Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz
ARCHIVIO: domanda 61
(06/05/2013)
Ecco la domanda n°61:
Salutiamo Anna Proclemer, Musa
dei palcoscenici del Novecento, appena ascesa all'Olimpo. Il debutto davanti
alla macchina da presa, avvenuto nel mezzo delle turbolenze belliche, fu
mimetizzato con uno pseudonimo. Quale? Perche? Chi lo coniò, ispirandosi ad
un celebre musicista, vanto italiano nel mondo?
Fra i saltuari approdi nelle sale oscure del dubbing, l'attrice offrì
il suo temperamento a due altere dive nordeuropee, osannate dalla Mecca del
cinema. Sapreste svelarne l'identità e per quali pellicole?
Qualche indizio utile...
Scorrete la pagina in basso per le risposte...
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Anna Proclemer esordì nel cinema
nel film di Raffaello Matarazzo "Giorno di nozze" (1942), con il nome d'arte
di Anna Vivaldi. Lo pseudonimo, reso obbligatorio dalle leggi non scritte
del fascismo che osteggiavano i cognomi terminanti con una consonante così
da identificare al di sopra di ogni sospetto la pura italianità
dell'artista, fu coniato dal suo primo regista teatrale, Turi Vasile, nel
1941.
La grande attrice prestò la voce a Greta Garbo (celebre lo slogan
della sua prima commedia "La Garbo ride" in "Ninotchka" del 1939), nei film
"Grand Hotel" (1932) e "Anna Karenina (1935), remake dell'omonimo film muto
del 1927, nelle riedizioni del 1952. Diede voce anche a Marlene Dietrich
nel film "Capriccio spagnolo" (1935) nella ristampa del 1959.
Cosa avete risposto...
Ecco le migliori risposte ricevute.
1.
Il debutto nel cinema di Anna Proclemer è avvenuto con il film
“Giorno di nozze”, diretto nel 1942 da Raffaello Matarazzo Nella pellicola
la Proclemer veniva accreditata come Anna Vivaldi.
L’attrice dichiarava: «Volevo chiamarmi Anna Mozart. A 18 anni la Lux
Film mi fece un contratto per uno di quei filmetti orrendi della stagione
dei “telefoni bianchi”. Ma siccome c’era la guerra e io avevo un nome
straniero, me lo fecero cambiare. Avevo cominciato ad ascoltare musica molto
presto, all’età in cui i ragazzi di oggi vanno in discoteca: e scelsi
Mozart. Però neanche quello andava bene. Così decisi per Vivaldi, che era
stato appena riscoperto». Come citato nell’indizio fornito, dovrebbe
averla spinta a tale scelta il regista del film Raffaello Matarazzo (tratta
da un intervista ad Alfredo Gasponi, pubblicata sul sito
cinquantamila.corriere.it).
2. La prima diva doppiata dalla
Proclemer è stata Greta Garbo, nome d'arte di Greta Lovisa Gustafsson che,
per la sua bellezza e per la indiscussa bravura, venne soprannominata la
Divina.
Il penultimo film della Garbo è stato “Ninotchka” diretto nel 1939 da Ernst
Lubitsch, Lo slogan promozionale che diede successo al film alla sua uscita
nelle sale fu "La Garbo ride!": infatti in questo film l'attrice, che
il pubblico era abituato a vedere con il volto costantemente serio, per la
prima volta viene ripresa mentre ride, in una scena in cui Melvyn Douglas,
in un ristorante, cade dalla sedia e scivola a terra.
La Proclemer ha prestato la voce alla Garbo nei ridoppiaggi dei film "Grand
Hotel" (1932) e "Anna Karenina" (1935), quest’ultimo remake del suo
precedente film muto del 1927.
3. La seconda diva doppiata dalla
Proclemer è stata Marlene Dietrich una fra le più note icone del mondo
cinematografico della prima metà del Novecento. Era dotata delle più belle
gambe dell’epoca, è stata la prima donna a farsele assicurare, stipulando un
contratto con la società londinese Lloyd's.
Secondo gli indizi forniti la Proclemer ha prestato la voce alla Dietrich
nel film “Capriccio spagnolo (The Devil Is a Woman)” diretto nel 1935
da Josef von Sternberg.
Il film, distribuito dalla Paramount Pictures, venne presentato a New York
il 3 maggio 1935. Nell'agosto 1959, fu proiettato in Italia alla Mostra del
cinema di Venezia. - Daniele Do.
Il debutto cinematografico della
Proclemer avvenne nel film “Giorno di nozze” del 1942 di Raffaello Matarazzo
che stando ai vostri indizi dovrebbe aver coniato per lei lo pseudonimo di
Anna Vivaldi anche se sul suo sito essa affermava: Quelli della Lux mi
ponevano come condizione che mi cambiassi nome. “Proclemer suona troppo
straniero”, decretarono. Che idea bislacca. Tutt’al più suonava tedesco. E i
tedeschi non erano nostri alleati? “Se vuoi puoi chiamarti Proclemeri”. Che
orrore. Come Wanda Osiris, che ribattezzarono Osiri. “Va bene -dissi - mi
chiamerò Mozart. Anna Mozart. Anna Maria, dopo tutto, era il nome di sua
madre.” “Sei pazza! Peggio! No, no, dev’essere un nome italiano.“ “Bene, e
allora: Anna Vivaldi.” Vivaldi era stato riscoperto di recente,
proprio in quegli anni. Io a quel tempo ero assidua ai concerti e lo avevo
ascoltato spesso e mi piaceva molto (del resto piaceva anche a Bach e a
Mozart). Anna Vivaldi, dunque.
E in una intervista del 08/10/2003 sul il tempo.it: Come nasce il suo
amore per la musica? “Fin da ragazza ero un'appassionata tanto che come
pseudonimo per piccoli ruoli cinematografici scelsi Anna Vivaldi in onore al
compositore e con questo appellativo, più italiano del mio vero cognome, ho
recitato in alcune pellicole dei telefoni bianchi… “
Le dive doppiate sono:
- Greta Garbo in due ridoppiaggi del 1952: “Grand Hotel” del 1932 di Edmund
Goulding considerato il primo film parlato interpretato da uno stuolo di
grandi nomi dello schermo e “Anna Karenina” del 1935 di Clarence Brown.
L’attrice svedese, famosa anche per la celebre risata in “Ninotchka” di
Lubitsch, aveva già vestito le parti dell’eroina di Tolstoj nel muto del
1927 di Edmund Goulding intitolato in originale “Love”.
- Marlene Dietrich nel ruolo della cortigiana Concha Perez in “Capriccio
Spagnolo” (The Devili s a Woman) del 1935 di Josef von Sternberg. Uscito per
la prima volta in Italia non saprei in quale anno con la voce di Tina
Lattanzi e riedito nel 1959 per la Mostra di Venezia. -
Massimo P.
Ha risposto correttamente anche Carla G.
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Antonio Genna - IL
MONDO DEI DOPPIATORI
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Le
domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.