Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz
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(19/10/2015)
La popolana irruenza del partigiano Folco Lulli ha bucato gli schermi del dopoguerra. Era stato il fratello Piero ad introdurlo nell'ambiente e poi a dargli man forte nel dare corpo al sogno cullato da tempo di ripetere, in habitat siciliano, il viaggio della morte interpretato anni addietro. Finalmente nel 1967 la Sagittario Film finanziò "Gente d'onore". Ma la regia maldestra, condita da un ego sordo a qualsiasi suggerimento, sancì la cacciata dei fratelli, ancor prima del termine delle riprese. Chi, subentrando vocalmente, infranse il mito di un Lulli all around? Qualche indizio utile...
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Scorrete la pagina in basso per le risposte...
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Folco Lulli aveva contribuito non poco ad impinguare le casse della
Sagittario Film degli anni 60, con le sue interpretazioni sanguigne.
Riconoscenti, pur se non totalmente convinti, i produttori assegnarono
all'ex partigiano un piccolo budget per realizzare il sogno che cullava da
anni: riproporre una trasposizione in terra siciliana del capolavoro di
Henri George Clouzot, "Vite vendute" (1952), impressionante apologo
sulla miseria umana con i protagonisti impegnati in un rischiosissimo
viaggio che li vedrà soccombere uno ad uno.
Il film di Clouzot è ambientato in Centramerica, e Lulli (con la sua voce)
appare tra i gloriosi interpreti.
La produzione di "Gente d'onore" riscontrò in corsa come il Lulli
regista, valesse assai meno dell'attore e tentò invano di correggere le
maggiori storture della sua direzione artistica. Ma Folco, spalleggiato da
Piero, si dimostrò irremovibile. La liquidazione dei fratelli fu la logica
conseguenza.
Si scritturò come ripiego Leopoldo Trieste, nelle vesti di attore ed
anche di regista delle scene di raccordo, indispensabili al completamento
del film.
Nella sonorizzazione della pellicola l'assenza dei fratelli venne colmata
con la chiamata di Ignazio Balsamo
per Folco e di Pino Colizzi per
Piero.
Balsamo arrivò al cinema già maturo per merito di Pietro Germi,
interpretando due anni dopo un odioso falso testimone nel film "Il brigante
Musolino" (1950), in cui il bandito calabrese, realmente esistito, ha il
volto di Amedeo Nazzari.
Colizzi ha dato voce a Robert De Niro in "Il Padrino Parte II" (1974),
giovane Vito Corleone che pronunciò, in una caratteristica pronuncia
siciliana, quella storica battuta resa celebre nel racconto del figlio nel
primo "Padrino" (1972).
Cosa avete risposto...
Questa settimana nessuno ha risposto in modo totalmente esatto: ha risposto parzialmente Mauro G.
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Antonio Genna - IL
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Le
domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.