Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: domanda 35
(15/10/2012)


Bruno PersaEcco la domanda n°35:

Bruno Persa è stato un pilastro della mitica C.D.C. (e successive denominazioni). Si è mai separato, anche solo sporadicamente, dalla Casa in cui ha militato per quarant’anni? Nonostante la bravura ebbe assegnato il doppiaggio continuativo di un solo big internazionale, tuttavia importantissimo come Humphrey Bogart. Da quale pellicola venne ingiustamente privato del meritato privilegio a vantaggio dell’asso pigliatutto Emilio Cigoli? E soprattutto, per quale motivo?

Qualche indizio utile...
- Il modo più semplice ed inconfutabile per orientarsi in positivo al primo quesito ci pare consista nell’individuare almeno un film, non doppiato dalla C.D.C. in cui si ode l’inconfondibile timbrica di Bruno Persa. A voi il non agevole compito.
- L’avvento di Cigoli come voce italiana di Bogart venne alimentata da una scelta professionale dell’attore hollywoodiano.


Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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Humphrey Bogart

Ci scusiamo per la scarsa incisività del primo indizio, ma ciò è dovuto essenzialmente al fatto che Bruno Persa non ha mai abbandonato la C.D.C. .
Questa bella storia di eterna fedeltà non può essere macchiata dalla pittoresca teoria avanzata da un "esperto", autore di una pubblicazione sulle voci del passato, secondo la quale nel 1952 Persa convolò a nozze con la neonata A.R.S. (Associazione Romana Sincronizzatori) come ritorsione a presunte scorrettezze inflitte dai dirigenti C.D.C. Teoria che mostra la corda per l’emblematica assenza della citazione, a prova decisiva, di anche un solo straccio di film in cui Persa ha lavorato su almeno un anello montato dalla A.R.S.

Persa smarrì l’egemonia sull’indimenticato Bogey nel 1948 con “Solo chi cade può risorgere” (1947), che terminato il contratto in esclusiva con la Warner inaugura una solida collaborazione tra la major Columbia e Bogart, produttiva di altri sei pellicole. Contemporaneamente interviene per la prima volta Emilio Cigoli che ben presto diverrà la voce prevalente dell’archetipo dell’eroe chandleriano.
La frattura col passato non fu la conseguenza di una fantasiosa vendetta trasversale tra clan di doppiatori emergenti e colleghi in declino. L’avvento di Cigoli è stato il frutto consapevole di una scelta editoriale della filiale italiana della Columbia.
Bogart si era imposto negli anni Trenta come antagonista e la voce di Persa, spesso adibita a ruoli di villain, parve la più congeniale. Il successo sempre più clamoroso del divo hollywoodiano e la sua progressiva elevazione agli altari di primo attore e quindi destinato a parti di personaggio positivo, convinse la Columbia, al contrario della Warner che non esaurì mai la fiducia riposta in Persa, a dotare Bogart di una voce, pur se meno aderente all’originale, che nel subconscio dello spettatore evocasse i tanti eroi positivi interpretati dal secondo dopoguerra da Emilio Cigoli. Una sterzata a cui si allinearono anche tutte le altre Major.


Cosa avete risposto...

Nessuno è riuscito a rispondere esattamente.
Ha
risposto parzialmente soltanto Francesco C.



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Le domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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