ALIAS Italia

ALIAS ITALIA: LE TRASCRIZIONI

EPISODIO 1.2

Trascrizione a cura di Katebri.

Guida all'episodio "L'inizio" (1.2): cliccate qui.

Per gli altri siti web italiani su "Alias": è vietato utilizzare altrove il materiale inserito in questa pagina!!

L'INIZIO

(Flashback. Syd, capelli neri, corre lungo un corridoio, inseguita da due guardie, mentre un allarme suona. Poi entra in una porta, scende delle scale e riesce di corsa ad entrare in un ascensore sfuggendo agli spari. Preme il pulsante per il 28° piano, prende dalla borsa uno strano marchingegno disabilitando le telecamere della sicurezza. Dopo sale sulla cabina dell’ascensore e con un altro attrezzo riesce a calarsi giù per alcuni cavi. Così le guardie arrivano all’ultimo piano scoprendo che l’ascensore è vuoto. Syd corre per altri corridoi, sconfigge una guardia e fugge via su un’auto nera. E’ qui che scopriamo che Syd è a Parigi, grazie all’inquadratura della Tour Eiffel. Syd trova nell’auto un uomo a cui consegna qualcosa.)

(Su una finta ambulanza a Los Angeles, Syd racconta a Vaughn la sua passata missione mentre l’uomo prende appunti.)
SYDNEY: L’ ho conosciuto due anni fa, Leonard Dreifuss. Aiuta a finanziare le operazioni dell’SD-6. Lui c’è dentro fino al collo, non solo in questa attività. E’ un viscido vero. Dirige una società a Ginevra per il trasporto illegale di qualsiasi cosa, ovunque e in fretta. E’ un uomo di Sloane, un bersaglio importante…
VAUGHN: D’accordo, ascolta...
SYDNEY: Poi vicino a Menfi c’è una base di rifornimento di armi, materiali speciali, grafite, titanio, plastico…
VAUGHN: Menfi hai detto?
SYDNEY: Sì, in Egitto. So che ho appena iniziato a lavorare per la CIA, ma se vogliamo distruggere l’SD-6 dobbiamo eliminare la loro risorsa di armi, Ineni Hassan.

(Flashback. In Egitto, Syd e Dixon sono in un ufficio con Hassan e un suo uomo. Hassan mostra delle armi)
HASSAN: Tre delle preferite di Sua Maestà. (dice qualcosa in egiziano al suo uomo, che prende una scatola). Ora ho il nuovo modello, come avevo promesso. (Syd analizza l’arma) Una pistola che ho voluto chiamare col nome di mio figlio, Benni, venti colpi, è semiautomatica. (Hassan, inserisce il caricatore ma la pistola non funziona). Che diavolo succede? (riferito al suo uomo. I due litigano in egiziano. Syd interviene, ma Hassan spara all’uomo)
DIXON: No!
HASSAN: E’ stato…scusatemi. Mi spiace per quanto è accaduto.

(Syd e Vaughn)
SYDNEY: E’ successo sei mesi fa. Ho amici medio-orientali. Hassan non è uno tra questi.
VAUGHN: Non ti biasimo. Senti…
SYDNEY: C’è dell’altro. Dobbiamo trovare un genetista che si trova a Kuala Lampur, è stato coinvolto…
VAUGHN: Basta così! Ora tu ascolti me.
SYDNEY: Non volevi parlare del piano? Ti sto dando il piano.
VAUGHN: Non sei tu che me lo devi dare. Io lo do a te. Domani tornerai all’SD-6. Non dovrà cambiare nulla. Quando ti affideranno una missione riporterai i dettagli su una busta… (le mostra una busta).. busta. Poi chiamerai questo numero, memorizzalo(le dà un biglietto). Dopo tre squilli, potrai premere i pulsanti da uno a sei. Ognuno corrisponde a un cestino dei rifiuti dove potrai buttare la busta. Noi verificheremo le informazioni e, ideata una contromissione, ti chiameranno al telefono, ti diranno “Joey’s Pizza”. Domande fino a qui?
SYDNEY: Mi fai rivedere come è fatta una busta? Ora ascolta me, signor Vaughn. Rispetto il tuo lavoro, anche se ti ritengo troppo giovane per stabilire un protocollo tra la CIA e il loro ultimo agente doppiogiochista. Ma io non sono qui per imparare quali siano le procedure a Langley…
VAUGHN: Sydney!
SYDNEY: Sono qui per un solo motivo che è esattamente distruggere l’SD-6…
VAUGHN: (sorridendo) Solo…
SYDNEY: …dopodiché ne sarò fuori. Non vorrò più saperne di spionaggio o robe simili, chiuderò i battenti, quindi ascoltami! Io vi consegnerò in tempi da record le persone che possono far saltare l’SD-6.
VAUGHN: Tempi da record?
SYDNEY: Due mesi al massimo, poi mi dimetto, lascio.
VAUGHN: (prende un pezzo di carta) Fammi una mappa. Una mappa dell’SD-6, tutti i suoi alleati o quanti credi che ne possa avere.
SYDNEY: Ti sembro una ragazzina alle prime armi?
VAUGHN: Tu prova a tracciarmi l’albero genealogico dell’SD-6, per come la conosci…
SYDNEY: Sono tutta un brufolo, mi mangio le unghie e porto l’apparecchio ai denti?!
VAUGHN: Fallo!
(Syd disegna una mappa piuttosto scarna dell’SD-6 e la mostra a Vaughn)
SYDNEY: Non so che problemi tu abbia con me...forse è perché sono una donna o…forse è solo perché non ti piace il mio modo di fare, me ne dispaccio, ma non sono venuta qui per perdere tempo. Se volete immobilizzare l’SD-6 dovrete fare a modo mio. Quindi perdonami se sono troppo diretta, perdonami se sono una donna, ma è così che andrà.
(Vaughn si alza, prende una mappa e la apre. E’ una mappa gigantesca dell’SD-6. Syd è stupita)
VAUGHN: Da quando sono alla Cia questa mappa si è solo ingrandita. Capisci in cosa sei coinvolta? Se volessimo solo liberarci della sezione di Los Angeles, l’avremmo già fatto tre anni fa. Qui non è sufficiente tagliare un tentacolo del mostro, bisogna per forza ucciderlo. E il lavoro che ti aspetta e il lavoro che ha da fare tuo padre è complicato, un gioco politico e a lungo termine. Memorizzalo (riferito al numero di telefono).
SYDNEY: Già fatto.
VAUGHN: D’accordo allora aspetteremo tue notizie.
(Syd si alza)
VAUGHN: Ah, ancora un secondo.
(Vaughn prende da un armadietto un cerotto e lo mette sul braccio di Syd)
VAUGHN: Ecco!
SYDNEY: Grazie.
VAUGHN: Prego.
(Syd esce dall’ambulanza e incontra un compagno di università)
RAGAZZO: Syd, ci vediamo in aula.
SYDNEY: Certo!
(Syd si incammina per l’università)

(Syd sta traslocando in una nuova casa e Francie la sta aiutando)
FRANCIE: Guarda questo è scheggiato (riferendosi ad un piatto)
SYDNEY: Oh, non fa nulla, erano di mia madre.
FRANCIE: OH!
CHARLIE: (con uno scatolone in mano) Dove li metto? Sono un po’ pesanti!
SYDNEY: Oh! Hai ragione! Mettili…mettili qui!
CHARLIE: Perfetto.
SYDNEY: Grazie eh!
CHARLIE: Ho quasi finito. Poi mi fai un massaggio? (a Francie)
FRANCIE: Sì, sì! Come no!
(Will arriva)
SYDNEY: Finalmente!
WILL: Lo so, mi dispiace! Mi ha chiamato la Litvack e ho dovuto riscrivere un articolo nel parcheggio. Non avevano il rapano.
CHARLIE: Non fa nulla.
SYDNEY: Tutto l’articolo?
WILL: Non me lo dire. C’è una donna a Marina del Rey che mangia i giornali.
FRANCIE: Li mangia?!
WILL: Sai, è incinta e sembra sia una condizione possibile prima che…
SYDNEY: Mangiare giornali una condizione?
WILL: Sì, sì, io scrivo queste cose, è così che mi guadagno da vivere e la Litvack ha il coraggio di dirmi che sono troppo critico, ma chi se ne importa, tanto lei mica lo legge, se lo mangia!
FRANCIE: Che hai da fare giovedì?
WILL: Forse riscrivere questo pezzo!
SYDNEY: Charlie ha avuto un’offerta!
WILL: Dai, fantastico! Dove?
CHARLIE: Fleming- Letterman, diritto societario. Lo studio è in centro.
WILL: Sì, sì, l’ ho già sentito.
FRANCIE: Stiamo organizzando una cena, vedi di venire!
WILL: Ci sarò senz’altro! Congratulazioni!

(Nella sua camera Syd sta mettendo alcuni abiti nell’armadio, quando arriva Will)
WILL: Ehi, ti va di mangiare qualcosa?
SYDNEY: Sì, ma prima voglio finire di mettere i vestiti nell’armadio.
WILL: Lascio qui. (posa il mangiare su un tavolo)
SYDNEY: Grazie.
WILL: (mentre la aiuta con i vestiti) Scusa, non ce la faccio.
SYDNEY: Oh, Will ti prego, non ri...
WILL: Syd, lo sai che non posso lasciar....
SYDNEY: Will! Ti prego!
WILL: Tu hai preso il passaporto di Amy…
SYDNEY: Lo so...
WILL: le sue carte di credito...
SYDNEY: Guarda che so quello che faccio! Lo so!
WILL: Sei sparita nel nulla e io come faccio a non…
(Il cercapersone di Syd inizia a squillare)
SYDNEY: E’ la banca.
WILL: Che problema aveva Danny? Deve essersi trovato in qualche guaio…
SYDNEY: Per favore Will, fallo per me.
WILL: Lo so, tu vuoi che stia zitto.
SYDNEY: Io voglio che ti fai bastare quello che ti ho detto.
WILL: Ma Syd, non mi hai detto niente!
SYDNEY: E’ che avevo perso la testa e ho cominciato a immaginare cose…
WILL: Qualsiasi cosa tu abbia pensato, forse era vera. Senti, questo è il mio mestiere e io potrei scoprire cose che la polizia non…
SYDNEY: Smettila! Per favore! Sto cercando di andare avanti e mi serve il tuo aiuto. D’accordo?

(Syd ava all’SD-6)
MARSHALL: Oh, signorina Bristow!
SYDNEY: Ciao Marshall.
MARSHALL: Ah, oh, senta io non mi impiccio mai della vita degli altri, non supero quel limite, forse lei non lo sa, ma io sono una persona particolarmente socievole…io…io sto bene da solo, per me non è un problema, invece quando sono in mezzo alla gente mi sento a disagio…lei…lei si sente mai così?
SYDNEY: Dì quello che mi devi dire!
MARSHALL: Ecco, volevo dirle che mi dispiace per il suo fidanzato e che..è bello riaverla con noi.
SYDNEY: Grazie.
(Marshall si allontana e Syd va in riunione)

(Nel briefing: sui computer appare un documento)
SLOANE: Iniziamo da ciò che sappiamo. Abbiamo avuto due informazioni: una riguarda questa nota interna dell’intelligence militare russa. Sembra che la scorsa settimana siano stati sottratti alcuni file dal 7° piano dell’Aquarium.
DIXON: 7° piano. Servizio segreto estero.
SLOANE: La seconda, inerente alla prima (Sui monitor appare la foto di un uomo). Abul-Hasayn Navor, un addetto militare del Sudan, di cui avrete un ottimo ricordo dall’anno scorso. Sta andando a Mosca per incontrare due gentiluomini: Kazamir Shcherbakov e Luri Karpachev. Entrambi identificati come membri della mafia russa. Riteniamo che abbiano sottratto loro i file e per via dei codici riportati sui documenti crediamo che essi riguardino l’arsenale nucleare sovietico-americano durante la guerra fredda.
SYDNEY: Navor compra informazioni di venti anni fa? Perché?
SLOANE: Questo non lo sappiamo. (Consegnando dei documenti a Dixon e Syd) Partirete domani mattina. Là dovrete impedire la transazione e recuperare i file rubati. Marshall dicci quello che hai.
MARSHALL: (si alza)Sì. Alzi la mano chi fa fatica ad addormentarsi la notte.(Alza la mano) D’accordo...molto bene...se voi no, io invece a volte non riesco a chiudere occhio, pensieri, idee e così via, quindi...ho creato un qualcosa che ha a che fare con l’addormentarsi anche se è stato fatto...per Navor. (si infila un guanto e prende con una pinza un oggetto tondo) Basta premere questo coso tondeggiante, qui, carino vero? e toccarlo con le dita, con la mano, con quello che si vuole, basta toccarlo e si sviene immediatamente...E’ come una boccata piena di torazina. Boom!Però avete solo due possibilità, funziona solo due volte, quindi non provateci tre volte perché....mh..
DIXON: Dovremo usare quei guanti?
MARSHALL: Oh, no...io..credo che vi sarà dato in dotazione un anello oh...o forse...forse un gemello da polsino. Io porto i guanti perché l’altro giorno l’ ho toccato, cadendo ho battuto la testa sulla scrivania e sono stato...20 minuti fuori uso. Vedete? (mostra un cerotto dietro la testa) Con questo non è che voglio fare il Pavlovian della situazione, i miei cuccioli non mordono.
(Syd sorride e incrocia lo sguardo di Sloane)

(Sempre all’SD-6, Dixon e Syd parlano tra loro)
DIXON: Non ce ne liberiamo mai, eh?
SYDNEY: Parli di Navor?
DIXON: Come fa ad essere in grado di camminare dopo Atbarah?
SYDNEY: Se non fosse lui sarebbe qualcun altro.
DIXON: E allora meglio qualcun altro. Noi ci ammazziamo per annientare i cattivi e quelli rispuntano sempre fuori.
(Syd fa una strana espressione, poi arriva Sloane)
SLOANE: Sydney, hai un minuto?
SYDNEY: Sì, certo!
DIXON: Sono all’ufficio tecnico.
SYDNEY: OK.
SLOANE: So che ti ci vorrà un po’ di tempo per riadattarti. Ma al momento come stai?
SYDNEY: Sto bene, grazie.
SLOANE: Bene. Devo mostrarti una cosa.
(Syd segue Sloane nel suo ufficio. Lì c’è Jack. Syd finge di essere sorpresa)
SLOANE: Vi lascio da soli. (Sloane se ne va)
JACK: La stanza è pulita, non ascolta nessuno. Ciao Sydney.
SYDNEY: Che significa?
JACK: Sono qui per dirti quello che già sai.Che io lavoro per l’SD-6. Ho chiesto a Sloane di potertelo dire.
SYDNEY: Perché?
JACK: Perché così per noi sarà più semplice lavorare, se sanno che tu sai. Aiuterebbe che tu avessi una faccia sorpresa uscendo.
SYDNEY: (Syd si avvicina a Jack) Da quando ho saputo la verità su di te io mi sono posta tante domande, migliaia di domande, ma ce n’è una che vuole una risposta: quando Danny è stato ucciso, papà, tu lo sapevi? Tu sapevi ciò che stavano per fare?
JACK: Sì!
(Syd gli tira uno schiaffo, piangendo)
SYDNEY: Non mi rivolgere mai più la parola!
(Syd esce)

(Syd è seduta ad un tavolino e sta scrivendo su una busta i dettagli del briefing per passarli alla CIA)
SYDNEY: Navor cercherà di acquistare i file rubati al governo russo. Sloane ci sta mandando a Mosca per impedire che Navor se ne impossessi entrando in contatto con chi li vende prima di noi.(Compone un numero di telefono, secondo il protocollo stabilito con Vaughn) Dixon impersonerà Navor. Io invece entrerò nella sua camera d’albergo e prenderò i soldi per l’acquisto dopodiché…(Syd butta la busta in un cestino)

(A casa Syd mette a posto dei libri, poi prende una foto in cui è con Danny e la mette su uno scaffale. Il telefono squilla)
SYDNEY: Pronto?
VOCE: Joey ‘s Pizza?
SYDNEY: Mi spiace, ha sbagliato numero.

(In un drugstore Syd incontra Vaughn, Fingono di fare la spesa)
SYDNEY: Eccomi.
VAUGHN: Come va?
SYDNEY: Che dire? Ho passato momenti migliori. Sto lavorando con amici che non sanno per chi stiamo lavorando.
VAUGHN: So che hai incontrato tuo padre.
SYDNEY: Sì, infatti. Qual è la mia contromissione?
VAUGHN: Seguiamo Navor da sei mesi. In agosto ha cercato di acquistare una bomba nucleare dalla Libia.
SYDNEY: Lo sapevate già di Mosca?
VAUGHN: No no. Grazie per questo.
SYDNEY: Di niente. Ho freddo. Allora che volete che faccia?
VAUGHN: (prende una granita) Completa la tua missione. Prendi i documenti e al ritorno fai in modo di avere tu i file rubati. All’aeroporto Ce li passeremo con due scambi rapidi. Il primo oltrepassato il gate, preso il materiale lo duplicheremo velocemente e poi te lo restituirò in un secondo scambio all’uscita dell’aeroporto.
SYDNEY: E’ tutto?
VAUGHN: E’ tutto. Ne vuoi anche tu? (riferito alla granita)
SYDNEY: No, grazie.
VAUGHN: Non è niente male.
SYDNEY: Grazie ti ho detto che ho freddo
VAUGHN: Buona fortuna.
(Syd se ne va)
UOMO : Arrivederci.
SYDNEY: Grazie.

(Alla redazione del giornale, Will parla al telefono)
WILL: No, immagino, deve essere…deve essere stato orribile. Non le ha detto nulla dopo averle investito il gatto? Ah, ah, nel senso che l’ ha minacciata? A lei o al gatto? Certo, no, va bene ha il mio numero del giornale. D’accordo la saluto.
(Arriva Jenny, l’assistente di Will)
WILL: Un gatto investito.
JENNY: Capisco.
WILL: Certe persone investono i gatti degli altri.
JENNY: Non hai risposto alla mia domanda.
WILL: Quale?
JENNY: Che fai per cena?
WILL: Jenny hai 19 anni.
JENNY: Ne ho 20. Lo sai che ne ho 20.
WILL: Senti, è fuori discussione. Io sono una cariatide per te. Guarda, guardami, guarda gli occhi rossi che ho.
JENNY: Non sei così male.
WILL: Senti fammi un favore. L’incartamento su Daniel Hecht.
JENNY: Quale, l’omicidio? Il tuo amico?
WILL: Sì. Ti spiace?
JENNY: No, no.
WILL: Grazie.
JENNY: Tu non mi prendi sul serio, vero?
WILL: No, infatti.

(MOSCA. Syd arriva in albergo e parla con Dixon per auricolare)
SYDNEY: Dixon, mi senti?
DIXON: (alla reception) Uffa, è alto!
SYDNEY: L’ hai detto tu a Marshall che lo volevi più alto. (prende l’ascensore)
DIXON: Malgrado il mio mal di testa possiamo cominciare.
SYDNEY: In bocca al lupo.
DIXON: Crepi per tutti e due.
(Syd vestita da cameriera porta degli asciugamani in mano, Dixon è in un altro locale)
SYDNEY: Sono al 15°.
DIXON: Prendi i soldi e veloce.
SYDNEY: Sono qui per questo. (posa una borsa per terra ed bussa alla porta della camera; si presenta in russo e le apre un uomo che la invita a entrare. Dixon cerca i venditori nel locale)
DIXON: Shcherbakov e Karpachev sono arrivati. Aspetto tue notizie.
(Syd mette delle coperte sul letto, l’uomo parla ancora in russo e si siede nella stanza vicina. Syd rigira l’anello e scopre la sostanza di Marshall. Poi saluta l’uomo dandogli la mano e addormentandolo)
SYDNEY: Perfetto. Il bodyguard è sistemato. Navor è sotto la doccia. Prendo i soldi.
DIXON: (salutando i due uomini) Muoviti in fretta, mi hanno visto.
(Syd prende una valigia e cerca di aprirla con due ferretti nascosti negli occhiali)
(Nel locale)
KARPACHEV: E’ lei il mio amico sudanese?
DIXON: Il signor Shcherbakov?
KARPACHEV: Karpachev. Io sono quello bello. Niente guardia del corpo?
DIXON: Perché, non sono al sicuro qui?
KARPACHEV: Qui? E’ molto al sicuro qui. Venga, sediamoci. (Dixon li segue)
(Syd sta cercando di aprire la valigia, ma qualcuno esce dall’ascensore, portando in mano una bottiglia)
KARPACHEV: Conosco il proprietario di questo locale.
(L’altro uomo gli parla in russo)
KARPACHEV: Secondo lui mi atteggio troppo. E’ vero, non posso negarlo, io mi atteggio troppo!
(Syd tenta ancora di aprire la valigia)
KARPACHEV: E’ questo che non va in Sudan, non c’è un posto dove divertirsi.
DIXON: Già. essere qui per me è un bel cambiamento.
SHCHERBAKOV: Ma non ha detto che viaggia spesso?
DIXON: Sì,ma non abbastanza spesso.
(L’uomo sta per entrare nella camera)
SHCHERBAKOV: Comunque vedo che lei non ha soldi con sé.Esatto?
DIXON: No, non al momento. Ma i soldi sono molto vicini.
(Syd apre la valigia, ma l’uomo la scopre. Riesce però a batterlo, anche se all’improvviso entra Navor. Syd lo addormenta con l’anello con il sedativo. Poi se accorge che nella valigia ci sono soldi falsi.)
SYDNEY: Cattive notizie. Era una presa in giro, non un acquisto. Volevano rubare i file, qui non ci sono soldi.
DIXON: Eccezionale.
SHCHERBAKOV: Cosa?
DIXON: La vodka.
(Syd si toglie gli abiti da cameriera. Ha un abito sexy e una parrucca bionda)
SYDNEY: Dixon, niente panico. (mette il rossetto) Sarò lì tra due minuti.

(Nel frattempo Vaughn è nel suo ufficio, pensieroso. Arriva Weiss)
WEISS: S’è fatta sentire?
VAUGHN: No e non la sentirò finché non torna.
WEISS: Ah. La tua ragazza non si chiama Alice.
VAUGHN: Oh e smettila…(ridendo)
WEISS: Beh controllavo solo…
VAUGHN: Fuori dal mio ufficio.
WEISS: Sì, vado.

(Syd arriva nel locale)
SYDNEY: Sono qui al bar. Ti vedo.
(Uno degli uomini porge a Dixon una busta)
SYDNEY: Sono quelli i file? Se sì, tossisci.
(Dixon tossisce)
SYDNEY: E sono su carta?(Dixon resta fermo) O su dischetto? (Dixon tossisce) Quanti? (Dixon fa segno due) Preparati a fare lo scambio.
(Syd prende due dischetti da un tavolo, si avvicina e prende un bicchiere)
KARPACHEV: Come per una partita di droga (prende un computer). Se vuole assaggiare la merce…
DIXON: Chi mi dice che non ci sono copie in giro?
SHCHERBAKOV: Sono stati criptati.
(Syd finge di cadere e rovescia il bicchiere sugli uomini. Nel frattempo scambia i dischetti, scusandosi in russo)
SHCHERBAKOV: Bene, basta con le sciocchezze, dov’è il denaro?
DIXON: Voi restate qui e io vado a prenderlo.
KARPACHEV: Mi sembra giusto.
(Shcherbakov si alza e gli punta una pistola)
SHCHERBAKOV: Chi sei? All’inizio pensavo che ti avesse mandato Navor, ma ora sono certo che non è così.
(Syd vede la scena e corre per aiutare Dixon, e i due combattono avendo la meglio)

(Los Angeles: all’aeroporto. Al gate Syd passa i dischetti a Vaughn, vestito da uomo delle pulizie. Vaughn porta i dischi ad agenti CIA per la duplicazione)
VAUGHN: Abbiamo due dischetti, dobbiamo muoverci in fretta.
AGENTE: 3° e 4° schema di duplicazione. 90 secondi incluse le verifiche.
VAUGHN: Sono alla dogana, si tratta di secondi non di minuti.
AGENTE: Diamoci da fare.
(Syd sta per uscire dall’aeroporto)
VAUGHN: Sono quasi all’uscita, quanto ci vuole?
AGENTE: ….faccio il più presto che posso.
AGENTE: Fammi vedere….li vedo, li vedo.
VAUGHN: Quelli se ne vanno…
(Syd e Dixon stanno per salire in macchina, quando Vaughn vestito normalmente le ripassa i dischi)

(Syd torna a casa, corre nella sua stanza e si infila l’anello di fidanzamento, poi fa il bagno, ripensando a Danny)

(Al ristorante, Francie, Will, Charlie e una ragazza sono seduti a un tavolo e parlano)
FRANCIE: Allora mi dice: “Tesoro, ti ho chiesto del burro tipo un’ora fa” e io lì penso: “Oh no, lo hai chiesto all’altra ragazza nera, brutto bavoso di un barbagianni.
RAGAZZA: Secondo me c’è gente che va a mangiare fuori soltanto per maltrattare le cameriere.
FRANCIE: Sono d’accordo.
RAGAZZA: Fa paura no? C’è gente malvagia a questo mondo.
(Syd arriva)
SYDNEY: Ciao.
RAGAZZA: Evviva!
SYDNEY: Scusate il ritardo. Questo è per il tuo nuovo lavoro(dando a Charlie una bottiglia di spumante) e per avermi aiutata a traslocare.
CHARLIE: Grazie.
SYDNEY: Grazie a te.
CHARLIE: Guardate che roba!
FRANCIE: Così se venite da noi abbiamo qualcosa da bere.
WILL: Io ti dovrei parlare.
SYDNEY: Certo. Facciamo presto.
(Syd e Will si allontanano)
SYDNEY: Che cosa c’è?
WILL: Da quanto ci conosciamo? 3 anni? Me lo confermi?
SYDNEY: Sì, tre anni.
WILL: Ma sembra molto di più, vero? Voglio dire, ci conosciamo abbastanza bene.
SYDNEY: Sì, è vero.
WILL: Tu sai che mai nella vita vorrei farti del male e sai che sono un tipo curioso.
SYDNEY: Che cosa hai fatto?
WILL: Tu mi hai detto poco e niente su Danny.
SYDNEY: Oh no, Will!
WILL: Allora mi sono dato da fare e...ho scoperto una cosa che potresti non sapere, o forse la sai, dimmi tu.
SYDNEY: Cosa?
WILL: La notte in cui venne ucciso...lo sapevi che aveva prenotato un volo da Los Angeles per Singapore?
SYDNEY: (stupita) Sì, lo sapevo.
WILL: Davvero? Lo sapevi?
SYDNEY: Sì, lui doveva andare lì per un convegno. Io avrei dovuto raggiungerlo per fare poi insieme una settimana a Bali. (piange) Lotto ogni giorno per cercare di non vederlo nello stato in cui l’ ho trovato…so che tu lo fai per me perciò ti voglio bene, ma per favore, per favore lascia stare, ti prego…
WILL: Syd, mi dispiace.
SYDNEY: Va tutto bene.
WILL: Basta, ho capito che non…non ne parlerò più.
SYDNEY: D’accordo…dammi un minuto.
WILL: Mi sento malissimo.
SYDNEY: No, no sto bene, non ti preoccupare, è solo…ora vi raggiungo, vai.
WILL: OK. (Will se ne va)

(All’SD-6)
SLOANE: L’operazione si chiamava “Giudizio universale”. Durante la guerra fredda sei ordigni nucleari vennero introdotti clandestinamente e sotterrati negli Stati Uniti. Tale informazione arrivò al governo americano nel dicembre dell’89. Inutile dire che le bombe furono subito prese e neutralizzate.
SYDNEY: E’ questa l’informazione dei dischetti?
SLOANE: No. Si parla di un settimo ordigno, ancora sotto terra, al momento negli Stati Uniti.
SYDNEY: Dove?
SLOANE: Non lo sappiamo. Quei dischetti sono in codice e una parte è indecifrabile. Ci stiamo lavorando. Per ora è tutto quello che abbiamo. (le porge un fascicolo)
SYDNEY: Milovich Ivanov, Buckingham, Virginia. Chi è?
SLOANE: Crediamo sia l’uomo che Navor stava cercando. Non sappiamo nulla di lui.
SYDNEY: Pensate che faccia la guardia all’ordigno?
SLOANE: Sì, esatto. Vai a quell’indirizzo e scopri tutto su quell’uomo. Se ha dei soci, dove vive , dove lavora, che tipo di caffè beve, qualunque cosa.
SLOANE: Grazie.(si allontana)

(Alla CIA squilla il telefono e Vaughn risponde)
VAUGHN: Sì?!
SYDNEY: Vado a trovare Ivanov.
VAUGHN: Chi? Sydbney? Sydney!?
(Vaughn parla con un superiore)
CAPO: Abbiamo un nome e un indirizzo. Non ce ne staremo con le mani in mano.
VAUGHN: Signore lo capisco, ma non possiamo muoverci su quelle informazioni.
CAPO: Possiamo e lo faremo.
VAUGHN: Compromettendo la posizione di Sydney nell’SD-6 e la sua stessa vita?
CAPO: Può anche darsi. Potremmo dover sacrificare un agente doppiogiochista.
VAUGHN: Ivanov non è una minaccia e lei sta andando da lui.
CAPO: Parliamo di una testata nucleare. Che cosa pretende da me? Che aspetti che Bristow ci contatti?
VAUGHN: Legga il suo dossier, lo legga per favore…
CAPO: Bristow…
VAUGHN: Lo faccia!E saprà cosa abbiamo. E’ un dono del cielo e lavora per noi.
CAPO: Avrebbe dovuto contattarci, fornirci i dettagli…
VAUGHN: Aveva una ragione valida. Sta andando in Virginia proprio adesso. Se mandiamo una squadra salta la copertura e non possiamo permettercelo. Legga il suo profilo.
CAPO: L’ ho letto! Che cosa vuole?
VAUGHN: Cinque ore. Le dia cinque ore.
CAPO: Cinque ore.
VAUGHN: Grazie.
(Arriva Weiss)
WEISS: Impressionante!
VAUGHN: Sì!
WEISS: Palle d’acciaio. No, no ti chiamerò così d’ora in poi, ehi, conosci palle d’acciaio?
(I due ridono)

(Virginia: Syd arriva all’indirizzo e scopre che si tratta di un cimitero. Cerca tra le lapidi e ne trova all’improvviso una con impresso il nome Ivanov. Prende una pala e inizia a scavare. Trova la bara, la apre e trova l’ordigno che inizia il conto alla rovescia di due minuti!)
(Syd parla con Marshall per telefono)
SYDNEY: C’è un filo rosso, uno giallo, uno blu, uno blu-bianco, poi bianco, giallo-rosso, arancione-rosso, nero, bianco-nero, arancione, viola, viola-bianco, verde, verde-bianco, rosso, bianco-verde, blu, blu chiaro…
MARSHALL: (studia dei fili che ha davanti) Oh santo Dio…Va bene… Tagli il filo blu-bianco!
SYDNEY: Taglio il filo blu-bianco. OK!
MARSHALL: Sì, no!Aspetti un attimo!(prende un foglio)
SYDNEY: Cosa?Sto su una bomba atomica che sta per scoppiare!
MARSHALL: Ci sono due contatori o uno solo?
SYDNEY: Ah, ne vedo uno solo!
MARSHALL: Va bene…va bene…provi il filo blu-bianco!
SYDNEY: Provi?!
MARSHALL: No, tagli! Tagli!
( Syd taglia il filo e la bomba si fera a 11 secondi)
MARSHALL: Pronto?

(Sull’ambulanza)
VAUGHN: Hai chiamato l’SD-6 invece della CIA? Questo è inaccettabile! Tu dovevi chiamare me!
SYDNEY: E che avreste potuto fare?
VAUGHN: La CIA, Sydney, tu lo sai, ha i grandi scienziati nucleari…
SYDNEY: Ma fammi il favore…avevo due minuti, sapevo che Marshall avrebbe….
VAUGHN: …e sei andata in Virginia senza contattarci…
SYDNEY: Io ti ho contattato!
VAUGHN: …sei impaziente, ti comporti in modo irresponsabile…
SYDNEY: Va bene hai ragione tu!E’ vero: l’SD-6 ha un’arma nucleare ed è vero che è successo per colpa mia. Chiamando Marshall hanno saputo che avevo la bomba, ma sai che ti dico? La rintracceremo e la ruberemo!
VAUGHN: Si trova al Cairo!
SYDNEY: Cosa?
VAUGHN: Quando l’SD-6 ci ha soffiato la bomba l’ hanno messa di filato su un volo per l’Egitto. E tieniti forte: l ’hanno venduta a Ineni Hassan.
(Syd si siede)
SYDNEY: Hassan?!
VAUGHN: Sì! E’ un errore che pagherò anch’io qui dentro.Che c’è?
SYDNEY: Io ci sono stata. Da Hassan. Ci posso tornare.
VAUGHN: No, non puoi farlo.
SYDNEY: Perché no?
VAUGHN: Hassan ti conosce, se ti vede lo verrà a sapere Sloane.
SYDNEY: Allora dovrò fare in modo che nessuno mi veda.

(In un luogo isolato, Syd incontra Jack)
SYDNEY: Grazie per essere venuto. Mi dispiace per quello schiaffo.
JACK: Vai al Cairo m’ha detto Devlin.
SYDNEY: Sì, per questo ti ho fatto chiamare. Mi serve il tuo aiuto. L’SD-6 non deve sapere che sto andando lì.
JACK: Me ne occupo io.
SYDNEY: Papà, sei stato tu vero? A comprare il biglietto…per Singapore.
JACK: Tu eri a Taipei. C’era un volo anche per te, da Singapore potevate scappare ovunque….sono andato al suo appartamento ma sono arrivato tardi…di pochi minuti.
SYDNEY: (piangendo) Grazie!Devo andare…ovviamente. (Syd se ne va)

(Alla CIA)
VAUGHN: (ad una donna) Sono all’ufficio operazioni e se chiama Alice dille che…
CAPO: Le devo parlare.
VAUGHN: Sì, lo so. (alla donna)Ah, mi chiami se ci sono novità. (La donna si allontana) Mi lasci solo dire che Bristow…
CAPO: Non serve, non si scusi, non è nei guai. Ho deciso io per la Virginia.
VAUGHN: Allora ascolti. Ha una estrema dimestichezza con la base di Hassan, rientrerà e disattiverà l’arma. Me ne sto occupando.
CAPO: Beh, lei non più. Sono qui per questo. Il caso Bristow non è più suo.
VAUGHN: Cosa? Perché?
CAPO: Devlin vuole qualcuno più esperto. Sembra che avesse ragione, la ragazza è importante per noi.
VAUGHN: Sì, lo so.
CAPO: E lei sovrintenderà la campagna per limitare la produzione di armi nucleari. Sotto un certo punto di vista, credo sia piuttosto ironico.

(All’SD-6, Sloane risponde al telefono)
SLOANE: Sì? Lo faccia entrare.
(Jack entra nel suo ufficio)
JACK: Sai di Sydney?
SLOANE: Sì, cos ’ha che non va?
JACK: E’ andata a nord. Ha bisogno di allontanarsi.
SLOANE: Sta bene?
JACK: Le passerà. Credo sia dura per lei accettare quello che le ho detto di me.
SLOANE: Tu stai bene?
JACK: Sì. Certo, perché?
SLOANE: Non lo so, mi sembri un po’…
JACK: Cosa?
SLOANE: Niente…niente.
JACK: A domani.
SLOANE: Sì, certo.
(Jack se ne va)

(Il Cairo. Syd, travestita, entra nella base)
SYDNEY: Sono entrata.
(Sconfigge due guardie, entra in un magazzino)
SYDNEY: Credo di averla trovata.
AGENTE: Ricevuto!
(Syd apre una cassa)
SYDNEY: Sì, l’ ho trovata.
AGENTE: Ricevuto. Disinnescala.
(Syd prende degli attrezzi e inizia a disinnescarla)
SYDNEY: L ’ho aperta, ora vado al nucleo.
AGENTE: Ricevuto. Silenzio radio fino a fine missione
SYDNEY: Ci siamo conosciuti sul volo via radio…ma perché mi parli come un robot?
AGENTE: Richiesto silenzio radio.
SYDNEY: Perché lo sei.
(Syd estrae il nucleo)
SYDNEY: Bene, signor robot ho preso il nucleo!
(Hassan le punta una pistola alla testa)

 

Alias © 2001/04 Bad Robot - Touchstone Television
Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
Tutti i marchi citati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari, tutti i diritti riservati
Tutto il materiale presente nel sito "Alias Italia"  non è riproducibile senza autorizzazione!

Torna all'indice delle trascrizioni

Torna alla home page