-Agente Bristow,come si sente?- Sydney aprì
gli occhi lentamente, la testa le doleva molto, ma li spalancò di colpo
quando si rese conto che la persona che le aveva appena fatto la domanda
era proprio Sark.
-Cosa…
-Sai, la tua casa era…come dire…un macello, così ho pensato che ti potesse
far piacere alloggiare da qualche altra parte…
Sydney rimase in silenzio;non riusciva a capire dove Sark volesse
arrivare.
-Non ci siamo mai presentati ufficialmente:io sono Andrew Steven Sark.
Poi,vedendo che Syd lo guardava come se avesse bisogno di essere
urgentemente ricoverato in un manicomio, aggiunse –Avrai molte domande,ma
non sono io quello che ti chiarirà la situazione.
Detto questo, l’uomo si alzò in piedi e uscì dalla porta.Pochi minuti
dopo, Irina Derevko fece il suo ingresso nella stanza.
-Sydney,come ti senti?
-Non capisco come la cosa possa interessarti, mamma, comunque sono stata
meglio quando non ero legata ad un letto!
Irina non ribatté, ma si avvicinò e la slegò.
-Forse,ora che sei più a tuo agio mi ascolterai.
Sydney non sapeva più che cosa pensare. Se era loro prigioniera perché la
assecondavano in tutto e per tutto?L’avevano anche slegata…forse c’era
qualcosa sotto. O forse no.
-Dove mi trovo?
-A Rangun.
-In Birmania??!!
- L’ultima volta che ho guardato una cartina,Rangun era ancora lì. Io e
Sark ti abbiamo estratto da casa tua priva di sensi, prima che la strada
si riempisse di americani ficcanaso, o peggio ancora, di agenti CIA.
Syd si ricordò allora del suo combattimento con “Francie”…
-Il duplicato! Tu lo sapevi!!!
-No Sydney, io non lo sapevo. Ha progettato tutto Sloane,sapendo che se mi
avesse messo in mezzo mi sarei opposta con tutte le mie forze.
-Perché dovrei crederti!Tu non hai fatto altro che prendermi in giro!!
-Lo sai che non è vero.Io ti voglio bene Sydney, tu sei mia figlia, e
qualsiasi cosa tu possa pensare su di me, non cambia i miei sentimenti!
Sydney vedeva sua madre commossa, e si sorprese quando sentì che le
credeva.
-Perché mi avete rapito?
-Questa è una domanda difficile.Un motivo è sicuramente la mai voglia di
giustificarmi con te.
-Non è l’unico…
-No, non lo è.Vedi Sydney, tu sei destinata a fermare Sloane, il quale sta
costruendo quella macchina, il Dire.Nelle mani sbagliate, può creare danni
irreversibili e gravissimi.Tu lo devi fermare. E io ti aiuterò.
-Non capisco.Potevo fermarlo anche rimanendo alla CIA, in America…la mia
domanda è PERCHE’ mi trovo qui.
Irina sospirò –A questo non posso ancora rispondere. Ora pensa a guarire
presto. Tornerò più tardi.
E se ne andò, lasciando la figlia ai suoi confusi pensieri.
Intanto a Los Angeles,nella sede della CIA si erano riunite tutte le
persone lavoranti per il governo,più vicine alla ragazza. Kendall prese la
parola.
-Abbiamo trovato il suo DNA nella casa in fiamme. È stata attaccata dal
secondo duplicato, che ha sostituito da qualche mese a questa parte la sua
amica Francine Calfo.Nella casa abbiamo rinvenuto il corpo di Allison
Georgia Doren, una ragazza americana programmata dal KGB, grazie al
Progetto Natale. L’agente Bristow era un agente eccezionale,uno dei
migliori che la CIA abbia mai avuto.Era anche una persona splendida,come
molti di voi sanno. E questo è tutto. Mi dispiace molto.
Intanto,a Rangun , Sydney si sentiva meglio.Se non altro la testa non le
girava più come prima.Era seduta sul lettino,aspettando che qualcuno
arrivasse per rispondere alla domanda che sua madre aveva evitato
accuratamente.Quasi evocata dai suoi pensieri, sua madre entrò nella
stanza seguita da Sark.
-Sono contenta di vedere che stai meglio, Sydney.
-Sto aspettando la risposta che prima non mi hai dato.
- E' vero. Ed è venuto il momenti di dartela. Vedi, Sloane ha un alleato
alla CIA.
-Non è possibile!!!
-Invece si, è possibilissimo -Sark si era fatto avanti- Ma non
immagineresti mai chi è:il vicedirettore Kendall!
Sydney rise.
-Ve lo ripeto,non è possibile,Kendall avrà tanti difetti ma sicuramente
non è una spia!!
- E' qui che ti sbagli, Sydney - riprese sua madre- e posso anche dirti il
nome del suo “aiutante”:Jack Bristow!
Il sorriso sparì dal viso della ragazza.
-Ma vi rendete conto di quello che state dicendo? Mio padre non può avermi
mentito per 2 anni, non può averlo fatto!Non so a che gioco voi stiate
giocando, ma a me non interessa!Non cercate di coinvolgermi in tutte
queste bugie!Non provateci nemmeno!
-Sydney, calmati. Comprendo il tuo shock e so che non ci crederai se non
te lo sentirai dire da qualcuno di cui ti fidi. Questo è il mio
suggerimento. Torna a Los Angeles, dicendo di esserti liberata dopo essere
finita nella mani di Sloane .Quando sarai stata rientrata alla CIA, fai in
modo di trafugare il contenuto del computer personale di tuo padre e di
Kendall. Quando avrai visto ciò che è contenuto, saprai da sola che cosa
dovrai fare. Ah, Sark, potresti lasciarci sole per un momento?
Quando il ragazzo fu uscito, Irina riprese:
-Quando sono sparita, tu avevi 6 anni.Non ti sei mai chiesta perché non ti
ho portata con me?Avrei voluto farlo ma il mio superiore me lo ha impedito
con la forza. Volevo portarti via da lì, Sydney, non solo perché ti amavo,
come ti amo ancora, ma anche per allontanarti da quel mondo corrotto, dove
lavori. Sapevo che tuo padre e Sloane ti avrebbero fatto entrare nell’ SD6
rovinandoti la vita.Ma quando tu hai saputo la verità su quell’organizzazione
e ti sei rivolta alla CIA,sei finita dalla pentola alla brace. Perché
Kendall passa quotidianamente tutte le informazioni che tu ricavi e pensi
arricchiscano il Paese,anche ad un organizzazione terroristica simile all’
SD6,della quale si sentirà presto parlare con terrore .E il tuo caro
paparino, lo aiuta. Non chiederti il perché, Sydney, probabilmente tuo
padre ha pensato che c’era tutto da ricavare e niente da perdere,
collaborando con Kendall. Ma noi vogliamo fermarli. E sono sicura che, una
volta scoperta la verità, lo vorrai anche tu.Ora devi andare Sydney.Ricordati
sempre che ti voglio un mare di bene e che te ne vorrò per sempre. E se
non dovessimo rivederci più, mi dispiace per questo.
E detto ciò la donna colpì la figlia facendole perdere i sensi. Poi diede
ordine a Sark di portarla fuori.
Sydney sbattè le palpebre.Si trovava in un vicolo di Hong Kong. Ripensò
alle parole di sua madre. No, non poteva essere, suo padre non potrebbe
mai fare una cosa del genere a lei e al suo Paese.Eppure la mamma l’aveva
lasciata andare veramente.
Mentre Sydney si dirigeva verso una cabina telefonica, si disse che quello
era un altro piano di sua madre per ottenere informazioni, probabilmente.Del
resto era un ottima attrice,aveva ingannato suo padre per più di 10 anni.
No, lei non sarebbe caduta nella sua trappola.Non avrebbe setacciato il
computer di suo padre e di Kendall.Il piano della Derevko non avrebbe
funzionato!E scacciando questi pensieri dalla testa,compose il numero
della CIA e comunicò la sua posizione.
Vaughn entrò nella stanza e corse ad abbracciare Sydney. L’aveva creduta
morta, e questo non poteva sopportarlo. Le chiese che cos’era successo.Sul
momento Sydney non seppe che rispondere. Non credeva a sua madre, o
meglio, non voleva credere a sua madre,e non voleva mentire a Vaughn,
tuttavia,,, se sua madre avesse avuto ragione?E se non l’avesse avuta?
-Sono stata rapita, ma non so da chi. Mi sono ritrovata qui, ad Hong Kong,
e non so come ci sono arrivata!
-Ti sei ritrovata qui e non sai chi ti ha portato? Vaughn era dubbioso.
-Esatto, è andata così!
Vaughn la osservò attentamente.-Devi ammettere che è un po’ strano.
Insomma, ti ritrovi qui, e non sai chi ti ha portato.Nessuno ti ha
interrogato…
-Non so che pensare nemmeno io,Vaughn.
- L’importante è che stai bene. Vieni, a Los Angeles, ti aspettano tutti.Non
sai che cosa è successo in sala quando ci hai telefonato!
Alla CIA l’aspettavano tutti!Suo padre, Will, Dixon, Kendall, tutti la
abbracciarono, alcuni quasi commossi. Syd si ritrovò a raccontare la bugia
che anche Vaughn aveva dovuto sentire, ma si rilassò quando si rese conto
che le credevano e non avevano domande spinose da porgerle. In compenso
c’era una nuova missione da sostenere. Syd sospirò. Un giorno, si disse,
sarebbe stata così audace da prendersi una vacanza!
- Sydney, mi ricevi?
Una ragazza dai lunghi capelli neri striati di rosso, percorreva a passo
spedito un corridoio, cercando di raggiungere l’ufficio del direttore il
più presto possibile.
-Qual è la stanza, papà?
-La terza alla tua sinistra. Ricordati di andare in silenzio radio, in
quella stanza l’allarme capta ogni segnale di trasmissione!
-D’accordo, vado in silenzio radio. Ci vediamo fuori.
-Ok, fa’ attenzione!
-Non preoccuparti.
Spenta la comunicazione e forzato la porta, Syd si catapultò dentro… ma
non era sola nella stanza!
-Tu!
-Salve,agente Bristow! Anche tu qui?
-Si, e vedo che il quadro “sospetto” interessa anche a mia mamma. Peccato
che serva a me!
Sark schivò il calcio della sua rivale e le afferrò la gamba, facendola
cadere a terra. Quando l’ebbe immobilizzata le rivolse nuovamente la
parola.
-Allora, hai scoperto cosa contiene il computer di tuo padre?
-Come ti ripeto, io non credo alla favola che tu e mia madre mi avete
raccontato, brutto…
-Tua madre ne era sicura, perciò,nel caso ti avessi incontrato mi ha
affidato queste carte. Se io fossi in te le leggerei. Certo, spetta a te
decidere da che parte stare.Ma deciderlo senza sapere la verità potrebbe
essere controproducente.
E detto questo Sark afferrò il quadro e sparì, lasciando Sydney a
terra,con la documentazione da parte di sua madre accanto a lei.
- Syd,tutto bene?
-Negativo papà. Nella stanza c’era Sark, ha preso lui il quadro.
-Va bene. Senti Syd, ci vediamo al punto di recuperò fra mezz’ora.
-Ma papà…
-No, Sydney, è inutile cercare di seguirlo, per quanto ne sappiamo
potrebbe essere in capo al mondo.Ci vediamo tra mezz’ora.Sta attenta.
E detto questo Jack Bristow chiuse la comunicazione.
Syd entrò alla CIA dove incontrò Vaughn.
-Ciao. Ho saputo della missione.
-Hai saputo che cosa? Che mi sono fatta fregare da Sark e che per colpa
mia non abbiamo il quadro?
- Syd, tu sei eccezionale nel tuo lavoro, non puoi prendertela così. Non è
colpa tua,ignoravi che Sark fosse nell’edificio, mentre lui probabilmente
ti aspettava!
Sydney sorrise.
-Comunque, anche se tu la metti così per farmi stare meglio, noi non
abbiamo il quadro, che ora è nelle mani di mia madre.Ma quel quadro ci
serve,giusto?Ed è per questo che mi unirò alla squadra che andrà a
riprenderlo.
-In questo caso,posso solo dirti che ti accompagnerò.
-Grazie,ma…
-Niente ma.Non ti lascerò sola.
-Allora ci vediamo.Magari stasera…
-Stasera a casa mia.Non puoi rifiutare.
-Allora non rifiuterò.
-A dopo.
Mentre Syd cercava di decidere quello che avrebbe indossato quella
sera,mentre si dirigeva verso la sua macchina, scorse all’ultimo momento
Kendall e suo padre, che conversavano a bassa voce, in modo che non li
sentisse nessuno.Ma mentre cercava un pretesto per avvicinarsi un po’, i
due la scorsero e la salutarono. E lei non potè far altro che rispondere
al saluto e salire in macchina.
A casa di Will, dove aveva trovato rifugio,visto che la sua era ancora un
disastro dopo l’incendio, non c’era nessuno.Un biglietto all’ingresso la
informò che sarebbe tornato fra un paio d’ore.Si lasciò cadere sul letto
della sua stanza e lo sguardo le cadde sul cassetto del comodino dove
aveva ficcato le carte datele da Sark,senza averle lette.Non osava
immaginare che cosa vi avrebbe trovato,ma dopotutto non aveva senso
lasciarle marcire lì. E con un sospiro le estrasse e si sedette a
leggerle. All’interno della busta c’erano più fogli.Prese il primo e lo
aprì.La scrittura era la stessa che Sydney aveva visto sui libri
dell’università.Era la scrittura di sua madre!
“Cara Sydney,
se stai leggendo questo foglio vuol dire che mi credi, almeno in parte.
Ero sicura che non avresti mai spiato ne computer del tuo superiore o di
tuo padre,per questo ho incaricato un mio conoscente di farlo al tuo
posto. I fogli che troverai nella busta sono tutto quello che ho trovato e
spero che ti basti per capire che persona è veramente tuo padre. Sappi che
non ho agito per vendetta nei suoi confronti,ma perché sono sicura
che,dopo l’ SD6,tu non possa più vivere nell’imbroglio e nelle bugie che
prima Sloane e ora tuo padre, ti stanno raccontando. Ho piena fiducia in
te e sono sicura che farai la scelta giusta. Se avrai voglia di
vedermi,puoi recarti a Parigi,in Francia. Recati all’Hotel “Novotel”,non
puoi sbagliare.
Ricordati che ti voglio bene e che te ne vorrò sempre
La mamma"
Sydney fissò ancora per qualche secondo la lettera di sua madre,con un
magone alla gola che non se ne voleva andare.Poi la mise da parte e prese
i fogli restanti.Gli aprì lentamente,sperando che sua madre la stesse
prendendo in giro,cosa che prima non aveva mai fatto.Ma i fogli rivelavano
veramente quello che Sydney non voleva credere. Grandi somme di denaro
erano state date in contanti a persone misteriose e…con le lacrime agli
occhi Sydney trovò la documentazione che provava senza alcun dubbio che
Jack e Kendall passa vano informazioni a qualcuno. Syd appallottolò le
carte e le lanciò all’altro capo della stanza,piangendo.Era tutta una
presa in giro quella di Kendall,che coinvolgeva non solo lei,ma anche
Vaughn,Dixon, Marshall…tutti insomma.Suo padre l’aveva solo usata,prima
contro sua madre e anche contro gli Stati Uniti!Rivide la scena di suo
padre che conversava in privato con Kendall,magari per dargli altre
informazioni!
Le restava una cosa sola da fare. Doveva infiltrarsi nel computer di suo
padre per avere la conferma di quello che le aveva detto sua madre.Per
capire di chi poteva fidarsi!
-Papà, sei in casa?
-Sono in soggiorno!
Per fortuna che alla CIA le avevano insegnato a combattere la sua
emotività. E in quel momento,quell’insegnamento le serviva proprio.
-Ciao!Passavo di qua e ho pensati di fermarmi per salutare.
-Hai avuto una buona idea. Solo che io adesso devo proprio…
-Oh,certo,non preoccuparti,passerò un’altra volta…
-Non sarà necessario.Non starò via molto,una mezz’oretta al massimo.Puoi
aspettarmi qui,se ti và.
-D’accordo,allora ti aspetto.
Suo padre le sorrise,prese la giacca e uscì.
Syd attese qualche minuto,dando al padre il tempo per raggiungere l’auto e
partire. Poi si avvicinò al suo portatile e lo accese. Frugò per un bel
po’ fra tutti i documenti contenuti, finché…Syd si lasciò cadere su una
sedia. Allora quel che le aveva detto sua madre era vero. Suo padre le
aveva mentito spudoratamente per tutto quel tempo!Quando si
riscosse,spense il computer e si precipitò in cucina. Scrisse sul
blocchetto di fogli che si era ricordata di avere un appuntamento e che
doveva andare assolutamente. Raccolse le sue cose e si precipitò in
aeroporto.Lì avrebbe comprato un biglietto di sola andata per la Francia.
-Sydney,sono tornato!
Ma la casa era vuota. Jack fece tutto il giro della casa,ma della figlia
nemmeno l’ombra. Lanciò le chiavi dell’auto vicino al suo
portatile,quando…lui non l’aveva lasciato acceso,ne era sicuro!C’era una
sola persona che avrebbe potuto accenderlo in sua assenza!Velocemente,Jack
cercò gli ultimi files che erano stati aperti…e quando apparvero,prese le
chiavi dell’auto e uscì precipitosamente dalla porta.
-Abbiamo un problema!
-Di che tipo?
-Sydney ha scoperto che non lavora per la CIA!
Kendall quasi si strozzò con il vino che stava bevendo.
-Come è successo?
-Ha frugato nel mio computer,ma non capisco chi le aveva fatto sorgere dei
dubbi sulla mia lealtà verso la CIA!
Kendall sospirò. Poi disse
- Vaughn lo sa?
-Non ancora. Lo avviserò subito.
-Si?
- Vaughn? Dobbiamo parlare!
-Ora? Sto finendo…
-Tra 10 minuti. Il posto lo conosci.
E detto questo Jack Bristow riattaccò.
Quando Vaughn arrivò nel garage dove incontrava ogni 2 giorni i suoi
soci,Kendall e Jack lo stavano aspettando.
-Ci sono problemi?
-Si,e grandi. Sydney ha scoperto che passiamo le informazioni del governo
a dei terzi!
-Che cosa???!!!
-Si,ma siamo fortunati. Vedi, Sydney crede che io e Kendall siamo
doppiogiochisti, da quello che ha letto nel computer può aver ricavato
solo questo. Ed ecco dove sta la nostra fortuna. Lei non ha idea che
dell’organizzazione faccia parte anche tu!
Syd si trovò davanti al Novotel, ancora scombussolata. Ma non era il caso
di rimanere davanti all’ hotel tutta la mattina. Sua madre era là
dentro?Se era così,lei l’avrebbe affrontata.
-Salve,sono Lara Ridde,vengo da Bristol. Vorrei una stanza,per questa
sera.
Syd giocherellava con un ciuffo di capelli rossi,con aria annoiata.
-Ma certo,Ridde…si,la camera 243 è libera. Ecco qua le chiavi. Le auguro
una piacevole permanenza.
-Sicuramente…
Syd prese le chiavi che l’uomo le porgeva e si diresse all’ascensore.Quando
questo si aprì,però,davanti a lei c’era Sark!
-Salve,agente Bristow!L’abbiamo vista arrivare.Tua madre ti attende.Se
vuoi seguirmi…
Syd entrò nell’ascensore e Sark schiacciò il pulsante del 4 piano.
-La terza stanza a sinistra. Irina ti aspetta.
Syd si avvicinò alla porta e spinse la maniglia.Sua madre era in
piedi,affacciata alla finestra con aria assorta.Quando la sentì entrare,si
voltò verso di lei e le sorrise.
-Ciao Sydney!Come stai?
-Bene.
-Ne sei sicura?
-Si.Ma non sono qui per parlare di me.Voglio distruggere l’organizzazione
per la quale lavora mio padre. E se tu e Sark potete darmi una mano,sono
disposta ad allearmi con voi!
Sua madre sorrise.
–Voglio che tu sappia che io ho tradito la tua organizzazione,se così si
può chiamare,ma non volevo tradire la fiducia che tu hai in me.Spero che
tu lo capisca,e se puoi,perdonami per tutto quello che ti ho fatto,o che
non ti ho fatto.Io ti voglio bene.
Irina aveva le lacrime agli occhi. Guardò sua figlia e si accorse che lei
le sorrideva.Le due donne si abbracciarono.La madre e la figlia che erano
state divise per moltissimi anni.
-Ti voglio bene anche io,mamma.
Syd si stava togliendo la parrucca rossa, quando il suo cellulare squillò.
Sark,che le aveva raggiunte poco prima nella stanza,lesse il nome che si
vedeva sul display del cellulare.
- Vaughn.
-Oddio,dovevo cenare con lui!Non importa,il punto è un altro.Che devo
dirgli?
-Non menzionare noi.Digli che una tua vecchia amica,trasferitasi in
Francia anni fa sta male, ma che tornerai a Los Angeles tra un paio di
giorni.
- D’accordo.Pronto?
-Syd,sono io.Dove sei finita?Ieri sera non sei venuta a casa mia e non
rispondevi al telefono.Che è successo?
-Mi dispiace,Vaughn,ma quando sono tornata a casa mi hanno chiamato da
Londra…
Syd si morse la lingua Accidenti,era Parigi!Comunque continuò con il tono
più convincente che le veniva in quel momento.
-Una mia vecchia amica sta male,ma dovrei tornare tra un paio di giorni.Sembra
che si rimetterà.Ero in ospedale,non potevo avvertirti.
-Capisco. Beh,se vuoi ti raggiungo…
-No,non preoccuparti,non ce n’è bisogno.Sarò a Los Angeles fra qualche
giorno.
-Ok.Ti aspetto. Ah,Syd,ricordati una cosa…ti amo.
-Anche io. A presto.
Syd interruppe la comunicazione.
-Ora non ti resta che liberarti del telefono e cambiarlo,insieme alla
scheda.
-Mamma,perché non possiamo avvertire anche Vaughn di questa storia?Ci
darebbe una mano!
-Per ora no,non possiamo rischiare che si accorgano di qualcosa.Lo faremo
più avanti.
-Ora potremo andare a fare colazione. Sapete,il mangiare è importante…
Irina sorrise.
-Mi sembra un’ottima idea. Syd,tu che…Syd!
La ragazza infatti si stava reggendo al tavolo per non cadere a terra.
-Ora va meglio,davvero.Potremo andare a fare colazione.
-Sydney,sei quasi svenuta,a colazione ci andremo dopo!
-Mamma,sto bene!è stato solo un calo di zuccheri,e se non mi fai fare
colazione,non vedo vie d’uscita.
Sark e Irina sorrisero.
-Hai mai avuto malori del genere,recentemente?
-No,mai.
-Beh,allora non dovrebbe essere niente di preoccupante.Ma la colazione la
faremo in camera!
Quando Irina lasciò la stanza per prenotare il volo che gli avrebbe
portati in Russia,Syd e Sark rimasero soli.
-Ora puoi dirmelo.Voglio sapere come hai fatto a scoprire che Allison era
un duplicato e non la tua amica!
-Allison??Tu la conoscevi!
-Si,la conoscevo. L’ ho arruolata io per quella missione.
-TU hai fatto uccidere Francie!!
-Faceva parte del piano…
-TU hai ucciso la mia migliore amica!!!!
-Se è per questo,TU hai ucciso la mia ragazza!
Syd si interruppe.Non sapeva che fosse la ragazza di Sark, ma del
resto,due persone così non potevano lasciarsi sfuggire.Come si dice,”Chi
si piglia,si assomiglia”.
-Ho dovuto ucciderla.Non ho potuto farne a meno,visto che altrimenti mi
avrebbe ucciso lei!
-Non ti sto dando la colpa…
Syd lo guardò bene per capire se stava fingendo,ma le parole del ragazzo
gli sembravano sincere.
-Francie…è morta,vero?
Che domanda stupida.Lo sapeva benissimo che era morta.
-Non l’ ho uccisa io.Io l’ ho solo catturata.
-Scusami.Pensavo che l’avessi uccisa tu e ti ho detto…almeno sei stato
sincero.
-L’ho comunque rapita io,anche se non sapevo che volevano farle.Grazie per
avermi dato la possibilità di giustificarmi.
Sark e Syd si fissarono. Poi,lei abbassò gli occhi.
-La mamma sarà qua a momenti.Faremo meglio a farci trovare pronti.
- Eccoci qua.Questa è la mia casa.
Si trovavano davanti a una bella villa,non molto grande,ma comunque più
che sufficiente per due persone.
-Mi piace molto.Hai sempre vissuto qui?
-No,abito qui da 15 anni .Prima stavo in un’altra zona,non molto lontana.Vuoi
entrare?
Quando si furono sistemate,Irina e Syd si sedettero sul divano del
soggiorno.
-Ah,questo è il tuo nuovo telefono con la tua nuova scheda.
-Grazie.
-Ti mostrerei la sede del KGB,ma…
-…dovrò dimostrare di essere leale all’associazione,prima.
-Esatto.
-Che dovrò fare?
-Niente di particolare.Incontrerai Sark in un magazzino e lì farai un test
sotto l’effetto del Pentothal.
D’accordo.Quando?
-Domani alle 9 e mezza,se per te va bene.
-Nessun problema.
-Sark?
-Sai,Sydney,tutti mi chiamano per cognome,ma questo non vuol dire che mi
vada sempre bene.Tu potresti chiamarmi per nome.
–Davvero?Posso?
-Io non scherzerei tanto. Andrew andrebbe meglio del solito “Sark”.
-Nomi inglesi?
-I miei genitori lo erano.Ma sono cresciuto in un orfanotrofio russo.
-Oh.
-Beh,possiamo cominciare.
Il test durò alcune ore e i risultati furono affidati ad un corriere che
li portò alla sede dell’agenzia.
-Mi dispiace per i tuoi genitori.
Sark scrollò le spalle.
-Non li ricordo,non ho provato dolore.
-Se abbiamo finito,posso andare?
-Certo.Se vuoi ti accompagno.
Syd era incerta sulla risposta da dare.Alla fine,vinse il lato che era
attratto da Sark.
-Sei gentile. Grazie.
-Mamma?
-Sono in salotto, vieni.
Quando la figlia si accomodò accanto a lei,Irina disse:
-Allora,come è andata?
-I risultati non me li hanno ancora comunicati.Lo faranno domani,penso.
-Va bene.Ah…ti ho vista tornare a casa con Sark.
-Si è offerto di accompagnarmi e…
-Non devi sentirti in dovere di dirmi cosa c’è tra te e lui!
-Non mi sento in dovere. E comunque non c’è niente.Vado a farmi una
doccia.
-Però lui ti piace…
Ma Syd preferì non rispondere.
Due giorni erano passati da quando la ragazza aveva fatto il test.
Ora,Sark l’aveva convocata per riferirle i risultati.
-Ciao Sydney.
-Ciao.
-Sarai lieta di sapere che il tuo test ha dimostrato che ci sei leale e
non ci tradirai.
-Sono dentro?
-Esatto.Benvenuta al KGB!
Sydney sorrise.
-Vuoi seguirmi?Alla sede ti aspettano tutti!
La sede del KGB era situata in un’agenzia di viaggi.Quando arrivò là con
Sark,trovò un piccolo drappello ad aspettarla.
-Signorina Bristow,sono il vicedirettore Doraskji.
-Sydney Bristow.
-Questa è Svetlana Krakov,una dei nostri migliori agenti.Forse vi siete
già incontrate in qualche missione…come nemiche,naturalmente. E lui è
Sergej Sketrij,un altro agente.Il resto della “truppa” lo conoscerà più
tardi. Ora,se vuole seguirci,ho una missione che vi devo assolutamente
comunicare.
Syd sospirò.Le missioni erano interminabili anche dall’altra parte del
mondo,dopotutto…
-Ciao.Tu sei Sydney Bristow.
-Si,sono io .E tu sei Svetlana Krakov.
- Svetlana e basta.Abbiamo sentito molto parlare di te.
-Davvero?E da chi?
-Beh,dalla Derevko .E anche da Sark.
-Sark?
-Si,ti ha incontrato in qualche missione e non ne è uscito molto bene.
Sydney rispose al sorriso della ragazza.
-Quando ti hanno reclutata?
-Quando lavoravo per la CIA. Sono qua per distruggere l’organizzazione che
alcune persone spacciano per una branca della CIA.
-Si,lo so.La Derevko ha intenzione di distruggerla.Ti ha portato qui lei?
-Mi ha raccontato la verità.
-Allora benvenuta tra di noi.
-Grazie.
-Buona fortuna per la missione.Tu e Sark a Londra.
-Già.Sembra che là ci sia un uomo che sa qualcosa dell’organizzazione di
mio pad…di alcune persone che si spacciano per agenti CIA.
Svetlana non diede segno di aver capito ciò che Syd stava per dire. E se
l’aveva capito,non lo diede a vedere.
-Ora devo andare. Auguri.
-Grazie. A presto.
-Bel posto,no?
-Non è male.
Syd camminava accanto a Sark,in un corridoio molto illuminato. Spostò i
lunghi capelli neri dal viso,facendoli ricadere dietro le spalle nude,che
il mini-abito che indossava non arrivava a coprire.
-La festa è in giardino.
-Già.Intorno alla piscina.
-Se non dovessimo compire una missione farei volentieri un bagno.
Syd sorrise.
-Peccato che Crouch non abbia la nostra stessa idea.Dovremo cercarlo sulla
terraferma.
Sark rise.
–Muoviamoci.
-Mi è scappato sotto il naso!!
- Sydney,non è colpa tua,si deve essere accorto di qualcosa.
-Ma ora non abbiamo l’uomo che ci può aiutare a distruggere
l’organizzazione di Kendall e mio padre!
-Non preoccuparti,lo ribeccheremo prima o poi. Forza,l’hotel è
questo,entra.
-I signori Dolmas?
-In persona.La nostra suite?
-La 392.Buona permanenza.
-Grazie. Andiamo,cara.
-Beh,è veramente bella.
-Si…
-Io prendo la camera vicino al bagno.
-Come preferisci. La tua valig… Sydney!
-Il secondo malore in pochi giorni.Dovresti farti vedere da un medico.
- Dev’essere stato un calo di zuccheri.Io sto benissimo.
Sydney era distesa sul letto e Sark era seduto accanto a lei.
-Ne sei sicura?Sei quasi svenuta,di nuovo.
-Sei gentile a preoccuparti per me.
Sark le appoggiò una mano sulla guancia.
Un telefono squillava.Chi cavolo la cercava alle sette del mattino?Guardò
Sark disteso accanto a lei.Anche lui era sveglio.
-Ti cercano.
Syd si sciolse dal suo abbraccio e si alzò.
-Mamma,che c’è?
-Ti ho disturbata?
-No,non fa niente.
-Allora,com’è andata con Crouch?
-Non l’abbiamo preso.Deve aver notato qualcosa e se l’è filata.
-Prenderemo i filmati della festa.Magari qualcuno mostra con chi è in
combutta.Tu e Sark rientrate.La missione è finita.
-Ma…
-A presto tesoro.
-Ciao mamma.
Sark comparve dietro di lei.La cinse con le mani intorno alla vita.
-Sark,dobbiamo andare.
-Se non sbaglio,la partenza è fra tre ore.Io dico che non c’è fretta.Non
sei d’accordo?
-Non so…Prova a convincermi…
Syd non ebbe molto tempo per pensare alla notte che aveva passato con Sark
e neanche al fatto che prima di trovarsi in quella situazione,lei stava
con Vaughn.Quando rientrarono,infatti,sua madre volle vederli.
-Eccovi qua!Se vi sedete,vi mostrerò che cosa contengono i filmati che
abbiamo recuperato.Il ragazzo che ha incontrato Crouch e lo ha
avvertito,non ha notato le telecamere…meglio così.
Syd si concentrò sul video. E per poco non le venne un infarto .L’uomo che
parlava con Crouch era Vaughn!
-Non è possibile!!Vaughn non poteva sapere dell’organizzazione di mio
padre senza avermi detto niente!! Escluso. Non può aver fatto una cosa del
genere!!!
-Tu e lui vi siete frequentati,se non sbaglio.Io penso che il suo amore
fosse sincero.
Ma Syd era partita.Non era in vena di ragionare.
-Non me ne frega un fico secco del suo amore!Per quanto mi riguarda,ormai,quell’…uomo
non è altro che un mostro,che lavora per quelli che voglio distruggere.
Distruggerò anche lui.Non si può amare una persona,raccontandole solo
bugie!
Detto questo la ragazza uscì dalla porta. Sark voleva seguirla,ma Irina lo
fermò.
-Lasciala sola,le passerà presto.
-Ha fatto un discorso interessante.
-Fino ad un certo punto.Si può amare una persona,raccontandole solo bugie.
- L’uomo che vedete sul video è Chrouch. Due dei nostri agenti hanno
provato,circa una settimana fa,a intercettarlo e a farlo parlare,ma la
missione non è riuscita.I suoi alleati sapevano del nostro arrivo e l’
hanno salvato.Non per questo è tutto perduto.Abbiamo delle
informazioni,sottratte all’associazione…
-Sottratte?Abbiamo trovato un punto debole nel loro sistema informatico?
-Non esattamente.Un nostro tecnico ha intercettato una loro trasmissione.Il
destinatario non lo conosciamo.
-Come facciamo ad essere sicuri che siano attendibili,allora?
- L’unico modo è quello di andare a vedere di persona. Sydney,la missione
è tua. Sark e Krakov, la seguirete da fuori.Una piccola squadra di riserva
ci starà vicini abbastanza da intervenire in caso di pericolo.Se riusciamo
ad avere Choruch,l’associazione criminale americana avrà le ore contate.La
missione è difficile.Buona fortuna.
-Sydney,ci sei?
-Affermativo.Che strano,mi sembra di parlare con mio padre,quando lavoravo
per lui.
-Concentrati.Scendi nel sotterraneo. E,per favore,portaci qualche
pasticcino,sto morendo di fame.
-D’accordo.Vado in silenzio radio,potrebbero intercettarmi.
-Stai attenta.Ci vediamo fuori.Se per qualche motivo dovessimo
allontanarci,ci troviamo al punto di recupero fra un’ora.
-Ricevuto.
Syd spense la comunicazione.I gradini per il sotterraneo erano vicini.La
ragazza si ritrovò in una stanza buia.Non aveva neanche fatto in tempo a
estrarre la pila,che un uomo le balzò addosso.Non era il suo giorno
fortunato.Con poche mosse,Syd lo stese,ma i rumori della colluttazione
avevano fatto sopraggiungere altri uomini.Erano decisamente troppi.Dopo
un’ardua lotta la ragazza fu costretta a gettare la pistola e ad
arrendersi.
Le braccia le dolevano molto,erano pesantissime.Ci mise un po’ per capire
che era legata ad una sedia.
-Agente Bristow, è un piacere rivederla.Alla CIA sentivamo la sua
mancanza,forse anche più degli altri.
- Kendall?Pensa che io ti credevo buono, rompipalle nato,ma
fondamentalmente buono. é incredibile come ci si possa sbagliare su un
figlio di puttana come te!E Sloane?Si è nascosto da qualche parte o sta
aspettando il momento migliore per fare la sua comparsa?!
-Moderi il linguaggio,agente Bristow.Le consiglio di non parlare così ai
nostri…killer privati. A loro non piacerebbe affatto. E noi non vogliamo
che il suo sorriso si rovini…le conviene dirci che cosa sa della nostra
organizzazione,se non vuole perdere qualche altro dente.
Syd non rispose.
-Vedo che hai bisogno di pensarci. Bene,ti darò un po’ di tempo.Pensa a
ciò che ti ho detto.
E uscì dalla stanza,dopo aver ordinato che nessuno le facesse visita.
La porta si aprì di colpo e la luce inondò la stanza buia.La ragazza ci
mise un po’ a capire che qualcuno era entrato e le stava sciogliendo i
nodi che la legavano alla sedia.
-Vaughn???!!!
-Sbrigati,abbiamo poco tempo,le altre guardie saranno qui tra poco.Dobbiamo
andare.
La ragazza si mise in piedi faticosamente,ma il corridoio fu percorso
piuttosto velocemente comunque.Quando furono fuori dalla struttura,tramite
un passaggio che sicuramente conoscevano in pochi,si fermarono per
riprendere fiato.Lo spazio era deserto,non si muoveva una mosca.
-Perché mi hai liberato?
-Mi sembra chiaro,Syd.
-A me non sembra.
-Volevo dirtelo sulla spiaggia,mi sembrava molto più romantico.Dirti “ti
amo” in macchina,o in un parcheggio non mi sembrava la soluzione migliore.Ma
se vuoi la risposta,è questa.Malgrado io ti abbia mentito,e tu hai ragione
a d avercela con me,hai tutte le ragioni per odiarmi,devi sapere che io ti
amo.
Syd abbassò lo sguardo.Anche lei lo amava. Ripensò per un momento a tutti
quei bei giorni insieme.Ma rapidamente ricordò quando aveva scoperto che
quell’uomo le aveva mentito su tutto ciò che lei credeva vero,che l’aveva
ingannata,tradita…
-Mi hai mentito per due anni,Vaughn,2 ANNI!!!Credi davvero che io possa
fidarmi di quello che mi dici?
-Hai ragione,sono un’idiota. Scusami. La strada più breve per uscire da
qua è facile. Segui la via e non puoi sbagliare.
-Grazie di avermi liberato.
-Non è stato difficile. E ora sai che ti amo.
-Ma quando vedranno che non ci sono più…
-Ho già pensato a tutto.Non sospetteranno di me.Stai tranquilla. E ora
vai.
Syd lo fissò e all’ultimo momento si accorse che lo stava baciando. Vaughn
aveva rischiato tutto per lei, dopotutto…
Si staccò da lui.
-Grazie.
-Arrivederci.Non sarà questa l’ultima volta che ti vedo. è una promessa.
Syd gli volse le spalle e cominciò a correre in direzione dell’uscita.
-Sydney…tutto bene?
-Meravigliosamente,direi.Sono riuscita a scappare…un po’aiutata. Grazie,Andrew.
-Mi sono preoccupata.Sei un bel po’ in ritardo.
Le sfiorò una guancia.
-Andrew,prima o poi dovremo parlare di quello che è successo…
-Per me non è stato un errore.Lo rifarei una seconda volta.Il punto è se
TU lo rifaresti una seconda volta.
Syd sospirò.
-Non so,Andrew,sono confusa,non ci capisco più niente.Dammi un po’ di
tempo per fare chiarezza dentro di me.Per favore.
Sark la baciò sulle labbra.
-Prenditi il tempo che ti serve.Sappi solo che…non mi sei mai stata
indifferente.
Syd sorrise e annuì.Rimase a guardare Sark che si allontanava in preda ai
suoi confusi pensieri.In una sola giornata aveva rivisto Vaughn,aveva
sentito che amava ancora quell’uomo,che solo lui poteva riuscire a
completarla. L’aveva anche baciato…ma tutte le sue bugie la facevano
ancora stare male.Era come se il suo cuore venisse trafitto da mille aghi.
E poi c’era Sark. Bello,d’accordo.Ma non riusciva a sentirsi come con
Vaughn.Anche se ci aveva provato. E poi,quella notte all’ hotel…Syd si
chiese se un giorno avrebbe vissuto una vita meno incasinata…
-Sydney,che cos’è successo?
Irina,sopraggiunta in quel momento,la strappò ai suoi pensieri,facendola
tornare sulla Terra.
-Niente,mamma,stai tranquilla,sto bene.Ho solo avuto un
piccolo…contrattempo.Cosa fai qui?
-Ti do una buona notizia.Avevamo predisposto una piccola squadra di
agenti,come forse già sai.Abbiamo preso Chrouch e anche qualcuno che non
ci aspettavamo si catturare.Abbiamo preso Kendall.Abbiamo scoperto anche
che la sua organizzazione era piuttosto ristretta,ancora ai primi stadi.Non
sarà difficile trovare il resto della “banda”.
-Ma è fantastico!!
-E' indubbiamente una bella notizia.
-E Sloane?
-So che non ti farà piacere sentirlo ma…non abbiamo idea di dove sia
finito.Ha abbandonato tutto poco prima che noi arrivassimo qua.La sua
posizione ci è ignota, per ora.
Syd annuì,poi riprese.
-Senti,Vaughn mi ha liberata,ha collaborato di sua spontanea volontà…forse
non serve catturare anche lui.Abbiamo Kendall,lui può dirci tutto.
-Niente paura,non avevo neanche intenzione di catturarlo.Deve sistemare
alcune cose nella sua vita,prima.
-Non stiamo più insieme.
-Ma tu lo ami.
-Non è questo il punto. E poi ora non mi va di parlarne.
- D’accordo.Passando ad altre cose potrei dire che il problema che ci
affliggeva è risolto.
-Il mio lavoro con voi è finito…
-Già.Se vuoi tornare in America,non sarò io ad oppormi.
-Tu sai che mi mancherai.
-Lo so.Ma non per questo devi rimanere se non ne hai voglia.
-Non ho detto questo.Non mi sentirei forzata,se decidessi di rimanere qui.
-Non vuoi tornare a Los Angeles?Sydney,la tua vita è là!
-Non lo so,mamma.Non ho più niente a Los Angeles.Il papà verrà
catturato,Vaughn non sta più con me,Francie è morta e Will…non ho idea di
dove si trovi.Non c’è più niente che mi trattenga là.
-Se la metti così…ma pensaci bene. E ricorda che conosci la mia
abitazione.
-Me lo ricorderò.
-Allora…a presto,spero.
-A presto.
Irina si voltò e prese a camminare.Forse era l’ultima volta che vedeva sua
figlia…
Si girò e tornò velocemente sui suoi passi.Le due donne si abbracciarono.
-Sydney,ti voglio bene.
-Ti voglio bene anche io.
-Voglio darti una cosa.
Irina si tolse una bella catenina in oro bianco.
-Mamma,è tua!
-No Sydney.Ora è tua.Era di mia madre…tua nonna. Ha un grandissimo valore
per me. Ma sapendo che ce l’ hai tu,mi sento meglio.Ogni volta che
guarderai quella catenina ti ricorderai di me.Ti ricorderai che anche se
siamo state separate per tanto tempo ti voglio un mare di bene.
-Grazie.Non ho parole…
-A presto,figlia mia.
Irina si allontanò. Syd la guardò fino a quando non scomparve dal suo
campo visivo.
-A presto,mamma.
POST-FAZIONE DELL'AUTRICE - DEDICHE
Sono arrivata alla fine del racconto. Per me è già un bel passo avanti.
Alle mie migliori amiche, perché per me ci sono sempre. Non cito i nomi,ma
loro sanno che questo racconto è dedicato a loro.
A mia cugina, che considero un’amica.
A mio padre, per tutto quello che fa per me.
E a tutti quelli che seguono questo meraviglioso telefilm. |