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"Macbeth" (1948)
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-
TITOLO ITALIANO: "Macbeth"
-
TITOLO ORIGINALE: "Macbeth"
-
REGIA: Orson Welles
-
SCENEGGIATURA:
Orson Welles
-
BASATO
SULL'OPERA TEATRALE DI William Shakespeare
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MUSICHE: Jacques Ibert
-
PRODUZIONE: USA 1948
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DURATA: 89 minuti
Edizione originale:
PERSONAGGI |
INTERPRETI
|
DOPPIATORI
|
MACBETH |
Orson Welles |
GINO CERVI |
LADY MACBETH |
Jeanette Nolan |
TINA LATTANZI |
DUNCANO (DUNCAN) |
Erskine Sanford |
OLINTO CRISTINA |
MACDUFF |
Dan O'Herlihy |
GUALTIERO DE ANGELIS |
MALCOLM |
Roddy McDowall |
GIANFRANCO BELLINI |
BANQUO |
Edgar Barrier |
STEFANO SIBALDI |
FLEANCE |
Jerry Farber |
-------------------- |
PADRE SANTO |
Alan Napier |
ALDO SILVANI |
LENNOX |
Keene Curtis |
GIORGIO CAPECCHI |
ROSS |
John Dierkes |
NINO PAVESE |
SIWARD |
Lionel Braham |
MARIO BESESTI |
STREGHE |
Peggy Webber
Lurene Tuttle
Brainerd Duffield |
TINA LATTANZI
WANDA TETTONI
LOLA BRACCINI
(in ordine di apparizione vocale) |
LADY MACDUFF |
Peggy Webber |
GIOVANNA SCOTTO |
FIGLIO DI MACDUFF |
Christopher Welles |
GIANFRANCO BELLINI |
SICARIO #1 |
Brainerd Duffield |
LUIGI PAVESE |
SICARIO #2 |
William Alland |
MAURO ZAMBUTO |
GENTILDONNA |
Lurene Tuttle |
MARIA SACCENTI |
MEDICO |
Morgan Farley |
GAETANO VERNA |
SEYTON |
George Chirello |
MARIO CORTE |
- DOPPIAGGIO ITALIANO: C.D.C.
- SONORIZZAZIONE: FONO ROMA
- DIALOGHI ITALIANI: GIAN GASPARE
NAPOLITANO
- DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: MARIO
ALMIRANTE
Ridoppiaggio TV (1985):
PERSONAGGI |
INTERPRETI
|
DOPPIATORI
|
MACBETH |
Orson Welles |
ELIO ZAMUTO |
LADY MACBETH |
Jeanette Nolan |
SONIA SCOTTI |
DUNCANO (DUNCAN) |
Erskine Sanford |
|
MACDUFF |
Dan O'Herlihy |
|
MALCOLM |
Roddy McDowall |
|
BANQUO |
Edgar Barrier |
|
FLEANCE |
Jerry Farber |
|
PADRE SANTO |
Alan Napier |
|
LENNOX |
Keene Curtis |
|
ROSS |
John Dierkes |
|
SIWARD |
Lionel Braham |
|
STREGHE |
Peggy Webber
Lurene Tuttle
Brainerd Duffield |
VANNA POLVEROSI
ELENA MAGOIA
?? |
LADY MACDUFF |
Peggy Webber |
|
FIGLIO DI MACDUFF |
Christopher Welles |
|
SICARIO #1 |
Brainerd Duffield |
|
SICARIO #2 |
William Alland |
|
GENTILDONNA |
Lurene Tuttle |
|
MEDICO |
Morgan Farley |
|
SEYTON |
George Chirello |
|
- ALTRE VOCI:
SANDRO IOVINO
- EDIZIONE ITALIANA: VIERI RAZZINI (RAI)
- DOPPIAGGIO ITALIANO: FILM GIADA
- DIALOGHI ITALIANI: MASOLINO D'AMICO
- DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: FLAVIO DE
FLAVIIS
- ASSISTENTE AL DOPPIAGGIO: CLAUDIA
CORTINI
ALCUNE NOTE SUL FILM
- L'edizione italiana del film edizione italiana è
stata basata sul "Macbeth" di William Shakespeare tradotto in italiano da
Mario Praz.
- Il film è stato ridoppiato nel 1985 per un
passaggio televisivo su RaiTre.
ALCUNE NOTE SUL FILM
a cura di Giulio
- Il nome Macbeth, dal gaelico scozzese Mac Beatha o Mac
Bethad (“figlio della vita”, pronuncia: «mok bàha») era un tipico nome
diffuso nella Scozia e nell'Irlanda di quei tempi.
Si suppone che MacBeth nacque poco dopo l'anno mille da Findlaech mac Ruadri,
“mormaer” del Moray. «Mormaer» in antico gaelico significa “grande
sovrintendente” ma era il titolo che indicava il signore di un grosso
distretto della Scozia, come il Moray, appunto, che era una regione delle
Highlands orientali segnata dalla brutalità e dalla violenza. Findlaech
venne ucciso nel 1020 circa dal nipote Gilla Comgán, che divenne Gran
Sovrintendente al posto suo: l'ancor giovane MacBeth fuggí presso la corte
del re di Scozia Máel Coluim (Malcolm II), che era suo nonno o suo zio per
parte materna, dove si trattenne finché, fattosi uomo, non tornò nel Moray e
forse uccise Gilla Comgán; divenne comunque Gran Sovrintendente alla morte
del cugino ed infine ne sposò la vedova Gruoch e ne adottò il figlio Lulach.
Si collocano questi avvenimenti attorno nel 1032.
Nel 1034 re Malcolm II venne ucciso e lasciò il trono a Donnachaid (Duncan
I), figlio di Crinán abate laico di Dunkeld e della figlia di Malcolm II,
Bethoc; ora, secondo un'antica tradizione celtica, il sovrano di Scozia
passava la sua eredità reale non direttamente al figlio primogenito od ai
discendente, ma ai suoi fratelli od ai figli dei suoi fratelli, fra i quali
si trovava MacBeth.
Malcolm II violò questa usanza in favore di Duncan, che si dimostrò un capo
piuttosto deludente perché incassò diverse sconfitte militari. MacBeth
approfittò della situazione per ucciderlo nel 1040 e farsi re al suo posto
Poco si sa del regno di MacBeth; i fatti sicuri sono:
1) la sua presa di potere nel 1040;
2) nel 1045 la repressione di una rivolta guidata da Crinán, che morí in
battaglia;
3) una concessione terriera ai monaci (Céli Dé) di Loch Leven, ma non si sa
l'anno in cui questo avvenne;
4) la sconfitta patita per mano di oppositori interni alleati agli
anglo-danesi della Northumbria, che misero sul trono Malcolm III figlio di
Duncan (1054);
5) la sua definitiva sconfitta e morte nel 1057.
Informazioni meno certe: sembra che già nel 1046 re MacBeth avesse dovuto
confrontarsi con una prima invasione anglo-danese, sempre guidata dal conte
Siward; ci è stata anche tramandata la notizia d'un suo pellegrinaggio a
Roma, il che farebbe di lui unico re di Scozia a spingersi così lontano.
In seguito la sua figura fu sottoposta ad una mitizzazione, non sempre
negativa, finché lo storico Giovanni di Fordun, che nel XIV secolo scrisse
una Chronica Gentis Scotorum nella quale MacBeth appariva sotto una cattiva
luce: questo probabilmente perché la ascesa al trono di questo remoto
monarca contrastava colle pretese di continuità del potere che invece voleva
dare la casa reale di Scozia. In seguito altri storici aumentarono i
risvolti romanzeschi nella vicenda di MacBeth fino all'opera di Raffaele
Holinshed, le Cronache dell'Inghilterra, della Scozia e dell'Irlanda, che
furono l'opera consultata da Shakespeare per ispirarsi.
- Venendo alle discrepanze piú notevoli fra la storia
e la tragedia shakespeariana, il numero dell'atto venendo indicato da una
cifra romana maiuscola (I) e quello della scena da una minuscola (ii):
- (I, ii) MacBeth non era un generale di re Duncan. Pare che MacBeth abbia
accompagnato re Malcolm II ad un incontro di pace col re vichingo Canuto il
grande, nel 1032: forse l'equivoco si generò dalla sua presenza in veste
subordinata alle trattative fra i due sovrani. Non si sa se MacBeth abbia
preso parte nella spedizione di Duncan contro i vichinghi norvegesi (1035)
stanziati nel nord della Scozia, spedizione che si risolse in un disastro e
non una vittoria come in Shakespeare. Inoltre il capo dei norvegesi non era
«re Sveno» ma Þorfinn il potente, conte delle Orcadi.
- (I, ii) La figura di Banquo e di suo figlio Fleance sono mitiche:
apparirono per la prima volta nella Storia degli Scozzesi di Ettore Boece
(1465-1536).
Comunque la leggenda vuole che da loro sia discesa la famiglia degli
Stiubhard (Stuart), poi salita sul trono scozzese ed infine su quello
inglese.
- (I, ii) MacBeth, s'è detto, era “mormaer” del Moray e come tale viene
ricordato fino a Boece, che per la prima volta lo chiama “thane”, cioè
barone, di Glamis. Boece è anche il primo a descriverlo come generale di
Duncan ed a fargli poi avere la baronia di Cawdor.
- (I, ii) Non si ha notizia del «traditore MacDonwald»; il clan MacDonald
dominò le Isole Occidentali della Scozia, sfuggendo a lungo al controllo dei
re scozzesi, ma questo avvenne secoli dopo la morte di MacBeth.
- (I, iii) Il padre di MacBeth non si chiamava Sinell, ma Findlaech (Finlay);
la corruzione da Finlay a Finele a Sinell è colpa di Giovanni di Fordun e di
Boece.
- (I, iv) Come detto sopra, la carica di re di Scozia veniva passata da
fratello a fratello, o da cugino a cugino, fino a Malcolm II, che nominò suo
erede il nipote Duncan I; questi, appena salito al trono –e non dopo la
vittoria sui vichinghi, come in Shakespeare- designò a sua volta come suo
erede il figlio Malcom III, dandogli anche il titolo di «re di Cumbria» -e
non di principe, come nella tragedia.
- (I, v) Re Duncan I non era un vecchio e rispettato monarca: doveva avere
39 anni quando morí ed il suo prestigio era stato ampiamente screditato
dalle sue sconfitte militari contro i vichinghi e contro gli anglo-danesi.
Addirittura le fonti piú antiche ce lo descrivono come un tiranno malevolo e
danno una descrizione elogiativa del regno di MacBeth. Duncan non venne
ucciso nel castello di MacBeth ad Inverness ma in un posto chiamato “La
capanna del fabbro” nei pressi di Elgin: non si sa mentre avanzava colle sue
truppe contro MacBeth in rivolta oppure mentre effettuava un giro del
proprio reame. La sua morte, come appare nell'opera di Shakespeare, è
copiata dalla fine fatta da re Dubh (Duff, 962-967) che nella Storia degli
Scozzesi venne ucciso nel sonno dal suo vassallo Donwald, istigato dalla
moglie, che poi ne incolpò le guardie.
- (I, vi) La figura di MacDuff appare invece per la prima volta in Giovanni
di Fordun e sarebbe uno di quei nobili le cui proprietà vennero espropriate
da re MacBeth dopo una congiura stroncata nel sangue, sempre secondo quanto
scritto nella Chronica Gentis Scotorum.
- (II, iii) Secondo alcune cronache, i due figli di Duncan, Malcom e
Donalbain, non fuggirono subito dopo la morte del padre ma si diedero alla
macchia fino al 1042, quando ormai il potere di re MacBeth divenne saldo.
- (V, iii) L'episodio della foresta di Birnam è mitico, così come le
apparizioni delle streghe, inventate da un altro storico, Andrea Wyntoun
(1355-1422), che introdusse nella leggenda di MacBeth quell'elemento
soprannaturale che ricorrerà in Shakespeare.
- (V, iv) Non si sa che fine abbia fatto la regina Gruoch. Il suo suicidio è
un'invenzione di Shakespeare, ma non è detto che non posa esser avvenuto
realmente.
- (V, v) Re MacBeth non morí nel castello di Dunsinane assediato dai nemici
e derelitto dai suoi sostenitori: è vero che il 27 luglio 1054 subí una
sanguinosa sconfitta da parte dei partigiani di Malcolm III figlio di Duncan,
nella quale caddero molti scozzesi e molti inglesi (fra i quali Osbern
figlio del conte Siward di Northumbria); tuttavia re MacBeth sopravvisse e
si rifugiò nel Moray, dove poteva contare su molti sostenitori; in questo
luogo resistette per altri tre anni al rivale, il quale rimandò a casa
Siward ed i suoi soldati, non avendone piú bisogno per tenere il potere. Re
MacBeth venne ucciso nell'agosto del 1057 a Lumphanan, ai confini del Moray,
durante un attacco a sorpresa guidato da Malcolm III. La leggenda vuole che
dopo la sua morte il corpo fosse trasportato al monastero di Iona, ma questa
notizia non è molto probabile.
- (V, vi) Il folclore scozzese attribuisce sí la morte di MacBeth ad un
soldato nato con parto cesareo, ma a Lumphanan durante la sua fuga verso il
Moray e non a Dunsinane come in Shakespeare; inoltre la leggenda non precisa
se quel soldato fosse MacDuff od un altro.
- Dopo la morte di MacBeth esisteva ancora un certo
Lulach, figlio di primo letto della sua moglie Gruoch, avuto quand'essa era
ancora sposata con Gilla Comgán.
Lulach, detto «il semplice», venne proclamato re di Scozia dai sostenitori
di MacBeth ma la sua posizione era estremamente difficile: braccato dai
nemici del padre, fu scovato da Malcolm III che lo fece uccidere assieme ai
suoi sostenitori.
Secondo la maggior parte dei cronachisti piú antichi, solo allora –cioè nel
1058- Malcolm III venne incoronato re di Scozia con tutti i crismi e
ricevette il soprannome “Ceann mor”, cioè «grande capo»; per questo
appellativo il suo casato fu detto dagli inglesi «dei Canmore».
Ma non finí lì: Máel Snechtai, figlio di Lulach, si levò in armi contro re
Malcolm III, che represse la sua insurrezione nel 1078, ma gli uomini del
Moray diedero vita a ribellioni intermittenti contro i Canmore, guidati dai
discendenti di Lulach il semplice, fino al 1230 quando la ultima discendente
di costoro venne uccisa barbaramente.
Realizzazione 2005/21
Antonio Genna
AntonioGenna.net presenta IL MONDO DEI DOPPIATORI © 2001/21
Antonio Genna
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