L'infrangersi delle onde sulla spiaggia e
il ticchettare dell'orologio sul comodino, erano gli unici suoni che
irrompevano nel silenzio tombale che avvolgeva quella casa sulla spiaggia
in una notte di mezza estate. La leggera brezza che rinfrescava le nottate
bollenti di luglio a Los Angeles muoveva la sottile tenda di una finestra
semiaperta dalla quale filtrava un sottile raggio di luna che attraversava
orizzontalmente tutta la stanza. Nel grande letto matrimoniale una giovane
donna osservava quella luce da più di due ore senza nemmeno, in realtà
vederla; si limitava a puntare i suoi grandi occhi castani in quella
direzione, pensando. Provare a dormire era impensabile, ad ogni tentativo,
anche deciso o mosso da una terribile stanchezza, l'unico risultato era un
sonno agitato costellato di incubi e risvegli terrorizzati in piena notte,
con la fronte imperlata di sudore, il respiro affannoso e quelle terribili
immagini che venivano lentamente sostituite da quelle tipiche della stanza
semi immersa nell'oscurità. Niente da fare, troppe erano le emozioni
vissute negli ultimi tre giorni, troppe dolorose scoperte, piccole
certezze costruite con anni di faticose dimostrazioni di fiducia distrutte
da poche righe rivelatrici. Quella sensazione di vuoto allo stomaco le era
familiare, era stata costretta a provarla diverse volte nella sua vita,
prima fra tutte il giorno della scomparsa della madre, morta in un
incidente d'auto quando lei aveva solo sei anni, l'assassinio di Danny, la
verità su Sloane e l'SD-6, la scomparsa di Vaughn a Tai Pei, la vera
identità dei suoi genitori, la resa di Irina Derevko, la storia della
Prescelta, la sua scomparsa, il suo ritorno dopo due anni di oblio e le
amare vicende che ne erano conseguite, la relazione tra sua madre e
Sloane, sua sorella che avrebbe dovuto combattere contro di lei e
ucciderla per non essere uccisa a sua volta... ed ora anche questo, la
scoperta che era stato suo padre a documentare l'intera esistenza sua e di
Nadia...addirittura il padre di Michael era coinvolto! Sydney strizzò gli
occhi appannati dalle lacrime che le stavano per rigare le guance e
allungò il braccio sinistro verso l'altra estremità del letto, vuoto. Già,
Vaughn non sarebbe tornato prima del giorno seguente dall'ospedale e dagli
interrogatori di Foster. Con lui vicino quelle ore infernali sarebbero
trascorse diversamente, le sarebbe stato accanto come sempre, avrebbero
passato la notte abbracciati a parlare, lei avrebbe pianto e lui l'avrebbe
baciata per confortarla o solo per ricordarle la meravigliosa sensazione
che provava ogni volta che le loro labbra si toccavano, Syd gli avrebbe
rivelato tutti i suoi dubbi, le sue paure e si sarebbe sentita protetta,
capita, amata come solo quell'uomo aveva saputo fare... e avrebbero fatto
l'amore come non accadeva da più di due anni... affondò il viso nel
cuscino ripensando a quell'ultimo anno e a quanto aveva desiderato che
bussasse alla sua porta e le dicesse col suo solito tono rassicurante che
era stato solo un brutto sogno, che lui non aveva mai portato una fede
all'anulare sinistro e quella bella biondina non era sua moglie...illusioni,
delusioni e avventure, tante, troppe rocambolesche missioni dove avevano
rischiato spesso la vita e dove erano venuti alla luce fatti sorprendenti
e realtà inaspettate. A cominciare dal recupero della memoria di quegli
ultimi due anni e concludendosi con la terribile verità sul doppiogioco di
Lauren e la vendetta di Vaughn. Senza nemmeno rendersene conto precipitò
in un sonno profondo e si risvegliò solo la mattina seguente, al suo
fianco un uomo che le sorrise e la baciò
- Julian che ci fai qui? - chiese dopo aver staccato delicatamente le sue
labbra da quelle di Sark
- Mi sei mancata, è un reato? - sorrise sarcastico
- No, ma ieri sera non c'eri...sei arrivato, quanto tempo fa? - si voltò
per due secondi e sentì le mani forti dell'uomo premerle contro la gola e,
in un istante la scena cambiò e a stringerle la gola era Lauren
- Ti piace l'idea di aver vinto vero? La mia morte ti ha aggiustato
l'esistenza vero? Hai tolto di mezzo la traditrice, la doppiogiochista, ti
sei presa mio marito - dopodichè sorrise malignamente e strinse
ulteriormente la presa - ma io ho vinto ugualmente perchè ti ho messo
contro una delle poche persone che credevi sincere - poi il suo viso mutò
nuovamente le sue mani lasciarono la presa sul collo di Syd
- Non era previsto che tu lo scoprissi... - e suo padre sparò a Vaughn
- Nooooo - urlò Sydney sedendosi di scatto sul letto. La stanza era invasa
dalla luce del sole, guardò l'orologio, le 8 e 47, era stato solo un
incubo. Raccolse le gambe e poggiò la testa sulle ginocchia, sospirando;
quell'incubo era stato come gli altri, facce che le raccontavano gli
avvenimenti degli ultimi giorni cercando di strozzarla, una volta erano
Dixon e Marshall, un'altra sua madre e Weiss, ma alla fine del sogno c'era
sempre suo padre che la fissava col suo solito volto inespressivo e
pronunciava la sua condanna, ma solo quella notte aveva sparato a Vaughn e
lei si era sentita morire. Si era svegliata in lacrime e madida di sudore
e solo dopo essersi guardata intorno aveva capito che era stato solo un
incubo, un orribile incubo, ma era tutto finito.
Non sapeva quanto fosse rimasta in quella posizione, fatto sta che fu
ridestata da un rumore sospetto proveniente dal salotto, no, era solo
qualcuno che bussava alla porta.
Si diresse stancamente verso l'entrata e aprì piano l'uscio
- Ciao - bastò quella semplice parola, pronunciata con un debole sorriso
per scatenare in lei emozioni represse
- Vaughn - gli saltò al collo, abbracciandolo - credevo che saresti
arrivato più tardi, oh mio Dio... - la strinse come aveva sempre fatto e
la baciò con dolcezza
- E' tutto apposto Syd, ma adesso dobbiamo parlare, Foster è venuto a
trovarmi in ospedale, vuole la verità e tuo padre ci ha già coperto
abbastanza -
- Già, chissà cosa ci guadagna ad aiutarci - lo interruppe Syd.
L'espressione interrogativa dell'uomo le fece ricordare
******************************flashback******************************
Lauren cadde nello scavo e solo dopo parecchi secondi i due udirono il
tonfo del suo corpo esanime toccare il suolo, era finita. Syd e Vaughn si
staccarono l'uno dall'altra per pochi secondi, guardandosi negli occhi.
Poi lui si decise a parlare
- Dobbiamo tornare a Los Angeles, qui non possiamo fare niente - lei
sospirò, le costava immensamente doverlo lasciare, ma era necessario
verificare se le parole di Lauren erano vere o se aveva cercato solo di
guadagnare tempo
- Io non posso, ho una faccenda da risolvere - Michael assunse di nuovo la
sua solita espressione interrogativa
- Per caso ha a che fare con quei numeri che si è inventata Lauren? Non
devi dare peso alle sue parole, voleva solo confonderti - con ogni
probabilità aveva ragione, ma se non fosse stato così? Se fosse stato
tutto vero? In fondo Lauren non avrebbe avuto nulla da perdere, perchè
mentirle, cosa avrebbe guadagnato? Partire era la scelta giusta
- Non è solo questo Vaughn, c'è molto di più - si sciolse dal suo
abbraccio e prese a camminare avanti e indietro, riflettendo - ha parlato
di mia madre, del perchè io non abbia mai potuto incontrarla, ha detto
anche qualcosa sul fatto che io e Nadia siamo entrambe agenti e se credevo
che la CIA non sapesse dov'ero quando sono scomparsa o se ho scoperto
tutto per caso - ripensandoci Kendall poteva averle mentito, in fondo
lavorava per l'Agenzia, ma c'era quel filmato... - alla fine ha detto che
siamo entrambe pedine dello stesso gioco, ma lei sa chi la controlla, io
invece no... - lo guardò avvicinarsi e sospirare
- E quindi tu vorresti verificare se ha ragione...ma come? Solo con un
numero, cos'è una data di nascita, la combinazione di una cassaforte o ...
-
- E' il numero di una cassetta di sicurezza che si trova in una banca, a
Wittemberg.... Michael io devo andare, non posso vivere nel dubbio, se c'è
qualcosa che devo sapere, allora è giusto che vada - l'espressione
dell'uomo si era ammorbidita, sorrise
- D'accordo, se è davvero così importante scoprire la verità, verrò con te
-
- No, tu devi tornare a casa, Foster sarà abbastanza alterato per la
storia dell'interrogatorio di Sark e la tua fuga, non c'è bisogno di
dargli altri incentivi per distruggerci la vita... a proposito, come hai
fatto a sfuggirgli sotto il naso? - era stata così felice di vederlo che
non si era nemmeno preoccupata di chiedergli come avesse fatto a scappare
dall'ospedale senza portarsi dietro tutta l'Agenzia
- Poca cosa, ho finto un attacco cardiaco, ho chiuso Weiss in un
ascensore, mi sono calato giù con il tubo antincendio, ho preso un aereo e
sono partito - poi sorrise grattandosi la testa - veramente la mia
intenzione era di avvertirti che anche Katya è della Convenzione, ma
appena arrivato ho appurato che l'avevi scoperto da te... -
- So per esperienza che non ci si può fidare delle Derevko - sospirò
Sydney - a proposito, hai fatto tutto questo con un polmone perforato? -
- Non dimenticare che sono scappato da una stanza inondata d'acqua con un
cacciavite, non sei l'unica che riesce ad evadere dal covo del Direttorio
K con un proiettile conficcato in una spalla -
- Avevo dimenticato che il mio contatto e più duro di quanto pensassi... -
sorrise e lo baciò, mentiva, non aveva mai scordato nemmeno per un istante
quanto quell'uomo avesse rischiato per lei e quante volte le avesse
salvato la vita a costo di rimetterci la sua... no, Michael Vaughn era
sempre stato un duro, anche quando la stringeva a sè, come in quel momento
e le massaggiava delicatamente i capelli...ed era per quella ragione che
questa volta doveva affrontare da sola il grande salto, lasciando a lui il
compito di difenderli da Foster e i suoi
- Adesso devi andare, ci vediamo a casa tra un paio di giorni -
- E' no, passi che tu vada da sola a Wittemberg, ma appena scopri qualcosa
mi telefoni all'istante...e non voglio scuse, devo sapere per certo a chi
spaccare la faccia su alla CIA - la interruppe appena aprì bocca
Gli era grata per non aver insistito, sarebbe stato troppo difficile
discutere con lui, malgrado fosse sicura della sua decisione, una parte di
lei avrebbe voluto accanto l'uomo che amava laddove avesse scoperto
qualcosa di shockante. Si staccò riluttante e gli sorrise
- Andiamo, altrimenti qualcuno della Convenzione potrebbe vederci e
sinceramente non ho voglia di ucciderne altri, ora -
- Bene, allora, il primo che sa qualcosa chiama l'altro, e non fare
scherzi -
- D'accordo, ci sentiamo appena ci sono novità, e vai in ospedale a farti
visitare, non ti voglio mica vedere di nuovo su un lettino perchè ti si è
infettata la ferita! -
- Ok - sospirò - tanto ormai c'ho fatto l'abbonamento a quel posto - si
allontanarono ma Vaughn la bloccò
- Ah Syd, ti amo - il suono di quelle parole fu come un coro celestiale di
angeli del Paradiso, Syd sapeva benissimo che lui l'amava almeno quanto
lei, ma era la prima volta che glielo diceva apertamente
- Anch'io ti amo Michael... - e si diressero verso i loro rispettivi
aerei, verso un destino ancora sconosciuto...
*************************fine
flashback******************************************
Purtroppo nessuno dei due aveva potuto chiamare l'altro, poiché entrambi
erano stati spiazzati dagli avvenimenti: Syd dopo quelle incredibili
rivelazioni si era letteralmente catapultata a Los Angeles, senza nemmeno
prendersi la briga di crearsi un alias, mentre Vaughn era stato
incarcerato da Foster e accusato dell'omicidio premeditato di Lauren, fuga
non autorizzata e sequestro di quattro agenti dell'Agenzia, accuratamente
interrogato per tre interminabili giorni e poi, finalmente rilasciato con
la qualifica di agente non operativo e l'obbligo di presentarsi il giorno
seguente, accompagnato da Sydney per il suo interrogatorio. Era la prima
volta che i due si incontravano dopo Palermo
- Che vuoi dire? -
- Voglio dire che c'è mio padre dietro a tutto questo, mio padre e la CIA!
- sbottò Sydney esasperata da tante menzogne - lui ha documentato tutta la
mia vita e quella di mia sorella da quando siamo nate, lo capisci? Io
faccio parte, anzi SONO il progetto S.A.B 47...Vaughn, anche tuo padre
lavorava per lui! - a quelle parole l'uomo si drizzò sulla sedia
- Mio padre? Che diavolo c'entra mio padre!? - era furioso, non poteva
accettare che proprio Bill avesse fatto del male a Syd o a Nadia, che
avesse in qualche modo collaborato con Jack per farle soffrire
- William lavorava per lui, probabilmente ha rapito Nadia sotto suo
ordine... mio padre sapeva tutto di mia sorella e ha lasciato che marcisse
in un orfanotrofio, che la rapissero e la torturassero... - le lacrime le
rigarono le guance, ripensando a tutte le volte che aveva creduto in
quell'uomo, che gli aveva confessato i suoi stati d'animo, addirittura si
era fidata di lui senza riserve ne segreti...ripensò a quei pochi momenti
in cui Jack Bristow era stato davvero un padre...ed ora, dopo la fatica
nel tentare di costruire un rapporto vero, la notizia del suo "tradimento"
risuonava ancora più dolorosa nella sua mente, come a volerle ricordare di
non fidarsi mai di nessuno...
- Non è possibile, mio padre lavorava per Jack...ma come ti spieghi il
fatto che lui e Sloane non abbiano lavorato insieme? Se davvero sono due
patiti di Rambaldi avrebbero potuto collaborare...-
- Sloane non doveva sapere di Nadia, quando fu separata da Irina, mia
sorella fu condotta al Novgorod 21 per gli esperimenti -
- Quindi erano a conoscenza del fatto che lei fosse il Passeggero, giusto?
-
- Certo, e il dottor Lee ha cominciato l'opera di estrazione delle
coordinate per trovare "Rambaldi" - ma Vaughn la interruppe
- Però accadde l'imprevedibile, mio padre rapì Nadia e -
- Mia madre lo uccise...quello che mi chiedo è molto semplice, come è
possibile? Se Irina ha partorito Nadia quando era già in Russia, vuol dire
che lei ha sei anni meno di me, giusto? Quindi ne ha dodici meno di te...se
tuo padre è stato ucciso quando tu avevi otto anni, mia sorella non era
nemmeno in programma... a meno che -
- A meno che cosa? - Vaughn era sul bordo della sedia, ansioso di sapere
ciò che Sydney aveva scoperto a Wittemberg, e del risultato delle sue
supposizioni
-Tuo padre non sia morto quando ti hanno detto e abbia continuato a
lavorare per il mio fino a che Irina non lo ha ucciso per davvero...è
l'unica spiegazione -
- Già, ma non regge, quando mio padre venne ucciso, Jack non era ancora al
corrente della vera identità di sua moglie, credeva fosse Laura, poi,
quattro anni dopo lei morì in un incidente d'auto e lui cominciò a fare
ricerche, fino a scoprire la sua vera identità e il suo omicidio di tutti
quegli agenti della CIA - Michael era incredulo, se davvero Bill era stato
parecchi anni dopo la sua presunta morte, lui e sua madre avevano sofferto
inutilmente per tantissimo tempo, ignari che fosse ancora vivo e stesse
aiutando Jack a rintracciare Nadia... ma se quest'ultimo sapeva già dove
si trovava era stato ingannato anche lui...
- Lo so! Mio padre sapeva dell'esistenza di Nadia e della relazione di
Irina e Sloane, deve aver scoperto anche che era un agente del KGB prima
di quanto ci abbia raccontato... -
- E se avessero collaborato? Dico i tuoi e mio padre, potrebbero aver
fatto credere a Sloane che la figlia fosse sua per proteggerla, sapendo
che non si sarebbe fatto scrupoli ad aumentare la dose del liquido su un'
estranea, ma su sua figlia sì, purtroppo appena arrivata in Russia tua
madre è stata incarcerata e le hanno sottratto la bambina, qualcuno della
Convenzione -
- Katya - bisbigliò Sydney come illuminata da una nuova scoperta - è lei
che faceva il doppio gioco con mia madre, quando portarono via mia
sorella, lei finse di voler aiutare la mamma a ritrovarla, invece la
faceva analizzare dalla Convenzione, forse era pure alleata con mio padre,
che, ricordiamolo, sapeva tutto...- poi si sdraiò sul divano gesticolando
- ohhh basta! Non riusciremo mai a sbrogliare la matassa! Possiamo fare
tutte le congetture che vogliamo, potremmo restare qui tutto il giorno a
ipotizzare ruoli, strategie, avvenimenti senza trovare una soluzione
concreta, devo trovare mio padre e fargli sputare la verità - si alzò e si
diresse a grandi passi verso la porta
- Syd, dimentichi un piccolo particolare, dobbiamo andare in Agenzia per
l'interrogatorio, è probabile che ci sarà anche Jack, ma gli altri non
devono sapere niente di questa storia - Vaughn aveva ragione, dovevano
essere cauti
- D'accordo, andiamo, non ne posso più di essere sempre l'ultima a sapere
le cose! Mio padre deve dirmi la verità 'sta volta -
- A proposito, poi come è andata a Wittemberg? Avrai pure parlato con
lui...- Syd si tastò istintivamente la nuca
- Sì, figurati...appena ho provato a chiedergli spiegazioni, qualcuno mi
ha dato una botta in testa e, quando mi sono risvegliata i documenti erano
spariti ed ero su una sedia con il direttore che cercava di farmi
rinvenire, sembrava che non avesse nemmeno notato la presenza di mio
padre, quando glielo descritto sembrava non averlo nemmeno visto passare,
quell'uomo è davvero incredibile - si lamentò entrando in auto - sa
passare perfettamente inosservato anche in una banca con le telecamere a
circuito chiuso e un direttore che è peggio di un mastino... - Vaughn le
sorrise e le carezzò il viso
- Se davvero i nostri padri sono coinvolti nei disastri delle nostre vite,
allora abbiamo il diritto di saperlo, giusto? E al diavolo Foster - detto
ciò ingranò la marcia e si diresse velocemente alla CIA
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- Drin drindrin - il telefono squillava insistentemente da parecchi
secondi quando una donna dai lunghi capelli castani decise di rispondere
- Sì? -
- Irina sono io, Sydney ha scoperto tutto, e Foster vuole interrogarla
sulla faccenda di Lauren - la donna sospirò
- Qualcunaltro sa di questa storia? -
- Ovviamente Vaughn, è scappato dall'ospedale per trovarla, le ha salvato
la vita - Irina sorrise suo malgrado, l'amore di sua figlia per quel pazzo
agente era ricambiato
- Va bene, allora attiveremo il piano B -
- Vuoi davvero dir loro la verità? - l'uomo sembrava incredulo
- Sì, è l'unico modo per evitare che passino dalla parte di chi racconterà
la storia più plausibile -
- Va bene, allora preparerò la missione -
- Anch'io, a presto Jack -
- Ciao - riappesero, la strada della verità sarebbe stata ancora ripida e
tortuosa, Irina pregò che i loro sforzi bastassero per salvare la
situazione. Si riavviò una ciocca di capelli che le era ricaduta sugli
occhi e si sedette davanti al computer, sospirando, sarebbe stata una
lunga notte.
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La Base Operativa era, come al solito, un viavai quasi ordinato di Agenti
in abito nero, che si muovevano da una stanza all'altra con precise
direttive da seguire, per sventare un attacco terroristico, aiutare
qualche Operativo a disinnescare una bomba dall'altra parte del Globo o
classificare un documento di importanza vitale per la cattura di
terroristi e assassini. Talvolta, nelle giornate più tranquille, restavano
seduti alle loro scrivanie parlando al telefono con qualche contatto,
rintracciando individui pericolosi, preparando missioni o più
semplicemente stendendo i rapporti di queste appena effettuate; inutile
dire che c'erano anche giorni in cui erano costretti a partire verso
qualche luogo sperduto con il solo scopo di recuperare un manufatto di
Rambaldi prima della Convenzione, rischiando costantemente la vita senza
nemmeno interessarsi a ciò che quel "fumato" profeta aveva tramandato. Ma
c'era qualcuno che, suo malgrado era coinvolto e rischiava la vita per il
semplice fatto di esistere e di essere stato designato come il distruttore
della Potenza Mondiale, costretto a combattere e uccidere la propria
sorella solo a causa dei vaneggiamenti di un pazzo vissuto centinaia di
anni prima...una di questi era Sydney Bristow...Senza saperlo era divenuta
un tassello importante del complicato e, secondo Sloane, straordinario e
illuminante puzzle di Rambaldi, un futurologo che aveva in mano la più
grande arma di distruzione che la mente umana potesse concepire...A suo
parere, quell'uomo era solo un fanatico, drogato che, a causa delle sue
sciocchezze, aveva rovinato la vita a lei e tutte le persone a cui teneva.
Era stata costretta a effettuare missioni suicide per quello scienziato
pazzo e le sue invenzioni, se davvero il suo destino era collegato in
qualche modo alle sue profezie sarebbe stata lei a mettere la parola fine
a tutto quanto, con o senza l'autorizzazione di Rambaldi. Sydney si
ridestò vedendo Marshall correrle incontro
- Salve si-signorina Bristow, co-come sta Agente Vaughn? Mi hanno detto
ch-che ha corso un grosso rischio sca-scappando da quel coccodrillo di
Foster, appena la vedrà allargherà le sue mascelle e - Vaughn lo
tranquillizzò
- Calmati Marshall, non è ancora in grado di mangiare me o Sydney, ma
l'ultima volta che l'ho visto mi sembrava piuttosto contrariato - sorrise
sarcastico ricordando il loro ultimo interrogatorio in cui non aveva fatto
altro che annuire senza nemmeno capire ciò che diceva, rischiando al
limite delle sue possibilità, nel suo silenzio, finché l'altro non lo
aveva mandato a casa minacciando di somministrargli una dose di siero
della verità finche non gli avesse rivelato i suoi segreti più
inconfessabili. Sul momento gli aveva dato poco peso ma, col passare del
tempo aveva compreso che l'importanza della situazione lo avrebbe
giustificato...pazienza, non era la prima volta che riceveva minacce
simili e poi, lui e Syd avevano rischiato ben più dei loro segreti...già,
loro insieme rischiavano ogni giorno la vita, eppure si erano scambiati
ogni giorno un pezzo di felicità che li aveva portati a una vita quasi
perfetta, anche se solo per poco, finché la morte non li aveva separati...ma
era uno sciocco chi pensava che la morte li potesse dividere per sempre,
la morte non era niente per un amore come il loro, che la sfidavano
apertamente in ogni missione e ne uscivano vincitori, no, nemmeno quella
era stata in grado di scindere le loro anime che erano ormai divenute una
sola, sarebbero stati per sempre così, uno al fianco dell'altra per
affrontare qualsiasi ostacolo la vita avesse riservato loro, Foster
compreso, c'erano cose ben peggiori di un "coccodrillo" con le fauci
spalancate...la menzogna era una di quelle...ma l'unica volta che lui
aveva mentito a Syd era stato quando si era illuso di poterla dimenticare
e ricominciare a vivere...quella notte lui era morto con lei ed era
tornato di nuovo con lei quando era riapparsa...
- Già, dal suo interro-interrogatorio non ha cavato un ragno dal buco... a
proposito, Dixon mi ha mandato per riferirvi che c'è un briefing in sala
riunioni, per prendere Sloane e Nadia che è scappata, avrete la qualifica
di Agenti Operativi, Foster non si è potuto opporre, sapete com'è fatto
l'agente Bristow, l'avrebbe sbranato, senza offesa - si corresse rivolto a
Sydney, ma lei non gli rispose neppure, sua sorella era scappata dalla
custosia della CIA, probabilmente sapeva dov'era il manufatto e voleva
trovarlo, con Sloane...
- Mia sorella è fuggita dalla custodia protettiva? Vaughn andiamo, grazie
Marshall -
Il briefing non era mai stato tanto teso: Dixon aveva illustrato i
dettagli della missione fissando intensamente Syd, Vaughn e Foster, che
aveva partecipato per poter portare avanti l'inchiesta, sperando
ardentemente che quest'ultimo non cominciasse a fare domande inutili,
distraendo ulteriormente i due agenti che ogni tanto si scambiavano
sguardi preoccupati e, perfino quando Marshall aveva illustrato le
attrezzature nel suo solito modo buffo e impacciato, con precisi
riferimenti alla sua vita familiare, Sydney non era riuscita a sorridere.
Era la seconda volta che le capitava di non trovare divertenti le
spiegazioni del tecnico, la prima era avvenuta dopo il suo "ritorno alla
vita" circa un anno prima; quel giorno il problema era la mancata presenza
di Jack, suo padre non era presente al briefing e, probabilmente non
l'avrebbe visto che dopo la missione, ma allora, le spiegazioni sarebbero
state inutili, visto che percepiva un certo mistero nell'impresa che
doveva affrontare, contro ogni logica sentiva come se quella missione
chiarisse almeno in parte i suoi innumerevoli dubbi. Purtroppo, in quel
momento c'era un altro problema ad affliggerla: Vaughn, come avrebbe fatto
a spiegare la sua fuga senza coinvolgerla? Ripensandoci era stato
interrogato per giorni, come aveva fatto a non parlarne a Foster? Non le
era nemmeno passato per la mente quella mattina. Si schiarì piano la gola
cercando di attirare la sua attenzione. L'uomo si voltò lentamente; era il
momento di tirare fuori il famoso codice morse, prese a sbattere le
palpebre cercando di semplificare il più possibile quello che voleva
dirgli. Alla fine del messaggio cifrato Vaughn le sorrise scuotendo
impercettibilmente il capo, era chiaro, aveva trovato il modo di
proteggerla, rimettendoci, come al solito. Non avrebbe mai dimenticato
nessuna delle innumerevoli volte in cui il "suo" agente le aveva salvato
la vita, rischiando la propria, o l'aveva protetta, mandando al diavolo
regole e protocollo, non avrebbe scordato nemmeno una delle volte in cui
la sua testardaggine aveva compromesso il suo rapporto con lui e in cui
Vaughn si era dimostrato il suo unico vero alleato.
Nel frattempo Dixon, dopo aver ultimato le direttive per la missione, li
congedò informandoli che il loro volo sarebbe stato di li a sei ore, meta:
Barcellona, Spagna. Mentre Vaughn si scusava con Weiss per averlo chiuso
nell'ascensore quel giorno all'ospedale, Syd ne approfittò per chiedere
dettagli su suo padre a Dixon
- Come mai mio padre non c'è? -
- Tuo padre è in missione, Syd, mi stupisce che non te lo abbia detto - il
direttore non pareva essere a conoscenza delle vere intenzioni di Jack
poiché l'osservava seriamente incredulo per lo strano comportamento
dell'uomo
- No, non l'ho visto dopo...- poi si rese conto di ciò che stava per dire
- l'ospedale, sì, quando sono andata a trovare Vaughn c'era anche lui e -
- Poche ore dopo è partito, dicendo che tu non ti sei sentita bene e
saresti rimasta a casa per qualche giorno, tutto qui, ma perchè me lo
chiedi? Non è la prima volta che tuo padre va in missione per parecchio
tempo...- Dixon sembrava confuso, chiaro, lui non conosceva tutta la
storia, probabilmente suo padre si era inventato qualche balla per cercare
da solo Sloane e Nadia con la benedizione del Governo degli Stati Uniti!
- Va bene, grazie Dixon - fece per andarsene
- Syd sei sicura di stare bene? Mi sembri contrariata -
- No, è tutto ok, solo mi pare strano che non mi abbia avvertita, tutto
qui, davvero, non preoccuparti - dopodichè si allontanò a grandi passi
********************************************
- Ciao Jack, non pensavo fossi così alle strette da venirmi a trovare, mi
fa piacere vederti - Irina sorrise al marito che le era appena apparso...suo
marito, sembrava strano chiamarlo così ma era questo ciò che ancora
sentiva per lui, probabilmente l'uomo che aveva di fronte e la guardava
con profondo disprezzo l'aveva amata più della sua stessa vita, fino a
quando lei lo aveva tradito e abbandonato, distruggendo tutto ciò che
avevano creato in quei magnifici anni passati insieme. Era sua la
principale responsabilità della freddezza con cui Jack Bristow affrontava
il mondo, del modo distaccato col quale aveva trattato Sydney per tutta la
sua vita e della crisi che si era creata ora tra loro, a causa delle
terribili scoperte degli ultimi giorni. Suo malgrado si sentiva
terribilmente in colpa perchè stava distruggendo un'altra volta la vita di
due delle tre persone più importanti della sua vita... la sua mente volò
inaspettatamente alla notte in cui se ne era andata, incinta, lasciandosi
alle spalle un pezzo della sua esistenza, il migliore, quello più felice,
per raggiungere la sua vera casa, quella a Mosca, l'abitazione in cui non
tornava da almeno dieci anni... Appena chiuse la porta un'incredibile
pensiero le attraversò la mente: Laura Bristow era morta, ora Irina
Derevko avrebbe dovuto affrontare sola il resto della sua vita, al diavolo
la scuola, la sua vecchia casa, la sua vecchia esistenza...al diavolo Jack
e Sydney...tentando di trattenere le lacrime tentò di convincersi che era
stata la scelta migliore, avrebbe permesso a sua figlia di vivere
tranquillamente, almeno fino a che qualcuno non avesse scoperto la verità
sul suo destino e quello di sua sorella, Nadia, almeno lei aveva avuto il
diritto di scegliere da che parte stare, anche se non si poteva dire che
avesse fatto la scelta migliore...
- A me no invece, sono qui solo per nostra figlia, non rischierei mai la
vita per venire da te - il suo tono era glaciale, come lo era il suo cuore
da quando quella donna lo aveva tradito e abbandonato dopo aver concepito
un figlio nientemeno che con il suo ex migliore amico e attuale acerrimo
nemico Arvin Sloane, era principalmente Irina la causa, sua moglie, benché
oramai non lo fosse più da troppi anni, della durezza del suo cuore, o
forse era stato lui che si era illuso che il loro amore fosse reale, ma
lei stessa aveva ammesso che spesso la finzione del loro rapporto le era
parsa reale... smise di pensare al passato e decise di concentrarsi sul
problema più grave in quel momento
- Allora Irina, illustrami il tuo brillante piano -
- Bene, siediti, sarà una cosa lunga -
************************************************
- Allora, vedete questo bel cellulare? Certo, voi siete... bene, qui
dentro non c'è il solito meccanismo come in tutti gli altri quello che ti
fa... - Marshall stava mostrando loro un piccolo telefono del tutto uguale
ad uno comune - ciao tesoro come va? Cosa? devo comprare i pannolini per
il piccolo Mitch? Come se non mi sbrigo non ceno tesoro...D'accordo la
smetto, arriviamo al dunque, voi lo posizionate su qualunque computer e
questo birichino si ruba tutti i file salvati e quelli cestinati,
cancellati, insomma aspira tutto, anche le foto di famiglia... - infine
mostrò ai due agenti due capsule di colore differente - queste sono due
piccole pastiglie che sembrano innocue, ma in realtà non è così, questa
gialla è un semplice esplosivo che si attiva dieci secondi dopo
l'applicazione, è perfettamente silenziosa quindi potrete usarla anche in
una stanza con della gente, distrugge solo nel raggio di cinquanta
centimetri dal posto dove la mettete, serve per far saltare serrature,
antifurto, eccetera, il bello è che emette del sonnifero quindi non
dovrete per forza far saltare qualcosa...- il tecnico sembrava decisamente
a disagio, era chiaro che tenere delle potenziali bombe tra le dita non lo
entusiasmava affatto - mentre questa e meno pericolosa, serve per far
apparire gli infrarossi e li disattiva per un paio di minuti..., semplice
no? -
- Grazie Marshall - sorrise Syd e si diresse con Vaughn all'aereoporto,
sempre più sicura della doppia faccia di quella missione.
A sentire Dixon, sarebbero dovuti andare a Barcellona, nella villa di un
certo Januario Vasquez, un tecnico di computer con una strana passione per
i sistemi di rintracciamento globale, rubargli un programma del pc che
conteneva il progetto di una versione evoluta di Echelon, che avrebbe
permesso alla CIA di rintracciare più facilmente Sloane e Nadia. Questo
programma si trovava all'interno di una stanza sconosciuta e introvabile
agli occhi di chi non avesse una pianta particolare dell'edificio, o per
chi non conoscesse Toni Cummings che, durante la sua reclusione aveva
fornito loro preziose informazioni su tutti i suoi possibili avversari in
campo di sistemi d'allarme. La missione era chiara: Syd e Vaughn avrebbero
dovuto partecipare ad una festa organizzata dallo stesso Vasquez, entrare
nella stanza, assorbire il programma e portarlo a Marshall per le analisi
e l'istallazione...poche ore dopo avrebbero potuto trovare Sloane e sua
figlia... Nonostante la perfetta credibilità della missione a Sydney non
andava a genio il fatto che il padre non fosse presente, questo fatto la
insospettiva molto.
- Non ci credi nemmeno tu, vero? - le chiese vaughn poche ore dopo
sull'aereo che li avrebbe condotti a Barcellona
- Nemmeno per idea, se davvero questa è una versione evoluta di Echelon
come mai non ne abbiamo saputo nulla fino ad oggi? In fondo Toni Cummings
è stata nostra prigioniera per un bel po' e di questo... Echelon47 non ci
aveva mai parlato - le sembrava troppo inverosimile l'idea che una donna
come quella avrebbe fatto una soffiata alla CIA
- Dicono che Vasquez gli ha fregato parecchi clienti mentre era in
custodia federale, a parer loro è stata una specie di vendetta...anche se
io non ci credo molto, c'è qualcosa sotto -
- Questo è poco ma sicuro e scommetto che mio padre c'entra qualcosa, non
so come abbia fatto ma di una cosa sono certa, in tutta questa storia c'è
il suo zampino
**********************************************
- Allora, è tutto chiaro? -
- Sì, ma mi sembra troppo rischioso Irina, qualcuno potrebbe morire -
- Vorrà dire che se toccherà a me, festeggerai - il suo tono doveva
sembrare sarcastico, ma non poteva nascondere una certa amarezza, era
convinta che Jack sarebbe stato più che felice di poterla seppellire
- Irina...- non riuscì a continuare, avrebbe mentito a sè stesso e a lei
se le avesse detto che non era così, aveva amato quella donna più di tutto
e odiata in un modo inconcepibile, l'avrebbe voluta morta, eppure, suo
malgrado, non poteva fare a meno di provare ancora un po' di quell'amore
così lontano, perso nel suo passato, in un'epoca lontana in cui era
riuscito ad essere completamente felice al fianco della donna che poco più
tardi gli aveva rovinato la vita per sempre...
- Non c'è bisogno Jack...ora dobbiamo concentrarci solo sulla missione,
Syd e Vaughn sono già partiti? - l'uomo guardò l'orologio
- Sì, tra poco saranno a Barcellona -
- Perfetto, fase 1, attivata -
*************************
Barcellona l'aveva sempre attratta, fin da piccola, quando il padre le
raccontava delle bellezze e dei rischi di passeggiare sulla Rambla, il
lungo marciapiede gremito di ristoranti di ogni tipo, saltimbanchi e uno
stuolo di truffatori, particolarmente abili nello spillare soldi ai poveri
turisti azzardati che scommetterebbero la vita sul nascondiglio di una
pallina che poi risulta sempre essere da un'altra parte... Ma quel giorno
sarebbero stati loro a prendere qualcosa da quella splendida città, non il
contrario. Appena scesi dall'aereo lei e Vaughn si diressero
immediatamente in albergo per prepararsi, mancava poco al "grande colpo"
- Buona sera, siamo i signori Ramirez, abbiamo prenotato per una notte -
spiegò Vaughn alla receptionist quella sera
- O certo eccovi qui, stanza 47, terzo piano - gli rispose ammiccante
- Grazie - Syd afferrò stizzita le chiavi, che diavolo voleva quella
gallina?
- Poverina, essere gentile è il suo lavoro - la giustificò Vaughn una
volta arrivati nella loro stanza
- Oh certo, non dimenticarti che sei sposato, tesoro - e gli mostrò le
fede - anche se sei il sig. Ramirez, la fedeltà è una parte fondamentale
del matrimonio - Vaughn si rabbuiò pensando a Lauren, non ne era mai stato
innamorato, eppure il fatto che avesse potuto tranquillamente sfruttare il
dolore che provava dopo la morte di Syd lo faceva ancora arrabbiare, come
aveva fatto ad essere così sciocco da non accorgersene? Guardò Syd
avvicinarsi e baciarlo, dopodichè la strinse come non aveva mai fatto
prima, lasciando che quel bacio gli ricordasse tutto quello che aveva
rischiato di perdere per sempre e che aveva miracolosamente ritrovato dopo
quei due anni in cui non era stato altro che il fantasma di sè stesso,
accanto ad una donna che lo aveva solo usato...
Syd si perse in quell'abbraccio, quanto gli era mancato! L'uomo che amava
più di tutto al mondo la stava stringendo tra le sue braccia, dopo tutte
le volte in cui era stato lui a confortarla, ora sentiva che aveva bisogno
di lei per dimenticare quegli ultimi tre anni, quell'incubo che si era
protratto troppo, per entrambi, ora si sarebbero sorretti a vicenda,
avrebbero ricominciato a vivere, insieme, dinuovo, finalmente...
****************
- Li vedi? -
- Sì, sono appena arrivati in albergo, tra poco saranno alla festa -
- Perfetto -
********************************************
- Però, mica male la festa... - Syd e Vaughn raggiunsero la sala del
ricevimento mischiandosi perfettamente con gli invitati
- Non pensavo che uno come lui potesse fare così bene il suo lavoro, ci
sono sistemi d'allarme in ogni angolo -
- Lo immaginavo, con un simile portento in casa è logico che si tuteli -
- Mi metto in contatto con Marshall, ci servirà decisamente il suo aiuto -
- Già, io faccio un giro -
Syd accese il suo piccolo microfono e contatto il tecnico
- Base, qui è Montanaro, dammi i dati -
- Ci sono sei telecamere di sorveglianza prima di arrivare all'ascensore,
ah, serve la password, è una sequenza di numeri, da digitare sui tasti
dell'ascensore, per scendere -
- Ok, riesci a estrapolarla da lì? -
- Dovrei riuscirci, dammi due secondi...-
- Vaughn, Vasquez a ore due, cerca di passare inosservato - l'agente
riuscì ad evitare un incontro diretto con il progettatore e si diresse
verso la ragazza
- Grazie Syd non l'avevo nemmeno notato -
- Figurati...Marshall hai le cifre? -
- Sì Montanaro potete andare -
Syd e Vaughn si avvicinarono cautamente all'ascensore ed entrarono
- Bene il codice è 211474747, che fantasia...- la porta dell'ascensore si
aprì su un corridoio illuminata a giorno da decine di neon applicati al
soffitto bianco
- Perfetto, Marshall dov'è la sala computer? -
- La porta in fondo al corridoio, attenti, ci sono tre telecamere
collegate ad un allarme generale e due guardie davanti alla porta
- Alle telecamere ci penso io, ho una bella scorta dei gioiellini di
Marshall, tu intanto usane un paio per le guardie - Vaughn tirò fuori una
manciata di quelle piccole pastiglie esplosive
- Va bene, ci vediamo tra un minuto davanti alla sala di Echelon47, entro
in silenzio radio -
Mentre Vaughn disattivava le telecamere Syd lanciò due piccole capsule
sonnifere ai piedi dei due agenti che caddero a terra svenuti dopo circa
quindici secondi
- Perfetto - in quel momento il suo partner si avvicinò
- Le telecamere di sorveglianza sono ko -
- Anche i gorilla -
- Andiamo, Echelon47 ci aspetta -
La stanza del computer era decisamente diversa da come uno se la sarebbe
aspettata: era immersa nell'oscurità, tranne una luce pendente dal
soffitto che illuminava un computer posto su un tavolo al centro della
stanza
- Direi che si sente al sicuro, tre telecamere, due guardie e una stanza
buia dove l'unica cosa illuminata è ciò che vuole mantenere al sicuro...
mi sembra strano -
- Infatti ci sono gli infrarossi, guarda la spia sulla lampadina, crede
che alla CIA siano tutti dilettanti - osservò Vaughn, sarebbe stato troppo
facile, e le cose troppo facili riservano sempre qualche sgradita sorpresa
- Perfetto, le pastiglie di Marshall sono state fatte apposta - detto
questo lanciò una delle capsule che, dopo essere esplosa fece apparire gli
intricati raggi rossi, dopodichè sparirono
- Ok, sbrighiamoci, Marshall ha detto che l'effetto dura solo due minuti -
Syd poggiò delicatamente il cellulare sulla parte superiore del computer
- Gli ci vorrà solo qualche secondo...ecco fatto, possiamo andare - ma il
rumore dello scatto di una sicura li bloccò
- Io non credo che vi convenga mollare quel cellulare e lasciarlo
scivolare verso di me, se non volete che vi faccia saltare le cervella,
non vi disturbate a prendere le pistole, la dolce cameriera del vostro
albergo si e preoccupata di sostituirle con due caricate a salve -
Syd e Vaughn si guardarono per qualche istante e capirono istintivamente
cosa fare
- Ma la Convenzione non doveva cercare ancora il manufatto a Palermo?
Siete più intelligenti di quanto credessi - sbottò sarcastica Sydney
- Non tentarmi Sydney, so essere molto peggio di tua madre - Katya la
stava fissando con disprezzo
- Questo è poco ma sicuro, lei non avrebbe mai ucciso tua figlia, anche se
dubito che tu abbia trovato un uomo tanto pazzo da fare un bambino con
te...zia - Vaughn notò che il colorito della donna stava raggiungendo un
rosso violaceo, Syd stava facendo un ottimo lavoro, ancora qualche secondo
e, se tutto fosse andato per il verso giusto sarebbero stati fuori di lì
- Allora vi volete decidere a lanciarmi quel dannato cellulare? Non ho
tutto il giorno -
- Va bene che esagerata! -
- Syd, ci siamo, cinque secondi al ripristino - le bisbigliò all'orecchio
- 4 - La ragazza fece scivolare di proposito il telefono a un paio di
metri da Katya
- 3 -
- Oh mi spiace, prendilo avanti, a meno che non voglia che lo faccia io -
- 2 - la donna si avvicinò al telefono
- 1- lo prese - Dasvidania miei cari
- 0 - i raggi infrarossi vennero ripristinati e scattò l'allarme generale.
Syd e Vaughn si diressero verso l'uscita mentre Katya fece cadere per la
sorpresa il telefono a terra. Prontamente l'uomo l'afferrò mentre la
ragazza colpiva la zia e le sottraeva l'arma. Katya Derevko cadde a terra
svenuta.
I due presero a correre a perdifiato verso l'ascensore, nel frattempo una
ventina di guardie andavano loro incontro
- Marshall, dall'ascensore non possiamo più passare, trovami un'altra via
d'uscita -
- Nell'altra stanza, la prima alla vostra destra girato l'angolo c'è un
condotto dell'aria in discesa, tipo quelli delle lavanderie, finirete nel
garage -
- Bene, una volta lì non sarà difficile tornare alla festa, grazie
Marshall - chiamò il suo compagno
- Vaughn vieni! - aprì la stanza sfondandola con un calcio e se la
richiuse alla bel e meglio alle spalle - Marshall ha detto che passando
per questo condotto si arriva al garage -
- d'accordo ma facciamo presto, ho bloccato la porta come ho potuto, non
ci metteranno molto
- Va bene, ma per aprire la grata devo farla saltare, dammi una capsula -
Michael, bloccando la porta, trafficò in una delle tasche e ne estrasse
un'altra pillola colorata
- Eccola, ma fa presto, questi sono dei gorilla, non resisterò ancora per
molto -
- Solo sette secondi, sei, cinque, quattro, tre, due, uno, fatto - Sydney
si lanciò nel condotto, pregando che fosse abbastanza grande da farli
scivolare velocemente, appena sentì Vaughn venirle dietro, tirò un sospiro
di sollievo, alcuni proiettili li mancarono per un soffio e, pochi secondi
dopo, rotolarono sul solido cemento del garage
- Accidenti, Syd tutto bene? - la ragazza gli sorrise
- Sì e tu? -
- Mai stato meglio, ma adesso sarà meglio andarcene, ne ho abbastanza di
armadi umani per oggi - ma non fecero in tempo ad allontanarsi perchè
furono improvvisamente colpiti alle spalle e caddero a terra
Sydney si risvegliò tormentata da un dolore lancinante alla base della
nuca, era lo strascico di una bella botta, chiunque l'avesse colpita
voleva essere sicuro che non si risvegliasse per un bel po'...ma chi?
Katya era ko nella stanza del computer ...
- Era ora che ti svegliassi tesoro -
- Mamma...- certo, chi meglio di Irina Derevko, la donna dai mille
misteri, avrebbe potuto portarla in un posto come quello. Syd si guardò
intorno studiando la stanza: i muri bianchi erano arricchiti da parecchi
quadri impressionisti, i preferiti di sua madre, quell'unico letto,
appoggiato alla parete era affiancato da un piccolo comodino, l'abajour
che vi era stata posizionata era l'unica fonte di luce nella stanza, la
ragazza osservò il proprio riflesso in uno specchio applicato sull'anta di
un piccolo armadio in legno massiccio
- Lo so che hai molte domande da farmi ma...-
- Certo, la verità richiede tempo, lo sai mamma, stai diventando monotona
- in quel momento la porta si aprì e apparve l'ultima persona che Sydney
si sarebbe aspettata si vedere con Irina, suo padre
- Di bene in meglio...dov'è Vaughn? - chiese rivolta a Jack
- Sta bene, è nell'altra stanza -
- Voglio vederlo, non mi fido di te - osservava il padre con il migliore
sguardo di sfida che le riusciva
- Ora sta dormendo, appena si sveglia gli dirò di venire da te, anche lui
ha diritto ad una spiegazione -
- O bene, finalmente avete deciso di illuminarci! Sono giorni che ci
scervelliamo nel tentativo di capire cosa diavolo avete combinato delle
nostre vite e adesso voi sbucate dal nulla, ci date una botta in testa, ci
portate in una casa chissaddove e pretendete che ascoltiamo senza batter
ciglio le vostre spiegazioni che per quanto ne sappiamo potrebbero essere
solo balle? No, voglio delle prove e voglio che qui con me ci sia anche
Vaughn! - stava urlando con tutta l'aria che aveva in corpo, erano giorni
che desiderava sbattere la verità in faccia ai suoi genitori - non vi è
bastato rovinarmi la vita continuando a mentirmi senza sosta dal giorno in
cui sono nata? Ora dovete anche decidere quando e come dirmi la verità,
era proprio necessario interrompere la missione? Ancora due o tre ore e
avremmo potuto trovare Sloane e mia sorella! -
- Ma il punto è proprio questo! Tu non devi trovarla Sydney, devi starle
il più lontano possibile, almeno fino a quando non avrà trovato la Sfera
della Vita, la più grande opera che Rambaldi abbia mai ideato - la
interruppe il padre, per la prima volta Jack sembrava agitato
- Ma se Sloane troverà questa...Sfera della Vita, allora avrà in mano
un'arma troppo potente perchè noi gli possiamo permettere di usarla! -
- Lo so che può sembrare una richiesta azzardata in questo momento ma
cerca di calmarti, siediti, ora ti spiegheremo tutto, Jack sveglia Vaughn,
questa storia interessa sicuramente anche a lui - l'uomo sparì nell'altra
stanza e qualche minuto più tardi rientrò poco dopo Michael
- Sydney, stai bene? - le si avvicinò preoccupato
- Sì sta' tranquillo, siediti -
- Signor Vaughn, benvenuto nella mia umile casa -
- Irina... - Michael tratteneva a stento la rabbia
- Il tuo rancore è più che giustificato Vaughn, ma ora ti chiedo solo di
stare calmo e ascoltare, la verità vi sta' per essere rivelata - lui
sembrava sul punto di dire qualcosa, ma si trattenne, la sua curiosità
ebbe la meglio
Irina si appoggiò allo stipite della porta e cominciò a raccontare
- Quando mi dissero che avrei dovuto sedurre un agente CIA e carpirgli
delle informazioni riguardo il Progetto Natale inizialmente ne fui
entusiasta, sapete per una ragazza a quel tempo servire il suo Paese era
un onore che non si poteva disdegnare, ma poi, dopo aver conosciuto Jack i
miei candidi propositi sfumarono quasi totalmente. Un giorno il KGB mi
inviò in missione in Nepal e lì incontrai il monaco Conrad, l'uomo che
istruì Sloane. Appena lo vidi capii subito che da quel giorno la mia vita
sarebbe cambiata radicalmente di nuovo. Quell'uomo mi spiegò che io avrei
dato alla luce due bambine, le quali sarebbero state le protagoniste di
una profezia di un certo Rambaldi e che io avrei dovuto proteggere la
minore dalla maggiore poiché questultima, cioè tu Sydney, saresti stata la
distruttrice della più grande potenza mondiale e del messaggio di Rambaldi
- Irina si interruppe e sospirò - per questo i sostenitori di Rambaldi ti
ritenevano un pericolo per il Passeggero. L'altra parte della profezia
diceva che tu e tua sorella avreste combattuto l'una contro l'altra e
nessuna delle due sarebbe sopravvissuta. Io non potevo permettere che
questo accadesse... quando tornai a casa scoprii di essere incinta e,
curiosando nei file di Jack venni a sapere che Sloane era uno dei maggiori
sostenitori delle teorie di quel pazzo e sarebbe stato un pericolo per
entrambe le mie figlie - la donna fissò Jack negli occhi per qualche
secondo, senza parlare - decisi che nessuna delle due avrebbe dovuto
sapere dell'esistenza dell'altra e l'unico modo era sparire prima della
nascita di Nadia e proteggere quest'ultima da Sloane, sapendo che a te
avrebbe pensato tuo padre.
Quando tu avevi circa quattro anni intrapresi una relazione con Sloane,
per tutelarmi, e poco tempo dopo capii di essere incinta di nuovo, periodo
che, ovviamente, coincideva con il mio ritorno in Russia...recuperai gli
ultimi file e partii...il resto lo sapete -
- Lei è stata incarcerata e Nadia rapita da mio padre ma recuperata dalla
Convenzione dopo che lei lo ha brutalmente ucciso, ma i tempi non
combaciano. Che ne è stato di mio padre, perchè mi dissero che era morto
quando avevo otto anni? -
- Qui entro in scena io - cominciò Jack - tuo padre lavorava per me,
insieme facevamo ricerche su Rambaldi, ritenevamo Sloane un pericolo, sia
per Sydney che per il Passeggero, perciò lui condusse le sue indagini e
noi le nostre. Quando Irina partì senza dirmi la sua destinazione, capii
che sarebbe andata in missione, sospettavo che fosse un'agente nemico da
un bel pezzo, così gli misi alle calcagna Bill, indagò su di lei per due
anni prima che lo scoprisse e lo ferisse gravemente. Fu grazie a lui che
scoprii la storia della Prescelta e del Passeggero. Nel frattempo alla CIA
cominciarono a sospettare di noi, così decisi si smettere per un po' di
indagare e sfruttare l'opportunità che ci aveva offerto Irina e permettere
che lui lo facesse liberamente...-
- Perciò lo a dichiarato morto perchè continuasse a lavorare mentre lei
calmava le acque - Vaughn stava cominciando a capire
- Esattamente, in realtà volevo impedire che Sydney morisse per mano di
sua sorella. Purtroppo ci fu un inconveniente, Irina se ne andò incinta,
fu incarcerata e Nadia rapita, dopo la morte di Bill, non volevo che
Sydney facesse la stessa fine, perciò -
- Mi hai sottoposta al Progetto Natale, per impedire che potessi venire
condizionata o sfruttata da Sloane e dalla Convenzione...c'è una cosa che
non riesco a capire, se tu hai documentato la mia vita e quella di mia
sorella, perchè, sapendo che era stata condotta al Novgorod 21, non l'hai
recuperata subito? -
- Perchè dopo la morte di Bill i miei soci cominciarono a tirarsi
indietro, e poi, senza una solida copertura non poteva entrare in un
rifugio della Convenzione e rapire Nadia da solo, così decisi di vedere
fino a che punto arrivavano i suoi poteri. Ovviamente non le permisi di
terminare il messaggio e l'allontanai quando la situazione si stabilizzò e
miei collaboratori mi riappoggiarono... Purtroppo a quel punto, l'unico
modo per salvarla era mantenerla nell'anonimato, così che la Convenzione
non riuscisse a rintracciarla -
- Quindi l'avete portata in uno squallido orfanotrofio a Buenos Aires,
fino a che non avete deciso che da Agente sarebbe stata controllata più
facilmente, e l'avete arruolata. Dimmi papà, è la stessa cosa che pensavi
di me? - l'espressione di Jack si rabbuiò
- No Sydney, tu saresti stata sotto controllo comunque, eri mia figlia,
documentarti non sarebbe stato difficile, ma accadde un altro
inconveniente -
- Esatto, quell'idiota di tua madre ha pensato che fosse meglio averti più
vicina e ti fece arruolare da Sloane, volevo che tu fossi sua alleata,
così da ricevere un trattamento migliore, qualora ti avesse scoperta, ho
pensato che si sarebbe fatto più scrupoli, ma in realtà ti ho segnata in
eterno - Irina si prese il voltò tra le mani e prese a singhiozzare piano
- Quando la Convenzione mi ha rapita e tu sapevi dov'ero, perchè non hai
fatto nulla? - era una domanda la cui risposta avrebbe potuto
ridimensionare un'altra volta la sua esistenza...ma doveva sapere quanto
suo padre l'avesse ingannata, sentì Vaughn stringere le mani intrecciate
tra le sue... con quale coraggio aveva assistito al suo funerale, alla
straziante sofferenza di Michael, al suo matrimonio, sapendo che in realtà
la propria figlia era viva e in mano al nemico?
- Ho dovuto Sydney, mi dispiace, avevo bisogno che tu collaborassi con
Lazarey per ritrovare quei manufatti prima di Sloane, la CIA non avrebbe
dovuto saperne nulla, l'unico modo era impedirti di tornare
all'Agenzia...- Jack Bristow scosse mestamente il capo
- Tu vuoi dire che io ho sofferto le pene dell'Inferno solo per impedire a
Sloane di recuperare i manufatti prima di te? - sentì le lacrime rigarle
le guance, era stata solo uno strumento nelle mani di suo padre, una
pedina che non sapeva da che parte stava giocando, ripensò a Lauren e un
terribile dubbio le attraversò la mente, rischiò - come faceva Lauren Reed
a sapere del Progetto S.A.B 47 papà? - a quelle parole l'uomo la guardò
rassegnato
- Sono stato io a parlargliene, Lauren faceva il doppio gioco per me...io
le ho ordinato di sedurre Vaughn dopo la tua scomparsa, per la stessa
ragione per cui mi sono fatto scoprire mentre fingevo di collaborare con
tua madre, sapevo già dov'eri ma volevo toglierti ogni buona ragione per
tornare.., con me in galera e Vaughn sposato la tua vecchia vita non ti
avrebbe attratta affatto, inutile dire che mi sbagliavo, si più forte di
quanto credessi, ed hai deciso di tornare comunque a missione ultimata,
ora dovevo solo aiutarti a recuperare la memoria e il cubo di Rambaldi -
dopodichè si coprì il volto con le mani e Vaughn sbottò
- Maledetto bastardo, lei sapeva che Lauren era una doppiogiochista e non
ce l'aveva mai detto! -
- No, non sapevo che facesse addirittura il triplo gioco! Credevo che
Lauren facesse parte del CSN e ho deciso di portarla dalla mia parte per
aiutarmi nel mio piano, davvero, non avevo idea che lavorasse per la
Convenzione che, guardacaso, gli aveva assegnato la stessa missione,
sedurre te e farti tornare alla CIA, ha ingannato anche me... -
- Quindi quella strega fingeva di lavorare per te, ma in realtà faceva il
triplo gioco Csn - Jack Bristow - Convenzione! -
- Sì esatto, è ovvio che quando l'ho scoperto la volevo morta, non solo
perchè mi aveva tradito, ci sono abituato - i tre si voltarono
istintivamente verso Irina - ma perchè era a conoscenza dei miei piani,
non sono fiero di ciò che ho fatto, ma era l'unico modo per evitare
inutili sofferenze...-
- Questa me la segno... evitare inutili sofferenze! Perchè quello che
abbiamo passato in questi anni non erano sofferenze papà!? Tu ci hai usati
e ci hai presi in giro per tutto questo tempo, quando in realtà c'eri tu a
manovrare tutto... - le lacrime continuavano a solcarle le guance, Vaughn
era atterrito e Irina li osservava comprensiva - non posso credere che tu
abbia avuto la forza di mentire a tutti anche quando si disperavano per la
mia morte! con quale coraggio hai guardato ogni giorno Michael
confortandolo per la mia scomparsa, pur sapendo perfettamente che io ero
viva e che avrebbe potuto liberarmi!! Con che faccia mi hai aiutata a
recuperare i miei ricordi di questi ultimi due anni mentre sapevi
perfettamente dov'ero e cosa mi stavano facendo! Papà tu sei un mostro, un
mostro! - dopodichè si allontanò dalla stanza. Vaughn era impietrito, come
poteva un uomo che diceva di voler bene sua figlia lasciarla in mano ai
nemici per sei lunghi mesi, conoscendo perfettamente le sofferenze e le
privazioni di cui era stata vittima, e nel frattempo osservare
inespressivo lui che si disperava dopo la sua presunta morte, si
risposava, tentava inutilmente di rifarsi una nuova vita, lontano da lei,
con l'inutile speranza di dimenticarla, ma in realtà consumarsi giorno
dopo giorno, quale oscura forza interiore muoveva quell'uomo? Qual era il
suo reale obiettivo? Benché si sforzasse di capire, provava solo
incredulità, dolore...e una gran rabbia
- Lei una volta mi disse che non ero degno di sua figlia, ma che tuttavia
mi rispettava e mi sopportava perchè Sydney, a quanto le risultava, era
innamorata di me, quando mi sono sposato quel rispetto è venuto a
mancare...non potevo darle torto, io stesso non mi rispettavo più...ma ora
mi chiedo come ho fatto a preoccuparmi del suo giudizio, dell'opinione di
un uomo che ha usato la sua stessa figlia e il dolore di un uomo che
"rispettava" solo per i suoi, a me ancora sconosciuti, scopi...se ha
un'anima Jack, si faccia un esame di coscienza e mi dica, ha mai detto la
verità una sola volta nella sua vita? - L'uomo lo guardò per un istante
- Sì, quando le ho detto che la rispetto, se non fosse stato così, a
quest'ora sarebbe morto... -
- Sydney, tesoro, cerca di capire, io e tuo padre abbiamo solo provato a
proteggerti - Irina di avvicinò cautamente alla figlia, nel tentativo di
spiegarle le vere motivazioni che avevano spinto lei e il marito a
compiere tante discutibili scelte
- Mamma, io ho solo una domanda, tu sapevi? -
- Cosa? Dove fossi? No, a dire il vero non sospettavo nemmeno che lo
sapesse lui, la mia parte termina dopo che sono scomparsa tre anni fa, ho
solo cercato di aiutarlo a trovarti nei due anni in cui sei "morta", il
resto era un suo segreto... - le posò delicatamente la mano sulla spalla e
Sydney la prese tra le sue
- E' che mi riesce così difficile credere che tutto quello che ho passato,
tutte le volte che gli ho chiesto aiuto per recuperare quei due anni di
vuoto... non lo so, in questo ultimo anno mi è sembrato il mio unico vero
alleato, stavo cominciando a fidarmi davvero di lui...e ora questo, non
finirà mai! - la ragazza appoggiò la testa allo schienale della poltrona e
chiuse gli occhi
- Già e, malgrado io avessi solo tentato di proteggerti, la responsabilità
di tutto quello che ti è accaduto è solo mia...-
- No, mamma, questa volta no...è mio padre il responsabile, non addossarti
colpe che non hai, è vero, tu l'hai tradito, ingannato, abbandonato, ma
non lo hai costretto a decidere della mia vita e documentarla, o a
lasciarmi nelle mani della Convenzione solo per farmi recuperare il Cubo!
Tutte queste cose sono accadute a causa sua, è lui che ha scelto di essere
un seguace di Rambaldi prima che un padre, non tu...- quelle parole
colpirono Irina nel profondo e, malgrado cercasse da un'ora di
trattenerle, le lacrime le bagnarono il viso
- O figlia mia, abbiamo fatto tutti degli errori, io e Jack molti più
degli altri, ma pensa se io fossi rimasta qui o lui non mi avesse messo
alle calcagna William e non avesse scoperto nulla, nè tu nè tua sorella
avreste avuto i mezzi per difendervi dalla Convenzione o da Sloane, vi
avrebbero usate e messe l'una contro l'altra...capisco che ora tu non
riesca a vedere altro che il lato negativo delle nostre scelte, ma col
tempo ti sarà tutto più chiaro e ti sembrerà meno terribile - sapeva che
Sydney non era molto convinta ma, prima o poi avrebbe capito
- Lo spero tanto...un' ultima cosa, che ruolo ha Katya in tutto questo? -
Irina s'irrigidì e ritirò la mano da quella della figlia
- Lei mi ha tradito - prese a camminare nervosamente per la stanza - era
stata l'unica a venirmi a trovare in prigione, l'unica di cui pensavo di
potermi fidare, il solo contatto con la mia vecchia vita quando era
Laura...le nostre brevi telefonate, di tanto in tanto mi rammentavano che
avevo una missione da compiere, era la mia unica confidente, sai, il
nostro argomento principale era Jack...è stato un duro colpo scoprire che
mi tradiva... Dopo aver ucciso Bill, lasciai Nadia a lei perchè la
proteggesse, abbiamo vissuto anche insieme, ma un giorno, tornata a casa,
non trovai più nessuna delle due e allora capii che mia sorella mi aveva
ingannato e io c'ero cascata come una ragazzina,avevo ricevuto lo stesso
trattamento di mio marito... -
- E devo ammettere che te lo sei meritata in pieno sorellina - alle loro
spalle Katya, Sloane e Nadia puntavano loro contro le pistole cariche
- Era ora che arrivassi! Pensavo che ti servisse anche una carta
topografica per trovare la nostra vecchia casa - Irina cercò di apparire
sarcastica, ma in realtà tremava di rabbia
- Non giocare con me Irina! Dov'è Jack?! -
- Sono qui Katya - alle loro spalle sbucarono Vaughne e suo padre,
ovviamente con le pistole puntate su Sloane e la sua complice...La
situazione era alquanto bizzarra; Sloane, Nadia e la Derevko avevano le
armi puntate su Irina e Sydney, mentre Jack e Michael miravano al vecchio
e a Katya, un solo movimento azzardato e sarebbero potuti morire tutti
- Abbassate le armi o ammazzo la Prescelta -
- Tu provaci e io ti faccio un buco in testa, il mio polmone me ne sarebbe
grato - Vaughn sembrava deciso, di certo non aveva scordato il suo
scherzetto
- Mi sembra che sia inutile discuterne quando si ha una pistola puntata
addosso, diteci cosa volete...ma abbassate le armi - Irina strinse la mano
alla figlia e cercò di prendere tempo
- E' ovvio, vogliamo la Prescelta, solo lei può aprire la scatola -
intervenne Sloane - chiunque altro tenti, rimarrà disgraziatamente ucciso
- ed estrasse la piccola sfera ancora un po' impolverata - avvicinati
Sydney, coraggio -
- Nadia, perchè mi fai questo? Sono tua sorella -
- Semplice, le opere di Rambaldi valgono qualche sacrificio, e poi, non ho
mai avuto una sorella, non mi mancherai certo per quelle due volte o tre
che ci siamo rivolte la parola! -
- Allora perchè mi hai salvato la vita a Kyoto? - Syd non poteva credere
che anche sua sorella fosse così accecata da Rambaldi da non dare
importanza a nientaltro
- Perchè tu ci servi, senza di te, la Sfera è perduta, per questo mio
padre non ti ha mai ucciso - le parole di Nadia erano come una pugnalata
in pieno petto, lei era viva solo perchè "serviva", era servita a suo
padre ed ora sarebbe servita a Sloane...era solo una pedina...
- Che cosa devo fare -
- Sydney! -
- No Vaughn, sono stufa di questa storia, apriamo questa maledetta Sfera e
buonanotte, non ne posso più di Rambaldi e delle sue invenzioni! - era
esasperata, se davvero lei era la Prescelta e quindi l'unica in grado di
aprire la Sfera della Vita, allora avrebbe messo fine a quella snervante
situazione il più presto possibile. Si avvicinò ai tre con passo deciso e
afferrò la sfera dalle mani di Sloane - allora, come devo fare per...- ma
non riuscì a finire la frase perchè la pallina prese a girare
vorticosamente
- E' fatta, la Profezia si sta avverando - senza rendersene conto Sloane,
Nadia, Katya, Jack e Vaughn avevano abbassato le armi e osservavano rapiti
la scena, in quel momento, la risposta a centinaia di anni di domande
sarebbe stata data, e la Profezia a cui erano state immolate tante vite
avrebbe avuto il suo corso.
La piccola sfera si librò nell'aria ed emanò una luce accecante e poco
dopo Sydney e Nadia vennero catapultate in quel vortice luminoso...
- Bene, ecco la Prescelta e il Passeggero, benvenute nella mia coscienza -
Syd era ancora un po' intontita, ma poteva sentire chiaramente una voce
lontana sussurrale all'orecchio quelle parole, come se rimbombassero nella
sua testa
- Non mi vorrai far credere che tu sei Rambaldi -
- Su per giù è così, io sono ciò che non è morto, il suo spirito, quello
che si è conservato nei suoi discepoli fino ad oggi e che voi avete
risvegliato -
- Se fosse per me potresti anche tornare a dormire per altri duecento
anni, tu e le tue profezie da quattro soldi mi avete rovinato la vita -
- Era il tuo destino Prescelta -
- Il mio destino un accidente! Se non fosse stato per i tuoi
vaneggiamenti, io vivrei quasi tranquillamente la mia vita -
- Tu hai dentro un dono speciale, puoi ascoltare ciò che i comuni mortali
non osano nemmeno sognare...non dimenticare che sono morto cinquecento
anni fa...-
- Ecco appunto, questa storia mi sembra proprio un sogno... -
- E chi ti assicura che non è così, guarda...-
-Sydney, Syd ti prego svegliati, svegliati! - Vaughn stringeva la ragazza
tra le braccia, mentre Jack e sua madre lo circondavano e Sloane e Katya
erano intorno al corpo inerme di Nadia
- Vaughn, si calmi maledizione, è viva - lo rassicurò Jack
- Lo so, ma il problema è dov'è ora -
- I loro spiriti sono nella Sfera, probabilmente stanno parlando con lui -
Sloane aveva l'aria di uno che ha appena visto la Madonna, fissava quella
palla volteggiante, come rapito
- Oh, adesso si che è tutto più chiaro - lo rimbeccò Vaughn
- La chiarezza non serve, aspettate e vedrete -
- Quindi loro credono che noi siamo svenute - Syd aveva notato ora il
corpo di sua sorella, accanto a lei
- Esatto, ma voi lo siete, forse è meglio che ti chiarisca le idee Sydney
-
- Sarebbe un'ottima idea Rambaldi -
- Voi siete state segnate prima ancora che nasceste, ho visto in voi ciò
che volevo, quello che mi serviva per essere immortale, il ricordo...-
- In che senso -
- Nel senso che finquando uno solo dei miei seguaci avesse dedicato la sua
vita a cercare le mie opere, io non sarei realmente morto, perchè il mio
spirito, la mia essenza -
- La tua coscienza -
- fossero rimasti vivi, lo sarei restato anch'io -
- Quindi, questa Sfera della Vita non dà l'immortalità a chi la possiede,
ma a te...però noi a cosa ti serviamo -
- Voi siete le catalizzatrici della mia Profezia...tu e tua sorella avete
permesso ai miei seguaci di cercarmi, quindi di non dimenticarmi, avete
nutrito la loro sete di sapere, e questo ha rinforzato il potere della
Sfera...-
- Ma qual è questo potere...-
- La pace Sydney, la pace -
- La pace? E' morta più gente per te e le tue opere che in una guerra, te
ne rendi conto o no, questa storia è assurda, mio padre, Sloane, William,
hanno dedicato la loro vita a te, hanno reso la nostra un inferno, molti
dei tuoi seguaci sono morti o resi prigionieri e tutto questo solo per la
pace...sai che è un progetto impossibile Rambaldi, la pace non ci sarà
mai, neanche tra un milione di anni e certo tu con tutti quei misteri non
hai contribuito di certo...-
- Ma è proprio questo il punto, attraverso tua sorella io potrò dare il
mio messaggio all'umanità. Ora che hai aperto la Sfera, posso andare per
il mondo e convertire la gente alla pace...-
- E non potevi farlo prima! Dovevi aspettare proprio adesso per
"convertire" la gente -
- La Sfera non aveva abbastanza energia, ora ce l'ha, grazie a te -
- Quindi mia sorella Nadia ti serve per divulgare il tuo messaggio -
- Non esattamente, mi servono le vostre vite per completare l'opera -
- Cosa? Scordatelo!Io non ci rimetto la pelle per quest'impresa
impossibile... -
- Non lo è Sydney, con la tua energia e quella del Passeggero la Sfera
avrà la forza di condizionare tutto il mondo, ogni singolo abitante della
Terra farà ciò che gli ordinerò -
- Eccotelo, una altro fanatico come Sloane, non finirà mai -
- Oh, finirà invece, perchè io condizionerò le vostre menti, voi
combatterete e vi ucciderete a vicenda, la forza dell'amore e dell'odio
che io istallerò in voi sarà abbastanza forte da farmi tornare in vita
totalmente -
- Bingo! Questo è il tuo vero progetto, altro che pace, gli hai presi in
giro tutti, la vita eterna è la tua, pensa a come saranno contenti i tuoi
discepoli quando scopriranno che hanno dedicato la loro vita a un tizio
che voleva solo resuscitare, t'ammazzeranno con le loro mani - Sydney
sorrise, pensando alla faccia di Sloane quando avesse scoperto tutta la
verità sul suo adorato Rambaldi
- Oh, ma non la scopriranno, l'unica che ne è a conoscenza sei tu e tra
poco sarai morta, perciò il problema non si pone...-
- Bastardo -
- Può darsi, ma dominerò il mondo e purtroppo tu non sarai lì a goderti la
mia vittoria -
- Ho trovato una lato positivo al morire oggi...-
- Svegliatevi care, e che il combattimento abbia inizio...-
- Sydney, oh mio Dio, meno male, stai bene - Vaughn la stringeva
convulsamente e sè
- Mai stata meglio, dov'è Nadia? -
- Sono qui sorellina - la ragazza le era di fronte e le puntava contro la
pistola - è venuto il momento di combattere - allora non aveva sognato
tutto quanto, Rambaldi stava davvero per tornare i vita... si alzò e si
parò davanti alla sorella
- No Nadia, io non combatterò contro di te, ma non capisci? E' proprio
questo che vuole Rambaldi! - capì immediatamente che sarebbe stato inutile
cercare di convincere la sorella, quel pazzo l'aveva condizionata, ma con
lei aveva fallito, perchè? Ecco la risposta, il Progetto Natale.
- Smettila, Rambaldi è il nostro Signore! Non osare parlare di lui! -
perfetto, era in trance
- Pensa Syd, pensa - all'improvviso una forza magnetica la portò a pochi
passi dalla sorella che tentò di colpirla, l'evitò ma capì che il
combattimento era iniziato
- Smettila di sfuggirmi, attacca! -
- Non potrei mai farti del male, sei mia sorella -
- Balle! Non mi conosci nemmeno, difenditi!
- No - la ragazza la colpì con un calcio nello stomaco e Syd cadde a
terra. Nadia le puntò una pistola alla testa, Syd chiuse gli occhi
- Combatteranno ma nessuna delle due sopravvivrà - mormorò Jack
- Non lo permetterò, ho già perso sua figlia una volta sig.Bristow e non
lascerò che per le profezie di un pazzo me la portino di nuovo via -
- Addio Prescelta -
- Noooo - partì un colpo, ma Sydney non sentì dolore, riaprì gli occhi e
vide Vaughn accasciato ai suoi piedi e Nadia che si teneva in braccio
- Ma cosa? -
- Michael no... - la ragazza si accucciò disperata accanto al ragazzo
- Va tutto bene, mi ha preso a una spalla, qualcosa a deviato il colpo -
la ferita era profonda, ma non mortale
Pochi metri più in là, Irina lasciò cadere la pistola e corse a soccorrere
la figlia
- Nadia, mi dispiace, ma era l'unico modo - la ragazza sorrise alla madre
e poi svenne
- Il condizionamento si è spezzato, Rambaldi ha fallito, sembrerà banale,
ma l'amore ha vinto...- Sloane si era avvicinato alla figlia e stringeva
la Sfera della Vita, che si era fermata e non emanava più alcuna luce -
poteva tornare in vita solo se l'amore che Sydney e Nadia provavano e
l'odio che lui aveva istallato in loro si fossero equiparati, ma non ha
calcolato il Progetto Natale e l'amore di Vaughn per Sydney e quello di
Irina per entrambe le sue figlie...il sacrificio che questo ragazzo
avrebbe fatto senza esitazione o Irina che ha sparato a Nadia per salvarla
da morte certa hanno intaccato questo equilibrio e il condizionamento è
saltato, il picco di energia che si era creato è passato, l'immortalità è
persa...questa sfera puo essere usata come soprammobile, è perfettamente
inutile - Sloane si sedette a terra prendendosi il viso tra le mani -
tutto il mio lavoro è andato a monte, per sempre...-
- E la colpa è solo tua, maledetta - Katya impugnò la pistola e la puntò
contro Irina - ti sembrava il caso di fare la madre affezionata, proprio
quando stavo per raggiungere il mio più grande obiettivo? Grazie alla
Sfera sarei diventata immortale -
- Mi fa piacere che lo pensi Katya, la verità è molto peggio... Rambaldi
vi ha presi in giro...Tutta questa storia gli sarebbe servita per
risorgere e dopo aver condizionato tutti noi, conquistare la Terra! Altro
che profeta della pace e della prosperità! Ha sfruttato la vostra smania
di potere e la buona fede degli altri seguaci per tornare in vita e
schiacciarvi senza un minimo di riconoscenza...avrebbe sacrificato senza
batter ciglio la mia vita e quella di mia sorella per i suoi scopi... un
uomo così non può essere adorato da nessuno - Sloane era incredulo, Katya
la guardò con odio ma mantenne salda la presa sulla pistola
- Bugiarda - partì un altro colpo e lei stramazzò al suolo esanime. Questa
volta a sparare era stato Jack
- Perchè Jack, anche tu la vuoi morta...- L'uomo la fissò con lo sguardo
carico di pietà
- Ci siamo illusi che Rambaldi fosse un mito da imitare e siamo rimasti
delusi, capisco che tu fossi sconvolta, ma non è uccidendo Irina che
risolverai i tuoi problemi...credimi, io lo so - la donna chiuse gli
occhi. Jack guardò la moglie e, per un secondo, sembrò quasi che le
sorridesse.
POCHE ORE DOPO...
Vaughn si svegliò ancora scombussolato, si guardò intorno, era nella
stanza di Irina, lo capiva dai quadri impressionisti che arricchivano le
pareti bianche, Sydney era seduta su una poltrona accanto al letto con la
testa poggiata allo schienale, dormiva. Si tastò la spalla destra e provò
un dolore lancinante, era fasciata, qualcuno, probabilmente Jack, si era
preoccupato di estrarre il proiettile. Non aveva idea di dove fossero gli
altri e, sinceramente, non gli interessava, l'importante era che Sydney
fosse lì con lui e stesse bene
- Vaughn, accidenti, devo essermi addormentata, come stai? - Syd si era
svegliata e seduta accanto a lui, le prese le mani
- Bene, a parte che mi hanno appena sparato ad una spalla, va
meravigliosamente - si sforzò di sorriderle ma la spalla gli mandò una
fitta terribile
- Mi dispiace, non avevo idea che...-
- Non preoccuparti, sarebbe stato meglio morire piuttosto che lasciare
morire te, ho già commesso questo errore, non ho intenzione di
ripeterlo...- lo baciò, e con quel bacio trasmisero tutto quello che
avevano provato in quelle ultime ore, in quegli ultimi anni d'Inferno, in
cui erano stati costretti a soffrire per colpa di un sogno che si era
rivelato solo una grande bugia, come tutte le loro vite, del resto, solo
loro erano rimasti veri, sinceri l'uno con l'altra, contro tutto e tutti,
contro quel mondo costruito su strategie, menzogne e falsità...soli, nel
piccolo mondo perfetto che credevano di aver perso per sempre, ma che ora
si stava facendo spazio tra quelle vicende dolorose... in quel bacio c'era
quel sentimento che aveva sconfitto anche le profezie di Rambaldi, c'era
l'amore, e la speranza che, nonostante tutto, non li aveva mai abbandonati
. In quel momento la porta si aprì ed entrò il resto della famiglia
Bristow
- Sloane è svenuto, l'abbiamo legato ad una sedia, di là in soggiorno,
Vaughn, come và la spalla? -
- Bene, ogni tanto mi manda qualche segnale, ma d'altronde c'è entrato
dritto un proiettile - Nadia arrossì
- Mi dispiace, non ero in me -
- Non preoccuparti, anche tu ti sei beccata un proiettile, in fondo - la
ragazza sorrise e si voltò verso la madre che le cinse le spalle con un
braccio
- Questa volta è davvero finita - Vaughn e Sydney si voltarono
contemporaneamente
- No, non finirà mai...- risero tutti, anche Jack Bristow...
POSTFAZIONE
DELL'AUTRICE: eccomi alla fine del mio terzo racconto e lo
dedico a voi temerari che siete arrivati alla fine...ammesso che ce ne
siano...un ringraziamento doveroso a JJ, come al solito, e un saluto
affettuoso a tutti quelli del forum... Grazie, mi fate sempre sorridere... |