Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz
ARCHIVIO: domanda 40
(19/11/2012)
Ecco la domanda n°40:
Il
divertente Capannelle, al secolo Carlo Pisacane, così etichettato a vita per
l'interpretazione dell'omonimo buffo vecchietto dalla biascicata bolognese
ne "I soliti ignoti" (1958), venne sovente doppiato per esaltare gli
inconfondibili lineamenti con grottesche accentazioni regionali, a lui
estranee.
Tuttavia in una circostanza subì un doppiaggio nel natio idioma, il
napoletano, per voce di un bravo conterraneo reso immortale - guarda caso
proprio come Capannelle! -, da un film girato con Totò.
Chi è il "doppiattore" misterioso ed in quali pellicole, rispettivamente,
doppia Capannelle e duetta col grande comico?
Qualche indizio utile...
- Il primo film è la versione cinematografica di una lunga poesia di Eduardo
De Filippo, girato prima ancora che lo stesso drammaturgo decidesse di
adattarla per il palcoscenico.
Il finale, al contrario del testo di riferimento, viene sacrificato
sull'altare dell'happy end. Il ladruncolo protagonista, interpretato
da Nino Taranto, prima muore, poi, dopo un colloquio celestiale col proprio
santo protettore, San Giuseppe, viene rispedito, mondato e riabilitato,
nella nostra valle di lacrime.
Capannelle appare nel film nei panni del sacrestano del carcere.
- Nel secondo film l'attore misterioso si esibisce in un duetto
irresistibile con Totò, nel più balordo "bisiniss" di un monumento d'arte
che il Cinema italiano ricordi.
Scorrete la pagina in basso per le risposte...
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Il "doppiattore" misterioso è il bravo attore napoletano Ugo D'Alessio
(foto sopra).
Egli doppiò Capannelle nel film "Un ladro in Paradiso" (1952), tratto
dalla poesia di Eduardo "De Pretore Vincenzo", scritta nel 1947 ed adattata
dall'autore in commedia teatrale in 3 atti ed infine rappresentata per la
prima volta nel 1957.
Nel film D'Alessio ha un piccolo ruolo anche come attore.
Il suo volto resta però eternamente legato all'oriundo italo americano,
incauto acquirente della Fontana di Trevi in
"Totòtruffa 62" (1961),
in uno dei più preziosi gioielli della comicità di tutti i tempi.
Cosa avete risposto...
Ecco una serie di risposte selezionate tra le tante esatte pervenute in questa occasione (in coda ad ogni risposta il nome dell'autore)...
1. La risposta al primo quesito (relativa al nome del doppiatore misterioso) è: Ugo D'Alessio, all'anagrafe Pasquale D'Alessio (Napoli, 26 agosto 1909 – Napoli, 16 febbraio 1979).
Attore napoletano nel vero senso della parola, verace, spontaneo, istintivo e sornione, D’Alessio è interprete di tutta una serie di macchiette popolari che lo rendono gradito e simpatico a pubblico e critica. Relegato in parti spesso di contorno e secondarie riesce comunque a infondervi la sua vena saporosa e inconfondibilmente ironica e spassosa.
2. Il primo film, nel quale Carlo Pisacane appare nei panni del sacrestano del carcere, è “Un ladro in paradiso” diretto nel 1952 da Domenico Paolella. Si tratta della trasposizione cinematografica della commedia di Eduardo De Filippo “De Pretore Vincenzo”. Il film racconta la storia di Vincenzo (interpretato da Nino Taranto) e del suo compare Gennarino (Francesco Golisano), due ladruncoli napoletani che si pentono continuamente dei furti compiuti decidendo ogni volta di cambiar vita, ma succede sempre qualcosa che muta i loro progetti.
3. Il secondo film è invece: Totòtruffa 62, diretto da Camillo Mastrocinque nel 1961 con Totò e Nino Taranto.
Il film si articola in una successione di gag, durante le quali Totò, nei panni di un consumato imbroglione, con l'assistenza del suo collaboratore Nino Taranto, porta a termine una lunga serie di truffe ai danni dei personaggi più disparati.
La truffa più famosa è senz'altro quella della vendita della Fontana di Trevi. In questa scena Totò, assistito anche in quest'occasione dal fido Nino Taranto, riesce a vendere il celebre monumento romano ad un ingenuo italo-americano (Ugo D'Alessio), il famoso Decio Cavallo - Caciocavallo. - Daniele Do.Gl'indizi sembrano far riferimento in modo chiaro a Ugo D'Alessio come doppiatore di Carlo Pisacane in Un ladro in paradiso (1952) che mi risulta essere l'unico film che vede insieme Nino Taranto e Capannelle e che effettivamente è tratto da Eduardo De Filippo. Il napoletano D'Alessio è particolarmente famoso per aver interpretato Decio Cavallo in Tototruffa '62, ovvero il personaggio cui Totò e di nuovo Taranto vogliono vendere la Fontana di Trevi. - Francesco C.
Il doppiatore, in napoletano, di Capannelle nel film “Un ladro in Paradiso” del 1952 di Domenico Paolella, dove dialoga come cappellano del carcere con il protagonista, il grande Nino Taranto, è il bravissimo Ugo D’Alessio che, qualche anno dopo, acquisterà la Fontana di Trevi da Totò nel film "Tototruffa ’62" del 1961 di Camillo Mastrocinque, alla presenza dello stesso Nino Taranto "compare" di Totò. - Laura C. A.
In "Un ladro in Paradiso" (tratto da "De Pretore Vincenzo") Capannelle è doppiato da Ugo d'Alessio, il quale duetta con Totò non solo in TotòTruffa '62 (a cui allude l'indizio del "bisinìss" della Fontana di Trevi) ma anche in "Il medico dei pazzi", "Un turco napoletano" (piccola partecipazione a inizio film), "Totò contro i 4" (co-protagonista), l'episodio "Il mostro della domenica" del film "Capriccio all'italiana", e l'episodio "Totò a Napoli" della serie televisiva TuttoTotò.
Tuttavìa, a voler rispondere alla domanda senza necessariamente avvalersi degl'indizi la risposta potrebbe essere duplice, dal momento che Capannelle in "Che gioia vivere" è doppiato da Pietro de Vico, il quale duetta con Totò principalmente (in quanto co-protagonista) in "Che fine ha fatto Totò Baby?", senza contare le partecipazioni in "Totò Diabolicus", "TotòTruffa '62" (anche lui un truffato al pari di Ugo D'Alessio) e "Sua Eccellenza si fermò a mangiare". - Gianluca S.Il film in cui Carlo Pisacane appare nelle vesti del sacrestano del carcere è "Un ladro in paradiso" del 1952, diretto da Domenico Paolella ed interpretato quale protagonista da Nino Taranto. Il film è tratto da una poesia, poi commedia, di Eduardo De Filippo "Vincenzo De Pretore".
D'Alessio, come riferito dal secondo indizio, è il protagonista della scena della falsa vendita della fontana di Trevi in "Totòtruffa '62" dove interpreta l'americano oriundo Decio Cavallo che viene truffato da Totò e Nino Taranto che nell'occasione si spacciano per il cav. Antonio Trevi, proprietario della fontana, e il rag. Girolamo Scamorza, rappresentante di una casa cinematografica americana. Curiosità: Nino Taranto interpreta questo personaggio dandogli una adenza dialettale toscana. - Massimo L.Il doppiatore in questione è Ugo D'Alessio, grande caratterista reso celebre dal film Tototruffa '62 di Camillo Mastrocinque del 1961 in cui Totò gli "vende " la Fontana di Trevi e il nostro, che impersona l'italoamericano Decio Cavallo, viene portato in manicomio quando tenta di spiegare alle forze dell'ordine di esserne il nuovo proprietario.
D'Alessio doppia Carlo Pisacane nel film di Domenico Paolella Un ladro in paradiso del 1952, il cui soggetto è tratto da una poesia lunga di Eduardo De Filippo che verrà messa in scena a partire dal 1957 con il titolo De Pretore Vincenzo. - Riccardo S.Il doppiatore è Ugo D’Alessio (Napoli 1909-1979) che diede voce a Carlo Pisacane nel ruolo del frate sacrestano del carcere in “Un ladro in paradiso” del 1951 di Domenico Paolella, tratto dal poemetto “Vincenzo De Pretore” del 1948 di Eduardo De Filippo adattato per il grande schermo dal produttore del film Giuseppe Amato.
Il personaggio più noto interpretato da D’Alessio è senz’altro quello dell’ingenuo turista italoamericano Decio Cavallo che crede di aver acquistato la fontana di Trevi dal Cav. Uff. Antonio Trevi falso proprietario del monumento, interpretato da Totò nel film “Totòtruffa ‘62” del 1961 di Camillo Mastrocinque. - Massimo P.
Hanno risposto esattamente anche Marco, Fabrizio e Paola M.
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Antonio Genna - IL
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Le
domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.