Parte 1
Mercoledì.
Sydney Bristow dormiva tranquillamente nel suo letto.
Il sole filtrava tra le persiane e le illuminava il viso.
Sydney se ne accorse e aprì lentamente gli occhi.
Rimase un attimo intontita a guardare il soffitto, poi si voltò verso il
comodino e guardò la sveglia…
“Cavolo” pensò tra le sé “Sono le dieci!!!Non ho sentito la sveglia!”. Si
alzò di scatto prese dei vestiti, dei jeans e una camicetta rossa, e corse
in bagno.
Poco dopo era pronta per uscire.
“Francie, perché non mi hai svegliato? Lo sai che devo andare
all’università, poi al lavoro…
ho un sacco da fare!” disse Syd, alla sua coinquilina, anch’essa una
studentessa universitaria, mentre mangiava velocemente qualcosa.
“Mia cara, ho tentato, ma era una missione impossibile! Credo sia più
facile infiltrarsi nella Cia che riuscire svegliare te!” Rispose Francie
che subito riprese a leggere il libro che stava studiando.
“ Non credo proprio! Ciao,ci vediamo stasera” rispose ridendo Sydney.
Eh sì, Francie non sapeva proprio di cosa stesse parlando…Era impossibile
infiltrarsi alla Cia, lei lo sapeva bene perché era un agente segreto
dell’Sd-6 ed era un suo amico, Marshall Flinkman che progettava i sistemi
di sicurezza.
“Sydney,aspetta, non ti stai dimenticando di qualcosa?” gridò Francie
alzandosi dal tavolo e andando verso di lei.
“Cosa?” le rispose Syd.
Francie la abbracciò teneramente. “Auguri, buon compleanno!!”.
Sydney se ne era completamente scordata. Nella sua vita aveva sempre
tenuto in scarsa considerazione i suoi compleanni. Nessuno si era mai
preoccupata di farle gli auguri da bambina. Il padre era sempre in giro
per il suo lavoro, sua madre invece era morta…
“Grazie, Francie, ti voglio bene” rispose un po’ commossa Sydney.
Nel quartiere generale della Cia,a Los Angeles,era in corso una riunione.
“L’Sd-6 riesce a rafforzarsi sempre di più…Voglio sapere cosa stiamo
combinando!!!
Abbiamo un agente infiltrato in quel covo di terroristi che rischia la
vita per passarci le informazioni e noi…niente di niente!!!Non riusciamo a
farle fruttare!!!”. Gridò il vicedirettore Devlin.
Quell’agente infiltrato era il padre di Sydney, Jack Bristow, un padre con
cui Syd non viveva da anni e che credeva lavorasse per un industria di
ricambi aerei, così come Syd credeva anche di lavorare per la Cia, ma
l’Sd-6 invece non ne faceva parte, era un’organizzazione criminale.
Un giovane sui 27 anni,di nome Michael Vaughn ,rispose: “Signore, facciamo
il possibile…ma ci sono delle nuove reclute nell’Sd-6…una ragazza in
maniera particolare…sono dannatamente bravi….”.
Devlin si rivolse a Jack che era lì presente: “Non conosci nessuno di
questi agenti, Jack? La ragazza? Dobbiamo avere più informazioni…”.
Jack: “No, non so niente di loro.Non li conosco personalmente.Io sono uno
stratega: studio le missioni.Non ho contatti con gli agenti,Arvin Sloane
non me lo permette.”
Jack aveva in parte mentito. Gli agenti non conoscevano lui. Ma Jack
sapeva benissimo chi erano,sapeva benissimo che quella ragazza era sua
figlia, ma non voleva rivelarlo alla Cia. Temeva per la sicurezza di
Sydney.
Vaughn chiese a Jack Bristow: “Quali sono i dettagli della prossima
missione?”.
Jack si rivolse al giovane agente Cia: “L’Sd-6 vuole il progetto Atram del
genio dell’informatica Hansel Gray. Atram è una specie di virus, che
colpisce i sistemi di sicurezza informatici, li infetta e li
disattiva…Pensate quali danni può causare…L’Sd-6 potrebbe lanciarlo contro
banche e infiltrarsi nei conti di grandi aziende, o violare i computer di
grandi multinazionali rubandone i brevetti o ancora lanciarlo contro la
Cia stessa. Gray abita qui a Los Angeles, in una villa sulla spiaggia.E’
un tipo geniale, ma stravagante. Ama la bella vita. Domani darà una
festa,dei nostri agenti saranno lì.Ci dovete essere anche voi. Dovete
fermarli. Rubare prima di loro il disco con il programma Atram.”
Devlin rispose: “Ci saranno l’agente Vaughn e l’agente Weiss”.
Sydney era arrivata all’università. Stava cercando parcheggio,quando le
squillò il cellulare.Era uno dei suoi migliori amici, Will Tippin.
Sydney allungò la mano per afferrare il telefono e non si accorse che la
macchina davanti si era fermata…
Accadde tutto in un momento….Sydney tentò di frenare ma….
“Ciao Syd, come stai? Volevo farti gli auguri….” chiese Will.
“Male! Per colpa tua ho appena tamponato qualcuno…Ti richiamo, cavolo!”.
Sydney scese dalla macchina.
Un giovane molto carino controllava i danni della sua auto.” Accidenti, la
mia macchina nuova! E’ incredibile. Non voglio crederci. Questa è sfiga!
Bisogna essere uno stupido idiota per non avere visto che mi ero
fermato!!” disse il ragazzo mentre lentamente si voltava per guardare in
faccia il colpevole di quell’incidente.
“Non UNO,ma UNA stupida idiota! Mi chiamo Sydney Bristow. Non si preoccupi
sono assicurata. La colpa è mia…” disse Sydney, che pensò tra sé: “Proprio
un bel ragazzo dovevo tamponare? Sono sempre la solita!”.
“Sono Danny Hecht.” Le rispose il ragazzo. Danny non riusciva ad
aggiungere altro. Quella ragazza era troppo carina. “Mi…mi… scusi per
averla insultata…mi dispiace tantissimo”.
“Non si preoccupi me lo sono meritata. Io studio qui, letteratura, anche
lei è studente?”.
“Sì, sono all’ultimo anno di medicina.” Rispose ancora mezzo intontito
Danny.
Sydney sapeva benissimo che era molto tardi e che la lezione era ormai
persa.
“ Bene… non ci resta che compilare i moduli per l’assicurazione”.
Dopo mezz’ora i due ragazzi avevano terminato.
Sydney era dispiaciuta nel doverlo lasciare. Aveva scoperto che era un
ragazzo fantastico.
“Allora io vado…Ti contatterà la mia assicurazione…Spero…” Sydney si
interruppe. Di solito non era così espansiva con i ragazzi che aveva
appena incontrato. “Spero di rivederti un giorno” Sydney fece di tutto per
controllarsi, ma non riuscì a non arrossire.”Cavolo, meno male che l’Sd-6
avrebbe dovuto insegnarmi a controllare le emozioni…”pensò tra sé.
“Spero di no…” rispose Danny.
Syd lo guardò delusa.
“Cioè volevo dire, spero di incontrarti ancora, ma in altre circostanze…ne
sarei felice”.Si corresse Danny.
“Io vado!” concluse Sydney salendo in macchina pensando “Occasione persa,
ragazza mia, rassegnati, un tipo così non si mette certo con una come te”.
Danny la osservò allontanarsi.
“-Spero di no-…Ma cosa mi viene in mente!!!Sono proprio un asino! In fondo
è meglio così: una come lei non si mette certo con i tipi come me…”.
Quel pomeriggio all’Sd-6.
“Hansel Gray. Noto informatico di Los Angeles.” Arvin Sloane illustrava a
Sydney e all’agente operativo Dixon, insieme con il genio informatico
dell’Sd-6, Marshall, i dettagli della prossima missione.
“Io lo conosco. Cioè l’ho sentito nominare.Io sono un genio ma lui… è il
genio dei geni cioè un po’ come Julia Roberts e Audrey Hepburn…Avete
presente? Pretty Woman…Colazione da Tiffany…Mi mamma adora questi film,me
li fa vedere sempre… Comunque…Julia Roberts è brava ma la Hepburn è
divina…Io sono bravo ma Gray…” disse Marshall.
“ Basta! Sì, abbiamo capito ma non ci interessa molto.” Lo bloccò Sloane.
“Forse non sono il suo genere di film, signor Sloane? Le piacciono di più
quelli d’azione?James Bond? Sesso e Potere?”chiese Marshall. Bastò uno
sguardo gelido di Sloane per fargli capire che forse aveva parlato un po’
troppo.
Sydney distolse lo sguardo da Dixon, altrimenti si sarebbero messi
entrambi a ridere…
“Come dicevo, Hansel Gray ha studiato un programma informatico chiamato
Atram in grado di disattivare qualsiasi firewall, qualsiasi sistema di
sicurezza. E’ nostro dovere impadronircene per evitare che dei delinquenti
e organizzazione terroristiche se ne possano servire per i loro piani
malvagi…”.
Sydney amava il suo lavoro.Sapere di rischiare la vita per fare del bene
la faceva sentire sicura di sé…
“Domani Hansel darà una festa nella sua villa.Voi parteciperete e dovrete
rubare il cd con Atram. Marshall vi illustrerà gli aspetti tecnici e vi
darà degli alias, andate con lui nella sala tecnica…Buona fortuna.” Sydney
si stava alzando quando Sloane disse:“Ma prima,tutti noi dell’Sd-6
vogliamo augurati buon compleanno Sydney”. Un ragazzo entrò con un mazzo
enorme di rose.
Sydney ringraziò tutti.
“Lasciateci un attimo soli” aggiunse poi Arvin Sloane.
“Sydney io ed Emily ti volevamo fare un regalo speciale per i tuoi 23
anni…sai quanto ti vogliamo bene…”Sloane le porse una scatola blu di
piccole dimensioni.
Sydney la aprì e vi trovò un braccialetto stupendo in oro bianco. Non poté
non abbracciare Arvin Sloane ”Non ho parole.Vi ringrazio moltissimo.Anche
voi siete molto importanti per me…Magari avessi avuto un padre come lei,
signor Sloane…”. Rispose Sydney. Era vero. Suo padre ormai non si
ricordava del suo compleanno da 8 anni…
Jack Bristow era seduto davanti alla sua postazione di lavoro.
Guardava la sua agenda.
17 Aprile: Compleanno di Sydney.
Non c’era bisogno di quell’appunto per farglielo ricordare. Lo sapeva
benissimo. Sapeva che da 8 anni non festeggiava il compleanno della
figlia. Non poteva. Lui non era un buon padre. Non era suo diritto stare
con la figlia. Si sentiva troppo in colpa. Le aveva mentito così tante
volte. E poi la figlia le ricordava troppo Laura, sua moglie e questo lo
faceva star male.Perché Laura non era chi diceva di essere. Laura era una
spia del Kgb che lo aveva ingannato…Il suo amore per lui era falso…
In quel momento si sentì invadere da uno strano coraggio. Non era mai
troppo tardi per ricominciare. Prese il telefono e digitò il numero di
Sydney.Ma prima di essere arrivato all’ultima cifra, pose di nuovo la
cornetta.
Cosa gli era preso? Non poteva farlo….
Erano le 5 di del pomeriggio. Sydney usciva dalla Credit Dauphine. Doveva
tornare a casa e finire i preparativi per la sua festa di compleanno di
quella sera.
Stava andando a prendere l’autobus, visto che la sua auto era già dal
meccanico.
Stava camminando da un po’… aveva la netta sensazione di essere seguita.
Si nascose dietro una bancarella che vendeva fiori per vedere chi fosse
quel misterioso uomo…
Era suo padre.
“Ehi perché diavolo mi stai seguendo? Sei pazzo?”. Chiese Syd sentendosi
subito in colpa…non era il modo migliore di iniziare una conversazione
dopo 6 mesi…
Sarebbe stato facile…eppure qualcosa bloccava Jack…solo due parole”Buon
compleanno!”, ma non ci riusciva…Incredibile…Lui che era riuscito ad
evadere da un covo del Kgb ormai nel lontano 1977…
“Io…volevo…niente…” Jack si girò a lasciò Sydney sola, in mezzo alle
persone che a quell’ora uscivano dal lavoro per raggiungere le loro
famiglie normali.
Erano le due di notte e gli ultimi ragazzi uscivano da casa di Syd
ringraziandola per la festa.
“Che giornata” pensò Syd e subito il suo pensiero corse a quel Danny che
aveva tamponato in auto…Magari fosse venuto alla sua festa…
“Syd, non rimanere così imbambolata davanti alla porta vieni!” gridò Will
dal soggiorno…Stava mettendo un po’ a posto insieme a Francie.
“Scusa Syd per l’incidente mi sento in colpa…Cosa è successo di preciso?”
chiese Will.
“Niente…ho solo tamponato un ragazzo veramente carino: poteva benissimo
essere l’uomo della mia vita…”.
“Colpa mia Syd!!!Sabato sera permettimi di invitarti fuori a mangiare per
farmi perdonare…Francie sei invitata anche tu…”.Disse Will.
“Non posso,esco con Mark, un mio compagno di università” rispose Francie
dalla cucina.
“Per me va bene” concluse Syd, ma Will si bloccò… ”Accidenti sabato non
posso, devo uscire con mia sorella Amy,la sua amica Isabel e suo cugino
che non conosco…Syd, se per te non c’è problema puoi venire con noi…”.
“Will, ci sarò”.
Giovedì.
La musica era altissima. La piscina gremita di gente a casa di Hansel Gray,
quel giovedì pomeriggio.
Sydney e Dixon si separarono all’entrata. Mentre Dixon faceva un giro di
ispezione, Sydney si diresse verso il terrazzo della villa, cercando di
mimetizzarsi il più possibile tra gli altri invitati.
Dal terrazzo si vedeva la spiaggia.
La villa era collegata ad essa da un pendio scosceso, ricco di
vegetazione.
Laggiù sulla spiaggia, c’erano surfisti e famiglie che si godevano il sole
di quel tardo pomeriggio.
Danny voleva rimanere solo.
Quando voleva pensare andava proprio su quella spiaggia.Guardare il mare
lo rilassava.
Lui non credeva all’amore a prima vista, al cosiddetto “colpo di fulmine”
ma non riusciva togliersi dalla testa quella ragazza dell’incidente:
quanto desiderava rivederla…
Sydney indossava un vestito blu, Versace, occhiali da sole e una parrucca
bionda.
“Ehi, Dixon, l’Sd-6 ha voluto fare le cose in grande…Un vestito Versace mi
ha dato questa volta…” disse Syd.
“Sì ti sta d’incanto…”.
“Gray sta entrando in casa, lo seguo…tu coprimi le spalle…appena esce di
nuovo entro in azione” disse decisa Syd incamminandosi verso l’abitazione,
facendosi largo tra gli invitati.
“Weiss, vedo Gray, sta per entrare in casa con le sue guardie del corpo.Tu
stai fuori, avvertimi se succede qualcosa. Io lo seguo…appena esce di
nuovo entro nel suo ufficio e prendo i progetti”.
Così disse Vaughn a Weiss. ”Va bene ti tengo d’occhio io…Se mi cerchi sono
vicino al rinfresco, è delizioso…”.
Vaughn si incamminò verso la casa di Gray con la maggiore naturalezza
possibile, con in mano il suo drink…
Sydney procedeva in direzione opposta, con gli occhi fissi su Gray…
Sbam!…
Sydney e Vaughn si scontrarono…Vaughn rovesciò il suo drink sul vestito di
Sydney.
“Mi scusi tanto non l’ho vista, signorina…” esordì Vaughn, mentre sfilava
dal taschino della giacca un fazzoletto e si avvicinava a Sydney tentando
di asciugarle il vestito…
“Ehi,ehi amico, cosa stai facendo? Giù le mani, non siamo fidanzati e non
credo lo saremo in futuro…”. Rispose un po’ turbata Syd a un Vaughn
tremendamente imbarazzato.
“Andrò in bagno a darmi una sistemata se non le dispiace” continuò Syd,
lasciandosi alle spalle Vaughn.
“Dixon, ho avuto un piccolo problema ma niente di grave…entro in azione”.
Weiss:” Vaughn complimenti! Ti sembra il momento di rimorchiare qualche
bionda? Hai attirato l’attenzione…aspetta una decina di minuti prima di
intervenire…”.
Syd osservò Gray uscire dall’abitazione con le sue guardie del corpo e
raggiungere il bordo della piscina dove lo aspettavano un gruppo di belle
ragazze.
Era il momento di agire.
Entrò dalla finestra e si avviò su per le scale.
Non c’erano persone in giro.
Prese il corridoio a destra e sentì qualcuno che si avvicinava dietro di
lei.
Era il ragazzo del drink.
Capì subito che anche lui era lì per il progetto Atram di Gray.
Probabilmente era del Direttorio K.
Syd lo aspettò dietro all’angolo del corridoio.Quando svoltò Syd lo colpì
di sorpresa facendolo cadere a terra.
“Tu?” disse Vaughn.
« Sì, hai fatto male ha rovinarmi il vestito. Molto, molto male. Era
nuovo. Poi non me ne comprano più di così belli!!! » Syd colpì Vaughn in
volto, che perse i sensi.
Syd proseguì la ricerca dello studio di Gray.
Salì ancora di un piano. Aprì diverse porte quando incontrò una guardia,
che le intimò di fermarsi puntandole la pistola.Ma Syd fu più veloce:
prese da una mensola un vaso di fiori lo gettò contro l’uomo facendogli
cadere la pistola. Gli si avvicinò e lo disarmò abilmente.
La guardia svenne a terra.
Se c’era una guardia, vuol dire che era vicino allo studio di Hansel Gray…
“Dixon l’ho trovato!Dove sono Gray e le sue guardie del corpo?” disse Syd
nel suo microfono.
“Non preoccuparti, sono qui con delle belle ragazze.Saranno impegnati per
un po’…Recupera il progetto.Deve essere su un cd-rom nella cassaforte.Usa
l’apparecchio metal-detector che ti ha dato Marshall per individuarla.Ci
vediamo tra un quarto d’ora alla macchina”.
“Ricevuto chiudo le trasmissioni”.
Sydney individuò facilmente la cassaforte.Stava per aprirla quando sentì
una voce alle sue spalle.”Hai qualche problema con me? Ti ho già chiesto
scusa per il vestito. E’ stato un incidente…Non sono poi così
antipatico,se solo tu mi conoscessi meglio.”
“Scusa ma non sei il mio tipo…E’ così evidente” rispose decisa Syd.
“Apri la cassaforte e gettami il cd-rom con Atram”. Replicò Vaughn.
Syd sotto la minaccia dell’arma aprì la cassaforte…ma il suono di un
allarme lacerò il silenzio della stanza.
“Merda c’è un allarme…saranno qui tra poco” disse Syd afferrando il cd”
Attento alle spalle” gridò rivolto a Vaughn.
Una guardia era entrata armata nella stanza e stava per sparare a Vaughn.
Anche Syd prese la pistola che teneva nella borsetta e sparò con Vaughn
contro la guardia.
Poi i due si puntarono la pistola l’uno contro l’altra.
”Mi hai salvato la vita, ma getta quell’arma”,disse Vaughn e Syd
replicò”Fallo tu! Fai il cavaliere almeno questa volta”.
Vaughn ebbe un’idea.
“Tra poco saranno qui. Ci prenderanno entrambi. Aiutiamoci a vicenda ad
uscire di qui. Poi facciamo una copia per uno del disco”.
Sydney riluttante accettò. C’era in gioco la sua vita.
Vaughn raccolse il disco che era caduto dalle mani di Syd quando aveva
sparato alla guardia.
“Questo lo tengo io” disse Vaughn.
“Seguimi, ho visto un montacarichi nel corridoio, possiamo uscire da lì”
Syd corse verso di esso inseguita da Vaughn.
Si calarono in esso e caddero tra un mucchio di lenzuola da lavare nel
lavatoio della villa.
Sentivano le urla degli ospiti e gente che correva in tutte le
direzioni:l’allarme non aveva ancora smesso di suonare. Trovarono
facilmente l’uscita e si trovarono nel giardino della villa.
Videro in lontananza due guardie procedere verso di loro.
Accadde in un attimo.
Vaughn la attirò a sé e appoggiò le sue labbra delicatamente sulle sue.
“Ehi voi, che state facendo lì?”chiese uno.
“Dai,Jim. Lasciali stare, si stanno divertendo un po’ ” e continuarono la
loro perlustrazione.
“Mi sa che tu stai approfittando un po’ troppo della situazione”gli
sussurrò Syd.
“Pensavo la stessa cosa di te” gli rispose acido Vaughn.”Sono fidanzato e
non trovo niente di speciale in te, sappilo”.
“Sono loro” urlò una terza guardia che aveva appena svoltato l’angolo
della villa.Era la guardia che Syd aveva colpito nel corridoio.
Syd e Vaughn si divisero.
Vaughn corse verso la mura di cinta che riuscì con fatica a scavalcare e
prese a correre lungo la strada che fiancheggiava la villa “Weiss vieni a
recuperarmi in macchina,sono in strada.Ho il disco!”.
“Ricevuto!!” rispose felice Weiss.
Per Sydney fu tutto molto più difficile.
Corse verso la spiaggia, tra la vegetazione giù dal pendio,sentiva degli
spari dietro di lei e poi sentì una fitta nella spalla…l’avevano colpita
con un tranquillante. Sfilò l’ago correndo…sapeva che l’adrenalina che le
scorreva nel sangue avrebbe potuto fermare l’effetto del tranquillante
solo per una decina di minuti, ma poi sarebbe stramazzata al suolo,
svenuta.Doveva raggiungere la spiaggia.Pochi minuti dopo la vide di fronte
a sé.
Cercò di mimetizzarsi tra la folla ma non era facile con il vestito che
indossava.Si infilò in alcune cabine di uno stabilimento balneare.Ne aprì
una.Era fortunata. C’erano una gonna e una T-shirt appese.
“Non se la prenderà la padrona di questi vestiti…Le sto regalando in
cambio un vestito di Versace da 6000 dollari.Spero che Sloane non voglia
trattenerli dal mio stipendio…”.
Sydney incominciò a spogliarsi.
Danny osservò l’orologio.Era piuttosto tardi. Si rimise la maglietta e si
apprestò a lasciare la spiaggia.
“Weiss siamo stati grandi!!!” gridò eccitato Vaughn.
“Ho incontrato la famosa ragazza dell’Sd-6.Ti giuro non mi sembrava un
granché… “, disse Vaughn, ma non ci credeva veramente. Sentiva in lui un
forte desiderio di incontrarla di nuovo…
“Non vedo l’ora di vedere la faccia di Devlin -Non siete altro che degli
incapaci!!!-. Ci dovrà fare i complimenti davanti a tutti!!Dove hai messo
il dischetto?” chiese Weiss.
“Accidenti”rispose Vaughn mentre si rendeva conto che la tasca della sua
giacca era vuota ” quella… quella…non ho parole…”.
Sydney si era rivestita e si era tolta la parrucca. Aveva poi infilato il
disco nella borsa.
“Che stupidi gli uomini.Riesci a giocarteli come vuoi con un bacio”. Pensò
tra sé mentre rivedeva nella mente quella scena.Gli aveva sfilato dalla
tasca della giacca il cd-rom mentre lo baciava…chissà se se ne era già
accorto.
All’improvviso un mancamento. Doveva fare in fretta.
Aprì la porta della cabina e si avviò verso l’uscita della spiaggia…le
gambe le cedettero…stava per cadere a terra quando qualcuno la afferrò…
“Sydney Bristow? Ma dobbiamo sempre incontrarci nelle situazioni più
strane?”. Era Danny. Sembrava che si fosse avverato un sogno.
Quando si pensa intensamente a qualcosa, si dice che, come per magia,
quella cosa accada. Lui in quel momento credeva proprio a questo.
Ma lo credeva anche Syd…aveva trovato aiuto e soprattutto la persona che
più desiderava incontrare sulla faccia del pianeta.
Il cuore di Sydney iniziò a battere all’impazzata, per un attimo ritrovò
le forze.
“Grazie sto bene forse è stato un calo di zuccheri…”.
“Ti accompagno alla macchina” disse Danny.
“Non sono qui in macchina…”rispose sorridendo Syd con le ultime forze che
aveva in corpo.
“Che deficiente che sono…E’ logico ieri hai avuto un incidente. Ti dò un
passaggio fino a casa, ho l’auto di un amico…Sydney!!!”
Questa volta Sydney giaceva tra le sue braccia priva di sensi.
Parte 2
Erano le 8 di sera di quello stesso giorno.
Sydney era sdraiata priva di sensi sul divano di casa sua.
Aprì lentamente gli occhi….La vista era confusa,sfuocata…Vide un ombra
seduta al tavolo in soggiorno. Chiuse di nuovo gli occhi.
“Francie” disse con un filo di voce… “Ho fatto un sogno troppo strano…Ho
sognato di svenire tra le braccia di Danny, quel ragazzo stupendo
dell’incidente…”.
“Francie è uscita…doveva andare a lavorare…mi ha chiesto di stare con
te…”.
Sydney aprì gli occhi e si sentì sprofondare.Era Danny.
“Era tutto uno scherzo…il sogno…avevo capito che eri tu…”.Sydney si
sedette sul divano di colpo, tremendamente imbarazzata:quanto avrebbe
voluto svenire di nuovo.
“Ah? Sì… l’avevo capito anch’io….Hai avuto un calo di zuccheri,almeno
credo, e sei svenuta… ti ho portato qui, sapevo dove abitavi per via dei
moduli dell’assicurazione…”.
Danny si era seduto sulla poltrona di fronte a lei.”Non c’è bisogno che tu
rimanga” gli disse Syd guardandolo negli occhi.
Danny era deluso:” Certo capisco… è meglio che vada”.Si sentiva uno
stupido.Come aveva potuto illudersi che lei provasse qualcosa per lui?
Era impossibile che lui potesse piacerle,ma non voleva crederci…Voleva
stare con lei. Era stato per un ora a guardarla dormire sul divano… Quell’ora
non se la sarebbe mai dimenticata per il resto della sua vita.
Sydney lo bloccò: “Ma se vuoi restare…mi farebbe piacere…”
Il suo cuore iniziò a batterle forte nel petto, tanto che temeva che nel
silenzio della stanza si potesse sentire…si sentiva una scema…era logico
che non potesse accadere…
La sua testa era sul punto di esplodere: non perché stesse male, ma perché
non capiva più niente…stava perdendo il controllo…tutto quello che voleva
fare era baciarlo…
Danny non si era mai sentito così prima: una morsa gli stringeva lo
stomaco…quanto voleva stringerla a sé…accarezzare il suo viso…Non riusciva
a controllarsi… si alzò e si sedette lentamente accanto a lei… ma con la
mano schiacciò per sbaglio il telecomando dello stereo che si accese
all’improvviso.
I due ragazzi tornarono in sé, ma solo per un attimo…
Danny si protese verso di lei nel tentativo di baciarla, senza distogliere
lo sguardo dai suoi occhi…
Syd sussurrò: “Adoro questa canzone degli U2…”. Ma non parlava di quella
canzone e nemmeno Danny che ormai stava per posare le sue labbra sulle
sue:”La adoro anch’io…ho anche il disco a casa…”.
Sydney allontanò da sé Danny, agitatissima.
Danny era sconvolto.Aveva fatto qualcosa di male?
“IL DISCO HAI DETTO?!!???Mi sono appena ricordata…devo immediatamente
andare alla banca dove lavoro…devo consegnare…una relazione entro domani
mattina…E’ per questo che stavo andando via dalla spiaggia…”.
Danny si sentiva colpevole, imbarazzato,deluso. Era come se gli avessero
tolto una parte di sé…“Capisco scusa…”.
“Non c’è niente di cui tu ti debba scusare…ti sto causando un mare di
problemi” aggiunse Syd.
Danny allora avrebbe voluto avere molti più problemi di quel genere nella
sua vita.
Syd aveva già preso la borsa con il disco da consegnare all’ Sd-6 ed era
sulla porta.
“Scusa per il disturbo…” Sydney uscì chiudendo dietro di sé la porta.
“Niente disturbo.Vieni quando vuoi. A presto”. Almeno così sperava il
ragazzo che rimase in piedi ad osservare quella porta chiusa…che
lentamente si riaprì.
“Danny? Sono ancora io… veramente io abito qui e tu dovresti andare…” gli
disse gentilmente Syd.
“E’ vero che stupido…sono fuori di testa…”
“Anch’io” Syd rideva. Forse perchè la gente fa cose troppo strane quando è
innamorata?
Dopo aver chiuso la porta di casa a chiavi, Syd osservò Danny allontanarsi
in auto…prima di rendersi conto che era lì immobile da diversi minuti e
stava sorridendo come una scema invece di correre all’Sd-6 per consegnare
il disco con Atram. Sydney capì che era proprio vero: la gente fa cose
strane quando è innamorata…e lei per la prima volta in vita sua, lo era
veramente….
Venerdì.
“C’è un problema con il disco…”.Esordì così Sloane la mattina seguente
“Sydney mi stai ascoltando?”.
“No cioè sì signor Sloane…Ero un po’ distratta…” rispose imbarazzata Syd.
Ma cosa stava facendo? Non era più lei….
“Il contenuto del disco si è cancellato quando Marshall ha tentato di
violarlo. Ma non dovete preoccuparvi. C’è ne un’altra copia del progetto
Atram presso gli uffici di Gray proprio qui a Los Angeles.Interverrete
stanotte.Andrete tu e Dixon. State attenti…da quello che hai scritto nel
tuo rapporto è evidente che potreste incontrare ancora quegli agenti del
Direttorio K o per chi altro diavolo lavorano. Marshall vi fornirà la
strumentazione.Buona fortuna.”.
“Non siete altro che degli incapaci!!!” gridò con tutto il fiato che aveva
in corpo Devlin in quello stesso istante.
“Cosa ti aveva detto…” bisbigliò Weiss a Vaughn.
“Vi siete fatti soffiare il disco con Atram da sotto il naso…Ma sono stufo
di voi due…evidentemente non siete abbastanza maturi per gestire questo
caso…”.
“Devlin” intervenne Jack “la situazione si può recuperare. Il disco
conteneva un programma di protezione…Quando Marshall Flinkmann, il nostro
operatore informatico, ha tentato di attivarlo, si è improvvisamente
cancellato tutto il suo contenuto.Ma non era l’unica copia del progetto
Atram. C’è ne un’altra nella cassaforte della sede della Gray-Tech qui a
Los Angeles, almeno fino a domani.Poi verrà trasferito in una sede più
sicura e perderemo ogni traccia. Dovrete intervenire stanotte…State
attenti, so che ci sarà anche l’Sd-6…”.
Devlin si sedette pensieroso.
Vaughn si sentì sollevato.Aveva una seconda possibilità…Gliela avrebbe
fatta vedere a quella ragazza… “Vicedirettore…mi dia un’altra
possibilità,l’ultima…E’ stata tutta colpa mia, Weiss non c’entra”.
Devlin si voltò verso di lui: “Se la mette così Signor Vaughn, ma le giuro
che se fallisce la spedirò personalmente per un anno nella nostra sezione
in India…Così si farà le ossa! In India ha capito!!!???”.
Devlin uscì dalla stanza.
Weiss si rivolse a Vaughn: “Spero che ti piaccia la cucina indiana….Mi sa
che ti ci devi abituare”.
Vaughn rispose, già pentito per la sua decisione: “Non accadrà…Altrimenti
cosa racconterò ad Alice?”.
Erano le 11 di quella sera.
Danny era solo nel suo appartamento.
Era seduto al tavolo di fronte ad un libro di pediatria.
Avrebbe dovuto studiare… ma non ce la faceva.
“Ma cosa cavolo sto facendo? Non sono un liceale alla sua prima cotta…O
forse sì?” pensò tra sé quando si accorse che invece di sottolineare il
libro aveva riempito la pagina scrivendo ovunque “Syd”.
Aveva assolutamente bisogno di una pausa.
Aprì il frigorifero e prese una vaschetta di gelato al cioccolato…perfetto
per dimenticare i propri problemi…Vuota.
Danny prese la giacca e decise di andare a comprarne un’altra nel
supermercato 24 ore in centro. Uscire e fare una lunga passeggiata gli
avrebbe fatto bene…
Sydney indossava dei jeans neri e una felpa nera quella stessa sera. Aveva
una borsa con tutto ciò che serviva per la missione: una pistola con dei
tranquillizzanti, dei soldi, due documenti diversi,una felpa grigia e una
parrucca bionda per darsi diversi alias,una pila e il suo portachiavi
portafortuna a forma di ape.Glielo aveva regalato sua madre un mese prima
che morisse in quell’incidente d’auto….
“Sei pronta ad entrare in azione? La cassaforte può essere o al piano 46 o
al piano 47.
Vai tu al 47.” Disse Dixon mentre si mettevano i passamontagna.
Entrarono dal garage, si collegarono alla centralina della sicurezza.
Caricarono un loop in memoria centrale, così avrebbero potuto aggirasi
tranquillamente per l’edificio tentando solamente di evitare le guardie,
non preoccupandosi delle telecamere…
“Sbrigati Weiss, loro sono già qui…” disse Vaughn al suo collega.Erano
arrivati appena dopo di loro.”Io vado al piano 47, tu vai al 46…”.
Syd sparò del tranquillante ad alcune guardie che trovò sul suo cammino.
Arrivò alla stanza dove vi era la cassaforte… ma la cassaforte era vuota…
In quel momento si accorse che la porta dietro di lei si stava
aprendo…aprì un cassetto della scrivania e per sua fortuna trovò lì un cd
che prese in mano…Evidentemente il vero cd era al piano di sotto, al
46…Poteva dare quel falso cd al Direttorio K, lasciando così a Dixon il
tempo per recuperare quello vero,indisturbato…
“Ho trovato l’agente dell’Sd-6.Ha il disco.Ci troviamo al punto di
recupero.Inizia ad andare là.” Disse Vaughn a Weiss nel suo microfono…
“E’ il cd con Atram vero?” Chiese Vaughn.
“No” lo affrontò Syd: in fondo non aveva mentito…
“Che simpatica! Ma questa volta non ci casco. Non sono uno stupido.Gettami
il disco e togliti il passamontagna…Voglio vedere se sei la persona che
credo che tu sia, la mia amica della festa…”.
“Togliti il tuo,bastardo” rispose Syd avvicinandosi con il disco in mano…
Vaughn allungò la mano e prese il disco…Sydney cercò con l’altra di
prendergli la pistola… seguì una breve colluttazione…che si concluse con
un rumore di uno sparo…
Sydney guardò Vaughn.
Vaughn guardò Sydney.
Sydney era spaventata.Non voleva ucciderlo.
Vaughn era spaventato.Non voleva ucciderla.
Aspettava che lei a momenti cadesse a terra, ma lei era in forze e lo
colpì al volto…lo sparo quindi era andato a vuoto…
Sydney approfittò di quel momento per fuggire…
Vaughn si riprese subito dopo da quel pugno al volto e iniziò a
inseguirla…
“Vaughn, lascia stare….abbiamo il disco…fregatene della ragazza” gli gridò
Weiss nell’auricolare…
“No voglio prenderla…”.
Sydney uscì correndo in strada. Si fermò all’angolo di una via buia. Si
tolse il passamontagna e lo gettò a terra con la pistola e i documenti
falsi, che teneva nella borsa per fare in fretta. Indossò la maglietta
grigia…voleva mettere anche la parrucca ma non c’era tempo…vide Vaughn dal
fondo della strada…
Sydney si mise a correre con tutte le sue forze,ormai Vaughn era lontano,
svoltò l’angolo della strada e si scontro violentemente con un passante.
Era Danny.
“Sydney Bristow?” Danny non ci poteva proprio credere.
Era mezzanotte passata.Era riuscito a rincontrarla di nuovo.
”Ma qual è il tuo segreto? Perché tu non puoi non avere un segreto. Come
fai a comparire così? Sei meglio di Houdini…” le chiese.
“E il tuo?Come mai riesci sempre trovarmi?”. Si misero a ridere.
In quel momento arrivò Vaughn, che non la riconobbe.”Avete visto una
ragazza bionda o forse castana…con i capelli lunghi o forse corti…insomma
lasciate stare…” e si allontanò.Non poteva sapere com’era quella ragazza,
non l’aveva mai vista bene.
“Che tipo strano…”disse Danny.”A chi lo dici” replicò Syd…
“Ti va di…” Danny si guardò un attimo intorno ”…di fare una partita a
bowling?” indicando un locale sull’altro lato della strada…
“Non sono molto capace…ma ci sto…andiamo”rispose felice Sydney, “ma prima
devo fare una telefonata”.
Vaughn tornò dove Sydney aveva gettato le sue cose.Vi trovò una parrucca,
i documenti, la pistola e…uno strano portachiavi a forma di ape…lo
raccolse e decise di portarlo sempre con sé…un giorno avrebbe ritrovato
quella ragazza… e l’avrebbe consegnata alla giustizia… o forse…forse le
avrebbe semplicemente restituito il portachiavi, chiedendole in cambio di
il suo nome e di poterla guardare in viso, il suo vero viso, una volta,
anche una soltanto…non chiedeva altro…
Syd telefonò a Dixon, dal locale di bowling, mentre osservava Danny che
giocava da lontano.
“Dixon, hai preso il disco?”; “Certo Sydney…sto tornando all’sd-6”, le
rispose.
Grazie al cielo il suo piano aveva funzionato…quel ragazzo quindi aveva il
cd sbagliato….
“Io torno direttamente a casa, se per te non c’è problema…Vengo domani
mattina in ufficio a fare rapporto…” aggiunse.
“Buonanotte Sydney”.
Non si era mai divertita tanto in vita sua.
Stavano giocando ormai da due ore ed erano gli ultimi giocatori rimasti…
“Lo scopo del gioco è colpire con la palla i birilli vero? E come mai non
ci riesco?” chiese ridendo Syd a Danny. “Però l’altro giorno sei riuscita
a colpire con la tua macchina,la mia” le disse Danny che poi aggiunse
guardandola negli occhi:”Per fortuna…ci sei riuscita…altrimenti non ti
avrei mai incontrata…”
“Io sto chiudendo ragazzi” disse il padrone del locale…
“Ti accompagno a casa” propose Danny.
“Ce la faccio da sola a trovare la strada se è questo che intendi”.
“No, non lo faccio per questo…è molto tardi ci possono essere dei
malintenzionati in giro…
Voglio proteggerti…Una ragazza come te altrimenti come potrebbe
difendersi?”
“Se la metti così…allora per me va bene” sorrise Sydney.Forse allora
toccava a lei protegge lui…Non vi pare?
“Prendiamo un taxi?” chiese Danny.
“Camminiamo un po’ ” gli disse Syd. Era stravolta ma voleva assolutamente
passare più tempo possibile con lui…
Stavano camminando da un certo tempo.
“Non è possibile che tu gli abbia detto questo!” rispose ridendo Syd.
“Te lo giuro, è andata proprio così…” le disse Danny “Ma adesso raccontami
un po’ di te…della tua famiglia… del tuo lavoro…”.
Sydney si fece seria. Cosa doveva dirgli? Che sua madre era morta, che era
cresciuta da sola perché suo padre era un bastardo che pensava solo al suo
lavoro? Che era una spia e che ha soli 23 anni aveva già ammazzato della
gente, anche se per legittima difesa?
All’improvviso se ne rese conto: non poteva funzionare tra loro due…
troppi segreti…troppe bugie…
“Scusa Danny…E’ meglio che ci salutiamo qui…Se vai per Washington Avenue
ti trovi subito nei pressi di casa tua…E’ inutile che tu mi accompagni…”.
“Ma io ci tengo”.
“Buonanotte Danny” lo salutò Sydney senza guardarlo negli occhi…e se lo
avesse fatto avrebbe capito quanto lui l’amava e che nessun segreto
avrebbe mai potuto essere un problema tra loro due…
“Sydney, quando posso rivederti?…” le parole di Danny non trovarono
risposta e si persero nella notte insieme più bella e triste della sua
vita…
Sabato.
In mattinata Vaughn era andato alla Cia per avere informazioni sul disco e
fare rapporto.
Era seduto alla scrivania e giocherellava con il portachiavi a forma
d’ape.
“Devlin ci vuole vedere mio caro…e smettila di giocare con quel coso…”
disse Weiss.
“Sedetevi…” ordinò poco dopo Devlin.
“Questo è un biglietto aereo per Bombay, Signor Vaughn…Abbiamo decifrato
il cd…E’ stato estremamente facile: non conteneva il programma Atram di
Gray…E’ un cd audio, masterizzato neanche originale, di Jennifer Lopez
oltretutto…Dove diavolo l’ha preso???”
“Io odio quella ragazza…” pensò dentro di Vaughn.
Ma noi sappiamo quanto sia sottile la linea che separa l’odio dall’amore…
Quella sera.
“Tu incontri il ragazzo della tua vita e cosa fai? Te ne vai…”chiese Will
a Sydney mentre entravano nel ristorante dove Amy, la sorella di
Will,aveva dato loro appuntamento.
“Sono disperata… Non vorrà più rivedermi…cosa faccio…mi presento a casa
sua?No…No…non posso…”Rispose Syd. Si era pentita di quello che aveva fatto
la sera prima…
Se solo avesse avuto un’altra possibilità, una sola per ricominciare tutto
da capo con Danny…Aveva capito che non poteva negare quello che sentiva
per Danny…
Forse non era il suo lavoro a bloccarla. Non era il suo segreto.
Era la paura di amare e di perdere la persona amata…ancora una volta…dopo
sua madre…
Ma era sicura che sua madre, se fosse stata in vita, non avrebbe voluto
vederla così…
Sydney si ricordò che una volta,mentre stava osservando da lontano suo
padre che montava un’altalena in giardino per lei, sua madre si era messa
a piangere. Lei le aveva chiesto il perché:”Sei troppo piccola per
capire…E’ perché amo tuo padre. Non puoi vincere o soffocare l’amore.Io
non ci sono riuscita, anche se avrei dovuto. Quando sarai grande, segui
sempre il tuo cuore”.
Sydney per la prima volta in vita sua aveva capito quelle parole…chiedeva
solo un’altra possibilità…
Al ristorante Amy li salutò dicendo ”Ciao Syd! Ciao Will…Conoscete già
Isabel,vi presento suo cugino…”
Sydney la interruppe:”Danny Hecht”.
E Danny: “Sydney Bristow”.
Amy e Will li guardarono stupiti. E Will: “Allora questo è il famoso
ragazzo…”.
E Amy: “Ma è lei la famosa ragazza di cui mi hai raccontato…”.
Danny e Sydney non sentirono quelle parole.
Sydney aveva fatto ciò che la sera prima non aveva voluto fare: guardare
negli occhi Danny.
Aveva scoperto la verità delle parole di sua madre.
E un attimo dopo, era tra le sue braccia che lo baciava. |