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Non voleva più staccarsi da lui…non voleva
più lasciare quella sensazione di protezione che gli infondevano le sue
braccia forti…non voleva che quel bacio finisse, ma doveva farlo. Le
sembrava di essere tornata alla notte della distruzione dell’Sd-6…adesso
tutto sarebbe potuto ricominciare daccapo…di nuovo insieme. Le loro labbra si staccarono e si guardarono intensamente, ognuno perso negli occhi dell’altro con lo stesso pensiero nella testa: “è finita”… Sydney passò dolcemente un dito sulla guancia dell’uomo che amava, felice di poter finalmente stare con lui liberamente dopo quegli assurdi mesi di sofferenza interminabile. - Vaughn, dobbiamo andarcene…le guardie e Katia potrebbero risvegliarsi da un momento all’altro. Sei ferito…non voglio che ti aggravi ancora di più… - Syd…ti amo…quanto ho sognato di potertelo dire…da quando sei scomparsa ho sempre avuto il rimorso di non avertelo mai detto. Non capisci davvero l’importanza delle persone fino a quando non le perdi… - Anch’io ti amo, agente Vaughn… Vaughn non riusciva neanche a respirare dall’emozione che stava provando, il suo cuore batteva all’impazzata e sapeva che anche quello della sua Syd non era tanto tranquillo…le mise un braccio attorno alla spalla lasciandosi trasportare verso il punto di recupero, era ancora debole per l’accoltellata. - Vaughn, aspettami qui, devo tornare a prendere la pistola. Sydney tornò nel luogo in cui era morta Lauren…lanciò uno sguardo verso il suo corpo. Era lì, sdraiata sul fondo di quel cunicolo, insanguinata e con gli occhi sbarrati. La donna che aveva rovinato la vita a tutti e due era morta. Inequivocabilmente morta. Raccolse la pistola da terra e sentì il suo cellulare che vibrava. - Papà… - Ho visto tutto dal satellite…ci penso io a loro, vi verranno a prendere tra poco. - Katia ci ha tradito… - Lo so. A dopo. Sydney tornò di corsa al punto di recupero. Adesso che potevano stare insieme, non voleva stare neanche un minuto senza di lui, senza perdersi nei suoi occhi verdi, senza sentire il suo profumo, senza sentire le sue mani che la sfiorano… Vaughn la stava aspettando…quanto voleva correre da lui e baciarlo dieci, cento, mille volte. - …eccomi. Jack mi ha chiamato… Ma quando Michael si accorse del suo arrivo, la guardò con gli occhi sbarrati. Le mostrò le mani che aveva appoggiato alla ferita…erano insanguinate. - Syd… - Oddio…Vaughn… Syd corse vicino a lui tentando di tamponargli la ferita che si era riaperta, ma lui le cadde tra le braccia e si accasciò a terra. - No…no…non così, non adesso… - Syd… - Ti prego…non parlare, stai calmo…andrà tutto bene. Vaughn perse conoscenza e restò così fino all’arrivo della jeep con il loro contatto per il recupero. Senza esitazione lo caricarono sull’auto e lo portarono in uno ospedale vicino a Palermo. Vaughn si svegliò su una panchina in mezzo ad una città semidistrutta, come c’era arrivato non lo sapeva. Non riconosceva il posto, non riusciva davvero a capire cos’era successo…eppure il suo ultimo ricordo era di essere svenuto tra le braccia di Sydney… Si alzò di scatto e si incamminò per una via cercando qualcuno a cui chiedere aiuto. Poco avanti a lui c’era una donna bionda che raggiunse con il braccio. - Scusi… Quello che vide lo lasciò senza parole…davanti a lui c’era Lauren. - Ma che sorpresa…guarda chi c’è!! Vaughn allontanò di scatto la mano continuando a guardarla incredulo. - Tu…sei morta… - Beh, non credere di stare tanto meglio di me…cantavi vittoria con la tua Sydney, ma a quanto vedo non è durata molto… - Vuoi dire che…che io sono morto? - Sei molto perspicace, sai? - Dove siamo? - Il paradiso non l’avevo mai immaginato così…credo neanche tu, quindi andando per esclusione…siamo all’inferno. È inutile che mi guardi così…ci sei dentro quanto me. - Tu mi stai mentendo…Lauren è morta!! L’ho uccisa io!! Vaughn estrasse la pistola e le sparò, ma il proiettile rimbalzò e cadde per terra. - Cosa credevi di fare?! Di uccidermi all’inferno?! - Devo tornare indietro, devo trovare Sydney, non posso lasciarla… - Certo che sei proprio divertente ragazzo mio…capisco perché ti ho sposato. Vaughn la scansò e si mise a correre verso il fondo della via e della città. No…non poteva accettare di averla persa di nuovo… Sbattè contro una parete trasparente e vide che di là c’era il paradiso…e c’era Sydney. Quello era il suo paradiso…e il suo inferno era restare con Lauren?! “ti odio…ma ancora di più amo Sydney!!” Quelle parole continuavano a risuonargli nella testa…si girò di scatto e vide Lauren che rideva di lui come una matta. No, non poteva accettare di vivere così per l’eternità…doveva ritrovarla!! Iniziò a chiamare il suo nome con quanta voce aveva sbattendo i pugni sul muro, ma non c’era niente da fare…lei non lo sentiva e lui non avrebbe mai potuto riabbracciarla…Sydney… Si svegliò di scatto e vide che era nel letto di un ospedale. Stava sudando freddo…era stato solo un incubo…la sua vita era stata quell’incubo da tre anni a questa parte…con un sospiro capì che adesso la situazione si era ribaltata…adesso aveva da vivere un sogno. Il dolore al petto stava tornando a poco a poco…beh, meglio questo che non essersi liberato di Lauren e salvato Sydney… Lanciò uno sguardo sul letto e vide Sydney addormentata con i capelli sparpagliati sul lenzuolo. Pensò con un sorriso che lei era ancora lì con lui e magari era stata una notte intera ad aspettare che si svegliasse per accoglierlo e sul più bello si era addormentata. Le accarezzò dolcemente le guance e sul suo viso si fece largo un sorriso che niente più avrebbe potuto cancellare… - Vaughn…come stai? - Dimmelo tu… - Stavolta devi stare a riposo davvero. Domani torniamo a casa, credo ci venga a prendere un jet della CIA. - Peccato…già che c’eravamo potevamo fare una vacanza qui in Sicilia… - …magari. Abbiamo fatto un gran casino, invece. Tu sei scappato dall’ospedale, ed eri già sotto indagine, in più Nadia è fuggita con Sloane: le coordinate erano sbagliate. - Fantastico…si prospetta una bella settimana. Che ore sono? - Le sei di sera…hai dormito per più di 24ore, sai?! - Ho superato il mio record personale…grazie per essere restata qui con me…e scusa per come mi sono comportato in questi ultimi giorni, non ero in me…Lauren mi aveva fatto impazzire. - Lo capisco Vaughn…non mi devi spiegare. - Vieni qui… Sydney si arrampicò sul letto e si sdraiò vicino a Michael addormentandosi fra le sue braccia. - Lauren Reed è morta. - Perfetto, una possibilità in meno di tradimento, no? - Ho seguito tutta l’operazione attraverso il satellite della CIA e ho sentito cosa diceva a mia figlia attraverso le sue auricolari… - Merda. Le ha detto tutto? - No…solo dove trovare le informazioni. - Pensi che le abbia creduto? In fondo era la sua acerrima nemica… - Spero di no…ma d’ora in poi bisogna controllarla. - No, non credo. Dimmi dov’è adesso. - Provate a toccarla e ve la vedrete con me…lo sai che non scherzo. - Jack, meglio morta che con le informazioni in mano. Jack prese il suo contatto per il colletto e lo sbattè contro il muro. - Te lo ripeto. Provate a toccarla e… - Ok, ok hai vinto…però adesso devi sistemarla tu la situazione. - Casa dolce casa… - Non ero mai stato nel tuo nuovo appartamento…mi sembra più carino dell’altro…tu cosa dici? - Si..in fondo mi piace molto… - L’unica cosa che mi mancherà è il mio cassetto… Sydney lo abbracciò sorridendo e arruffandogli i capelli. - Oh, ma non ho fretta di averne un altro…facciamo le cose con calma… Sydney iniziò a sbottonargli la camicia divertita. - Va bene questa velocità?… Lui la strinse dandole un bacio, le prese la mano e l’appoggiò sul suo cuore. Stava battendo all’impazzata. - Mi sento una liceale alla sua prima volta… - Anch’io…non sai quanto mi sei mancata e quante volte ho sognato di poterti riabbracciare un’altra volta, e un’altra e un’altra ancora…non mi stancherei mai di stare qui con te, di poterti sfiorare, di poter accarezzare i tuoi capelli… - Non mi sembra vero di averti qui… Vaughn iniziò a baciarla dolcemente. 1062…1062…1062…1062 Quel numero era tornato a farsi sentire, ma adesso non le importava. Era solo felice di poter stare con Michael. Si strinse al suo petto e guardò il suo viso angelico che dormiva…e più lo guardava e più capiva che non avrebbe voluto guardare altro per il resto della sua vita. I suoi capelli arruffati, il suo naso inconfondibile, le sue braccia forti che la proteggevano…non avrebbe voluto nessun’altro. Sydney guardò il suo sorriso e i suoi occhi verdi che piano piano si stavano svegliando; si avvicinò dolcemente al suo viso e lo baciò. - Dobbiamo alzarci? - Si…sono le sei… - È stata la notte più bella della mia vita… - Si anche per me…sai, a Palermo, quando mi sei svenuto tra le braccia…sembra assurdo ma credevo di averti perso di nuovo…e poi quando siamo arrivati all’ospedale e mi hanno detto che eri grave… - Syd… Vaughn le asciugò con un dito una lacrima che voleva scendere e le alzò il mento per guardarla negli occhi. - È finita…adesso non ci divideranno più…te lo prometto. - Dixon, questo è il mio rapporto. - Perfetto agente Weiss. Mi baserò anche su questo per decidere una punizione per l’agente Vaughn. Puoi andare. - Si, però non si dimentichi delle circostanze…era una situazione complicata… - Vaughn è un buon agente, lo so, ma merita una punizione per quello che ha fatto…adesso vai pure. Weiss uscì dall’ufficio maledicendo il destino per quello che aveva fatto…adesso Vaughn era nei guai. Mentre rifletteva sulla decisione di Dixon, vide Sydney e il suo amico che entravano nell’ufficio e gli corse incontro. - Ciao ragazzi…meno male che state bene… - Noi si…notizie di mia sorella? - Niente di niente. Scomparsa…ah, Vaughn… - Dixon mi aspetta in ufficio…vado. Mi aspetta una bella strigliata… Vaughn prese la mano di Sydney, la baciò e si allontanò dai due verso l’ufficio di Dixon. Sydney avrebbe voluto raggiungerlo di corsa e saltargli addosso…quel gesto…quanto lo amava… - Syd?! Sei ancora sulla Terra?! Capisco che te lo stai mangiando con gli occhi, ma non credo sia il posto adatto… - …si, ehm…ma no, cosa dici!! - Come è andata? - Credo che da adesso in poi non ci sarà nessuno che ci dividerà. - Sono felice per voi…lo so quanto tenete l’uno all’altra e l’avete dimostrato con tutto quello che avete passato. Però ho paura per lui…non vorrei che lo allontanasse da questa sezione per un po’. - Sono certa anch’io che farà questa scelta…in questi ultimi giorni aveva esagerato…tutta colpa… - …di Lauren. Ne avete più parlato? - Neanche mezza parola, non vuole guastarsi la festa, ci penserà già Dixon. - Vaughn, sono contento di vedere che ti sei rimesso in forma. - Ehm…si. Ora sto davvero meglio e non solo dal punto di vista fisico. Credo di essere in grado di ritornare operativo…sempre se per lei va bene. - Appunto. Bravo per averci provato, ma non servirà. Ho già deciso: tu resterai alla sezione reclute per 1mese e aiuterai uno di quei ragazzi a diventare agenti…ormai il lavoro lo conosci, no? Sarai il suo primo addestratore. - Ah…ma… - No. Non ti servono altre spiegazioni. Vaughn si alzò e uscì dall’ufficio. Quanto avrebbe voluto tirare un calcio a qualcosa o colpire qualcuno…che rabbia… - Vaughn, allora? Sydney guardò il suo sguardo e capì che era andata come si aspettava. - Sezione reclute, un mese. Sydney si mise a ridacchiare divertita. - Un mese? Con i giovanotti? Sai che divertimento?! - Molto spiritosa. Proprio adesso che dobbiamo trovare Sloane. - Sydney!! - Ciao papà… - Stai bene…perché non mi hai detto che tornavi?! - Beh…sono arrivata ieri sera…pensavo di vederti oggi, perché tutta questa agitazione? - No, niente. Ero solo preoccupato per te. Ah Sydney, Lauren ti ha dato qualche informazione particolare? - No…nulla. - Ma no Syd…quando le ho sparato non ti aveva detto un numero? - Non so a cosa si riferisca…non credo voglia dire nulla. - Già, Lauren di sicuro avrebbe dato informazioni false solo per sviarci e dare un vantaggio alla Convenzione… - Papà siamo quasi arrivati… - Finalmente potremmo raggiungere la sfera di Rambaldi… Nadia atterrò con il loro piccolo piper in Alaska. Scesero dall’aereo e si inoltrarono nella foresta orientandosi con un navigatore portatile. Dopo un’ora di camminata arrivarono in un accampamento della Convenzione. - Nadia, ci hanno preceduti. Come sapevano le coordinate? - Gliele ho dette io… Nadia prese uno spray dalla sua borsetta e lo usò contro suo padre facendogli perdere conoscenza. - Così impari a usare le siringhe per te invece di provarle sul mio braccio. - Nadia…sei stata bravissima senza dubbio. - Igor, è da un pò che non ci si vede. - Vogliamo le vere coordinate della sfera. - A due condizioni: non ucciderete mio padre e mi lascerete fare una vita libera, io non esisterò più per voi, farete come se fossi morta. - Va bene. Adesso le coordinate. - Non mi voglio fidare troppo, ve le manderò su un server protetto. Nadia gli accarezzò il mento e se ne andò. - Era da un po’ che non camminavo ai giardini…abbiamo fatto bene a venire…dovevo scaricare la rabbia…beh me la sono voluta… Vaughn e Sydney passeggiavano per mano…ma uno dei due sembrava avere altro per la testa. - Syd…mi stai ascoltando? Vaughn le mise una mano sugli occhi per attirare le sua attenzione, voleva capire cosa c’era che non andava. - È da quando hai parlato con tuo padre stamattina che mi sembri fuori dal mondo…che ti è preso? - So a cosa si riferisce quel numero… - Eh? - È il numero di una cassetta di sicurezza di una banca a Witterben. - Perché non l’hai detto a Jack? - Non volevo farlo preoccupare…e poi hai sentito cosa ha detto, no? - Non mentirmi…cosa c’è in quella cassetta? Sydney lo invitò a sedersi su una panchina. - La verità…sulla CIA e sul mio passato, almeno è quello che mi ha detto… - Tu le credi? Dopo tutte le bugie, tutti gli inganni…che verità ci potrebbe essere, poi? - Meglio controllare, no? - Niente CIA, immagino. Sydney guardò Michael e capì che anche quella volta non si sarebbe tirato indietro e l’avrebbe aiutata, si avvicinò e lo baciò soddisfatta. - Cosa ne dici di pensarci domani e adesso non andiamo a cenare in un bel ristorante? - Ok…cederò alle sue tentazioni agente Vaughn… ***il giorno dopo a Boston*** Ethan Owen era stato svegliato dal rumore del campanello di casa; la sera prima si era ubriacato ed era rimasto a dormire sul divano. Guardò l’orologio stralunato: erano le nove di mattina. Doveva essere allo studio alle otto…pregò la sua buona stella di non essere stato licenziato e andò ad aprire. Quando vide chi c’era, gli venne un colpo…quella era proprio la sua ex, la ragazza che era scomparsa l’anno scorso senza dirgli una parola…quella era la donna che amava. La ragazza lo guardò piangendo e lo abbracciò distrutta, ma felice di poterlo rivedere. - Nadia… - Devo spiegarti tante di quelle cose… Ancora scosso dalla sua presenza, Ethan chiuse la porta e la fece accomodare sul divano. - Tu sei scomparsa senza dirmi niente…credevo fossi scappata con un altro, che ti fosse successo qualcosa… - No, non era così. - Credevo di morire senza di te…poi casualmente ho trovato un tuo passaporto, però con un altro nome. Piano piano sono risalito alla tua vera occupazione: agente segreto dei servizi argentini. - Come hai fatto ad avere queste informazioni? - Non posso dirtelo…però sono riuscito ad accedere agli archivi degli agenti delle varie organizzazioni e alla fine ti ho trovata. Come hai potuto farmi questo? E che diavolo ci fai qui?! - Lasciami spiegare…io ti amo da quando ci siamo conosciuti, non potevo mettere in pericolo la tua vita lo capisci?! Non sai quanto ho sofferto quando ho dovuto lasciarti senza neanche poterti vedere un’ultima volta… Nadia gli prese una mano e la strinse, sapeva che era arrabbiato, ma in fondo era certa di essere ricambiata. - Sono qui perché ho bisogno di te…devi aiutarmi… ***L.A.*** - Ciao Marshall…come sta il piccolo? - Benissimo…io e Carrie non tanto, ma fa lo stesso… - Senti…posso chiederti un favore? - Syd, tutto quello che vuoi. - Voglio sapere a chi è intestata la cassetta di sicurezza n°1062 di questa banca… - Aspetta un attimo… - Fai con calma… - Ecco qui…ad un certo Igor Petroski, mai sentito nominare…devo informare Dixon? Sydney si morse il labbro, non aveva mai sentito questo nome…un membro della Convenzione? - No…è una mia ricerca, deve restare fra noi ok? - Se vuoi cerco di raccoglierti delle informazioni su di lui… - Sei un tesoro!! Sydney gli diede un bacio sulla guancia e uscì dall’edificio alla ricerca di Vaughn. Arrivò alla sua scrivania e non trovandolo si ricordò che adesso era stato trasferito…accidenti a Dixon!! Prese il cellulare e lo chiamò. - Ciao sono io… - Cosa ha detto Marshall? - Non per telefono…ai giardini per la pausa pranzo. - Ok… - Te ne hanno già assegnato uno? - No…non ancora, quanto vorrei essere lì per darti una mano… - Anch’io vorrei rivederti fra queste scrivanie…a dopo. - Ciao. Jack lanciò uno sguardo verso la scrivania di Vaughn e compose un numero con il suo cellulare. - Ti ha scoperto…credo stia per organizzare una missione per capire cosa c’è nella cassetta, devi andare tu a controllarla ai giardini pubblici, se mi vede sono morto. - Ma non sa come sono fatto? - Non lo so, ha saputo che la cassetta è intestata a te. Devi capire quando vuole agire. - Farà da sola? - Con l’agente Michael Vaughn. Vaughn stava pensando alla prima mattinata nella nuova sezione, gli mancava non stare a stretto contatto con Sydney…poter lavorare con lei e vederla in ogni momento per essere sicuro che stesse bene e sapere che avrebbe potuto proteggerla in ogni momento…anche se sapeva badare a se stessa molto bene!! Arrivò ai giardini pubblici in ritardo e cercò il volto di Sydney, si era seduta in un posto tranquillo: qualche bambino che giocava e un signore che leggeva il giornale nella panchina accanto alla loro. - Scusa il ritardo… - Ehi… Vaughn si avvicinò al viso di Sydney e la baciò dolcemente, lei rispose al bacio e lo trascinò a sedersi vicino a sé. - Ho bisogno di stare con te…stamattina mi mancava l’aria… - Quanto sei dolce… Sydney si strinse nel suo abbraccio, aveva solo voglia di scappare con lui da qualche parte nel mondo e di lasciare tutto…ma prima il dovere e poi il piacere. - La cassetta è di un certo Igor Petroski, l’hai mai sentito nominare? - No. - Marshall troverà di sicuro qualcosa su di lui e poi credo che agiremo: tu ti infiltrerai nei server della banca e io farò finta di essere la proprietaria di una cassetta, poi quando sarò sola scopriremo cosa contiene. - Perfetto. Aspetto sue istruzioni capo. - Non prendermi in giro, sai?! - Vuole trasferirmi alla sezione reclute? È arrivata tardi, ci sono già… Sydney scosse il capo divertita. Michael tornò in ufficio dopo la pausa pranzo e andò nell’ufficio del direttore della sezione perché gli doveva assegnare una recluta da seguire. - Ah, agente Vaughn, la stavo aspettando. Ho letto nel suo dossier che ha fatto per un po’ l’insegnante, se posso saperlo, come mai aveva lasciato? - È una storia davvero lunga…in più è incredibile… - In ogni caso, credo che si troverà bene, le ho assegnato uno dei ragazzi migliori, la sta aspettando di là. Inizierete domani. Vaughn prese il dossier della recluta e senza leggere il nome, andò in un’altra stanza per conoscere questo ragazzo. Quando aprì la porta pensò di aver sbagliato, ma dopo aver controllato il nome sulla cartella, lasciò lo stupore da parte ed entrò. Si aspettava di trovare un ragazzo muscoloso e arrogante a cui avrebbe dovuto insegnare chi comandava…invece si era trovato davanti una bella ragazza. Appena era entrato lei si era messa sull’attenti e lo guardava con la coda dell’occhio. - Riposo, riposo…siediti. - Si signore. - Prima regola: non chiamarmi signore…io sono l’agente Vaughn e da quanto vedo tu sei Beverly George. - Giusto. - Spero che tu sia una ragazza con la voglia di lavorare, perché prima finiamo l’addestramento, prima potrai diventare un agente operativo. Il cellulare di Vaughn iniziò a suonare. - Scusami. Bev continuava a guardare il suo nuovo punto di riferimento…caspita, non sapeva che alla CIA degli elementi così giovani che addestravano…beh in fondo non era neanche male… - Ciao Boyscout. - Ehi… - Hai già visto la nuova recluta? - Ti racconterò. - Marshall ha scoperto che il nostro uomo è incensurato, neanche una multa per divieto di sosta, e sembra non avere legami con nessuna organizzazione. Gestisce una azienda farmaceutica in Francia chiamata “Ellenique”, ti dice niente? - Credo di averlo già sentito come nome…così su due piedi non mi viene in mente niente. Passo a prenderti quando ho finito, ok? Bev stava ragionando: stava parlando con la sua ragazza? Poteva essere anche un collega, no? No, quando aveva risposto la telefono i suoi occhi si era illuminati come due lampioni…magari conoscesse anche lei un ragazzo così a portata di mano. Dopo aver scoperto che il ragazzo con cui stava praticamente da sempre l’aveva tradita, non ci aveva più visto. Voleva imparare a non farsi mettere i piedi in testa, a diventare più furba degli altri…a diventare un agente CIA…ma certe ferite bruciavano ancora… - Tutto ok Beverly? - Ehm si… - Inizierai domani mattina con i vari test, noi ci rivedremo qui alle sei. Tranquilla sono facili…in bocca la lupo. Vaughn si alzò e uscì dalla stanza pensando a dove aveva sentito il nome “Ellenique”…eppure lo conosceva bene… Sydney uscì nello stesso istante dalla sezione operativa e si incontrarono lungo il tragitto. - Vaughn dobbiamo partire adesso… - Cosa?! Sono le quattro!! Arriveremo stanotte… - Ho la sensazione che ci sia qualcosa sotto, magari ci hanno controllato…Lauren non mi ha mentito. - Non ci metterei una mano sul fuoco… - Domani sera dovrò andare in missione di controllo…poi non ci potrebbero essere più occasioni. - Ok, ok…prendo la macchina. Sydney e Vaughn presero il primo aereo che li avrebbe portati nel luogo in cui, forse, avrebbero saputo se Lauren gli aveva mentito fino all’ultimo o no. Appena arrivati si sistemarono in un hotel per passare quello che rimaneva della notte. All’indomani Vaughn si appostò davanti alla banca su un furgoncino e si infiltrò nel server protetto della banca: Sydney poteva fingere di essere signorina Wetier, cassetta 1054. - Allora credi di potercela fare? Sydney si presentò con una parrucca biondissima, collier di diamanti (finti) e il solito vestitino mozzafiato a cui nessuno sapeva dire di no. - Se ce la posso fare?! Entrò spavalda nella banca e chiese di poter parlare con il direttore. - Marshall, hai visto Sydney? - Non credo venga stamattina, stasera ha una missione. - Ok, grazie. Jack si morse il labbro, avrebbe dovuto tenerla d’occhio…telefonò a casa sua, ma non rispose nessuno. Chiamò sul cellulare. - Papà?! Sydney non si aspettava una chiamata da suo padre proprio mentre era in missione…ne aveva altri di momenti? - Ciao, dove sei? - A…spasso con Vaughn. Abbiamo la giornata libera…problemi? - No, è solo che stamattina non ti ho vista e poi a casa non c’era nessuno… - Ok…ci vediamo stasera. Jack accese al computer e cercò di rintracciare da dove aveva risposto Sydney, non le credeva e faceva bene: era alla banca e poteva arrivare alla cassetta di sicuro!! Compose il numero di un suo contatto che viveva nei paraggi. - Sono Bristow. Mia figlia è ad un passo dalla cassetta…devi fermarla a tutti i costi!! Devi fare presto è già nella banca!! Ormai non facciamo tempo a spostare le informazioni… Vaughn notò che una macchina era arrivata sgommando e che l’uomo alla guida si era parcheggiato e aveva iniziato a smanettare con un portatile, ma troppo preso dalla missione, non ci fece molto caso. - Buongiorno direttore, sono la signorina Weiter. - Ah…allora lei deve essere la sorella…piacere. Proprio ieri la signorina mi parlava di lei…cosa posso fare? - Ehm…potrei avere accesso alla nostra cassetta di sicurezza? È un’emergenza. - Ha un documento di identità? Oh, mi scusi, che stupido…spero non si sia offesa. - No, certo…mia sorella mi ha sempre detto che siete impeccabili, una svista può succedere a tutti…è naturale che non facciate entrare tutti nel vostro caveau. - Eccoci arrivati…se ha bisogno mi chiami… Syd aspettò che il direttore si fosse allontanato e tirò fuori dalla borsetta una specie di pinza per scassinare la famigerata cassetta 1062. Ma non fece tempo ad avvicinare la chiave alla cassetta, che un allarme iniziò a suonare rimbombando in tutta la banca. - Vaughn, che succede?! - Non lo so…è un allarme da furto…esci di lì!! - Non posso lasciare la cassetta!! - Ti prenderanno… Vaughn aveva ragione, Sydney lanciò un calcio ad una sedia irritata e uscì dal caveau incontrando le guardie sulle scale. - Oddio…un uomo nel caveau!! Mi ha minacciata…è di là, andate a prenderlo!! Nella banca c’era il caos…Sydney uscì senza farsi vedere e salì sul furgoncino furiosa. - Ci hanno seguiti!! - Calmati Syd… - Adesso sposteranno le informazioni e non potremo più averle… Vaughn le prese i polsi cercando di calmarla, o almeno di tenerla ferma. - Forse era una trappola di Lauren… - No…non ci voglio credere…scoprirò chi è questo Igor Petroski. NOTA DELL'AUTRICE Ehm…ciao a tutti!! Ecco, la mia prima fatica (!!) è finita…grazie per quelli che sono arrivati fino in fondo e hanno pensato”beh, dai…non è poi ‘sto gran schifo” GRAZIE!!! E poi grazie al boss (se dovete prendervela con qualcuno x questa pubblicazione fatelo con lui!!) scherzo…grazie boss!! Grazie ai miei che matematicamente storcono il naso ogni volta che guardo questo telefilm…grazie a J.J. per questa fantastica cosa che è alias…grazie a quel figo di MV che mi fa sospirare ogni volta che lo vedo (la mia musa ispiratrice!!)…e poi…come faccio a non ringraziare l’amica della mia vita? L’unica che condivide tutto, ma proprio tutto <come questa piacevole ossessione> con me…ah si, scusa se non ti ho detto di questa storia ma…cosa non si fa per fare le sorprese alle amiche? Vale sei un mito!! Dunque, il seguito di questa storia arriverà (promesso) e spero sarà ancora più incasinato…ho già tutta una trama in testa, pian piano capirete tutto…quindi grazie a tutti: w l’UOMO DI PUNTA!!!! e chi ha capito ha capito (vero vale?) se volete scrivermi (spero con tutto il cuore che lo facciate, veroooo?!) vendramini@katamail.com e sarò entusiasta di darvi delle spiegazioni o di fare la vostra conoscenza… Ragazzi sto andando in crisi di astinenza da Alias…va beh ho davvero finito…baci e abbracci a tutti, grazie per avermi ascoltata…alla prossima!! |
Alias
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