
"Sinuhe l'egiziano"

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TITOLO ITALIANO: "Sinuhe l'egiziano"
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TITOLO ORIGINALE: "The Egyptian"
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REGIA: Michael
Curtiz
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SCENEGGIATURA: Philip Dunne, Casey Robinson
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PRODUZIONE: USA 1954
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DURATA: 139 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI
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DOPPIATORI
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MERIT |
Jean
Simmons |
DHIA CRISTIANI |
HOREMHEB |
Victor Mature |
EMILIO CIGOLI |
BAKETAMON |
Gene Tierney |
LIDIA SIMONESCHI |
AKHNATON |
Michael Wilding |
STEFANO SIBALDI |
NEFER |
Bella Darvi |
ANDREINA PAGNANI |
KAPTAH |
Peter Ustinov |
CARLO ROMANO |
SINUHE L'EGIZIANO |
Edmund Purdom |
GIUSEPPE RINALDI |
TAIA |
Judith Evelyn |
GIOVANNA SCOTTO |
MEKERE |
Henry Daniell |
MARIO BESESTI |
LADRO NELLE TOMBE |
John Carradine |
GIORGIO CAPECCHI |
SENMUT |
Carl Benton Reid |
AUGUSTO MARCACCI |
VOCE NARRANTE |
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RENATO TURI |
ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Giulio
- La pellicola è tratta da un romanzo degli anni '30
scritto dal finlandese Mika Waltari, "Sinuhe l'Egiziano". La vicenda narra
più o meno la stessa storia del film. Questo libro è ispirato ad un romanzo
egizio del Medio Regno, le “Avventure di Sinuhe”, in cui viene sviluppato
nell’ambito di un’ampia parabola narrativa ambientata al momento della morte
di Amenemhat I e durante il regno di Sesostri I. Sinuhe è un cortigiano di
Sesostri che teme di essere travolto dalla lotta per il potere che si
scatena dopo la morte del faraone regnante: invece di schierarsi al fianco
del suo signore per sostenerne il diritto alla successione, fugge
dall’Egitto dubitando del suo destino. Dopo una lunga serie di avventure che
lo vedono protagonista in terra straniera, viene raggiunto, mentre si trova
tra i Beduini, da un messaggio del suo sovrano, ormai ben saldo sul trono,
che lo perdona del tradimento e lo invita a tornare in patria. Ciò dà
l’occasione a Sinuhe, che in precedenza aveva innalzato un grande inno in
lode del faraone, di rispondere al suo signore con una lettera in cui, dopo
aver fatto ammenda delle sue colpe, accetta l’invito di tornare in Egitto:
così egli, reintegrato nelle sue funzioni, terminerà la propria vita sulle
rive del Nilo.
- Il periodo storico nel quale è ambientata la
pellicola (il regno della XVIII dinastia) è un periodo piuttosto complesso
per l'Egitto: il faraone "eretico" Amenofi IV si ribattezza Akhenaton in
onore del dio Aton,del cui culto egli si fa promotore a discapito degli
altri dèi (e dei loro templi) e trasferendo la capitale in una nuova città (Akhetaton
oggi Tell el-Amarna) lontana da Tebe e dalla residua influenza dei vecchi
sacerdoti. La città divenne il centro del nuovo culto, e combatté contro i
potenti sacerdoti che cercavano di mantenere vivo il culto del dio Ammone.
La riforma religiosa di Amenofi ebbe conseguenze sull'arte egizia, che passò
dalla consueta forma rituale stilizzata a una rappresentazione di carattere
più naturalistico, e sulla letteratura religiosa che conobbe un nuovo
sviluppo. Il fiorire di questa nuova cultura tuttavia ebbe fine con la morte
del faraone. Tutankhaton il suo successore, (sposo di una sua figlia)
riportò la capitale a Tebe, cambiò il suo nome in Tutankhamon e restaurò il
culto di Ammone, sicché dopo la morte di Akhenaton si assiste alla
restaurazione dei culti precedenti ed alla caduta della XVIII dinastia colla
morte di Tutankhamon ed intrighi di palazzo vari.
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