Il mondo dei doppiatori - Gli speciali

COME SI PRONUNCIANO?
Guida pratica alla pronuncia dei termini stranieri


Approfondimento scritto da Giulio nel mese di aprile 2003, ultimo aggiornamento nel mese di dicembre 2004.



Oggigiorno la lingua più conosciuta e diffusa nel mondo é indubbiamente l'inglese: tuttavia questo sito tratta anche di cinematografia francese, spagnola, tedesca, svedese e slava. Ora, la pronuncia delle parole di queste lingue non segue né le regole dell'italiano (almeno, non in tutti casi), né quelle dell'inglese, né regole comuni fra di loro. Diamo qui un compendio delle regole fonetiche di ciascuna delle lingue sopraelencate eccetto l'inglese.

1) FRANCESE

Pur essendo la più simile all'italiano, é anche quella con le regole più complicate, a seguito di un progressivo distacco del parlato dalla forma scritta, fissata già in epoca medievale.

ACCENTO
Sempre sull'ultima sillaba, a meno che questa non finisca in e (vedi sotto)

VOCALI
Si pronunciano come in italiano a, i, o.
La y si pronuncia come una i.
Le e non si pronuncia quando è in finale di sillaba, a meno che non sia accentata.
La u si pronuncia come in lombardo o in piemontese, cioè come la ü tedesca; é un suono intermedio fra u ed i italiane.
Il dittongo ou si pronuncia come la u italiana.
Altri dittonghi:
ai, ei --> è italiana di "gerla"
au, eau --> o
oi --> ua italiano di "quando"
oy --> uai italiano di "guai"
ay --> ei
eu, oeu --> come in lombardo od in piemontese, cioè come la ö tedesca; é un suono intermedio fra o ed e italiane.
Le vocali davanti a m oppure n si pronunciano nasalizzate. Inoltre, in, im si pronunciano en, em, e en, em si pronunciano an, am.
La ^ sopra una vocale indica una vocale lunga.

CONSONANTI
In finale di parola d, g, p, s, t, x, z generalmente non si pronunciano.
-er, -ez, -et finali si pronunciano é.
-ent, -es finali non si pronunciano.
ci, ce, cy, sci, sce , scy si leggono si, se, si.
cci, cce, ccy si leggono ksi , kse, ksi.
ch si pronuncia come la sc italiana di "scena".
ça, ço, çu, çou si leggono sa, so, , su.
La j (fricativa postalveolare) ha un particolare suono, esistente nel g toscano di "valigia", o nel sg lombardo di "resgiô".
La g davanti ad e, i, y si legge come j; davanti ad -ui, -ue, -uy si legge dura (come in "gatto") e cade la u: "guitare" si pronuncia «ghitàr». Se la u ha una dieresi (ü) invece essa viene pronunciata.
qua, que, qui si leggono ka , ke, ki.
-ti si legge -si solo se il t corrisponde ad una z italiana, ad. es. "station" si legge "stassiòn".
tch si legge come la c italiana di "cena", dj come la g italiana di "getto".
La r francese é simile alla r moscia o alla r tedesca.
z si legge come la s sonora italiana di "rosa", "sbaglio".
-ill si legge come la i italiana di "iato" solo se preceduto da vocale se è seguito da una doppia ll in corpo di parola o da una sola l in fine di parola.
Il resto si pronuncia generalmente come in italiano.

2) TEDESCO
Il tedesco nel 1997-2002 ha avuto una seconda riforma ortografica, dopo quella che aveva avuto agli inizî del secolo passato.

ACCENTO
Sempre sulla radice della parola.

VOCALI
Si pronunciano come in italiano, a meno che siano sotto una dieresi (¨): in quel caso ü si pronuncia come la u francese, piemontese e lombarda (un suono intermedio fra u ed i italiane), ö si pronuncia come la eu francese e piemontese (un suono intermedio fra o ed e italiane), ä si pronuncia come la æ danese o la è aperta di "gerla" (un suono intermedio fra a ed e italiane). La y nelle parole di provenienza francese o inglese si pronuncia come la i italiana, nelle parole di provenienza greca si pronuncia come la ü. Nelle sillabe finali non accentate la e si legge particolarmente breve, come la ë piemontese od albanese.
Inoltre:
eu ed äu si pronunciano oi, tranne che nelle parole di origine francese (p. es. "intraineur" si pronuncia come in francese)
ei ed äi si pronunciano ai
ie accentato si pronuncia i lungo.
Per scrivere ö, ü, ä, ß col vostro elaboratore bisogna premere rispettivamente Alt 153, Alt 129, Alt 132, Alt 225... ma occhio! usate la tastierina numerica. Se no si possono anche scrivere, rispettivamente, oe, ue, ae, ss.

CONSONANTI
ce, ci, , , cy si pronunciano tze, tzi, tzæ, tzö, tzü (o tzi)
ch si legge come nelle lingue celtiche od in olandese, cioè come una c toscana fortemente aspirata.
-ck- fra due vocali suona come una doppia k.
-dt si legge come una t.
G si legge sempre dura come la g di "gatto". gl e gn si leggono ghl e ghn.
H è aspirata tranne nel caso in cui sia in mezzo ad una vocale ed una consonante: in questo caso segna l'allungamento della vocale che precede.
R (fricativa uvulare) é sempre aspirata, somiglia alla r moscia o alla r francese.
S davanti a vocale o fra due vocali si legge come la s sonora italiana di "sbaglio", sch si legge come la sc di "scena", sp-, st- iniziali di parola si leggono scht, schp. ß é un simpatico segno ortografico detto eszet e si pronuncia come la s italiana di "solo", tsch si legge come la c italiana di "cena", dsch come la g italiana di "getto".
t, d, k e g vengono pronunciate generalmente come in inglese, cioè con più enfasi che in italiano.
V si legge f; w si legge come la v italiana. Qu si legge kw.
Z si legge sempre come la z sorda italiana di "pazzo", "anzi".
In fine di parola b, d, s, w si leggono rispettivamente p, t, ß, f in fine di parola (cosa che veniva segnata nella grafia più antica del tedesco). La g finale si pronuncia ch (aspirata) nel Nord della Germania e k nel Sud. Th, sh non si leggono mai come in inglese.
Il resto come in italiano.

3) SPAGNOLO
La filosofia della fonetica spagnola per certi versi riprende il francese; comunque vediamo:

ACCENTO
Sempre sulla radice della parola.

VOCALI
Si pronunciano come in italiano, a meno che siano sotto una dieresi (¨): in quel caso ü si pronuncia come la u francese, piemontese e lombarda (un suono intermedio fra u ed i italiane), ö si pronuncia come la eu francese e piemontese (un suono intermedio fra o ed e italiane), ä si pronuncia come la æ danese o la è aperta di "gerla" (un suono intermedio fra a ed e italiane). La y nelle parole di provenienza francese o inglese si pronuncia come la i italiana, nelle parole di provenienza greca si pronuncia come la ü. Nelle sillabe finali non accentate la e si legge particolarmente breve, come la ë piemontese od albanese.
Inoltre:
eu ed äu si pronunciano oi, tranne che nelle parole di origine francese (p. es. "intraineur" si pronuncia come in francese)
ei ed äi si pronunciano ai
ie accentato si pronuncia i lungo.
Per scrivere ö, ü, ä, ß col vostro elaboratore bisogna premere rispettivamente Alt 153, Alt 129, Alt 132, Alt 225... ma occhio! usate la tastierina numerica. Se no si possono anche scrivere, rispettivamente, oe, ue, ae, ss.

CONSONANTI
ce, ci, , , cy si pronunciano tze, tzi, tzæ, tzö, tzü (o tzi)
ch si legge come nelle lingue celtiche od in olandese, cioè come una c toscana fortemente aspirata.
-ck- fra due vocali suona come una doppia k.
-dt si legge come una t.
G si legge sempre dura come la g di "gatto". gl e gn si leggono ghl e ghn.
H è aspirata tranne nel caso in cui sia in mezzo ad una vocale ed una consonante: in questo caso segna l'allungamento della vocale che precede.
R (fricativa uvulare) é sempre aspirata, somiglia alla r moscia o alla r francese.
S davanti a vocale o fra due vocali si legge come la s sonora italiana di "sbaglio", sch si legge come la sc di "scena", sp-, st- iniziali di parola si leggono scht, schp. ß é un simpatico segno ortografico detto eszet e si pronuncia come la s italiana di "solo", tsch si legge come la c italiana di "cena", dsch come la g italiana di "getto".
t, d, k e g vengono pronunciate generalmente come in inglese, cioè con più enfasi che in italiano.
V si legge f; w si legge come la v italiana. Qu si legge kw.
Z si legge sempre come la z sorda italiana di "pazzo", "anzi".
In fine di parola b, d, s, w si leggono rispettivamente p, t, ß, f in fine di parola (cosa che veniva segnata nella grafia più antica del tedesco). La g finale si pronuncia ch (aspirata) nel Nord della Germania e k nel Sud. Th, sh non si leggono mai come in inglese.
Il resto come in italiano.

4) SVEDESE

Lo svedese ha avuto una riforma ortografica nel 1906, durante la quale sono state eliminate la q, la w e la z (che però si possono trovare nelle parole di origine straniera) nonché è stata semplificata la grammatica.

ACCENTO
Sempre sulla radice della parola, eccetto che nei nomi di origine straniera.

VOCALI
Aa
Ee
Ii
Oo
Uu
Yy
Ää
Åå
Öö
a come in italiano
e come in tedesco
i come in italiano
suona come la u italiana
ha un suono simile alla ü tedesca
suona come la ü tedesca
suona come la è aperta di "gerla"
suona come la o italiana
suona come in tedesco

CONSONANTI
Bb
Cc
Ch ch
Dd
Dj dj
Ff
Gg
Gj gj
Hh
Hj hj
Jj
Kk
Kj kj
Ll
Lj lj
Mm
Nn
Ng ng
Pp
Rr
Rd rd
Rg rg
Rl rl
Rn rn
Rs rs
Rt rt
Ss
Sch sch
Sj sj
Sk sk
Skj skj
Stj stj
Tt
Tj tj
Vv
Zz
b come in italiano
può suonare s sorda oppure k
sc italiano di "sc ena"
d come in italiano
i italiano di "i eri", "iato"
f come in italiano
g duro di "gatto" oppure i di "ieri", "iato"
i italiano di "ieri", "iato"
sempre aspirato
i italiano di "ieri", "iato"
i italiano di "i eri", "iato"
c dura di "cane"
sc italiano di "scena"
l come in italiano
i italiano di "ieri", "iato"
m come in italiano
n come in italiano
n italiano di "in ca"
p come in italiano
r come in italiano
d con la punta della lingua all'indietro
si pronuncia come se fosse rj
l con la punta della lingua all'indietro
n con la punta della lingua all'indietro
s con la punta della lingua all'indietro
t con la punta della lingua all'indietro
s come in italiano
s con la punta della lingua all'indietro
s con la punta della lingua all'indietro
s con la punta della lingua all'indietro
s con la punta della lingua all'indietro
s con la punta della lingua all'indietro
t come in italiano
sc italiano di "sc ena"
v come in italiano
s sempre sonora (come in "sbaglio")

In tedesco, svedese ed, in alcuni casi, in francese le consonanti doppie si pronunciano come se fossero singole; d'altro canto in spagnolo ed, in alcuni altri casi, in francese e svedese le doppie (tranne -rr- e -ll-) si pronunciano come se fossero separate: quindi "acciòn" (spagnolo) si pronuncerà "akthiòn".
Inoltre, in tutte queste lingue ed in quasi tutte le altre di cui si avrà occasione di parlare, gl e gn (tranne che per il francese) si pronunciano come se fossero ghn e ghl, quindi mai come in italiano.

5) LINGUE SLAVE
Anzitutto le lingue slave sono le seguenti: polacco, sorabo-lusaziano, ceco, slovacco (gruppo nord); sloveno, serbo-croato, macedone, bulgaro (gruppo sud); russo, bielorusso, ucraino (gruppo est). Albanese e romeno non fanno parte delle lingue slave. In queste pagine non ci occuperemo delle lingue del gruppo nord; croato e sloveno si scrivono e si pronunciano con la stessa grafia secondo le medesime regole fonetiche, che - fra l'altro - sono state applicate anche alla traslitterazione ISO del cirillico, col quale si scrivono serbo, macedone, bulgaro, russo, bielorusso ed ucraino. La traslitterazione ISO, che quindi riunisce sotto la stessa grafia tutte queste lingue è sempre più usata, spessissimo nelle traduzioni di libri o articoli specialistici; il suo problema è che non si può scrivere col set di caratteri occidentale, col quale la maggior parte dei lettori avrà impostato il proprio elaboratore. Serbo e croato sono i due dialetti (chiamati in gergo linguistico ekavo e jekavo) della stessa lingua, il serbocroato appunto; la differenza principale fra serbo e croato è il fatto che il primo usa caratteri cirillici e l'altro caratteri latini.

- IL SERBOCROATO

ACCENTO
Il serbocroato è una lingua tonale: il significato di una parola può variare a seconda del tono della voce impiegato per pronunciare l'accento della parola stessa.
Esistono quattro tipi di accento in serbocroato e nessuno viene mai segnato, inoltre le regole per l'accentazione di questa lingua sono estremamente complesse, quindi non ci soffermeremo ulteriormente sull'argomento.

VOCALI E CONSONANTI:
Qui è rappresentata la scrittura e la pronuncia del croato in caratteri latini che corrisponde alla traslitterazione del serbo; per il cirillico, vedi più sotto. Siccome per scriverla è stata usata una codifica caratteri insolita, ci scusiamo in anticipo se quando leggerete questa pagina troverete dei punti interrogativi al posto delle lettere giuste.
Aa
Bb
Cc
Čč
Ćć
Dd
Đđ
Dž dž
Ee
Ff
Gg
Hh
Ii
Jj
Ll
Lj lj
Mm
Nn
Nj nj
Oo
Pp
Rr
Ss
Šš
Tt
Uu
Vv
Zz
Žž
a come in italiano
b come in italiano
z italiana di "alzo", "mazzo"
c italiana di "c ento"
simile alla precedente ma più dentale
d come in italiano
simile alla g di "g etto" ma più dentale
g italiana di "getto"
e come in italiano
f come in italiano
g sempre dura (come in "g atto")
aspirata in Croazia, muta in Serbia
i come in italiano
i italiano di "ieri", "iato"
l come in italiano
gl italiano di "magl ia", "caglio"
m come in italiano
n come in italiano
gn italiano di "gnomo"
o come in italiano
p come in italiano
r come in italiano
s sempre sorda (come in "secchio")
sc italiano di "sc ena"
t come in italiano
u come in italiano
v come in italiano
s sempre sonora (come in "sbaglio")
suona come il j francese o la sg lombarda

Nelle lingue slave le consonanti sonore davanti ad una consonante sorda od in fine parola si trasformano nell'equivalente sorda e le consonanti sorde davanti ad una consonante sonora si trasformano nell'equivalente sonora. Diamo qui una tabella delle equivalenze

sorde:  p k  t  s š   č  ć  c   f . Non ha corrispondente sonoro h.
sonore:b g  d z ž dž đ dz v . Non hanno corrispondente sordo l lj m n nj r

Nota: le lettere š e ž si possono scrivere digitando Alt 154 e Alt 158 (usando i numeri della tastierina numerica).

- IL POLACCO

ACCENTO
Generalmente cade sulla penultima sillaba, tranne che nei seguenti casi:
a) in alcune parole di origine straniera
b) nella I e II persone plurali del passato dei verbi
c) nelle persone singolari e nella III plurale del condizionale
d) nei numeri cardinali

VOCALI
Si pronunciano come in italiano, tranne ó che si pronuncia come u; la y si pronuncia come in russo, cioè con un suono a metà fra i ed ü; quando sotto una vocale c'è una ¸ questa vocale la si dovrà pronunciare con un tono nasale.

CONSONANTI:
Bb
Cc
Ćć
Ch ch
Ci ci
Cz cz
Dd
Dź dź
Dż dż
Dz dz
Dzi dzi, Drz drz
Ff
Gg
Hh
Jj
Ll
Łł
Mm
Nn
Ńń
Pp
Rr
Rz rz
Ss
Śś
Si si
Sz sz
Szcz szcz, Ść ść
Tt
Uu
Ww
Zz
Żż
Zi zi
Źź 
b come in italiano
z italiana di "alzo", "mazzo"
simile alla c italiana di "cento"
come in tedesco (ch toscana aspirata)
c italiana di "cento" 
c italiana di "c ento" 
d come in italiano
simile alla g di "g etto" ma più dentale
g italiana di "getto"
s italiana di "casa"
g italiana di "g etto"
f come in italiano 
g sempre dura (come in " gatto") 
sempre aspirata
i italiano di "ieri", "iato"
l come in italiano 
u italiano di "uomo", "uovo"
m come in italiano 
n come in italiano 
gn italiano di "gnomo" 
p come in italiano 
r come in italiano 
suona come il j francese o la sg lombarda
s sempre sorda (come in "secchio") 
suona smile al sc italiano di "scena"
sc italiano di "scena"
sc italiano di "scena"
sc italiano di "scena" + c italiano di "cena"
t come in italiano 
u come in italiano 
v come in italiano 
s sempre sonora (come in "sbaglio") 
suona come il j francese o la sg lombarda
suona come il j francese o la sg lombarda
suona simile al j francese

Come per le altre lingue slave, una consonante sorda seguita da una sonora si pronuncierà come l'equivalente sorda e viceversa; le consonanti sonore in fine di parola si trasformeranno anch'esse nell'equivalente sorda. Diamo qui una tabella delle equivalenze

sorde:  p k  t  s sz si sz cz  ci  ś    c    f . Non hanno corrispondente sonoro ch e h.
sonore:b g  d z  ż  zi  ż  dż dzi ź (dz) w. Non hanno corrispondente sordo l ł m n ń r 

- LE LINGUE SLAVE SCRITTE IN CIRILLICO

Per queste lingue valgono le considerazioni fatte sul croato.
L'alfabeto cirillico è usato per scrivere le lingue slave orientali ed il bulgaro, il serbo ed il macedone, i cui popoli sono di fede cristiano-ortodossa, nonché le lingue dell'ex-URSS come l'abcaso, l'assiro neoaramaico, il cazaco, il chirghiso, ecc. . Inoltre, fino al 1866 il romeno veniva scritto con quest'alfabeto per poi passare ad usare il latino con l'unificazione fra Valacchia e Moldavia e la conseguente nascita della Romania, avvenuta appunto nel 1866.
L'origine del cirillico è incerta e non sembra risalire, nonostante il suo nome, a Cirillo, il missionario bizantino che evangelizzò gli salvi nel medio evo. Una tradizione ne attribuisce l'elaborazione a san Clemente, che si sarebbe basato sull'alfabeto glagolitico, una scrittura usata nei primi documenti delle lingue slave (IX sec. d.C.) e presto caduta in disuso (essa è usata attualmente solo in alcune parrocchie cattoliche della Dalmazia).
Accanto alla traslitterazione “ufficiosa”, la ISO, nata nel 1995 e basata sulle regole fonetiche del croato, la quale però presenta parecchi difetti (illeggibilità per chi non la conosce bene, irriproducibilità col set di caratteri occidentale) vengono usate altre traslitterazioni:
-la traslitterazione DIN (=Deutsches Institut für Normung & Deutsche Bibliothek), risalente al 1982
-la GOST (=Gosstandart Rossii ), del 1978
-la BSI (=British Standards Institution & Chemical Abstracts Service), del 1958;
-la ALA (=American Library Association & Library of Congress), del 1976;
-quella secondo il metodo Dudenverlag , del 1991;
-infine, una traslitterazione molto usata in ambiente francofono che si basa sulle regole fonetiche della lingua transalpina.

Ovviamente queste non sono tutte le traslitterazioni impiegate per il cirillico; in effetti in giro è possibile riscontrare parecchî casi in cui viene preso un po' dell'una e un po' dell'altra senza criterio.

stampatello corsivo ISO DIN GOST BSI ALA Duden. Francese

Pronuncia e commento

Аа Аа a a a a a a a a come in italiano
Бб Бб b b b b b b b b come in italiano
Вв Вв v v v v v w v v come in italiano
Гг Гг g
h
g g g g g g g dura di "gatto" in russo e nelle altre lingue slave
h aspirata in ucraino e bielorusso
Ґґ Ґґ ġ          
g dura di "gatto" in ucraino e bielorusso
Дд Дд d d d d d d d d come in italiano
Ђђ Ђђ đ          
simile alla g italiana di gelo in serbo
Ѓѓ Ѓѓ ģ          
simile alla g italiana di gelo in macedone
Ее Ее e e e e e je
e
ye
e
ie in russo
e nelle altre lingue
Ëë Ëë ë ë ë ë ë jo ë in russo e bielorusso
Єє Єє je          
ie in ucraino
Жж Жж ž ž zh zh zh sh j j francese o sg lombardo
Зз Зз z z z z z s z s sonoro di "sbaglio"
Ss Ss dz          
z sonoro di "zona" in macedone
Ии Ии i i i i i i i i come in italiano
Ii Ii ī          
i come in italiano in ucraino e bielorusso
Ïï Ïï ï          
i come in italiano in ucraino
Jj Jj j j j y y j j i di "ieri" in serbo e macedone
Йй Йй j j j ĭ ĭ j y i di "ieri", "iato" nelle lingue slave dell'est ed in bulgaro
Кк Кк k k k k k k k c duro di "callo"
Лл Лл l l l l l l l l come in italiano
Љљ Љљ lj           lj gl di "maglia" in serbo e macedone
Мм Мм m m m m m m m m come in italiano
Нн Нн n n n n n n n n come in italiano
Њњ Њњ nj           nj gl di "gnomo" in serbo e macedone
Oo Oo o o o o o o o o come in italiano
Пп Пп p p p p p p p p come in italiano
Pp Pp r r r r r r r r come in italiano
Cc Cc s s s s s ss,ß s s generalemnte sordo come in "setta", "posto"
Тт Тт t t t t t t t t come in italiano
Ћћ Ћћ ć           c suona simile alla c di "cena" in serbo
Ќќ Ќќ          
suona simile alla c di "cena" in macedone
Уу Уу u u u u u u ou u come in italiano
Ўў Ўў ŭ          
u come in "uomo", "uovo" in bielorusso
Фф Фф f f f f f f f f come in italiano
Xx Xx h ch kh kh kh ch kh
h
suona come una c toscana molto aspirata nelle lingue slave dell'est ed in bulgaro come una h aspirata in macedone e serbo
Цц Цц c c c ts t^s z ts z sordo di "alzo", "pizzo"
Чч Чч č č ch ch ch tsch tch c dolce di "cena"
Џџ Џџ          
g dolce di "gelo" in serbo e macedone
Шш Шш š š sh sh sh sch ch sc di "scemo"
Щщ Щщ šč šč shh shch shch schtsch
suona come se fosse
ш + ч in russo e bielorusso
ъ ъ " " " " "  
segno duro (non ha valore fonetico ma grammaticale) nelle lingue slave dell'est ed in bulgaro
ы ы y y y y y y y ha un suono intermedio fra l'ü tedesco e l'i italiano in russo ed ucraino
ь ь ' ' ' ' ' '
segno dolce (non ha valore fonetico ma grammaticale) nelle lingue slave dell'est ed in bulgaro
Ээ Ээ ė ė eh é è e e e come in italiano in russo e bielorusso
Юю Юю ju ju ju yu i^u ju you iu di "iuta", "aiuto" nelle lingue slave dell'est
Яя Яя ja ja ja ya i^a ja ya ia di "iato", "baia" nelle lingue slave dell'est

Commento alla tabella:
Nel caso che una lettera appartenga ad una sola lingua è stato notificato nell'ultima colonna.
Per motivi di set di carattere non possono essere rappresentati tutti i simboli del cirillico (mancano quelli presenti nel russo fino al 1918 ed aboliti dalla riforma grammaticale di quell'anno: clicca di seguito le tre pagine 1, 2 e 3 per scaricare l'intero prospetto delle traslitterazioni per il cirillico).
Nella prima colonna le consonanti sorde sono state scritte in blu, quelle sonore in rosso.

Nota aggiuntiva: tanto per far capire come sia libera la trascrizione dei nomi cirillici, dirò che in ambito commerciale e sportivo viene usata una traslitterazione di origine anglosassone simile alla BIN che però non fa uso di segni diacritici; quindi e(e) apparirà scritta e oppure ye, ë (ë) apparirà come e, й( ĭ) apparirà come y, э (é) apparirà scritta e , non sempre verranno trascritti il segno debole ed il segno forte. In alcuni atlanti, invece, la traslitterazione DIN appare leggermente modificata con je per e, che nella DIN appunto vien scritto e.

Questa tabella è da considerarsi indicativa, essendo piuttosto complicate -anche se abbastanza comprensibili dopo un po' d'esercizio- le regole della pronuncia (e non solo della pronuncia) delle lingue slave. Accenneremo le principali: come per il croato, nelle lingue slave le consonanti sonore si trasformano nella corrispondente sorda in fine di parola e davanti ad una consonante sorda e viceversa una sorda si trasforma nella corrispondente sonora davanti ad un'altra sonora (per capir meglio il meccanismo, guarda piú in alto, nello spazio dedicato al serbocroato).
Nel russo le o e le a non accentate si contraggono diventando come una a breve o brevissima e le je, ja, jò, ju ed e non accentate si contraggono diventando come una i breve o brevissima (in effetti ci sono 5 tipi di "abbreviamento" vocalico"). Sempre in russo,ego ed ogo si pronunciano evo ed ovo. N e l davanti a ' i e j si leggono come gn e gl italiane; t davanti a sh (sch-š) si legge come la c di "cena" e davanti a ' i e j come la z sorda di "al zo"; d davanti a zh (sh-ž)si legge come la g di "gelo", davanti a z (s) si legge come la z sonora di "zona". Una consonante sorda o sonora seguita dal segno debole NON si trasfroma mai.

Occhio! OLANDESE, LINGUE SCANDINAVE, LINGUE CELTICHE, TURCO, FINLANDESE, MAGIARO, ALBANESE, ROMENO e le altre varie lingue europee hanno anch'esse delle regole diverse e piuttosto complicate che qui non tratteremo; diremo però le LINGUE BALTICHE si scrivono e si pronunciano come le slave (ma le vocali con una ~ in alto od una ¸ in basso si pronunciano lunghe) e che il PORTOGHESE ha delle regole simili al francese, ma manca il suono ü e la pronuncia nasale delle vocali è marcata con una tilde (~) posta sulle vocali nasalizzate.

Con questa pagina non c'è assolutamente la pretesa di spiegare come si pronuncia esattamente una lingua, cosa che si può apprendere soltanto con la pratica, semmai di avviare alla scoperta di altre lingue e permettervi di fare un figurone leggendo giusti i cognomi stranieri delle formazioni sportive e dei titoli dei film. Per chiunque riscontri errori: segnalateli senza esitazione!


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