Capitolo 1: Una donna
che piange Lei lo vide mentre
aspettava sulla banchina……….
"Sono rimasto un po’ sorpreso quando ho ricevuto la tua comunicazione,
Irina”. Lei avvolse il suo scialle e tentò di non guardare quell’uomo
vicino a lei.
“C’è qualche novità su Sydney,nostra figlia?". La voce di Jack sembrò
tesa.
Lei gli chiese quando aveva dormito l’ultima volta.
“Che domanda stupida” poi lei replicò in tono ugualmente teso,
“naturalmente ho saputo ciò che è accaduto a casa sua”.
Jack sospirò e disse: "Questo è tutto quello che hai da dire?La CIA pensa
che nostra figlia è morta e…….."
“Non è stato trovato nessun corpo" disse Irina.
Qualche cosa nella sua voce lo fece guardare a lei per la prima volta.
Irina Derevko stava per piangere.
"Tu pensi che Syd sia morta,vero?" lui l'accusò, mentre in realtà mancava
la volontà di mettere alcuna vera minaccia nel suo tono di voce. Jack era
sorpreso perché per la prima volta non si sentiva di ucciderla o di fare
qualsiasi delle molte cose che voleva fare vedendo la donna che gli aveva
spezzato il cuore. Invece, lui voleva solo prenderle la mano.
"Forse sì" lei rispose, non consapevole che Jack Bristow voleva cambiare
atteggiamento nei suoi confronti. "O forse no, potrebbe essere che Sloane
e i suoi soci l’abbiano portata in qualche luogo. Dio sa dove." I suoi
occhi erano pieni di lacrime,alzò leggermente il mento e disse: "Io ho
fallito, Jack. Tu lo sai."
Lui non aveva idea di cosa volesse dirgli. "Ma di cosa stiamo parlando, di
Rambaldi o Sydney, Irina?"
"Di Sydney……." Lei abbassò la testa e guardò l'acqua, “….e di te”
"Io me ne andai per proteggere te e Sydney. Tutto quello che ho fatto
negli scorsi venti anni era tutto finalizzato alla vostra sicurezza. Ed ho
fallito. Se Sydney è morta o viva, se noi la troviamo domani o fra cinque
anni, io ho fallito ancora. Ho sbagliato tutto dal giorno in cui Sloane ha
arruolato Sydney all’SD-6 ed io non mi opposi per niente." Irina si fermò
un attimo pensierosa. "Avrei dovuto tagliargli la gola quando ne avevo
l'opportunità."
“Non c'era niente che avresti potuto fare diversamente," lui le ricordò,
mentre resisteva alla voglia di abbracciarla.
Ed Irina continuò:"Qualche volta penso che sarebbe stato meglio se avessi
lasciato che il KGB ci avesse massacrato nel mezzo della notte”.
Ora,però,era stanca e voleva solo riposare.
Stava andando via,quando Jack la fermò e le disse:"Io ho una... proposta
per te."
“Lavoriamo piuttosto bene insieme,no?Irina, se noi lavorassimo insieme
potremmo trovare Sydney."
I suoi occhi scintillarono di nuovo nello stesso modo in cui un gatto
guarda il topo che sta per afferrare. Jack sperò che il topo in questione
fosse Sloane, piuttosto che lui.
“Lasceresti la CIA e verresti con me?" disse lei, poi lo riguardò e gli
offrì la sua mano.
In un secondo nella mente di Jack si accalcarono mille pensieri. Se
avrebbero cominciato a collaborare lui sarebbe stato rovinato. LA CIA
avrebbe pensato che dall’inizio era complice di Irina e non avrebbe potuto
più vivere liberamente come prima,sarebbe divenuto un'ombra non potendosi
mai più avventurare nella luce.
Tutto per il quale aveva lavorato, sarebbe andato in fumo.
Ma per lui sua figlia era tutto!!!! E solo una volta insieme, Jack e
Irina, avrebbero potuto ritrovarla.
Lui prese la mano di Irina, e camminarono verso la macchina.
Sarebbero stati fuori dal paese al massimo per il tramonto.
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Capitolo 2: La Donna Con Due Facce
Irina pensò che Jack non sapeva perfettamente quello che stava facendo,in
che modo stava rovinando tutto quello che aveva costruito lungo questi
venti anni.
In ogni modo l metodo di Irina di lasciare il paese inosservati era
risultato non semplice come Jack aveva previsto.
Uscire dal paese comportò una breve telefonata a un complice anonimo, una
visita ad un negozio all'ingrosso apparentemente abbandonato riempito con
vestiti e tutto quello che fosse utile per costruire una nuova identità.
Jack si rese conto che aveva completamente sottovalutato l’abilità di
quella donna di strisciare sotto il naso della legge.
In quei momenti nessuno di loro due menzionò Sydney, anche se la sua
presenza era quasi tangibile tra loro. Per ora,non potevano parlare delle
loro preoccupazioni e dei loro sospetti.
Irina decise che il luogo migliore per trovare informazioni sarebbe stato
Berlino. Lì, Irina poteva contare su un conto in banca cospicuo e case
dove riposare tranquillamente.
Jack non era sicuro che Sloane si trovasse a Berlino,pensava che
preferendo climi più caldi quell’uomo così odiato da loro due si trovasse
in Messico, in Sud Africa piuttosto che in Europa. Lo disse ad Irina,ma
non ricevette alcuna risposta.
I due nel frattempo raggiunsero la casa di Irina. Jack cominciò a
guardarsi intorno e c'erano ritratti di Sydney in tutte le stanze: alcune
erano copie dei ritratti che aveva lui a casa, altri ritratti erano di
quando Syd era più grande,un altro di quando cammina attraverso il
corridoio della sua università con dei libri in mano, alcuni di lei e
Danny……………….. Jack si chiese dove e da chi avesse potuto avere quelle foto
e poi notò che non c'era un suo ritratto, a parte una fotografia di lui
che tiene in braccio Syd .Non era sicuro se essere felice o irritato di
ciò. Lui gettò uno sguardo ad Irina che stava controllando le sue e-mail e
che non lo considerò minimamente.
C'era anche un ritratto di Sydney e Michael Vaughn ad una partita di
hockey. In quel momento Jack ricordò la faccia di Vaughn quando vide la
casa di Syd in fiamme e senza alcun indizio su dove lei potesse essere…..
era distrutto.
Irina lo condusse disopra, gli mostrò la stanza degli ospiti e se ne andò.
Nel bagno trovò uno spazzolino da denti e tutto ciò di cui aveva bisogno,
tutto delle sue marche preferite. Considerando che i suoi gusti erano
piuttosto cambiati da quando viveva con Irina, non era sicuro se lei fosse
semplicemente onnisciente o solo una buona indovina.
Jack aveva trovato a casa sua qualcosa di strano,si vede che era stata
Irina ad avergli fatto visita.
Intanto Irina era piuttosto sorpresa di averlo a casa sua…..Aveva sempre
sognato che lui l’avesse seguita venti anni fa,ma non si immaginava che lo
avrebbe fatto solo dopo la scomparsa della loro adorata figlia.
Nella vita le cose accadono in modo così strano.
Jack si svegliò nel mezzo della notte,aveva fame e raggiunse la cucina. Lì
vide sua moglie: " Anche tu?" Irina disse.In quel momento non si trovava
di fronte Irina Derevko la spia, presente era Laura Bristow, moglie e
madre. Lei gli ricordò di quando Syd era piccola e a qualsiasi ora della
notte si svegliavano entrambi per cercare di farla dormire.
Irina gli passò un piatto di frutta e formaggio e dell'acqua. "Sarà alba
fra alcune ore” disse.
Lui aggrottò le ciglia e lei sorrise, mentre sedendosi di nuovo. "Non
preoccuparti, Jack, ti permetterò di dormire”. Lei gli fece l'occhiolino,
lui si alzò in piedi e sbattè le mani sopra la tavola.
"Hai dimenticato perché siamo qui?Hai dimenticato Sydney così facilmente?"
Quello che rimase della sua gaiezza svanì completamente, e lei rispose:"Io
non ho dimenticato mai Sydney, Jack.Perché altro se non nostra figlia tu
sei qui con me?"
Irina si avvicinò alle scale e disse: "Goodnight Jack." E andò via.
Jack sedette sulla sua sedia, mentre si manteneva il capo. "Maledizione."
Le cose andarono diversamente la mattina seguente.
Irina era ancora offesa per ciò che era successo e Jack incominciava ad
avere qualche senso di colpa. Irina non aveva dimenticato mai Sydney,
neanche per un secondo. Lei l’aveva lasciata fisicamente, ma Jack l'aveva
abbandonata mentalmente……. Nessuno dei due era meno colpevole dell’altro
nei confronti di Sydney.
Mentre facevano colazione, Irina gli disse quello che aveva scoperto.
"Sloane ha molte conoscenze in Ucraina. In passato spediva a Simferopol i
suoi prigionieri politici”.
"Recentemente," lei continuò," c'è stata attività sospetta nell’ area che
circonda quegli edifici. Se null’altro, possiamo trovare un suggerimento
per sapere dove andare dopo”.
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Capitolo 3: La Donna della Memoria
Irina camminava per le strade di Kiev come se avesse vissuto là una per
vita. Jack non trovò questo molto insolito; dopo tutto, era la città dove
il KGB aveva la sua sede centrale quando lei era stata arruolata.
Dopo la loro breve conversazione durante la colazione,erano stati sempre
in silenzio. Ma adesso dovevano lavorare. E Jack le disse: “Cosa
c’è,qualcosa che non va?”
Usciti di casa avevano assunto nuovi alias e nuovi travestimenti.
"Nulla, caro." Lui accarezzò amorosamente la sua mano e baciò la sua
fronte, e lei arrossì leggermente.
In fondo stavano facendo quello che facevano meglio: interpretavano la
parte di due ricchi americani,stavolta senza una collana di C-4 al collo
di Irina . Il loro piano era trascorrere un giorno o due a Kiev.
Dopo una notte ad uno dei più belli alberghi, si avvicinarono ad un grande
edificio dalle grandi colonne,si trovavano di fronte alla prima sede
centrale del KGB. Jack si calmò solo quando arrivarono ad un mercato
all’aria aperta a tre isolati da lì……Irina toccò un particolare scialle,
apprezzando la buona lana e ammirando il modello sottile, ma si ricordò
anche di quando rimboccava Sidney sotto una calda coperta di vello.Jack
vide la sua faccia e lo comprò per lei, ed Irina gli sorrise veramente per
la prima volta da quando si erano incontrati sulla banchina.
Avrebbero dovuto passare diciassette ore in macchina,tanto che Irina ad un
certo punto si addormentò tranquillamente. Jack,invece, non credeva che
lei potesse essere così tranquilla e avesse così tanta fiducia in lui da
addormentarsi. Irina per lui era un’enigma…….lei aveva sempre mentito
anche quando era Laura. Quando la conobbe lo aveva affascinato col suo
sguardo uguale a quello di Syd, la sua intelligenza e più tardi il suo
amore.Forse neanche lei sapeva chi fosse.
Irina aveva collegamenti in ogni angolo del globo. Durante gli scorsi
venti anni aveva mantenuto amicizie con tecnici di computer, capi della
mafia, spie internazionali, agenti di proprietà immobiliari…. Poche
persone potrebbero chiederle dei favori,ma tutti dovevano essere pronti
per concederne all’Uomo.
A Simferopol, il suo contatto principale era una donna,una cara amica di
Irina. Nastasia Zhuralev si era di recente laureata come traduttrice alla
scuola americana a Simferopol. Inoltre non solo conosceva circa una
dozzina di lingue, ma conosceva anche Simferopol e le campagne circostanti
come le sue tasche.
Jack fu distratto dal comportamento di Irina nei confronti di Nastasia.
Con lei era molto dolce e Jack si ricordò di quando Laura faceva i
biscotti con la loro figlia. Syd che cercava di stendere la pasta
completamente ricoperta di farina e Laura che con la macchina fotografica
pronta a ritrarre la scena aveva anche lei la punta del naso coperta di
farina.
Irina aveva in un certo senso adottato Nastasia……forse per compensare il
fatto di aver dovuto lasciare sua figlia Sydney…..
Nastasia fece loro un’accurata descrizione della casa di Sloane e quella
stessa sera Jack e Irina si infiltrarono nell’edificio sperando di trovare
qualche indizio,anche il più stupido per sapere che Syd era viva.
Videro dappertutto, corridoi,stanze…….niente: Sydney non era lì. L’intero
edificio era stato abbandonato.
Irina bestemmiò violentemente in una mistura di russo e arabo e ad un
certo punto una pallottola colpì di striscio il braccio di Jack.
Cos’era successo??
Jack si svegliò in una piccola e buia stanza.Non conosceva quel posto, ma
dubitava che fosse stato rapito,forse qualche altra casa di Irina?
Come aveva fatto Irina da sola a trasportarlo?
In quello stesso momento arrivò dalla porta Irina e gli sorrise. "Come
sono arrivato fin qui, Irina?" Lui esaminò la benda sul suo braccio,
sentendo che la ferita che gli faceva un po’ male.
“Jack, avevi perso molto sangue e ho chiamato un mio socio che ci ha
portati qui”. Lei disse e si sedette su una sedia che era lì vicino alla
porta.
Per un momento stettero in silenzio, fino a che Irina disse: "Questa era
la vecchia casa dei miei nonni.Morirono quando Syd aveva appena tre
anni…mi sono sempre stati vicino”
Jack si frenò dal chiederle della sua famiglia,sapeva che era un argomento
di cui non parlava con piacere e le chiese allora:"Dove eri quando io mi
sono svegliato? Lei arrossì leggermente, e disse: " In Chiesa."
L'idea gli sembrò assurda - Irina Derevko in una chiesa?
Lei : “I miei nonni erano molto religiosi. Loro amavano la fede Ortodossa
e si addolorarono quando il
comunisti tentarono di distruggerla."
"Io comprai e restaurai questa casa alcuni anni dopo il mio ritorno”.
***
Capitolo 4: La Donna delle Contraddizioni
Erano passati due mesi dalla missione a Simferopol. I contatti di Irina
avevano dato varie informazioni su dove si potesse trovare Sloane……ma
dov’era quest’uomo veramente?
Irina e Jack non sapevano più che fare.
***
Irina sbattè la mano sulla tavola ed aggrottò le ciglia. "Jean, se lei non
fa ciò che dico giuro che le taglierò la testa."
Un francese con il nome di Jean Atherton le sorrise furbescamente. "Lei
non dovrebbe minacciare quelli con le informazioni di cui ha bisogno,
Irochka."
Ad Irina non piaceva per niente questo diminutivo con cui la chiamavano e
Jack se ne accorse subito.
"Monsieur Atherton," lui disse - noi possiamo pagarla molto bene per le
sue informazioni.Perciò ci dica tutto quello che sa senza fare troppe
storie o altrimenti farò io personalmente quello che Irina le ha detto
prima.”
Irina si sedette rinfoderando i suoi artigli. "Io credo che Lei ha bisogno
di soldi Jean o mi sbaglio?
E il francese disse: "Forse.... potremmo venire ad un accordo. Contratterò
con lei in privato, Irochka.Perchè non viene con me?”.
Jack afferrò Jean alla gola e lo sbattè contro il muro e disse: “
Contrattiamo adesso tutti insieme, non c’è problema!!
"Roma!" Jean riuscì a dire, mentre desiderò di non aver mai accettato
quell’incontro con Irina Derevko. "Lui è a Roma!"
"Dove a Roma?" Jack ringhiò, mentre stringeva la presa sul collo di Jean.
"Via san Pietro Parendo,32. Lui... ha una... casa... là."
Jack lo rilasciò e Jean crollò a terra dicendo: "La CIA pensa che Lei è
stato preso come prigioniero da Sloane”.
Jack camminò verso il loro veicolo, Irina lo seguì. E con la forza che gli
rimaneva Jean li chiamò," Spero che venga scoperta la verità su di lei
Jack, brutto bastardo!"
***
Jack pensò che l’ Italia era un paese veramente bello. Piuttosto che
andare a tutta velocità, pensò di percorrere delle strade secondarie per
ammirare il bel paesaggio.
Sicuro di trovare Syd e di essere alla fine di quest’avventura con Irina,
Jack pensava a cosa potesse fare dopo… forse potrebbe andare in pensione.Potrebbe
tentare di convincere Sydney a fare lo stesso e permetterle di andare a
vivere con Vaughn. Forse potrebbe fare anche pace con Irina – potrebbero
essere due amici.
Per una volta, Irina gli aveva permesso di guidare senza protesta,anche
perchè lei era a telefono con Nastasia.
Irina terminò la sua chiamata e mise il telefono nella borsa. Jack la
guardò e le disse: “ Ti ricordi di quel viaggio che facemmo in macchina
quando Syd aveva appena cinque anni?”
Irina sorrise:"Hmm... a Maine, vuoi dire"?
“Cantavamo insieme le canzoni che mandavano alla radio e Syd era seduta
dietro con in mano la sua bambola e il suo libro preferito….non se ne
separava mai!”
“Alice nel paese delle meraviglie, vero?” domandò Jack e lei annuì col
capo sorridendo.
Lui le gettò rapidamente uno sguardo chiedendosi come avrebbe reagito a
ciò che stava per dire. "E poi noi...facemmo l’amore"
Lei rise, mentre si copriva la faccia con le mani. "Sì. Sì noi lo facemmo.
E per poco non ci arrestavano per averlo fatto su una spiaggia pubblica."
"Era di notte!" lui rispose,sorridendo leggermente. " Non c’era nessuno."
"A parte noi e il poliziotto con la sua pila. "Fu colpa tua, a proposito,
perché era tua l’idea."
"No," lui insistè," la mia idea era solo quella di fare una passeggiata.
Credevo che tu mi avresti attaccato subito appena te lo avessi chiesto."
“Infatti ti gettai in acqua e in seguito ti venne un bel raffreddore…eh
eh…”.ridendo disse Irina.
Piaceva ad entrambi ricordare ti quando erano sposati,di quanto si fossero
amati….non pensavano più a nient’altro….e poi c’era Syd….la loro bambina
da salvare….
***
Un uomo sedeva in un piccolo ristorante a Roma,aveva sperato di portare la
persona che amava in quel piccolo ristorante. Avrebbe voluto vedere di
nuovo il suo sorriso,il colore dei suoi occhi risplendere di nuovo,
ballare con lei,cenare a lume di candela e invece……
Nel ristorante Nardi, Michael Vaughn stava pensando che non avrebbe più
rivisto la sua Sydney.Erano passati meno di tre mesi dalla sua scomparsa,
ma nessuna notizia e lui non ce la faceva più senza di lei.
Era stato un errore venire a Roma, ma la CIA l’aveva mandato per fargli
dimenticare tutti i suoi problemi e tornare a lavorare al più presto.
La CIA non era altro che un gruppo di sciocchi nel pensare questo.Il suo
telefono suonò, era Weiss: "È Sydney?" Il cuore di Vaughn correva più
veloce di un treno sperando in un miracolo.”
"No, abbiamo ricevuto delle notizie su Jack." Una pausa.
"Bene" disse Michael, mentre continuava a disperarsi…..
"Lui è con Irina Derevko."
Vaughn: “Stanno lavorando "insieme?"
"Sì. Staccò la telefonata e si accorse di un pezzo di carta sotto il suo
piatto…cosa c’era scritto???
Via san Pietro Parendo,32.
***
La sicurezza era stretta alla residenza di Roma di Sloane. Quindi voleva
dire che Sloane era lì. Jack e Irina tirarono un sospiro di sollievo
pensando di aver trovato Syd.
Loro sarebbero entrati da uno degli ingressi posteriori. Riuscirono ad
entrare, attraversarono un lungo corridoio,salirono le scale e sentirono
delle voci provenire da una stanza.
Udirono solo alcuni frammenti della conversazione……
"...il più importante..."
Se lei dovesse "spingere la questione su..."
".... come bene..."
"...in luogo."
"Se noi dobbiamo... disponga... rischio"
"...l'uccida."
Jack e Irina restarono immobili…cosa restava da fare???
***
In un'altra sala al piano di sotto avevano sentito parlare di una donna
che Sloane tiene in custodia in una stanza al terzo piano.
Lo raggiunsero,ma era pieno di telecamere…li avevano visti…Sloane sapeva
che erano lì!
Un uomo si stava avvicinando, Irina era dietro le sue spalle e non ebbe
neanche il tempo di girarsi che aveva già una pistola puntata dietro le
spalle. "Irina Derevko." disse l’uomo.
Lei avrebbe saputo riconoscere dovunque quella voce. “ Vaughn” e ignorando
la pistola si girò “ come è bello rivederla”
"Cosa sta facendo qui?" disse Vaughn.
"Cosa ne pensa?" lei rispose.
Suonò un allarme e i due corsero velocemente verso la stanza dove doveva
esserci Syd.
Jack esaminò i medicinali che si trovavano sul comodino. "Sedativi."
Irina cercò di trovare qualcosa sul letto,tra le carte a terra.Impigliata
nei fogli vi era una piccola collana, alcuni capelli marroni sul letto. Il
suo sospiro era più un singhiozzo.
I tre scapparono dalla finestra, mentre Irina si era messa in tasca la
collana.E affranti raggiunsero la macchina.
"E ora?" Vaughn chiese.
Jack rispose. "Noi incontreremo un amico.Venga.”
***
Capitolo 5: In due luoghi nello stesso momento
Intanto…..
Sydney Bristow si svegliò impaurita in una stanza quasi completamente al
buio….la porta si aprì e.. la calda cadenza della voce di un'altra persona
spezzò il silenzio che c’era: "È bello rivedere di nuovo quegli occhi.”
Sydney si lanciò dal letto per cercare di afferrare disperatamente quella
persona,ma le braccia di quest’ultima la strinsero dietro le spalle e lei
incominciò a piangere…
Allora la persona disse:"Silenzio. Non c’è bisogno di piangere." Non serve
a niente”
"Mamma?" Sydney bisbigliò disperatamente….."Io non capisco..."
~~~
Nella casa di Irina a Berlino c'erano in tutto tre camere da letto.
Nastasia, chiaramente aveva una stanza solo per lei e un’altra era per la
padrona di casa. Così Jack e Vaughn ebbero una breve disputa su chi
dovesse dormire nell’altro letto, ognuno di loro voleva cederlo
all’altro….alla fine Vaughn dormì sul divano e Jack prese l’ultimo letto.
Per alcuni giorni stettero a casa per organizzare un nuovo piano e Jack
odiava perdere così il tempo, ma capì il bisogno di dover riflettere sul
da farsi, non si poteva agire d’istinto.
Bisognava partire di nuovo da zero…nessuna informazione utile..in certi
momenti calava davvero un forte sconforto….ma al di fuori di tutte le
domande che Jack e Irina si ponevano,adesso erano più preoccupati dal
fatto che Vaughn avesse un anello all’anulare sinistro.
~~~
Era quasi sera. Come Jack passò attraverso la cucina per accedere al
piccolo portico coperto dove era Vaughn, sorrise ad Irina prima di uscire
la stanza. Lo sguardo di lei lo seguì mentre andava via ed appena lei si
girò verso la tavola, Nastasia sorrise e Irina le chiese:"Cosa c’è?"
Nastasia: "Nulla."
Per un po’ Jack e Vaughn stettero in silenzio sotto al portico, ma poi
Jack incominciò a parlare:
" Sono molto curioso dell'anello che porti". Vaughn guardò il suo anello e
lo diede subito a Jack. All’interno dell’anello vi era un'iscrizione, 1
ottobre 2001, quella data non gli diceva niente.
E Vaughn sospirò e disse a voce bassa: “ Mio padre mi donò un orologio a
cui io tenevo molto. Quest’orologio si fermò il primo ottobre 2001,quando
una donna con una ridicola parrucca rossa entrò nel mio ufficio e da quel
momento non l’ho più dimenticata ”.
Jack capì di non dover dire niente,ridiede l’anello a Vaughn e ritornò in
cucina.
Irina era al momento da sola, e stava esaminando dei documenti. "Tutto
bene?" lei chiese, e lui apprezzò il
fatto che lei non aveva origliato la conversazione.Jack non disse altro
che “Ricordi” e Irina capì cosa voleva dire. Jack prese una tazza di tè e
si sedette vicino ad Irina che gli passò dei fogli.
"Un contatto me l’ha appena faxato. Spero che ci possa essere utile," lei
disse. Irina era da ore che non staccava gli occhi dal computer,era
distrutta,ma continuava a cercare qualcosa che le avesse permesso di
trovare Syd.
"Vai a letto, Irina." Jack le ordinò. Lei non si mosse e mormorò qualcosa
sotto voce.
"Mi stai minacciando di nuovo, Irina?"
“No, è solo che non sono stanca” ripose lei.
“Bugiarda” ribattè lui.
“ Lei non è per niente carino nei confronti della sua ex-moglie agente
Bristow ” disse lei
Jack si era fatto prendere dai rimorsi….ogni tanto gli capitava…..ma per
il momento non era la cosa giusta da fare…..
Così i due si diedero la buonanotte ed andarono a letto.
~~~
Sydney decise di poter aspettare prima di scoprire dove fosse,cos’era
accaduto a Will…..e poi c’era il suo Michael!!!!!!!!
Adesso voleva pensare a lei, avere le idee chiare….lei era con la persona
giusta!
"Come ti senti?" Sua madre le diede una ciotola di zuppa. "Mangia questo
lentamente perché scotta."
“Sono solo molto stanca." La zuppa era buona - pollo e verdure-era quella
che sua madre le faceva anche quando era più piccola.
La madre le accarezzò la fronte. "Dovresti dormire di più. Penso che tu
abbia la febbre”.
Irina prese la zuppa, la posò sulla tavola lì vicino e accarezzò i capelli
di Syd mentre le cantava una ninnananna.
~~~
Dopo che Irina andò disopra, Jack riordinò le carte sul tavolo cercando di
capirci qualcosa. Nel frattempo arrivò Vaughn, non sapeva come dirglielo
ma poi si fece forza e : "Prima che noi c'incontrassimo a Roma, io parlai
con Weiss. La CIA... loro sanno che lei sta lavorando con Irina."
Jack rimase immobile. "Come?" Come fanno a saperlo?"
Jack era sempre stato attento al suo lavoro, non aveva mai pensato di
tradire la CIA…..altrimenti perché rischiare e fare il doppiogiochista.
“Irina….. Che sia dannata. È tutta la sua colpa.”
Jack era furioso e ad un certo punto nella sua mente viaggiarono tutti i
ricordi di questa “avventura”-ritratti – Simferopol- Kiev…….Jack corse
velocemente al piano superiore.
Non bussò ed entro nella camera della moglie e chiuse sbattendo la porta
dietro di lui.
Lei si svegliò di soprassalto e chiese non cosciente di ciò che stava
succedendo:"Jack?
Jack? Cosa c’ è?"
Lui la fissò con incredulità. Come poteva non sapere niente? Come poteva
essere così cieca?
Lui parlò: "La CIA sa tutto di noi due,della nostra collaborazione. Ci
hanno fotografato sia a Simferopol che a Kiev”.
E lei preoccupata gli disse. “Cosa hai intenzione di fare Jack?”
Lui era scioccato. Recuperando un po’ i sensi, lui notò la collana di Syd,
la stessa che avevano trovato da Sloane a Roma, al collo di Irina.
Lei incominciò a parlare: “So quanto ci tieni alla CIA e quale sia la tua
posizione, ma noi non abbiamo fatto altro che seguire il nostro cuore.Jack,
noi dobbiamo trovare Sydney, non avevamo altra scelta”.
Era talmente tanta la tensione, la paura, la rassegnazione che Irina
cominciò a piangere.
Frustrata dal comportamento di Jack, Irina: “ Tu sei mio marito e dovresti
aiutarmi, non lo vedi che sono sconvolta….sosteniamoci almeno a vicenda,
invece di sbranarci tra di noi come cani.”
Jack non riuscì a frenarsi, non sapeva bene cosa fosse scattato in lui
alle parole di Irina,e l’abbracciò…poi le sorrise…cercò prima di
calmarla,poi le rimboccò le coperte e uscì dalla stanza.
Ormai non c’era più rabbia,ma rammarico…
~~~
La mattina seguente……………….
“ Buon giorno e ben svegliata Irina."
Lei, sconvolta, guardò fisso quell’uomo che le stava di fronte ed esclamò
sorpresa: "Sloane."
~~~
Capitolo 6: Una linea sottile tra verità e
tradimento
Sloane sorrise ad Irina e le disse: “Com’è bello vedere che lei
è così a suo agio trovandosi di fronte a me in biancheria intima”. Irina
l’avrebbe strangolato se solo avesse potuto……
Lui continuò," Anche se io sono piuttosto sorpreso che lei abbia dormito
da sola in questi giorni con Jack in casa."
In tono gentile lei: “ Mi piacerebbe sapere com’è riuscito a oltrepassare
il mio sistema di sicurezza?”
Lui alzò un sopracciglio. “ Ma parliamo di altro….ha bisogno di
informazioni ,vero??
Irina non pensava ad altro se non a chi avesse potuto tradirla. E lui
continuò:"Ed ora, Irina, credo che abbia bisogno di vestirsi. Poi andremo
a fare un giro."
Lei non si mosse.
"A meno che, chiaramente, lei non preferisca farsi vestire da qualcuno dei
miei uomini."
Con tutta la rabbia che provava Irina gli urlò: “Fuori”.
Lui scosse la testa. " Irina, so bene che lei scomparirà appena io uscirò
da questa stanza”
"No"
"No cosa? lui rispose. "Lei pensa davvero che io mi possa far ingannare
così"
"Ragiona, Sloane," lei battibeccò infuriata. “Hai tre persone in
ostaggio." Lei fece una pausa. "… hai Jack. Pensi davvero che io andrò
via?"
Lui sembrò pensieroso: "E va bene esco, ma niente trucchi" ed andò via.
Irina aveva una pistola nel cassetto, la prese, ma purtroppo non era
carica…..non aveva molto tempo…
Un colpo secco sulla porta. “ Due minuti e deve essere pronta Irina"
Si infilò dei jeans, una T-shirt ed uscì……
Lei tentò di catturare lo sguardo di Jack scendendo le scale, ma lui era
impassibile.
Provò dolore nel vedere la faccia di Jack piena di sangue, l’avevano
ferito. Ma Jack la guardò proprio per farle capire di non opporre
resistenza, altrimenti avrebbero fatto lo stesso con lei….e lui questo
voleva impedirlo!!!
Lei cercò di calmarsi, ma non poteva fare a meno di guardare con odio
Sloane.
“ Questa è l’Irina che conosco” disse Sloane e accarezzò il volto di lei.
Mentre scendevano le scale, Sloane continuò a parlare…adesso Jack e Irina
dovevano giocarsi tutte le carte a disposizione.
Ma Sloane continuò " E’ molto ironico che lei si sia unita al figlio di
uno degli uomini che ha ucciso, Irina….non trova?"
Vaughn guardò Irina e loro condivisero un'occhiata di disdegno reciproco
per Sloane.
“ Hai di meglio da fare invece di umiliarmi, Arvin?” lei chiese.
“Su, forza Irina,Jack e voi altri due, venite che abbiamo molta strada da
fare” rispose lui.
Una volta fuori, entrarono in un furgone……
~~~
Erano nel furgone approssimativamente da quattro ore quando il veicolo si
fermò. Erano in una zona molto isolata…non c’era anima viva…..
Gli uomini di Sloane fecero scendere tutti dal furgone e li
liberarono….Irina rimase sbigottita. “A cosa stai giocando, Arvin?" lei
chiese ."Disabiliti il mio sistema di sicurezza in qualche modo, ci
trascini via in questo posto chissà dove, ma cosa vuoi?”
Sloane sorrise vivamente. "Sapevo che mi avrebbe detto questo….diciamo che
ho disattivato il suo sistema di sicurezza per il gusto di farlo….. Ma ciò
che è più importante di qualsiasi altra cosa è che ho due cose da dirle."
Lui si avvicinò e continuò a parlare: “ Sto dicendo questo in tutta
onestà….. Mi dispiace per Sydney”.
Sorpresi, Irina e Jack aggrottarono le ciglia contemporaneamente, mentre
Vaughn sembrava a dir poco furioso.
“Io voglio bene a Syd nonostante mi abbia tradito….ma lei non è con me:
questa è l’assoluta verità!!!
Irina stette in piedi in silenzio per un momento, guardando gli
altri…."Aspetta," lei chiamò improvvisamente. Lui si girò e- "Quale era la
seconda cosa?" chiese lei.
“Irina lei dovrebbe ringraziarmi per averla portata via da quella
casa,perché mentre io la costringevo a venire con me la CIA stava per
arrivare……non avreste mai potuto più indagare ed avere la speranza di
trovare Sydney. Io le ho appena fatto un favore se non se ne fosse
accorta”.
Poi guardò Vaughn e disse: “ La CIA non sa che lei sta lavorando con il
nostro caro amico Jack anche grazie a me….si ricordi di questo quando avrò
bisogno di un favore”.
Poi sempre Sloane gettò ai piedi di Irina una busta: “ Prendi questi
soldi, poiché la CIA adesso avrà accesso ai tuoi accounts e non potrai
fare niente, inoltre c’è un aereo che vi aspetta”
Lui ancora una volta sorrise. "E’ stato bello averla vista."
Irina avrebbe potuto trattare con qualsiasi persona, ma l'idea di essere
in debito con Arvin Sloane la stava nauseando…..ma l’importante era
trovare Syd……
~~~
Sydney si era appena svegliata, si sentiva molto meglio…..la febbre era
calata….."Mamma?"
Sua madre alzò lo sguardo dal suo libro. "Sì, Sydney?"
"Dove è papà?"
"Mi dispiace, Sydney, ma..."
Sydney sentì il suo cuore rallentare. "C’è stato un incidente?"
Irina scosse lentamente la testa, “Lui... lui si è unito a Sloane."
~~~
Jack desiderò avere un GPS. Non c’era nessun modo di sapere dove si
trovavano, o quanto erano distanti dall'aeroporto più vicino.
Irina si avvicinò a lui ed insieme aprirono la busta di Sloane. Come
promesso vi era del denaro,ma anche lo scialle di Irina comprato a Kiev ed
alcune foto di loro due in Ucraina, a Roma e Berlino.
Irina prese una foto in particolare che ritraeva lei e Jack mentre si
fissavano dinanzi alla finestra della stanza di lei illuminati dal chiaro
di luna……..era talmente forte la passione tra loro due, anche dopo venti
anni e tutto quello che era successo!
Comunque bisognava muoversi.
~~~
"Con Sloane? Perché lavorerebbe con lui?" Sydney urlò.
E Irina: “Il dolore ci conduce a fare cose strane, cara. Vado a preparare
la cena”.
"Papà non lo farebbe mai."
Irina sembrò comprensiva al dolore di sua figlia, ma nulla più. "Lui lo
faceva già da prima."
Sydney voleva rompere tutto quello che c’era nella stanza. "Non è
possibile….ma allora l’amore di papà per me era solo una finzione??"
"Qualche volta, Sydney," Irina disse,mentre abbracciava sua figlia" la
vita non ci lascia alcuna via d’uscita, e la linea tra la verità e il
tradimento è troppo sottile per non spezzarsi talvolta. Tuo padre... lui
non aveva nessun altro posto dove andare."
"Perché non venne da te ?" Sydney rispose
Irina: "Perché dovrebbe aver più fiducia in me che in Sloane? Non gli ho
dato nessun motivo per credere in me."
"Ma..." Irina baciò Sydney sulla fronte… pensa anche a lui, cara" lei
mormorò
~~~
Capitolo 7: Autocontrollo
Syd non sapeva più che fare, a chi credere……
Intanto stava cercando di calarsi con una corda dalla finestra di un
palazzo governativo……le tremavano le gambe e stava quasi per
svenire….com’era possibile?? E’ vero che aveva avuto la febbre, ma ora era
passato tutto. Irina le aveva dato le medicine da prendere ed era tutto a
posto…..
Le medicine…….era ridicolo, perché Irina avrebbe dovuto drogarla? Sua
madre era l’unica persona che le era rimasta…lei non avrebbe potuto……
Arrivata a destinazione era talmente stonata e debole che si accorse che
una telecamera la stava riprendendo…..ora l’NSA avrebbe saputo che era
viva…
~~~
"Forse questa non è una buon idea," Irina disse, mentre aiutava Nastasia a
tingersi i capelli.
Irina stava proponendo a Nastasia di andare a Los Angeles con Vaughn per
cercare lì delle informazioni e in modo tale che la CIA non sospetti anche
che Vaughn stesse lavorando con loro due.
“ No, Irina non ti preoccupare” intervenne Nastasia.
Intanto Vaughn sbirciava attraverso la porta semiaperta. "Allora,vediamo
se hai capito….quale sarà il tuo nome?" Irina chiese.
"Gabrielle Marie Vaughn. Io sono la sorella più piccola di Michael, figlia
di William
ed Ilene Vaughn. Io ho un fratello scocciante che mi ospita a casa sua,
mentre mi sto per laureare in Filosofia."
Vaughn intervenne: “ Certo, di sicuro Weiss sarà d’accordo con il fratello
scocciante”
Irina disse: “Però un po’ vi assomigliate adesso che ti sei tinta i
capelli Nastasia” e sorrisero.
Mic uscì dalla stanza…Nastasia doveva ancora asciugarsi i capelli.
Ed Irina. “ Sei sicura di essere pronta per questo?”
“Certo, Irina…..non ti preoccupare, non amoreggerò con il futuro marito di
tua figlia….non lo farei mai, ti voglio bene e ti rispetto troppo per fare
certe cose!”
Irina in un certo senso tirò un sospiro di sollievo, non avrebbe voluto
essere di nuovo fonte di sofferenza per Sydney….e intanto si allontanò
anche lei dal bagno giungendo in camera da letto dove trovò Jack.
Irina si sistemò i capelli sull’orecchio sinistro così come faceva anche
Syd…era un vezzo che avevano entrambe……
“Ti ricordi di Panama, vero?”
Jack la guardò. "Io non sono tanto sicuro di quello che stai dicendo,
Irina."
Lei sorrise leggermente. "Finimmo nello stesso letto a Panama".
"Non penso proprio che questo sia lo stesso genere di situazione, Irina."
"Ma..." lei continuò biricchinamente," non mi dispiacerebbe se noi
ripetessimo quella situazione."
Jack fu lacerato tra il desiderio opprimente di baciarla o gettarla dal
balcone della stanza.
Lui afferrò una delle sue mani e disse:"Gradirei parlare con te di
Sloane."
L’espressione di lei era visibilmente delusa….avrebbe potuto fare in mille
pezzi la stanza, ma sedette pesantemente sul letto:"Cosa su Sloane?"
Non vuoi accettare il fatto che noi siamo in debito con lui, vero Irina?"
Lei sorrise. " Ma cosa stai dicendo? Jack Bristow, credo che lei non
ripensi al passato. Non credevo che tu ti preoccupassi così tanto per una
persona che ha fatto solo del male a nostra figlia, l’uomo che ci ha
cacciati da Berlino.”
Lui strinse i pugni, guerreggiando con le emozioni. "Sei così cieca, Irina.Come
vedi?" Lui si sedette vicino a lei, si fissarono intensamente diritti
negli occhi………..
"Io suppongo che noi siamo entrambi cieci, Jack," disse Irina, rompendo il
silenzio nella stanza.
“Pensi che saremo mai capaci di avere una conversazione civile senza
offenderci reciprocamente?”lui chiese.
Lei mise un dito sulle labbra di lui. "Penso che sia già tanto che stiamo
collaborando…siamo sempre marito e moglie, no? ."
Lui sorrise leggermente. " A questo non ci avevo pensato."
"Ecco perché hai bisogno di me, Jack" lei rispose. "E viceversa. Finora
ognuno di noi vede cose che l’altro non può.
"E allora cosa pensi realmente di Sloane?"
"Io penso che se lui fosse in debito con noi, ci avrebbe già venduto alla
…… -"
Lui la fermò sentendo che stava quasi per dire qualche cosa che lui non
voleva probabilmente sentire. "Irina hai ragione."
“Penso che noi dovremmo fare lo stesso”
"Dobbiamo essere spietati." Lui sembrò dubbioso.
Mi stai interrogando sulla mia etica? Jack, dimmi, dove era la tua in
Madagascar?"
"Stai dicendo che tu non hai mai fatto niente di peggio di quello, Irina?"
"No, sto dicendo solo che noi siamo uguali."
Lei studiò le sue mani per un momento, mentre ricordando che lei molte
volte le aveva coperte di sangue. "Forse."
Lui scosse la testa. "No, io penso che tu abbia ragione per la prima
volta."
~~~
Sydney si trovava davanti casa, mentre aveva appena abbastanza energia per
aprire la porta.
Spinse debolmente la porta chiusa, Irina le andò incontro e l’aiutò a
sedersi sul sofà.
“Vuoi che ti porti qualcosa?”Irina disse, mentre controllava la
temperatura dalla fronte di Syd.
"Tè? Acqua?Non avrei dovuto lasciarti andare così presto”
Sydney interruppe e disse "Odio stare senza far niente."
Irina esitò. "Ok. Ti faccio un po’ di brodo”
Sydney cacciò dalla borsa quello che aveva trovato alla CIA e lo mise
sulla tavola. Era curiosa di scoprire il contenuto di quella piccola
scatola ed allora l’aprì…vi erano soltanto due anelli…due fedi nuziali…..
a cosa servivano?
Irina stava tornando dalla cucina e Syd rimettendo tutto a posto le
chiese: “Cosa ci faceva il governo con due fedi? Perché le hai volute
mamma?
Irina entrò nella stanza e osservò la scatola: “ Allora le hai trovate?”
Le prese per stringerle in mano.
"Di chi erano?" disse Sydney.
La mia e di tuo padre.
“Allora perché……..”
"Mangia, Sydney," Irina la fermò. Mise le fedi intorno ad una sua collana.
Poi appoggiando una mano sulla spalla di Syd: “ Mangia cara che per un
paio di giorni staremo via”.
~~~
Nastasia - ora Gabrielle – rimase attratta dal panorama di Los Angeles che
si scorgeva dalla finestra dell’appartamento di Vaughn.
"Con chi ci incontreremo?" lei chiese a Vaughn.
"Solo Weiss. Agisca come una sorella deve e andrà tutto bene."
“Non ti preoccupare….questo è il mio lavoro!” disse lei.
~~~
"Weiss! Come sta Donavan?" Vaughn chiese, mentre battendo una mano sulla
spalla del suo amico.
“ Te ne sei andato da più di quattro mesi e la prima cosa che mi dici è
come sta il tuo cane?” Weiss fece una pausa, Nastasia si avvicinò. “ Ti
presento la donna della mia vita, la mia futura moglie”
Vaughn gettò uno sguardo dietro e ghignò. "Quella è mia sorella, Weiss……
.Gabrielle, vieni.”
"Ciao,piacere….Gabrielle Vaughn" strinse la mano a Weiss e disse, “ Mic mi
ha molto parlato di lei”
"Io invece so molto poco su di lei" disse Weiss lanciando un’occhiata a
Vaughn.
Nastasia intervenne: "E’ colpa mia, sarei dovuta venire prima a fare
visita a mio fratello."
Vaughn: “ Eric dai, andiamo!”
Weiss sorrise a Nastasia e le aprì la porta. "M'lady."
Quando voleva sapeva essere un gentiluomo.
Vaughn, invece, vedendo quella scena desiderava aver potuto fare lo stesso
con Syd.
~~~
"Odio attendere, Jack."
"Lo so." Lui girò una pagina del giornale mentre lei si avvicinava al
divano.
"Quanto tempo dovremo aspettare ancora?" disse lei furiosa strappando
dalle mani di Jack il giornale.
"Irina!" lui ringhiò e lei lo colpì sulla spalla destra col giornale.
"Stai leggendo da troppo tempo”
"Tua madre non ti ha mai insegnato la pazienza?" lui chiese.
"I Tuoi non ti hanno mai insegnato come convivere decentemente?"
Lui per recuperare il giornale le fece perdere l’equilibrio e cadde sul
divano su di lui.
“Adesso te lo puoi tenere” disse lui.
"Non cambierai mai Jack," lei disse duramente, mentre lasciava la stanza.
Per un momento Jack stette sul divano immobile. Poi, si alzò e la inseguì.
"Cosa c’è Irina?
“Per un minuto mi vuoi vicino e subito dopo mi respingi.”
"Forse," lei sibilò" mi piace sfidarti!"
"Cosa?!" Jack disse. "Irina, questo non è un gioco!" Lui afferrò i polsi
di lei.
"E perché no, Jack? Perché mi stai coinvolgendo in queste cose… non è
troppo presto?" lei.
"Cosa vuoi dire con -perché mi stai coinvolgendo in queste cose-?' Sei mia
moglie, Irina io -"
"Io ti tradii!" lei gridò con ira.
"Forse sono io che non posso resistere a te" lui disse, e lei si fermò.
"Cosa? E’ troppo presto Jack….litighiamo ancora ricordando il passato, che
nessuno di noi due può cancellare”
"Quindi secondo te dovrei fermarmi? Cosa dovrei fare?."
Irina capì che era meglio cambiare discorso. “ Non ho idea di cosa tu stia
dicendo Jack…ora basta”
E Jack: “ No..aspetta….io non capisco. Una mattina trovo dei toast come
colazione sul comodino accanto al letto; quando mi avvicino io tu mi
respingi, quando non sto con te allora sbaglio lo stesso. Cos’è uno
scherzo? A cosa stai giocando?”
E ancora: “ Irina, dormiamo nella stessa casa….prima o poi dovrà succedere
qualcosa.”
“Ma che dici? " disse severa lei. “ Jack pensiamo a Syd più che a noi…le
cose ormai vanno così tra noi, dovrai accettarlo……”
~~~
Arvin Sloane guardava Sydney mentre dormiva. Dei passi echeggiarono dietro
di lui…qualcuno stava entrando nella stanza.
"Ti stai prendendo molta cura di lei" lui commentò.
"Perché non dovrei?" Irina chiese.
"Lei è una figlia per me"
"Ma non hai il suo stesso sangue, mio caro. Syd è mia." disse Irina
Lui le accarezzò spalla. "Chiaramente. Ma potrà sempre contare su di
me….io veglierò sempre su Syd in qualsiasi posto io mi trovi”
"No,mai" lei rispose.
Sloane: "Molto bene... Irina." lui sorrise furbescamente. "Tieniti la tua
bambina."
L’uomo uscì dalla casa, guardò il cielo stellato e disse. “ Pensa quello
che vuoi, ma non l’avrai per molto”
~~~
Capitolo 8: Il passato che ritorna
Era mattina e Irina e Syd erano in viaggio. Dopo aver preso un aereo,
appena arrivate fuori del paese fittarono una macchina. Irina guidava
mentre Sydney dormiva.
~~~
Entrarono entrambi in cucina nello stesso momento ma da porte diverse…
"Jack," Irina disse.
"Irina," lui rispose.
"Gradiresti un toast?" lei chiese
Lui alzò un sopracciglio. "Sei arrabbiata solo perché ti ho tirato via le
coperte stanotte."
Irina quasi ringhiò. "Avevo freddo."
“ Non avresti sentito tanto freddo se non avessi dormito sulla punta del
letto per non avvicinarti a me” lui disse
Senza rispondergli, lei estrasse il pane dalla credenza e spinse
spietatamente le fette nel piccolo tostapane.
"Non l’avevi mai fatto prima."
"Zitto," lei disse bruscamente, aspettando impazientemente che il toast
finisse così che poteva andarsene via.
"Jack!" lei disse "Dai non te la prendere!"
"Spiacente, Irina," lui rispose lasciando la stanza. "La cosa migliore da
fare per starmene zitto è andarmene via…..non so fare altrimenti….."
Lei rimpianse come si era comportata…Jack non meritava di essere trattato
così!
You look into my eyes
I go out of my mind
I can't see anything
Cos this love's got me blind
I can't help myself
I can't break the spell
I can't even try
I'm in over my head
You got under my skin
I got no strength at all
In the state that I'm in
And my knees are weak
And my mouth can't speak
Fell too far this time
I'm too lost in you
Caught in you
Lost in everything about you
So deep, I can't sleep
I can't think
I just think about the things that you do
I'm too lost in you
~~~
Vaughn sedeva in silenzio vicino alla sua scrivania nel Centro Operativo
della CIA mentre pensava che era già passato un anno da quando Syd era
scomparsa…..
Sembrava fossero passati venti anni. Lui si chiedeva se questo senso di
solitudine che provava era lo stesso che aveva provato Irina Derevko
quando lasciò Syd tanti anni prima!
Un anno è andato via... lui pensò, ricordando una conversazione che aveva
avuto con Irina un paio di mesi prima..
Era imbarazzante trovarsi nella stessa stanza con Irina Derevko. Vaguhn
sinceramente cercava di evitarlo, ma non ebbe molta fortuna.
Lei lo guardò e sorrise. "Ciao,Vaughn."
"Irina," lui accennò col capo.
Lei gli diede una tazza di caffè, e studiò attentamente come Michael vi
aggiungeva la crema. "Io lo so," lei disse improvvisamente," i primi
diciassette anni sono i più duri."
"Cosa?" lui chiese, mentre la fissava con incredulità.
Lei accarezzò la sua mano. "Di perdere la cosa che ami di più. Io lo so.
Ho vissuto la stessa cosa” Lei sorrise di nuovo e gli strinse mano. “ E’
già passato il primo anno….Non è” lei si fermò.“L’attesa non è così lunga
come potresti credere”
~~~
Sono successe tante cose in questi anni…..Tante promesse fatte e tante
spezzate, tante persone morte, tante persone ritrovate…..
In un anno, una giovane e sua madre passano inosservate in più di una
dozzina di aeroporti attraverso il globo……Giappone, Svezia,Grecia, Russia,
Roma.
Sono sempre insieme e con loro vi è un uomo consumato dalla sete di potere
e dal desiderio di conoscere cosa vi era dietro il lavoro di Milo Rambaldi.
Un altro uomo siede da solo di sera….pensa alle parole di una donna russa
e spera che il loro amore sia ancora vivo…lui è in preda alla solitudine e
non fa altro che bere……..
Ricorda il sorriso di lei e il modo in cui gli toglieva le coperte mentre
dormiva e..spera in un miracolo!!!
La stessa donna russa che dispensa consigli ad un giovane uomo francese
continua a corteggiare l’uomo con il quale è sposata da trenta anni.
Lei cerca di non compromettersi e di evitarlo….le piace mentire perché in
questo modo può manipolare le cose come meglio crede!
Intanto lui aspetta pazientemente. Sa che un giorno – che sia tra due ore
o venti anni - lei ritornerà da lui.
~~~
In un vicolo stretto e buio di Hong Kong, alle 11:15 PM Sydney Bristow si
sveglia senza ricordare più niente di quello che le è accaduto nei due
anni precedenti.Ha freddo ed è confusa. …..
In Beijing, trenta minuti più tardi Michael Vaughn è impegnato in una
missione delicata per recuperare l’agente Bristow. Il suo cuore batteva
freneticamente….
A Los Angeles, alle 8:15 di mattina Nastasia si sveglia sul divano di Eric
Weiss, con una piccola coperta rossa piegata addosso.Eric è già uscito,
lei si veste ed esce ma prima gli lascia un bigliettino con su scritto:
“Grazie”
~~~
Capitolo 9: La Donna degli equivoci
"Syd...da quella notte...in cui eri scomparsa. Sono passati quasi due
anni."
"Due anni?" lei chiese, la sua voce sembrò molto distante. "E ti sei
sposato..." lei continuò.
Vaughn. "No! Niente di tutto questo, io..."
Improvvisamente lui la tirò per abbracciarla. "Dio, Syd mi sei mancata
così tanto".
"L'anello?' disse lei
"Per te."
Lei stette silenziosa per un momento. "Mio padre è d’accordo? Come sta?”
Lui irrigidì. "Syd..."
Lei si tirò via e guardò la faccia di lui. "Cosa stai dicendo, Vaughn?"
"Lui sta lavorando con tua madre," lui disse.
Improvvisamente, lei rise.
"Syd?" Lui la guardò stupito.
Non possono resistersi l’un l’altro?" lei disse retoricamente, sedendo sul
letto. "Loro non lo ammettono ma si cercano l'un l'altro come due
satelliti.Dicono di odiarsi,ma sono così prevedibili."
Lui toccò dolcemente la sua spalla. "Dobbiamo prendere un aereo.”
“ Ok….c’è qualcos’altro che posso indossare?"
~~~
Dopo alcune ore di volo lui la fissava attentamente…non ci credeva ancora…
"Cosa hai fatto in questi due anni, Vaughn?"
Lui posò da parte i documenti che stava leggendo. "Nei primi mesi dopo la
tua scomparsa ero in licenza in Francia con la mia famiglia."
"Ufficialmente, io ero lì. Realmente stavo cercando te. Sono tornato solo
dopo un anno a lavorare alla CIA e mia sorella è venuta con me”.
Lei notò che lui esitò leggermente sull'ultima frase. "Tua sorella?
Perché?"
"Lei si sta laureando in filosofia" Vaughn rispose, sperando che Syd non
l’avrebbe ucciso quando avrebbe scoperto la verità.
"Lei e Weiss sembrano andare molto d’accordo," lui aggiunse qualche attimo
più tardi.
"Vaughn?" lei lo chiamò.
"Sì?"
"Mi sai dire qualcosa su Francie? Ed il sosia?"
Lui sospirò. "Francie è morta. Fu colpita alla testa,una specie di
esecuzione più o meno dopo che abbiamo sconfitto l’Alleanza”.
"Non ha sofferto, Syd. Il duplicato - Allison Doran - è morta anche lei."
Lei non poteva fare a meno di piangere. "E Will come sta?
"Sì. Lui sta a casa sua, e sta ancora lavorando per la CIA. Gli hanno
anche dato un aumento."
Lei sorrise. "Bene."
"Lui sta con una tirocinante chiamata Elise,lei lo sta aiutando a ridere
di nuovo."
"Sono contenta." Lei asciugò le lacrime. "Mi sento così maledettamente
colpevole, Vaughn," lei disse.
"Non fare così, Syd. Non è colpa tua.”
Lei sorrise amaramente. "Non lo è mai”
~~~
Jack aveva ricevuto la chiamata da Vaughn circa alle quattro di mattina
che gli diceva:" Sydney ritorna viva.Grazie a Dio.”
"Non glielo dica ancora," Jack istruì.
"Perché?"
"Mi stia a sentire. Lui fece una pausa. "Agente Vaughn," lui disse
burberamente," si prenda cura della mia piccola ragazza."
"Sì, signore."
Jack voleva che Syd sapesse tutto,ma non subito…non adesso….meritava un
po’ di calma e di riposo dopo quello che probabilmente le era successo…
Lui camminò a carponi nella camera da letto ed osservò quietamente Irina.
Lei aveva
rubato il suo cuscino mentre se ne era andato ed lo stava abbracciandolo.
Lui spinse leggermente la sua spalla. Lei grugnì in replica.
"Irina?"
"Jack Bristow, non tenti di svegliarmi," lei borbottò.
"Sydney è viva."
Lei saltò giù dal letto e lasciò cadere il cuscino. "Cosa?"
"Ho appena parlato con Vaughn," lui disse, mentre sedendosi. "Lei ha
chiamato da un telefono pubblico a Hong Kong." Lui fece una pausa. "Mi
chiedo solo perché era ad Hong Kong?"
"Non lo so," lei disse. "Cosa significa questo per te, Jack?"
"Io non posso più tornare indietro,lo sai.Ho detto a Vaughn di non dirle
niente per il momento".
Lei accennò col capo. "Sì.Hai fatto la cosa giusta." Lei finì di dire ed
afferrò di nuovo il cuscino di lui..
"Irina è il mio cuscino." Disse lui togliendoglielo dalle mani.
"Troppo cattivo," lei borbottò girandosi dall’altro lato del letto.
Finalmente si misero tutti e due a letto……
"Lei ritorna," lei bisbigliò assai contenta.
Il suo eccitamento era contagioso. "Sì," lui bisbigliò di nuovo, e si
avvicinò a lei per baciarla.
"Non sono ancora veramente pronta per prendere quella decisione, Jack" lei
gli disse esitante.
Lui annuì col capo e la tirò più vicino a sè. " Mi fai solo un favore,
poi?"
"Sì."
"Sorriderai più spesso per me?”
Lei baciò dolcemente la sua guancia, e sorrise. "Come adesso?"
Lui sorrise di nuovo. "Sì."
Sydney scese dall’aereo.Era una bella giornata di sole a Los Angeles e
Vaughn l’aiutò a scendere.
"Grazie, Vaughn."
"Ho già informato del tuo ritorno, e ci dovrebbe essere una festa per
accoglierti cordialmente”.
"Ci sarà una torta?" lei chiese come una bambina che cerca il suo
giocattolo.
"Se non ci sarà, io sarò contento di fartene una stasera," lui rispose,
pizzicandole il naso.
Weiss e Nastasia si avvicinarono timidamente. Sydney si girò e sorrise
loro. "Ehi, Weiss."
"Syd! Quanto mi sei mancata."
Lei rise. "Vaughn, è questa la sorella di cui mi hai parlato?"
Nastasia sorrise e porse una mano.
"Gabrielle."
Sydney ghignò e le strinse la mano. " Piacere,Sydney." Poi Syd abbracciò
Eric e Nastasia scambiò un'occhiata rapida con Vaughn.
“Tutto Bene?” Weiss disse.
“Non ancora.” Lei ribattè.
~~~
“Buongiorno” disse Jack sonnolentemente e baciò Irina sulla guancia.
Lei raggrinzì leggermente il naso. "non ti sei ancora raso?" lei
sbadigliò.
"No."lui rispose. "Sorridi, per favore."
“Tu però cerca di baciarmi più decentemente” lei disse
Lui ghignò e la baciò dolcemente sulla bocca. "Va meglio?"
"Molto," lei l'assicurò. "Mi prepari la colazione?
"Se mi sorridi di nuovo certamente" lui disse.
~~~
"Quando potrò riaverla?"
"Sono stanco di spiegartelo," lui tuonò. "Sarà tua una volta che avrà
finito di compiere il suo lavoro."
"Non l’avresti dovuta portare via da me," lei insistè afferrando il
braccio di lui.
"Io le voglio bene più di quanto gliene volete voi due messi insieme.Non
avete mai agito come dei veri genitori nei confronti di Syd, quindi non
potete dirmi cosa devo fare con lei."
Lei avrebbe voluto piangere, ma non era il momento e non era con la
persona giusta.
“ Non vi preoccupate. Presto, troverete un modo per contattarla,nonostante
siate entrambi considerati traditori e ricercati. Troverete le persone che
la stanno usando”
"Li uccideremo" lei rispose
“Siate veloci perché il Dire sta per colpire” lui disse e andò via!
~~~
Capitolo 10: La Donna delle Rivelazioni
Sydney si svegliò accecata dalla luce del flash di una macchina
fotografica. "Vaughn, quella è una tua nuova passione?" lei chiese.
Lui sorridendo affettuosamente sedette vicino a lei. "Te ne sei andata via
per due anni, mi permetterai di farti alcune fotografie?."
Lei baciò la sua guancia, mentre arrossiva. "Non ti preoccupare,non me ne
andrò più."
"Sto andando fuori per prendere alcune cose," lui le disse. "Hai bisogno
di qualcosa?"
"No. Tra un po’ mi alzo e preparo la cena."
Si diedero un breve bacio e Vaughn lasciò il suo appartamento.
~~~
Irina guardava attentamente ogni foto di Sydney per sentirsi più vicina a
sua figlia e nel frattempo arrivò anche Jack che si sedette vicino a lei
sul divano.
La loro attenzione si fermò su una foto di Syd e Vaughn…erano così felici
insieme…erano fatti l’uno per l’altra…..
"Avevamo ragione nell’avere fiducia in lui con Syd," lei mormorò.
"Non penso di averla mai vista così felice” lui aggiunse.
Lei sorrise malinconicamente. "Io devo andare via, Jack."
“Cosa?....Irina...ma che stai dicendo?"lui disse sorpreso.
"Io mentii e promisi e... e morii."
"Irina... per favore non lo fare," lui disse quasi supplicandola.
"Deve essere così." lei si alzò e camminò verso l’altro lato della stanza.
"Non c’è più niente che io possa fare per Sydney. E’ troppo tardi per me
per riparare a tutto il male che le ho fatto…l’ho lasciata che era solo
una bambina…non posso neanche dimenticare tutto il male che ho fatto a
te….ti ho spezzato il cuore…..”
"Irina..."
"Mi ricordo,solo due anni dopo la mia scomparsa stavi lavorando con una
donna" lei continuò"solamente due anni... ed io ero già stata sostituita…..non
ti sarà tanto difficile neanche adesso. Io ero così arrabbiata, Jack. Non
ci sono parole per descrivere quanto mi siete mancati….."
Lei si sedette. "Io la ricordo quella donna, Jack. Ti aveva sempre voluto,
anche quando Sydney stava crescendo. Lo so, io sono una donna ed era da
tempo che avevo notato che lei non voleva altro che il mio posto nel
nostro letto e il tuo cuore, Jack…..e lo trovò…”. Irina si alzò i capelli
sull’orecchio destro.
"E la cosa più terribile era... quando me ne andai sapevo che voi dovevate
continuare a vivere e ad essere felici, anche se questo comportava forse
Jack un tuo nuovo matrimonio e dei fratelli per Sydney. Un'altra donna
avrebbe avuto il diritto di dirti “Ti amo” e di conoscere intimamente il
tuo corpo come me….o avrebbe avuto il diritto di spazzolare tutte le sere
i capelli a Syd o di dirle un giorno che era la sposa più bella di
tutte….Io volevo la vostra felicità,ma non sopportavo tutto questo…..”
“ e così…..la uccisi….”
"Cosa stai dicendo, Irina?" lui chiese molto scosso.
"Io uccisi Rose Terrence," lei rispose fermamente. "Nonostante io avessi
sperato che un’altra donna mi avrebbe rimpiazzata, non potevo sopportare
di vederla con voi. Quindi l’ho uccisa e mi dispiace solo che tu non possa
perdonarmi….”
Lei lasciò la stanza.
Lui fissò il soffitto. La verità è stata detta, lui aveva quasi
dimenticato Rose
Terrence. Si ricordava vagamente del suo profumo ed il tatto della sua
mano sul suo braccio……
Era stata una morte un po’ insolita, lui ora ricordò. Era stata avvelenata
con dell’arsenico mentre bevevo un caffè in un bar ad Atlanta.
Lui certamente aveva pianto la sua morte, anche se non tanto quanto aveva
pianto per Laura. Non era sicuro di aver mai amato Rose così profondamente
come doveva...certamente mai come aveva amato Laura.
~~~
Irina si chiuse nella camera da letto e si stese sul letto piangendo…..
Lei chiaramente ricordò Rose Terrence. Giovane ed un pò ingenua, ma una
donna adatta per lavorare alla CIA…alquanto intelligente e che sapeva
sparare molto bene….
Irina rimase sorpresa del fatto che il KGB non le avesse ordinato di
ucciderla, nonostante fossero da parecchio sulle sue tracce. Ma lei non
poteva sopportare che Jack amasse un’altra donna più di lei……
~~~
Weiss spinse leggermente la spalla di Nastasia. "Ti sei addormentata di
nuovo," lui le disse appena usciti il teatro.
"Per favore dimmi che non ho russato," lei rispose.
"Ma…non adesso,".
"Sei terribile," lei l'informò.
"Troviamo qualcosa da mangiare?" lui chiese sperando che lei gli dicesse
di sì,
mettendo il suo braccio sulle spalle di lei.
Lei rispose malinconicamente. "Non posso, devo lavorare su quella tesi
disgraziata.
Ci vediamo domani?"
"Chiaramente." Lui la baciò e disse: “Ci vediamo domani allora.
~~~
Jack si trovava davanti alla porta della stanza di Irina. Poteva fare due
cose…..
Uno, poteva lasciare Irina sola per farla calmare e aspettare che uscisse.
Ma lui sapeva bene che per come era fatta lei poteva restarci in quella
stanza anche per più giorni.
Due, poteva forzare la serratura ed entrare…e infatti così fece…
Lei stava seduta vicino alla finestra fissando malinconicamente il cielo.
“Come hai fatto ad entrare?” lei chiese.
"Irina, lavoravo per il CIA o te ne sei dimenticata…." lui rispose, mentre
sedendo su una sedia vicino la porta.
Lei gli lanciò un cuscino contro. "Lasciami sola."
"Spiacente.Questa volta dobbiamo parlare,non chiuderò la cosa così" lui
rispose.
"Jonathan Bristow," lei bisbigliò, “non puoi farmi questo."
Lui la ignorò. “Non posso dire che le tue notizie non siano una sorpresa,"
lui ammettè," ma non riesco a capire."
"Sei entrato per provocarmi, Jack" lei rispose brevemente, mentre
stringeva la mano in un pugno. "Io non apprezzo ciò che ho fatto ."
"Io non ti sto stuzzicando. Per Dio, Irina non capisci che se io fossi
stato al tuo posto avrei fatto la stessa cosa? Probabilmente un bel giorno
sarei riapparso a casa e avrei portato con me te e Sydney!."
"Mi stai perdonando ciò che ho fatto?"
"Quasi," lui disse. "Rose era... una donna molto bella,ma lei non era te,
e non avrebbe mai potuto prendere il tuo posto.”
Lui la guardò:"Irina, entrambi sappiamo che il nostro amore non era una
finzione..ci siamo davvero voluti bene….e io sono la persona più
improbabile del mondo per dirti che dobbiamo già andare via.”Lui si alzò e
disse:"Ora, c’è qualche altra cosa che hai bisogno di confessarmi prima
che io faccia del mio meglio per farti capire che ti ho perdonato?”
Lei si alzò. "Non penso che tu voglia realmente farlo,Jack.”
Lui elevò un sopracciglio e si inclinò in avanti per baciarla. Lei lo
fermò mettendogli una mano sulla faccia. Imperterrito, lui afferrò la sua
mano e le baciò il palmo.
"Cosa sto per fare con lei, Signor Bristow?" lei chiese ad alta voce, con
un timido sorriso sulle labbra.
“Beh, tutto dipende se continuiamo a stare in piedi o ci andiamo a
stendere, Irina”lui rispose in tono sarcastico.
"Fai il serio, Jack." Lei ribattè
"Cosa ti fa pensare che io non lo sia?
Lei lo guardò sorpresa. "Jack..."
Lui baciò di nuovo il suo palmo, sorridendo nel vedere il rossore sulle
guancie di lei.
"Irina, perché rifiuti di aprirti con me? Perché non mi permetti di amarti
di nuovo?" Lui fece una pausa. "Ed io non sto dicendo questo solo per
portarti a letto” lui affrettò ad assicurarle.
"Perché io non sono Laura," lei rispose.
"Laura era libera di amarti, io non lo sono.D’ora in poi andrò a dormire
nell’altra stanza," lei gli disse, mentre era già fuori la porta. "Buona
notte."
Lui fissò la porta da cui lei era appena uscita.
"Laura..." lui mormorò tra sè. "Io sto cominciando ad odiare quel nome."
Irina si svegliò la mattina dopo nella stanza degli ospiti. Sentiva molto
freddo…e mezza addormentata si rese conto che tutte le coperte erano
cadute a terra.
Incominciò a tirare, ma niente…guardando giù dal letto si accorse che era
stato Jack a tirarsi le coperte…aveva dormito tutta la notte a terra…
"Jack..." lei bisbigliò. "Cosa ci fai qui?”
Lui le sorrise e la baciò sul collo. “ Buongiorno anche a te Irina”.
"Jack..." “ Ti avevo detto che avrei dormito in questa stanza”. Lei disse
“ Si, ma non mi hai detto che io non potevo venire”.
“ Sei proprio testardo”.
“ Avevo pensato di darti il buongiorno con un bacio…è molto gentile
Irina!”
Si baciarono e lei gli chiese: “ Come mi hai chiamato?”
"Irina," lui rispose.
"Non Laura?" lei richiese insistentemente. "Irina, non Laura?"
"Chiaramente no," lui disse.
"Io non penso di doverti chiamare Laura fino alla morte….tu non sei
Laura…e non sei Rose…sei solo la mia Irina e io non so come altro
dirtelo”.
I suoi occhi erano lucidi: “ Grazie, è quello che mi volevo sentir dire”.
"Mi piacque quella sera a Panama," lei gli confidò," ma stavolta non
aspettarti che io scompaia dopo."
“ Io ti ucciderei se lo facessi”.
"Jack," lei disse dolcemente. "Stammi vicino”.
"Sempre," lui le assicurò. "Io sarò sempre qui per te”.
Capitolo 11: Il Dire
Jack si svegliò alcuni giorni più tardi con una pistola puntata alla
faccia.
"Cara, io pensavo che noi eravamo oltre questo," lui disse petulantemente
ad Irina. "Certamente -"
"Non mi chiami Shirley," lei replicò , e lui la fissò in stupore.
"Irina," lui finalmente disse, molto seriamente," questo è lo scherzo
peggiore che tu mi abbia potuto tirare”.
"Cosa ne pensi di questo?" lei rispose, e tirò il grilletto.
~~~
48 ore prima, LA
“Non mi piace quella maglietta," lui ammise, e lei gli gettò una gruccia
addosso.
Lui la scansò. "Gabby, se non la smetti di gettare le cose io….."
"Non mi minacciare, Michael” lei rispose, “ Cosa c’è di sbagliato nella
mia maglietta?”.
"È......un po’ troppo scollata ."
“Pensi che ad Eric non piaccia?” lei disse.
"Gabby!MA che ci faccio qui con te per negozi? Sydney non era disponibile
ad accompagnarti?"
"Cosa, io non posso passare un giorno con mio fratello?"
"Non potevamo andare fuori a pranzo o ad una partita di hockey o qualche
altra cosa un po’ più divertente?" lui si trattenne dal dirle che in
realtà lei non era sua sorella….non gli sembrava troppo carino in
effetti…..
Lei aggrottò le ciglia. "No"
Poi o guardò e disse: “ Ok…ok…mi ritengo sconfitta…tra un secondo sono
pronta”
Dieci minuti più tardi erano già fuori a mangiarsi un cheeseburger sulla
panchina di un parco lì vicino…
"Per favore, mi spieghi perché devo andarmene e non posso continuare a
fingere di essere tua sorella?” lei chiese
“Non lo so, tutto dipende da Jack”
~~~
Sydney intanto stava riordinando la scrivania di Michael. Ad un certo
punto fra le carte trova un bigliettino……sembrava una specie di lista…..
Si accorse subito che quella non era la scrittura di Mic…era piuttosto una
scrittura femminile…
Ma di chi? Alice?
No,non poteva essere……lei conosceva quella scrittura…
Comunque piegò e conservò il biglietto in tasca…
~~~
Stavano preparando insieme il pranzo…
Irina lavò l’ultima carota, prese il panno da cucina per asciugarsi le
mani e si avvicinò a Jack poggiando la testa sulla spalla di lui.
"Stancato?" lei sorrise.
"Sorprendentemente, no." lui si girò
“ L’ultima volta che sei stata così affettuosa con me è stato più o meno
due anni fa”
"Davvero?"
"Kiev," lui le ricordò. Non posso dire che mi pensassi molto”.
Lei ridacchiò. "Bugiardo."
"Appena." Lui le mise una mano tra i capelli. “ E’ stato bello stanotte".
"Lei mi adula, Sig. Bristow."
"Quella è la mia camicia?" lui chiese.
"Sì. Qualche problema?"
"Mi piacerebbe riaverla, per favore"
"Dopo cena, Jack. Io odio il cibo riscaldato."
"Guastafeste."
Lei rise e si alzò la camicia. "Ah, Jack….questi sono anche i tuoi
pantaloni."
~~~
Sydney stava aprendo una piccola scatola di cartone che la CIA le aveva
rilasciato dopo il suo ritorno. C’erano alcuni effetti personali che suo
padre aveva conservato, alcune lettere, vecchi libri......
Intanto pensava ai suoi genitori,per lei erano un chiodo fisso…chissà
quali erano i loro piani, cosa avrebbero fatto adesso che lei era
tornata……
Erano passati tre mesi e lei aspettava un loro messaggio…..cosa stavano
facendo, dovunque essi fossero?
Le capitarono tra le mani anche della foto di quando aveva appena due anni
ed i suoi genitori l’avevano in braccio…….era quella preferita da
Sydney…….
Per un momento pensò se in quei due anni si erano chiariti e se suo padre
aveva perdonato.
E ad un certo punto: “ Ma potrebbe essere…….”
Afferrò una lettera sul fondo della scatola....prese il biglietto che
aveva ancora in tasca…comparò le due scritture e finalmente capì tutto….
Era sua madre!!!!!!!!!
Quando Vaughn avrebbe comprato pane e uova per sua madre????
~~~
La mattina seguente….
Irina si mise una maglia, paio di pantaloni ed uscì dalla camera da letto.
Si strofinò gli occhi, era stata tutta la notte sveglia a fissare il
soffitto…..
Entrata in cucina si preparò una tazza di tè caldo e si andò a sedere sul
divano nel soggiorno.
Dopo un po’ crollò dal sonno.
Il Dire avanzò dietro di lei e l’esaminò attentamente……erano proprio due
gocce d’acqua…
Salì al piano superiore, si sarebbe occupata più tardi di quella donna…
Si avvicinò al letto…
Forse un’anomalia nei “circuiti”, ma il Dire non capiva perché alla vista
di quell’uomo nel letto poteva capire come doveva sentirsi Irina……..Se
lei, Il Dire, fosse stata costretta a scegliere fra suo marito e sua
figlia….sarebbe stata la decisione più dura….
Subito si ridestò da quei pensieri, quelle erano solo delle stupide
emozioni umane, ed estrasse la pistola puntandola alla faccia di Jack, che
si svegliò di soprassalto.
"Cara, io pensavo che non fossimo a questo punto," lui disse ad Irina.
"Non mi chiami Shirley," lei replicò , e lui la fissò in
stupore.
"Irina," lui finalmente disse, molto seriamente," questo è lo scherzo
peggiore che tu mi abbia potuto tirare”.
"Cosa ne pensi di questo?" lei rispose, e tirò il grilletto.
La pallottola graffiò solo di striscio la spalla di Jack e forò la testata
del letto. Velocemente lui le afferrò i polsi e cercò di legarla al letto,
gettando la pistola lontano.
Lei capì di non poter riprendere l’arma tanto facilmente e le rimanevano
quindi tre possibilità:
- O avrebbe dovuto dargli un calcio nelle parti basse
- Esplodere in una risata e fingere che era stato tutto uno scherzo…..ma
con quello che era successo nei giorni scorsi tra Jack e Irina, lui non
l’avrebbe perdonata…
- Tirargli una gomitata fra le costole e scappare via.
Scelse di fare proprio quest’ultima cosa.
Il Dire fuggì per la porta, lasciando Jack ansimante dietro lei.
Afferrando l’accappatoio lui cercò di seguirla per quanto poteva…riuscì ad
afferrarla per il collo, ma non riuscì a trattenerla….prese solo la sua
collana…
Lei arrivò in cucina e fuggì dalla porta posteriore….Jack stava per
prenderla ma si fermò quando vide sua moglie sul divano priva di sensi….
Scioccato, avanzò lentamente verso di lei e le controllò il polso….era
molto debole…
Lei aveva un ago sottile conficcato nel collo, ma dato che stava dormendo
doveva essere un sonnifero.
Tornò indietro per esaminare i pezzi della collana del sosia, erano andati
a finire sotto il tavolo della cucina, si inginocchiò per prenderli e…..una
volta in mano rabbrividì nel vedere le fedi matrimoniali sua e di Irina….
Come poteva????
Adesso era interessante scoprire cosa stesse succedendo..
~~~
Vaughn ritornò a casa da una Sydney raggiante. Lei lo salutò con un bacio
appena entrato dalla porta e lo condusse nel soggiorno per farlo sedere
sul divano.
"Tesoro, quand’è che hai fatto la spesa per mia madre?" lei chiese,
mettendo davanti agli occhi di Vaughn la lista che aveva trovato.
Se avesse parlato Jack lo avrebbe ucciso…
Capitolo 12: Nata per
rischiare
Irina aprì gli occhi, era a letto ed
aveva una forte emicrania. Jack le prese la mano e disse: “ Hai visto chi
è stato?”
“Si, io……non parlarmi adesso Jack, non ce la faccio! Dammi qualcosa che
calmi il dolore per favore.” Qualcosa era stato iniettato nel suo collo e
la stava facendo sentire molto male.
Lui le diede un bicchiere d’acqua ed un calmante.
"Noi dobbiamo muoverci," lei disse debolmente, mentre cercava di alzarsi
dal letto.
“ Non puoi andare da nessuna parte nelle condizioni in cui ti trovi,
Irina.” Lui rispose
"Jack, voglio morire. Per favore uccidimi" lei si lamentò.
"Ti pentirai di ciò che stai dicendo domani. Cerca di dormire, sarà
meglio" lui mormorò.
“E’ facile parlare.Non potrò più muovermi di qui."
"L'ultima volta che hai detto una cosa del genere è stato quando aspettavi
Syd”
Lei sorrise. “La mia bambina."
~~~
"Voglio un chiarimento, Michael…..e subito" Syd ringhiò.
“Dimmi la verità."
"Vieni con me alla banchina, Syd."
"La banchina?"
Lui le porse la mano. "Te lo dirò appena saremo arrivati lì."
Lei lo seguì. E una volta arrivati…
“ Lo sai che i primi sei mesi dopo la tua scomparsa ti ho sempre cercata.
Per i primi tre mesi ho fatto tutto da solo. Tuo padre era già scomparso e
la CIA aveva avuto notizie della sua presunta collaborazione con tua
madre. Ho fatto alcune indagini e li ho trovati a Roma che sstavano
infiltrandosi nella casa di Slogane. Ti stavano cercando.”
Sydney stava guardando l'acqua, ma a queste parole alzò la testa di colpo.
“I miei genitori?" lei ripetè.
"Sì. Lì mi chiesero di unirmi a loro. E io dissi di sì ovviamente."
"Non ci posso credere….hai accettato di lavorare fianco a fianco con mia
madre?”
Lui smorzò una risata. "Syd,ero disperato…dovevo trovarti. E lo stesso
valeva per
loro. Abbiamo collaborato più o meno per 10 mesi prima che io tornassi a
Los Angeles."
"Ma tu sei tornato con Gabrielle….tua sorella lavora per mia madre?"
“Lei non è mia sorella….è un’amica di tua madre. Il suo nome è Nastasia.”
“Ti ricordi di quando ti ho fatto quelle foto? Le ho mandate ai tuoi
genitori” disse lui.
“ Vaughn, li voglio vedere”
“Syd non è possibile. Distruggeresti la loro copertura.”
“Vaughn, forse non hai capito, io vedrò i miei genitori”
"Syd..."
"Dove sono?"
Ad un certo punto arrivarono anche Weiss e Nastasia.
"Gabby?"
"Michael!" Nastasia disse sorpresa di trovare suo fratello lì.
“Non sapevo saresti venuto qui.”
"Nastasia, dove sono i miei genitori?" disse all’improvviso Syd
Nastasia sbiancò e guardando Vaughn disse: “ Come fa a sapere?”
Weiss era come assente, non capiva di cosa stessero parlando.
“ Ha trovato un foglietto scritto da Irina tra le mie carte e ha
riconosciuto la scrittura della madre” Vaughn intervenne.
“Cosa…Irina Derevko? Ma cosa sta succedendo?” Weiss disse.
Sydney avanzò di fronte a Nastasia. "Dove?" lei chiese.
“Sono in Russia, ma stanno per andare via”
Syd corse in macchina ignorando loro tre. Weiss andò anche lui via, senza
guardare in faccia Gabrielle e con gli occhi pieni di lacrime.
"Nastasia," Vaughn disse dopo alcuni minuti," vado anche io in Russia.
Vuoi
venire con me?"
"Preferisco restare qui con Eric e spiegargli bene tutto….non so se
riuscirà mai a perdonarmi…adesso vorrei veramente essere tua sorella
Gabrielle"
~~~
Irina fissò il quadro nel soggiorno della loro casa di via Petersburg.
L’emicrania aveva finito di tormentarla, quando Jack entrò anch’egli nella
stanza.
Il suo cellulare cominciò a suonare. Aprendolo, vide dal display chi era e
sorpresa chiese: "Vaughn?Lei sa che questo è pericoloso "
Lei lo ascoltò e alla fine disse:"Ci tenga informato. Noi saremo ad
aspettarvi."
Posò il cellulare, guardò Jack e disse: “ Sydney sta venendo qui…vuole
vederci”
"Cosa? Come è venuta a sapere"
“ E’ riuscita a farsi dire tutto da Vaughn e la copertura di Nastasia è
saltata. Ha trovato un mio
biglietto a casa di Vaughn ed ha riconosciuto la calligrafia.
~~~
Eric Weiss stava bevendo l’ennesimo bicchieredi wisky. Non aveva idea di
come Gabrielle avesse potuto tradirlo così ed anche Vaughn…non gli aveva
detto mai niente.
Russia, oh? Quindi è dove si trovano Jack ed Irina. Questa era adesso la
notizia più allarmante: Vaughn era un loro complice. Come poteva
collaborare con la donna che ha distrutto la sua vita, la sua famiglia…..
L’aveva fatto per Sydney, chiaramente.
La Russia.
Prese il cellulare e compose il numero di Vaughn.
"Vaughn."
"È Weiss."
Silenzio. "Sì?"
"Sto per raggiungerti in Russia."
~~~
Vaughn finì la conversazione e spense il cellulare. Nastasia gli chiese:
"Chi era ?"
"Weiss."
Le sue guance si arrossirono leggermente. "Davvero?"
"Lui ci sta raggiungendo in Russia."
"Digli di non venire," lei disse con voce tesa. "Richiamalo”.
Vaughn lanciandole un'occhiata sconcertata, disse. "Perché? Lui può essere
d’aiuto. Verrà da solo e non dirà niente a nessuno, lo conosco."
Lei era nel panico più totale. "Per favore."
"Io non posso fare niente. Non cambierà idea."
~~~
Più tardi quella notte, dopo aver rimesso a posto l' intero appartamento,
Irina aveva
fatto una doccia e crollò sul letto, mentre ascoltava Jack che intanto
usava il
computer. Lui finì il documento sul quale stava lavorando e spense il
monitor. Jack si stese accanto a lei, che lo abbracciò.
"Stanca?" lui chiese, mentre le levava i capelli dalla faccia.
"Sì. Ecco perché io odio la pulizia." lei rispose, toccandosi il collo.
"Stavo per dirti qualcosa di importante prima che Vaughn chiamasse."
"E cos’ era?"
"Il duplicato ha lasciato una cosa…è strano..." Lui aprì la sua mano… "Le
riconosci?"
Gli occhi di lei si illuminarono alla vista delle loro fedi. "Come..."
Buona domanda." Io sapevo che erano in mano al governo, non so che genere
di indizi volessero cogliere da queste però.” Jack guardò di nuovo alla
sua mano e disse: “ Irina, dammi la tua mano sinistra. Restituisco quest’anello
alla legittima proprietaria”.
Lei gliela porse e lui disse: “ A te sta proprio bene”
“Grazie, Jack. In questi giorni sei tremendamente sentimentale” disse lei
con gli occhi pieni di lacrime.
Capitolo 13: La Donna
del Tradimento
Sydney si sentiva molto colpevole.
Aveva compromesso seriamente la copertura di Nastasia.
E c'era poi Vaughn, se n’era andata senza dire niente.
Provò a chiamarlo, ma il cellulare era occupato.
Maledizione.
Era appena uscita dall’aeroporto…..
~~~
Vaughn e Nastasia incontrarono Weiss in una piccola libreria nel cuore di
Via Petersburg. Lui li chiamò.
"Hai parlato con Sydney?"
"Non ancora," Vaughn rispose. "Adesso provo a chiamarla".
Sorprendentemente, Sydney rispose. "Vaughn?" lei disse," Per favore dimmi
che sei veramente tu."
"Sì. Sei qui?"
"Sì." Silenzio. "Mi dispiace," lei disse. "Sono stata una sciocca a volare
via così senza dire niente."
"Sì, hai proprio ragione.Dove sei?"
"Vicino il Kirov."
"Siamo qui vicino, sto venendo….aspettaci." Lui fece una pausa. "Io ti amo
Syd."
"Anch’io ti amo."
Spegnendo il telefono, lui rientrò nel negozio per trovare Weiss e
Nastasia.
~~~
Irina e Jack erano sul divano quando bussarono alla porta.
La prima ad entrare fu Nastasia che si avvicinò ad Irina.
“Hai qualcosa nel fridge, o vivi solo d’amore da giorni?" lei le chiese
avvicinandosi alla cucina.
Irina elevò un sopracciglio. "Divertente. Ma sì, c'è cibo nel fridge."
Dopo entro Sydney accompagnata da Vaughn e Weiss.
"Ciao mamma" lei bisbigliò.
Irina inclinò leggermente la sua testa con gli occhi luccicanti. "Ciao,
Sydney."
Un forte abbraccio permise ad entrambe di piangere……
"Mi sei mancata tesoro."
Intanto Jack, osservando la scena, sorrideva felice di aver ritrovato la
figlia.
Syd lasciò la madre per correre stavolta tra le braccia del padre.
“ Mi è dispiaciuto non pter essere lì con te quando sei tornata!”lui
bisbigliò nei suoi capelli.
Lei sorrise. "Non fa niente. Lo capisco. E Vaughn sta prendendosi buon
cura di me."
"Lo spero" lui rispose. "Vaughn" lui disse. "Chi sa che siete qui?"
"Nessuno" disse Vaughn.
~~~
Weiss raggiunse cautamente la cucina. Nastasia stava preparando dei
panini. Pensando di essere da sola,stava piangendo.
"Ciao," lui disse quietamente."Posso sedermi qui?"
"Certo" lei rispose. "Mi dispiace tanto, Eric," lei bisbigliò tremando.
"Capisco che tu dovevi fare il tuo lavoro e perché non mi hai mai detto
niente…sono anch’io una spia, ma non posso fingere di non soffrire per
niente…….come ti comportavi con me era tutta una finzione”.
Lei gli offrì la sua mano destra e fissandolo disse: “ Il mio nome è
Nastasia Zhuralev”.
Lui prese la sua mano. "Eric Weiss.
~~~
Sydney si sedette vicino a sua madre sul vecchio divano. Lei osservò
l’anello al dito di Irina.
"Cosa è questo?" lei chiese ansiosa.
“La mia vecchia fede" Irina rispose. "Tuo padre l’ha ritrovata." Jack e
Irina si guardarono indecisi se raccontare o meno a Syd come avevano
ritrovato l’anello.
Sydney aggrottò pensierosamente le sopracciglia, quando Nastasia entrò
nella stanza portando i panini.
"Quale sarà la nostra prima mossa?"
"Non lo so” rispose Irina.
E contemporaneamente condusse Jack in una stanza per parlargli.
"Noi abbiamo lasciato Sydney nel buio troppo a lungo, Irina," lui disse
con calma. "È ora che sappia . Inoltre... lei può avere informazioni su
chi era quella donna."
"Jack, lei non può ricordare cosa le è accaduto in questi anni." Lei fece
una pausa. "Io solo... qualche volta penso che l'unico regalo che posso
darle è non farle sapere niente…."
"Ma questo ora non l'aiuterà," lui disse. "Vieni, siediti per un minuto."
Lei si sedette vicino a lui sul letto, appoggiando la testa sulla testa di
lui"
“Io vorrei che lei fosse una ragazza normale, Jack."
"Non ha più cinque anni, Irina. Non è sicuro per lei non sapere. Sloane
presto potrebbe arrivare…."
Lei lo baciò dolcemente. "Io odio quando hai ragione."
"Sì, lo so."
"Come sei dolce," lei rispose sarcasticamente.Stettero in silenzio per un
momento.
"Cosa faremo con la CIA?"
“Li contatteremo una volta liberatici di Sloane?"
“ Io non penso di contattare la CIA”
"Io invece penso che tu ti preoccupi troppo" lei disse. "Sei Jack Bristow,
non faranno niente contro di te."
"Cosa ti fa pensare che io sono preoccupato per me, Irina?" lui chiese.
"Io sono si preoccupato, ma di te." Lui ghignò. "Non sono i tuoi più
grandi ammiratori, lo sai."
“Oh” lei rise.
“ E’ un po’ difficile accettare che io mi preoccupi per te?” lui chiese.
"Grazie Jack, non sei mai stato così" lei rispose.
“Ok…domani le parleremo….”
"Non sei ancora pronta?"
"Forse, ma io ho le mie ragioni."
"Quali sono?".
“ Certo non mi fa piacere parlare di quella donna…a letto con te…che ti
stava per sparare…”
"Sei così possessiva."
“Tu sei il mio Jack. Io non faccio toccare a nessuno le mie cose”.
“ Ma, io non posso negare che provo la stessa cosa per te”
Lei sorrise.
~~~
Il problema fu la mattina seguente quando si videro arrivare Slogane….
"Ciao" lui disse sorridendo. "Com’è bello vedere ognuno di voi." Loro
erano superiori agli uomini della scorta che accompagnarono Sloane, ma le
armi che questi puntarono contro di loro lo frenarono.
"Ti aspettavo già da ieri, Sloane" Jack rispose. "Stai diventando lento
con l’età ."
"Ahh, ma non per molto. Hai visto che ho portato alcuni amici con me."
Irina sorrise leggermente. "Solamente quattro amici, vedo. Questo potrebbe
non essere a tuo favore, Sloane, perché come puoi vedere io ne ho cinque."
"Ti sbagli, Irina. Io ne ho sei con me. Cinque in questa stanza, ed uno
molto vicino."
Lei battè gli occhi velocemente. “La matematica non è mai stato il tuo
punto forte, Arvin."
"Io credo che tu conosca uno dei miei amici più nuovi," lui continuò come
se lei non avesse
parlato. "Ti assomiglia molto. E lei è molto legato a Sydney." Lui sorrise
orrendamente. "Come una buona madre dovrebbe essere."
Il Dire entrò nella stanza dalla porta del soggiorno, Vaughn e Weiss la
fissarono con incredulità. Lei si posizionò vicino a Sloane.
Sydney, ricordandosi di lei, la guardava con odio.
Il Dire avanzò in avanti e tentò di abbracciarla.
"Non mi tocchi," lei urlò.
"Mai," Irina ringhiò," mai toccherai di nuovo mia figlia o mio
marito!”mentre le teneva il braccio.
Il Dire respinse Irina: “ Per quello che fai pensi di avere il diritto di
chiamare tua figlia?”
Sloane ridacchiò e gesticolò verso i suoi uomini che si trovavano ai lati
opposti
della stanza. "Ragazze. Riservate queste cose per più tardi.
Adesso, noi abbiamo altri affari da sbrigare." Lui si rivolse a Sydney.
"Ora, mia cara,hai qualche cosa di cui io ho bisogno."
Vaughn avanzò di fronte a Sydney.
"Ora sig. Vaughn, non sia così frettoloso." Sloane sorrise furbescamente.
"Io ho bisogno solamente di alcuni campioni di sangue. Lei vede,
nonostante il fatto che Il Dire non è tecnicamente
vivo, il sangue attraversa malgrado le sue vene. Piuttosto ingegnoso
Rambaldi, vero?"
Irina stava fissando Arvin: “ fammi capire, hai bisogno di una mistura tra
il sangue di Syd e del Dire per l’elisir di lunga vita che volevi
ottenere?”
Sloane applaudì. "Lei è sempre così intelligente, Irina. È veramente
interessante.Ma non preoccuparti Irina non la ucciderò se collaborerà."
“Vuole che io diventi il suo topo di laboratorio?!" Sydney gridò furiosa.
"Sei un bastardo!!!
"Io mi sento benevolo questa mattina, Sydney. Io sono disposto a
trattare."
"Cosa?"
"Devi scegliere, Sydney." I tuoi amici possono essere liber, ma iuo
conosco molto bene cosa possono fare i tuoi genitori messi insieme, quindi
deciderai tu chi ucciderò per primo”.
"Non sia sciocco, Arvin," Irina disse.
Lui sorrise. " Sei proprio sicura? Ho qualcosa che tu non ti aspetti per
niente!” e si girò verso Nastasia.
“Ti sei sempre chiesti come feci a penetrare nella tua casa a Berlino? Lei
mi aiutò, chiaramente. Nastasia è stato un vero bene per le mie operazioni
in questi quattro anni passati."
Irina non credeva a ciò che stava dicendo Sloane.
La sua amica…la sua collaboratrice più fidata….. Un traditore.
Lei crollò sopra una sedia, debole a quel colpo.
Nastasia tirò una pistola dalla sua camicia. “ Sei una sciocca, Irina" lei
disse freddamente,tirando la sicura. "Io farò la decisione al posto tuo,
Sydney," lei continuò," uccidendo tua madre. Così come lei uccise mio
padre."
Capitolo 14: La fine
"Io ho ucciso molti padri. Se ogni
bambino che ho reso orfano si sarebbe voluto vendicare sarei morta già da
tempo”.
“Scusami, Michael" lei disse. "Ho parlato senza pensare."
Tre dei quattro uomini di Sloane afferrarono Sydney e la trascinarono
fuori della stanza. La guardia rimanente stette in piedi vicino alla
porta,impedendo a Jack e Vaughn di muoversi.
Nastasia sbuffò in disgusto. "Non provarci neanche, Irina. Se loro non ci
sono riusciti
è perché erano dei deboli." Lei guardò Vaughn. "Mi dispiace, fratello, ma
è la verità. Hai permesso che i tuoi sentimenti per Sydney ti rendessero
cieco."
Vaughn scosse lentamente la testa. "No. Io ho solo scelto di perdonare."
"Lei ha ucciso tuo padre!" lei sibilò; puntando la pistola ancora sulla
faccia di Irina.
"Io lo so, non è una notizia per me."
"Dammi la pistola, Nastasia." Lei lo fissò costantemente.
Irina non osò proprio respirare, la pistola era così vicina. "Per favore.
Gabby."
Improvvisamente si girò e lanciò due rapidi colpi alla guardia e a
slogane.
"La CIA sta venendo. Io li ho chiamati, la mia lealtà è molto flessibile."
Jack e Vaughn raggiunsero gli altri uomini di Sloane. Nastasia afferrò un
vaso e lo scagliò sulla testa di Irina per poter scappare.
~~~
Nella cucina, Jack rianimò Irina svenuta.
Vaughn lo chiamò. "Jack, ci sono ancora tre - quattro guardie con Sydney.
Irina è viva, assicuriamoci lo stesso per vostra figlia."
Non avevano il tempo di elaborare un piano, entrarono nel soggiorno e
uccisero le tre guardie rapidamente. Il Dire sorrise : “ Creature umane,
sempre così frettolose a liberarsi dei propri simili."
Aveva una pistola puntata su Syd.
“Lasciala andare!” disse Jack.
"Penso proprio di no.E mio padrone? Dove è?"
"Morto" lui disse in un tono soddisfatto. "Lascia che mia figlia vada via
."
"E se io lo faccio... voglio che tu venga con me?"
"Io non vedo perché lei ha bisogno di me," Jack rispose. "Inoltre, io sono
sposato, se lei non l’avesse notato."
"Sì" disse quando venne preso da un dolore lancinante.
Il Dire non stava bene, lasciò la pistola e Syd cadde a terra.
Il Dire sorrise malinconicamente. "Io dimenticai che la mia vita è legata
alla sua. Mi dispiace….disse l’ultima parola prima che i suoi “circuiti”
si fermassero….”Sydney”….
Quindi morì Il Dire, e Rambaldi con lei.
~~~
Gli occhi di Irina si aprirono, ed era la seconda volta in una settimana
che aveva un'emicrania terribile. Ridacchiando, lei sedette e lentamente
stette in piedi, cercando l’interruttore per accendere la luce.
Premette il bottone, ma niente….era tutto al buio…..
Irina era cieca…non vedeva più niente….
Angosciata urlò sperando che qualcuno la raggiungesse.
~~~
Jack dall’atrio si precipitò nella stanza.
"Irina?" lui chiese. "Cosa c’è?"
Lei alzò la faccia, i suoi occhi erano fissi sulla spalla di lui.
"Jack?" lei disse allungando le mani verso di lui. "Oh Jack, Jack."
"Irina?" lui disse di nuovo.
"Io non posso vedere".
Jack non voleva credere a ciò che lei stava dicendogli. "Irina..."
Lei pianse tra le braccia di lui.
"Oh, Irina."
"È permanente" disse il dottore della CIA. Jack ed Irina sedettero
nell'altra stanza.
Nel frattempo…
Kendall si rivolse a Sydney, Vaughn, e Weiss. "Io non vedo nessuna ragione
di prendere Jack Bristow in custodia," lui disse. "Lui era evidentemente
molto sotto stress con la scomparsa di Sydney. Ma Irina Derevko -"
"La Sig.ra Bristow," Sydney lo interruppe.
"La Derevko ancora è un nemico dello stato, cieco o non.Presumo che una
cella sia disponibile?" lui chiese ad un agente vicino che accennò col
capo in conferma.
"Lei non può fare questo! Mia madre non è una minaccia per la CIA o
chiunque ora. Non può rinchiuderla per il solo piacere di vederla in una
cella blindata!"
"Agente Bristow, Lei è molto vicina all'insubordinazione!" lui addentò.
"No, io mi sento molto un omicida!" lei gridò. "Io non le permetterò di
farlo! Mio
padre non le permetterà di farlo!"
"Suo padre non è in nessuna posizione per poter fare qualcosa, e neanche
lei."
Kendall diede ordine di andare a prendere Irina.
"Agente Bristow, se lei e suo padre desiderate, noi possiamo negoziare più
tardi i termini della custodia di sua madre. Per ora, noi non abbiamo
nessun altra scelta se non prenderla in custodia federale."
Sydney bruciò d’ira appena vide sua madre condotta via in manette…. Mentre
Jack veniva trattenuto da due agenti….non era giusto tutto ciò….
~~~
Irina ancora una volta si trovò in una cella .
Non pensava di poterci finire di nuovo!
Aveva cercato di rimediare con sua figlia e con suo marito….ma in realtà
in questi venti anni lei aveva perso troppe cose, la sua dignità, la sua
famiglia ed ora anche la vista….
E cosa aveva guadagnato?
La risposta spietata come un cobra.
Nulla.
Come andarono via gli agenti, i cancelli si chiusero dietro di loro in una
cacofonia di suoni che
risuonò la sua perdita amara, lasciandola circondata da ombre in una
gabbia eterna di buone intenzioni.
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