Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 99
(15/09/2014)


"Senilità"Quando lo specialista Mauro Bolognini gli sottopose lo script tratto dal best seller di Italo Svevo, "Senilità", il produttore italo greco Moris Ergas lo finanziò nella prospettiva di lanciare il film anche all'estero. Cercò quindi di imbastire un cast "visibile" di richiamo internazionale. La montagna dell'ambizione, erosa dal modesto budget, partorì il topolino di vari miscast.
Il regista vi rimediò con l'aiuto del cast "invisibile". Chi sono stati questi salvatori della p...ellicola?

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"Senilità"

Il regista Mauro Bolognini, dopo avere girato buona parte delle riprese di "Senilità" (1962) in inglese, comprese che il già previsto doppiaggio per il mercato interno avrebbe potuto essere un'opportunità per correggere le inadeguatezze del casting, gestito autonomamente dalla produzione.
Diresse personalmente la cernita delle voci,scegliendo innanzitutto grandi doppiatori e poi pensando più ai personaggi letterari che agli attori, spaziando oltre la Società incaricata della direzione del doppiaggio (la CID), indirizzandosi anche verso associati di altra provenienza.
Pretese la voce impostata su toni dimessi di Romolo Valli per il protagonista Anthony Franciosa. Rivolle Rita Savagnone per Claudia Cardinale, appena sperimentata in "Il bell'Antonio" (1961). Individuò l'eclettico Giuseppe Rinaldi per il giovane Philippe Leroy.
Infine sdoganò la voce irritante di Pina Gallini per doppiare la doppiatrice Marcella Rovena, dalla timbrica ritenuta troppo dolce. Ricordiamo che la Gallini, attrice dalle forti caratterizzazioni, è stata l'insopportabile suocera di Totò in L'imperatore di Capri (1950) e Totò e le donne (1952), nonchè l'altrettanto insopportabile domestica in Totò terzo uomo (1951).
Abbiamo volutamente omesso di citare Betsy Blair, nel ruolo della sorella del protagonista perché, anche a detta del regista, particolarmente calzante alla parte: quindi la sua doppiatrice, Lilla Brignone, non dovette allontanarsi dai canoni tradizionali di aderenza alla recitazione dell'attore.


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Le domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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