il prodotto.
Tornando ai film, a parer
mio il tuo doppiaggio migliore fu quando desti la voce ad una giovane Andie
MacDowell nel film "Greystoke - La leggenda di Tarzan, il signore delle
scimmie".
Considera che la voce è quella che uno ha naturalmente e poi è come tu
interpreti il personaggio ciò che conta.
Un altro film cult dove tu
hai lavorato è "Blade Runner", dove davi la voce a Sean Young che interpretava
Rachel, anche qui hai dato il massimo.
Io cerco sempre di dare il massimo in tutti i miei lavori.
Se non avessi fatto questo
lavoro, che avresti fatto?
Sinceramente non lo so, perché mi sono trovata a fare questo lavoro da
quando ero bambina e non ho mai avuto il tempo per pensare ad un altro tipo di
lavoro.
Hai lavorato anche in radio
in sceneggiati come "Tex Willer", "Dylan Dog", "Il mercante di fiori"…
Sì, considera che "Il mercante di fiori" è stato replicato più volte.
Nel 2002 ricevi il premio
come miglior voce femminile.
Non per vantarmi, ma di premi ne ho vinti tanti: il "Nastro D’argento", uno
proprio adesso a Fabriano, un altro a Capalbio e quello cui ti riferisci lo
vinsi alla manifestazione "Voci Nell'Ombra" a Finale Ligure per il film "In the
bedroom" dove doppiavo Sissy Spacek, attrice che già doppiai nel film "Carrie -
Lo sguardo di Satana".
Beh, tu hai lavorato anche
in teatro, ti ha aiutato il lavoro teatrale nel doppiaggio?
Anche se sono tecniche diverse, il teatro serve per affinare le doti che tu
hai.
Il doppiatore è
sostanzialmente un attore.
Sì, considera che i doppiatori che fanno gli attori a volte non sono ben
visti, non perché non sono bravi ma perché hanno poca esperienza con il mezzo.
Quando un attore è bravo può fare tutto.
Il tuo più grande
sceneggiato per la tv fu "Madre Teresa".
Sì, è stata un esperienza importante per me sia dal punto di vista tecnico
che spirituale in quanto interpretare questa donna così minuta ma così grande
di spirito non fu un lavoro facile.
C’è invece un lavoro che
non vorresti rifare?
Sinceramente no, anche se a volte i tempi sono talmente ristretti che
magari non ti godi il lavoro che stai svolgendo come a volte accade nelle
produzioni seriali, dove capita di recitare tutta la parte da solo poiché il
tempo è poco.
Il tuo ultimo lavoro?
"Partnerperfetto.com", dove do la voce a Diane Lane, "Desperate Housewives"
ove faccio la voce narrante, una serie inglese di gialli chiamati "Murder In
Suburbia".
Stai lavorando anche nel
film "7 Km da Gerusalemme", con Luca Ward. Come stai vivendo questa esperienza?
Bellissima. Con Luca ci lavorai anche in "Elisa di Rivombrosa", ma in
doppiaggio, e il personaggio che interpreterò in questo film è una star
televisiva e mi sono divertita.
In un'ipotetica classifica
dei Rossi, dove ti collocheresti come bravura?
Sicuramente al centro.
Beh, hai lavorato con
pietre miliari come Proietti, Montagnani, Amendola…
Sì, con Proietti ad esempio ci lavorai già tanto tempo fa nel film "Le farò
da padre". Fu un doppiaggio particolare perché dovetti doppiare una sordomuta,
poi nel film "Tre donne" di Altman, dove fu lo stesso Altman a scegliere le
voci.
Tuo figlio seguirà le tue
orme?
Non lo so, seguirà quello che vuole seguire. È libero di scegliere.
Grazie Emanuela, per la tua
disponibilità.
Grazie a voi.
© 2005
Antonio Genna
- IL MONDO DEI DOPPIATORI, le interviste
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