Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz
ARCHIVIO: domanda 42
(03/12/2012)
Ecco la domanda n°42:
L'espediente di affidare ruoli
di doppiaggio a famose personalità estranee al mondo del cinema, da
intrigante soluzione artistica, si sta sempre più appiattendo a cinica
operazione di marketing.
Nella lungimirante strategia del tutto fa brodo, non ci si fa
scrupolo di razzolare cantanti, sportivi, volti noti della TV e persino
politici, cosicché non ci vengono risparmiati spettacolini nello spettacolo,
come le raccapriccianti esibizioni di Totti nei "Simpson" e Belen ne "I
gladiatori di Roma" (2012).
Il vezzo di far accomodare al leggio VIP digiuni degli elementari rudimenti
di recitazione da noi, comunque, risale al remoto passato. Quale fortuita
circostanza provocò il primo caso del genere, con la partecipazione
nientemeno che di un alto papavero del Governo allora in carica, con il
debole per una femme fatale della celluloide?
Qualche indizio utile...
- Il potente capo del dicastero titolare del potere di censura sulla stampa
e le arti, un giorno si recò presso gli studi di sincronizzazione in cui
l'amante stava ultimando il doppiaggio della propria parte (la perfida
nipote del sultano Alì Pascià), nel sequel del progetto di trasposizione
cinematografica di due romanzi seriali del più celebre scrittore italiano di
storie d'avventura, incentrati sulle tempestose gesta di un'eroina cappa e
spada.
L'anziano regista, subentrato al collega deceduto durante le riprese, chiese
al Ministro, più per spirito di deferenza, se desiderasse sperimentare
quella oscura, per i non addetti, tecnologia.
Questi, nello stupore generale, non se lo lasciò ripetere e, senza timore
alcuno, si lanciò nel doppiaggio di alcune battute del malvagio, impersonato
da un attore spagnolo che il pubblico italiano applaudirà nel decennio
successivo come superiore del convento nel cult mistico-religioso della
cinematografia iberica.
Scorrete la pagina in basso per le risposte...
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In un'intervista rilasciata al giornalista e scrittore Oreste Del Buono,
l'attrice Doris Duranti rivelò come l'amante, il gerarca fascista
Alessandro Pavolini, Ministro della Cultura Popolare nel Governo
Mussolini dal 1939 al 1943, una volta si dilettò a sperimentare
personalmente la tecnica del doppiaggio.
Lucida nell'indicare il film in preparazione, teatro della primizia, la
Duranti non fece altrettanto nel fornire chiari elementi identificativi
dell'attore doppiato.
Gli indizi su quest'ultimo sono stati pertanto, per ovvie ragioni di
comprensibilità del quiz, maggiormente dettagliati di quanto abbia in realtà
fatto l'attrice.
Il doppiaggio estemporaneo fu eseguito nel 1942 per il film "Il leone di
Damasco", diretto inizialmente da Corrado D'Errico e proseguito dal
veterano Enrico Guazzoni alla morte del primo. Il film fu girato
contemporaneamente e come seguito di "Capitan Tempesta". Entrambe le
pellicole furono tratte dagli omonimi romanzi di Emilio Salgari. Capitan
Tempesta era il nome di battaglia del cavaliere mascherato che si batteva a
fianco di Venezia in lotta contro l'invasore turco e interpretato
dall'attrice Carla Candiani.
Riteniamo con ragionevole certezza che Pavolini doppiò in alcune battute
l'attore spagnolo Rafael Rivelles, nei panni del truce Lachinsky.
Rivelles interpretò nel 1955 il Padre superiore del convento che ospitò
"Marcellino pane e vino".
Questa pare essere la soluzione più coerente con quanto sostenuto dalla
Duranti, secondo la quale il futuro comandante delle famigerate Brigate Nere
volle formare una sorta di diabolica coppia vocale e perciò scelse di
doppiare il "cattivo", dato che la compagna impersonava l'anima nera
femminile della pellicola.
Cosa avete risposto...
Ecco una selezione delle risposte pervenute in questa occasione.
Il film è "Capitan Tempesta" del 1942 ( tratto dai romanzi di Emilio Salgari) dove Doris Duranti interpretava Haradia, nipote di Alì Pascià. La regia del film è di Umbero Scarpelli, subentrato a Corrado D'Errico che morì ( il quale era a sua volta subentrato a Hans Hinrich ).
Ai tempi Doris Duranti aveva una relazione con Alessandro Pavolini, ministro del cosidetto MinCulPop, il Ministero della cultura popolare. Relazione che continuerà fino alla morte del gerarca fascista.
Pavolini, nel film , presterà la voce al perfido Lachinsky, impersonato all'attore Spagnolo Rafael Rivelles, noto per la sua partecipazione al celebre film " Marcellino pane e vino". - Fabrizio M.Il “doppiatore occasionale” dovrebbe essere Alessandro Pavolini (Firenze, 27 settembre 1903 – Dongo, 28 aprile 1945) il quale, a partire dal 31 ottobre 1939, fu titolare del Ministero della Cultura Popolare. Il potente capo del “Minculpop” era legato sentimentalmente a Doris Duranti (Livorno, 25 aprile 1917 – Santo Domingo, 10 marzo 1995), una delle prime "dive" del cinema italiano e attrice di spicco del cosiddetto filone dei telefoni bianchi; fu anche celebre per la sua rivalità con Clara Calamai.
L’attore doppiato dovrebbe essere lo spagnolo Rafaele Rivelles (che ha interpretato il priore del convento nel famoso film “Marcellino pane e vino” del 1955) il quale aveva il ruolo di Lachinsky in “Il leone di Damasco”, film diretto da Corrado D'Errico (il film peraltro sarà ultimato da Enrico Guazzoni il quale subentrò alla morte di D’Errico, avvenuta durante le riprese). - Daniele Do.L’episodio che viene descritto avvenne nel 1942 sul set del film “Il Leone di Damasco” tratto dall’omonimo romanzo di Emilio Salgari che costituiva il seguito del precedente “Capitan Tempesta” (1941) protagonista Carla Candiani e regia di Corrado D’Errico.
Corrado D’Errico scomparve il 3 settembre 1941 mentre erano in corso le riprese del “Il Leone di Damasco” e fu sostituito nella regia dal veterano Enrico Guazzoni (1876-1949): il suo primo film “Un invito a pranzo” è del 1907.
La bella Doris Duranti che nel film interpreta il personaggio di Haradia era legata sentimentalmente all’allora Ministro della Cultura Popolare Alessandro Pavolini.
È quest’ultimo che presente casualmente in sede di doppiaggio e invitato dal regista si prestò per doppiare l’attore spagnolo Rafael Rivelles che interpreta il personaggio del malvagio Lachinsky.
- Laura C.A.Il politico in questione è Alessandro Pavolini (nato a Firenze nel 1903 e fucilato dai partigiani a Dongo nel 1945) titolare del Ministero della Cultura Popolare (detto Minculpop-aveva tra i suoi compiti istituzionali la propaganda del cinema fascista) dal 1939 al 1943. La sua amante in quel periodo e fino alla sua tragica fine era l’attrice di spicco del periodo detto dei “telefoni bianchi” Doris Duranti (Livorno 1917-Santo Domingo 1995) qui interprete del ruolo di Haradia nel film d’avventura “Il leone di Damasco”, diretto da Corrado D’Errico mancato prima della fine delle riprese e completato da Enrico Guazzoni, sequel di “Capitan Tempesta” (terminato da Umberto Scarpelli) entrambi del 1942 (sono stati girati in contemporanea e in doppia versione:
italiana e spagnola) e tratti dagli omonimi romanzi di Emilio Salgari (uno dei suoi figli Omar collaborò alla sceneggiatura). Qui la Duranti, cui la RAI gli dedicò nel 1991 una fiction, ha la sua voce mentre in alcune altre interpretazioni è doppiata.
Il breve doppiaggio di Pavolini riguarda l’attore Rafael Rivelles nel ruolo di Lachinsky che nel 1955 sarà interprete del padre superiore (dopppiato da Giorgio Capecchi) nel maggiore successo della cinematografia spagnola (il regista Ladislao Vajda era però di origine ungherese): il religiosissimo e strappalacrime "Marcellino pane e vino". - Massimo P.
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Antonio Genna - IL
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Le
domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.