10.23 p:m, casa di Syd
Syd infila stancamente la chiave nella toppa della sua nuova casa... già,
perchè quella vecchia ha fatto una brutta fine... come tutta la sua vita,
del resto, pensa richiudendosi la porta alle spalle... nonostante il suo
impegno nel ricostruire, almeno in parte ciò che ha perso, le cose si sono
fatte sempre più complicate, soprattutto da quando si era illusa che
Vaughn si separasse da Lauren, ma purtroppo, dopo la morte del Sen. Reed,
lui era tornato a casa dalla moglie, costringendola a tornare alla
realtà...tipico...anche con Alice aveva fatto lo stesso...forse perchè
sapeva fin troppo bene cosa si prova a perdere un padre...
Sente il bisogno di un bel bagno caldo, ma il sonno le sta chiudendo gli
occhi... opta per il relax e comincia a riempire la vasca con la più
grande varietà di bagnoschiumi da sprigionare un odore indescrivibile, si
spoglia e si immerge completamente nel miscuglio d'essenze. E di nuovo,
tristi e traditori, affiorano i ricordi... in pochi secondi, cullata dal
lento movimento dell'acqua, si ritrova nella fredda stanza ad Hong Kong,
attendendo per ore che qualcuno, sicuramente Vaughn, venga a prenderla per
riportarla a casa.
- Chissà come sono arrivata qui? - pensa aspettandolo ansiosa... e mentre
analizza tutte le possibili risposte sente dei passi avvicinarsi. Attende
il rumore della porta che si apre, si volta e vede la sua sagoma stagliata
nella penombra della stanza, analizza ogni suo centimetro e corre ad
abbracciarlo con un'inspiegabile nostalgia, come se non lo vedesse da
tempo, ma appena gli è accanto intuisce che qualcosa non va... lo guarda
fisso negli occhi, come aveva fatto mille e più volte da quando si erano
incontrati alla CIA e legge, in quelle piccole iridi verdi la triste
realtà... in un secondo si affollano nella sua mente incredulità per le
sue parole, speranza che fosse tutto un sogno, dolore per quel piccolo
cerchio d'oro al suo anulare sinistro e infine rabbia per la sua
rassegnazione, la sua resa...
Una lacrima improvvisa le solca il viso e la distoglie dai suoi pensieri...quanto
tempo è passato, quanti sentimenti si sono sostituiti a quelli della
stanzetta di Hong Kong. Primo fra tutti l'amore... quello che nonostante
le terribili notizie era rimasto radicato nella sua mente, che non l'aveva
mai abbandonata, neppure quanto aveva conosciuto Lauren... Decisa a non
rivangare vecchie sofferenze si sciacqua ed esce velocemente dalla vasca
- Basta tristezze Syd, sorridi - e tenta inutilmente di mettere in atto le
sue parole. L'ultimo pensiero prima di addormentarsi è, come ogni sera
Vaughn... l'uomo della sua vita, il suo compagno, il suo angelo custode...
Stessa ora, casa di Vaughn e Lauren
Michael sistema distrattamente su una sedia accanto al letto l'abito per
il giorno dopo, una vecchia usanza imparata da suo padre, come tante altre
del resto, pensa infilandosi a letto poco dopo... era stato il suo unico
maestro di vita e quando se ne era andato, a causa della pistola di Irina
Derevko, gli era crollato il mondo addosso... l'aveva cercata assiduamente
per molto tempo, troppo forse, senza pensare ad altro che alla vendetta e
alla fine, quando le era stato di fronte era riuscito solo a parlare di
Syd... oddio, l'aveva fatta soffrire ancora, illudendola di poter
ricominciare tutto daccapo e deludendola, di nuovo, tornando da Lauren...
- Ma cos'altro avrei potuto fare?! - si chiede, conoscendo la risposta.
Avrebbe potuto mandarla al diavolo e lasciarla sola col suo dolore,
preoccupandosi esclusivamente della sua felicità, finalmente, ma non
avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, sa fin troppo bene come ci si
sente in quei casi... In quel momento la moglie sospira al suo fianco, no,
anche se ormai è sicuro dei suoi sentimenti, non sarebbe mai in grado di
abbandonarla dopo tutto quello che ha fatto per lui, solo cercando di
fargli dimenticare Syd, spingerlo ad andare avanti, continuare a vivere...
Ma era stato davvero giusto? Lasciare che il tempo guarisse ferite mai
davvero rimarginate? mentre chiude gli occhi nel vano tentativo di
addormentarsi, gli appare il suo viso, i lucenti occhi castani, i sui
morbidi capelli, il suo dolce sorriso...no, pensa, avrei dovuto lasciarle
sanguinare e cercare chi me le aveva procurate...
La mattina seguente, CIA
- Questo è John Silvermann, - illustra Dixon al briefing, quella mattina -
il vostro compito è quello di scoprire cosa sa riguardo al passeggero -
detto ciò, osserva le facce mezze assonnate dei suoi collaboratori - non
solo, è stato avvistato mentre parlava con il Sen. Reed e si accordavano
riguardo a un affare a noi sconosciuto che, a mio parere ci riguarda...- i
volti stanchi degli agenti che sono con lui si voltano istintivamente
verso Lauren che, con le lacrime agli occhi, esce dalla stanza,
scusandosi. Vaughn comincia a fissarsi le scarpe, a disagio.
Dixon riprende la sua spiegazione - Bene, Vaughn e Bristow, il vostro
compito sarà di rubare un cd di informazioni che si trova casa del sig.
Silvermann, ad Amsterdam. Secondo alcuni nostri contatti, conterrebbe
qualche indizio sull'identità del passeggero e su ciò che sa
effettivamente la Convenzione su di noi...ah, pare che sia un vecchio
contatto di Sark, quindi llui non ci sarà, sa già tutto. Marshall vi
illustrerà il resto - in quel momento il loro genio si alza e mostra agli
agenti un piccolo cofanetto contenente della cipria e due rossetti di
diverso colore
- Ecco, come potete vedere i due rossetti sono rosa e pesca, sapete vanno
di moda i colori pastello...l'ho visto dai trucchi di Carrie, anzi se
lo-lo scopre so-sono rovinato perchè sapete lei odia che - poi, vedendo lo
sguardo di Dixon - si ehm, non c'entra niente... comunque il dischetto è
in una cassaforte protetta da tre, diciamo, antifurto: la scansione
oculare, l'impronta vocale e il dna - poi, soddisfatto, osserva le loro
facce divertite e prosegue - allora... vedete la piccola cipria qui?
Ebbene questo specchietto cattura l'impronta retinica e da sotto la
spugnetta, invece che la polvere escono le vostre belle lenti per la
scansione, geniale no? Certo io sono un genio - ride, contagiando anche
Syd e Weiss - invece per quanto riguarda i rossetti... quello pesca
preleva il dna poiché dovrai metterlo sulle labbra e baciarlo...- a quelle
parole Vaughn si drizza impercettibilmente sulla sedia e Weiss non riesce
a trattenere uno sbuffo nel vedere l'amico irrigidirsi - mentre quello
rosa cattura l'impronta vocale, che purtroppo deve dire la parola d'ordine
per aprire la cassaforte -
- E qual'è la parola d'ordine Marshall? - chiede Syd che non si è accorta
di nulla
- Ti amo Maryon, era sua moglie - spiega lui di rimando. Dixon li
interrompe
- Bene, la festa si terrà al 1233 di Memorial questa sera, partenza tra
due ore - detto questo li congedò.
Syd e Vaughn si dirigono separatamente verso l'uscita, lui in cerca della
moglie, lei di suo padre per dei chiarimenti
- Ma come gli è saltato in testa di nominare il padre di Lauren al
briefing? - lo blocca quasi arrabbiata
- Preferivamo non sentisse i dettagli del piano... ?-
- E perchè? -
- Perchè è la figlia di Reed e abbiamo ragione di credere che non sia
stato suo padre la talpa, non poteva conoscere cosi dettagliatamente i
nostri piani... ma lei sì...-
Syd non credeva alle sue orecchie, Lauren una talpa...
- Beh, ma allora come fate a capire se è lei la traditrice -
- Se con un po' di fortuna, dandole alcune informazioni inesatte sulla
missione, Sark e i suoi seguiranno quelle informazioni, ne avremo la
certezza - la semplicità delle parole di suo padre la sconvolge... il
fatto che il Senatore si sia suicidato dopo aver confessato il suo
tradimento, non solo non ha convinto affatto Jack, ma lo spinge
addirittura a credere che non fosse lui la talpa all'interno della CIA...
istintivamente si volta verso Vaughn e la moglie... Lei piange e lui
l'abbraccia, un lampo di gelosia l'attraversa, sa fin troppo bene cosa si
prova tra le braccia di Vaughn, la sensazione si straordinaria protezione
che si prova quanto ti stringe a se, consolandoti con la sua voce
estremamente sexy e rassicurante, mentre percepisci fino in fondo
all'anima ciò che sente in quel momento...una sensazione che non è
disposta a condividre con nessun altra, tantomeno con lei, che oggi, e per
molto tempo ancora, sarà la priorità assoluta per l'uomo che ancora ama
disperatamente. Si volta e torna a dedicarsi alle parole del padre
- Quindi, sia tu che Vaughn, dovete stare molto attenti con lei -
- Come farai a convincerlo a mentirle? - chiede Syd pensando giustamente
che il marito le avrebbe spiegato tutto
- Semplice, omettendo dei particolari anche a lui, così non sarà costretto
a mentirle e, se lei non è la talpa, potranno tornare a casa felici e
cotenti - in quel momento Syd ha un solo fugace desiderio... che suo padre
non si sbagli.
Due ore e mezza dopo, volo per Amsterdam
- Dixon ha detto che ci cambieremo in albergo, e per il dischetto,
possiamo inviarlo a Marshall per le analisi con il portatile e partire
domattina - azzarda Sydney pensando che Lauren avrebbe bisogno di suo
marito già da quella sera
- Va bene, tanto a casa non ho nulla da fare - risponde lui, quasi a
disagio
- D'accordo, allora lo dico a Marshall - lo osserva nostalgica, ma appena
alza lo sguardo, lo distoglie imbarazzata, non si guardano negli occhi da
quella famosa telefonata.
Quando torna, dieci minuti dopo, lo trova appoggiato al finestrino, mentre
dorme.
- Quanto mi manca - pensa mentre lo guarda riposare. Rammenta tutte le
volte che lo ha guardato dormire accanto a lei, nel suo letto, nella sua
vecchia casa, lo ha studiato nei minimi particolari, tracciando con la
mente il suo profilo, baciandolo delicatamente di tanto in tanto, per non
dimenticare la sensazione di tranquillità che quei baci le trasmettevano,
per poi stringersi a lui, poggiare la testa sulla sua spalla, sentire il
lento e regolare battito del suo cuore... bei ricordi carichi di nostalgia
e rimpianti, occasioni mancate per dirgli quanto davvero l'amasse e quanto
la rendessero felice anche solo quelle piccole azioni quotidiane come
svegliarsi accanto all'uomo che amava più di ogni altra cosa al mondo, e
che ama tuttora come il primo giorno in cui si sono incontrati.
- Syd, va tutto bene? - la richiama dal mondo dei ricordi, si è svegliato
e la sta fissando interrogativo
- Sì certo, mi ero solo incantata, sai sono un po' stanca...- no, ritenta
sarai più fortunata...possibile che riesca a mentire a tutti tranne a lui?
Proprio adesso che ne aveva più bisogno... Non si accorge che la sta
osservando... Quei bellissimi occhi verdi la stanno squadrando sospettosi
e colpevoli dietro quell'espressione di incredulità. Quanto tempo è
passato dall'ultima volta che si è addormentato con lei...anni...già, ma
una volta era diverso...sia addormentavano e si risvegliavano insieme,
felici come non lo erano mai stati, forse inconsapevoli della loro fortuna
nel potersi amare in modo così incondizionato e puro, senza sotterfugi,
inganni o piccole bugie. Conoscendo anche l'angolo più remoto dell'animo
dell'altro, chiarendosi con un solo sguardo, semplici nelle complicazioni,
liberi in un mondo di catene, loro, la pace che combatte la guerra...
Qualunque cosa li circondasse, uno accanto all'altra, insieme, vivevano in
una sorta di piccolo mondo perfetto posto in un equilibrio troppo
precario, che, per colpa uno scherzo del destino è stato distrutto per
sempre...Ma lui deve spiegarle le sue ragioni, deve dirle per la prima
volta quello che prova davvero, urlare a tutto i mondo quanto davvero
l'ami e desideri tornare a vivere in quel mondo perfetto, lontano da tutto
e tutti, per poter essere totalmente felice, un'altra volta.
Ma non dice nulla, abbassa lo sguardo e sospira rassegnato. E' inutile,
tanto, finita la missione, dovrà tornare da sua moglie e deludere di nuovo
la donna che ama...
Nel frattempo, Lauren e Sark
- Lo so, sono stata una stupida, ma ho duvuto farlo! Stavano parlando di
lui e, siccome non sono passati nemmeno dieci giorni da quando si è
suicidato mi è toccato fare la parte della figlia distrutta dal dolore per
la morte del padre e dalla vergogna per aver scoperto che era un traditore
del suo Paese - si giustifica Lauren
- Lo so tesoro! - la rimbecca il suo biondo interlocutore - è solo che
potevi almeno tentare di ascoltare qualche informazione utile per la
nostra contromissione! - La ragazza abbassa lo sguardo: sa perfettamente
che Sark ha ragione, ma nella foga di apparire credibile non ha pensato di
ascoltare la conversazione in qualche altro modo... o almeno sarebbe
potuta tornare al briefing dopo qualche minuto, solo per ascoltare i
dettagli! In quel momento le parole del suo partner richiamano la sua
attenzione
- Allora, secondo Sloane questo tizio, mezzo invischiato nella
Convenzione, ha delle informazioni che ha deciso regalare alla CIA, il
vecchietto mi ha anche assicurato che ci troverò gli amanti oppressi, tuo
marito e la sua adorata Bristow...sarà tutta una finzione, ma dovrà
sembrare che loro debbano rubare il dischetto, sai per non farlo
sospettare di tradimento... quindi la nostra contromissione sarà lasciare
che prendano ciò che ci interessa e poi prenderlo a loro - conclude
sorridendo beffardo - come al solito fanno tutta la fatica e noi ci
prendiamo il merito... Adoro questo lavoro! - dopodichè la bacia con
trasporto. Lei ricambia distrattamente
- Già, forse ha ragione, in fondo anch'io amo questo lavoro - pensa
amaramente. E, per qualche istante, tutto il dolore che ha causato non la
martella insistentemente, sostituito dall'appagante sensazione di potere e
trasgressione... Dopodichè il volto di sua madre mentre spara occupa
nuovamente ogni suo pensiero...
19.00 p:m, Hotel Bergher
- Accidenti! - si lamenta Vaughn - questa cravatta non vuole proprio
legarsi! - e gira bruscamente il lembo di stoffa ottenendo un risultato
peggiore del precedente - d'accordo, mi arrendo, piuttosto vado senza...-
e la getta sul divano della stanza
- Ma dai, lascia fare a me - ride Syd, recuperando la cravatta dal sofà -
basta solo tirare così, poi girare... ecco fatto... sei bellissimo -
smette all'istante di ridere e abbassa lo sguardo... non avrebbe mai
dovuto dirlo, anche se lo pensa davvero. Di tutta risposta le alza il viso
poggiandole delicatamente la mano sotto il mento
- Syd - solo allora ha il coraggio di guardarlo negli occhi, per la prima
volta dopo la loro telefonata... e di nuovo, come ogni volta che i loro
sguardi si erano incrociati, si perde in quel verde lucente, in quello
sguardo deciso e rassicurante e, come sempre, le parole non sono più
necessarie: attraverso i loro sguardi scorrono emozioni da tempo radicate
nel profondo, che solo ora, dopo troppe frasi a metà, occhi abbassati,
sguardi distolti e verità nascoste, urlano silenziose al mondo la loro
cruda realtà, la realtà di un amore troppo grande per essere soffocato,
anche dai doveri che si hanno verso una persona che non si è riusciti ad
amare davvero. In quel momento nella semplicità di una stanza d'albergo
quegli occhi si scambiano una solenne promessa
- Mi dispiace per la storia della separazione, io...- Syd lo zittisce
poggiandogli le dita sulle labbra
- Shhhh, non c'è bisogno, lo so...- e per la prima volta dopo quella sera
ne è sicura anche lei
- Adesso sarà meglio andare - e mentre si avviano verso il luogo della
loro missione quelle dolci parole spazzano via ogni dubbio
- A proposito, sei bellissima -
20.00 p:m, casa di John Silvermann
Syd e Vaughn raggiungono la casa di Silvermann con una limousine affittata
da Dixon per l'occasione, all'interno Weiss pronto per intervenire in caso
di emergenza
- Come sei arrivato Eric? -
- Con il jet privato dell'Agenzia - spiega Weiss ad un incredulo Vaughn -
la vostra missione è recuperare il dischetto con le informazioni,
apparentemente semplice se non ci fosse la complicazione Sark e company...vi
serve un braccio in più - Syd si sente più sicura con l'amico al fianco...
un po' di umorismo non fa mai male, specialmente prima di una missione...
Raggiungono l'entrata e una guardia li blocca
- Lasciapassare prego -
- Ecco - Syd porge un piccolo biglietto - Sam e Sally Taylor - precisa -
siamo invitati del sig. Silvermann - e con un accattivante sorriso si
introduce nel salone dei ricevimenti
- Fiuu, è il primo ostacolo è andato, ora troviamo Silvermann - Vaughn le
poggia delicatamente una mano sulla schiena e la sostiene con dolcezza e
per un attimo, intorno a loro, tutto si ferma. Nella stanza si spargono le
note di un valzer e di Silvermann nessuna traccia
- Ma perchè non arriva - si lamenta Syd, spazientita
- Calma, è il padrone di casa, avrà molto da fare - dopodichè si avvicina
e le prende la mano - le va di ballare signorina? Almeno si rilassa -
cullata dalle note di quella musica celestiale Syd quasi dimentica la
missione e smette di guardarsi intorno nervosa, lasciandosi trasportare
dal suo cavaliere senza macchia che la sorregge guidandola per la sala.
Riconosce subito il leggero profumo che lo avvolge, era da un po' che non
lo sentiva, ma per l'occasione, il suo compagno voleva farle davvero
dimenticare tutto ciò che li circondava. Riuscendoci alla perfezione: per
tutta la durata del valzer Syd è come teletrasportata in una dimensione
parallela, lontana da tutti gli invitati, dalle preoccupazioni e dai
dubbi, cullata solo dalla dolce musica che l'avvolge, come le forti
braccia dell'uomo che ha di fronte, con impresso nella mente il suo
sorriso rassicurante
- Il nostro uomo a ore due - li interrompe una voce nell'auricolare - sta
parlando con una bellissima donna sulla cinquantina al lato destro della
sala, anche se io preferisco la figlia - scherza Weiss. Il magico idillio
si interrompe e i due tornano alla realtà
- Pronti, procediamo col piano - lentamente si avvicinano all'uomo e si
presentano come i nipoti di alcuni vecchia amici della moglie. Al sentirla
nominare luomo si rabbuia
- Sapete, la mia Maryon era quasi sempre sola in questa grande casa, è
normale che accogliesse persone che non ho avuto la fortuna di conoscere
di persona...ma ho sentito molto parlare di voi - si giustifica
- Non di noi, ma dei veri nipoti, quelli chiusi nell'armadio del loro
albergo, svenuti - pensano Vaughn e Syd contemporaneamente, guardandosi
- A quanto pare la sua segretaria sì, visto che ci ha inviato gli inviti -
Syd sorride - scusate vado a rinfrescarmi il trucco - . Appena giunta in
bagno si mette il rossetto e prepara gli altri prodotti, con il supporto
di un piccolo anello con del sonnifero ad iniezione per raggiungere la sua
stanza senza intercettazioni.
- E' davvero splendida sua sorella sig. Taylor - si complimenta l'anziano
signore
- Già, splendida - conferma Vaughn sorridendo. In quel momento Syd appare
radiosa e pronta all'azione
- Gradisce un drink signorina? -
- Grazie volentieri - poi attua il suo piano - ma lo sa che lei mi ricorda
tanto il mio adoratissimo padre? Ha gli stessi occhi - poi tira furi la
cipria con lo specchietto - guardi - e lo punta dritto negli occhi
dell'uomo. Un rumore nella sua cuffia segna che l'impronta retinica è
presa.
- Fase uno completata Weiss, inizio fase due - poi, rivolta all'uomo
- Sa, sua moglie era una donna straordinaria, sempre cortese con tutti,
impegnata in molte campagne per i diritti dei meno fortunati...un angelo -
l'istinto la fa voltare verso Vaughn che le sorride. Syd si volta e la
vede: una piccola lacrima scendere dal suo occhio destro, aspetta che
scenda lungo la guancia e poi la bacia, depositandola, di nascosto di
nuovo sul rossetto.
- Su la prego non faccia così, l'unico modo per combattere la tristezza è
ricordare sempre a sua moglie che la veglia dal Paradiso tutto l'amore che
prova per lei - lo prende sottobraccio - coraggio ripeta dopo di me: TI
AMO MARYON - l'uomo la osserva leggermente incredulo ma, stranamente, le
dà retta e ripete la frase sollevato mentre il piccolo rossetto cattura
ogni singolo suono della parola d'ordine
- Fasi due e tre completate, tra poco siamo su -
- Ricevuto Montanaro, sei una bomba -
Sydney abbraccia l'uomo e infila il piccolo ago saturo di sonnifero nel
suo collo, causandone lo svenimento
- Il sig, Silvermann è svenuto mentre parlavamo, siamo medici, ce ne
occuperemo noi - Vaughn convince così le guardie a lasciarli passare, non
prima di averli addormentati con un bel proiettile soporifero.
Arrivati nella stanza di Silvermann Syd contatta Weiss
- Allora Eric, passami Marshall -
- Agli ordini capo! -
- Salve signorina Brostow come posso esserle utile? -
- Ciao Marshall, allora, come si fa ad aprire la cassaforte? -
- Il rossetto ha già diviso i vostri dna perchè il suo l'ho inserito io
prima che partiste, perciò lo ha già analizzato ed escluso... di che
colore è la luce sul retro? -
- Verde -
- Bene, vede che c'è un piccolo vetrino sotto al rossetto? Deve prenderlo
e posarlo sull'apposito spazio per l'analisi - Syd poggia il vetro con la
lacrima sul gancetto e aspetta che la luce diventi verde
- Bene, la luce è verde, primo lucchetto: aperto -
- Grandioso, adesso la-la spugnetta della cipria, solo se la luce è verde,
sotto ci sono le lenti per la scansione oculare... le indossi e faccia
quello che deve -
Appare un'altra luce verde
- Bene secondo lucchetto aperto -
- Fantastico, ora la parte più difficile, l'altro rossetto è collegato a
me tramite un sensore, per cui dovrei riuscire a isolare la voce di
Silvermann e farla passare -
- Dovresti riuscire o riesci Marshall, qui è in gioco tutta la missione -
si intromise Dixon dall'altra parte
- Ce la faccio, solo due secondi - Syd sente trafficare al di là
dell'auricolare
- Bene provi a premere il piccolo pulsante sotto il rossetto - obbedisce e
la voce di Silvermann si diffonde nell'aria
- TI AMO MARYON - la luce diventa verde e la cassaforte si apre
- Syd fa presto, arriva qualcuno, armato - Vaughn, di guardia alla porta
la chiude all'istante
- Lo sto cercando... eccolo, dev'essere questo, è l'unico -
- Oh, bene allora possiamo chiudere il contatto, a proposito, lo sa che
Mitchell sta cominciando a dormire un paio d'ore la notte, per noi è un
record -
- Sono contenta Marshall, davvero - è sincera, un po' di riposo lo merita
anche un genio come lui, in fondo, se le missioni vanno a buon fine il
merito è pricipalmente delle sue geniali invenzioni. In quel momento la
porta sbatte e Syd si sente trascinata a terra, è Vaughn
- Presto, diamocela a gambe - ma non fanno in tempo ad uscire dalla
stanza, che Sark blocca loro la strada
- Ma lui non doveva già sapere tutto? -
- Bene bene bene, guarda cosa abbiamo qui, i soliti due guastafeste,
datemi il dischetto con le informazioni che ci servono, credevate davvero
che vi avrei lasciato prendere ciò che mi spetta, senza fiatare? Poveri
illusi - punta la pistola su Syd - coraggio, il dischetto -
- Dovrai uccidermi -
- Non c'è problema - preme il grilletto, ma qualcuno lo ha preceduto,
colpendolo alla gamba
- Ahhhh - urla Sark. E' Lauren
- Odio chi si prende tutto il merito. Dammi il dischetto o miro alla testa
del bellimbusto - e punta la pistola verso Vaughn. E' atterrito, non
avrebbe mai potuto immaginare che la vera talpa fosse sua moglie. Ad un
tratto, tutta la comprensione e l'affetto che le ha dimostrato in quel
periodo si trasformano solo in grossi errori che gli hanno impedito di
essere davvero felice con Syd. Si scaglia contro la moglie. Durante la
colluttazione parte un colpo. Lauren si accascia a terra. E' morta.
Vaughn si rialza scioccato e si volta verso Syd che nel frattempo ha
immobilizzato Sark
- Non avrei mai immaginato che - si osserva le mani come se fossero
ricoperte di sangue. In quel momento l'uomo che le ha sempre offerto la
propria spalla per piangere appare più distrutto e fragile che mai... ora
tocca a lei aiutarlo a superare lo shock di aver appena ucciso la propria
moglie colpevole di tradimento a lui e a tutti coloro che hanno rischiato
la vita con lui per distruggere la Convenzione.
Si avvicina e lo abbraccia con dolcezza, stringendolo a sè come non ha mai
fatto, solo allora l'uomo si lascia andare e piange come un bambino
- Ho sofferto come un idiota per una donna che mi ha sempre preso in giro,
ho rinunciato alla mia felicità, alla donna che amo, solo perchè credevo
che l'avrebbe aiutata a dimenticare suo padre... idiota, probabilmente
l'ha ucciso lei per trovare un capro espiatorio - ha smesso di piangere.
Ora è di nuovo l'uomo che era un tempo, libero di amare e di essere
totalmente felice.
Il viaggio di ritorno è molto silenzioso, forse perchè le parole non
bastano per esprimere tutto quello che provano: la rabbia, la delusione,
la consapevolezza di essere stati ingannati per così tanto tempo si
mischiano con la felicità che tutto sia finito, la speranza di poter
essere di nuovo felici e la prospettiva di un futuro migliore accanto alla
persona amata....
8.30 a:m, CIA
- Come era tutto un bluf - urla irato Vaughn il giorno dopo
- Già, abbiamo fatto pervenire a Sark delle informazioni errate, c'erano
già dei sospetti riguardo a Lauren e quindi, ci è bastato tenerla lontana
da te in modo da non farsi aggiornare sulla riunione e raccontare a Sark,
attraverso Sloane, una storiella su un certo John Silvermann che era in
possesso di un cd con delle informazioni preziose sul Passeggero... solo
chi non era presente non poteva smentirlo, visto che voi sapevate che
questo Silvermann era un suo contatto e che lui non sarebbe venuto visto
che sapeva già tutto, Lauren non era al corrente di nulla perciò lo ha
avvertito di questo dischetto, anche Sloane lo ha fatto quindi Sark non
avrebbe avuto motivo di credere che fosse una balla - Jack illustra la
storia tranquillamente, come se la loro vita non fosse stata messa in
pericolo da questo tentativo, anzi, sorride compiaciuto - e come avete
potuto vedere, abbiamo preso due piccioni con una fava -
- E Silvermann? Era d'accordo? -
- Certo, tutto il party era una montatura, a Sark era stato detto che
Silvermnn voleva collaborare con la CIA e che quella notte avrebbe
consegnato il dischetto, in incognito, tutto doveva sembrare una missione
poiché aveva dei legami con la Covenant e non voleva sembrare un
traditore... Sark ha pensato di aver ricevuto una soffiata da Sloane che
siccome stava per essere giustiziato ha trovato il modo di fargli sapere
le ultime informazioni che aveva scoperto da me...-
- Un piano ben congeniato, infatti il nostro caro Sark aveva parlato di
qualcosa che gli apparteneva, non che voleva distruggere... - riflette Syd
- Esattamente, è stato lui che ha abboccato sta volta - sorride Jack,
forse con Lauren fuori dai piedi sua figlia riuscirà di nuovo ad essere
felice.
- Io non riesco a capire perchè non ci abbiate almeno accennato che era
tutto falso, Sark poteva ucciderci - lo interrompe Vaughn, ripensando alla
pistola che aveva puntata addosso
- Semplice, quando Sark è arrivato Lauren era di sotto e abbiamo pensato
di sfruttare la sua sete di potere... L'abbiamo fatta chiamare da uno
pseudo-membro della Convenzione che la informava sull'intenzione di Sark
di escluderla dal comando della cellula negli Stati Uniti... il resto lo
sapete -
- Agente Vaughn, io capisco il suo stato d'animo, mi creda, ma era l'unico
modo per preservarla da una possibile sconfitta... se Lauren non fosse
stata la talpa e non fosse corsa in aiuto di se stessa, avremmo messo in
crisi il vostro rapporto -
- più di quanto non lo fosse già - lo interrompe Vaughn, guardando Syd
negli occhi
- Interrogheremo Sark e vi faremo sapere, grazie a tutti -
Quel pomeriggio, molo di Santa Monica
Stava camminando ormai da ore nel tentativo si trovarlo... l'aveva cercato
in tutti i posti possibili, poi si era ricordata delle sue parole
pronunciate molti anni prima
- Con questa tua ossessione per quel posto mi stai contagiando - e infatti
era lì, sulla spiaggia di Santa Monica, con le onde che quasi lo
raggiungevano, sibilline, lo sguardo fisso all'orizzonte nel tentativo di
scorgere qualcosa che lo aiutasse a stare meglio, magari incolpandosi per
qualcosa che non aveva senso... e i suoi bellissimi occhi verdi che ogni
tanto scrutavano le onde avvicinarsi e allontanarsi...pensieroso, l'aveva
visto decine di volte così... ma ora il suo più grande desiderio era
vederlo di nuovo felice come quella sera quando si erano salutati con la
prospettiva di passare un week-end serenamente insieme, quella sera che si
erano inconsapevolmente detti addio... quegli occhi, che tante volte
l'avevano consolata, capita, aiutata, anche sgridata... ma soprattutto
quegli occhi che l'avevano amata al di là di ogni ostacolo, meritavano di
tornare a sorridere come non avevano mai fatto prima...
- Sapevo che ti avrei trovato qui...- mente, conoscendo già la risposta
- Bugiarda, mi hai cercato due ore prima di venire - le sorrise
- Posso farti compagnia? -
- Ti stavo aspettando -
Si siede lentamente a suo fianco, senza la fretta si parlare di quanto era
successo, solo con la voglia di stargli vicino un secondo dopo l'altro,
come avevano sempre fatto, l'uno accanto all'altra, sempre, anche quando
erano a mille miglia di distanza...
- Non volevo ucciderla -
- Lo so -
- Non potevo permettere che ti facesse del male più di quanto non avesse
già fatto -
- So anche questo -
- Sono rimasto sconvolto dal fatto che mi ha preso in giro per tutto
questo tempo, capisci? Mentre io e te avremmo potuto essere felici...- a
quelle parole Syd lo abbraccia
- Vieni qui - ricambia con trasporto l'abbraccio
- Saremmo felici ora, per sempre, non permetteremo mai più a nessuno di
dividerci, neanche al destino - detto questo la bacia... un bacio che non
assomiglia a quelli leggeri di due anni prima nè al bacio disperato di
quella missione a Q-Gong...no, questo è un bacio custode di promesse,
consapevole che la vita li ha ostacolati, mettendogli di fronte ostacoli
insormontabili... Ma il loro amore li ha superati....perchè quello di Syd
e Vaughn è un amore puro e incontaminato, un amore che capisce con un solo
sguardo, un amore per cui le parole non servono, un amore così forte da
sconfiggere anche il destino...
POSTFAZIONE
DELL'AUTRICE: spero che il mio primo racconto vi sia piaciuto e
che vi abbia appassionato almeno come ha appassionato me scriverlo...ho
voluto dare spazio anche ai sentimenti, alle sensazioni che i due
protagonisti secondo me hanno provato...e poi c'è il lieto fine. Allora
scrivetemi cosa ne pensate a
eczy89@virgilio.it... MI RACCOMANDO.......SCRIVETEMI!!!
Allora innanzitutto vorrei salutare tutti i fan di Alias e i
visitatori del sito di Antonio Genna, è doveroso un ringraziamento
speciale a JJ. Abrams... se non fosse per lui noi non saremmo qui...giusto?
CIAO GUAGLIO'!!!!!!!!!!!! |