Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 191
(22/01/2018)


QUIZ #191

"Senti chi parla"

Accogliamo con favore l'ultima novità editoriale sul doppiaggio, titolata "Senti chi parla". E' una vivace rassegna, ricca di annotazioni e di glamour, dei più memorabili doppiatori di tutti i tempi. Una lista di mostri sacri del leggio selezionata secondo le strategie degli autori, sicuramente plausibile, a cui, personalmente, a puri fini di giocoso spunto per il quiz, aggiungeremmo la coppia di fratelli, a nostro avviso, di maggior talento di sempre.
Rovistando nei loro monumentali trascorsi, scoprireste che hanno fatto pure questo! Chi sono stati, per ciascuno, i primi protagonisti da loro doppiati? Quale divo italiano ha parlato con la voce di entrambi? Chi ha osato doppiare il Duce? Chi dei due ha prestato la voce all'altro? E, infine, chi dopo essere stato doppiato... si è salvificamente ridoppiato?

 

Di seguito alcuni indizi per aiutarvi nella risoluzione:

  • Pensate che il fratello maggiore ha doppiato dal 1935 al 1968 intorno a 3000 pellicole.
    Il minore ha doppiato tra il 1938 e il 1976, fermandosi -si fa per dire!- a quota 2000.
  • Entrambi hanno esordito come protagonisti in film francesi. Il primo, nel 1936, prestando la voce ad un francese che interpreta un audace aviatore della Prima Guerra Mondiale e che nel 1981 vincerà un David di Donatello come non protagonista. Il secondo, nel 1939, dando la voce ad un tedesco in un film imperniato sul gioco degli scacchi, attore che doppierà nuovamente nel film più celebre del 1942.
  • I due hanno doppiato, praticamente uno di seguito all'altro, un divo italiano al top del successo, appena "esploso" in un'opera velatamente pacifista in piena Seconda Guerra Mondiale.
  • L'ardita imitazione del Duce venne "ordita" sotto la direzione di un quotato documentarista che l'anno seguente girò la prima biografia filmata su di un Papa.
  • Il clamoroso "scambio fraterno" pare sia stato propiziato dal grande Gino Cervi, che in quel film interpreta un nobile reduce di guerra che riconquista la moglie.
  • Chi dei due, dopo una prolungata assenza dai set cinematografici venne provvidenzialmente recuperato dallo stesso regista che forse può ritenersi colui che meglio di altri lo ha valorizzato al cinema, nel ruolo di torbido sindacalista? In quella rentrée, parte del girato in presa diretta necessitò della risonorizzazione e la Casa di doppiaggio, a cui aderiva il protagonista del film e che ne curò l'operazione, non coinvolse il Nostro...

Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Le due tigri"

I due fratelli che, secondo noi, hanno avuto un ruolo di vertice nella storia del doppiaggio italiano sono Luigi (il maggiore, nato il 25.10.1897) e Nino Pavese (nato il 10.4.1904). Indimenticabili sia per il non comune grado di parentela a così alti livelli professionali, ma soprattutto per le tracce indelebili che hanno lasciato come attori e doppiatori nel patrimonio artistico italiano.
Luigi ha esordito come voce protagonista nel 1936, doppiando Charles Vanel -vincitore del David di Donatello nel 1981 come attore non protagonista in "Tre fratelli" di Francesco Rosi- nel film francese "L'equipaggio" (1935) di Anatole Litvak.
Nino invece ha esordito come voce protagonista nel 1939 doppiando Conrad Veidt in "Scacco alla Regina" (1938) di Jean Dreville. Doppierà ancora l'attore tedesco nel celeberrimo "Casablanca" (1942).

I due fratelli hanno doppiato uno dei più famosi attori italiani dell'epoca bellica, Massimo Girotti, che per merito di Alessandro Blasetti ottenne un grande successo personale in "La corona di ferro" (1941), curioso film storico con messaggio pacifista girato in piena Seconda Guerra Mondiale.
Prima lo ha doppiato Nino in "Le due tigri" (1942), dove interpreta Tremal Naik (mentre Luigi è Sandokan e Nino Lord Brooke), poi ci ha pensato Luigi in "Harlem" (1943), dove interpreta un pugile italiano in trasferta nei corrotti USA. In quest'ultimo caso il doppiatore interviene solo in alcune scene, nelle quali probabilmente il doppiaggio eseguito dallo stesso Girotti è risultato inutilizzabile.

Il regista Romolo Marcellini, autore di "Pastor Angelicus" (1942), biografia di Papa Pio XII, nel 1941 realizzò il cortometraggio documentaristico "Messi". Non è un'anticipazione profetica del grande calciatore, ma è un prodotto propagandistico sulle potenzialità dell'agricoltura autarchica nazionale. Luigi sostituisce la voce del Duce in alcuni brevi inserti tratti da riprese dal vero girati per i cinegiornali, il cui sonoro appariva deteriorato.
Nel melodramma "Addio mia bella signora" (1953) di Fernando Cerchio, Luigi interpreta un alto ufficiale dell'Esercito Regio durante la Prima Guerra Mondiale. Un ruolo condensato in poche scene, ma dominante quando è presente.
Per altro impegno sopravvenuto Luigi non poté partecipare alla sessione di doppiaggio. Gino Cervi, protagonista nel film, anch'egli superimpegnato non accettò rinvii e forte della sua posizione di fondatore della CDC, impose che fosse doppiato da chi disponibile all'istante. Guarda caso, il fratello Nino!
In "Sono stato io!" (1973), il regista Alberto Lattuada riportò al cinema Nino, che dai quei set era assente da ben 11 anni. Lattuada era stato l'artefice della forse miglior performance cinematografica di Nino, ne "Il mulino del Po" (1948), nel ruolo del sindacalista Raibolini.
Nella postproduzione di quell'ultima fatica, Nino -e l'intero film- venne doppiato dalla CVD, Casa di doppiaggio alla quale era associato il protagonista del film, Giancarlo Giannini. Ma Lattuada bocciò l'operazione e pretese il richiamo, anche al leggio, del fido Nino, che salvò se stesso e noi spettatori da un pessimo servizio.


Cosa avete risposto...

Tra le risposte ricevute, segnalo in particolare...

Hanno risposto parzialmente Luisa F. e Leonardo C.



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Le domande e le risposte sono curate da Franco Longobardi.


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