ALIAS Italia

ALIAS ITALIA

FANFICTION

Scritto da Ananke
Riassunto: Segue dalla parte 1, Sydney è in una missione suicida…Vaughn,Nadia,Jack si alleano con la persona che odiano di più per poterla salvare…

Data di composizione: 10,17 Settembre 2004 e 22-23 Ottobre 2004
Adatto: vietato ai minori di 12 anni (per linguaggio e violenza)
Ambientato: dopo la terza stagione

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Alias Italia – il dossier Sydney Bristow", e che tutti i personaggi della serie "ALIAS" utilizzati sono di proprietà ABC, Bad Robot – Touchstone Television e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro. I personaggi nuovi sono di proprietà dell'autrice.

Allergie (parte 2/2)

CAPITOLO 12:
LACERATA

“E’ vero quello che ha detto?” disse Nadia guardando dritto negli occhi Jack Bristow,che per la prima volta in vita sua abbassò per primo lo sguardo…Non aveva il coraggio di guardarla in viso…
“Sì,in un certo senso…” rispose con voce flebile Jack.
Nadia si sedette accanto a lui di fronte a Vaughn “Io non ti ho mai fatto niente…Io ti ho sempre rispettato.Perché mi fai questo? Mi hai reso la vita un inferno fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati”.
“Cosa vuoi che ti dica!? Cosa credi che per me sia facile vedere tutti i giorni l’errore più grosso della mia vita?! Tu sei il simbolo del mio fallimento! Dovevo accorgermene di quello che stava accadendo…Dovevo aiutare Irina a uscire da quella vita…E invece ho preferito non vedere…E Irina è stata costretta ad andare a letto con il mio migliore amico…Io potevo salvarla…”.
“Mi dispiace” disse Nadia.
E Jack fece una cosa che mai,mai invita sua aveva fatto.Si pentì di quello che aveva fatto e chiese perdono.
“Non devi chiedere scusa per qualcosa di cui non hai colpa.Lo so,tu non sei Irina Derevko,tu non sei Arvin Sloane…La colpa è solo mia…Il mio odio verso di loro e verso me stesso mi ha accecato…Sono io che ti devo chiedere scusa.Salviamo Sydney.Poi giuro che sparirò.Me ne andrò da Los Angeles.Vivrete la vostra vita senza di me,senza pesi,libere.Solo questo ti posso dare. D’accordo?”
Nadia ci pensò un attimo.”Affare fatto.”
E Vaughn allora intervenne.”Jack,allora uccideranno Sydney se non interveniamo?”
“Sì,la uccideranno,ma non era nel piano uccidere Nadia.Non hai detto esattamente quello che è accaduto veramente.Per quanto io odi Irina, dall’altra parte è stata l’unica persona a cui io mi sia mai attaccato in vita mia e non potevo uccidere sua figlia.”

Fu un secchio di acqua ghiacciata che le versarono addosso a svegliarla…
Era legata ad una sedia…I polsi stretti con del filo di ferro dietro lo schienale le sanguinavano lentamente…Anche le caviglie erano legate alle gambe della sedia…Il filo le lacerava in profondità la carne.
Ma non voleva dare a quei bastardi la soddisfazione di vederla soffrire…
Non aveva niente da perdere…
Non aveva più nessuno…Solo Nadia.Ma forse con la sua morte avrebbe finalmente deciso di cambiare vita,una vita normale lontano da quel mondo di bugie e inganni.
Nella stanza c’erano due uomini…Una guardia di Kracovich e Cheung il suo braccio destro.
“Come ti chiami?”
Fu Cheung a parlare.
“Come ti chiami?”
Silenzio.
“Come ti chiami?”
Silenzio.
Cheung si avvicinò e la prese per i capelli…
“Puttana sto parlando con te!Sei sorda!?Quando parlo voglio che mi rispondi!Altrimenti è maleducazione!Scommetto che una ragazzina come te le sa le buone maniere!”
e le lasciò la testa.
Ma Sydney fissava il vuoto di fronte a lei e continuava a rimanere in silenzio.
“Allora vediamo un po’…Provo a indovinare io qualcosa su di te” intanto Cheung si slacciava la cintura dei pantaloni,sfilandola lentamente…
“Sei qui per i documenti che svelano l’identità degli agenti della nostra organizzazione?”
Cheung iniziò a arrotolare la cintura intorno alla sua mano destra..”Sei della Cia…Non è vero?”
Ma Sydney era impassibile. Cheung allora la colpì violentemente in volto con la cinghia.
Sydney tentò in tutti i modi di soffocare un urlo di dolore.
Il suo labbro superiore era rotto,e il sangue gocciolava a fiotti sulla sua maglietta…
Sydney allora decise di mettere in pratica quello che aveva imparato nel lungo addestramento all’sd-6…Finalmente dopo anni era grata di quello che aveva fatto per lei l’Alleanza…
Doveva aggrapparsi a un ricordo felice…E pensare solo a quello…cercando di dimenticarsi dove si trovava…Un ricordo felice…Il problema era trovarlo visto quello che era successo in tutta la sua vita…Un padre che odiava..Una madre che era una terrorista…Vaughn…L’uomo che amava…Sì,era il suo ricordo più bello…Ma no..Non poteva…Lei doveva odiarlo…Lui si era comportato così male con lei…Doveva pensare ad altro…Gli amici allora…No…erano morti per colpa sua…Will era vivo..Pensò a tutte le volte che avevano passato la serata insieme a scherzare,a mangiare quintali di gelato..Will era come un fratello per lei…Will…Will..
“Allora puttana…Mi dici per chi lavori e come ti chiami?”
Will…Will…
Cheung la colpì così forte che cadde a terra con la sedia…Questa volta non riuscì a non urlare…
“Slegala”ordinò Cheung alla guardia..
Sydney rimase a terra,cercando di rialzarsi…Non aveva funzionato…Doveva trovare un altro ricordo felice..Will era per lei come un fratello…Ma lei aveva veramente una sorella! Si concentrò con tutta sé stessa…Pensò a tutte le cose che avevano fatto insieme…Quanto avevano scoperto di avere in comune,pur essendo così diverse…Pur crescendo divise…
“Come diavolo ti chiami!?!”
Questa volta Cheung la colpì con un forte calcio nello stomaco…
Urlò ancora come una disperata…
Sydney si accorse che non aveva ricordi abbastanza felici…
Pensò a tutto quello le era accaduto quel giorno..A sua sorella che era stata male…Al fatto che era partita in missione…A Vaughn…Avevano litigato..Probabilmente tra loro era finita…Per sempre…Ma lei continuava a pensare a lui…Se prima quella sera non gliene importava molto se fosse uscita viva oppure no da quella missione,ora non più…Qualcosa era cambiato..Si dice che nessuno è più attaccato alla vita, di uno che sta per perderla…
E lei non voleva…Non voleva arrendersi…
Non voleva perdere Vaughn…
Lui era il suo ricordo felice.
Per quanto aveva tentato di odiarlo non poteva,non voleva…
Lei voleva rivederlo.Lei voleva vivere per lui.
Le cose sarebbero andate a posto.
Era felice.Sorrise.
“Vaughn” disse.
“Come dici?” chiese Cheung.
“Vaughn” rispose lei con decisione guardandolo negli occhi…
“Che cos’è Vaughn? Una cosa che si mangia? Una città?Un paese?”
E la colpì di nuovo.
Ma Sydney pensava a Vaughn.Al loro primo incontro…Al loro primo bacio…Alla prima volta che avevano fatto l’amore insieme…Alla mattina seguente che si era svegliata e aveva scoperto che le stava tenendo ancora dolcemente la mano…E le sorrideva…Alle serate che avevano passato sul divano di casa sua…Seduti l’uno di fronte all’altra,a scherzare e a parlare del più e del meno…Dell’hockey e di cucina…Di viaggi…Della loro infanzia..Di un film che avevano visto…Di un concerto a cui erano andati…O di progetti per il futuro…
Cheung di fronte al suo tacere impassibile,la colpì ripetutamente con dei calci nello stomaco e nella schiena…Ma lei niente…Sembrava quasi non soffrire…
“Questa puttana non vuole parlare…Portala di là…Tornerò più tardi…” Cheung ordinò alla guardia…Poi guardò Sydney dritta negli occhi e disse:
“Nadia Santos…Mi voglio ancora divertire con te…Non preoccuparti”.
Sydney capì tutto in quel momento.
L’aveva scambiata per sua sorella…Qualcuno voleva che sua sorella venisse torturata…
E quel qualcuno non poteva essere nient’altro che suo padre,Jack Bristow.Solo lui era a conoscenza della missione.

CAPITOLO 13:
LA VERITA’

“Dixon mi ha ordinato di preparare una missione…Era rubare i documenti con i nominativi degli agenti di Kracovich…Io ho preparato la missione e l’ho affidata a Nadia…Ho avvisato il braccio destro di Kracovich,un mio vecchio amico,Cheung…E’ lui che ho incontrato ore fa…Molto spesso ci scambiamo informazioni di ogni genere…Lui sa molte cose…Gli ho rivelato che un agente Cia si sarebbe infiltrato nella sua base…Un agente dal nome Nadia Santos…In cambio di questa soffiata volevo che non la uccidessero….Volevo che le avessero salvato la vita…Io ho chiesto a Cheung di darle solo una lezione…Volevo solo che Nadia fallisse quella missione…Mi dispiace….Il problema è un altro…Cheung non conosce Nadia né Sydney…Ma Kracovich sì…Se Kracovich vede Sydney la riconosce come mia figlia…Scopre che non è Nadia Santos e lui la uccide veramente!! Io e Kracovich abbiamo un conto aperto!Sono io che trent’anni fa l’ho arrestato…E’ stato per anni nella prigione di Camp Harris…Lui ucciderà Sydney per vendicarsi di questo…Dobbiamo fermarlo!”
“Merda…” riuscì solo a dire Vaughn…
“E’ una lotta contro il tempo…Dobbiamo intervenire prima che Kracovich incontri Sydney…”
disse Nadia prima di venire interrotta da uno dei piloti…”Stiamo per atterrare…Arriveremo a Tokyo tra un quarto d’ora”.

CAPITOLO 14:
“L’UOMO”

Era notte fonda a Tokyo.
La scaletta dell’aereo toccò terra e Nadia dal suo finestrino vide Jack scendere e fermarsi…In lontananza un auto scura si stava avvicinando lentamente…
L’auto di sua madre…
Nadia tremò leggermente e Vaughn lo notò…
“E’ un momento duro per te…”
“Va tutto bene Michael…E’ vero,non posso dire di non provare emozioni in questo momento…Ma in fondo lei non è mai stata veramente mia madre…Insomma capisci quello che voglio dire?” rispose Nadia cercando di mascherare la sua indecisione,ma fallendo miseramente.
“Irina Derevko non è una donna come le altre…Devi stare attenta…Lei ti legge dentro…E’ fredda e impassibile…Sa penetrarti con uno sguardo…Se hai bisogno di qualsiasi cosa…Chiedi aiuto a me.”
“Grazie” ma l’attenzione di Nadia venne catturata dall’auto che si era fermata…
In quel momento vide Irina Derevko per la prima volta…
Era vestita di nero…Pantaloni neri,un giubbotto di pelle,i capelli raccolti in una coda di cavallo…
Sembrava molto più giovane degli anni che probabilmente aveva…
Era anche molto bella…Si vedeva che era una donna forte…Da come camminava…Dal suo portamento…In quel momento Nadia si vergognò un poco di sé stessa…Non era niente in confronto a lei…
Chissà com’era…Nadia si convinse che era un donna fredda,come gli aveva rivelato Vaughn,una donna a cui non importava niente di lei…Lei per Irina era stato solo un errore di valutazione…
Irina si avvicinò a Jack…
E lo colpì in pieno volto con uno schiaffo…Sapeva già tutto.Il cuore di Nadia sussultò.Sua madre era arrabbiata perché volevano fare del male a lei…provò una gioia profonda che tentò in tutti i modi di negare….
“Bastardo”
“Irina scusa…”
“Da te non me lo sarei mai aspettato grande figlio di puttana…Jack mi fidavo di te…”
“Ho sbagliato…Ti ho chiesto scusa…e hai sbagliato anche tu…lo sai…molte volte…e io ti ho perdonato”.
Irina lo guardò un attimo in viso.
“Siamo tanto bravi come spie,così incapaci come genitori,vero?” e Nadia vide sua madre per la prima volta sorridere.”Ti prego Jack non farlo mai più…Non potrei perdonarti altrimenti”
“Te lo giuro” disse con sincerità Jack.
“Andiamo a salvare Sydney”.
Jack le prese un braccio e la fermò…”Irina aspetta…Non siamo soli” il cuore di Nadia iniziò a battere all’impazzata” su quell’aereo c’è Michael Vaughn…”
Irina guardò Jack “Lo immaginavo…E chi può dividere Sydney e il signor Vaughn?!?”
Vaughn,che sull’aereo aveva sentito tutto,arrossì un poco,imbarazzato.
“Non hai capito…Su quell’aereo c’è anche tua figlia…Nadia…”
E per la prima volta Nadia notò dal finestrino che i modi di Irina tradivano una certa agitazione e ne fu segretamente felice.

CAPITOLO 15:
L’INCONTRO


Fu Jack a salire per primo e avvisò i piloti…
“Possiamo partire”
“Certo signore,saremo a Taipei tra quattro ore e mezza…”
E fu in quel momento che Irina vide per la prima volta sua figlia…
Jack li presentò.
“Conosci già Michael Vaughn…”
E Vaughn rispose in tono sarcastico ”Abbiamo già avuto il piacere di incontrarci”.
“E lei è Nadia Santos”
Irina tese la mano verso Nadia che rispose alla stretta.
Quell’attimo durò in eterno.
Irina fissò negli occhi sua figlia.
Era una ragazza molto bella.Aveva i suoi capelli,ma gli occhi erano quelli di suo padre,del suo vero padre. Così freddi ma tanto dolci.Era per quegli occhi che si era innamorata di lui.
Sembrava distaccata. Irina né soffrì.Probabilmente Nadia la odiava. E come darle torto.Ma Nadia ignorava che tutto quello che aveva fatto nella sua vita era stato per le sue figlie che amava più di qualsiasi altra cosa…
“M-Mi chiamo Irina”.
Vaughn si voltò a guardarla.Non ci poteva credere.Non aveva mai visto Irina Derevko esitare…
“Io sono Nadia”.Nadia divenne tutta rossa.
Irina ne fu felice. Nadia in fondo era come la sorella.Poteva sembrare distaccata,ma in realtà dentro aveva il fuoco.Percepiva che era emozionata. Irina dissolse lo sguardo da lei…Si stava per commuovere…Non poteva e non voleva…Non aveva il diritto di amare la figlia che
aveva abbandonato…
Si voltò e senza dire altro si sedete accanto a Jack…Nadia invece si sedette sola in fondo all’aereo…Cercando di calmarsi un po’….

Erano passate già due ore di volo.Nessuno aveva detto nient’altro.
Irina aveva obbligato Vaughn a prendere dei sonniferi..Era troppo agitato per lei…E adesso dormiva solo in un sonno irrequieto…
Jack,seduta a fianco di Irina,la guardava…Era immersa nei suoi pensieri.
“Irina io vado di là…devo dire delle cose ai piloti”
Irina si accorse che stava sudando freddo e teneva stretta la mano di Jack…
La lasciò immediatamente.
“Non faccio altro che pensare a Sydney…Dimmi che se la caverà…”
“Sono pronto a sacrificare la mia vita per lei…”
“Tu non devi dire niente ai piloti…”bisbigliò Irina a Jack mentre si alzava…
“No.Ma tu devi dire molto a Nadia”.
Gli rispose Jack accarezzandole la testa.

Nadia stava pensando a tutto quello che era successo.
“Io sono Nadia”…Ma cavolo non avevo niente di più intelligente da dirle? Crederà che sono una deficiente!”Io sono Nadia” ma cosa mi è venuto in mente…
Nadia si accorse che qualcuno si era seduto accanto a lei e per poco non svenne quando scoprì che si trattava di Irina Derevko…
Nadia rimase a bocca aperto quando sua madre iniziò un discorso,senza preamboli,in preda ad una pura agitazione…
“Ho aspettato questo momento dal momento in cui sei nata…Di poterti incontrare…Non sono stata io ad abbandonarti,non avrei mai voluto…Ci devi credere ti prego…Dovrei dire e fare tante cose da madre…Ma non so da dove iniziare…Non so nemmeno quello che sto dicendo…Io di solito non sono così…”
Nadia la guardò dritto in faccia e mentre parlava e man mano perdeva la sua impassibilità…Arrivò alla fine che praticamente piangeva”Non l’ho voluta io questa vita…Io volevo una vita normale…Volevo vedere le mie figlie crescere…Sgridarle…Abbracciarle…Aiutarle nei momenti difficili…Accompagnarle al loro primo giorno di scuola…Fare loro l’interrogatorio dopo il loro primo appuntamento con un ragazzo…E guarda in che diavolo di vita le ho cacciate.
Ho avuto una sola debolezza nella vita…Sì,la grande Irina ha avuto un punto debole…Le mie figlie…La mia debolezza è credere che io possa avere quello che voglio.La mia debolezza è volere quello che non posso avere…
Io volevo solo stare con te e Sydney.Non chiedevo altro.Non volevo altro…
Tu mi odi,non è vero?”
Irina ormai era in lacrime.Anche Nadia.Le emozioni di quel giorno erano state troppe e troppo intense…
“Io ti ho odiato fino a due ore fa…ti ho odiato perché mi hai lasciato…Ti ho odiato perché non ti sei mai fatta viva…Ti ho odiato perché mi hai lasciato sola…Io odiato Sydney perché lei ti aveva incontrato e io no.Io ho odiato Sydney perché ero invidiosa che aveva passato del tempo con te…Io ti ho odiato perché mi hai fatto odiare mia sorella.
Ma quanto ti ho visto…Io non ce l’ho fatta più ad odiarti…”
“Puoi perdonarmi?”
“Forse un giorno.Ma non potrei mai chiamarti mamma.”Ammise con sincerità Nadia…
Irina si alzò dal suon posto ma Nadia la bloccò…
“Puoi restare qui con me se vuoi…Servirebbe per incominciare…”
Nadia non capì chi aveva pronunciato quelle parole…era stata proprio lei?Non poteva crederci…Come mai Irina voleva stare con lei dopo tutto quello che aveva detto?
“Mi piacerebbe tanto” le rispose Irina sorridendole.
E quel sorriso fu per Nadia il regalo più bello che avesse mai ricevuto…

CAPITOLO 16:
L’ASSALTO

Il piano per liberare Sydney era semplice.Tanto semplice quanto pericoloso.
Ma nessuno temeva di perdere la sua vita per salvarla…Erano disposti a tutto.
Irina appena aveva saputo la verità da Jack aveva telefonato a Kracovich, chiedendogli un incontro…Sapeva che l’avrebbe incontrata nella sua villa fuori Taipei,dove era rinchiusa Sydney…Ci era stata altre volte per affari…E Irina,una volta che fosse stata a tu per tu con Kracovich l’avrebbe obbligato a disattivare gli allarmi per permettere alla squadra d’appoggio composta da Jack,Vaughn e Nadia di intervenire…Irina avrebbe obbligato Kracovich a rivelarle anche dove teneva rinchiusa Sydney…
Il piano sarebbe scattato da lì a pochi minuti…
Jack,Irina,Nadia,Vaughn erano ormai a poche centinaia di metri dalla villa di Kracovich…

In quel momento nella villa Kracovich aveva fatto chiamare Cheung,doveva parlargli…
“Ho saputo che dell’incidente al club di ieri sera…” chiese con tono inquisitore Kracovich a Cheung.
“Sì…E’ stato un casino…Un agente della Cia ha tentato di rubare la lista dei nostri agenti…Sono riuscita a fermarla…I documenti sono al sicuro nella tua cassaforte…Mi sono occupato anche dell’agente come puoi vedere dalle foto…”e così dicendo Cheung posò sulla scrivania delle foto di Sydney,malmenata dopo l’interrogatorio…
“L’ho fatta parlare…Mi ha confessato che lavora per la Cia…Che voleva la lista e che si chiama Nadia Santos…Ha parlato e mi sembra giusto non ucciderla…Avremo altrimenti tutta la Cia addosso…teniamola qui un paio di giorni…Facciamo vedere alla Cia che con noi non si scherza e poi lasciamola andare…”
“Per me va bene” disse Kracovich…che passeggiava nel suo studio fumando distrattamente il suo sigaro…Ma poi si avvicinò alla scrivania e fermò Cheung che era ormai alla porta ”Dannazione!”Kracovich aveva visto le foto e aveva riconosciuto la ragazza”Io non ho idea chi sia Nadia Santos…ma questa ragazza non lo è di certo…Questa è Sydney Bristow…”
Cheung si paralizzò…Aveva torturato la figlia di un suo contatto…
Aveva sbagliato tutto…
Kracovich guardò dritto negli occhi Cheung “questo cambia tutto…Voglio occuparmi della faccenda personalmente…”
Cheung tentò di dissuaderlo…Aveva capito che Kracovich voleva la ragazza morta….
“Ma non ti conviene!E’ sempre un agente della Cia…sai cosa accadrebbe se la uccidiamo?!La Cia interverrebbe in forze e distruggerebbe la nostra organizzazione…”
“TU NON SAI CHI E’ QUESTA RAGAZZA!? QUESTA E’ LA FIGLIA DELL’UOMO CHE HA ROVINATO LA MIA VITA!JACK BRISTOW! HO FATTO DIECI ANNI DI PRIGIONE A CAMP HARRIS!!!E,credimi le storie che girano su cosa succede in quella prigione…Sugli interrogatori condotti sui prigionieri,non sono leggende sono vere!” Kracovich urlava…poi aggiunse”Andiamo da lei subito…Morirà lentamente…Filmeremo tutto e lo manderemo al suo caro papà…Jack Bristow dovrà soffrire come ho sofferto io…”
Cheung era senza parole…Non poteva permettere che Kracovich uccidesse la figlia di Jack Bristow…Lui e Jack erano sempre stati amici…Ma cosa poteva fare lui solo?! Doveva pensare a un piano e in fretta…

CAPITOLO 17:
L’ATTACCO

Kracovich uscì dalla stanza accompagnato da Cheung…Era deciso nel suo piano…Uccidere Sydney Bristow…Era arrivato il momento della vendetta contro Jack…
Erano sulle scale che postavano alle cantine della villa,quando una guardia li fermò…
“E’ arrivata Irina Derevko”
Kracovich guardò Cheung pensieroso…”Merda…Forse non è qui per trattare di armi…Forse è qui per sua figlia…Se non la incontro subito si insospettirà…senti Cheung,ammazzala tu quella puttana fatti aiutare da Yong…Io vado subito da lei”.
Cheung orami non riusciva a mascherare la sua indecisione e disse “Va bene. Farò come dici tu”.

Kracovich accolse Irina nel suo studio…
“Irina…E’ sempre un piacere rivederti…”
“Il piacere è tutto mio…”le rispose con un sorriso la sua vecchia amica…
“Cosa ti porta da me?”
“Malcovich è morto…Ho bisogno di un nuovo fornitore di armi…E’ un affare da 50 milioni di dollari…Spero che ti possa interessare…”
Kracovch fissava Irina negli occhi…Tentava di capire se lei era veramente lì per affari oppure no…se era lì per liberare la figlia…
“Non lo so…Ho già molti clienti…Perché mai dovrei accettare la tua offerta?”
“Magari in nome della nostra vecchia amicizia?”
“Non mi convinci…Voglio di più…I rischi sono sempre più alti…La Cia mi è sempre di più alle costole…” era il momento che Kracovich stava aspettando…stava provocando Irina…Voleva che si tradisse “Come ieri sera…Un agente della Cia si è infiltrata nel mio club…”
Kracovich notò che Irina era rimasta impassibile…Le ipotesi erano due…O sapeva della figlia ed era una grande attrice o era veramente lì per affari….Decise di spingersi più in là ancora” Non voleva parlare quella puttana…”Irina era immobile….”l’ho torturata personalmente per ore…ma lei niente…”Irina era sempre fredda e distaccata…”Dopo quattro ore,finalmente,ha iniziato a cedere…Gridava e piangeva come una bambina mentre la riempivamo di botte fino alla morte…E’ deceduta un ora fa…Urlando…Pensa quella puttana voleva la mamma!”
Si era spinto troppo in là.
Accadde tutto in un attimo….
Kracovich si accorse troppo tardi e a sue spese che Irina Derevko era veramente lì per sua figlia…
Irina lo stese sulla scrivania…Un tagliacarte puntato alla gola…
“L’hai ammazzata figlio di puttana?L’hai uccisa veramente?!”
“N-no…”disse Kracovich con un filo di voce…
Irina era fuori di sé…
“Facciamo un patto…Disattiva l’allarme della villa…Dimmi dov’è mia figlia…Se tutto va per il meglio allora non ti ucciderò…”
Kracovich era alle strette…Non sapeva che fare…Non aveva alternative…
“Ho la tua parola?”le chiese…
“Hai mai sentito qualcuno lamentarsi di me?”
“D’accordo…farò come vuoi…”le rispose Kracovich…
Poi Irina prese la sua pistola e Kracovich,sotto la minaccia dell’arma,si avvicinò al suo computer e disattivo gli allarmi della villa…Poi aggiunse”Sydney Bristow si trova nelle cantine…Terza porta a destra in fondo alle scale…Avete 15 minuti per tirarla fuori di lì…Poi le mie guardie si accorgeranno che il sistema di allarme è disattivato…Io non potrò fare più niente…Hanno l’ordine di sparare a ogni intruso…”
Irina telefonò a Jack,avvisandolo di tutte le informazioni che Kracovich le aveva dato…Poi si sedette di fronte a Kracovich…Non le rimaneva altro che aspettare e sperare…Per 15 minuti…Soltanto 15 minuti che probabilmente sarebbero stati gli ultimi della sua vita…Se le cose andavano come dovevano andare…

CAPITOLO 18:
LO SPARO

Nadia,Jack e Vaughn incontrarono tre guardie sul loro percorso…Ma le neutralizzarono facilmente con le pistole con i sonniferi che avevano con loro…Fortunatamente la piantina della villa che Irina aveva consegnato a loro era molto dettagliata e in pochi minuti giunsero nelle cantine…
Era quasi fatta…Nadia non ci poteva credere…Jack si sentiva sollevato,non avrebbe sopportato mai di essere il responsabile della morte della figlia…Vaughn non vedeva l’ora di poter vedere Sydney per chiederle scusa…
Vaughn arrivò alla terza porta e appoggiò la mano sulla maniglia…fece un gran respiro…Spinse la porta ed entrò…

Yong e Cheung erano in piedi di fronte a Sydney…lei era conciata proprio male…Aveva il labbro rotto,il viso pieno di lividi…Un taglio sulla fronte…Faceva fatica a camminare e stava a malapena in piedi…Yong le puntò una pistola alla testa “In ginocchio”…
Sydney capì che per lei non c’era alcuna speranza…
Sapeva che un giorno sarebbe morta…Ma non se lo era immaginato così…Non che non pensasse che non esistevano rischi nel suo lavoro…Tutt’altro…Pensava che avrebbe sofferto e avuto paura…Ma in quel momento provava solo rimpianto,rimpianto di morire lontano dalle persone che amava…
Sydney si inginocchiò di fronte ai due uomini di Kracovich…
“Yong,dammi quella pistola…Lo voglio fare io…”
Yong consegnò la pistola a Cheung…Era pronto a sparare…Sydney chiuse gli occhi…
Cheung sparò…
Sydney riaprì gli occhi in tempo per vedere il corpo di Yong cadere in fianco a lei…
La prima emozione che Sydney provò fu quella di sentirsi molto fortunata…Aveva degli ottimi angeli custodi…
Poi si volto verso Cheung e con quel poco delle forze che aveva gli disse “Ma che diavolo sta succedendo?!?!”
Cheung le spiegò in fretta la storia mentre la slegava e l’aiutava a rialzarsi “Scusa per quello che ho fatto prima…Non era mia intenzione…Non avrei dovuto torturati…Ho commesso un grave errore…Sono un vecchio amico di tuo padre…”
“Mio padre mi ha tradito…”
“No…Tuo padre non lo farebbe mai…Mi ha chiesto di fare fallire la missione di una certa Nadia Santos…E’ Kracovich che ti voleva morta”
“Bastardo…” rispose semplicemente Sydney…
“Sì,Kracovich è un gran bastardo…”
“Io intendevo mio padre…” disse con tono colmo d’ira Sydney…Aveva capito tutto…Suo padre non voleva la morte della sorella…E in parte di questo ne era sollevata…Ma era furiosa perché lui voleva che Nadia fallisse,che perdesse la fiducia in se stessa…
“Andiamo” insistette Cheung aiutandola ad avvicinarsi alla porta della stanza in cui era rinchiusa…
Che proprio in quel momento si aprì…

CAPITOLO 19:
INSIEME

Vaughn si trovò a faccia a faccia con Cheung e Sydney, che cadde praticamente tra le sue braccia…
“Michael” riuscì solamente a dire Sydney…
Vaughn era spaventato…Era proprio messa male…Quasi non la riconosceva…
“Sono qui per te…Scusami…Non ti lascerò mai più…Scusami ti prego…”
“Sono io che ti devo chiedere scusa”gli rispose con sincerità Sydney,tentando di sorridergli…
Nonostante fosse piena di lividi e ricoperta di sangue,Vaughn si accorse che era proprio bella…E non riuscì a formulare altre parole…Poté solamente sorridere a sua volta…
Poi Sydney notò Nadia e suo padre…
“Ci siete anche voi”
“Noi ti vogliamo tutti bene ,sai…Non potevamo lasciarti certo qui…”spiegò Nadia…
“Anche io vi voglio bene..Anche se con a te-si voltò verso il padre-devo fare un lungo discorso…Come avete fatto a trovarmi?” chiese Sydney.
Jack non poté parlare…Si sentiva in colpa…Si meritava l’ira di Sydney…
“Ti ha trovato la mamma…cioè Irina Derevko…” Disse imbarazzata Nadia…
“C’è anche la mamma?!?” Sydney era stupita…Quella era stata la giornata più strana della sua vita…Per la prima volta la sua famiglia era riunita…Anche se le circostanza erano alquanto stravaganti…Non un pranzo di Natale come le persone normali…Ma una pericolosa missione di salvataggio…Robe da matti…
Jack poi prese la parola”Grazie Cheung,lo sapevo che potevo fidarmi di te”…
Ma non finì la frase…Yong era lì e non era morto…Aveva preso la pistola e mirato contro di loro..Tre spari…
Nadia si gettò su Sydney proteggendola con il suo corpo…Jack,Vaughn e Cheung scaricarono le loro pistole contro Yong…
Alla fine della sparatoria Yong era morto,Nadia e Sydney erano in piedi a fianco di Jack e Vaughn…Cheung era a terra,anche lui se ne era andato…”E’ morto” constatò Jack,due colpi lo avevano preso in pieno petto…E il terzo allora chi aveva colpito?
Jack si voltò subito verso Vaughn,Nadia e Sydney…
E fu allora che vide Michael Vaughn accasciarsi a terra…

CAPITOLO 20:
IL SACRIFICIO

“Michael!” gridò Sydney gettandosi a terra al suo fianco…
Vaughn si era appoggiato al muro con la schiena…Gli occhi chiusi…
Li aprì lentamente e guardando Sydney…
“Sto bene,tesoro!” Sydney si sentì di colpo sollevata,poi Vaughn continuò”Mi ha colpito alla spalla sinistra…Posso camminare…Non posso sparare…”
Anche Nadia e Jack si sentirono sollevati…
“Andiamocene di qui…Abbiamo solo sette minuti per lasciare l’edificio prima che i sistemi di allarme rientrino in funzione…” ordinò Jack ai ragazzi con il suo tono autoritario e sorreggendo Sydney per le spalle,non riusciva infatti a camminare bene…Era distrutta dalle dure torture a cui era stata sottoposta…

Riuscirono a d allontanarsi senza difficoltà dalla villa…Il sistema di allarme non era ancora scattato e le guardie non si erano rese conto della fuga in atto…
Il gruppo raggiunse la boscaglia al di fuori della villa,dove avevano lasciato due auto…
Jack allora chiamò Irina,che era ancora nell’ufficio di Kracovich,con la pistola puntata dritta alla sua testa,per avvisarla che l’operazione era riuscita perfettamente…
“Sono contenta Jack…Adesso andatevene…” gli ordinò Irina impassibile…
“Veramente stiamo aspettando te…” gli spiegò Jack…ma subito si fermò e guardò l’orologio…Solo due minuti e l’allarme sarebbe scattato…Jack capì l’intero piano di Irina…Non aveva tempo di lasciare la villa…Si era sacrificata per salvare la loro vita…
“Irina…Io non ti lascio lì…” disse con voce incerta Jack…
“Lo sai bene che non ho possibilità di uscire di qui viva…Tra sessanta secondi le guardie di Kracovich saranno qui…Non ho alcuna possibilità di uscirne viva…Dì ha Nadia e Sydney che mi mancheranno..Addio Jack” Irina chiuse la telefonata…E fissava negli occhi Kracovich che sorrideva…Anche lui aveva capito che per lei non c’era via d’uscita…

“NON POSSIAMO LASCIARLA LI’!!”Urlò Nadia “Lei ci ha aiutato!”
“Stai calma Nadia…Lo so bene…Fosse l’ultima cosa che faccio io la vado a prendere!” Disse con decisione Jack…
“Papà ti prego…Non ce la farai…” rispose una Sydney ormai esausta…Proseguì Vaughn,che aveva letto nel pensiero di Sydney“Jack,Sydney ha ragione…Non ce la farai mai da solo…Io vengo con te!”
“No,agente Vaughn mi saresti solo di peso…Non puoi sparare…Vai con Sydney e Nadia all’aeroporto..aspettate due ore…Se non saremo lì in tempo,partite senza di noi!”
Jack senza aggiungere altro si voltò e iniziò ad incamminarsi ma venne fermato da Nadia…”Io sono in forze…Io posso venire con te…Io voglio venire con te”
“E’ una missione suicida,se non l’hai capito…Tu devi tornare a casa con Sydney…”
Ma Nadia rimaneva immobile davanti a lui…
“Fino a ieri non ti interessava molto di me…”
“Nadia,non ti conoscevo…”
“Fammi venire con te!”insistette Nadia…
Jack la guardò dritta negli occhi e vide lo sguardo di suo madre,lo sguardo della sorella…Quello sguardo che avevano quando volevano fermamente fare una cosa e nessuno avrebbe potuto impedirglielo…
Jack fece un profondo respiro…Alzò la pistola a e la punto contro Nadia…
“Scusami…” disse solamente e le sparò in una gamba…
Nadia urlò per il male…
“Bastardo figlio di puttana!” continuava Nadia a ripetere a terra,a denti stretti…Lei non aveva ancora capito il perché di quel gesto,ma lo avevano capito bene Sydney e Vaughn…
“Adesso anche tu mi sei di peso…vai all’aeroporto con loro…” spiegò in fretta Jack…
“Papà” lo bloccò Sydney,che era grata per quello che aveva fatto alla sorella”Ti perdono…” gli disse piangendo…Suo padre era capace di provare tanto odio quanto amore…Non conosceva le mezze misure…Se fino al giorno prima voleva far torturare Nadia..ora le aveva salvato la vita,certo,a modo suo,ma gliela aveva salvata…Per la prima volta in vita sua era orgogliosa di suo padre…
Jack annuì e sparì silenziosamente nell’oscurità…

CAPITOLO 21:
LA LEGGENDA

Vaughn,Nadia,Sydney raggiunsero in tre quarti d’ora l’aeroporto…
Il loro jet privato li stava aspettando…Ingannarono il tempo medicandosi a vicenda le ferite,facendosi aiutare dai piloti,che avevano capito che era meglio non fare domande a quella gente…
Nadia si sistemò vicino al finestrino,con la gamba fasciata stesa su un cuscino…prese distrattamente un antidolorifico che le aveva dato Vaughn…Ma la sua attenzione era rivolta all’ingresso della pista…Sperava di veder apparire l’auto di Irina e Jack…
Sydney era messa male…le sue ferite avevano bisogno di punti di sutura,era debole…faceva fatica perfino a parlare…Ma anche lei era seduta dietro a Nadia e fissava l’ingresso della pista…Vaughn,la cui spalla era stata fasciata dai piloti, si sedette accanto a lei e le prese la mano…Sydney si sforzava di tenere gli occhi aperti…
Un irreale silenzio regnava sul jet…
“Forse dovresti dormire un poco…” le sussurrò Vaughn “Loro arriveranno…Ne hanno passate di peggio…”
“Tipo?” chiese poco convinta Sydney…
Vaughn era incerto e ripeté ”Loro arriveranno”.
Sydney capì che lo stava dicendo per lei…”Grazie” gli disse appoggiando la sua testa sul suo petto…
Un’ora.Un’ora e mezza.Due ore.L’auto di Jack e Irina non era ancora arrivata…
Sydney guardò l’orologio….
“Sono passate due ore…Dobbiamo andarcene…” disse trattenendo a stento le lacrime…
“No…No…Non può finire così…Aspettiamo ancora…” Nadia non voleva arrendersi all’evidenza…
Sydney sapeva che era giunta l’ora di comportarsi da sorella maggiore…Doveva prendere una decisione anche per la sorella…
“Nadia…Ti prego è già difficile così…”
“Loro sono vivi me lo sento…” continuava a ripetere Nadia cercando di convincere se stessa…aveva appena trovato sua madre,non voleva certo perderla…
“Aspettiamo ancora un po’ ” disse Vaughn…
Vaughn sapeva che era quello che anche Sydney desiderava,ma non voleva ammettere…
Sydney annuì e si strinse ancora più forte a Vaughn…

Circolano molte dicerie su quello che realmente accade la notte tra il 20 e il 21 Giugno nella villa di Kracovich,dicerie che con il passare del tempo sono diventate leggenda…C’è chi dice che la Cia riuscì ad assaltare la villa e distruggere l’organizzazione di Kracovich con 80 uomini,altri ancora che fu la yakuza di Tokyo intera che strinse un’alleanza per sconfiggerlo…
Ma nessuna di quelle storie,per quanto incredibili,si avvicina alla verità…
Furono Jack e Irina a farlo,da soli…
Riuscirono non solo a fuggire vivi da lì,ma anche a rubare la lista degli agenti che la Cia voleva e a far saltare in aria la villa…
Irina uccise Kracovich con le sue stesse mani…Kracovich imparò a sue spese a non fidarsi mai della parola data da una mamma arrabbiata…

Arrivarono al jet dopo due ore e tre quarti…
Jack era stato ferito a una spalla,ma Irina stava benissimo…
Quando salirono sull’aereo fu Jack il primo a parlare…
“Ragazzi ma che ci fate qui?” li sgridò con un finto tono severo…
“Stavamo aspettando voi…Lo sai bene che mamma non è mai in orario…” gli rispose Sydney con un sorriso…
“Jack,se è per questo sai bene anche che tua figlia non ti ubbidisce mai…” ribatté Irina…
Tutti sorrisero…
Si guardavano divertiti l’un l’altro…
Tutti sanguinavano…Tutti erano pieni di lividi…Erano proprio messi male…
Dopo un attimo Sydney disse “Ecco qua la mia famiglia…per la prima volta unita!”
Tutti scoppiarono a ridere…E la tensione di quel giorno si sciolse in un momento…
E poi accade l’incredibile…Vaughn abbracciò Jack,Sydney abbracciò sua madre…Nadia gettò le braccia al collo di Irina…Nadia tese la mano a Jack e fu pace tra i due…Sydney e Vaughn si baciavano senza alcun pudore davanti i a tutti sussurrandosi a vicenda frasi sconnesse,del tipo che si sentono solo nei film,ma per loro tanto cariche di significato,come “Io ti amo”,”Io di più”,”Ma non me lo hai mai detto”,”Aspettavo il momento giusto”,”Non lasciarmi…”,”Voglio passare la mia vita con te”…
Fu un viaggio indimenticabile per Sydney…Vide suo padre dormire finalmente tranquillo a fianco di Irina…Sua madre accarezzare Nadia,ma non provò invidia alcuna…Anzi…E così Sydney non poté che addormentarsi felice tra le braccia di Vaughn…

EPILOGO:
L’INIZIO


Al loro ritorno Dixon li aiutò molto…Capì che era successo molto di più di quello che i quattro agenti della Cia avevano raccontato,ma capì anche che era meglio non indagare a fondo,visto che ai suoi superiori interessava solamente che l’organizzazione di Kracovch era stata distrutta e la lista dei suoi agenti era in mano loro…
Vaughn,Nadia,Jack e Sydney ricevettero perfino un encomio per i servizi resi,un aumento di stipendio e ben due mesi di vacanze a testa…anche perché non erano proprio al massimo della forma fisica…

Jack non lasciò l’ufficio di Los Angeles come aveva promesso a Nadia…Glielo chiese lei di rimanere…Riteneva che “non fosse una punizione sufficiente per lui,lui doveva rimanere e imparare a convivere con lei”,ma in realtà tra i due vi era ormai pace e avevano imparato a conoscersi e rispettarsi…Irina lo sapeva che un giorno questo sarebbe accaduto…Lei sapeva il perché Jack e Nadia fossero così simili…Lei sapeva molte cose su Nadia,ma non era ancora pronta a rivelarle…Così come Nadia e Jack e non erano pronti a conoscere la verità che li riguardava…

Furono Sydney e Jack ad organizzare la convalescenza di Nadia…La sua gamba le faceva parecchio male ancora dopo due settimane…Jack e Sydney la accompagnarono all’aeroporto…Ad aspettarla,sulla pista,c’era un aereo..E non poté non commuoversi quando scoprì che su quell’aereo c’era sua madre…Avrebbe passato due mesi con lei…Era il modo giusto per conoscersi…Quello fu il regalo il più bello che mai ricevette in vita sua…Anche se era troppo orgogliosa per ammetterlo…

Vaughn non chiese a Sydney di sposarlo…
O almeno non glielo chiese subito…Per lei aveva organizzato qualcosa di speciale…
L’avrebbe portata a Santa Barbara lì,sulla spiaggia glielo avrebbe chiesto…Era diventata una sfida personale quella vacanza…
Partirono in macchina subito il giorno stesso in cui Nadia se ne era andata con sua madre…
Vaughn stava ormai bene…Sydney era ancora convalescente…
Stavano percorrendo insieme la provinciale che collega Los Angeles a San Francisco…Una strada poco trafficata,praticamente deserta,visto che tutti preferivano prendere l’autostrada…Sydney e Vaughn invece volevano godersi lo splendido panorama dell’oceano e del tramonto.Ci avrebbero messo due ore in più ma la vista era da mozzare il fiato…
“Non ci posso credere”gli sorrise Sydney”Stiamo andando a Santa Barbara!Sfido chiunque a fermarci adesso!”

Sydney imparò sulla sua pelle a non sfidare la sorte ma a starsene zitta…

“Dannazione…” disse Vaughn..il cofano dell’auto fumava,fece appena in tempo ad accostare in una spiazzo che l’auto si fermò…
I due ragazzi scesero dall’auto…
“Il motore è andato…”constatò Vaughn…
“Il cellulare non prende” gli fece eco Sydney…
Si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere…
Passarono parecchi minuti ma niente…neanche una macchina passava di lì…
“Ma questa vacanza è maledetta!” gli disse Sydney…Vaughn invece osservò il cartello “BENVENUTI A SANTA BARBARA” che era a cinquanta metri da loro,poi infilò una mano in tasca della giacca e sentì l’anello che voleva dare a Sydney e poi la guardò in viso…Stava sorridendo…Era quello il momento..La prese per mano e iniziò a correre verso il cartello…
“Michael ma sei impazzito!?” urlava Sydney che tentava di stargli dietro,visto che ancora non era al top della forma…
Raggiunsero il cartello e Vaughn si fermò…
Sydney lo guardò dritto in viso.
“Hai mantenuto la promessa!Siamo a Santa Barbara!” gli sussurrò Sydney prima di baciarlo teneramente…
E Vaughn fece una cosa che la sorprese molto…Si inginocchiò davanti a lei…
Sydney capì all’istante perché Vaughn ci tenesse così tanto ad andare a Santa Barbara…
“Michael…”riuscì solamente a dire Sydney,mentre una lacrima le rigava una guancia e Vaughn le porgeva un anello…
“Sono anni che ti voglio portare qui…Sono anni che sogno ogni notte di chiederti questo…Sydney Anna Bristow, vuoi diventare mia moglie?”
“Sì..” gli rispose Sydney senza alcuna esitazione,visto che erano anni che anche lei,ogni notte sognava quel momento…Sydney gli si gettò praticamente addosso…Non voleva più perdere tempo…Voleva stare con lui…
Passarono la notte all’aperto…In macchina…
Osservarono il tramonto sull’oceano…Mangiarono un Mars a testa e delle caramelle che Vaughn aveva in auto…Guardarono le stelle…Fecero progetti per il futuro…
Immaginarono il loro matrimonio…
Ma questa è un‘altra storia…

FINE

DEDICATO A...
Dedicato a quelli che hanno compiuto l’immane sforzo di leggerselo tutto…
Dedicato ad Antonio, che tiene perfettamente il nostro sito di Alias e ci permette di scambiarci opinioni sul suo forum…
Dedicato a tutti quelli del forum di Alias Italia che mi hanno accolto così bene e che mi fanno sentire meno sola…Quando parlo di Alias con i miei amici o salta fuori l’argomento in famiglia…Tutti mi guardano male…Come se fossi pazza! Non riescono a capire quanto sia avvincente questo telefilm!!!Non capita anche a voi??? Solo se vado in internet riesco a trovare dei veri fan che mi fanno sentire “normale”…E’ a loro che dedico “Allergie” e a tutti voglio dire di non perdere mai la fede in “Alias”…


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Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
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