Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 157
(03/10/2016)


QUIZ #157


Castellano e PipoloI popolari Castellano e Pipolo sono stati prima di tutto scrittori per il cinema. Autori del capolavoro "Totòtruffa 62" (1961), dieci anni più tardi sono stati chiamati per raccontare, in stile fotocopia, le peripezie truffaldine di una nuova coppia comica.
Per quale film? Da chi era formata la coppia? Uno di loro, formidabile trasformista, avrebbe dovuto dare anche la voce ad un attore del cast, del quale da copione ne diventava il sosia. Non piacque al regista! Da chi è stato sostituito?
 

Di seguito alcuni indizi a vostra disposizione:

  • Uno dei protagonisti del remake di "Totòtruffa 62" avrebbe dovuto agire anche da doppiatore dell'attore -che rincontrerà su un altro set di ambientazione trecentesca- del quale, nel perfezionare una truffa, ne diventa il sosia.
    Il regista aveva escogitato, per esaltare i lati grotteschi della vicenda, la trovata di far parlare imitatore ed imitato con la sola voce del primo, con tonalità artefatte e una cadenza meneghina quando si trattava di di doppiare l'imitato. L'esito venne ritenuto insoddisfacente e lo stesso regista si indirizzò su un doppiatore milanese verace.
    Di chi si tratta? E' colui che ha recitato in un autoremake di Mario Camerini, interpretando lo stesso personaggio che aveva ricoperto nella prima versione il doppiato.

Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Il furto è l'anima del commercio!?..."

Franco Castellano e Giuseppe Moccia, in arte Castellano e Pipolo, nel 1971 vennero espressamente incaricati di ripetere il canovaccio di successo di "Totòtruffa 62" (1961). Nacque così "Il furto è l'anima del commercio!?...".
La qualità del copione non è certo quella del predecessore, lungi dalla freschezza inventiva che aveva esaltato le virtù comiche di Totò e Nino Taranto. La nuova coppia, Alighiero Noschese e Enrico Montesano, tuttavia valorizzano al meglio la sceneggiatura messa a disposizione.
Noschese, celebre trasformista, in una scena si sostituisce ad un incorruttibile funzionario ministeriale interpretato dall'attore francese Bernard Blier. La trovata del regista Sergio Corbucci di farlo doppiare dallo stesso Noschese, ma in milanese -per smitizzare il luogo comune secondo cui il tarlo della corruzione colpirebbe solo i meridionali- non diede i risultati sperati. Probabilmente Noschese non apparve sufficientemente fluido e convincente nell'eloquio in idioma "nordico". Corbucci allora si rivolse ad un vero milanese, Gianrico Tedeschi. E quest'ultimo, va detto, se la cava egregiamente.

Noschese e Blier lavoreranno assieme poi nel film "Boccaccio" (1972).
Blier e Tedeschi hanno interpretato lo stesso personaggio del commissario di polizia in "Crimen" (1960) e nel suo remake "Io non vedo, tu non parli, lui non sente" (1971), diretti entrambi da Mario Camerini.


Cosa avete risposto...

Tra le risposte esatte ricevute, segnalo in particolare:

Ha risposto in modo parziale Gianmauro F.



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Le domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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